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1 Progetto Melzo Pirates : Disabilità e integrazione sociale Il basket è l unico sport che tende al cielo e questa è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre per terra (M. Calamai) Responsabili del progetto: Matteo Marchetti, allenatore e giocatore FIP Telefono: 338/ Mail: marchetti_matteo@yahoo.it Riccardo Martoni, Neuropsicologo, Psicologo dello sport Telefono: 333/ Mail: ricmartoni@yahoo.it Supervisore del progetto: Ferruccio Rossetti Mail: ferruccio.rossetti@libero.it

2 1. Introduzione I vantaggi dello sport per diversamente abili sono dimostrati dall esperienza di pratica dell attività sportiva che negli anni hanno portato a risultati positivi non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico e relazionale degli atleti. Questo progetto nasce dall esperienza decennale di chi ha imparato a scoprire come e quanto le persone con abilità diverse siano parte integrante di un mondo in cui l individualità di ciascuno rappresenta un valore, per proporre un metodo che, attraverso uno sport di squadra, il basket, consenta di migliorare il loro livello di autonomia. Questo sport grazie all esperienza di vivere in gruppo con dei coetanei e di collaborare o competere con essi, rinforza la formazione personale e la socializzazione di bambini, ragazzi ed adolescenti. Inoltre, vivere la realtà del gruppo ha la funzione di aiutare l individuo a diventare psicologicamente indipendente, ossia adulto. Le regole prestabilite del basket vengono accettate liberamente dai ragazzi e diventano condizioni indispensabili per lo svolgimento del gioco. Questo rappresenta un primo passo per la maturazione dell individuo che deve così imparare il rispetto del prossimo in un ambiente a lui familiare. Il gioco quindi, da attività ludica primaria diventa vero e proprio mezzo di conoscenza, di apprendimento, di esplorazione dello spazio in relazione al proprio corpo, di consapevolezza delle proprie azioni e reazioni. Assume inoltre un valore ottimale se il bambino si trova in un gruppo di coetanei, sviluppando quei caratteri di socialità e collaborazione fondamentali per l individuo adulto. L individuo deve imparare ad adattarsi al gruppo, apprendere i concetti di divisione dei compiti e di rispetto dei diritti altrui, il concetto di collaborazione, di intervento e di rinuncia, se necessaria. Apprende come gestire la propria impulsività e impara a diventare un compagno e, quindi, anche un compagno di squadra se proiettiamo il gioco nel senso della competizione. Tutte queste situazioni si realizzano nel basket, uno sport i cui pregi si manifestano sia dal punto di vista di semplice addestramento fisico, sia come sport di squadra e quindi di apertura del lato collettivo del carattere del ragazzo. Il basket si presenta dal punto di vista fisico come uno sport molto esigente: richiede la massima capacità motoria e di sincronizzazione degli arti inferiori e superiori, rapidità di movimenti, riflessi pronti, attenzione costante, rapporto fisico continuo con l attrezzo, il pallone, e con gli avversari e i compagni. Ma in ogni sport di squadra, e quindi anche nel basket, non ci si può riferire solo alle capacità atletiche: entrano in primo piano le qualità del carattere, come l autocontrollo, il coraggio, il rispetto sia 1

3 nei confronti dei compagni che degli avversari. Queste sono qualità che vengono continuamente messe alla prova e che, se coltivate con attenzione, insegnano a saper vincere e, cosa più importante, a saper accettare le sconfitte. Oltre a queste indubbie valenze educative, nel basket il significato che assume la palla può andare ancora oltre: il passaggio, la ricezione e il tiro sono carichi di significati, che si amplificano nella pratica di questo sport da parte di persone diversamente abili: l attrezzo palla diventa una metafora di numerose situazioni di vita ed attraverso il rapporto che l individuo stabilisce con essa si possono intuire molte cose del suo approccio con la realtà circostante. 2 La ricezione ed il passaggio sono metafore attraverso le quali possiamo capire le paure e i disagi dei ragazzi e possono essere impiegate per rendere meno impenetrabili le barriere che alcuni si costruiscono attorno: lo scambio del pallone tra due ragazzi è una semplice modalità che predispone ad un dialogo più evoluto : vediamo così che da un iniziale timore della palla i ragazzi prima l accettano e poi la condividono con altri. Il passaggio diventa dunque un momento di scambio e comunicazione che unisce ragazzi con patologie molto diverse e attraverso il quale si possono cercare di aprire dei canali che magari verrebbero aperti comunque, ma con tempistiche del tutto differenti. Un altro momento molto significativo è il tiro: quando un ragazzo inizia a giocare la prima cosa che gli viene in mente di fare è provare a tirare: in fondo questa è la parte più divertente del gioco e riuscire a segnare è quella più motivante. Per tirare, ognuno si allunga, tende le braccia, esce da se stesso e dai suoi problemi, aspira a qualcosa di grande. Quando si centra una canestro, si centra un risultato enorme, un impresa, e chi fallisce sempre, se riesce in qualcosa, ne porta la gratificazione in ogni altro aspetto della vita. Partendo da queste premesse, l ASD Basket Melzo è felice di poter condividere e riproporre un progetto sociale che nasce dall esperienza di Marco Calamai, e che è stata proseguita da altri professionisti tra cui Ferruccio Rossetti, attraverso l Associazione Il Volo presso Cologno.

4 2. Scopo del progetto Lo scopo di questo progetto è quello di avviare alla pratica della pallacanestro le persone diversamente abili di entrambi i sessi e di tutte le età. L ASD Basket Melzo, forte della collaborazione con il Comune di Melzo e del prezioso aiuto di Ferruccio Rossetti, allenatore da anni impegnato in un analogo progetto, i Cologno Stars, con l associazione Il Volo di Cologno Monzese, propone dalla stagione 2012/2013 questa nuova attività. L obiettivo a breve termine è far partire l iniziativa con un progetto pilota di un ora di allenamento alla settimana. L obiettivo a lungo termine è creare una realtà di riferimento per Melzo e i paesi limitrofi, che si vada ad inserire in un contesto più ampio già presente nel territorio lombardo e italiano Obiettivi sociali Con questo progetto, ci si propone di sensibilizzare la comunità sulla tematica dello sport per le persone con diverse abilità al fine di evidenziare il grande valore che un gioco di squadra come il basket può assumere anche per questi ragazzi. Inoltre la possibilità di confrontarsi con altre realtà e l emergere di una squadra rappresentativa della città consentirà in prospettiva la partecipazione a tornei su scala nazionale, grazie ad iniziative già avviate con successo a Bologna, Modena, Voghera, Pavia, Cattolica, Rimini, Roma e Milano. Inoltre, sul lungo termine, si auspica di sensibilizzare la Federazione Italiana Pallacanestro (FIP), sull utilità sociale di progetti d integrazione tra ragazzi normodotati e disabili, per poter cercare sponsorizzazioni e patrocini presso la FIP stessa. 2.2 Obiettivi fisici Per queste persone lo sport costituisce la forma più naturale per valorizzare le proprie capacità fisiche e può essere inoltre impiegato come integrazione alle terapie riabilitative permettendo di sviluppare le capacità funzionali residue. Attraverso la pratica sportiva, il soggetto ha la possibilità di migliorare la coordinazione, la resistenza, la forza e la velocità; impara a superare la fatica, che è uno dei primi ostacoli per la riabilitazione fisica. L attività fisico-sportiva è fondamentale per migliorare il tono dei gruppi muscolari illesi o per rafforzare, per quanto possibile, quelli colpiti; consente, inoltre di riprendere coscienza del proprio corpo e di riorganizzare gli schemi motori, migliorando la coordinazione e l equilibrio.

5 E importante anche sottolineare che l attività sportiva è un valido strumento di prevenzione, in quanto evita che i muscoli di portatori di handicap di vario tipo degenerino in rigidità. 2.3 Benefici psicologici e relazionali Da un punto di vista psico-relazionale, la pratica sportiva favorisce la socializzazione, sprona all impegno, insegna il coraggio, promuove la lealtà. In molti casi incentiva la comunicazione interpersonale e la collaborazione, negli sport di squadra ad esempio si sancisce il rispetto per le norme condivise, per l avversario e l impegno collettivo durante gli allenamenti. Il gioco è un valore fondamentale in ogni situazione umana, ma per le persone diversamente abili assume senz altro una particolare rilevanza. Infatti consente di porre in atto una forte terapia motivazionale per migliorare anche i risultati delle terapie medico-sanitarie; grazie agli stimoli procurati dall aspetto ludico migliora di conseguenza la condizione fisica e mentale. Lo sport contrasta la tendenza all autocommiserazione e alla depressione poiché è un mezzo di affermazione e di realizzazione attraverso il quale queste persone possono dimostrare a loro stessi e agli altri le proprie capacità come soggetti attivi. Altro aspetto fondamentale è quello del recupero sociale, determinato dalla vita di gruppo, dalla voglia di lottare e dall autoaffermazione che lo sport favorisce, accettare la propria disabilità significa dimostrare di non sentirsi diversi e di avere un equilibrio psicologico. In effetti, quello che si può definire spirito di competizione, fra i disabili è lo stesso di quello esistente tra i normodotati e ogni disciplina sportiva si differenzia da quelle praticate in situazione di normalità solo per alcune modifiche che consentano il regolare svolgimento del gioco. In questa prospettiva lo sport non obbliga alla scoperta di una diversità, ma alla scoperta delle abilità individuali, valorizzandole, potenziandole ed esaltandole, il problema quindi non è l integrazione ma la disgregazione di un certo modo di pensare e ragionare che fissa categorie sociale entro cui dobbiamo tutti più o meno entrare Obiettivi specifici del corso di basket Il corso prevede il raggiungimento di diversi obiettivi specifici: 1. Stimolare nei partecipanti la creatività e la conoscenza di sé e del proprio corpo attraverso la pratica del basket; 2. Favorire la conoscenza e l approfondimento di sé in una dimensione di gruppo, dove confrontarsi e mettersi in discussione nel rapporto con i pari;

6 3. Perseguire la crescita personale e l acquisizione di una maggiore autostima e fiducia in se stessi; 4. Stimolare l acquisizione di schemi motori e di gioco, che siano progressivi e guidati da personale esperto, nel rispetto delle difficoltà e delle risorse dei ragazzi; 5. Favorire l acquisizione di regole inerenti il gioco di squadra e l appartenenza al gruppo dei pari; 6. Stimolare i ragazzi al confronto, alla messa in discussione, all imprevedibilità, attraverso il gioco e la dimensione di gruppo La struttura dell iniziativa 3.1 L iniziativa in campo Fase di assessment: Si raccolgono delle informazioni sui ragazzi e sulle loro abilità motorie. Ottenendo così un punto di partenza delle potenzialità dell utente, si stende un piano adeguato a sviluppare le potenzialità e a misurare i suoi progressi. Fase di training: Lo staff programma dei piani di allenamento compatibili all interno di un gruppo che si muoverà secondo logiche sia individuali che di squadra (si valuterà la divisione eventuale in due gruppi di allenamento). Si ritiene possibile anche un sostegno 1 a 1 per casi che lo necessitino. Fase di verifica: Sulla base delle informazioni ottenute durante la valutazione iniziale, si effettueranno delle valutazioni mensili dell andamento del programma di allenamento. Di seguito viene presentata una possibile programmazione didattica (Tabella 1), strutturata per o- biettivi, prevista per il primo anno di attività sportiva con i relativi moduli di allenamento (Tabella 2). Si precisa che la pianificazione delle attività proposta è puramente indicativa dal momento che gli obiettivi specifici degli allenamenti saranno programmati e supervisionati con cadenza settimanale dallo staff.

7 Programmazione didattica (indicativa) Mese di settembre: l obiettivo è l avvicinamento al basket dei ragazzi e la loro confidenza con lo sport; Mesi di ottobre/novembre/dicembre:l obiettivo è l insegnamento dei fondamentali (palleggio, passaggio, tiro); Mesi di gennaio/febbraio/marzo: l obiettivo è quello di iniziare il gioco di squadra ; 6 Mesi di aprile/maggio:l obiettivo è provare a giocare; Mesi di giugno: l obiettivo è giocare all aperto divertendosi. Tabella 1: Programmazione didattica (indicativa) per il primo anno di attività Moduli di allenamento 1. Fondamentali: 1.1 Palleggio: cos è la palla, qual è la differenza con le altre, come la si tratta; palleggio in diverse posizioni, destro e sinistro, movimenti in avanti, indietro e laterali; palleggio lungo percorsi con/senza ostacoli. 1.2 Passaggio: cos è un passaggio, perché si fa un passaggio; concetto di compagno di squadra; come effettuare il passaggio; passaggio contro il muro, a diverse distante, con ostacoli o angolature. 1.3 Tiro: perché si tira, cosa significa, concetto di obiettivo; diversi modi di tirare (parte libera). 2. Gioco di squadra: cos è una squadra, come riconoscere il proprio compagno, regole da seguire : bordi del campo, rispetto dell allenatore e dei compagni e avversari. Tabella 2: Moduli di allenamento

8 3.2 L iniziativa fuori dal campo La condivisione dell esperienza maturata in palestra e la messa in atto dei meccanismi di interazione sociale, rappresentano un aspetto importantissimo del progetto. L idea è di poter dare ad un gruppo sempre più numeroso di utenti, una realtà in cui svagarsi e identificarsi al di fuori delle mura della palestra. L obiettivo a lungo termine è creare un gruppo che svolga diverse attività anche fuori dall orario di allenamento, come seguire la prima squadra del Basket Melzo, partecipare a manifestazioni ludiche come il 3vs3 organizzato dalla società o la giornata dello Sport di Melzo Lo staff L iniziativa prevede uno staff multidisciplinare che integri sia le conoscenze legate all insegnamento del basket, con allenatori tesserati FIP di esperienza, sia le conoscenze legate al disagio legato alla disabilità dei giocatori e alla profonda conoscenza delle dinamiche sportive. Inoltre si prevede il reclutamento di volontari sia tra i giocatori della società sportiva sia tra giovani o meno giovani interessati all iniziativa. L esperienza, maturata dai progetti già attivi, suggerisce che non vi sia il coinvolgimento dei genitori dei giocatori, in un ruolo attivo durante gli allenamenti. 5. Il timing L attività prevederà un allenamento a settimana della durata di un ora, che si svolgerà nel tardo pomeriggio di un giorno infrasettimanale da definirsi. Gli allenamenti inizieranno nel mese di ottobre e termineranno a giugno. Nel momento in cui le abilità dei giocatori saranno tali da permetterlo, si prevedono partite dimostrative tra squadre di paesi limitrofi e la partecipazioni ad eventi sportivi sul territorio della provincia di Milano. 6. I costi Il costo di iscrizione all intera attività è di 100 euro, comprensivi dell assicurazione infortunistica.

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