di Rimini della riviera Le eccellenze GLI SPECIALI DI MASTER MEETING

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1 GLI SPECIALI DI MASTER MEETING Le eccellenze della riviera di Rimini Il ponte di Tiberio a Rimini è il monumento romano simbolo della città. Si trova sulla Via Aemilia, in corrispondenza del fiume Marecchia, che attraversava la città di Ariminum. È formato da cinque arcate a tutto sesto in marmo istriano ed ha i piloni decorati da quattro finestre cieche rettangolari. Il suo stato di conservazione è pressoché perfetto: anche il parapetto in marmo è completamente integro

2 Un club di ambasciatori per promuovere le eccellenze della Riviera di Rimini Stefania Agostini, Direttore del Convention Bureau della Riviera di Rimini, racconta come e perché è nata l idea di creare un circolo di testimonial d eccezione: professionisti autorevoli in diversi ambiti, tutti riminesi doc che, per valorizzare e comunicare le bellezze del loro territorio, hanno rotto il naturale riserbo, prestando voce e professionalità al servizio di una destinazione sempre più d elite anche per il turismo congressuale. E da buoni romagnoli, l hanno fatto con grande onestà e generosità Davide Deponti Èuna riminese doc e lavora nel settore congressuale dal 1978: quello di Stefania Agostini è proprio l identikit perfetto per chi si occupa di meeting industry sulla riviera romagnola. E infatti, dopo aver assunto nel 1991 la Direzione Operativa di Adria Congrex Srl, società di organizzazione congressuale, e nel 1993 la Direzione Generale degli uffici di Rimini e Riccione, nell aprile del 2000 Stefania Agostini arriva proprio alla Direzione di Convention Bureau della Riviera di Romagna (oggi di Rimini). Quando si dice la persona giusta al posto giusto, insomma. Chi infatti meglio di una riminese doc e con una lunga e proficua esperienza nell organizzazione congressuale può essere a capo di questo importante ente deputato a coordinare l offerta locale e la sua promozione a

3 livello nazionale ed internazionale. E chi meglio di lei, soprattutto, ci può raccontare come è nato e come è cresciuto e continuerà a svilupparsi nel prossimo futuro il progetto del Club degli Ambasciatori della Riviera di Rimini, un idea innovativa e lanciata proprio dal Convention Bureau, con l idea di dar voce a testimonial d eccezione personaggi di spicco della città di Rimini ognuno dei quali spenderà le sue potenzialità e le sue attitudini, oltre che la propria professionalità, al servizio di Rimini come destinazione in crescita nel settore congressuale. Dottoressa Agostini, partiamo guardando per un attimo indietro. Il progetto degli Ambasciatori è nato per valorizzare il territorio: chi lo ha voluto fortemente e quando è partita l idea? «La nascita del progetto è stata senza dubbio frutto della sensibilità sviluppatasi in città all indomani dell esperienza di Rimini per Congressi che abbiamo portato avanti dal Alla nostra sensibilità nel produrre l idea di usare gli Ambasciatori per dare una sempre maggiore visibilità a Rimini come destinazione congressuale, si è aggiunta la conoscenza del fatto che a livello internazionale sono state diverse le esperienze di questo genere come quella maturate in Scozia e in Inghilterra portate avanti in questi ultimi anni e tutte con successo. Lo step successivo risale poi al biennio , quando l idea del Club inizia a concretizzarsi in una formula nostra. Secondo la quale gli Ambasciatori sono dei promotori che come volontari porteranno la loro autorevole voce in giro per il mondo e per l Italia, nel loro settore di competenza, a favore della destinazione cittadina. Proprio nel 2006 il COL Comitato Organizzativo Locale, composto dal Convention Bureau e da altre importanti istituzioni locali, come la Provincia di Rimini e la Camera di Commercio inizia a porre le basi per definire i compiti e i ruoli dei partecipanti al progetto. E a luglio del 2008 gli Ambasciatori erano già più di cento». In apertura. Villa Mattioli, luglio La presentazione del progetto Club degli Ambasciatori della Riviera di Rimini. Qui sopra, il porto di Rimini. In basso a sin. Stefania Agostini, direttore del Convention Bureau della Riviera di Rimini

4 Lo staff del Convention Bureau della Riviera di Rimini. In primo piano il presidente Mauro Ioli Il fatto invece che siano già nove gli eventi congressuali confermati a Rimini per il biennio conferma la bontà del vostro lavoro: ma perché, secondo lei oggi si dovrebbe scegliere di venire proprio a Rimini? «La conferma di questi eventi esprime la speranza e la fiducia che abbiamo nei confronti del progetto del Club. Benché l attività degli Ambasciatori sia ancora giovane i successi sono già molti. Soprattutto, mi permetto di far notare, nel settore medico, nel quale abbiamo avuto l opportunità di ospitare il Congresso nazionale della Società Italiana di Reumatologia. È questa infatti l area su cui abbiamo puntato forte fin dal 2005, quando abbiamo avviato il Progetto Esculapio: era già in nuce un prototipo del futuro Club e ha fatto da modello poi per la realizzazione di sinergie e eventi anche negli altri settori professionali, dai quali speriamo di avere nel corso del tempo gli stessi risultati. Senza dimenticare che oltre all impresa anche l Università fa parte del progetto Ambasciatori». E proprio gli appartenenti al Club raccontano anche i tanti plus che garantisce Rimini come destinazione? «Beh certo: anche perché è molto semplice descrivere le tante ottime qualità che una destinazione congressuale come la nostra garantisce. Dall ottimo rapporto tra qualità e prezzo dell ospitalità all organizzazione logistica e ancora alla capacità di coordinamento che abbiamo mostrato di avere tra l offerta congressuale vera e propria e i commitments garantiti dalle società di beni e servizi che operano nell area riminese. Stiamo proprio in questo senso lavorando sin dal 2001 al progetto Rimini per i Congressi, il sistema di coordinamento organizzativo per le imprese dell intera filiera congressuale, dove si definiscono gli standard di qualità del servizio di sedi congressuali, imprese di servizi (allestimenti, catering, etc), alberghi, PCO e DMC. Coordinare a mio avviso vuol dire infatti dare più efficacia al territorio e alle sue offerte nel loro complesso. Sfruttando insomma appieno le caratteri

5 stiche di destination management. Il ruolo di coordinamento svolto da Convention Bureau è finalizzato alla promozione del territorio riminese come destinazione, non solo congressuale bensì a tutto tondo. Anche in riferimento al sistema produttivo e delle imprese della provincia, che il Convention Bureau vorrebbe coinvolgere sempre di più e per questo sta operando in sinergia anche con il Piano Strategico che lavora per la Rimini del 2027». Torniamo al progetto Ambasciatori: a un anno dalla sua partenza qual è il bilancio che si può fare? «Molto, molto positivo, davvero. Oggi nel Club abbiamo una vasta e trasversale rosa di nomi che comprende Ambasciatori provenienti da tanti diversi settori produttivi e non, ognuno dei quali mostra davvero di avere una buona consapevolezza del suo ruolo e del compito di fare qualcosa di utile per la sua città. Anche l orgoglio di essere riminesi è messo in campo per la loro attività promozionale. Senza sottovalutare il fatto che per ogni Ambasciatore il dover dimostrare agli altri la bontà e la veridicità delle proprie idee su Rimini è stato anche un modo per verificare indirettamente il proprio valore e la propria credibilità professionale». La scelta per gli Ambasciatori è caduta naturalmente su nomi illustri del territorio? «Sì, e le dirò di più. Dalla partenza del progetto in poi mi è capitato diverse volte, sempre in situazioni extralavorative, di essere avvicinata da personaggi che non avevamo pensato di coinvolgere (evidentemente sbagliando noi...) e dai quali mi sono sentita dire sai, è vero che sono deluso dalle mie esperienze associative, ma qualcosa di buono per la mia città e il suo sviluppo economico lo voglio sempre fare, fammi partecipare.... Insomma credo che la chiave di tutto sia questa, la volontà di darsi da fare. E noi, posso permettermi di dirlo senza essere smentita, abbiamo avuto la fortuna e la capacità di aggregare al nostro Club di Ambasciatori solo persone che credono davvero di dare un contributo e lo vogliono fare praticamente ogni volta che è possibile. Oggi infatti tutti, sia nel pubblico sia nel privato, stanno dando una mano per portare avanti uno sviluppo reale della destinazione Rimini. Anche perché, a mio parere, il modo migliore per rinnovare e fare ripartire il territorio è proprio quello di coinvolgere maggiormente nelle attività di comunicazione di Rimini verso l esterno tutti i settori strategici dell economia cittadina. Integrare infatti il settore del turismo a quello dei sistemi produttivi è una ricetta già sperimentata con successo da chi voleva avere successo nella promozione territoriale. Se ci si crede davvero, l unione fa la forza». Sopra, un momento del meeting Grande Oriente d Italia al Palacongressi Riviera di Rimini. In basso, vista dall alto della piazza di Mondaino, durante il Palio del Daino

6 Sopra, uno spazio espositivo allestito al Palacongressi Riviera di Rimini. Sotto, Castel Sismondo, l imponente costruzione fu edificata nel Quattrocento per volere di Sigismondo Pandolfo Malatesta Dato allora che il compito degli Ambasciatori è quello di sponsorizzare Rimini e di attirarvi investimenti e progetti, quali strumenti avere predisposto per far si che possano svolgere al meglio il loro ruolo? «Ci abbiamo pensato e riteniamo che il modo migliore di agire sia quello di coordinare strettamente il lavoro di rappresentanza fatto dagli Ambasciatori con quello del Convention Bureau e degli altri enti coinvolti nel progetto territoriale su Rimini. A tal proposito, per gli Ambasciatori stessi stiamo preparando un vademecum che sia una sorta di manuale guida alle strategie fondamentali della meeting industry. Auspichiamo insomma che i nostri rappresentanti di valore possano partecipare concretamente alle attività di promozione del Bureau, veicolando ai loro importanti contatti professionali informazioni precise e puntuali sul territorio e i suoi prodotti congressuali. Infine abbiamo dato loro il suggerimento di stimolare sempre la curiosità altrui su Rimini, portandoli in questo modo a volerlo conoscere anche col tramite di un attività congressuale. Io credo la forza più importante degli Ambasciatori sia quella di portare un messaggio sul nostro territorio soprattutto quando sono lontani. E, per dare loro una spinta maggiore a fare questo, stiamo pensando a realizzare soluzioni pratiche come le pagine riservate del sito del Convention Bureau, dove sono disponibili newsletter, brochure illustrative, presentazioni e altro materiale informativo ad uso pratico degli ambasciatori per la loro attività; e altre in fase di attuazione, come le attività di affiancamento professionale da parte dello staff di Convention Bureau per presentare documenti di candidatura presso gli organismi nazionali/internazionali dell associazione cui l ambasciatore appartiene». Adesso sta per iniziare la seconda fase del progetto Ambasciatori: quali sono le nuove strategie che partiranno? «Il nostro intento è quello innanzitutto di coinvolgere gli ambasciatori in un

7 sistema concreto che faccia di Rimini una destinazione completa. Loro sarà poi il compito di comunicare che esiste e che è a disposizione di chi vuole investire su una meeting industry di qualità. Vogliamo insomma creare una catena di visibilità in modo che riuscendo a farne ottenere sempre maggiore agli Ambasciatori potremo di conseguenza averne di più noi come sistema congressuale. In questa ottica anche l opera del Comitato Organizzatore Locale fa in modo che tutti i soggetti coinvolti possano dire la loro, proponendo idee e format a 360 gradi, ovvero non solo nel proprio settore di competenza professionale. La nostra idea infatti è che il Convention Bureau e il territorio riminese insieme si mettano a disposizione degli Ambasciatori per permettere loro di creare sinergie che portino risultati concreti. Per noi gli appartenenti al Club sono importanti produttori di idee sui quali investire tempo e interesse. Perché un idea che nasce sul territorio diventa una ricchezza del territorio stesso sempre, non solo nel momento in cui è utilizzata per un fine di turismo congressuale. Sviluppare interesse su Rimini con l intento di promuoverne tutte le potenzialità economiche e culturali è uno scopo da perseguire insieme a tutti coloro che sono interessati davvero al futuro della città». Rimini capitale italiana dell accoglienza, è un obiettivo raggiungibile per il futuro? Far crescere sempre di più la destinazione si prefigurerà come la piccola ricetta riminese anti-crisi? «La produzione di eventi congressuali che ci sarà può essere anche una prima risposta proprio al momento di crisi economica che si vive un po ovunque. Quello del turismo congressuale è un settore estremamente volatile, difficile da stabilizzare, ma non impossibile. Il fatto però RIMININCENTIVE È la prima Destination Management della Riviera di Rimini. Nata nel 2004 dall esperienza di Catia Manduchi (nella foto) attuale Managing Director e di altri professionisti del settore, si propone come società specializzata per la consulenza e l organizzazione di eventi e viaggi d incentivazione accreditata al Convention Bureau della Riviera di Rimini. Forte del successo ottenuto nella gestione di eventi per conto di numerose e importanti aziende nazionali e internazionali, oggi, Rimincentive continua il suo percorso rinnovando immagine e obiettivi. Vanta accordi speciali con alberghi e fornitori di tutto il territorio, da Milano Marittima a Cattolica, fino all entroterra marchigianoromagnolo. Recentemente la sede operativa si è spostata a Riccione, che, con l apertura del nuovo Palazzo dei Congressi, è ora una delle migliori destinazioni congressuali d Italia. che il bilancio riminese sia rimasto sempre in positivo, nonostante gli ultimi anni problematici, ci mostra come il nostro puntare sulla coesione e sulla flessibilità insieme, combinate con la riqualificazione e la formazione, sia stato una ricetta vincente. Il business turistico a Rimini soffrirà meno a mio avviso tanto più impareremo a gestire le risorse locali in modo flessibile e intercambiabile. Produrre eventi per il congressuale non dovrà essere che una delle tante vie di sviluppo intermodali tra i settori economici cittadini per fare in modo che non si sprechino risorse e che le soluzioni giuste per affrontare un futuro incerto si riversino su tutto l indotto riminese. Puntare dunque al bene comune, avendo ben presenti il mondo degli affari e le regole del mercato. Perché in questi tempi difficili l agire locale si deve unire al pensare globale in una filosofia glocal che permetta a Rimini di crescere per sé e diventare insieme esempio per tutti quelli che lo vorranno»