CGIL CISL UIL. OSSERVAZIONI AL PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE a cura di Roberta Papi, Segreteria Cgil Liguria

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1 OSSERVAZIONI AL PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE a cura di Roberta Papi, Segreteria Cgil Liguria Pur apprezzando la decisione di presentare in un unico documento il nuovo Piano Socio Sanitario , e riconoscendo che lo stesso contiene spunti condivisibili sia per l individuazione dei problemi più urgenti, sia nell indicare come linee di tendenza lo spostamento del sistema dal centro alle periferie e dall ospedale al territorio, tuttavia permangono molti elementi di criticità e di non condivisione che ci fanno dare un giudizio negativo sull insieme del documento approvato dalla Giunta. Non condividiamo l impostazione di separare nettamente le funzioni di committenza da quelle di erogazione delle prestazioni che individua nel pagamento a prestazione il meccanismo di finanziamento degli erogatori e che mette sullo stesso piano l erogatore pubblico e quello privato in nome della famosa libertà di scelta del cittadino. Così si attiva un meccanismo che porterà ad implementare i costi che poi, in carenza di risorse disponibili, ricadranno direttamente sui cittadini sotto forma di tickets o di addizionali (in Liguria l introduzione del ticket sui farmaci è tra i più alti in Italia). Nel Piano prevale la logica economica rispetto a scelte programmatorie che riposizionino il sistema, anche per meglio utilizzare le risorse, dall ospedale al territorio al fine di strutturare una rete di servizi che da una parte superi funzioni improprie svolte oggi dagli ospedali e dall altra che non lascino solo il cittadino dopo il trattamento dell evento acuto (e questo è tanto più urgente in una Regione dove la popolazione ultra 65 è circa il 25% della popolazione residente). Fra l altro si ipotizza un ruolo dei servizi territoriali ancora più debole in quanto non si scioglie con chiarezza il nodo del ruolo del distretto sanitario rispetto al ruolo dei servizi che li agiscono negando, di fatto, la sua autonomia finanziaria all interno della programmazione aziendale; anzi si fa discendere la qualità dei servizi dalle risorse disponibili. La scelta di mantenere i servizi ospedalieri al centro delle politiche sanitarie può determinare il rischio che mentre saranno garantite le prestazioni a medio alta soglia, quelle a bassa complessità saranno progressivamente (in parte sta già avvenendo) marginalizzate dalla dignità di intervento sanitario clinico e assistenziale e ciò ricadrà sul cittadino che potrà usufruire solo dell intervento specifico (magari ambulatoriale) pagando così il ticket, e se avrà bisogno di garantirsi la continuità di cure, dovrà accedere ad ulteriori interventi assistenziali a pagamento (così è già per la fisioterapia). Riscontriamo inoltre grosse carenze di indirizzo sul versante della formazione, aggiornamento ed educazione continua in medicina quale strumento insostituibile per preparare gli operatori ai nuovi sistemi da realizzare per far si che gli stessi non siano vissuti come problema ma come opportunità. In tal senso vanno individuati specifici obiettivi e risorse anche per l integrazione universitaria e per

2 la ricerca; in modo particolare va chiarito il ruolo dell IST (istituto tumori) e del CBA (centro biotecnologie avanzate) Pur condividendo la volontà della Regione di riappropriarsi di un forte ruolo di programmazione anche rispetto alle scelte di sviluppo e di efficientamento del sistema (molto a parole!), riteniamo però assolutamente debole e carente la parte del piano relativa al ruolo degli EE.LL. in quanto non intravediamo come possa concretamente attuarsi una ripartizione di ruoli, di competenze e di responsabilità nella logica della sussidiarietà imprescindibile soprattutto per l integrazione socio sanitaria. Infine permangono in noi fortissime preoccupazioni sul versante delle risorse sia in termini di spesa corrente sia in termini di sviluppo. RISORSE PER INVESTIMENTI : C è una palese contraddizione tra l affermazione del ruolo di programmazione della Regione ed il fatto che poi non si evidenzi quali siano le scelte prioritarie in merito agli investimenti sulla rete strutturale, sullo sviluppo tecnologico, sull adeguamento ai requisiti di sicurezza ecc. RISORSE PER LA SPESA CORRENTE Non traspare minimamente come la Regione Liguria intenda attrezzarsi se,permanendo la situazione data dalla finanziaria ecc., non dovesse ricevere le risorse necessarie a garantire le prestazioni ai cittadini liguri.

3 PIATTAFORMA PROGRAMMATICA CGIL SULLE POLITICHE SOCIO- SANITARIE IN LIGURIA Il rilievo assunto dalla questione socio-sanitaria anche in Liguria impone l apertura di un confronto vero con la Regione che non può più essere ricondotto alla sola questione della compatibilità di bilancio e quindi alla gestione economico-finanziaria della sanità, ma deve affrontare con urgenza i vari problemi aperti e dare ai cittadini liguri certezze sulla qualità e l omogeneità dei servizi sanitari e socio-sanitari. Infatti, i tentativi fino ad oggi portati avanti di attuare tavoli di confronto nel merito dei documenti programmatici (vedi P.S.S.R.) sono stati non solo episodici ma anche inconcludenti. CGIL-- ritengono pertanto non più rinviabile l apertura di un confronto politico istituzionale al fine di perseguire obiettivi tesi a migliorare e sviluppare il sistema socio-sanitario pubblico per dare a tutti i cittadini liguri uguali diritti ed opportunità di salute e benessere. In tal senso, CGIL-- individuano le seguenti priorità: 1. Garanzia dei livelli essenziali e uniformi di assistenza con particolare riferimento alle fasce deboli e agli anziani; 2. Attribuzione di risorse coerenti ai bisogni e governo della spesa compatibile con i livelli essenziali e uniformi 3. Continuità assistenziale come momento di reale integrazione dei diversi livelli di intervento sanitario (Medici di Medicina Generale Assistenza Territoriale Ospedale Riabilitazione/Residenzialità extra-ospedaliera) e con la rete socio-assistenziale dei servizi comunali. 4. Governo attivo della non autosufficienza nelle sue diverse articolazioni (assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale) ricercando altresì nuove e diverse riaggregazioni e destinazioni delle risorse (fondo non autosufficienza, progettazione specifica). 5. Una più efficace politica regionale di prima formazione e di riqualificazione professionale che dia valore alla contrattazione decentrata collegata ai nuovi assetti del sistema socio-sanitario regionale. IL PROBLEMA DELLE RISORSE Questo tema è centrale per il mantenimento e lo sviluppo di un sistema socio-sanitario di qualità, universalistico e corrispondente alle necessità della popolazione. Fermo restando l esigenza di garantire le risorse necessarie al mantenimento di un sistema di

4 tutela sociale e sanitario pubblico e universale CGIL-- chiedono che si apra un confronto rispetto a : quali misure si intendono adottare per contenere il disavanzo e tenere sotto controllo la spesa quale interventi strutturali e assistenziali si intendono prioritari e da sostenere con investimenti specifici quale parte del patrimonio è da considerarsi disponibile ed indisponibile e quale riutilizzo in attività/ strutture sanitarie e socio-sanitarie si intenda adottare nell eventuale processo di dismissione dello stesso. In tale contesto assume rilevanza specifica la vendita ed il riutilizzo del patrimonio ex manicomiale con i vincoli, previsti dalla legge, di reinvestimento per potenziare i servizi territoriali. quali misure si intendono adottare per il recupero del gettito fiscale, anche in considerazione del calo demografico che si registra nella nostra Regione ( - 3,04 % del 2002 sul 2001). PRESTAZIONI GARANTITE AI CITTADINI CGIL-- chiedono alla Regione Liguria, fermo restando la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitari definiti dal D.M. del Novembre 2002: di definire in ambito regionale le prestazioni socio-sanitarie e sociali (LIVEAS) di cui hanno diritto i cittadini liguri; di non adottare, in presenza di risorse limitate, iniziative mirate alla riduzione delle prestazioni, giustificando ciò con motivazioni di "inappropriatezza" e/o inefficienza; di definire in modo organico la questione delle prestazioni socio-sanitarie sia sotto il profilo dell accesso ( potenziamento quantitativo e qualitativo dei servizi disponibili, liste di attesa, sportello unico ) che della ripartizione degli oneri economici tra Asl e Comune in considerazione del ricorso sempre più ampio alla partecipazione alla spesa degli utenti, attraverso l introduzione a livello regionale dell ISEE. RIORGANIZZAZIONE E SVILUPPO DEI SERVIZI SOCIOSANITARI TERRITORIALI CGIL-- ribadiscono l impostazione del distretto quale sistema integrato di servizi in grado di prendersi in carico la domanda di salute delle persone e di accompagnarle nel percorso di tutela (continuità assistenziale). L obiettivo conseguibile gradualmente implica: Assegnazione di un budget di distretto dimensionato ai bisogni individuati e ai Lea garantiti Gestione/erogazione diretta di prestazioni semplici proprie delle cure primarie.

5 L avvio di SPORTELLI UNICI. Il sistema di accesso alle prestazioni va assolutamente reso agevole attraverso la creazione di un accesso unificato dove il cittadino trova la risposta più adeguata ai suoi bisogni sanitari e socio-sanitari, governati in modo coordinato tra sanitario e sociale. L attribuzione al distretto della gestione coordinata dell Unità di Valutazione Multidimensionale, per la definizione del progetto di intervento individuale (luogo e tempi delle prestazioni) e l individuazione del referente per la presa in carico. In questo contesto i medici di famiglia diventano un nodo strategico e pertanto vanno richiamati ad un ruolo di maggiore responsabilità e di più efficace coordinamento con gli specialisti ospedalieri e ambulatoriali rispetto al governo della domanda. Inoltre si ritiene che i compiti e le funzioni proprie del distretto necessitino di figure professionali competenti e dedicate esclusivamente allo stesso. RIORGANIZZAZIONE SISTEMA OSPEDALIERO Tale riorganizzazione non può prescindere dal considerare il sistema dei servizi a rete, considerando con pari dignità ospedale e territorio, attenti ad una realtà ospedaliera in continua evoluzione che dovrà sempre più proporre e disporre servizi di diagnosi e cura per e nel territorio. L ospedale rappresenta, sempre più, il luogo dove i cittadini devono trovare una risposta nella fase acuta della malattia ( emergenza, quadri clinici che richiedono interventi diagnostici, terapeutici e interventi sanitari complessi,etc.) In tale contesto devono trovare una risposta più adeguata le liste d attesa che vanno ridimensionate a tempi certi di risposta e secondo scale di priorità rispetto al grado di gravità ed urgenza. In relazione alla riconversione della bassa complessità e dei ricoveri inappropriati CGIL-- non sono disponibili ad una politica dei due tempi, cioè a ridurre le prestazioni ospedaliere senza che siano contemporaneamente riorganizzate nei servizi territoriali; il passaggio deve essere contestuale, verificabile nella qualità delle prestazioni e nei tempi di risposta. Va infine, evidenziato che la casistica ospedaliera da trattare preferibilmente mediante residenzialità extraospedaliera (P.S.R ) non presenta, attualmente, copertura adeguata e manca peraltro una chiara programmazione regionale capace di legare la realizzazione di un adeguata rete di servizi domiciliari e residenziali ( RSA, Centri Diurni ) alle strategie aziendali e alle risorse disponibili. LA NON AUTOSUFFICIENZA

6 Fermo restando la necessità di costituire al più presto un Fondo Nazionale per la nonautosufficienza, quale strumento essenziale per dare risposta ai bisogni degli anziani e dei disabili e sostenere l impegno delle rispettive famiglie, è necessario trovare nel nostro territorio soluzioni adeguate. Attualmente in Liguria la risposta ai bisogni di anziani e disabili risulta pesantemente insufficiente e considerando gli andamenti demografici la situazione non potrà che aggravarsi. È necessario prevedere misure e strumenti flessibili e diversificati che consentano agli anziani di mantenere il proprio diritto di cittadinanza e dare loro un assistenza adeguata. L impegno per il finanziamento delle politiche per le persone non autosufficienti che si deve realizzare in virtù della legge di riforma dell assistenza è stato, purtroppo, disatteso da questa finanziaria; non si è ancora in grado di dare risposta ad un problema indilazionabile che affligge decine di migliaia di anziani e disabili con pesanti ricadute anche sulle loro famiglie. A fronte di questa situazione, che in Liguria è ancora più critica a causa di una popolazione anziana ultrasessantacinquenne pari al 25% della popolazione residente e che la stessa percentuale è destinata a crescere negli anni, CGIL-- ritengono urgente aprire un confronto in sede regionale per valutare l ipotesi di costruzione di un Fondo Regionale per la non autosufficienza, proponendo, inoltre, di ragionare su ipotesi di tutela per specifiche prestazioni non ricomprese nell assistenza sanitaria e nell alta integrazione socio-sanitaria. LISTE DI ATTESA CGIL-- nel ribadire l esigenza di un costante monitoraggio del rapporto domanda/offerta sollecita interventi per ridurre i tempi e le liste di attesa delle prestazioni ambulatoriali e diagnostico-strumentali È pertanto necessario: distinguere livelli di priorità per la richiesta di prestazioni specialistiche (urgenti, di prima diagnosi, di controllo programmabili, differibili.) per mantenere i tempi nei limiti di significatività diagnostica e terapeutica. di stabilire per ASL, quale obiettivo, i tempi medi previsti per l erogazione delle prestazioni rispetto all attuale determinazione dei tempi minimi ( 30 gg.) incrociando i dati con l andamento dell attività svolta. di individuare interventi a diverso livello (esplicitazione di protocolli, percorsi diagnosticoterapeudici ) per ridurre le criticità a partire dall informazione carente, dai comportamenti distorti degli utenti, dalle richieste inappropriate dei MMG e degli specialisti, per finire a modelli organizzativi più efficienti, a maggiori e più oculati investimenti e alla formazione e aggiornamento

7 degli operatori. In questo contesto assumono particolare rilevanza attivare politiche di recupero della mobilità interregionale FORMAZIONE CGIL-- rilevano che sia il Piano Socio-Sanitario Regionale sia il Piano dei Servizi Sociali si limitano ad enunciare genericamente la necessità di promuovere la crescita professionale degli operatori senza indicare alcun obiettivo ed i relativi strumenti per renderli attuabili. Manca altresì un benché minimo riferimento al problema della carenza di personale qualificato di assistenza (infermieristico, di tutela socio-sanitario) che se non affrontato organicamente prelude ad una vera e propria emergenza nella rete dei servizi sanitari e socio-sanitari pubblici e privati impossibilitati a garantire gli standards professionali utili ai fini dell accreditamento. Considerando la formazione un elemento centrale per la qualità del servizio riteniamo imprescindibile aprire un confronto su : rapporto Università (Facoltà di medicina) con l intero sistema sanitario ruolo della Regione rispetto alle competenze nel settore della formazione professionale degli operatori sanitari e socio-sanitari la definizione di un Piano di ECM che, coerente con gli obiettivi del PSR, deve raggiungere e coinvolgere tutto il personale del ruolo sanitario in quanto obbligatorio per legge; piano che va, pertanto adeguatamente finanziato. TICKETS FARMACEUTICI Pur condividendo la necessità di porre un freno all aumento incontrollato della spesa farmaceutica, riteniamo che l introduzione dei tickets sui farmaci si sia rivelato uno strumento gravoso per i cittadini e poco efficace nel medio/lungo periodo in assenza di interventi strutturali per il controllo e il contenimento della spesa. Essendo la Liguria tra le regioni che, costantemente, presentano difficoltà a tenere sotto controllo la spesa farmaceutica riteniamo che in assenza di una politica più strutturale e complessiva sui farmaci, quale ad esempio la distribuzione diretta e l incentivazione all uso dei farmaci generici, i tickets rappresentano un intervento parziale, gravoso e pesantemente carente sul piano

8 dell equità distributiva (la Liguria si situa tra le prime tre regioni italiane dove la spesa netta media pro-capite è tra le più elevate. Infatti risulta pari a 198 con l incidenza media del tickets più elevata pari a 23 a persona). A fronte di ciò, CGIL-- chiedono la riapertura di un confronto che porti a scelte più eque e strutturali rispetto alla situazione attuale essendo, tra l altro, la manovra di alleggerimento operata dalla Giunta regionale alcuni mesi fa molto marginale e non risolutiva. Febbraio 2004 C.G.I.L C.I.S.L. U.I.L. - Liguria

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