La provincia di Oristano

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1 S.I.L. - PATTO TERRITORIALE DI ORISTANO La provincia di Oristano Analisi territoriale e socio-economica Febbraio 2006

2 S.I.L. - PATTO TERRITORIALE DI ORISTANO Via Carducci, ORISTANO Tel. 0783/ Fax 0783/ e.mail: sil@siloristano.it Elaborazione a cura del S.I.L. Gruppo di lavoro: Coordinamento lavori: Antonio Ladu Analisi Statistiche e Testi: Daniela Boi Collaborazione alla raccolta di dati statistici: Lorenzo Mascia, Sara Iacuzzi

3 INDICE PREMESSA E NOTA METODOLOGICA... 5 I. IL QUADRO TERRITORIALE DELLA NUOVA PROVINCIA DI ORISTANO INTRODUZIONE IL TERRITORIO, LE RISORSE NATURALI E I BENI CULTURALI Le risorse naturali Il patrimonio storico e culturale LA DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE DELLA PROVINCIA Gli indici di dotazione provinciale Le infrastrutture della provincia di Oristano Infrastrutture di trasporto Infrastrutture di localizzazione produttiva Infrastrutture energetiche e ambientali L ECOSISTEMA URBANO DEL CAPOLUOGO II. IL QUADRO DEMOGRAFICO E SOCIALE INTRODUZIONE COME È CAMBIATA LA PROVINCIA DI ORISTANO LE DINAMICHE DEMOGRAFICHE Le dinamiche intercensuarie Le dinamiche demografiche di breve periodo La struttura della popolazione Le abitazioni La presenza straniera I livelli di istruzione IL MERCATO DEL LAVORO IL TENORE DI VITA L AMBIENTE SOCIALE E LA QUALITÀ DELLA VITA III. IL QUADRO ECONOMICO INTRODUZIONE LA STRUTTURA ECONOMICA E PRODUTTIVA Il quadro generale Il valore aggiunto della provincia di Oristano Il tessuto imprenditoriale I dati dei Censimenti Industria e Servizi I dati di fonte camerale La dinamica demografica delle imprese Le imprese guida nella provincia di Oristano LA SPECIALIZZAZIONE PRODUTTIVA DELLA PROVINCIA L AGRICOLTURA IL TURISMO IL GRADO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL ECONOMIA IV. LA NUOVA PROVINCIA DI ORISTANO A CONFRONTO CON LE ALTRE PROVINCE Popolazione e territorio Istruzione Valore aggiunto La struttura produttiva Il turismo V. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE VI. ANALISI SWOT VII - APPENDICE STATISTICA

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5 PREMESSA E NOTA METODOLOGICA Il presente lavoro, giunto alla terza edizione, si propone di fornire un quadro conoscitivo aggiornato sulla provincia di Oristano sotto il profilo territoriale, sociale ed economico. Esso costituisce un utile strumento di diagnosi territoriale, destinato ai decisori politici e agli altri attori impegnati a vario titolo nella programmazione e/o nell attuazione di interventi di sviluppo locale. Rispetto alle precedenti edizioni il rapporto contiene un importante elemento di novità. Come noto, attraverso un complesso di atti normativi, il legislatore regionale ha modificato l assetto delle province sarde con la definizione di otto ambiti provinciali in luogo di quattro 1. In considerazione di tali importanti mutamenti, questo lavoro presenta, laddove possibile, la situazione riferita alla nuova provincia di Oristano 2. Ciò è stato possibile tuttavia solo per una parte dell analisi, limitatamente ai casi in cui i dati unitari fossero disponibili in quanto rilevati - al livello comunale: attraverso un lavoro di riaggregazione dei dati riferiti ai nuovi comuni della provincia ciò ha permesso di ottenere il dato relativo all attuale ambito provinciale. Nei casi in cui il dato di base fosse rilevato alla fonte a livello provinciale relativamente al vecchio assetto, senza possibilità di ulteriore disaggregazione su base comunale (ad esempio per le forze di lavoro, gli indici di dotazione infrastrutturale, i dati sull import/export, ecc.), si è dovuto necessariamente far riferimento alla vecchia provincia. Anche in caso di rappresentazione di serie storiche è stata considerata la vecchia provincia, al fine di assicurare la continuità dei dati su scala temporale. Per esigenze di chiarezza, di volta in volta è stato specificato il riferimento alla nuova o alla vecchia provincia e i motivi dell opzione. Si tenga presente, peraltro, che la definizione del nuovo assetto provinciale costituisce un serio problema a livello statistico, e verosimilmente continuerà ad esserlo nel prossimo futuro, in quanto le fonti statistiche ufficiali (ISTAT, Infocamere ecc.) persistono nel far riferimento alle quattro province tradizionali e non intendono modificare nell immediato tali criteri di ripartizione. 1 L.R. 2 gennaio 1997 n. 4 Schema di nuovo assetto provinciale ; L.R. 12 luglio 2001 n. 9; L.R. 1 luglio 2002 n In appendice vengono riportati i principali dati e indicatori demografici e sociali a livello comunale, per tutti i comuni della nuova provincia. 5

6 Sotto il profilo metodologico, l analisi è stata condotta utilizzando un set di dati e indicatori raccolti - o rielaborati - esclusivamente attraverso fonti statistiche ufficiali (Istat, Infocamere, Istituto Tagliacarne, R.A.S., EPT, Osservatorio Economico della Sardegna ecc.). I dati sono stati selezionati tenendo conto del massimo grado di aggiornamento disponibile e nell osservazione dei fenomeni si è sempre prestata attenzione sia all aspetto statico, ovvero alla definizione della situazione attuale, che a quello dinamico, ovvero alle tendenze e alle variazioni avvenute in un arco di tempo pluriennale. L approccio che è stato costantemente utilizzato è stato quello comparativo: gli indicatori relativi alla provincia di Oristano sono stati sempre confrontati con quelli riferiti ai livelli territoriali sovraordinati (Regione Sardegna, Italia) o in certi casi di pari grado (altre province), al fine di permettere una contestualizzazione e una valutazione dei fenomeni in termini relativi. Per quanto riguarda la struttura del rapporto, esso si articola in sei capitoli. Il primo capitolo, dedicato all analisi territoriale, descrive il quadro di riferimento territoriale, la situazione ambientale e la dotazione di infrastrutture e di risorse culturali della provincia nel contesto regionale. Il secondo capitolo è relativo all analisi del contesto demografico e sociale ed esamina le caratteristiche e le dinamiche demografiche, gli indicatori sociali (livelli di istruzione, benessere e qualità della vita) ed il mercato del lavoro. Il terzo capitolo analizza il quadro economico, con particolare riferimento al trend economico, al sistema delle imprese e alle relative dinamiche, alle specializzazioni produttive, con focus specifici sull agricoltura e sul turismo. Il quarto capitolo del rapporto è dedicato al posizionamento della nuova provincia di Oristano nel contesto del nuovo assetto provinciale rispetto alle principali variabili considerate (demografia, istruzione, struttura produttiva, livello di ricchezza). Il quinto capitolo è dedicato all analisi SWOT, il sesto alle conclusioni. 6

7 I. IL QUADRO TERRITORIALE DELLA NUOVA PROVINCIA DI ORISTANO 1.1. Introduzione La nuova provincia di Oristano occupa una superficie territoriale di Kmq (il 13% circa di quella regionale, km rispetto al vecchio ambito) e comprende 88 dei 377 comuni della Sardegna: 10 in più rispetto al precedente assetto, tutti provenienti dalla ex-provincia di Nuoro. La ripartizione sub-provinciale del territorio in sub-aree diviene più difficile con l incorporazione dei 10 nuovi comuni. Seguendo il criterio delle zone geografiche storiche, si ottiene la ripartizione di cui alla tabella successiva. Fig. 1.1 La nuova provincia di Oristano Fonte: Provincia di Oristano 7

8 Classificazione del territorio della nuova provincia di Oristano per zone geografiche Sub-Area Oristanese Barigadu - Alto Oristanese Marmilla Marghine - Planargia Montiferru Terralbese Comuni Oristano, Baratili S.Pietro, Bauladu, Cabras, Nurachi, Ollastra Simaxis, Palmas Arborea, Riola Sardo, Santa Giusta, San Vero Milis, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simaxis, Solarussa, Tramatza, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zeddiani, Zerfaliu Abbasanta, Aidomaggiore, Allai, Ardauli, Bidonì, Boroneddu, Busachi, Fordongianus, Ghilarza, Neoneli, Norbello, Nughedu S.Vittoria, Paulilatino, Samugheo, Sedilo, Soddì, Sorradile, Tadasuni, Ulà Tirso Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baradili, Baressa, Curcuris, Genoni, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Laconi, Masullas, Mogorella, Morgongiori, Nureci, Pau, Pompu, Ruinas, Senis, Simala, Sini, Siris, Usellus, Villa Sant'Antonio, Villa Verde Bosa, Magomadas, Montresta, Modolo, Suni, Tinnura, Flussio. Sagama Bonarcado, Seneghe, Cuglieri, Milis, Narbolia, Paulilatino, Santu Lussurgiu, Scano Montiferro, Sennariolo, Tresnuraghes. Arborea, Marrubiu, Mogoro, San Nicolò d'arcidano, Terralba, Uras 1.2. Il territorio, le risorse naturali e i beni culturali Dal punto di vista geomorfologico, il territorio provinciale si caratterizza rispetto alla regione per una maggiore presenza di aree pianeggianti: la sua superficie si ripartisce abbastanza equamente tra pianura e collina, che comprende però anche zone montuose di modesta altitudine quali quelle del Monte Ferru, del Monte Grighine e del Monte Arci. La costa si sviluppa per oltre 100 Km., di cui 70 costituiti da spiagge. La superficie boschiva è di ettari, la provincia è dotata inoltre di una vasta estensione, circa ettari, di terreni coltivabili di cui allo stato attuale ne viene sfruttata una parte limitata. Le caratteristiche naturali ed orografiche del territorio, in particolare il passaggio del fiume Tirso e del fiume Temo e i fattori ambientali, ma anche le grandi opere infrastrutturali sul Tirso e le bonifiche che hanno interessato vaste aree paludose dell Oristanese, hanno determinato delle condizioni particolarmente favorevoli per lo sviluppo dell agricoltura, che come vedremo ha ancora un incidenza molto forte sull economia provinciale. Il territorio della provincia è anche particolarmente ricco di risorse naturali di elevato valore ambientale e di beni culturali di grande importanza storico-archeologica. 8

9 1.2.1 Le risorse naturali Particolarmente significative dal punto di vista ambientale sono le zone umide, tra le più importanti del Mediterraneo, alcune delle quali inserite nella Convezione internazionale di Ramsar come zone umide di elevata rappresentatività internazionale. Tra queste si annoverano gli stagni di Cabras, Santa Giusta, Sal e Porcus, Mistras e numerosi altri, che costituiscono l habitat per molte varietà e specie vegetali e faunistiche rare e di elevatissimo valore ambientale tra cui i fenicotteri rosa e altre specie ornitiche. Altre risorse che rendono il patrimonio naturale della provincia ricchissimo sono le zone costiere e insulari: la penisola del Sinis con le sue spiagge di San Giovanni di Sinis, Is Arutas e Mari Ermi, l Isola di Mal di Ventre e Catalano, che fanno parte dell Area Marina Protetta, rappresentano sicuramente le punte di diamante dell Oristanese, ma si annoverano altre splendide località, tra cui è doveroso menzionare S Archittu presso Cuglieri, in quanto è stato riconosciuto tra i monumenti naturali della Sardegna. Nel territorio di Bosa, è degna di nota l Isola Rossa, collegata alla terraferma da un ponte di pietra e sormontata da un'antica torre spagnola. Sempre presso Bosa si può ammirare un'oasi naturale di incomparabile valore, Capo Marargiu, che è diventata negli anni un riferimento importante per i ricercatori di tutto il mondo. A Capo Marargiu e' in corso da anni un esperimento di tutela e di riproduzione del grifone, una specie che rischia di scomparire per sempre. In territorio di Laconi è presente il Parco Aymerich, che si estende su una superficie di quasi 22 ettari in cui è possibile osservare un impianto boschivo notevole, nel quale si annoverano numerose specie botaniche peculiari, sia di origine locale che esotica tra cui l orchidea sarda (ophris laconensis, orchis sarcidani), la pyracanta coccinea (unico ritrovamento in Sardegna), il gigantesco cedro dell'himalaya, il faggio Pendulo, la collectia, la magnolia grandiflora, la thuia orientalis e il taxus baccata, conosciuto come l'"albero della Morte", il cedro del Libano e il pino di Corsica. Il territorio di Genoni ospita inoltre una parte della Giara di Gesturi, compresa nei territori di 12 Comuni: Barumini, Tuili, Setzu, Genuri, Sini, Gonnosno, Albagiara, Escovedu, Assolo, Genoni, Nuragus, e Gesturi. 9

10 Si tratta di un' altopiano con una superficie di ettari. L'ambiente di questo microcosmo è pressoché incontaminato, ricoperto in parte da una fitta vegetazione boschiva; vi si possono ancora individuare due piccoli coni vulcanici: Sa Zepparedda e Sa Zeppara Manna. Sull'altopiano vivono la volpe, il riccio, la martora, e tra gli uccelli: alcuni rapaci come la poiana, il picchio, l'upupa e la ghiandaia. La specie più nota e caratteristica della Giara da cui tra l'altro prende il nome, è il tipico cavallino selvaggio, l'unico veramente selvatico rimasto in Europa. Molte delle risorse citate costituiscono, in base alla classificazione effettuata attraverso il progetto Bioitaly che dà attuazione alla direttiva comunitaria Habitat, delle aree protette denominate Siti di Interesse Comunitario (SIC), Zone a Protezione Speciale (ZPS) o Aree Marine Protette. Nella nuova provincia di Oristano sono stati censiti dal progetto Bioitaly 17 siti sui 114 della Sardegna, per una estensione di circa ettari (tab. 2.2). Le Zone a Protezione Speciali attualmente vigenti sono 7 (tab. 1.3) e occupano ha (il 16,5% della superficie delle ZPS regionali). I SIC proposti al 1 aprile 2004 (tab. 1.4) sono 19 sui 92 della Sardegna per una estensione di ettari, pari al 15% della superficie complessiva dei SIC proposti in Sardegna. Tab Siti protetti (SIC e ZPS) della nuova provincia di Oristano censiti dal progetto Bioitaly Codice Siti protetti Estensione Comuni interessati Bioitaly (Ha) ITB Stagno di S' Ena Arrubia 237 Arborea, S.Giusta ITB Stagno di Corru S' Ittiri Arborea, Terralba, Guspini, Arbus ITB Stagno di Pauli Maiori 544 Palmas Arborea, Santa Giusta ITB Stagno di Mistras Oristano, Cabras ITB Stagno di Sale 'E Porcus 555 San Vero Milis, Riola Sardo ITB Stagno di Cabras Cabras, Nurachi, Riola Sardo ITB Stagno di Santa Giusta Oristano, Santa Giusta ITB Stagni di Putzu Idu (Salina 84 San Vero Milis Manna e Pauli Marigosa) ITB Isola Mal di Ventre e Catalano 496 Cabras, Santa Giusta ITB Valle del Temo Bosa, Suni ITB Entroterra e Zona Costiera tra Bosa, Montresta, Padria, Villanova M., Bosa, Capo Marargiu e Porto Alghero, Monteleone Rocca D. Tangone ITB Media Valle del Tirso e Altopiano di Abbasanta Rio Siddu Abbasanta, Aidomaggiore, Boroneddu, Busachi, Fordongianus,Ghilarza, Paulilatino, Sedilo, Soddì, Tadasuni, Ulà Tirso, Zerfaliu ITB Giara di Gesturi Assolo, Albagiara, Barumini, Genuri, Genoni, Gesturi, Gonnosno' Nuragus ITB Rio Sos Molinos Sos Lavros 26 Bonarcado, Santu Lussurgiu M. Urtigu ITB Stagno di Sassu Cirras 178 Santa Giusta ITB Is Arenas 614 Narbolia, San Vero Milis, Cuglieri ITB San Giovanni Di Sinis Cabras Totale superficie S.I.C Fonte: R.A.S. Assessorato Difesa dell Ambiente 10

11 Tab Zone a Protezione Speciale (ZPS) della nuova provincia di Oristano attualmente vigenti Codice sito Denominazione sito Superficie Ha ITB Isola Mal di Ventre 374,772 ITB Stagno di S Ena Arrubia 303,580 ITB Corru S Ittiri, stagno di S. Giovanni e Marceddì 2.650,724 ITB Stagno di Pauli Maiori 296,419 ITB Stagno di Mistras 712,868 ITB Stagno di Sale E Porcus 480,564 ITB Stagno di Cabras 3.628,604 TOTALE 8.447,531 Fonte: R.A.S. Assessorato Difesa dell Ambiente Tab Proposti Siti di importanza Comunitaria (SIC) della nuova provincia di Oristano Aggiornamento al 1 aprile 2004 Superficie Codice Sito Denominazione Sito (Ha) ITB Valle del Temo 1.947,066 ITB Entroterra e Zona Costiera tra Bosa, Capo Marargiu e Porto Tangone ,000 ITB Stagno di S Enna Arrubia e Territori Limitrofi 279,372 ITB Stagno di Corru S Ittiri 5.699,046 ITB Stagno di Pauli Maiori di Oristano 384,628 ITB Stagno di Mistras di Oristano 1.614,170 ITB Stagno di Sale E Porcus 697,212 ITB Stagno di Cabras 4.806,150 ITB Stagno di Santa Giusta 1.144,539 ITB Stagno di Putzu Idu (Salina Manna e Pauli Marigosa) 594,134 ITB Isola Mal di Ventre 374,772 ITB Catalano 122,036 ITB Media Valle del Tirso e Altopiano di Abbasanta - Rio Siddu 8.999,293 ITB Riu Sos Molinos - Sos Lavros 26,002 ITB Sassu - Cirras 247,556 ITB Is Arenas 1.282,876 ITB Is Arenas S Acqua e S Ollastu 316,545 ITB San Giovanni di Sinis 2,745 ITB Giara di Gesturi 6.393,125 TOTALE ,267 Fonte: R.A.S. Assessorato Difesa dell Ambiente 11

12 Fig Direttiva 709/49/CEE - Zone a Protezione Speciale vigenti nella nuova Provincia di Oristano Fonte: R.A.S. Assessorato Difesa dell Ambiente 12

13 Fig Direttiva 92/43/CEE Proposti Siti di Importanza Comunitaria (SIC) della nuova Provincia di Oristano - Aggiornamento al 1 aprile 2004 Fonte: R.A.S. Assessorato Difesa dell Ambiente 13

14 In virtù dell elevato valore ambientalistico dell area del Sinis e delle due isole in essa ricomprese, è stata istituita secondo la Legge 979 del 1982, integrata dalla Legge 394 del 1991, con Decreto del Ministero dell'ambiente, il l Area Marina Protetta della Penisola del Sinis e di Mal di Ventre, affidata in gestione al Comune di Cabras. L AMP Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre ha una estensione di ha ed è la più estesa tra le tre Aree presenti in Sardegna: le altre due sono Tavolara-Punta Coda Cavallo (Olbia-Loiri Porto S.Paolo- S.Teodoro) e Capo Carbonara (Villasimius). L Area Marina Protetta risponde principalmente al bisogno di tutela della biodiversità e di conservazione dell'integrità ambientale marina e costiera, ma anche all'esigenza di un nuovo modo di gestire il territorio. Tab Aree Marine Protette Nazionali in Sardegna Legge n. 979/1982 e Legge Quadro N. 394/1991 Denominazione Comuni Estensione (Ha) Penisola del Sinis Isola del Mal Di Ventre Cabras Tavolara - Punta Coda Cavallo Olbia - Loiri Porto S.Paolo San Teodoro Capo Carbonara Villasimius Fonte: R.A.S. Assessorato Difesa dell Ambiente 14

15 Fig. 1.4 Mappa dell Area Marina Protetta Penisola del Sinis Mal di Ventre Fonte: AMP Penisola del Sinis Mal di Ventre Il territorio provinciale è caratterizzato inoltre dal passaggio e dalla foce del Tirso e del fiume Temo. Il Tirso è il più lungo corso d acqua della Sardegna (159 km.) e il suo bacino è il più vasto dell isola. Nasce dalle montagne granitiche di Buddusò, dividendo la Sardegna in due parti quasi uguali, e sbocca infine nel golfo d Oristano. All interno del bacino cadono ben di mc d acqua, un volume idrico pari a 1/6 del totale dell intera Sardegna. Le dimensioni del fiume hanno comportato lo sfruttamento delle sue acque sia per fini idroelettrici sia per scopi irrigui, realizzando dal 1924 numerose dighe lungo il suo corso, la più importante delle quali, la diga di Eleonora di Arborea che sorge in località Sa Cantonera, in territorio di Busachi, è stata inaugurata nel 1997 ed entrata in funzione nel Il patrimonio storico e culturale Il territorio provinciale è caratterizzato da una presenza cospicua di beni archeologici e culturali risalenti a varie epoche, che danno luogo ad un sostrato storico-culturale ricchissimo e peculiare. Tra i resti risalenti all epoca prenuragica e nuragica, con una concentrazione particolare nella piana di Abbasanta, vi è un numero notevole di domus de janas, piccole grotte con apertura 15

16 nella roccia che costituivano sepolture ipogeiche; vi sono inoltre numerosi villaggi come Puisteris (Mogoro), Cuccuru is Arrius e Conca Illonis (Cabras), San Giovanni (Terralba), su Anzu (Narbolia) Su Cungiau de is Fundamentas (Simaxis), S Uraki (San Vero Milis). In territorio di di Laconi sono presenti numerosi menhir antropomorfi, ovvero monoliti di varie dimensioni riproducenti caratteri distintivi della figura umana. Negli spazi espositivi del Civico Museo Archeologico di Laconi sono custoditi quaranta esemplari di menhir suddivisi in gruppi e in sale secondo le specifiche di rinvenimento, uniti a numerosi reperti mobili provenienti da scavi archeologici e da ricerche di superficie. La provincia è molto ricca di nuraghi: il più famoso è il nuraghe Losa di Abbasanta, ma si annoverano anche il Domu Beccia di Uras, il Cuccurada di Mogoro, l Atzara di Paulilatino, il Tradori presso Riola Sardo, il Liortinas a Sennariolo, i sei nuraghi di Sagama, il Nuraddeo di Suni. Nel caso del Nuraghe "Genna 'e Corte" (Laconi), ci si trova di fronte ad architetture notevolmente complesse, dove torri e cortine si dispongono rispettando un preciso ordine planimetrico, nel caso specifico pentagonale o, forse, addirittura esagonale. Risalgono al nuragico anche le tombe dei giganti, tra cui spiccano quelle di Goronna (Paulilatino), quella di Tanca Regia di Abbasanta, Su Crastu Covoccadu, Mura de Cannes, Mura de Facchicano, Codina de Manunta e Su Crastu Iscrittu (Sagama) oltre che e i templi a pozzo (tipici dell età del bronzo recente) nei quali veniva praticato il culto delle acque. Il più noto è quello di Santa Cristina a Paulilatino che sorge al centro del relativo villaggio. Testimonianze importanti della civiltà fenicio punica sono sopravvissute nei centri urbani di Othoca (del quale si conosce molto poco a causa della sovrapposizione del centro attuale di Santa Giusta), Tharros e Cornus, sebbene ad esse si siano sovrapposte le tracce più marcate lasciate dai successivi insediamenti di età romana. La località più conosciuta è certamente Tharros: essa venne fondata dai fenici sul finire del secolo VIII o nel IX secolo a.c. e diventò uno snodo commerciale strategico. Alla fine del VI secolo a.c. subentrarono i cartaginesi dando alla cittadina ancora maggiore importanza. Con la conquista romana ( a.c.) si ebbe invece un ridimensionamento della sua centralità. Ciò che si è conservato fino ai nostri giorni è la città romana di età imperiale con una serie di edifici pubblici, tre edifici termali, l acquedotto, il castellum aquae, due templi, un piccolo anfiteatro. Cornus, fondata nel VI secolo a.c. a pochi km da Santa Caterina di Pittinuri, non è ancora ben conosciuta in quanto finora non è stata fatta oggetto di scavi sistematici. La parte più facilmente 16

17 visitabile è quella relativa all insediamento d epoca paleocristiana e altomedievale (secoli IV-IX) in località Columbaris. Il periodo romano ha lasciato una traccia importante nei centri urbani di Tharros, Othoca e Cornus, a cui si aggiungono Forum Traiani (l odierna Fordongianus) e Uselis (l attuale Usellus). Risalgono al periodo medievale, che coincide con quello giudicale, le grandi cattedrali romaniche di Oristano, Santa Giusta, Terralba e Usellus. Solo quella di Santa Giusta è giunta ai nostri giorni completamente integra e rappresenta uno dei monumenti più significativi dello stile romanico in Sardegna. Altre importanti testimonianze del periodo medievale sono i resti del castello medioevale di Laconi, all interno del Parco Aymerich, il Castello di Serravalle a Bosa, costruito nel 1112 dai marchesi Malaspina e, sempre a Bosa, il centro tardo medioevale di Sa Costa, la Chiesa di San Pietro, costruita tra il 1062 ed il 1073, la Cattedrale dell Immacolata, risalente agli inizi del XII secolo e restaurata nel XV. La conquista catalano-aragonese del territorio originario del Regno d Arborea (1409) determina la diffusione del gusto gotico-catalano. Testimonianze di questo periodo sono presenti sia a Oristano (l Archivietto della Cattedrale, S. Domenico, S. Martino) che nelle aree rurale, in particolare nel territori degli abitati che sorgono sulla valle del Tirso, Ulà Tirso, Neoneli, Ardauli, Allai, Busachi, Samugheo, ecc. Il barocco conosce, a partire dal 1721, la ricostruzione della cattedrale di Oristano (sorta agli inizi del 200 in stile gotico. Ancora nel capoluogo sono notevoli gli esempi di rococò (chiesa del Carmine) e di neoclassico (bracci del transetto della cattedrale; chiese di S. Francesco, S. Vincenzo e S. Lucia). Testimonianze sette-ottocentesche sono infine rappresentate dalla cattedrale di Ales (barocca) e della basilica tardo-neoclassica della Madonna della Neve a Cuglieri. A Bosa, sulla sponda sinistra del fiume Temo si trova il pittoresco quartiere artigianale di Sas Conzas (Le Conce), con i grandi fabbricati che si affacciano sul Temo, destinati dal '700 alla concia delle pelli, vero e proprio relitto di archeologia industriale. Si tratta di un insieme di edifici che caratterizzano fortemente l'aspetto della riva sinistra del fiume con la loro architettura modulare e ripetitiva a timpani affiancati. Il complesso, in attività ancora nell'immediato secondo dopo guerra, è stato classificato monumento nazionale nel 1989, con decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali. 17

18 1.3. La dotazione infrastrutturale della provincia Gli indici di dotazione provinciale E stato recentemente diffuso il rapporto Tagliacarne 2005 sulla dotazione infrastrutturale delle province. Gli indici Tagliacarne vengono elaborati con cadenza quinquennale con riferimento alle 103 province italiane. Per quanto riguarda le province sarde, si prendono in considerazione i quattro ambiti tradizionali. Come nella precedente edizione del 2001, sono stati elaborati due sotto-tipi di indice sintetico: un indice per le infrastrutture economiche e uno per le infrastrutture sociali, che confluiscono in un indice generale. L indice sintetico e i due sub-indici sono dei valori medi in cui confluiscono degli indici unitari che vengono elaborati con riferimento alle diverse tipologie di infrastrutture. Per quanto riguarda le infrastrutture economiche le tipologie considerate sono: rete stradale; rete ferroviaria; porti; aeroporti; reti energetiche e ambientali, telecomunicazioni, banche e servizi alle imprese. Per le infrastrutture sociali vengono considerati: cultura e tempo libero; istruzione; strutture sanitarie. Gli indici sono espressi in percentuale e riferiti ad un valore 100 attribuito alla media Italia: ciò permette quindi di effettuare un benchmarking tra le province, complessivo e per ciascun indicatore. L attuale dotazione infrastrutturale della provinc ia di Ori stano è valutata nel complesso insufficiente. Con un indice di 53,8 su 100, essa si colloca al 90 posto nella graduatoria nazionale delle 103 province. Appare alquanto preoccupante, inoltre, il fatto che rispetto all indagine del 2001 l indice di dotazione e la posizione di Oristano siano entrambi peggiorati rispettivamente di 6,8 punti percentuali e di 4 posizioni. Nel confronto tra le 4 (vecchie) province della Sardegna, Oristano occupa la terza posizione dopo Cagliari e Sassari, mentre Nuoro co n un indice generale pari a 29,9, occupa addirittura l ultima posizione in Italia. 18

19 Tab Indici di dotazione infrastrutturale complessiva e posizione in graduatoria delle 4 province sarde. Anno 2005 Con porti Senza porti Pos. Indice Pos. Indice Cagliari 73 70, ,9 Sassari 79 61, ,3 Oristano 90 53, ,7 Nuoro , ,7 Fonte: ns. elaborazioni su dati Tagliacarne Tab Indici di dotazione infrastrutturale complessiva per le 4 province sarde e variazione assoluta. Confronto Prov Var. Cagliari 70,8 68,2 +2,6 Sassari 61,3 63,6-2,3 Oristano 53,8 60,6-6,8 Nuoro 29,9 33,9-4,0 Fonte: ns. elaborazioni su dati Tagliacarne Fig Indici di dotazione infrastrutturale complessiva per le 4 province sarde. Confronto ,8 68,2 63,6 61,3 53,8 60, ,9 29, Cagliari Sassari Oristano Nuoro Fonte: ns. elaborazioni su dati Tagliacarne La scomposizione dell indice generale nei due sotto-indici (infrastrutture economiche e sociali) evidenzia una differenza significativa tra le due categorie. La dotazione di infrastrutture economiche appare decisamente più critica: con un indice pari a 44,9 (52,8 nel 2001) la provincia occupa il 98 posto su 103 (97 nel 2001). 19

20 Appare decisamente più favorevole la situazione delle infrastrutture sociali: con un indice di 73,4 su 100 e un posizionamento al 56 posto su 103, Oristano è la provincia con la migliore dotazione in Sardegna. Tab Indici di dotazione di infrastrutture economiche e sociali e posizione delle 4 province sarde. Ind. infr. econ. Ind. infr. soc. Pos. Indice Pos. Indice Cagliari 73 68, ,2 Sassari 75 65, ,4 Oristano 98 44, ,4 Nuoro , ,2 Fonte: ns. elaborazioni su dati Tagliacarne Fig Indici di dotazione di infrastrutture economiche e sociali delle 4 province sarde ,2 73,4 68,9 65, ,4 44,9 31,7 25,2 Ind. infr. econ. Ind. infr. soc Cagliari Sassari Oristano Nuoro Fonte: ns. elaborazioni su dati Tagliacarne Esaminando la scomposizione degli indici sintetici in indici unita ri, si osserva che questi sono molto eterogenei. Una parte degli indici è sopra la sufficienza, altri sono gravemente insufficienti. Tra le infrastrutture economiche, la situazione migliore in termini assoluti riguarda l indice relativo alle strutture aeroportuali (87,2). Ciò appare alquanto paradossale, considerando che l aeroporto di Oristano non è ancora operativo. A seguire, l indice relativo ai porti (82,5), che subisce un netto peggioramento rispetto al 2001 (-22,6). 20

21 In posizione intermedia la rete stradale (57,4), che peggiora gravemente rispetto al 2001 perdendo ben 24 punti percentuali. Le categorie che registrano gli indici più bassi sono la dotazione di reti bancarie e di servizi alle imprese (i=35,4, meno 11 punti rispetto al 2001), le reti di telecomunicazioni (telefonia e telematica) con un indice di 23,7, le reti energeticoambientali con un indice di 17,6 e la rete ferroviaria (10,7). Queste categorie vedono la provincia di Oristano nelle posizioni più basse della graduatoria nazionale. Relativamente agli indici analitici di infrastrutture sociali, la situazione appare alquanto eterogenea. Mentre i due indici di dotazione culturale e di infrastrutture di istruzione sono medio-bassi, l indice di dotazione di strutture sanitarie oltrepassa nettamente la media Italia, con un valore pari a 140,8. Tab Indici di dotazione infrastrutturale analitici della provincia di Oristano. Confronto Var. Infrastrutture economiche Rete stradale 57,4 81,6-24,2 Rete ferroviaria 10,7 17,2-6,5 Porti 82,4 105,0-22,6 Aeroporti 87,2 75,8 11,4 Reti energetiche e ambientali 17,6 18,7-1,1 Telecomunicazioni 23,7 24,3-0,6 Banche e servizi alle imprese 35,4 46,9-11,5 Infrastrutture sociali Cultura e tempo libero 43,9 41,9 +2,0 Istruzione 35,4 48,6-13,2 Strutture sanitarie 140, ,2 Indice complessivo 53,8 60,6-6,8 Fonte: ns. elaborazioni su dati Tagliacarne 21

22 Fig Dotazione di infrastrutture economiche e sociali: posizionamento delle 4 province sarde e della Sardegna rispetto alle macro-ripartizioni geografiche. Anno Infrastrutture sociali Centro Nord-Ovest 100 ITALIA Nord-Est ORISTANOCagliari Mezzogiorno 80 Sardegna Sassari Nuoro 20 Infrastrutture economiche Fonte: ns. elaborazioni su dati Tagliacarne 22

23 8 La provincia di Oristano Analisi territoriale e socio-economica Fig Indici d i d otazione infr astrutturale a na litici della provincia di Orista n o. Confronto ,8 60,6 53,8 48,6 3,9 35,4 Strutture sanitarie Indice complessivo 1,6 5 17,2 10, ,4 7 5, 24,323, 7 1 8,7 17,6 23 Rete stradale Rete ferroviaria Porti Aeroporti Reti energetiche e ambientali Banche e servizi alle imprese Cultura e tempo libero Istruzione ,4 87,2 8 46,9 35,4 41, Telecomunicazioni Fonte: ns. elabora zioni su dati Ta gliacarne

24 Le infrastrutture della provincia di Oristano Oltre ad una valutazione di tipo quantitativo riferito alla provincia, è opportuno focalizzare sulle principali infrastrutture esistenti nella provincia (trasporti e localizzazione produttiva) attraverso un analisi di tipo qualitativo. La provincia di Oristano possiede una dotazione infrastrutturale che, come si è visto, è caratterizzata da un livello inadeguato rispetto allo standard nazionale e condiziona negativamente la competitività della provincia. Tuttavia, da un analisi qualitativa emerge che le infrastrutture esistenti, se opportunamente potenziate ed interconnesse, potrebbero essere fortemente propulsive per lo sviluppo dell intera provincia e ridurre notevolmente il gap economico e sociale rispetto alle altre province sarde e italiane Infrastrutture di trasporto Il territorio della provincia è caratterizzato da una localizzazione baricentrica in Sardegna e nel Mediterraneo, con un accessibilità diretta all esterno via mare e, nel prossimo futuro, anche via aerea, che potrebbero rendere la sua posizione realmente strategica per gli scambi commerciali se le infrastrutture di trasporto venissero potenziate in un ottica di intermodalità. L'accessibilità interna al territorio regionale è garantita del collegamento stradale della SS 131 (Carlo Felice), che è stata oggetto negli ultimi anni di interventi di ristrutturazione in alcune tratte con l obiettivo di migliorarne la percorribilità. L'accessibilità su ferro è garantita dalla dorsale ferroviaria, che è attualmente inadeguata sia rispetto alla capillarità della rete che ai tempi di percorrenza. Dal punto di vista dell'accessibilità verso l'esterno i trasporti via mare sono assicurati dal porto industriale di Oristano e dalla disponibilità di un canale attrezzato collegato con le strutture portuali. L'utilizzo del porto ha fatto registrare incrementi significativi negli ultimi anni e attualmente movimenta un traffico merci di oltre tonnellate e 477 navi, di cui 361 (pari al 76%) da o per l estero, che trasportano circa l 85% del tonnellaggio complessivo. Il porto assume quindi un ruolo strategico nelle politiche per l export provinciale. Il crescente volume di traffico ha stimolato la presenza di una serie di servizi di carattere generale e la messa in opera di programmi di completamento della logistica, della infrastrutturazione e di 24

25 servizi di promozione e attivazione di nuove imprese, situazione che renderebbe opportuna la costituzione di una società di gestione unitaria delle infrastrutture del porto. Una ulteriore e importante opportunità di sviluppo per la provincia potrebbe essere rappresentata dalla auspicata realizzazione presso il porto industriale di una Zona Franca. Con la recente inaugurazione dell'aeroporto di Fenosu (settembre 2005), Oristano conta inoltre su un proprio scalo aeroportuale, con la possibilità di attivare in futuro delle tratte nazionali e internazionali, in particolare con compagnie che applicano la politica del low-cost. Il potenziamento delle infrastrutture di trasporto in un ottica di intermodalità permetterebbe di integrare il trasporto interno su gomma e ferro con quello esterno per via marittima e aerea. La creazione di un corridoio intermodale appare realmente strategico per lo sviluppo dell intera provincia, con riferimento alla creazione di sinergie e complementarietà tra i comparti produttivi che dinamizzano il tessuto locale (agroindustria, manifatturiero, trasporti/logistica), allo sviluppo turistico e all attrazione di imprese esterne ad alto valore aggiunto Infrastrutture di localizzazione produttiva La principale infrastruttura di localizzazione per le imprese è l agglomerato industriale attrezzato, gestito dal Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione dell' Oristanese (CNIO). L'area industriale è geograficamente ubicata a sud di Oristano tra la statale 131 e il Golfo omonimo, si estende su una superficie di ha, di cui 775 destinati ad insediamenti produttivi. L'agglomerato è suddiviso in tre corpi distinti: il Corpo Nord, il Corpo Sud ed il Corpo Centrale, ciascuno con Piano regolatore approvato e con caratteristiche specifiche. In base ai dati forniti dal CNIO, al 2004 l area industriale ospitava 192 imprese, il 70% delle quali in esercizio, con una occupazione complessiva di quasi addetti, ed il restante 30% in corso di localizzazione ed in programma nel breve periodo. Le imprese insediate sono prevalentemente imprese industriali di piccole dimensioni, attività artigianali, commerciali e di deposito operanti nel settore meccanico, agroalimentare, delle costruzioni civili ed industriali, dei trasporti e dei servizi, ma vi sono anche alcune imprese industriali di media o grande dimensione e ad elevata occupazione, la cui produzione è rivolta principalmente a mercati extra-isolani, operanti nei settori agroalimentare (VipSardegna, 25

26 S.I.M.E.C., Co.Ri.Sa.), zootecnia (Silos e Mangimi Martini, Consorzio Agrario), lavorazione di minerali (S.S.B), legname, cartone per imballaggi (Ondulor), cemento (Gabeca). Le imprese insediate nell area hanno la disponibilità di usufruire del porto, sia direttamente, con accesso a banchine portuali attravers o propri te rminali, sia in modo indiretto, con l'utilizzo del piazzale portuale comune. L'area è inoltre direttament e collegata attraverso la dorsale ferroviaria con la stazione di Oristano, sebbene in modo parziale. Oltre all area industriale di Oristano esiste un area Z.I.R. nella Valle del Tirso, un altra area a Suni (ex provincia di Nuoro) e 24 aree PIP dislocate in altrettanti comuni della provincia (fig. 9), tra cui le più importanti, per numero di imprese insediate, sono quella d i Mogoro (46 imprese attive al 2001), Abbasanta (28) e Marrubiu (26). Fig Area Industriale di Oristano-Santa Giusta Fig PIP della Provincia di Oristano (*) (*) Deve essere considerato in aggiunta anche il 26

27 Fonte: Osservatorio Industriale della Sardegna PIP di Laconi, non presente in questa mappa Tab. 1.9 Merci imbarcate e sbarcate nel Porto Industriale di Oristano per tipologia merceologica e quantità. Anno 2005 Tipologia merce Imbarcate (T) Sbarcate (T) In transito (T) Acido acetico Avena Bentonite Bitume Boa ocean. 45 Carbon fossile Carbonato di sodio Carta 542 Clinker Crusca Farina Farina di soia Farina e bucette soia Favette Feldspato Ferro Fertilizzanti Grano Grano tenero Legname Macchinari 454 Mais Meg Minerale di ferro Orzo Perlite Pet coke Piselli Polpa barbab Prodotti chimici Prodotti siderurgici Pygas Sale Semi di cotone Semi di soia Talco Zucchero grezzo Totale Fonte: CNIO 27

28 Infrastrutture energetiche e ambientali Nell Oristanese sono presenti alcune grandi infrastrutture legate alla presenza del fiume Tirso, quali il lago artificiale Omodeo e varie dighe che sbarrano il Tirso, tra cui quella di Santa Vittoria e di Santa Chiara. La diga più importante in assoluto è la Eleonora d'arborea, situata in località ' Sa Cantonera' nel territorio comunale di Busachi, che rappresenta attualmente la più grande diga d Europa in termini di capacità (850 milioni di metri cubi d'acqua a regime). I lavori per la nuova diga iniziarono nel 1980 e furono ultimati nel 1997, mentre il riempimento graduale dell'invaso è cominciato nel La diga, a gravità ordinaria, è stata realizzata in cemento armato e ha uno sviluppo in cresta di 582 mt. ed un'altezza di circa 110 mt. Le zone occidentali del Campidano sono quelle che potranno trarre i maggiori benefici da questo sbarramento; tra le finalità principal i della struttura l'util izzazione delle acque per l'irrigazione dei comprensori di Oristano, Arbo rea e Terralba, l'uso idroelettri co e idropotabile e la laminazione delle piene L ecosistema urbano del capoluogo Per effettuare una valutazione dello stato dell ambiente urbano di Oristano è utile far riferimento all indagine annuale realizzata da Legambiente sull ecosistema dei capoluoghi di provincia italiani. L indagine Legambiente elabora un set di 20 indicatori basati su dati ufficiali forniti in gran parte direttamente dai comuni, ciascuno dei quali misura un aspetto differente della qualità ambientale in ambito urbano. Gli indicatori si riferiscono sia a fattori strettamente ambientali, quali il livello di inquinamento dell aria e dell acqua, il consumo energetico e di carburanti, la situazione dei rifiuti e del traffico urbano, ma anche ad altri fattori relativi alla qualità della vita in ambito urbano quali la presenza di verde pubblico, di isole pedonali, di piste ciclabili, ecc. Tali indici vengono ponderati e confluiscono in un indicatore sintetico che permette di effettuare una valutazione complessiva della situazione ambientale di ciascuna città capoluogo ed un benchmarking tra di esse. 28

29 Nell indagine 2005, recentemente pubblicata, che si riferisce ai dati raccolti nel 2004, l ecosistema di Orista no si colloca al 91 posto su 103 capoluoghi, perdendo 1 posizione rispetto al 2004, con un punteggio di 37 su 100. Rispetto all anno precedente Oristano vede confermare il suo posizionamento nella parte bassa della classifica nazionale, sebbene si debba considerare che l anno precedente aveva guadagnato ben 12 ben posizioni nel ranking nazionale passando dal 102 (penultimo) posto al 90. Il capoluogo che si classifica al primo posto è que st anno Le cco, con un indice di 62 su 100. Relativamente al ranking su scala regionale, Oristano segue Cagliari, posizionata al 76 posto, e precede sia Sassari che Nuoro, che si classificano rispettivamente al 93 e al 101 posto. Tab Posizionamento dei capoluoghi di provincia sardi rispetto alla classifica Legambiente Ecosistema Urbano 2005 Posizione Città Punteggio Pos Diff. 76 Cagliari 44,9% Oristano 37,0 % Sassari 36,5% Nuoro 32,8% 97-4 Fonte: ns. elaborazioni dati Legambiente In relazione ai singoli aspetti che caratterizzano la situazione ambientale di Oristano, i fattori più critici si rilevano nel sistema di monitoraggio dell aria, per l impossibilità di rilevarli a causa della mancanza di una centralina, e la raccolta diffe renziata (100 posizione, 1,7% dei RSU a fronte di un ris ultato massimo del 51% raggiunto in Italia da Verbania). Altri aspetti problematici sono, secondo l indagine, una scarsa propensione degli enti locali (comune e provincia) ad attuare politiche di sostenibilità ambientale (eco-mana gement) e una forte incidenza del fenomeno dell abusivismo edilizio (29 costruzioni abusive ogni abitanti, 97 posto). La città offre inoltre poco verde pubblico e poche Ztl, ed utilizza i trasporti pubblici in misura insufficiente. Si rilevano peraltro anche degli aspetti positivi nella situazione ambientale della città: l incidenza della depurazione sul carico civile (99%, 17 posizione), i consumi idrici tra i più bassi in Italia (5 posto su 103). Oristano è anche l unica provincia sarda che offre ai suoi abitanti un isola pedonale: ogni abitante ha a disposizione 0,34 metri quadri (11 posto in Italia). In posizione abbastanza favorevole si trovano inoltre il tasso di motorizzazione e i consumi elettrici. 29

30 Tab Indagine Legambiente 2005 (dati 2004): posizionamento di Oristano rispetto ai singoli indicatori e confronto con il risultato migliore a livello nazionale (su 102 capoluoghi) INDICATORE POS. VALORE VALORE CITTÀ ORISTANO (*) ORISTANO PIÙ ALTO MIGLIORE Sistema di monitoraggio aria 92 0% 100% 56 città Qualità dell Aria: Concentrazioni di Biossido di ND ND 8 Crotone Azoto-NO2 (ug/mc) Massimo valore registrato Qualità dell Aria: Concentrazioni di Biossido di ND ND 8 Crotone Azoto-NO2 (ug/mc) Media annua rilevazioni Qualità dell Aria: Polveri sottili (Pm10) Massimo ND ND 22,4 Viterbo valore registrato Qualità dell Aria: Polveri sottili (Pm10) Media ND ND 16,9 Lecce annua rilevazioni Consumi idrici (l/ab/gg) 5 156,8 140,1 Taranto Nitrati-NO3 (media mg/l) 85 20,0 0,5 Vercelli Perdite di rere (% di acqua non consumata / acqua ND ND 4% Piacenza immessa) Depurazione (% abitanti allacciati alla rete) 17 99% 100% 16 città R.S.U. - (kg/ab/anno di R.u.) ,2 317,2 Isernia Raccolta Differenziata (% sul totale di R.u. prodotti) 100 1,7% 51% Verbania Trasporto pubblico (viaggi/ab/anno) Categoria Città 38 (SU 42) Siena piccole Trasporto pubblico - Offerta (Km-vettura/ab/anno) - ND (SU 42) ND 81 Siena Città piccole Trasporto pubblico - Impatto ambientale (Indice % Udine sintetico) Isole pedonali (mq/ab.) 11 0, 34 2,10 Verbania Z.t.l. (mq/ab.) 71 0, Siena Piste ciclabili (metri/ab.) 63 0,03 0, 69 Sondrio Verde urbano fruibile (mq/ab.) 55 6,16 33,00 Massa Verde urbano totale (mq Aree verdi/ha sup. comunale) Motorizzazione (Auto private circolan ti/100 ab.) ,6 60, ,4 Pisa Venezia Consumo di Elettricità (kwh ad uso Avellino domestico/ab./anno) valori prov. Consum o di Carburante (Kep/ab./anno) valore provinciale Enna Certificazioni ISO (n siti Iso 14001/ ,83 2,82 Chieti imprese censite. Eco Management (indice sintetico in base 100) Reggio Emilia Abusivismo edilizio (n costruzioni abusive/ ,04 0,00 Aosta abitanti) valore provinciale Capacità di risposta delle Amministrazioni 94 63,2 100,00 Mantova Comunali indice % sintetico (*) su 103 province Fonte: ns. elaborazioni dati Legambiente 30

31 II. IL QUADRO DEMOGRAFICO E SOCIALE 2.1. Introduzione La nuova provincia di Oristano conta una popolazione di abitanti (dati 2004), pari al 10,2% della regione. Occupa attualmente la 3 posizione nell isola in termini di popolosità, dopo le province di Cagliari e Sassari. Degli 88 comuni ricompresi nel suo territorio soltanto il capoluogo, con una popolazione di circa abitanti (19% della provincia) assume una connotazione urbana. Gli altri due maggiori centri sono Terralba e Cabras, con una popolazione di circa e abitanti, a cui seguono Marrubiu e Mogoro con circa abitanti, mentre gli altri comuni sono tutti di dimensioni più limitate. La densità demografica della provincia è inferiore alla già molto bassa media regionale: 55 abitanti per Kmq contro un valore medio di 68, dato che pone la provincia tra gli ultimi posti in Italia. Tab Indicatori territoriali e demografici relativi alla nuova provincia di Oristano. Dati 31/12/2004 Valori assoluti Composizione % Indicatori ORISTANO Sardegna ORISTANO Sardegna Totale superficie (kmq ) ,6% 100,0% Popolazione residente ,2% 100,0% Densità demografica 55,5 68,0 N comuni ,3% 100,0% - di cui n com. <20000ab ,9% 96,6% - di cui n com. >20000ab ,1% 3,4% Fonte: ns. el aborazioni su dati ISTAT I comuni della nuova provincia di Oristano Abbasanta, Aidomaggiore, Albagiara, Ales, Allai, Arborea, Ardauli, A ssolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Bidonì, Bonarcado, Boroneddu, Bosa, Bu sachi, Cabras, Cu glieri, C urcuris, Flussio, Fordongianus, Genoni, Ghilarza, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, L aconi, Magomadas, Marrubiu, Masullas, Milis, Modolo, Mogorella, Mogoro, Montresta, Morgongiori, Narbolia, Neoneli, Nor bello, Nu ghedu Santa Vittoria, Nurachi, Nureci, Ollastra, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Paulilatino, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Sagama, Samugheo, San Nicolò d'arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Scano di Montiferro, Sedilo, Seneghe, Senis, Sennariolo, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simala, Simaxis, Sini, Siris, Soddi, Solarussa, Sorradile, Suni, Tadasuni, Terralba, Tinnura, Tramatza, Tresnuraghes, Ulà Tirso, Uras, Usellus, Villa Sant'Antonio, Villa Verde, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zeddiani, Zerfaliu (Sono evidenziati in grassetto i 10 comuni precedentemente appartenenti alla provincia di Nuoro, che sono entrati a far parte della provincia di Oristano) 31

32 2.2. Come è cambiata la provincia di Oristano E utile delineare il quadro delle principali modifiche demografiche che hanno interessato la provincia a seguito dell entrata in vigore del nuovo ordinamento. I confini amministrativi della nuova provincia di Oristano risultano ampliati: ciò appare piuttosto singolare ed in netta antitesi risp etto a quanto è avvenuto nelle altre province, in cui la creazione di nuovi ambiti provinciali ha causato una riduzione del territorio di quelli già esistenti. La provincia di Oristano non solo ha mantenuto entro i l suo territorio tutti i comuni già compresi al suo interno, ma ha inglobat o 10 nuovi comuni precedentemente appartenenti alla provincia di Nuoro (Bosa, Flussio, Genoni, Laconi, Magomadas, M odolo, Montresta, Sagama, Suni, Tinnura). Per effetto di tali variazioni, la superficie e la popolazione risultano incrementate rispettivamente di 409 kmq (+ 16%) e - al 31/12/ di abitant i (+10%). Se la nuova provincia conta più abitanti, essa risulta però meno densamente popolata nonché caratterizzata da un maggior grado di invecchiamento rispetto alla situazione precedente. La densità demografica, già molto modesta in precedenza, risulta infatti ulteriormente inferiore con riferimento al nuovo assetto (da 58,3 a 55,3 ab/kmq), mentre l indice di vecchiaia supera di circa un punto il valore riferito alla vecchia provincia. Tab Raffronto tra l assetto precedente e attuale della Provincia di Oristano. Principali indicatori territoriali e demografici. Dati 2004 Valori assoluti Variazione Indicatori Vecchia Nuova provincia provincia Ass. % Superficie (kmq ) ,5 N comuni totale ,8 Popolazione Totale ,6 Densità demografica 58,5 55,5-3,0-5,2 Indice di vecchiaia 151,5 152,4 +0,9 +0,6 Indice di dipendenza 47,4 47,6 +0,2 +0,4 Indice di ricambio 131,9 131,4-0,5-0,4 Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT 2.3. Le dinamiche demografiche Le dinamiche intercensuarie Nel decennio intercensuario , la nuova provincia di Oristano risulta aver subito una contrazione del 2,9% della popolazione, con un saldo negativo di abitanti. Tale tendenza negativa pone Oristano tra le province in calo: sebbene il decremento demografico sia meno grave 32

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