Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali?
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- Antonia Pozzi
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1 Pagina 1 di 5 Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? I BES sono le necessità di tutti quelli alunni che presentano delle particolarità che impediscono il loro normale apprendimento e richiedono interventi individualizzati. Nello specifico, si tratta di alunni con disabilità o con qualche menomazione e che, per tanto, hanno bisogno di competenze e risorse migliori, più efficaci ed speciali. In ogni caso, avere Bisogni Educativi Speciali non significa per forza avere una disabilità fisica o psicologica, ma anche semplicemente essere in una situazione particolarmente difficile. Per tanto, è doveroso e responsabile rispondere in modo serio e adeguato a questo problema che presentano alunni in tutte le scuole italiane.
2 Pagina 2 di 5 Bisogni Educativi Speciali: Normativa Vigente La normativa vigente in materia di Bisogni Educativi Speciali, è regolata dalla direttiva sui BES del 27 dicembre Secondo il documento, i principali motivi per i quali un alunno potrebbe presentare una situazione di Bisogni Educativi Speciali sono: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolu*vi specifici, difficoltà derivan* dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. In questo modo, e vista la complessità e diversità di problemi specifici, sono individuate tre grandi sotto categorie dentro dei Bisogni Educativi Speciali: - Disabilità - Disturbi Evolutivi Specifici (disturbi dell apprendimento, deficit del linguaggio o della coordinazione motoria) - Svantaggio socio-economico, linguistico o culturale Bisogna sottolineare che molti di questi disturbi, soprattutto quelli appartenenti alle due ultime sottocategorie, non hanno una diagnosi e non possono venir certificate ai sensi della legge 104 / 92. Per tanto, non hanno diritto alle provvidenze né alle misure previste dalla stessa legge che includono l insegnante di sostegno. E quindi necessaria una speciale attenzione da parte dei docenti in quanto sono loro i responsabili di capire le situazioni di Bisogno Educativo Speciale, nelle loro aule, e di studiare il modo migliore di affrontarle.
3 Pagina 3 di 5 Strategia per l apprendimento degli alunni BES Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno bisogno di un percorso personalizzato ed individuale che serva come strumento di lavoro tanto per i docenti come per i genitori. I docenti, per disegnare questi percorsi per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, possono avvalersi degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle allegate Linee guida. La direttiva ministeriale avverte inoltre sull importanza di non lasciare indietro nessuno nell affrontare l insegnamento dei bambini con Bisogni Educativi Speciali. Si tratta quindi di una didatti inclusiva più che di una didattica speciale. I docenti hanno a disposizione diversi corsi di formazione per affrontare al meglio le situazioni di BES nelle loro classi. Ad esempio, dall anno scolastico 2011/2012 sono stati attivati 35 corsi/master in Didattica e psicopedagogia dei disturbi specifici di apprendimento in tutto il territorio nazionale. Inoltre, da quest anno è prevista la cos*tuzione di una rete delle facoltà/dipartimenti di scienze della formazione per migliorare l offerta formativa in materia di Bisogni Educativi Speciali e disabilità Bisogni Educativi Speciali: La Circolare spiegativa La Circolare spiegativa emanata recentemente dal Ministero insiste soprattutto nella necessità di creare un progetto educativo didattico guida per tutti gli alunni con Bisogni educativi speciali, sia quale sia il loro svantaggio. Su questa base poi, bisogna studiare ogni caso particolare se è necessario Inoltre, la nuova circolare fa alcune precisazioni sulle misure compensative e dispensative da prendere e sulle valutazioni.
4 Pagina 4 di 5 Per concludere, la nuova circolare sui Bisogni Educativi Speciali fa riferimento alle nuove classi di BES come sono gli alunni con difficoltà causa problemi economici o culturali. In questo caso, secondo la normativa, è necessario coinvolgere gli operatori dei servizi sociali e fare le valutazioni psicopedagogiche necessarie. Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell ultimo anno è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.), con le stesse modalità sopra indicate.
5 Pagina 5 di 5 Cosa devono fare le singole scuole in caso di Bisogni Educativi Speciali Sempre con l obiettivo di evitare l esclusione o l emarginazione di alunni con Bisogni Educativi Speciali, la circolare del ministero fornisce alcuni consigli e strategie per le singole scuole: - Rilevazione dei BES presenti nella scuola - Raccolta di informazione sugli interventi formativi tra scuole o in rapporto con il MIUR - Confronto sui casi e consulenza tra i colleghi - Valutazione del livello d inclusione della scuola - Raccolta delle proposte fornite dal Gruppo di lavoro e di studio d Istituto (GLHI), per gli alunni con problemi inclusi nella legge 104 / 92 - Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l Inclusione riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). In questo senso bisogna sottolineare l importanza che la circolare offre al gruppo di lavoro GLHI, in quanto gli attribuisce i compiti inclusivi anche per tutti gli altri casi di BES (denominandolo ora GLI, gruppo di lavoro per l inclusione). C M n. 8 del 6/3/2013
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