SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Legge 64/2001)

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Legge 64/2001) Ente 1 Ente proponente il progetto: Arci Servizio Civile Nazionale Sede centrale: Via dei Monti di Pietralata 16 Telefono, , fa, sito internet sede centrale: Tel Fa parliamone@arciserviziocivile.it Sito: Sede di assegnazione del progetto: Arci Servizio Civile Matera Indirizzo sede di assegnazione del progetto: Via Duomo, 12 Numero Telefonico, Sito internet, dell ente 0835/334746, matera@arciserviziocivile.it Responsabile della sede di assegnazione: Tataranni Eustachio Responsabile informazione e selezione della sede di assegnazione: Eustachio Tataranni, eustachio.tataranni@tin.it 2 Codice accreditamento NZ Classe di iscrizione all albo 1 classe Caratteristiche Progetto 4 Titolo del progetto: L Educazione Ambientale nel Parco della Murgia Soggetto attuatore: Ente di Gestione del Parco Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano / Centro di Educazione Ambientale Accordo partenariato Socio locale 1

2 5 Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica: Settore: Educazione Area di intervento: Altro Codifica: M07 Testo di progetto - ver. 0.6/Italia 6 Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Matera, con il suo territorio circostante (la Murgia), è una città di straordinaria bellezza e ricca di storia. Famosa per i suoi antichi rioni denominati Sassi racchiude in se stessa innumerevoli aspetti di interesse storico-artistico, architettonico, archeologico e naturalistico che la rendono una città unica. Attorno a queste sue caratteristiche di pregio si è sviluppato negli ultimi anni un interesse culturale e turistico che ha determinato un orientamento delle politiche di sviluppo della città stessa nella direzione della valorizzazione di tali beni. Tre tappe possono essere rappresentative di questo percorso: 1986: Viene approvata la legge 771/86 che stanzia 100 miliardi per il recupero dei Sassi 1992: I Sassi di Matera e l Altipiano Murgico vengono riconosciuti dall Unesco patrimonio dell Umanità 1998: Con L.R. n. 2 del seguente alla legge regionale n. 28 del , viene istituito l Ente di Gestione del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano e ne vengono definiti gli organi, la composizione e la durata in carica. E evidente come quelli citati non siano eventi casuali ma frutto di una decisa e organica scelta politica di scommettere sui beni ambientali e culturali come vera risorsa e opportunità di uno sviluppo sano e sostenibile per la comunità materna. Oltretutto tale orientamento si colloca coerentemente all interno delle politiche regionali che vanno nella stessa direzione. In effetti dalla Seconda Conferenza Nazionale delle Aree Naturali Protette (Torino ottobre 2002), è emerso che, a distanza di dieci anni dall approvazione della legge quadro sulle aree protette n. 394/91, una porzione consistente del territorio italiano, pari all 11% dell intero territorio nazionale, è tutelato. In Basilicata la percentuale raggiunge addirittura il 13% del territorio regionale. Con la L.R. n. 28 del , attuativa della legge quadro, infatti, sono state individuate le aree naturali protette da preservare a livello regionale (suddivise in parchi e riserve naturali) e sono stati definiti organi, competenze e strumenti di gestione. Attualmente i Parchi operanti in Basilicata sono tre: Il Parco Nazionale del Pollino Il Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane Il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano di prossima istituzione sono invece altre due Aree Protette:! il Parco del Vulture 2

3 ! il Parco Nazionale della Val d Agri, cerniera tra il Parco Nazionale del Pollino e quello del Cilento Vallo di Diano (NA). Dopo l istituzione ufficiale dell Ente di Gestione del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano che, come detto, risale al 1998, sono oramai concretamente in corso da più di tre anni tutte le attività tipiche che all interno delle aree protette si svolgono (gestione, controllo, tutela, promozione, valorizzazione, sensibilizzazione, ecc.). Tra tutte queste una ritenuta particolarmente strategica dall Ente è l educazione ambientale rivolta praticamente a tutti gli attori che con il parco ed il territorio in generale sono in relazione: i cittadini, le associazioni ambientaliste e quelle culturali, le istituzioni, le forze sociali ed infine la scuola quale interlocutore privilegiato. Al fine di svolgere al meglio questo compito l Ente ha deciso di investire molto sul tema e dal settembre 2002 è stato attivato (in collaborazione con il locale circolo dell Associazione Legambiente) il Centro di Educazione Ambientale di Matera (CEA) che è riconosciuto dalla Regione Basilicata e inserito nella Rete Nazionale INFEA (Informazione, Formazione, Educazione Ambientale). Esso ha la sua sede proprio all interno del Parco ed è ubicato in due antiche strutture rurali di recente sapientemente ristrutturate: Masseria Radogna e Jazzo Gattini. E in questa attività che i volontari e le volontarie del Servizio Civile saranno impiegati. 7 Obiettivi del progetto: Il Centro di Educazione Ambientale di Matera si rivolge alla comunità locale in tutte le sue componenti; l obiettivo fondante di tutta la sua attività è quello di diffondere ed affermare una cultura amica dell ambiente, consapevole e partecipe verso le problematiche connesse. Collabora fattivamente alla politica di salvaguardia, di valorizzazione, di sensibilizzazione, di formazione utili al pieno funzionamento dell area protetta in cui ricade, il Parco Archeologico, Storico, e Naturale delle C hiese Rupestri del Materano, inteso come laboratorio di sviluppo locale sostenibile. Cerca di coniugare la legittima aspirazione di crescita economica con la sostenibilità ambientale nella consapevolezza che non è possibile educare al cambiamento senza cercare di sviluppare modelli produttivi alternativi. Il progetto sarà per le volontarie/volontari una occasione per acquisire nuove ed idonee conoscenze culturali e competenze professionali con lo studio, il lavoro sul campo e l esercizio pratico. Il percorso per il raggiungimento di questi risultati di crescita individuale dei partecipanti al progetto si realizzerà attraverso una serie di azioni che sono in definitiva gli obiettivi formativi specifici, e cioè: - il rafforzamento della conoscenza della realtà Parco in tutte le sue funzioni; - l acquisizione di conoscenze in campo ambientale - la conoscenze e la consapevolezza delle ricchezze ambientali e culturali del proprio territorio; - il coinvolgimento e la partecipazione alla costruzione di un modello di gestione di un sistema di beni culturali; - la progettazione e realizzazione di percorsi di educazione ambientale; - l orientamento alla percorribilità di modelli di sviluppo locale nella 3

4 direzione della sostenibilità e della tutela e valorizzazione del patrimonio esistente; - la formazione e lo stimolo per la diffusione di una mentalità imprenditoriale spendibile sul territorio. Funzionali alla completa realizzazione degli obiettivi prefissati saranno gli approfondimenti tematici nei quali i volontari saranno guidati, le partecipazioni alle molteplici iniziative organizzate dai numerosi soggetti culturali che operano sul territorio. 8 Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: Il progetto si sviluppa in diverse fasi che prevedono il graduale inserimento dei volontari nelle attività svolte presso il Centro di Educazione Ambientale(CEA). Nella prima fase di accoglienza i volontari dovranno entrare in contatto con gli operatori del Centro e conoscere dettagliatamente la complessa struttura ospitante. Verranno loro illustrate tutte le attività che in essa si svolgono, i laboratori e le aree mussali, le attrezzature e le strumentazioni disponibili. In questa fase i volontari oltre che ricevere informazioni specifiche saranno anche chiamati allo studio delle emergenze storiche,archeologiche, artistiche e naturali che insistono nell area circostante alla struttura nonché dell intera area protetta all interno della quale il centro di educazione ambientale è collocato. La fase della formazione dei volontari avverrà in un primo momento in aula in modo teorico e successivamente si svilupperà in maniera pratica con l affiancamento ai soggetti che operano stabilmente nel CEA. Sul versante delle attività con le scuole essi saranno chiamati ad acquisire i contenuti dei progetti di educazione ambientale elaborati (agricoltura, rifiuti, acqua, archeologia sperimentale). Riceveranno inoltre adeguata formazione per mettersi in relazione con gruppi di scolaresche, svolgere funzioni di animatori nonché, trasmettere ai ragazzi le informazioni specifiche dei vari progetti di educazione ambientale. Relativamente all attività di gestione del Centro Visita dovranno apprendere come guidare il visitatore alla scoperta del territorio. Oltre ad apprendere i valori e le finalità dell'area protetta in generale, essi dovranno imparare a fornire gli strumenti per stimolare la curiosità, l'interesse, l'immaginazione dei visitatori e la loro voglia di scoprire l habitat circostante, educando al rispetto della natura. Il volontario, quindi, sarà un riferimento per il visitatore e lo guiderà nella fruizione dei servizi a disposizione (area museale, area di prima accoglienza, punto ristoro, area informativa, centro di documentazione, sala proiezione, aree verdi attrezzate circostanti) e con l ausilio di filmati, diapositive, plastici, laboratori didattici, strumenti multimediali, creerà le condizioni per stabilire un contatto fra il visitatore e la cultura, le tradizioni e soprattutto la natura del posto. Data la particolare caratteristica della struttura di accesso all Area protetta, il volontario dovrà caratterizzarsi per la flessibilità e l adattabilità alle diverse situazioni, dalla prima accoglienza alla manutenzione della sentieristica, al supporto nella promozione del territorio (creazione e gestioni di eventi, creazione e gestione di un piano di marketing ecc.). L impiego nelle varie attività verrà fatto in relazione alle proprie attitudini specifiche e verso una o più attività che si svolgono all interno della 4

5 struttura e che si descrivono di seguito: - Educazione ambientale per le scuole Guida di scolaresche nella realizzazione di progetti di educazione ambientale attraverso l utilizzo dei vari laboratori realizzati nella struttura (realizzazione ( i piccoli agricoltori nella cura dell orto, le simulazione di scavo archeologico, le tecniche di lavorazione preistorica della ceramica, degli ornamenti, degli intonaci, delle pitture ed incisioni parietali, i laboratori sulle rocce). - Campagne di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali In collaborazione con gli Enti locali si dovranno progettare e gestire campagne di sensibilizzazione, seminari, convegni, corsi sulla raccolta differenziata, sulla mobilità sostenibile, sul risparmio idrico, sulle energie alternative, per sperimentare e diffondere nuovi modelli culturali ispirati ad un corretto rapporto uomo ambiente. - Gestione del Centro di Documentazione Assistenza ai visitatori, agli studenti, agli insegnanti, ai cittadini interessati all utilizzo del Centro di Documentazione Multimediale presente nel CEA - Gestione del Centro Visita Presso la struttura di Jazzo Gattini è localizzato il principale punto di accesso al Parco dove il CEA gestisce il relativo centro visita. La presenza nelle immediate vicinanze di 5 chiese rupestri, di un villaggio preistorico risalente al neolitico superiore, di numerose strutture rurali legate al mondo della pastorizia, dei vari ambienti vegetazionali tipici, rendono l area in cui insiste il Centro di Educazione Ambientale una delle aree complessivamente più rappresentative dell intero Parco. I volontari, quindi, dovranno anche accogliere i visitatori offrendo loro informazioni, stimoli e servizi in grado di accompagnarli alla scoperta del territorio, dei sapori, dei ritmi del luogo. Tutte le attività descritte che i volontari saranno chiamati a svolgere saranno in ogni caso sempre realizzate insieme ai 7 operatori che operano in maniera permanente presso la struttura. Durante tutto lo svolgimento del progetto saranno costantemente effettuati momenti di valutazione per apportare gli eventuali correttivi utili al migliore e corretto prosieguo del progetto per giungere infine ad una definitiva valutazione finale. 9 Numero (complessivo) dei volontari da impiegare nel progetto: 7 Donne: X Uomini: X 10 Numero posti con vitto e alloggio: 0 11 Numero posti senza vitto e alloggio: 7 12 Numero posti con solo vitto: 0 13 Numero ore di servizio settimanali dei volontari (non inferiore a 25 ore), ovvero monte ore annuo non inferiore alle 1200 ore, con un minimo di 12 ore settimanali obbligatorie cui si sommano 20 giorni di permesso 5

6 retribuito: Monte ore annuo, inclusa formazione: 1440 Orario settimanale: Testo di progetto - ver. 0.6/Italia 14 Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): 6 15 Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio E richiesta la presenza anche nella giornata di domenica secondo turnazioni. Caratteristiche Organizzative 16 Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: (La prima sede che verrà indicata deve essere quella riportata nel bo 4) A llegato Specificare se il progetto prevede o meno l impiego di tutor: si no 18 Strumenti e modalità di pubblicizzazione del progetto: Il testo sarà pubblicato sul sito dell ente centrale per tutta la durata del bando. Sono previste inoltre: - Affissioni di manifesti in città - Divulgazione di comunicati stampa da inoltrare alle emittenti televisive e radiofoniche, ai quotidiani locali e ad altri organi di stampa. - Organizzazione di una conferenza stampa per l illustrazione dell iniziativa - Specifica campagna informativa presso le scuole e la sede dell Università di Basilicata 19 Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: Ricorso a sistema selezione depositato presso l UNSC descritto nel modello: - Mod. S/REC/SEL: Sistema di Reclutamento e Selezione 20 Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1 classe dal quale è stato acquisito il servizio) si X no 21 Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto: Arci Servizio Civile Nazionale effettuerà la parte di monitoraggio di propria competenza attraverso 3 questionari che a cadenza trimestrale verranno fatti compilare alle/i partecipanti al progetto e successivamente elaborati. Essi serviranno anche per la stesura delle note per l attestato finale. Il sistema di monitoraggio applicato è depositato presso l UNSC descritto nei modelli: 6

7 - Mod. PR/MON - Mod. S/MON Testo di progetto - ver. 0.6/Italia 22 Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell ente di 1 classe dal quale è stato acquisito il servizio): si X no 23 Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti della legge 6 marzo 2001 n. 64: 24 Eventuale risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: - Personale specifico - Sedi ed attrezzature specifiche - Utenze dedicate - Materiali informativi - Pubblicizzazione SCN - Formazione specifica - Spese viaggio - Materiale di consumo finalizzati al progetto - Altro TOTALE 25 Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all interno del progetto: Allegato 02 (lettera dell Associazione Legambiente Matera) 26 Risorse tecniche e strumentali necessarie per l attuazione del progetto Stanze: Scrivanie: Telefoni, fa: Computer, posta elettronica: Fotocopiatrice: Automezzi: Fornitura equipaggiamento:(abbigliamento,divise) Altro: strumentazioni audio/video, macchine fotografiche, binocoli ecc. X Caratteristiche delle conoscenze acquisite 27 Eventuali crediti formativi riconosciuti: 28 Eventuali tirocini riconosciuti: 7

8 29 Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Formazione generale dei volontari 30 Sede di realizzazione: La formazione generale dei volontari viene effettuata direttamente da Arci Servizio Civile Nazionale, attraverso il proprio staff nazionale di formazione, con svolgimento nel territorio di realizzazione del progetto 31 Modalità di attuazione: In proprio presso l ente con formatori dello staff nazionale con mobilità sull intero territorio nazionale con esperienza pluriennale dichiarata all atto dell accreditamento attraverso i modelli: - Mod. FORM - Mod. S/FORM X 32 Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell Ente di 1 classe dal quale è stato acquisito il servizio: si X no 33 Tecniche e metodologie di realizzazione previste: I corsi di formazione tenuti dalla nostra associazione prevedono: - lezioni frontali giochi di ruolo, training, giochi di simulazione, giochi di conoscenza, giochi di valutazione - lezioni interattive con coinvolgimento diretto dei partecipanti letture, proiezione video i contenuti della formazione generale prevedono: - la legge 64/2001 e la normativa di attuazione - lo status del volontario - le finalità del SCN - la storia del servizio civile - la storia dell obiezione di coscienza - l educazione alla pace - la mediazione e gestione nonviolenta dei conflitti - la democrazia possibile e partecipata - disagio e diversità: un viaggio nella società del benessere - protezione civile: prevenzione, conoscenza e difesa del territorio - incontri di verifica sui progetti in corso La formazione dei volontari ha come obiettivi il raggiungimento delle finalità di cui all art. 1 della legge 64/2001: la formazione civile, sociale e culturale dei volontari. Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all interpretazione dei fenomeni storici e sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso i corsi di formazione e i momenti di verifica del progetto si intende altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione di attività in ambito no-profit. 34 Contenuti della formazione: I giornata 8

9 Corso di inizio servizio (il corso si tiene il più vicino possibile all entrata in servizio, comunque nel corso del primo mese) II e III giornata - Corso di formazione alla cittadinanza attiva (il corso si tiene nel primo semestre di servizio) IV e V giornata Corso di formazione alla cittadinanza attiva (il corso si tiene nel secondo semestre di servizio) VI giornata - Corso di formazione alla Protezione Civile 35 Durata: La durata complessiva della formazione è di 45 ore, con un piano formativo di 6 giornate, questa è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36 Sede di realizzazione: Centro di Educazione Ambientale Contrada Murgia Timone / Jazzo Gattini - Matera 37 Modalità di attuazione: a) in proprio presso l ente b) affidata ad altri enti di servizio civile c) affidata a soggetti pubblici o privati specializzati in materia di formazione 38 Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Angerame Carmela nata a Matera il 3/3/70 residente a Matera Via Saragat, 7 De Biasi Marco nato a Potenza il 12/1/66 residente a Potenza Via Adriatico, Competenze specifiche del/i formatore/i: allegati curriculum vitae 40 Tecniche e metodologie di realizzazione previste: - Formazione teorica in aula con l ausilio degli strumenti formativi a disposizione del CEA (Biblioteca, Centro di Documentazione, Centro multimediale) - Formazione pratica in affiancamento - Visite guidate nei siti di interesse archeologico, storico, artistico e naturalistico del Parco della Murgia materana - Tutoraggio 41 Contenuti della formazione: La formazione sarà orientata essenzialmente rispetto a queste aree tematiche: # Conoscenza del Parco della Murgia Materna Approfondimento della conoscenza del Parco della Murgia Materana visto come laboratorio permanente per la sperimentazione di politiche per lo sviluppo sostenibile: dalle valenze storico-artistiche-naturalistiche da 9

10 preservare e valorizzare, alle opportunità di attività compatibili da promuovere In particolare gli aspetti specifici trattati saranno: Sviluppo sostenibile e le aree protette Iter legislativo e burocratico del Parco Inquadramento e morfologia del territorio Aspetti geologici Aspetti archeologici Aspetti Botanici L'habitat rupestre e la civiltà pastorale Attività compatibili: agricoltura e zootecnia del Parco # Conoscenza della struttura e degli strumenti a disposizione Presentazione della struttura ospitante e delle norme di sicurezza Centro di Documentazione Centro Multimediale Strumenti informatici e tecnologici (computers, apparecchiature multimediali ed audiovisive, ecc.) Area museale Servizi accessori # La comunicazione e la gestione dei gruppi Conoscenza e sperimentazione di nuovi modelli, strumenti e linguaggi della comunicazione Acquisizione dei processi che regolano le dinamiche di gruppo Conoscenza delle tecniche di gestione delle interazioni 42 Durata: Durata pari a 50 ore, di cui 40 iniziali e 10 in itinere. Altri elementi di formazione 43 Risorse finanziarie investite destinate in modo specifico alla formazione sia generale, che specifica: Formazione generale: Formazione specifica: 44 Modalità monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Ricorso a sistema monitoraggio depositato presso l UNSC descritto nei modelli: - Mod. PR/MON - Mod. S/MON Data Il Progettista Il Responsabile legale dell ente (Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale) 10

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