PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO 2015/2018

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1 PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO 2015/2018 "Spingere il ragazzo ad apprendere da sé, di sua spontanea volontà, ciò che gli serve per formarsi un carattere forte".

2 ANALISI DEL PRESENTE - ORATORIO La realtà in cui opera l'oratorio di Don Bosco non risulta essere una realtà facile da gestire. Questo soprattutto rispetto alla enorme diversità dei ragazzi che partecipano alle attività proposte e in particolar modo al fatto che si trova in un quartiere molto grande che rende difficile la creazione di una comunità cristiana ed omogenea. Nonostante il ruolo che l'oratorio cerca di svolgere mancano degli strumenti efficaci di aggregazione. Rispetto alla realtà oratoriana si è notato un atteggiamento contrario dei ragazzi che vedono, l'oratorio solo come luogo in cui svolgere le riunioni e non come punto di incontro e di ritrovo con i loro coetanei. È inoltre evidente che oggi, rispetto al passato, soprattutto gli adolescenti hanno molta più libertà ed autonomia avendo così la possibilità di scegliere di trascorrere il loro tempo libero in altri luoghi di aggregazione. E evidente una differenza di ceti sociali e di valori che rendono ancora più difficile un punto di incontro fra i ragazzi che partecipano alla vita dell'oratorio. Si percepisce, tra i nostri ragazzi un mancato senso di appartenenza ad una comunità cristiana più grande che vada oltre quindi al gruppo scout estendendosi alla parrocchia. Rispetto a tale ultimo, ma fondamentale dato, ci si pone l'obiettivo di far sentire i ragazzi come componenti di qualcosa di più grande, coinvolgendoli di più agli eventi oratoriani e parrocchiali. - FAMIGLIA Per quanto riguarda la realtà familiare continuiamo a notare situazioni sempre più difficili, dettate dalla presenza di molti ragazzi con genitori separati e/o con disagi economici. Queste realtà impongono di avere una maggiore attenzione per i singoli ragazzi ed impongono quindi al gruppo la scelta di non avere un numero elevato di censiti con lo scopo educativo di potersi concentrare sulle singole realtà. Rispetto al coinvolgimento, alla partecipazione e all'interesse mostrato dalle famiglie rispetto a ciò che i ragazzi vivono tramite lo scoutismo abbiamo notato per alcune situazioni un forte disinteressamento. per altre un eccessivo livello di preoccupazione. Abbiamo letto una difficoltà da parte dei genitori a comprendere cosa facciamo, questo soprattutto rispetto alla branca e/g il cui passaggio dal branco è molto delicato. Si avverte un naturale ma comunque forse esagerato protezionismo che non sempre ci consente di svolgere al meglio le nostre attività e di portare a termine i nostri obiettivi educativi. L' Obiettivo che ci si pone è quello di far comprendere meglio cosa è lo scoutismo e il perché della utilità degli strumenti educativi propri della nostra associazione che utilizziamo. Abbiamo quindi intenzione di intensificare la collaborazione tra genitori e comunità capi coinvolgendoli di più nelle attività delle branche e del gruppo. - COMUNITA CAPI Per quanto riguarda la comunità capi si può senz'altro dire che i nuovi ingressi e le nuove forze hanno portato ad un rinnovamento che ha consentito di creare e di vivere in un atmosfera sempre più positiva e di collaborazione. Questo aiuta tutti i capi a svolgere il proprio servizio nel migliore dei modi con grinta ed entusiasmo. Inoltre il livello di comunicazione fra le tre branche è risultato essere buono, tale da consentire a tutta la comunità di poter partecipare alla crescita delle singole branche e alle progressioni dei singoli ragazzi. Ci si propone per questo di mantenere lo stesso standard comunicativo in modo tale da rendere l'azione educativa omogenea anche se esercitata in relazione a diverse fasce di età.

3 GESTIONE AMMINISTRATIVA - CASSA DI GRUPPO: -sostiene spese annuali per le attività di gruppo (vedi uscita di apertura, Thinking Day, uscita chiusura anno) attività per le riunioni di Comunità Capi (acquisto materiali); -sostiene, in caso di necessità delle branche, di spese ingenti, come partecipazione ad eventi organizzati dall associazione o acquisto di materiali dal costo sostenuto qualora non vi fosse sufficiente copertura di cassa della branca; - prevede un accantonamento per gli eventi internazionali a cui partecipano i ragazzi che come gruppo abbiamo l obbligo di aiutare economicamente. La cassa è gestita da un tesoriere per conto della Comunità Capi che unitariamente decide la destinazione delle spese. La Comunità Capi ha sempre cercato di organizzare la cassa di gruppo in modo da poter sostenere in caso di bisogno le branche. Negli ultimi anni ha creato almeno un evento all anno di autofinanziamento per far fronte a spese fisse annue e per le emergenze anche se con difficoltà, visto gli impegni ai quali i capi sono chiamati a rispondere. Non sempre abbiamo raggiunto gli obietti stabiliti, per gli anni futuri quindi si è deciso di creare più occasioni di autofinanziamento, visto le spese sostenute dalle branche per eventi nazionali e internazionali ai quali i nostri ragazzi, con orgoglio di tutto il gruppo, hanno partecipato e parteciperanno. VERIFICA La verifica oggettiva: - Più capienza di cassa - Numero di eventi di autofinanziamento FAMIGLIA La Comunità Capi riconosce nella famiglia il nucleo fondamentale della vita del ragazzo: la famiglia è il luogo educativo principale per la crescita del bambino, per la maturazione dell adolescente e per la responsabilizzazione del giovane. La Comunità Capi, in linea con quanto già riportato negli scorsi Progetti Educativi di Gruppo e per un azione educativa efficacie da rivolgere ai ragazzi, si pone come obiettivo quello di intraprendere un cammino di collaborazione con le famiglie da cui i ragazzi provengono. Realizzare oggi una collaborazione con le famiglie non può prescindere dalla constatazione che la famiglia, intesa come composta da una coppia di sposi con figli, non è più una norma, ma sempre più spesso, l eccezione, il mutare dei nuclei familiari impone un attenta analisi del contesto in cui crescono i ragazzi che vivono l esperienza educativa in questo gruppo scout.

4 La Comunità Capi si pone come obiettivo quello di arricchirsi degli strumenti necessari per inserirsi e agire in modo opportuno in situazioni familiari atipiche (genitori non conviventi, con separazioni o divorzi, economicamente in difficoltà) e non. Per realizzare un azione educativa efficacie attraverso il coinvolgimento e la stretta collaborazione con le famiglie del gruppo, la Comunità Capi si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: - effettuare un analisi continua e aggiornabile delle famiglie del gruppo: o strumento: somministrazione di un questionario per la raccolta dei dati; analisi dei risultati o verifica: con cadenza annuale (nelle occasioni di riunione delle famiglie del gruppo); triennale (all atto della revisione del Progetto Educativo di Gruppo). - realizzare, attraverso opportuni incontri con le famiglie, la collaborazione necessaria agli scopi educativi che ci prefiggiamo: o strumento: riunioni regolari con cadenza stabilita dalla Comunità Capi (apertura anno e presentazione PEG, riunioni tecniche indette dalle Unità, chiusura dell anno in vista degli impegni estivi); proposte di attività/esperienze scout con/per i genitori; incontri legati ai momenti forti dell anno liturgico (Veglia di Natale, Veglia di Pasqua ecc.) o verificabilità: effettiva realizzazione di riunioni e incontri; verifica della partecipazione delle famiglie; verifica da parte delle famiglie stesse raggiungimento di veri e propri obiettivi educativi verso i genitori. COMUNITA CAPI Si percepisce un nuovo spirito all interno della Comunità Capi (in seguito abbreviata in Co.Ca,) più ottimista e positivo, ed una maggiore dose di entusiasmo, dovuta anche alle nuove forze acquisite. La Co.Ca si impegna a dare il giusto spazio e la giusta importanza alla formazione dei propri capi; a tal proposito i capi tirocinanti/giovani si impegnano a trovare un tutore che lo aiuti nel proprio percorso di formazione, e i capi più esperti/anziani si rendono a ciò disponibili. Pensiamo sia utile continuare a confrontarci sui progetti delle tre branche. Riteniamo importante e necessario condividere esperienze comunitarie che possono essere di vario tipo: uscite di Co.Ca, servizi, botteghe e progetti di autofinanziamento. Ci impegniamo inoltre a scegliere, tramite le proposte dei singoli, una tematica, che possa essere anche di argomento extrascoutistico, da approfondire durante il corso dell anno. Ogni membro si impegna a partecipare attivamente e non solo da spettatore alle varie attività e ai vari progetti. Fondamentale per la Co.Ca rimane lo spirito di correzione fraterna, che deve essere visto come un opportunità per lavorare sui suggerimenti altrui. INDICATORI DI VERIFICA: -confronto progetti delle 3 branche -tematica da seguire ed approfondire durante l anno -verifica dopo le attività comunitarie

5 FORMAZIONE CAPI La Comunità Capi sta vedendo dopo tanto tempo nuovi ingressi ma anche uscite importanti di capi brevettati in servizio da parecchi anni. Quindi si avrà un rinforzo del servizio, una ventata di freschezza e nuova voglia di mettersi in gioco e darsi da fare. Per questo motivo il progetto futuro per la formazione capi vede la revisione del programma per i tirocinanti e della formazione permanente dei capi educatori che hanno concluso l iter di base. I capi del Roma 118 hanno pensato ad una seria di passi fondamentali per la formazione capi sia di base che permanente. La comunità capi e nel particolare i Capi Gruppo: FORMAZIONE DI BASE Per i tirocinanti: dovranno prestare più attenzione alle esigenze del gruppo e a quel del singolo aspirante capo, partendo da queste, inseriranno i tirocinanti proveniente dal canale associativo ed extra associativo negli staff di branca nelle quali cominceranno un cammino di formazione; Per gli Extra-associativi: dovranno avere un occhio di riguarda per la formazione di base degli extraassociativi sia essi digiuni di scoutismo o con nozioni da aggiornare. Promuoveranno la partecipazioni ai CAEX (Campi per adulti di provenienza extra associativa) e promuoveranno la spinta vocazionale e i principi di base dello scoutismo. Se l ingresso dovesse avvenire ad anno cominciato, verranno proposte cambuse e servizi per la conoscenza dello scoutismo. In ambedue i casi saranno previste occasioni di verifica e supporto intermedio mediante momenti di confronto appositamente organizzati. Campi di formazione: (Iter di base) Spingeranno i tirocinanti e gli extra-associativi a progettare il loro cammino come capi attraverso la partecipazione, nei tempi stabiliti da metodologia, ai campi di formazione di base CFT, CFM e CFA. Per tutti i membri Sarà responsabilità di ogni membro della Co.Ca. di presentare il proprio Progetto del Capo e di provvedere al proprio aggiornamento metodologico attraverso gli strumenti che l associazione Fornisce (CAM, Laboratori, ecc.). Tutto ciò al fine di garantire alla comunità, in tempi adeguati, Capi brevettati in grado di tenere una branca da capi unità, ma in linea generale, capi con competenze metodologiche adeguate in grado di progettare un anno scoutistico. In oltre riteniamo che la partecipazione ai campi di formazione aiuta a tenere alto e rinvigorire la spinta vocazionale al servizio. FORMAZIONE PERMANENTE Formazione promossa dalla Co.Ca.: Si dovranno prevedere almeno 3 momenti di formazione durante l anno con attività proposte da piccole pattuglie. I tirocinanti a fine anno, terranno un attività organizzata da loro e supportati da un capo più esperto. Metodo di verifica: Verifica dei campi di formazione con un attività organizzata dai partecipanti. I capi gruppo avranno anche l attenzione annuale alla verifica o alla presentazione dei Progetto del Capo per riprendere punti salienti.

6 Formazione/eventi promossi dalla Zona/Regione: La Co.Ca. ritiene che la partecipazione ad eventi extra gruppo permetta un confronto con altre realtà che aiuti a rinvigorire e sostenga lo spirito di servizio del capo. A riguardo sarà compito di tutti i membri della comunità capi di proporre con entusiasmo i momenti formativi extragruppo. Ogni capo si impegnerà, nei limiti del possibile, a partecipare agli eventi promossi dalla Zona, dalla Regione. o comunque extra gruppo La Comunità Capi dovrà avere cura nell organizzare al meglio il calendario per evitare accavallamento o intasamento di eventi per non sovraccaricare il lavoro dei Capi. Formazione Catechismo: Programmare una formazione per il catechismo attraverso le catechesi di Co.ca. basandosi sulle tematiche annuali della CEI e partecipando agli incontri specifici organizzati dall oratorio. CATECHESI Per il prossimo triennio pensiamo che come gruppo ci si presentino diverse sfide: ridefinire il nostro ruolo in oratorio, occasione che ci viene offerta anche dal cambiamento che stiamo vivendo; trovare modalità di preparazione ai sacramenti che possano integrare la catechesi esperienziale di cui siamo latori con un lavoro più approfondito di conoscenza della vita di Gesù e del Vangelo, inteso proprio come Buona Novella, che porti i ragazzi ad essere maggiormente autonomi nella preparazione di momenti di catechesi. Negli ultimi anni la collaborazione con la catechesi familiare ha dato ottimi frutti, ma questa esperienza si è purtroppo conclusa, almeno per ora: la Co.Ca. si propone di valutare altre possibili forme di collaborazione con altre realtà, in modo da incentivare anche tra i ragazzi il senso di appartenenza alla comunità oratoriana. Ci proponiamo di essere più integrati, come gruppo, nella vita di fede comunitaria, ponendo attenzione alla partecipazione agli incontri organizzativi ed ai momenti forti della costruzione dell identità comunitaria, come ad esempio la Veglia di Natale; la sfida sarà quella di partecipare portando a conoscenza di tutti la nostra specificità, facendo presente il nostro essere una realtà autonoma ma che vuole portare un contributo significativo e fortemente connotato alla vita comunitaria. Ci ripromettiamo, anche alla luce dell incontro con il nuovo incaricato responsabile dell Oratorio Don Giorgio e della programmazione del consiglio dell oratorio, di trovare il nostro spazio e di essere propositivi, per la buona riuscita delle attività proposte. INDICATORI DI VERIFICA: - Analisi della nostra partecipazione e coinvolgimento alle attività dell oratorio - Numero di eventi e incisività della nostra presenza sia come numero di persone che di qualità dell impatto sull organizzazione.

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