1 MODULO STEREOTIPO E PREGIUDIZIO
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- Eugenia Pala
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1 1 MODULO STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Tempo di realizzazione delle attività Incontro di un ora Obiettivi Far scoprire ai ragazzi la diversità e l unicità di ogni essere umano Favorire la conoscenza e la maggior consapevolezza del valore degli altri Materiale necessario ü Giornali e riviste ü Tessere personaggi (allegato 1) Esecuzione delle attività Il catechista o l educatore procura delle riviste e dei giornali da cui i ragazzi devono ritagliare alcune pubblicità o immagini relative agli altri, ai diversi. Si analizza poi in gruppo come ciascuno vede la diversità. Riflessione: ciascuno di noi è unico, irripetibile. Dio ha pensato a ciascuno, a ogni singolo ragazzo del mondo. Non esiste nessun altro di uguale a me. Ciascuno possiede una propria originalità. Quando voglio copiare a tutti i costi qualcun altro, perdo la mia originalità, la mia unicità e divento una brutta copia. Mettere sul tavolo le tessere (allegato 1) che descrivono un testimone. Ciascuna tessera ha due facciate, riporle dal lato della foto e vedere se i ragazzi riconoscono il personaggio. A turno poi si leggerà il retro per scoprire di chi si tratta e perchè si è distinto (le fotografie rappresentano volutamente i testimoni in giovane età). I personaggi sono: ü Iqbal Masih ü Mahatma Gandhi ü Madre Teresa di Calcutta ü Rigoberta Menchù Tum ü John Baptist Onama ü Oscar Romero ü Giovanni Paolo II ü Chiara Lubich Sono tutti personaggi che sono diventati famosi, ma ciascuno è stato giovane con sogni, paure e speranze. Il catechista o l educatore chiede ai ragazzi: quali sono i vostri sogni, le vostre paure e le vostre speranze? Al termine dell incontro si ricorda ai ragazzi che hanno un compito per il prossimo appuntamento: ricercare a proprio piacimento abitudini e stili di vita di un altra cultura. Preghiera ü Vangelo Giovanni 9, 1-41 Cieco dalla nascita ü Preghiera dei ragazzi. Si chiede a ciascun ragazzo di formulare una preghiera spontanea a seguito dell attività vissuta insieme 2 MODULO
2 Non aver paura! Tempo di realizzazione delle attività Incontro di un ora Obiettivi Conoscere ed approfondire le altre culture Cogliere la ricchezza della diversità culturale Favorire un maggior interesse per vivere responsabilmente da cittadini e da cristiani Materiale necessario ü Riprendere il compito assegnato prima dell incontro, cioè il materiale procurato dai ragazzi (ricerca sulle abitudini, stili di vita di un altra cultura) ü Cartelloni Esecuzione delle attività Il catechista o l educatore invita ciascun ragazzo a condividere che cosa ha scoperto dalla sua ricerca fatta a casa, circa le abitudini e gli stili di vita di un altra cultura. Per i catechisti e gli educatori si riportano alcuni spunti: Italia: le nostre radici Africa: non esistono le case di riposo; gli anziani sono considerati biblioteca vivente nel senso di memoria, perché sanno tutto del paese; ospitalità; senso della famiglia allargata; gestione del tempo; condivisione del poco che si ha; significato della musica; ritualità Asia: l attenzione, il rispetto e la cura per il creato, il prevalere della comunità sull individuo America Latina: l accoglienza, l ospitalità nelle proprie case Est-Europa: l attenzione e la cura degli anziani Riflessione: Non aver paura della cultura diversa dalla propria. La conoscenza e l interesse per l altra cultura allenta la paura, ma non la elimina (la paura è ingenerata dalle idee preconfezionate, spesso frutto di un pensiero comune legato al contesto locale e provinciale; esempio: attualmente dal punto di vista sociale e politico molte energie sono incentrate sul problema della sicurezza, sottovalutando le ricchezze che possono nascere da un confronto e favorire così un integrazione e un senso vero di comunità). Il catechista o l educatore pone ai ragazzi una domanda finale: se tu fossi il Sindaco del tuo paese, quale proposta faresti per superare le paure che i tuoi concittadini provano nell incontro con gli altri? (cose concrete da fare, riflessioni, informazioni da divulgare) Preghiera ü Salmo 145: O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre ü I ragazzi vengono invitati a formulare una preghiera elaborando le risposte date alla domanda sulle proposte che potrebbero fare al Sindaco: La capacità di discernere, di superare le paure, di abbattere i muri dell indifferenza, di sconfiggere il pregiudizio, di imparare ad accogliere gli altri, di affidarsi al Signore.. La preghiera viene condivisa in gruppo e ogni ragazzo viene invitato a condividerla anche in famiglia. 3 MODULO:
3 Tutti siamo doni, tutti siamo comunità! Tempo di realizzazione delle attività Incontro di un ora Obiettivi Far emergere che ciascun battezzato è figlio di Dio, animato dallo Spirito e chiamato a custodire i doni personali e consegnati a ciascuno Riconoscere che ogni persona e ogni gruppo della parrocchia rientra per dono nella grande famiglia della Chiesa Materiale necessario ü Fotocopie brani ü Penne Esecuzione delle attività Il catechista o l educatore invita i ragazzi ad approfondire la Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (capitolo 12, 4-27). Sostituire alcune parole attualizzandole (carismi, ministeri, ). Sostituire la parti del corpo con nomi diversi, magari le parti più deboli con nomi stranieri o con le persone che hanno riconosciuto come diversi. Il catechista o l educatore pone una domanda ai ragazzi: io appartengo ad una comunità, come posso mettere i miei doni a servizio degli altri? Come posso valorizzare i doni degli altri? Infine si invitano i ragazzi a preparare una preghiera e un segno per l offertorio per la messa della domenica. Preghiera ü Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (capitolo 12, 4-27) ALLEGATO 2
4 Testo per catechisti: 1 Corinti 12, 4-27 Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole. Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: "Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo", non per questo non farebbe più parte del corpo. E se l'orecchio dicesse: "Poiché io non sono occhio, non appartengo al corpo", non per questo non farebbe più parte del corpo. Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove l'odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l'occhio dire alla mano: "Non ho bisogno di te"; né la testa ai piedi: "Non ho bisogno di voi". Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. ALLEGATO 3
5 Testo attualizzato con alcune esemplificazioni per i catechisti Vi sono poi diversità di doni, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di servizi, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di opere e attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una espressione particolare dello Spirito perché tutti possono gioire di questo dono: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole. Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Italiani e Stranieri, ricchi e poveri; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora la comunità/parrocchia non risulta di una persona o gruppo solo, ma di molte persone o gruppi. Se Giacomo dicesse: "Poiché io non sono Jasmine, non appartengo alla comunità", non per questo non farebbe più parte della comunità. E se il gruppo catechisti dicesse: "Poiché io non sono il gruppo educatori acr, non appartengo alla comunità", non per questo non farebbe più parte della comunità. Se la comunità/parrocchia fosse tutta spiritualità, dove sarebbe la carità? Se fosse tutta, dove sarebbe? Ora, invece, Dio ha disposto le persone in modo distinto nella comunità come egli ha voluto. Se poi tutto fosse una persona o gruppo solo, dove sarebbe la comunità/parrocchia? Invece molte sono le persone, ma uno solo è la comunità/parrocchia. Non può dire a : "Non ho bisogno di te"; né ai : "Non ho bisogno di voi". Anzi quelle persone o gruppi della comunità che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti della comunità che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto la comunità, conferendo maggior cura a colui che è più svantaggiato, perché non vi fossero differenze nella comunità, ma anzi le varie persone o gruppi avessero cura le une delle altre. Quindi se una persona soffre, tutte le persone soffrono insieme; e se una persona è stimata, tutte le persone gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. LEGENDA: doni: carismi servizi: ministeri opere e attività: operazioni comunità/parrocchia: corpo ALLEGATO 4 Testo per i ragazzi
6 Vi sono poi diversità di, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una particolare dello Spirito perché : a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole. Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo,, ; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora la non risulta di una solo, ma di molte. Se dicesse: "Poiché io non sono, non appartengo alla ", non per questo non farebbe più parte della. E se dicesse: "Poiché io non sono, non appartengo alla ", non per questo non farebbe più parte della. Se la fosse tutta, dove sarebbe? Se fosse tutta, dove sarebbe? Ora, invece, Dio ha disposto le in modo distinto nella come egli ha voluto. Se poi tutto fosse una solo, dove sarebbe la? Invece molte sono le, ma uno solo è la. Non può dire a : "Non ho bisogno di te"; né ai : "Non ho bisogno di voi". Anzi quelle della che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti della che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto la, conferendo maggior, perché, ma anzi le varie. Quindi se una persona soffre, tutte le persone soffrono insieme; e se una persona è stimata, tutte le persone gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. LEGENDA: doni: carismi servizi: ministeri opere e attività: operazioni comunità/parrocchia: corpo persona o gruppo: membro/a
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