L imprenditoria femminile come espressione di pari opportunità. Borgomanero, 1 marzo 2008

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1 L imprenditoria femminile come espressione di pari opportunità Borgomanero, 1 marzo

2 La storia di Intesa Sanpaolo

3 Il Gruppo in sintesi: Risultati Totale Attivo euro mln Crediti verso clientela euro mln Raccolta Diretta euro mln Patrimonio Netto (1) euro mln Intesa Sanpaolo ~17,9 milioni di clienti sportelli ~ 10,7 milioni in Italia ~ 7,2 milioni all estero in Italia all estero Utile Netto 9 mesi 2007 euro mln euro mln (2) Capitalizzazione di mercato (3) euro 60,7 mld Dati al 30 settembre 2007 (1) Incluso Utile Netto (2) Normalizzato escludendo le plusvalenze relative alle cessioni al Crédit Agricole, gli oneri di integrazione non ricorrenti, l ammortamento del costo di fusione, la minusvalenza relativa alla cessione di due terzi della quota in Santander, la plusvalenza relativa alla quota in Borsa Italiana e le riprese non ricorrenti dal Fondo TFR (3) Al 1 febbraio

4 Leadership in Italia fondata su una relazione di lungo periodo con la clientela RANKING IN ITALIA Impieghi Depositi Factoring Risparmio Gestito Interscambio Estero (1) (2) 19,0% 19,6% 22,9% 25,9% 27,2% 1 Fondi Pensione (3) 31,7% Dati al 30 settembre 2007 (1) Fondi comuni, al 31 dicembre 2007 (2) Al 31 dicembre 2006 (3) Al 30 giugno

5 Dimensione europea RANKING AREA EURO CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DELLE BANCHE (euro mld) HSBC Santander ABN Amro UniCredit Group Intesa Sanpaolo BNP Paribas UBS BBVA Royal Bank of Scotland Credit Suisse Deutsche Bank Barclays Société Générale Crédit Agricole HBOS Lloyds 75,5 68,8 67,9 60,7 59,1 57,1 54,4 51,6 44,9 41,3 41,2 40,9 34,9 34,8 33,6 121,9 Fonte: Bloomberg Prezzi al 1 febbraio

6 Divisione Banca dei Territori Area Retail (1) Relazioni Retail & Imprese Area Imprese (2) 10,7 milioni di Clienti Canali Diretti Private Banking (3) Filiali Società Prodotto (4) Mantenimento e valorizzazione dei marchi regionali, potenziamento del presidio commerciale locale e rafforzamento dei rapporti con individui, piccole imprese e professionisti, PMI ed enti nonprofit, con tutto il beneficio delle sinergie derivanti da un unica piattaforma tecnologica e commerciale al servizio dell intera rete Dati al 30 settembre 2007 (1) L Area Retail include: Famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a euro), Personal (clienti privati con attività finanziarie da euro ad un milione di euro) e Small Business (famiglie produttrici e piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a un milione di euro) (2) L Area Imprese include aziende (PMI) con volume d affari compreso tra 2,5 e 150 milioni di euro (3) Il Private Banking include clienti privati con attività finanziarie per oltre un milione di euro (4) Al servizio degli enti nonprofit è stata recentemente costituita Banca Prossima, che opera attraverso le filiali del Gruppo, con presidi locali e specialisti dedicati 6

7 Divisione Banche Estere Albania Repubblica Ceca (1) Bosnia -Erzegovina Croazia Egitto Federazione Russa 7,2 Milioni di Clienti Filiali in 12 Paesi Romania Serbia Slovakia Slovenia (2) Grecia Ungheria (3) Presenza selettiva e strategica nel retail banking in Centro-Est Europa e nel Bacino del Mediterraneo Dati al 30 settembre 2007 (1) Fusione per incorporazione di Banca Italo Albanese in American Bank of Albania dal 1 gennaio 2008 (2) Fusione per incorporazione di Panonska Banka in Banca Intesa Beograd dal 1 gennaio 2008 (3) Fusione per incorporazione di Inter-Europa Bank in CIB dal 1 gennaio

8 Divisione Banche Estere ALBANIA American Bank of Albania (ABA) BOSNIA - ERZEGOVINA UPI Banka CROAZIA Privredna Banka Zagreb (PBZ) EGITTO Bank of Alexandria FEDERAZIONE EGITTORUSSA Bank KMB of Alexandria Bank GRECIA Filiali ad Atene e Salonicco di ABA REPUBBLICA CECA Filiale a Praga di VUB ROMANIA Intesa Sanpaolo Bank Romania SERBIA Banca Intesa Beograd SLOVACCHIA Vseobecna Uverova Banka (VUB) SLOVENIA Banka Koper UNGHERIA Central-European International Bank (CIB) 8

9 La Banca dei Territori Vicinanza Prossimità 9

10 L imprenditoria femminile: un fenomeno in costante crescita In Piemonte le imprese femminili sono circa , pari al 24,17% del totale delle imprese esistenti. L imprenditoria femminile è un fenomeno giovane: più di un impresa su tre è nata negli ultimi sette anni. Le imprese attive, nate prima del 1990, sono appena il 21% del totale Poco meno del 70% delle aziende femminili piemontesi sono imprese individuali, il 24% sono società di persone, solo il 5% sono società di capitali Le imprese femminili sono ancora di piccole dimensioni (un impresa su due non supera i euro di fatturato) 10

11 Protocollo d intesa tra Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e ABI Piemonte per agevolare l accesso al credito per le imprese a conduzione o prevalente partecipazione femminile La Commissione Regionale ABI del Piemonte si è impegnata a promuovere presso le banche: LINEE GUIDA La sottoscrizione delle convenzioni con Finpiemonte per l attuazione del fondo di garanzia previsto dalla legge 12/2004 L individuazione di forme di finanziamento a medio-lungo termine specificatamente dedicate alle imprese femminili, anche al di fuori degli interventi di finanza agevolata previsti dalla legislazione regionale in materia La collaborazione con le Compagnie Assicurative per la predisposizione di idonee offerte di coperture assicurative destinata alle imprenditrici La ricerca di soluzioni che favoriscano la continuità aziendale (es. consolidamento del debito) per le imprese a rischio di continuità La collaborazione con la Regione Piemonte e i Comitati Provinciali per l imprenditoria femminile, al fine di avviare iniziative di formazione finanziaria destinate alle imprenditrici 11

12 La normativa comunitaria PRINCIPIO La parità tra uomo e donna è un principio fondamentale del diritto comunitario sancito dallo stesso trattato istitutivo. TRATTATO DI AMSTERDAM TABELLA DI MARCIA Il trattato di Amsterdam (1997) stabilisce che è compito della Comunità attuare politiche ed azioni per uno sviluppo armonico ed equilibrato della parità tra uomini e donne, eliminando tutte le ineguaglianze e prendendo tutti gli opportuni provvedimenti che si rendano necessari per combattere le discriminazioni di genere, anche per quanto riguarda le opportunità sul mercato del lavoro ed il trattamento lavorativo e retributivo. Il 1 marzo 2006, L Unione europea ha adottato una tabella di marcia per le pari opportunità ( ). Partendo dall assunto che le donne imprenditrici rappresentano in media il 30% degli imprenditori dell UE e che esse affrontano maggiori difficoltà rispetto agli uomini nell avviare un impresa e nell accedere ai finanziamenti, ha elaborato un piano di azione per favorire l avvio di imprese da parte di donne anche mediante un migliore accesso ai finanziamenti e lo sviluppo di reti di imprenditrici 12

13 La legislazione nazionale - la legge 125/91 OBIETTIVO Favorire lo sviluppo delle pari opportunità DISPOSIZIONI Intitolata Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro, la legge 125 contiene disposizioni aventi lo scopo di favorire l occupazione femminile ed il raggiungimento dell uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro attraverso l adozione di azioni positive, ossia di misure dirette a rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la effettiva realizzazione del principio di parità. 13

14 La legislazione nazionale - la legge 215/92 Aiuto alla creazione ed allo sviluppo dell imprenditoria femminile, anche in forma cooperativa Promozione, la formazione imprenditoriale e la qualificazione della professionalità delle donne imprenditrici FINALITÀ Facilitazione dell accesso al credito per le imprese a conduzione o prevalente partecipazione femminile Agevolazione della qualificazione imprenditoriale e della gestione delle imprese familiari da parte delle donne Promozione della presenza delle imprese a prevalente partecipazione femminile nei comparti più innovativi dei diversi settori produttivi BENEFICIARI Si definisce femminile la società cooperativa o di persone, costituita in misura non inferiore al 60% da donne, la società di capitali le cui quote di partecipazione siano detenute in misura non inferiore ai 2/3 da donne ed i cui organi amministrativi siano costituiti per almeno i 2/3 da donne, nonché le imprese individuali gestite da donne che operino nei settori dell industria, dell artigianato, dell agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi. 14

15 La legislazione nazionale la legge 53/2000 AZIONI POSITIVE IN TEMA DI CONCILIAZIONE La legge, contenente disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, nasce come risposta alle difficoltà di conciliare la vita familiare con quella lavorativa Prevede, tra l altro, contributi a favore di aziende che si avvalgano di accordi contrattuali che individuino azioni positive per la flessibilità, tra cui progetti che consentano la sostituzione del titolare di impresa o del lavoratore autonomo che benefici del periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali, con altro imprenditore o lavoratore autonomo 15

16 La legislazione nazionale D. LGS. n 198/2006 IL CODICE DELLE PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA Molte delle disposizione normative precedentemente illustrate sono confluite nel codice delle pari opportunità che racchiude in un unico documento normativo la descrizione delle istituzioni nate a sostegno dell uguaglianza tra i sessi e le azioni e gli strumenti diretti a garantire il rispetto della parità uomo-donna 16

17 La legislazione regionale la L.R. 28/1993 La materia delle pari opportunità, ai sensi dell art.117 Costituzione, è materia di legislazione concorrente in cui la potestà legislativa spetta alle Regioni salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato contributo a fondo perduto per le spese di costituzione dell impresa e per la predisposizione del progetto di impresa e di sviluppo, fino ad un importo massimo di ,42 e comunque non oltre il 50% delle spese ammissibili. AGEVOLAZIONE Ulteriore contributo a fondo perduto (spendibile nei primi 12 mesi dalla costituzione) fino ad un massimo di 5.164,57 e comunque non oltre il 50% dell esborso sostenuto per servizi di assistenza tecnica e gestionale. Finanziamento a tasso agevolato per la copertura fino al 100%, entro un massimo di ,38, delle spese ammissibili per investimenti relativi all acquisizione di beni materiali e immateriali, per l attivazione degli impianti tecnici e dei locali necessari per l esercizio dell attività. Questo finanziamento viene erogato per il 50% con fondi bancari alle migliori condizioni di mercato tramite le banche convenzionate con Finpiemonte, cui è affidata la gestione della convenzione. 17

18 La legislazione regionale la L.R. 12/2004 La legge ha istituito un fondo di garanzia per l accesso al credito a favore dell imprenditoria femminile esteso, con l art. 30 della legge regionale 23 aprile 2007 n. 9, all imprenditoria giovanile IL TESTO DI LEGGE La Regione favorisce l accesso al credito a breve e medio termine da parte delle piccole imprese, ivi comprese quelle individuali, come definite dai regolamenti comunitari, attraverso la concessione di garanzie agli istituti di credito, nell interesse delle imprese che ne facciano richiesta. La Regione assicura priorità alle domande presentate da imprese a prevalente partecipazione femminile 18

19 La legislazione regionale la L.R. 12/2004 FINALITÀ Consentire l accesso al credito di piccole imprese che promuovono progetti di investimento di importo non inferiore a e non superiore IVA esclusa BENEFICIARI Imprese femminili operanti in qualsiasi settore, iscritte al Registro Imprese ed aventi sede operativa nel territorio della Regione Piemonte, così formate: Ditte individuali: il titolare deve essere donna; Società di persone e cooperative: almeno il 60% dei soci devono essere donne; Società di capitali: almeno i 2/3 delle quote devono essere detenute da donne e l organo di amministrazione deve essere composto da donne per almeno i 2/3. Imprese a prevalente partecipazione giovanile così formate: Imprese individuali: il titolare deve avere un età compresa tra i 18 e 35 anni; Società di persone e cooperative: almeno il 60% dei soci devono essere giovani di età tra i 18 e 35 anni; Società di capitali: almeno i 2/3 delle quote di capitale devono essere detenute da giovani di età tra i 18 e 35 anni e l organo di amministrazione deve essere composto da giovani di età tra i 18 e i 35 anni per almeno i 2/3. PARAMETRO Euribor a 3 mesi maggiorato di uno spread fisso dell 1,25% 19

20 La legislazione regionale la L.R. 12/2004 SPESE AMMISSIBILI Sono considerate ammissibili le spese sostenute a partire dai sei mesi antecedenti al data di presentazione della domanda che così si esplicitano: Acquisto hardware e software Acquisto di macchinari, attrezzature, impianti e arredi Acquisto di autonegozi e automezzi per trasporto di cose inerenti l attività aziendale Sono ritenuti ammissibili anche i beni usati Opere murarie, impianti elettrici, idraulici e ristrutturazioni murarie in genere, necessarie e funzionali al progetto Spese in conto gestione relative a: materie prime, semilavorati, prodotti finiti, spese di locazione, spese per formazione e qualificazione del personale, spese per prestazione di servizi Spese generali (utenze, cancelleria, ecc.) supplementari nel limite del 10% della spesa complessiva ritenuta ammissibile I corsi di formazione professionale e manageriale se forniti da operatori accreditati per l erogazione di attività di formazione professionale dalla Direzione regionale competente Non sono ritenuti ammissibili: I beni acquisiti o da acquisire in leasing Le spese sostenute per l utilizzo di un marchio in franchising 20

21 L imprenditoria femminile sul territorio torinese Nati-mortalità delle imprese femminili nel 1^ sem Prima di iniziare la sua attività ha fatto una valutazione delle sue capacità professionali ed un analisi del mercato? cessazioni iscrizioni NO, non ne sentivo il 81.9% bisogno Fonte: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino Unioncamere Piemonte, Ministero dello sviluppo Ecomonico, Regione piemonte 21

22 La consulenza come valore aggiunto In 19 filiali della Regione Piemonte sono state individuate delle superconsulenti che potranno fornire una consulenza finanziaria particolarmente qualificata alle imprenditrici, soprattutto nella fase di avvio dell attività aziendale. In queste filiali saranno allestiti dei punti di consulenza dedicati. 22

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