R.J.CEBULA - S. A. CARRILLO EMPIRICAL EVIDENCE ON THE IMPACT OF CRUDE OIL PRICES ON DOMESTIC INFLATION: THE CASE OF ECUADOR, ABSTRACT

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1 R.J.CEBULA - S. A. CARRILLO EMPIRICAL EVIDENCE ON THE IMPACT OF CRUDE OIL PRICES ON DOMESTIC INFLATION: THE CASE OF ECUADOR, In this study, heteroskedasticity-corrected two stage least squares estimation is used to identify determinants of the inflation rate in Ecuador over the period. During this time frame, Ecuador made the transition from an oil-importing nation to a net oil-exporting nation. Accordingly, there is a focus on the inflation impact of crude oil prices. The evidence suggests that the money supply, the exchange rate, expected inflation, and crude oil prices all positively impacted on inflation during the study period. JEL Classification: F41, F20 L IMPATTO SULL INFLAZIONE DEL PREZZO DEL GREGGIO: IL CASO DELL ECUADOR, In questo saggio viene utilizzata la stima dei minimi quadrati corretti per l eteroschedasticità per identificare le cause del tasso di inflazione in Ecuador nel periodo In questo arco di tempo il paese si è trasformato da importatore a esportatore netto di greggio. Di conseguenza si può verificare l impatto del prezzo del petrolio sull inflazione. Si vede chiaramente che l offerta di moneta, il tasso di cambio, l inflazione attesa e il prezzo del greggio hanno avuto effetti positivi sull inflazione.

2 S. DE NARDIS - C. PENSA HOW INTENSE IS COMPETITION IN INTERNATIONAL MARKETS OF TRADITIONAL GOODS? THE CASE OF ITALIAN EXPORTERS Italy continues to specialise in traditional industries. This is a source of concern for some observers who argue that this kind of specialisation overexposes Italian manufacturing to the competition of low cost producers, especially those located in emerging economies. We verify how intense the competitive pressure is on Italian exporters of traditional goods through a synthetic measure of their market power. We make use of the coincidence of the concept of relative mark up (or Lerner index), as an indicator of market power, with that of elasticity of the residual demand curve. Our findings indicate that assertions as to the excessive exposure of the Italian specialised sectors (textile, apparel, footwear, leather, ceramics, wooden furniture) to the pricing policies of competitors are questionable. Over the period considered (the 80s and the 90s ) Italian exporters were able to practice mark ups over marginal cost in most of the products/markets we analysed. Only in a minority of cases did Italian exporters show no market power. Key words: market power, specialisation, international competition, export markets JEL Classification: F14, L13, L QUANTO È INTENSA LA CONCORRENZA NEI MERCATI INTERNAZIONALI DI PRODOTTI TRADIZIONALI? IL CASO DEGLI ESPORTATORI ITALIANI L economia italiana continua a presentare una forte specializzazione nei settori tradizionali. Questo fenomeno è fonte di preoccupazione per alcuni osservatori che argomentano che questo tipo di specializzazione espone in modo eccessivo l industria manifatturiera italiana alla competizione dei produttori a basso costo, particolarmente quelli localizzati nei paesi emergenti. Noi cerchiamo di verificare quanto è intensa la pressione concorrenziale sugli esportatori italiani di beni tradizionali attraverso una misura sintetica del loro potere di mercato. A questo scopo facciamo uso della coincidenza tra il concetto di mark up relativo (o indice di Lerner), quale indicatore di potere di mercato, e quello di elasticità della curva di domanda residua. L evidenza mostra che le affermazioni circa l esposizione eccessiva dei settori di specializzazione italiani (tessile, abbigliamento, calzature, prodotti in pelle, prodotti di ceramica, mobili in legno) alle politiche di prezzo dei concorrenti sono discutibili. Nel periodo esaminato (gli anni ottanta e novanta) gli esportatori italiani sono stati in grado di praticare mark up rispetto ai loro costi marginali in gran parte dei prodotti/ mercati analizzati. Solo in un una minoranza di casi gli esportatori italiani hanno mostrato di non detenere alcun potere di mercato.

3 R.K. GOEL - I. HASAN - R. RAM EFFECT OF GENERAL UNCERTAINTY ON VENTURE-CAPITAL INVESTMENTS: A CROSS- COUNTRY STUDY Using panel data for 19 OECD countries covering the period , we find effect of general economic uncertainty on venture-capital investments to be significantly negative. The more irreversible late-stage venture-capital investments are much more adversely affected by such uncertainty than earlystage investments. Keywords: Venture-capital, Investment irreversibility, Uncertainty JEL Classification: E2, G1, O5 GLI EFFETTI DELL INCERTEZZA GENERALE SUGLI INVESTIMENTI DEI FONDI DI VENTURE CAPITAL: UNO STUDIO CROSS-COUNTRY Utilizzando i dati di 19 paesi dell area OCSE, che coprono il periodo , si nota che l incertezza dell economia ha effetti significativamente negativi sugli investimenti dei fondi di venture-capital. Inoltre tanto più gli investimenti di questi fondi sono in fase avanzata, tanto più risentono del clima di incertezza

4 P. KONSTANTINOU TERM STRUCTURE DYNAMICS: A DAILY VIEW FROM THE HUNGARIAN FOREIGN CURRENCY DEPOSITS MARKETS This paper tests the Expectations Hypothesis (EH) for the short-end of the term structure for foreign currency denominated deposits in Hungary. In particular, exploiting the stochastic trends embedded in the time series the EH implications are tested in a multivariate cointegration framework. There is evidence that all sets of yields share a common stochastic trend. Furthermore, the hypothesis that the EH is an adequate description of the yields for instruments denominated in Italian Lire, is not rejected. However, the restrictions imposed by the theory on parameters of the cointegration space for the set of yields on deposits denominated in Austrian Schillings, French Francs and German Marks are rejected. Keywords: Expectations Hypothesis, Yields on Foreign Currency Deposits, Johansen s FIML, Yield Curve JEL Classification: C22, C32, E43 LA DINAMICA DELLA STRUTTURA A TERMINE DEI TASSI: Una Analisi Dei Depositi Denominati In Valuta Estera Ungheresi Questo articolo verifica la Expectations Hypothesis (EH) nelle serie storiche dei depositi ungheresi a breve termine denominati in valuta estera. Utilizzando i trend stocastici contenuti nelle serie temporali, vengono analizzate le implicazioni della EH in un contesto di cointegrazione multivariata. Si vede che tutte le serie dei rendimenti posseggono un trend stocastico comune. Inoltre non viene rifiutata l ipotesi che l EH costituisca una interpretazione adeguata dei rendimenti denominati in Lire Italiane. Invece vengono rifiutate le restrizioni imposte dalla teoria sui parametri dello spazio di cointegrazione per le serie di rendimenti denominati in Scellini Austriaci, Franchi Francesi e Marchi Tedeschi.

5 N.NAQUI - G. HOMAIFAR THE ECONOMICS OF RACIAL DISCRIMINATION In this paper we demonstrate that a Walrasian, competitive general equilibrium is consistent with some agents as a group dying off faster than the rest and having a worse quality of life. This may also be seen as an application of neoclassical labor economics to the problem of race relations in the United States at the turn of the century. Yet another view would indicate that panicle neoclassical model of an economy is rich enough to explain the stylized facts of race relations in the United States. We merely provide an existence result. This sets a lowered standard for the burden of proof of existence, and that makes our task easier. JEL Classification: j15, j16, j71 L IMPATTO ECONOMICO DELLA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE In questo articolo si dimostra che è possibile raggiungere un equilibrio generale concorrenziale di tipo walrasiano quando nel modello viene inclusa l ipotesi che vi siano alcuni agenti caratterizzati da condizioni di vita peggiori di altri. In tal senso si può assumere che questa sia una applicazione della concezione neoclassica del lavoro al problema delle relazioni razziali negli Stati Uniti. In aggiunta un altra interpretazione indicherebbe che il modello neoclassico è in grado di spiegare i fatti stilizzati dalle problematiche razziali negli Stati Uniti.

6 M. VIREN GOVERNMENT SIZE AND OUTPUT VOLATILITY: IS THERE A RELATIONSHIP? This paper provides some further tests for the proposition that bigger government leads to smaller output volatility. Both Gali and Fatas and Mihov have provided some evidence which appears to provide support to this proposition. The evidence is, however, based on relatively small sample of countries. In this study, we go beyond the OECD sample and focus on much larger World Bank data set with more than 150 countries. We also try to utilize some time series aspects of the data by using pooled cross-section time series data. Tests with different models and measures clearly point out that the original result is not very robust and the relationship between government size and output volatility is either nonexistent or quite weak at the best. Keywords: government size, fiscal policy, automatic stabilisers JEL Classification: E62, H30, E32 ESISTE UNA RELAZIONE TRA INTERVENTO PUBBLICO NELL ECONOMIA E VOLATILITÀ NEL LIVELLO DI PRODUZIONE? Questo saggio fornisce ulteriori test di verifica della ipotesi per la quale un intervento dello stato nell economia condurrebbe ad una minore volatilità nella produzione. Sia Gali e Fatas che Mihov hanno prodotto diverse argomentazioni a sostegno di questa tesi, tuttavia basandosi su un campione ristretto di paesi. In questo studio vengono utilizzati i dati contenuti nel database della Banca Mondiale, composto da più di 150 paesi. La metodologia usata si basa sull analisi dei dati crosssection: i risultati mettono in dubbio la tesi di partenza, evidenziando, al contrario, che la relazione è quasi inesistente o molto debole.

7 Y. XING - K.H. ZHANG FDI AND REGIONAL INCOME DISPARITY IN HOST COUNTRIES: EVIDENCE FROM CHINA While foreign direct investment (FDI) might promote income growth, many developing host countries have been concerned about the impact of FDI on regional disparity. Using the Chinese data, we tested how FDI affects income inequality across provinces in the 1990s. The nonparametric analysis based on Spearman Rank Test suggests a positive correlation between FDI stock per capita and inequality. Then an empirical model is specified and estimated with direct measures of regional disparities in income and FDI, along with other determinants. The estimates indicate that the dramatic rise in the regional FDI disparity contributes largely the widening regional income inequality in the 1990s. Keywords: FDI; Regional Income Inequality; China JEL Classification: F23, D3, O53 LE RELAZIONI TRA INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI E DISPARITÀ REGIONALI: IL CASO DELLA CINA Sebbene gli investimenti diretti esteri (IDE) determinino effetti positivi sulla crescita dei paesi nei quali vengono realizzati, alcune economie in fase di sviluppo sono preoccupate degli effetti di tali investimenti in termini di disparità regionale. Questa questione viene verificata per la Cina negli anni 90. In questo studio viene utilizzato la metodologia di analisi non parametrica basata sul test Spearman Rank: ne risulta una correlazione positiva tra IDE e disuguaglianza. Viene quindi sviluppato un modello empirico per la misura delle disparità regionali in termini di reddito e di investimenti diretti esteri insieme ad altre determinanti. Le stime indicano che le disparità presenti a livello regionale negli investimenti diretti esteri si riflettono effettivamente in disuguaglianze regionali.

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