PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) Conservazione e ripristino di habitat dunali nei siti delle Province di Cagliari, Matera, Caserta PROGETTO DEFINITIVO

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1 (LIFE07NAT/IT/000519) Conservazione e ripristino di habitat dunali nei siti delle Province di Cagliari, Matera, Caserta Interventi nel SIC ITB Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis Comune di Villasimius PROGETTO DEFINITIVO Allegato: 1.1 Tavola: Scala: Relazione generale Data: Luglio 2012 Responsabili per la progettazione definitiva CRITERIA s.r.l. _ Città:RIcerche:TERritorio:Innovazione:Ambiente via Cugia, Cagliari (Italy) tel fax criteria@criteriaweb.com; Arch. Paolo Falqui Direttore Tecnico Dott. Geol. Maurizio Costa Dott. Biol. Patrizia Sechi UNICA Provincia di Cagliari Provincia di Caserta Provincia di Matera TECLA

2 Provincia di Cagliari - Committente Progettazione defintiva CRITERIA s.r.l. _ Città:RIcerche:TERritorio:Innovazione:Ambiente via Cugia, Cagliari (Italy) tel fax Coordinamento generale e tecnico-scientifico Arch. Paolo Falqui, Direttore Tecnico e direzione tecnico operativa, Dott. Geol. Maurizio Costa, direzione tecnico operativa, aspetti geologici, ambientali e progettazione delle opere naturalistiche Dott. Biol. Patrizia Sechi, aspetti biotici e naturalistici, supporto alla progettazione Esperti di settore e progettazione Ing. Francesca Etzi, progettazione delle opere naturalistiche e delle infrastrutture Ing. Mauro Medici, supporto alla progettazione e verifica strutturale delle passerelle in legno Arch. Sebastiano Gaias (studio Gaias), progettazione del corpo servizi igienici e coordinatore della sicurezza in fase di progettazione Ing. Giuseppe Gaias (studio Gaias), impianti e verifica strutturale del corpo servizi igienici Aspetti specialistici e valutazione Dott. Nat. Valentina Lecis, valutazione aspetti biotici e naturalistici Dott. Geol. Pisu Silvia, valutazione aspetti geologici e geomorfologici Dott. Pian.Terr. Luca Picciaredda, caratterizzazione territoriale e paesaggistica Dott. Cinzia Marcella Orrù, cartografia e GIS Guido Sbandi, rilievi plano-altimetrici

3 SOMMARIO PROVIDUNE 1 Premessa Modifiche al progetto definitivo conseguente la procedura di verifica Inquadramento territoriale Le aree di intervento Quadro vincolistico Relazioni rispetto agli strumenti di pianificazione Quadro territoriale di riferimento per il progetto Disponibilità delle aree di intervento Caratteristiche delle aree di intervento Sintesi degli aspetti ambientali Aspetti insediativi Aspetti socio-economici Tipologia degli interventi Azione C1 - Recupero e risanamento degli habitat dunali degradati Inquadramento delle aree dunari interessate Obiettivi e scelte progettuali Azione C3 - Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali, delimitazioni leggere e servizi igienici per evitare il degrado degli habitat causato dalla fruizione Inquadramento delle aree interessate Obiettivi e scelte progettuali Metodologia e criteri per le scelte progettuali Criteri progettuali di riferimento Procedure amministrative Cronoprogramma Quadro economico... 35

4 1 Premessa Il progetto si riferisce agli Interventi di conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Province di Cagliari, Matera e Caserta. Il progetto è finanziato dalla Comunità Europea tramite i fondi comunitari LIFE + Nature e Biodiversity. Gli interventi sono inquadrati nell ambito delle azioni previste dal progetto LIFE07NAT/IT/ PROVIDUNE e mira a salvaguardare gli ambienti dunali presenti in alcuni Siti di Importanza Comunitaria facenti parte della rete Natura 2000, quali: Porto Campana ITB042230, Stagno di Piscinnì ITB042218, Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB per la Provincia di Cagliari; Pineta della Foce del Garigliano IT per la Provincia di Caserta; Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT per la Provincia di Matera. In particolare, il presente progetto definitivo si occupa delle opere che interessano il SIC di Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis (cod. ITB040020), ricadente integralmente nel Comune di Villasimius, della Provincia di Cagliari. La struttura del progetto LIFE si articola e sviluppa su una serie di azioni di diverso tipo, quali: - preparatorie: consistono nell acquisizione di dati di carattere botanico e sedimentologico, riguardanti i processi di erosione costiera e delle dune in atto; - di conservazione: consistono nella conservazione delle biocenosi vegetali e dei caratteri abiotici degli habitat dunali, con interventi di ingegneria naturalistica per la loro tutela e salvaguardia, congiuntamente alla infrastrutturazione per migliorare e regolamentare la fruizione. Questa azione è strutturata in due sub-azioni, che sono state sviluppate precedentemente nel progetto preliminare e in questa fase nel progetto definitivo, suddivise in: o Azione C1 - Recupero e risanamento degli habitat dunali degradati; o Azione C3 - Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali, delimitazioni leggere e servizi igienici per evitare il degrado degli habitat causato dal calpestio e dalla fruizione in genere; - di comunicazione e diffusione dei risultati: consistono nella diffusione degli esiti delle indagini e dei progetti a turisti, scuole e tutti gli stakeholders. Nel dettaglio, gli interventi previsti dal progetto LIFE per le due tipologie di azioni C1 e C3 vengono di seguito sintetizzati. 2

5 Azione C1: PROVIDUNE Gli interventi di recupero e risanamento degli habitat dunali vengono attuati tramite l utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica, unitamente a semina di specie autoctone psammofile che permettano il ripristino dell equilibrio geomorfologico-vegetazionale delle aree di intervento. Gli interventi consistono in: - Sistemi di cattura e intrappolamento della sabbia, attraverso l installazione di nuclei di innesco e barriere frangivento con schermi a scacchiera con lo scopo di favorire la formazione delle dune embrionali e il consolidamento del piede di avanduna; - Sistemi di protezione delle dune stabilizzate, mediante la posa di biostuoie in fibra vegetale di cocco; - Sistemi di rinaturazione dei settori dunali degradati mediante semina di specie psammofile; - Eradicazione delle specie aliene e rinaturazione, che prevede la rimozione delle specie aliene invasive, come il Carpobrotus spp., e la successiva semina di specie autoctone. Azione C3: L intervento è stato concepito con lo scopo di ridurre e regolamentare l impatto generato dal transito incontrollato di persone e mezzi sul sistema dunale. Inoltre, tale intervento potrebbe generare ulteriori benefici incentivando la fruizione naturalistica dell area, garantendo un accesso facilitato alla spiaggia. Gli interventi realizzabili all interno di questa azione sono: - Passerelle pensili lignee su pali e sistemazione di un percorso pedonale di attraversamento del promontorio di Monte s Arena; - Delimitazione leggera delle aree dunari al fine di scoraggiare l'accesso; - Installazione di un manufatto di facile rimozione per servizi igienici in prossimità della spiaggia di Punta Molentis per evitare il degrado delle aree dunali limitrofe. I riferimenti principali posti alla base delle scelte progettuali, in particolare di carattere localizzativo e subordinatamente tipologico, derivano dagli studi condotti nell ambito delle Azioni propedeutiche del progetto PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519), sviluppate dall Università di Cagliari, relativamente alle analisi botaniche, geomorfologiche e sedimentologiche (vedi Allegati e relativi agli stralci degli studi). In particolare, hanno costituito riferimento essenziale i documenti di sintesi del LIFE denominati Indicazioni generali per l attuazione delle Azioni A6, C1, C2a, C2b, C3, D1, D5, D6, ad integrazione dei rapporti tecnico-scientifici relativi all Azione A.5. 3

6 1.1 Modifiche al progetto definitivo conseguenti la procedura di verifica Il Progetto Definitivo è stato sviluppato sulla base dei contenuti del Progetto Preliminare, e integrato con i documenti previsti dall art. 24 e seguenti del D.P.R. 207/10. In questi termini, il progetto definitivo per l area del SIC Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis (cod. ITB040020), è stato sviluppato sulla base delle indicazioni definite dai documenti tecnicoscientifici del Progetto LIFE e sulla base delle indicazioni espresse sul Progetto Preliminare in sede di Conferenza dei Servizi preliminare tenutasi presso gli uffici della Provincia di Cagliari il 08 settembre 2011 (vedi Allegato Documentazione amministrativa). Il Progetto Preliminare, sottoposto all attenzione dei diversi enti pubblici in sede di conferenza dei servizi, è stato successivamente approvato con Delibera della Giunta della Provincia di Cagliari n del Il progetto definitivo ha individuato compiutamente tutti i lavori da realizzare, completando gli approfondimenti di indagine necessari per definire l opera ad un livello tale che nella successiva progettazione esecutiva non si avessero significative variazioni tecniche e di costo. Nella fase della progettazione definitiva sono state integrate tutte le relazioni specialistiche al fine di evidenziare la validità delle scelte, nonché tutte le altre relazioni accessorie richieste per accompagnare il progetto nel suo percorso autorizzativo. Per completare le scelte progettuali ad un livello definitivo sono stati pertanto promossi specifici incontri con il RUP e con i componenti del comitato scientifico del Life, definendo nel dettaglio e integrando tutte le opere ritenute necessarie, in particolare sulla base delle criticità ambientali evidenziate dagli studi pregressi del Life e sulla base delle risorse economiche disponibili. Il Progetto Definitivo è stato presentato agli enti pubblici competenti in Conferenza dei Servizi decisoria, tenutasi presso gli uffici della Provincia di Cagliari il 20 aprile 2012, poi riconvocata l 11 maggio 2012, attraverso la quale sono state definite apposite prescrizioni e lievi modifiche al progetto, ritenute non sostanziali e migliorative in particolare sotto l aspetto paesaggistico. Successivamente, il progetto definitivo è stato sottoposto a verifica in contraddittorio con i progettisti secondo la procedura prevista dall Art. 44 e seguenti del DPR 207/2010. Come espresso dal rapporto tecnico della procedura di verifica, sottoscritto il dal responsabile del gruppo di verifica, Ing. Gianni Massa, e dai progettisti stessi, l esito del controllo è risultato positivo, ma sono state apportate alcune integrazioni/revisioni al progetto definitivo come di seguito elencate: - Modifica del quadro economico; - Integrazione di tutti gli elaborati di progetto con tutte le firme dei progettisti. Il presente progetto definitivo, pertanto, è stato redatto con le modifiche sopra richieste. 4

7 2 Inquadramento territoriale 2.1 Le aree di intervento Le opere previste dal presente progetto definitivo interessano sei differenti settori costieri compresi nel SIC Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis (ITB040020): - La spiaggia di Porto Giunco; - La spiaggia di Serra Is Morus; - Il passaggio di Monte S Arena, a ridosso del promontorio tra le spiagge di Serra Is Morus e Simius; - il cordone di spiaggia di Simius; - la baia di Is Traias; - la spiaggia e il promontorio di Punta Molentis. Le aree sono localizzate all interno del settore costiero di Villasimius, nel sistema orientale rispetto al promontorio di Capo Carbonara e interessano i diversi compendi sabbiosi sopra elencati, compresi tra il limite nord-orientale della spiaggia di Punta Molentis e il settore sudorientale della spiaggia di Porto Giunco. Il territorio di Villasimius appare fortemente condizionato dalla struttura geologica dell area. Ad una prima analisi d area vasta è possibile riconoscere due ambiti costieri distinti, uno occidentale, l altro orientale, in cui il promontorio granitico di Capo Carbonara appare l elemento fisiografico di demarcazione. Il settore orientale è caratterizzato dalla presenza sia di estese falcate sabbiose (Simius e Porto Giunco) con sviluppo NNE-SSW, confinati verso l interno da singolari depressioni umide di retrospiaggia (lo stagno di Notteri e di Su Stangioni), sia di piccole spiagge di fondo baia sviluppatesi tra i numerosi promontori rocciosi in corrispondenza di strutture filoniane tardo-erciniche. I settori retrolitorali della gran parte dei sistemi di spiaggia ospitano sistemi dunari più o meno articolati ed evoluti, la gran parte dei quali risente in misura significativa delle alterazioni e delle interferenze operate dai diffusi insediamenti turistici e dall elevato carico antropico dell utenza turistico-balneare. In particolare, l area di interesse è rappresentata dal lido sabbioso e dal cordone dunare di Simius, dal sistema di spiaggia e relativo campo dunare di Is Traias, dalla propaggine rocciosa di Monte s Arena, dal sistema di spiaggia di Punta Molentis, dalla spiaggia di Serra is Morus e dal cordone sabbioso di Porto Giunco con la limitrofa depressione stagnale di 5

8 Notteri, principale elemento organizzatore dello spazio insediativo che si è sviluppato nell ambito circostante con le strutture turistico ricettive e turistico residenziali. Il territorio di Villasimius è collegato all'area vasta di Cagliari e all'intero arco costiero dell omonimo Golfo, attraverso la direttrice infrastrutturale litoranea della SP 17, che risulta, soprattutto durante il periodo estivo, il principale veicolo dei flussi turistici che interessano l'area in esame. Da questo asse viario principale, si accede alle aree interessate direttamente dagli interventi attraverso i percorsi secondari che dalla S.P. 17 si diramano verso Capo Carbonara. 2.2 Quadro vincolistico Le aree di intervento ricadono all interno della zona di tutela paesaggistica vincolata ai sensi dell Art. 136 del D.Lgs 42/2004 (già L. 1497/39). Inoltre, l intera area è chiaramente contenuta all interno della fascia di salvaguardia di cui all Art. 3 della L.R. n. 8/2004. La Legge Regionale n. 8 del 2004 "Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale", recependo quanto stabilito dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs 22 gennaio 2004 n 42), introduce il Piano Paesaggistico Regionale quale principale strumento della pianificazione territoriale regionale che assume i contenuti di cui all art. 143 del D.Lgs. 42/2004. La stessa Legge Regionale n. 8, la cosiddetta legge salvacoste, stabilisce la procedura di approvazione del Piano Paesaggistico Regionale. L area di interesse è soggetta ad altri vincoli definiti da leggi di settore quali (vedi Tavole 2.4 e 2.5 relative al Quadro dei Livelli di Tutela ): - Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) ITB Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis, ai sensi della Direttiva 92/43/CE (Habitat) sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) ITB Capo Carbonara e stagno Notteri Punta Molentis, istituita dalla Regione Sardegna con deliberazione n. 9/17 del , ai sensi dell art. 4, paragrafi 1, 2 e 3 della direttiva 79/409/CEE, recepita formalmente in Sardegna con la L.R. 23/98 Norme per la protezione della fauna selvatica in Sardegna e per l esercizio venatorio. - Area Marina Protetta Capo Carbonara : identificata come area marina di reperimento dalla Legge n. 394 del 1991, art. 36 (Suppl. ordinario G.U. n. 292 del ), istituita con D.M. del successivamente modificato con DM del (G.U. n. 229 del ) che sostituisce integralmente il decreto precedente. 6

9 - Fascia di rispetto di 300 metri dalla linea costiera vincolata ai sensi dell Art. 142 del D.Lgs 42/2004 (già L. 431/85) - Le aree interessate da zone umide (Notteri). - Zona "H di salvaguardia secondo il D.A. 20 dicembre 1983 n. 2266/U promontorio di Capo Carbonara, la fascia costiera di Porto Giunco-Simius e lo stagno di Notteri. - Vincolo archeologico individuata dal D.Lgs. 490/99, ex Legge 1089/39 - La zona antistante lo stagno di Notteri (Ruderi di abitato fenicio- punico e necropoli di Porto Giunco) Dall analisi delle relazioni tra gli interventi previsti e gli elementi di tutela sopra riportati non sono emerso fattori di criticità rilevanti tali da pregiudicare gli interventi in progetto. 2.3 Relazioni rispetto agli strumenti di pianificazione Relazioni con il Piano Paesaggistico Regionale La Legge Regionale n. 8 del 2004 Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale, recependo quanto stabilito dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs 22 gennaio 2004 n 42), introduce il Piano Paesaggistico Regionale quale principale strumento della pianificazione territoriale regionale che assume i contenuti di cui all art. 143 del D.Lgs. 42/2004. La stessa Legge Regionale n. 8, la cosiddetta legge salvacoste, stabilisce la procedura di approvazione del Piano Paesaggistico Regionale. La Giunta Regionale ha approvato in via definitiva per il primo ambito omogeneo il Piano Paesaggistico Regionale, con Delibera n. 36/7 del 5 settembre 2006, entrato in vigore con la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna avvenuta l 8 settembre Il Piano Paesaggistico Regionale contiene l analisi delle caratteristiche ambientali, storicoculturali e insediative dell intero territorio regionale, l analisi delle dinamiche di trasformazione del territorio, la determinazione delle misure per la conservazione dei caratteri connotativi e degli indirizzi per gli interventi di valorizzazione paesaggistica degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico e delle aree tutelate per legge. Il PPR individua, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, le categorie di immobili e di aree da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia, di gestione e di utilizzazione, in quanto beni paesaggistici o beni identitari della cultura sarda. Il Piano Paesaggistico Regionale ha contenuto descrittivo, prescrittivo e propositivo ed articola due principali dispositivi di piano: 7

10 - Ambiti di paesaggio: attraverso il quale s intende indirizzare, sulla base di un idea strategica di progetto generale, le azioni di conservazione, recupero o trasformazione. Sono caratterizzati dalla presenza di specifici beni paesaggistici individui e d'insieme ed al loro interno è compresa la fascia costiera, considerata bene paesaggistico strategico per lo sviluppo della Sardegna. - Assetto Territoriale. La disciplina degli Assetti esprime gli aspetti descrittivi, normativi, prescrittivi e di indirizzo del PPR in contrapposizione ai contenuti riportati nella disciplina degli Ambiti, avente significato essenzialmente propositivo, di indirizzo e procedurale. Sulla base della ricognizione dei caratteri significativi del paesaggio, per ogni assetto territoriale (ambientale, storico-culturale e insediativo) vengono individuati i beni paesaggistici, i beni identitari e le componenti di paesaggio e la relativa disciplina generale costituita da indirizzi e prescrizioni. Il PPR individua specifici beni paesaggistici individui e d'insieme tra cui è compresa la fascia costiera, classificata come bene paesaggistico d insieme e considerata risorsa strategica fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio sardo, che necessita di pianificazione e gestione integrata delle risorse, assicurando un equilibrio sostenibile tra la pressione dei fattori insediativi e produttivi e la conservazione dell habitat naturale, seguendo le indicazioni della Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2002 relativa all attuazione della Gestione integrata delle zone costiere (GIZC) in Europa (2002/413/CE) e del Mediterranean Action Plan (MAP), elaborato nell ambito della Convenzione di Barcellona. Il Piano Paesaggistico Regionale contiene specifici aspetti regolamentari sulle modalità d uso dei litorali sabbiosi. In particolare le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, individuano i Campi dunari e sistemi di spiaggia come specifica categoria di bene paesaggistico ai sensi dell art. 143, comma 1, lettera i) del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, come modificato dal decreto legislativo 24 marzo 2006, n Tali beni paesaggistici, sono oggetto di conservazione e tutela finalizzate al mantenimento delle caratteristiche degli elementi costitutivi e delle relative morfologie, in modo da preservarne l integrità ovvero lo stato di equilibrio ottimale tra habitat naturale e attività antropiche. Inoltre, ai sensi dell Art. 22, comma 2, delle medesime NTA i Complessi dunari con formazioni erbacee e ginepreti, sono inclusi nelle Aree naturali e subnaturali, in quanto Componenti di paesaggio con valenza ambientale e per i quali sono espressamente vietati (Art. 23, comma 2, lett. b) le installazioni temporanee e l accesso motorizzato, nonché i flussi veicolari e pedonali incompatibili con la conservazione delle risorse naturali. 8

11 Le aree di progetto ricadono completamente all interno dell Ambito di Paesaggio n. 27 Golfo Orientale di Cagliari, nel quale sono espressamente riconosciute criticità relative al Degrado morfoevolutivo dei sistemi di spiaggia con fenomeni di erosione degli arenili e delle dune e alla Elevata pressione insediativa sui sistemi costieri con riduzione della capacità di rigenerazione ambientale degli stessi. Per questo Ambito le spiagge di Porto Giunco, Serra is Morus, Simius, Is Traias e Punta Molentis, rappresentano elementi strutturanti il sistema paesaggistico, che richiamano indirizzi progettuali specifici, come quelli di: - Conservare e riqualificare i sistemi sabbiosi costieri e le zone umide attraverso interventi finalizzati a regolamentare la fruizione turistico-ricreativa calibrata sulla sensibilità ambientale del contesto e attraverso azioni di recupero della naturalità del complesso sabbioso vegetazionale e degli stagni costieri (indirizzo 7 della Scheda d Ambito). - Riqualificare il paesaggio costiero, attraverso la predisposizione e attuazione di una gestione integrata e unitaria finalizzata al recupero delle risorse ambientali e al riequilibrio delle funzioni con i processi urbani, alla organizzazione e regolamentazione dei servizi turistico-ricreativi, della viabilità e mobilità per l accesso e la fruizione del litorale (indirizzo 11 della scheda d Ambito). Il progetto, pur manifestando la coerenza con le prescrizioni e gli indirizzi d Ambito espressi dal PPR, dovrà essere sottoposto all autorizzazione paesaggistica da parte del Servizio Tutela Paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia-Iglesias della Regione Autonoma della Sardegna. Relazioni con i Piani Stralcio di Bacino: il P.A.I. e il P.S.F.F. Il Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.), redatto dalla Regione Autonoma della Sardegna ai sensi del Decreto Legge 11 giugno 1998 n. 180, convertito in Legge 3 agosto 1998 n. 267, è stato approvato con decreto della Giunta Regionale del 30 dicembre 2004 n. 54/33. Il P.A.I. è orientato sia verso la disciplina di politiche di prevenzione nelle aree di pericolosità idrogeologica allo scopo di bloccare la nascita di nuove situazioni di rischio sia verso la disciplina del controllo delle situazioni di rischio esistenti nelle stesse aree pericolose, allo scopo di non consentire l incremento del rischio specifico fino all eliminazione o alla riduzione delle condizioni di rischio attuali. Dall analisi della cartografia allegata al P.A.I. relativa al territorio del Comune di Villasimius, non si rilevano delimitazioni di aree a rischio idrogeologico nelle zone interessate dagli interventi in progetto. 9

12 Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF) è redatto ai sensi dell art. 17, comma 6 della legge 19 maggio 1989 n. 183, quale Piano Stralcio del Piano di Bacino Regionale relativo ai settori funzionali individuati dall art. 17, comma 3 della L. 18 maggio 1989, n Ha valore di Piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo, mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso riguardanti le fasce fluviali. Costituisce un approfondimento ed una integrazione al Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) in quanto è lo strumento per la delimitazione delle regioni fluviali funzionale a consentire, attraverso la programmazione di azioni (opere, vincoli, direttive), il conseguimento di un assetto fisico del corso d acqua compatibile con la sicurezza idraulica, l uso della risorsa idrica, l uso del suolo (ai fini insediativi, agricoli ed industriali) e la salvaguardia delle componenti naturali ed ambientali. Con Delibera n 1 del , il Comitato Istit uzionale dell Autorità di Bacino della Regione Sardegna ha adottato in via preliminare, ai sensi degli artt. 8 c.3 e 9 c.2 della L.R. n. 19 del , il Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.), costituito dagli elaborati elencati nell allegato A alla delibera di adozione medesima. Con Delibera n 1 del , il Comitato Istitu zionale dell Autorità di Bacino della Regione Sardegna ha revocato la deliberazione del C.I. n. 1 del , di adozione preliminare del P.S.F.F. e definito una nuova procedura per l adozione e l'approvazione finale. Tuttavia in questa stessa delibera è precisato che fino alla nuova approvazione è opportuno tener conto delle risultanze dello studio. Dall analisi del PSFF, relativamente al territorio del Comune di Villasimius, non si rilevano delimitazioni di aree a pericolosità idrogeologica nelle zone interessate dagli interventi in progetto. Data la natura stessa degli interventi previsti, tali opere non sono in grado di creare nuove situazioni di pericolosità e di rischio idrogeologico, come evidenziato nella Relazione Geologica allegata, a cui di rimanda per gli eventuali approfondimenti. Relazioni col Piano Urbanistico Provinciale Il Piano Urbanistico Provinciale si configura come "linea guida" per l'analisi del contesto in esame e per la definizione di una fattibilità ambientale, insediativa e socio-economica. Il territorio provinciale viene scandito secondo una articolazione in ecologie, definibili come ambiti caratterizzati da specifici sistemi di relazioni urbane, territoriali ed ambientali, attraverso l individuazione dei caratteri specifici di interazione fra strutture insediative e 10

13 contesto territoriale e urbano. La rappresentazione delle ecologie mette in evidenza campi di problemi e potenzialità dei contesti locali. Le ecologie costituiscono dunque il quadro conoscitivo sul quale verificare le ipotesi di trasformazione dell organizzazione dello spazio. Le ecologie insediative che interessano l area di intervento sono: l ecologia numero 135 Ambito degli insediamenti turistico-residenziali e rurali nelle incisioni vallive costiere sudorientali, che interessa i territori costieri del comune di Villasimius, caratterizzati da insediamenti turistico residenziali e da insediamenti rurali diffusi che coinvolgono le aree più interne. Tra le componenti elementari dell ambito che interessano l area di progetto si identificano (13529) La risorsa ambientale dello stagno di Notteri e (13530) La risorsa ambientale di Capo Carbonara. In riferimento alle Ecologie Geoambientali (233 - Ecologia del bacino idrografico del Rio Foxi e del settore costiero di Villasimius) l area interessata dall intervento ricade nella Componente Per tale ambito, si evidenzia che l intero sistema appare sempre più ridotto e costretto entro confini artificiali eretti dalle strutture e infrastrutture turistiche, che esercitano una pressione pesante sui principali elementi strutturanti e funzionali al sistema, accentuando i fenomeni di regressione delle componenti costitutive, come il progressivo interrimento della depressione stagnale e la sottrazione di ingenti quantità detritiche al bilancio sedimentario complessivo della spiaggia. Tale sistema presenta una notevole continuità dinamica sia longitudinale che trasversale alla linea di riva, per cui qualunque intervento che ostacoli la diffusione di materia ed energia in questo senso induce delle perturbazioni alla naturale tendenza morfoevolutiva della spiaggia, che hanno come conseguenza drastiche variazioni della linea di riva, la progressiva erosione dei corpi dunari e la riduzione, fino alla totale estinzione, delle depressioni stagnali di retrospiaggia. Inoltre, il Piano di Assetto Organizzativo dei Litorali (PAOL) di Cagliari, costituisce un ambito di intervento specifico del Piano Urbanistico Provinciale. Il Piano è previsto dalla L.R. n. 28 dell 8 luglio 1993 Interventi in materia urbanistica, secondo le competenze pianificatorie delegate alle Province dalla R.A.S. all art. 16 della L.R. 45/89, e si ispira ai principi e alle strategie per l Attuazione della Gestione Integrata delle Zone Costiere, secondo quanto espressamente contenuto nella Raccomandazione del Parlamento Europeo del 30 maggio 2002 (2002/413/CEE). Per l Ambito del Sarrabus, sulla base della sintesi analitica contenuta nelle schede d ambito, viene proposto uno scenario progettuale che prevede lo: Sviluppo di un sistema turistico ambientale e culturale capace di integrare le risorse ambientali e culturali costiere (zone umide, sistemi di spiaggia, promontori, ecc.) e montane (massiccio dei Sette Fratelli, sistema ambientale Serpeddì Monte Genis, sistema geominerario del Sarrabus, altipiani del Gerrei, 11

14 corridoi fluviali, ecc.), con il sistema produttivo agroalimentare delle piane alluvionali costiere (agricoltura e acquicoltura) e degli allevamenti delle ree interne (ovicaprino e bovino), anche attraverso la gestione integrata dei servizi urbani e territoriali. Le strategie e le azioni progettuali specifiche emerse, anche sulla base delle esigenze territoriali riconosciute dalle stesse Amministrazioni Comunali, prevedono per l Ambito del Sarrabus: - Promozione di azioni di integrazione del sistema dei beni culturali; - Promozione di azioni di integrazione del sistema della mobilità e dei servizi; - Elaborazione di strategie per la organizzazione dei servizi al territorio (rifiuti, viabilità, depurazione, approvvigionamento idrico) di supporto allo sviluppo economico dell area; - Sviluppo di progetti per il trattamento e il riutilizzo della Posidonia spiaggiata; - Sviluppo di progetti finalizzati alla messa a sistema delle risorse anche mediante sistemi di segnalazione turistica (cartellonistica); - Sviluppo di progetti per organizzazione e gestione del salvamento a mare e della pulizia dei litorali. Il presente progetto è stato allestito secondo coerenza con gli orientamenti normativi definiti dal Piano Urbanistico Provinciale, in quanto mira proprio a prevenire le criticità potenziali evidenziate nel PUP stesso. Relazioni con la pianificazione urbanistica comunale Il comune di Villasimius è dotato di Piano di Fabbricazione vigente approvato con D.A. n 980 del 6 agosto Lo stato della pianificazione risulta comunque abbastanza complesso per la presenza di una molteplicità di Piani di Lottizzazione. In dettaglio il piano suddivide il territorio comunale esterno alle aree residenziali, prevedendo le seguenti destinazioni d uso: - zone D a destinazione industriale-artigianale; - zone E a destinazione agricola; - zone G destinate a servizi generali; - zone F costiere, a destinazione turistica; - zone H naturalistiche. Gli interventi previsti ricadono interamente in zona omogenea H ed F. Queste comprendono le parti di territorio destinate a parchi naturali per le quali sono prioritarie le attività di 12

15 conservazione della natura esistente anche con azioni di forestazione. All interno di questa zona sono vietate le realizzazioni di strade veicolari ma sono consentiti percorsi e luoghi di sosta pedonale controllati. In particolare gli interventi da realizzare nella spiaggia di Simius, di organizzazione dell accessibilità alle spiagge e protezione delle dune, nonché l intervento inerente il passaggio di Monte S arena, ricadono all interno della Zona H5 Parco Naturale di Su Madacciolu e parzialmente ai margini della Zona F costiera, a destinazione turistica. Gli interventi da realizzare a Porto Giunco e Serra is Morus interenti: la protezione delle dune e l accessibilità alle spiagge, ricadono interamente all interno della Zona H8 Parco Naturale di Capo Carbonara. Gli interventi di protezione dunare e di realizzazione della passerella d accesso alla spiaggia di Is Traias ricadono all interno di una zona turistica F. Infine gli interventi di infrastrutturazione e di protezione dunale inerenti la spiaggia di Punta Molentis ricadono completamente in zona H4. Alla luce di quanto esposto sopra il progetto si propone in coerenza con gli orientamenti normativi definiti dal Piano Urbanistico Comunale di Villasimius. Relazioni col Piano di Utilizzo dei Litorali Nel Novembre 2006 il Comune di Villasimius ha predisposto e adottato il Piano di Utilizzo dei Sistemi di Spiaggia, dotandosi così di uno strumento per la gestione dell area costiera del proprio territorio, in armonia con i processi ambientali che la caratterizzano ed in linea con gli indirizzi dettati dalla Regione Sardegna per l organizzazione dei servizi turistico-ricreativi di supporto alla balneazione. L obiettivo generale di questo studio è stato quello di definire scenari di sviluppo turistico per il territorio costiero comunale finalizzati alla localizzazione, dimensionamento e gestione dei servizi turistico-ricreativi coerentemente con il contesto locale e sovralocale. L adozione del PUL, avvenuta con Delibera del Consiglio Comunale di Villasimius N. 69 del , era rivolta esclusivamente alla approvazione del dimensionamento e della localizzazione delle concessioni demaniali lungo le spiagge del territorio comunale, tralasciando momentaneamente la localizzazione degli accessi e dei parcheggi a servizio della balneazione. In questi termini lo strumento costituiva un primo stralcio del Piano di Utilizzazione dei Litorali comunale, al fine di adeguarsi a quanto disposto dalla L.R. n. 9 del 12 giugno 2006 (Art

16 comma 1), con cui venivano trasferite ai Comuni le funzioni in materia di concessione per finalità turistico-ricreative sui beni del demanio marittimo, con l elaborazione e l approvazione dei Piani di Utilizzazione dei Litorali. In questo strumento adottato da Consiglio Comunale, si sottolineavano le criticità connesse con la scarsa regolamentazione e organizzazione della fruizione balneare, ponendo l accento sulla necessità, tra l altro, di realizzare infrastrutture di accesso pedonale alla spiaggia e interventi di riqualificazione per il recupero delle dune degradate. Il PUL di Villasimius attualmente è in corso di adeguamento alle nuove Direttive della Regione Sardegna in materia di gestione del demanio marittimo avente finalità turistico ricreative e per la redazione dei Piani Comunali di Utilizzazione dei Litorali, approvate dalla Regione Sardegna con Deliberazione della G.R. n. 25/42 del 1 luglio 2010, con il fine, tra l altro, di perseguire un regime di compatibilità d uso del litorale con gli obiettivi di salvaguardia e tutela dell ambiente costiero e di coerenza con i principi dello sviluppo sostenibile. Il Comune di Villasimius, contestualmente all adeguamento del proprio Piano Urbanistico Comunale alle disposizioni del Piano Paesaggistico Regionale, sta predisponendo il Piano di Utilizzo dei Litorali coerentemente con le indicazioni delle direttive regionali: - conservare gli ecosistemi costieri locali con particolare riferimento agli habitat di interesse comunitario, di cui alla Direttiva (Dir. 92/43/CEE, recepita dal DPR 357/1997 e s.m.i.), stabilendo in questo termini relazioni concettuali ed operative con i Piani di Gestione delle aree della Rete Natura 2000, quali i Siti di Importanza Comunitaria; - incentivare la riqualificazione ambientale di siti costieri attraverso la riconversione compatibile degli stabilimenti balneari e la sostituzione delle strutture fisse con quelle temporanee o precarie; - mitigare la frammentazione della seriazione ecologica tra spiaggia, i diversi ordini dei sistemi dunari, le zone umide, in particolare quella derivante dagli accessi pedonali e veicolari; - favorire l innovazione e la diversificazione dell offerta turistica; - equilibrare e armonizzare gli interventi e le attività sul territorio costiero attraverso la gestione integrata e coordinata delle azioni in un ottica di durabilità delle risorse; - costruire un quadro di riferimento per la coerenza tra interessi pubblici e privati sulla fascia costiera. Questi indirizzi sono in buona parte già contenuti nello studio per il Piano di Utilizzo dei Sistemi di Spiaggia del Comune di Villasimius. 14

17 Il progetto definitivo qui illustrato si pone in coerenza sia con lo stralcio del PUL adottato dall Amministrazione di Villasimius, non entrando in conflitto con i servizi turistico-ricreativi previsti a Simius e a Porto Giunco, sia con le Direttive regionali per la redazione del PUL. Relazioni con il Piano di Gestione del SIC Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis (ITB040020) Il Piano di Gestione relativo al Sito di Importanza Comunitaria ITB Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis è stato redatto per conto del Comune di Villasimius nel novembre 2006, ed è stato approvato definitivamente dalla Regione Sardegna con Decreto n. 28 del dell Assessorato della Difesa dell Ambiente. Tra le prescrizioni e gli indirizzi specifici del Decreto di approvazione si riporta di seguito quanto ritenuto rilevante ai fini degli interventi qui proposti: IA3 - Interventi di ripristino e rinaturalizzazione della vegetazione dunale a tutela dall erosione: L intervento non deve pregiudicare l attuale copertura e lo stato di conservazione degli habitat di interesse quali i pascoli e delle dune mobili. Inoltre dovranno essere adottate modalità operative di minimo impatto e dando priorità alle tecniche passive quali recinzioni e ripresa naturale della vegetazione limitando ai soli casi di maggior degrado gli eventuali interventi di scavo e reimpianto. L obiettivo generale del Piano di Gestione è quello di assicurare la conservazione degli habitat e delle specie vegetali e animali presenti, prioritari e non, a livello comunitario ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) e relative norme nazionali e regionali di recepimento. A tal fine è importante garantire, con opportune azioni di gestione, il mantenimento e/o il ripristino degli equilibri ecologici che caratterizzano gli habitat e che sottendono alla loro conservazione. Le aree di intervento previste dal presente progetto ricadono interamente entro il limite del SIC. Appare quindi indispensabile un analisi della coerenza dell intero progetto con gli obiettivi e le azioni di tutela e salvaguardia previste dallo strumento di gestione del S.I.C. sopra citato, che verrà affrontata nell ambito della valutazione d incidenza, ai sensi dell art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 come modificato ed integrato dal D.P.R. n.120/2003. La frequentazione incontrollata dei sistemi dunari costituisce un fattore determinante il degrado quali-quantitativo delle coperture sabbiose di origine eolica. Ciò incide, infatti, sulla stabilità e sugli equilibri geomorfologici e pedovegetazionali delle formazioni dunari, determinando la frammentazione degli habitat e il mancato equilibrio della seriazione morfovegetazionale tra sistema di spiaggia, sistema dunare e retrodunare (che negli ambiti in 15

18 esame è definita dalla serie catenale della vegetazione psammofila non fanerofitica fino all associazione forestale a Juniperus ssp delle dune stabilizzate). Gli interventi di protezione previsti per le dune di Simius, Porto Giunco, Serra is Morus, Is Traias e Punta Molentis mirano a ripristinare gli equilibri morfo-vegetazionali delle dune e risultano coerenti con le strategie, le finalità e le modalità operative e tecniche riportate nelle seguenti Schede d Azione contenute negli elaborati del Piano di Gestione: IA2 - Interventi per la difesa attiva degli habitat dunali di Interesse Comunitario; IA3 - Interventi di ripristino e rinaturalizzazione della vegetazione dunale a tutela dell erosione; IA4 - Interventi per la difesa della vegetazione dunale pioniera; IA9 - Eradicazione delle specie alloctone presenti negli habitat di interesse comunitario; Gli interventi di realizzazione delle passerelle in legno nelle spiagge di Serra is Morus, Simius e la sistemazione del passaggio di Monte S Arenas risultano coerenti con le finalità espresse nella scheda d Azione: IA10 - Realizzazione di discese a mare. Gli interventi illustrati nel presente progetto appaiono del tutto coerenti con quanto il Piano di Gestione si propone di raggiungere, nel breve e medio termine, attraverso i seguenti obiettivi di sostenibilità ecologica: - controllare e ridurre le cause di disturbo antropico sugli habitat di interesse comunitario legate alla fruizione non regolamentata all interno del SIC; - conservare e migliorare l evoluzione spontanea dei sistemi di spiaggia, degli habitat dunari, di scogliera e marini attraverso interventi attivi e omogenei; - arrestare i fenomeni di erosione degli habitat dunali favorendo processi naturali di consolidamento delle dune. 16

19 3 Quadro territoriale di riferimento per il progetto 3.1 Disponibilità delle aree di intervento Il progetto prevede la realizzazione delle opere naturalistiche in aree pubbliche ricadenti all interno del Demanio Marittimo e del Comune di Villasimius. In quest ultimo caso ad essere interessata sarà la particella 1043 del Foglio 29, che prevede l eradicazione dell Acacia saligna localizzata nell ambito dunare della spiaggia di Simius (Vedi Figura 1 e Tavola 2.8 Planimetria catastale e limiti del Demanio Marittimo). Figura 1 Stralcio della mappa catastale del settore di Simius Monte s Arena: la particella 1043 intestata al Comune di Villasimius è interessata dall intervento di eradicazione dell Acacia saligna. 17

20 I siti di intervento delle opere naturalistiche necessitano del rilascio delle aree da parte delle Autorità competenti (Capitaneria di Porto) mediante consegna del Demanio Marittimo secondo quanto stabilito dagli Artt. 34 e 36 rispettivamente e del C. Nav. E del Reg. nav. Mar.. L espianto delle specie aliene previsto nel settore dunare di Simius, esclusivamente nell ambito di proprietà del Comune di Villasimius, necessita di autorizzazione ai sensi dell Art. 55 del C.Nav. in quanto opere previste nella fascia dei 30 metri dal confine del Demanio Marittimo. In questi termini, gli interventi richiedono la destinazione temporanea di parti del Demanio Marittimo per utilizzo pubblico, in quanto finalizzate al ripristino e alla salvaguardia delle dune attraverso la mitigazione degli impatti, principalmente connessi alla fruizione veicolare e pedonale per l accesso alla balneazione. Infine, il sito per la messa in opera di un servizio igienico di facile rimozione a supporto della balneazione, presso la baia di Punta Molentis, interessa una particella catastale la cui proprietà è intestata ad una ditta privata (vedi Figura 2). Per la realizzazione di tale intervento si dovrà procedere almeno alla stipula di un accordo volontario tra il proprietario e il soggetto pubblico per l uso non oneroso per quest ultimo delle aree interessate, ai fini della installazione e manutenzione delle opere previste. In questa direzione sarebbe possibile evitare procedure espropriative che avrebbero termini di spese per il progetto. una ripercussione negativa in L istituto della espropriazione per pubblica utilità, pone in primo piano la questione dei rapporti di convivenza giuridica tra la cura di interessi pubblici e l esercizio dei cd. diritti reali, esposti, tramite l esproprio, all azione ablatoria dei pubblici poteri. L istituto, discendente dalla Carta Costituzionale, determina l appropriazione dell utilità di un bene altrui da parte di un soggetto pubblico, decretandone il venir meno in capo all originario titolare, rappresentando così la limitazione più decisiva al diritto di proprietà. La possibilità per la Pubblica Amministrazione di stipulare accordi per l attuazione di scelte di pianificazione urbanistica generale è stata introdotta dalla legislazione nazionale con le norme del 1990: la Legge n. 142/90 (sostituita poi dal D.Lgs. n. 267/00, cd. TUELL, testo unico sugli enti locali), che all art. 27 introdusse l accordo di programma (attualmente disciplinato dall art. 34 del TUEEL), e la Legge n. 241/90 (e s.m.i.) che all art. 11 istituì gli accordi tra pubblica amministrazione e privati, integrativi o sostitutivi del procedimento. Nel caso degli accordi devono essere chiari gli obiettivi che danno impulso alla negoziazione, nel rispetto di quanto stabilito dalle corrispondenti norme di riferimento. 18

21 Figura 2 - Stralcio della mappa catastale del settore di Punta Molentis: la particella 41 intestata ad una ditta privata è interessata dalla messa in opera di un servizio igienico di facile rimozione a servizio della balneazione. Devono altresì essere chiari i termini della negoziazione, cioè a dire, la tipologia di interventi oggetto di accordo tra il Comune e i soggetti privati invitati ad aderirvi. Devono altresì essere espresse chiaramente le competenze attribuite a ciascuna delle parti nei confronti della realizzazione degli interventi citati, nonché dello sviluppo di ulteriori azioni, comunque funzionali al raggiungimento degli obiettivi prefissati, in termini, a titolo di esempio, di: realizzazione dei singoli interventi oggetto della contrattazione; realizzazione delle azioni correlate di manutenzione delle opere, sempre in conformità di precise specifiche progettuali; 19

22 modalità di passaggio (eventuale) della proprietà (privata) delle aree coinvolte o cessione in comodato d uso al Comune o alla Provincia; Trattandosi di una contrattazione, ciò che rileva sottolineare è che dall accordo devono emergere i benefici minimi concreti (o facilmente concretizzabili), sia per la pubblica amministrazione promotrice, che per i privati coinvolti, altrimenti subentra il rischio del rifiuto all adesione da parte di questi ultimi e, dunque, il necessario ricorso alla strada dell esproprio, con tutti i rischi di cui tale strada è lastricata e gli effetti indotti sulla completamento delle opere. 3.2 Caratteristiche delle aree di intervento Sintesi degli aspetti ambientali L ambito di intervento ricade all interno delle unità ambientali dei sistemi di spiaggia di Porto Giunco, Serra is Morus, Simius, Is Traias e Punta Molentis. Sistema di spiaggia di Porto Giunco Uno dei principali caratteri geomorfologici descrittori è determinato dal cordone sabbioso subrettilineo di Porto Giunco-Simius, quale esito dell emersione di una barra sabbiosa, che ha portato alla formazione dello stagno di retrospiaggia di Notteri. La spiaggia nelle estremità nord e sud, in corrispondenza degli affioramenti granitici che la delimitano, presenta campi di dune articolati e con una discreta maturità evolutiva, attualmente in progressiva fase di erosione. Il settore centrale della spiaggia mostra un profilo alquanto appiattito, in relazione alle dinamiche del moto ondoso che spesso scavalcano il cordone sabbioso e fluiscono all interno dello stagno di Notteri. La bocca temporanea dello stagno si colloca abitualmente nella parte nord della spiaggia divagando nel settore di Serra is Morus. La spiaggia sommersa appare molto estesa, senza alcun limite verso il largo e si imposta all interno del Canale di Simius, paleovalle d impostazione tettonica. Sui campi dunari stabilizzati di retrospiaggia presenti nella parte occidentale dello Stagno Notteri, si insedia una macchia a ginepro coccolone e lentisco; antistanti queste ultime, su dune semistabilizzate in arretramento a causa dei fenomeni erosivi, è presente una vegetazione psammofila in cui sono identificabili alcuni frammenti delle associazioni Sporobolo arenarii- Agropyretum juncei ed Echinophoro spinosae-ammophiletum areanariae. Le specie presenti lungo il litorale sabbioso e sulle dune semi-stabilizzate sono numerose e, in alcuni tratti, in particolare lungo il litorale di Serra 'e Morus, sono ben definite alcune associazioni, quali Sporobolo arenarii-agropyretum juncei ed Echinophoro spinosae- 20

23 Ammophiletum areanariae. Lo stagno di Notteri, riserva naturale ai sensi della L.R. 31/89 e presente all interno del Sito di Importanza Comunitaria (ITB040020), ha una superficie di circa 34 ha ed una profondità media di 30 cm. Le acque, oligotrofiche, hanno un elevato grado di salinità. Lo stagno è delimitato da una fascia peristagnale costituita da estesi canneti a Phragmithes australis e nuclei di Tamerici (Tamarix sp.pl.). Sistema di Spiaggia di Serra is Morus La spiaggia di Serra is Morus si estende tra due promontori rocciosi granitici. Essa appare in continuità con l adiacente spiaggia di Porto Giunco, cui risulta legata specie nel settore sommerso. La caratteristica della spiaggia è che qui trova sbocco a mare lo stagno di Notteri nei periodi invernali. La spiaggia nel settore interno presenta formazioni dunari fortemente alterate nelle sue componenti morfologiche e vegetazionali. La spiaggia sommersa appare molto estesa, senza alcun limite verso il largo e si imposta all interno del Canale di Simius, paleovalle d impostazione tettonica. Sui campi dunari stabilizzati di retrospiaggia si insedia una vegetazione fanerofitica psammofila a prevalenza di Juniperus phoenicea subsp. turbinata e Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa antistanti queste ultime, su dune semistabilizzate in arretramento a causa dei fenomeni erosivi, è presente una vegetazione terofitica alo-nitrofila dei depositi di marea psammofila in cui sono identificabili alcuni frammenti delle associazioni Sporobolo arenarii-agropyretum juncei ed Echinophoro spinosae-ammophiletum areanariae. Le specie presenti lungo il litorale sabbioso e sulle dune semi-stabilizzate sono numerose e, in alcuni tratti, in particolare lungo il litorale di Serra 'e Morus, sono ben definite alcune associazioni, quali Sporobolo arenarii-agropyretum juncei ed Echinophoro spinosae- Ammophiletum areanariae. Sistema di spiaggia di Simius Il sistema ambientale è costituito da un cordone sabbioso subrettilineo compreso tra il promontorio granitico di Serra is Morus e quello di Accu is Prezzus. La spiaggia è caratterizzata da un ampia superficie di avanspiaggia cui seguiva, in origine, un vasto campo dunare attualmente ampiamente frazionato ed alterato nelle sue componenti morfologiche e vegetazionali da numerosi insediamenti turistici. I settori dunari spianati attualmente fungono da bacini idrici temporanei di retrospiaggia oltreché da superfici di deflazione eolica. Nel settore retrodunare è ancora presente una porzione residuale di una zona umida un tempo 21

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