GRUPPO SCOUT MELEGNANO 1
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- Giovanna Lombardi
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1 GRUPPO SCOUT MELNANO 1 PROGETTO EDUCATIVO
2 Cos è il Progetto Educativo Il progetto educativo è uno strumento per la comunità capi utile a produrre dei cambiamenti nel gruppo scout. E stato pensato e scritto dalla comunità capi stessa per rispondere ai bisogni dei nostri ragazzi. Il progetto educativo presenta ai capi ed ai genitori le aree di impegno prioritarie dell azione educativa. Queste sono state individuate dall analisi della realtà in cui i ragazzi vivono, nel particolare momento storico in cui si trovano. Il cambiamento che vogliamo fare nascere è descritto da semplici atteggiamenti di vita scout chiamati obiettivi. Ciascuna unità e branca, aiutati dalla comunità capi propone ad inizio anno un programma che definisce le tipologie di attività utili a raggiungere questi obiettivi. L azione educativa è comunque sempre portata avanti secondo il metodo scout in coerenza al patto associativo. Il progetto educativo è un documento pubblico e condiviso. I genitori e le altre realtà educative possono trovare alcune attenzioni che meglio consentano di collaborare con i capi. La Comunità Capi
3 Il lavoro che abbiamo fatto ha evidenziato tre aree di impegno prioritarie: il limite, le relazioni e la fantasia. Ciascuna poi è stata declinata secondo proprie tematiche che a loro volta si concretizzano in obiettivi specifici per ogni branca. Aree di impegno prioritarie Tematiche Obiettivi IL LIMITE ENTRARE IN RELAZIONE CON.. CREATIVITA e FANTASIA Conosci te stesso Impegni Rispetto Conoscenza e accoglienza Idee personali Specifici per ogni branca
4 AREE DI IMPNO PRIORITARIE IL LIMITE: Conoscere se stessi per prendersi i giusti impegni Il limite è inteso come punto fermo per poter sperimentare nuove prospettive di vita. Imparando a conoscere chi sono, capisco quali sono le mie difficoltà e potenzialità. Posso così decidere quali impegni prendere e portare a compimento per crescere in autonomia, consapevole che esiste la possibilità di sbagliare. Conosci te stesso Si evidenzia in tutte le età la complessità a comprendere le proprie capacità già acquisite e potenzialità ancora da sviluppare. Si fa fatica ad accettare le proposte ed i consigli degli altri ma allo stesso tempo i ragazzi si nascondono per non commettere errori. I lupetti e le coccinelle per paura di essere presi in giro dagli altri fanno fatica ad esporsi nei giochi. Temono di essere giudicati dal gruppo, sottovalutando le proprie capacità. Le coccinelle però superano questa difficoltà quando sono suddivise in piccoli gruppi. I più grandi del Branco e del Cerchio non prendono in considerazione le proposte dei piccoli, soprattutto nei giochi e nelle scenette Gli scout e le guide spesso non si mettono in gioco nelle attività pratiche di reparto pur essendo capaci di realizzare autonomamente ciò che gli viene richiesto. Quando i capi stanno addosso seguendo passo passo tutte le fasi realizzative delle imprese le cose sembrano migliorare ma in realtà viene meno quell aspetto di protagonismo dei ragazzi. I rover e le scolte hanno difficoltà ad accettare i consigli dati dagli altri che siano capi o ragazzi specie se si trovano a discuterne con l intera comunità. Hanno inoltre timore ad esporsi per esprimere concetti ricchi di significato. Quando invece si trovano a dialogare singolarmente con i capi, come per esempio nel confronto sul punto della strada, non si nota questa fatica. Le discussioni migliorano quando sono confinate in piccoli gruppi divisi per anno.
5 Impegni Abbiamo notato una certa difficoltà nei ragazzi a prendere gli impegni e, se lo fanno, difficilmente riescono a portarli a termine. L'aiuto dell'adulto, a volte necessario, alla lunga rischia di ridurre l'autonomia e il protagonismo dei ragazzi. Si sottolinea inoltre la mancanza di presenza continuativa in attività e la difficoltà ad avvisare gli altri quando si è assenti. I lupetti e le coccinelle non sempre sono in grado di scegliere e/o portare a termine gli impegni. Faticano a capire l importanza della continuità alle attività e quando mancano non sempre si ricordano di avvisare i capi. Gli scout e le guide non hanno sempre chiaro cosa si fa agli scout e perché si fa, di conseguenza non sanno capire l importanza dell essere presenti alle attività in modo continuativo, così come faticano a distinguere le caratteristiche delle attività e a percepirsi come protagonisti principali della proposta scout («se manco io non importa, tanto c è qualcun altro»). Sembra non conoscano il significato della parola impegno, così come faticano a portare a termine gli impegni di lunga durata, per esempio le specialità di squadriglia; ma, se la fase realizzativa di un impresa è breve (una o due giornate) allora gli impegni vengono portati a termine. I rover e le scolte sanno scegliere gli impegni e ne conoscono l importanza nel percorso scout, ma una volta presi fanno fatica a rispettarli e a darsi delle priorità, se non quando sono seguiti passo passo dai capi. Si osservano infatti carenze di progettualità e organizzazione del tempo. Anche tra gli si evidenzia una difficoltà ad essere presenti in modo continuativo così come ad avvisare (per tempo) quando non si può essere presenti alle attività.
6 ENTRARE IN RELAZIONE CON prendersi a cuore l altro Il primo passo per entrare in relazione con un altra persona è riconoscerla e averne rispetto accettando ciò che dice. Prendere a cuore per noi vuol dire accogliere e accettare l altro, nella consapevolezza che le differenze sono una ricchezza per la nostra crescita. Rispetto Emerge una difficoltà di relazione tra capi e ragazzi e tra i ragazzi stessi. I ragazzi fanno fatica a capire il ruolo del capo e ciò comporta una diffidenza nei confronti delle attività proposte; la stessa si nota anche nei confronti delle attività proposte da loro. I lupetti e le coccinelle fanno fatica ad accettare un rimprovero, o un consiglio, se non all interno di momenti stabiliti (per esempio il consiglio della grande quercia o della rupe) mostrando un eccessiva confidenza nei confronti dei capi, e dei rs in servizio. Faticano quindi a distinguere le figure adulte come autorevoli fuori dai momenti formali Le guide e gli scout mostrano un eccesiva diffidenza nei confronti dei capi e una scarsa considerazione delle proposte fatte dai capi stessi. Le cose cambiano quando le due figure iniziano a conoscersi meglio (il capo è visto come adulto autorevole ed aumenta la fiducia nelle sue proposte) I rover e le scolte in molte circostanze sentono di poter proseguire il cammino da soli senza l aiuto dei capi. In questo modo diventa difficile comprenderne il ruolo ed ascoltare o accettare i suoi consigli, salvo poi doversi ricredere quando quest ultimo porta in evidenza, in particolare nelle discussioni, le criticità delle proposte fatte dai ragazzi. Tra ragazzi c è la tendenza ad avere poca considerazione delle idee altrui e del lavoro fatto per tutti, soprattutto quando vengono preparate le attività (solo chi le fa è interessato gli altri fanno fatica anche solo a partecipare). Solo quando si ragiona sul perché delle cose le relazioni migliorano.
7 Conoscenza e Accoglienza E più facile stare con i propri amici che con gli sconosciuti. Si condividono i momenti sempre con le stesse persone non riuscendo così a creare vere comunità. I lupetti e le coccinelle scelgono di giocare sempre con il solito gruppetto di amici, non prendendo in considerazione il resto del branco/cerchio. E capitato che dopo diversi mesi di attività i lupetti non conoscevano il nome degli altri fratellini. Le cose migliorano nei giochi di squadra. Le guide e gli scout preferiscono il gruppo dei pari o di simili interessi, in particolare durante i giochi iniziali. Fanno fatica ad integrare nel gruppo del reparto i nuovi ingressi, sia dal branco/cerchio che dall esterno. Nel grande gruppo di reparto i più piccoli si trovano in difficoltà ad emergere nelle relazioni. Nel piccolo gruppo della squadriglia i rapporti migliorano. All interno della comunità è facile trovare gruppi legati soprattutto per le loro compagnie al di fuori degli scout. Questo atteggiamento rischia di lasciare in disparte alcuni membri dalla comunità stessa.
8 CREATIVITA e FANTASIA: proporre idee per esperienze avvincenti Crediamo che la creatività e la fantasia siano la base per un cammino di crescita che punti al protagonismo dei ragazzi. La fantasia è necessaria per ricercare dentro di se i propri sogni. La creatività per sperimentare e mettere in pratica le proprie idee. Idee personali E difficile pensare con la propria testa, soprattutto quando si è chiamati ad esprimere un idea personale in attività. Ciò comporta una difficoltà a raccogliere proposte per ricercare la soluzione più interessante ed avvincente. I lupetti e le coccinelle lavorano poco di fantasia nelle scenette, i giochi, i bivacchi e, quando c è da proporre qualcosa, escono sempre le stesse idee. Quando si tratta di esprimere la propria opinione, nei momenti riflessivi (verifiche, consiglio della rupe/grande quercia) si preferisce seguire il pensiero e l idea del leader del momento. Per le guide e gli scout è più facile proporre attività, imprese, specialità individuali, di sicura riuscita perché collaudate negli anni piuttosto che sperimentarsi in cose nuove. Inoltre, preferiscono avere sempre qualcuno che organizzi e pensi per loro cosa e come fare le cose (capi o genitori) altrimenti fanno fatica o non le fanno. I rover e le scolte hanno molto entusiasmo ma si impigriscono quando si tratta di pensare, scegliere e decidere proposte impegnative quali route, u- scite ed autofinanziamenti. Durante le discussioni emerge una difficoltà ad esprimere le proprie idee personali finendo spesso per parlare per partito preso senza cognizione di causa
9 OBIETTIVI SPECIFICI IL LIMITE: Conoscere se stessi per prendersi i giusti impegni Conosci te stesso - prendere in considerazione le proposte dei giochi altrui e le idee degli altri nella preparazione di scenette - essere protagonisti nei giochi e nelle scenette senza temere il giudizio degli altri - essere protagonisti nelle attività pratiche - ascoltare i consigli dati dagli altri, sperimentarli lasciandosi talvolta provocare - essere protagonisti nelle discussioni e nelle proposte di attività Impegni - imparare a scegliere gli impegni e le prede - portare a termine prede e impegni nei tempi stabiliti - essere presenti alle attività e avvisare quando non si può venire - imparare a scegliere gli impegni - portare a termine gli impegni nei tempi stabiliti - essere presenti alle attività e avvisare quando non si può venire - creare un gruppo di amici che si frequenta anche fuori dalle attività - portare a termine gli impegni nei tempi stabiliti, darsi delle scadenze e rispettarle - darsi delle priorità sulle proprie attività nel tempo libero affinché si possa partecipare a pieno alla vita scout - essere presenti alle attività e avvisare quando non si può venire
10 ENTRARE IN RELAZIONE CON prendersi a cuore l altro Rispetto - Mostrare attenzione e riconoscere la figura dell adulto quando si riceve un consiglio o un rimprovero. - Accettare la proposta del capo anche se va fuori dalle comuni attività. - Mostrare attenzione e riconoscere la figura del capo - Partecipazione alle attività indipendentemente da chi le ha preparate - Esprimere il proprio pensiero contrario quando si è in disappunto anziché tirarsi fuori dal gioco - Utilizzare nelle discussioni un linguaggio corretto nei confronti dell altro Conoscenza e Accoglienza - Conoscere i nomi di tutti i fratellini e sorelline nelle prime attività - Giocare e trovarsi un po con tutti, non sempre con gli stessi fratellini e sorelline - Non ritrovarsi in gruppetti specialmente nei giochi collettivi di reparto - accogliere i nuovi ingressi - accogliere a pieno nella comunità tutti i membri di cui ne fanno parte
11 CREATIVITA e FANTASIA: proporre idee per esperienze avvincenti Idee personali - Proporre cose nuove durante le scenette, nei bivacchi o nei giochi di gruppo. - Nei momenti riflessivi (verifiche, consiglio della Rupe/grande quercia) esprimere e motivare le proprie idee cercando se necessario di andare oltre il parere del leader - Proporre imprese nuove - Saper scegliere le specialità perché interessano veramente e sono utili alla squadriglia/reparto e non perché la faccio con gli amici - Realizzare le imprese senza l aiuto di capi o genitori - Proporre route, uscite, autofinanziamenti e attività in genere diverse dal comune già vissuto più volte - Portare idee nuove alle discussioni che derivano da ragionamenti personali
12 Il programma di unità L attuazione del progetto educativo avviene a livello di singola unità attraverso la stesura di un programma annuale, suddiviso in trimestri, in cui si specificano gli obiettivi, si individuano i mezzi concreti e i tempi per raggiungerli. Il programma di unità deve essere uno strumento che ci permetta di coordinare e organizzare il più agevolmente possibile le attività inserite a calendario. Il programma di unità verrà presentato ai genitori ogni anno entro dicembre Ecco lo schema di riferimento che aiuta noi capi a svolgere questa fase: Definizione degli obiettivi annuali Tenendo presente: - Gli obiettivi evidenziati nel progetto educativo - Quanto emerso dalle verifiche di unità Nel programma di unità non rientrano gli obiettivi metodologici più generali propr dello scautismo. Individuazione di mezzi concreti: scelta delle attività Definizione dei tempi: calendario alla mano si decide quando attuare i mezzi concreti individuati Attenzioni da prestare: se si ritiene opportuno, si possono inserire nel programma di unità delle attenzioni, abitudini da avere in ogni attività e di cui l unità ha particolarmente bisogno.
13 Le verifiche Le verifiche di unità All incirca ogni tre mesi occorre un momento di staff e poi di comunità capi per la verifica del lavoro svolto con i ragazzi. In verifica è fondamentale analizzare la realizzazione del programma di unità senza però dimenticare il rapporto tra ragazzi, tra capi e ragazzi, tra capi in staff. La verifiche del progetto educativo Al termine di ogni anno viene effettuata una verifica del progetto educativo per correggerne la rotta. Al termine dei tre anni di validità il progetto educativo verrà verificato con seguenti spunti: - Fedeltà alla realtà ed ai bisogni dei ragazzi - Utilizzo del Progetto Educativo nei programmi di unità - Correttezza ed attuazione degli obiettivi - Facilità di utilizzo del Progetto Educativo - Lettura e condivisione del Progetto Educativo in Comunità Capi durante l anno - Condivisione con i genitori e con le altre agenzie educative presenti nel territorio
14 La prima cosa per riuscire nell'educazione è di sapere qualche cosa sui ragazzi in genere, e poi sul vostro ragazzo in particolare.
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