LA GESTIONE EFFICACE DELLA CLASSE PER FAVORIRE LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO L ATTIVITÀ DI ACCOGLIENZA

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1 LA GESTIONE EFFICACE DELLA CLASSE PER FAVORIRE LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO L ATTIVITÀ DI ACCOGLIENZA Documentazione ed esperienza a.s. 2014/2015 Prof. Orsenigo Maria Cristina Istituto Comprensivo Statale di via Pareto

2 DEFINIZIONE Si può definire gestione della classe tutto ciò che l insegnante mette in opera per stabilire e mantenere un ambiente favorevole all attività di insegnamento/apprendimento. Tratto da: (Comoglio M., Prefazione all edizione italiana del testo: Charles C.M., Gestire la classe, LAS, Roma, 2002)

3 PREMESSA non voglio fare un inutile copia-incolla di alcuni trattati sulla gestione della classe, ma frammenti di riflessioni e di esperienze. Molti anni fa partecipai ad un corso sul metodo Gordon Insegnanti Efficaci. Alcuni anni fa ho seguito diversi corsi sulla gestione dei conflitti La relazione educativa a scuola e la gestione del conflitto La conduzione della classe Sono circa 25 anni che insegno, e al di la dei corsi e dei trattati che ho letto, molto di più ho imparato con l esperienza sbagliando, maturando e osservando sul campo buoni e cattivi maestri.

4 IL MOMENTO DELL INIZIO Ho imparato che: IL MOMENTO DELL INIZIO È MOLTO IMPORTANTE IN QUALSIASI IMPRESA UMANA. L INIZIO DÀ IL SENSO DI QUELLO CHE VOGLIAMO FARE, LA COSTRUZIONE DELLA CASA PASSA ATTRAVERSO BUONE FONDAMENTA, UN ROMANZO COINVOLGENTE HA UN INCIPIT CHE ATTIRA E CHE PREDISPONE ALLA LETTURA COMPLETA.

5 L IMPORTANZA DELL ACCOGLIENZA L attenzione all inizio vale in modo particolare anche per il nostro atteggiamento. Far comprendere ai ragazzi che sono accolti, che la scuola può essere vissuta con entusiasmo, perché i primi siamo noi a trasmettere la passione per la ricerca e lo studio, ci dà la possibilità di lanciare da subito un messaggio chiaro che ci aiuta ad inaugurare l anno scolastico nel migliore dei modi. Pertanto, per le mie tre nuove terze, di una scuola completamente nuova per me, ho deciso di preparare per l inizio dell anno 2 prime attività :

6 PRIMA ATTIVITA OBIETTIVO: CREARE UN CLIMA DI FIDUCIA - STABILIRE UNA RELAZIONE Il primo giorno in classe con le Terze, dopo una presentazione reciproca, abbiamo riflettuto insieme e lavorato per impostare il progetto dell anno : il primo lavoro, quindi, intitolato I MIEI TRAGUARDI PER L ANNO SCOLASTICO ha preso forma:

7 I RAGAZZI AL LAVORO

8 CARTELLONE REALIZZATO

9 SPIEGAZIONE E RIFLESSIONE I ragazzi sono stati invitati a farsi un autoritratto, con l aiuto di uno specchio o con un selfie evidenziando lo sguardo sguardo verso il futuro caratterizzando lo sfondo in modo personale e a dichiarare per iscritto 3 desideri, 3 obiettivi che sono poi diventati i loro traguardi per l anno scolastico a venire, la meta del loro viaggio. Tutti pian piano, si sono lasciati coinvolgere!

10 SECONDA ATTIVITA OBIETTIVO : SUSCITARE CURIOSITÀ CONOSCERE PERSONALITÀ CHE AFFASCINANO attività proposta : la VISIONE DI UN FILM sulla vita di un grande artista per farli appassionare alla storia dell arte attraverso nuove tecnologie, non-solo-libro. CARAVAGGIO L OMBRA DEL GENIO (2007) Quindi discussione e domande sul personaggio incontrato

11 DOMANDE SUL FILM Qual era il carattere / la personalità dell artista? Dove visse e lavorò Caravaggio? Quali sono le caratteristiche principali dei suoi dipinti? Quale era la sua idea dell arte? Ricordi chi erano i suoi committenti? Chi erano i suoi modelli? Che cosa ti ha colpito maggiormente di questo film? ( scena o personaggio ) Cerca sul libro B e sul libro A alcune immagini delle opere di Caravaggio e riporta qui di seguito il titolo e la caratteristica principale.

12 RIFLESSIONE Dopo queste prime due attività, attenzione e interesse per la materia e per gli argomenti proposti si sono via via destati. Avevo bisogno di interessare, catturare l attenzione e far scattare la voglia di fare, nonché la motivazione allo studio. Ora, seconda tappa, bisognava far capire loro che Ce la possono fare! Quindi far ripartire il laboratorio di Arte e Immagine trovato in uno stato di abbandono e trascuratezza.

13 RESTAURARE LE AULE PER RENDERLE PIÙ ACCOGLIENTI. L ospitalità inizia dall ambiente fisico. Per l accoglienza la prima cosa da fare, come del resto faremmo con degli ospiti, è la sistemazione dei locali. Locali sporchi, disordinati, disadorni, asettici, poco personalizzati costituiscono un ostacolo impegnativo per iniziare bene. Hanno un incidenza più forte di quello che usualmente si pensa sulla riuscita del curricolo e sugli apprendimenti.

14 TERZA ATTIVITA PULIZIA E RIORDINO DEL LABORATORIO DI ARTE OBIETTIVO : CREARE UNO SPAZIO BELLO E ACCOGLIENTE PER LAVORARE INSIEME Questa attività si è svolta al mattino, nelle due ore di lezione di arte, in ore buche con alunni disponibili e in due pomeriggi con l apporto volontario di alcuni alunni, di una mamma e del personale della scuola. Innanzitutto pulizia e rimozione del materiale vecchio e sporco. Quindi una serie di lavori per coinvolgere tutti:

15 ATTIVITA Ordinare l arredo mettendo in posizione organizzata tavoli, mobili, sedie, scaffali, armadi; Ordinare il materiale all interno di armadi, sugli scaffali, nei cassetti Usare scatole, raccoglitori da archivio per organizzare e raccogliere la documentazione Mettere libri e raccoglitori verticali (non orizzontali) Attaccare e/o sistemare cartelloni, pannelli alle pareti in modo allineato, esteticamente gradevole (molte aule hanno cartelloni attaccati storti, non allineati, appiccicati alla rinfusa) Mettere etichette: ai raccoglitori, alle scatole, alle porte Evitare per quanto possibile di appiccicare cartelloni direttamente su porte e muri Verificare che ci sia una pulizia accurata.

16 RIFLESSIONE Fondamentale, una volta terminato il lavoro di pulizia e riordino, è stato coinvolgere attivamente gli alunni nella tenuta dei locali e nel loro ordine. E stato forse il problema più difficile da affrontare perché le cattive abitudini sono dure da perdere!

17 ECCO GLI ALUNNI AL LAVORO NEL LORO NUOVO LABORATORIO

18 ACCOGLIENZA E COINVOLGIMENTO NELL IMPRESA. E opportuno presentare agli alunni,uno dei primi giorni di scuola, la programmazione didattica avendo come sfondo l anno scolastico. La mappa è un grande aiuto nel viaggio. Pensiamo ad un viaggio. Che cosa proponiamo ai nostri alunni? Qual è l itinerario che vogliamo intraprendere con loro?

19 COSA IMPAREREMO COME CI ORGANIZZEREMO: MAPPA PER IL NOSTRO VIAGGIO Insomma trovare le parole giuste e chiare per dire quali esperienze faremo assieme, che cosa impareremo, cosa studieremo. In un incontro con gli alunni presentare loro (magari con utilizzo di cartellone e/o videoproiettore o LIM) l itinerario dell anno scolastico in modo breve, sintetico, efficace diviso in due parti: Che cosa impareremo dai contenuti relativi ai campi di esperienza e alle discipline, gli argomenti interdisciplinari.

20 COINVOLGERE GLI ALUNNI VUOL DIRE: Informare gli alunni sul Cosa impareremo Coinvolgerli nello stabilire il Come ci organizzeremo (sistema delle responsabilità) Mettere per scritto il Cosa impareremo e il Come ci organizzeremo, si potrebbe chiamare la Mappa del Nostro Viaggio, renderla disponibile per la consultazione e per le eventuali revisioni e gli aggiornamenti Sintetizzare la Mappa in un cartellone Far vedere ai ragazzi esempi di lavori svolti

21 L USO DELLA VOCE E DELLA GESTUALITÀ NELLA GESTIONE DELLA CLASSE 1)l'inflazione delle parole genera la consunzione delle parole stesse e del linguaggio verbale. Se usiamo le parole con sobrietà, misura, al momento giusto, queste parole avranno più valore. Si tratta di sviluppare una forma di autocontrollo e di preparare per tempo quello che dobbiamo dire sfrondando le parole inutili e le spiegazioni ridondanti

22 SI IMPARA OSSERVANDO 2) si impara molto osservando e facendo. Se invece di parlare faccio vedere come si fa, mostro, illustro, allora ho un'efficacia maggiore. Non parlo, invito gli alunni a guardare. Poi eventualmente do spiegazioni. Un riassunto di una storia non spiego come si fa, ma fornisco un modello che ho preparato, con le indicazioni scritta di come ho fatto sfidando gli studenti a riprodurlo. Questi naturalmente sono solo alcuni esempi.

23 L'ATTENZIONE AL LINGUAGGIO NON VERBALE, DEL CORPO, DEI GESTI. Si possono fare esempi. Posso fare una domanda a tutti gli alunni "Chi mi sa dire quanto fa 230X5?" Invece di far alzare la mano come usa nella scuola tradizionale per poi esprimere a parole la risposta, possiamo far scrivere il risultato su una lavagnetta (o cartoncino) a ciascun studente, poi l'insegnante passa tra i banchi e mette sulla lavagnetta un cartoncino con un si o un no a seconda della risposta giusta, o meglio fa solo un piccolo cenno di assenso.

24 LA CREATIVITA DEI GESTI Si può contenere la voce anche per i richiami e le sgridate. Innanzitutto i rimproveri plateali, in pubblico vanno evitati. Un docente non sarebbe contento se fosse redarguito nel bel mezzo di un collegio, mentre preferirebbe, pur avendo commesso una mancanza, di essere ripreso a parte. Allora teniamolo presente anche per i nostri studenti. A volte invece di usare la voce, comunque, fa un effetto maggiore, avvicinarsi ad una bambina e semplicemente guardarla con intensità negli occhi o toccarle la spalla. In generale nella scuola utilizziamo troppo il linguaggio parlato, poco le mani, il corpo, gli oggetti, i laboratori, il fare.

25 USARE LA VOCE CON VOLUMI BASSI Quando parliamo dobbiamo sforzarci di parlare sottovoce, ciò favorisce un clima più disteso e paradossalmente aumenta l'attenzione. Gli alunni tra l'altro devono imparare a parlare sottovoce Non è impossibile Tutta la scuola deve cogliere l'occasione per assomigliare ad un centro di ricerca. Se io vado al CNR a Pisa e vedo gli scienziati nei loro laboratori come lavorano e interagiscono tra loro, mi accorgo che l'atmosfera è felpata, quasi armonica. Lì si sta facendo un lavoro importante, occorre concentrazione, limitare i disturbi e i rumori.

26 CONCLUSIONE L'apprendimento, così come la ricerca, non possono avvenire nella confusione, se non nel caos, che purtroppo registriamo in non poche realtà scolastiche. In definitiva : è molto bello entrare in una scuola, in una classe e percepire voci soffuse, silenzi prolungati, attenzione e concentrazione, laboriosità: l' armonia di una comunità che sta crescendo, che è appassionata al suo lavoro e per questo lo rispetta, lo protegge lo custodisce.

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