LA PREZIOSITÀ DELLA VITA UMANA BODHICITTA E COMPASSIONE: I CARDINI DEL BUDDHISMO

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1 LA PREZIOSITÀ DELLA VITA UMANA BODHICITTA E COMPASSIONE: I CARDINI DEL BUDDHISMO Conferenza dei Maestri Ghesce Sonam Jang Chub e Ghesce Lobsang Sherab Piacenza, sede della Fondazione di Vigevano e Piacenza Buon pomeriggio a tutti. Possiamo cominciare questo incontro. Apparteniamo alla Tradizione Ghelupa del Buddhismo Tibetano ed abbiamo molto piacere di essere qui. Ci saranno due interventi. Dapprima parlerà il Venerabile Ghesce Sonam Jang Chub sulla preziosità della vita umana e, dopo una breve pausa, interverrà il Venerabile Ghesce Lobsang Sherab che parlerà della compassione e di bodhicitta (o mente dell illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti). Buon ascolto. Ghesce La è molto contento di poter parlare della preziosità della vita umana e, innanzitutto, desidera ringraziare la Fondazione di Piacenza e Vigevano per averci offerto questa opportunità. Prima di cominciare lo studio, sarà opportuno sviluppare una buona motivazione. Noi tutti abbiamo avuto una nascita umana che è molto preziosa ed è, quindi, molto importante utilizzarla per studiare e riflettere. Lo studio che ci stiamo accingendo a fare è uno studio di dharma e dipende naturalmente dalla nostra mente. Dobbiamo partire dalla considerazione che tutti desideriamo la felicità e dobbiamo riflettere sulla causa della nostra felicità. Qual è la causa per ottenere la felicità? Per esempio, praticare la generosità, avere un buon cuore e non nuocere ad alcun essere senziente. Gli esseri senzienti sono raggruppati in 6 categorie (tre superiori e tre inferiori). Senzienti significa che sentono, cioè percepiscono, hanno sensazioni e, quindi, sperimentano dolore e piacere. Le tre categorie superiori di esseri senzienti sono i deva (divinità), i semi-dei (chiamati anche asura o titani) e gli esseri umani. Le tre categorie inferiori, invece, sono il regno degli animali, il regno degli spiriti affamati, il regno degli inferni. Queste sono le sei categorie. Perché parliamo di esseri senzienti? Perché tutti possiedono (in forme più o meno evidenti) un principio mentale, una mente. In tibetano, c è un altro modo di classificare gli esseri: quelli che possiedono una testa hanno un nome particolare, quelli che possiedono una mente vengono chiamati, invece, esseri senzienti. Quindi, tutti quegli esseri che possiedono una mente sono raggruppati in questa grande famiglia di esseri senzienti.

2 Tra questi sei reami, noi esseri umani, abbiamo la nascita più fortunata. Perciò, questa nostra vita è molto importante per eliminare la causa della sofferenza e della negatività. Sforzandoci, noi possiamo eliminare la sofferenza. Se riusciremo ad eliminare la causa delle negatività, avremo meno malattie e, in questa vita, crescerà la nostra felicità. Noi non vogliamo la malattia, né l infelicità, né la sofferenza e, quindi, è molto importante accumulare, adesso che possediamo questo corpo, le cause per la felicità. Tutti possiamo capire le cause della sofferenza e le cause per produrre la felicità, però, oltre a capire, sarà molto importante praticare. Premesso che tutti vogliamo la felicità, la causa principale per ottenere questa felicità sarà non nuocere ad alcun essere senziente. Il principale tipo di sofferenza nella nostra vita è dato dalla malattia. La malattia insorge per tre cause. Le cause (radici) della malattia sono: le arie, la bile e la flemma. La condizione di questi tre elementi dipende dalla nostra mente. Una delle cause dei disturbi della nostra mente da cui origina la malattia è l attaccamento. Quando siamo afflitti dall attaccamento, questo atteggiamento (deviazione) della nostra mente sporca tutti i canali al cui interno fluiscono le arie. Quando, invece, il difetto principale della nostra mente è la rabbia, l elemento che viene disturbato è la bile e la bile scatenerà, poi, le malattie. Quando siamo afflitti principalmente dall ignoranza, si manifesteranno le malattie connesse al terzo elemento fondamentale, la flemma che si traduce anche con catarro. Per dominare, per non generare o comunque correggere queste malattie, è molto importante combattere le cause, cioè l attaccamento, la rabbia e l ignoranza. Dobbiamo applicare degli antidoti. L antidoto all ignoranza è lo studio. Per eliminare i tre veleni fondamentali bisogna applicare gli antidoti adatti. La rabbia è un veleno molto nocivo in quanto si ripercuote su chi ci circonda e crea molti danni. Quando qualcuno fa qualcosa che ci disturba (danneggia) l antidoto sarà quello di praticare, in quel momento, la pazienza. Però, ancor prima di applicare la pazienza, dovremmo riflettere sul fatto che il venire danneggiati dipenderà dall aver noi stessi accumulato la causa per essere danneggiati. Un altro antidoto relativo alla rabbia sarà quello di pensare che la persona che ci sta danneggiando è ignorante (cioè, ignora, non conosce) e dovremmo, quindi, provare compassione nei suoi confronti. Il terzo modo per bloccare la rabbia, il terzo ragionamento da fare sarà quello di pensare che una reazione negativa (arrabbiarci, cioè, a nostra volta) farà ricadere le conseguenze su di noi. In questo modo, accumuleremo altre cause che ci porteranno infelicità in questa vita e nelle vite future. Potremo rinascere negli inferni o negli altri regni sfavorevoli. Dovremmo anche riflettere sul fatto che la nostra reazione fa ancora parte dell illusione; siamo ancora, cioè, dentro l illusione. Inoltre, quando ci arrabbiamo, sporchiamo la nostra mente. E molto utile praticare sia per i

3 giovani che per gli adulti e, in questo modo, riflettendo e praticando, le malattie corrispondenti al tipo di difetto che abbiamo, diminuiranno. Per esempio, un tipo di malattia che si manifesta quando si è soggetti alla rabbia, è la febbre. Se dominiamo la rabbia, la febbre non si manifesterà più. Quando ci arrabbiamo la nostra bile aumenta e, a causa di questa crescita, si manifesteranno episodi di febbre. Se riusciremo ad eliminare la rabbia, ne conseguirà che andremo d accordo con tutti, amici, genitori, parenti, compagni di scuola (a seconda del contesto sociale nel quale ci troviamo). Estendendo, poi, questa armonia, andremo d accordo con i vicini e l intera comunità. Piano, piano, in questo modo, tutti diventeranno nostri amici. Se una persona lavora in un ufficio e va d accordo con i colleghi, in quell ufficio ci sarà armonia. Andremo d accordo anche con gli animali. Ghesce La ripete che andremo d accordo tra di noi e con gli animali. Quando ci arrabbiamo anche gli animali che ci stanno intorno (cani, gatti, cavalli) staranno male e saranno a disagio. E molto importante praticare e riuscire bene nella nostra pratica perché essa si trasformerà, per noi, in una grande qualità e il risultato diventerà rilevante. Esaminiamo l altro grande difetto della mente che è l ignoranza. Per effetto dell ignoranza non abbiamo chiarezza. Avremo sempre dei dubbi, non solo in questa vita, ma anche in quelle future, perché la nostra mente ci seguirà sempre. Ci sono tanti tipi di studio (addestramento mentale) e, quando studiamo qualche soggetto, eliminiamo una porzione di ignoranza, eliminiamo un tipo di non-conoscenza. In generale, per quanto riguarda lo studio, la qualità dello studio stesso dipenderà dalla nostra motivazione. Se la motivazione per la quale studieremo sarà buona, allora lo studio diventerà positivo, se invece la motivazione non sarà buona, lo studio diventerà negativo. Qualunque sia il tipo di lavoro che svolgeremo (fare le pulizie o qualsiasi altro tipo di lavoro più nobile), la motivazione dovrà essere quella di beneficiare non solo se stessi ma soprattutto gli altri. La motivazione dovrà essere altruistica. Al tempo del Buddha c era un monaco (diventato, poi, un santo) che aveva il compito di fare le pulizie. Anche se nei testi occidentali non è scritto, il Buddha faceva dei prodigi e, quando il monaco Pantaka puliva una parte del salone per cominciare a pulire l altra parte, il Buddha faceva si che la parte pulita diventasse sporca di nuovo. Continuando a pulire accanitamente, senza mai perdere la pazienza, riuscì a comprendere cose molto profonde, raggiungendo il livello del Bodhisattwa. Ciò che è importante, anche nello svolgere un lavoro umile come quello di pulire, è la motivazione e, una buona motivazione darà beneficio sia nella vita presente che in quelle future. Ghesce La dice che la cosa più importante (in questa nostra attuale vita) è avere un buon cuore (un cuore gentile). Si

4 tratta di una regola valida per tutti. Lama Tzong Khapa che è il nostro fondatore diceva che se c è buon cuore, i risultati sono sempre favorevoli. Però, è vero anche il contrario; se danneggiamo gli altri avremo dei risultati negativi in questa vita e anche nelle vite future. E molto importante per tutti noi avere la felicità anche in futuro e per ottenerla sarà molto importante studiare, riflettere e addestrare la nostra mente. Non possiamo accontentarci di mangiare bene, vestirci bene, aver ogni tipo di comfort; in questo modo sprecheremo la nostra vita. Invece, sarà molto importante sapere che la rabbia è il nostro peggiore nemico, un nemico molto grande. Voi riuscite a combattere la rabbia? Dovrete tirare delle frecce per riuscire a combatterla. Usare delle lance. Avete le lance? Bisogna costruirle. Inoltre, occorrerà diminuire e combattere l attaccamento perché l attaccamento è una causa che ci trattiene (mantiene) nel samsara. Dovremo mettere delle bombe per sconfiggere l attaccamento. Però, prima di lanciare le bombe, dovremo conoscere l obiettivo e, cioè, quali sono gli errori che commettiamo a causa dell attaccamento. Ci sono persone che vogliono fortemente aiutare le persone ammalate o le persone che hanno vicino; questo, però, non è attaccamento. Questo è altruismo. L attaccamento consiste nel cercare la felicità per se stessi, la soddisfazione per se stessi e non cercare la felicità degli altri. Quando nutriamo attaccamento non ci importa la felicità degli altri, vogliamo le cose per noi stessi. Per eliminare l ignoranza dobbiamo studiare, dobbiamo conoscere, dobbiamo eliminare le non-conoscenze. L ignoranza ci fa pensare a qualcosa di oscuro, a qualcosa che non riusciamo a vedere e, quindi, per combatterla dobbiamo applicare le tre saggezze: la saggezza dell ascolto, della riflessione e della meditazione. Il tipo migliore di saggezza è realizzare che una causa negativa porta sofferenza e una causa positiva porta felicità, cioè conoscere la legge di causa-effetto. E molto importante diminuire l attaccamento, l interesse per se stessi (il tenere cari se stessi piuttosto che gli altri) e praticare la pazienza. Se faremo queste cose, sicuramente aumenteremo la nostra felicità. Si otterranno benefici anche in questa vita, non solo in proiezione delle vite future. Noi diciamo che è molto importante avere la felicità in futuro, però per ottenerla dovremo lavorare in questa nostra attuale vita. Se riusciremo a studiare e a praticare bene, potremo addirittura raggiungere l illuminazione in questa stessa vita. Cosa vuole dire illuminazione? Illuminazione significa che siamo riusciti ad eliminare tutte le ignoranze, tutte le non-conoscenze, tutte le oscurazioni, tutti i difetti mentali. Abbiamo, cioè, eliminato tutto il negativo. In tibetano, la parola illuminazione include anche un significato particolare che è quello di eliminare tutti i nemici, intendendo per nemici i difetti, le ignoranze e gli attaccamenti che sono i nostri peggiori nemici. L ignoranza è proprio come il diavolo. Quindi, se riusciremo ad eliminare l ignoranza, svilupperemo una

5 grande saggezza. La persona che avrà eliminato questi difetti, diventerà una persona senza più alcuna paura, una persona coraggiosa. Se volete, ora potete fare qualche domanda. - La domanda non è udibile Il sesso viene interpretato come unione, però bisogna vedere qual è la motivazione di questa unione, qual è il motivo per il quale questa unione si vuole realizzare. Se nella realizzazione di questa unione desidereremo ricavare soddisfazione per noi stessi, allora questa non sarà una valida motivazione. Molto tempo fa esistevano dei Bodhisattwa (esseri di levatura spirituale molto grande) che avevano anche 500 mogli, ma la motivazione (dell unione) era quella di beneficiare altri esseri, dare un corpo fisico ad altri esseri. Se la motivazione sarà buona, se ciò che faremo sarà per il bene degli altri, andrà bene anche mettere al mondo quindici figli. - Se vogliamo combattere i nostri attaccamenti, dovremo rafforzare anche le nostre sensazioni o esiste un altro modo? Dobbiamo combattere tramite le nostre sensazioni. Prendendo l esempio del sesso, se la motivazione di questa unione sarà negativa (avere, cioè, piacere per se stessi), allora anche la sensazione corrispondente ed i risultati di questa azione, saranno negativi. E sempre la motivazione il punto di forza. - Dato che noi non viviamo in monastero che importanza ha l ambiente? Quando i monaci vivono in isolamento o in un monastero isolato dalle altre comunità, l obiettivo è quello di addestrare la mente, cioè riuscire ad avere meno stimoli che fanno, in genere, sorgere l attaccamento ed i difetti mentali. In questo modo è più facile praticare. Il nostro obiettivo è quello di beneficiare gli altri esseri, ma prima di poter beneficiare gli altri esseri bisogna che addestriamo noi stessi, che ci purifichiamo, che riusciamo a dominarci. Se non riusciremo a raggiungere una padronanza sui nostri difetti e a coltivare le qualità, come faremo ad aiutare gli altri? Ghesce La fa l esempio di un padre che ha dieci figli; se il padre darà il buon esempio, anche i figli, piuttosto facilmente, svilupperanno delle buone qualità e impareranno a comportarsi in modo corretto.

6 - C è un metodo per abbattere l ego? Se abbiamo questo forte senso dell ego che ci fa ritenere migliori degli altri, per abbattere questo senso dell ego, dobbiamo frequentare persone molto più evolute di noi. - La domanda non è udibile Quando sperimentiamo la sofferenza, dobbiamo pensare che questa sofferenza è sorta in seguito alle cause che abbiamo accumulato. La sofferenza è un risultato. Dobbiamo pensare che questo risultato avrà una fine e che questa sofferenza si liquiderà. Dovrà, quindi, esserci la consapevolezza che la causa delle nostre sofferenze siamo noi e che, in ogni caso, prima o poi questa sofferenza finirà. Per quanto riguarda, invece, la sofferenza degli altri, dobbiamo pregare per loro, affinché superino (eliminino) questa sofferenza e provare compassione nei loro confronti. Poi, se esiste la possibilità di aiutare gli altri, potremo fare quello che è nelle nostre forze; se invece non sarà possibile aiutare, potremo almeno consolare ed insegnare perché in questo modo contribuiremo ad alleviare il dolore. E una buona cosa aiutare a riflettere chi sta soffrendo. E proprio di giovamento. Se le persone che soffrono hanno delle malattie, potremo dare delle medicine, se le persone hanno fame, dar loro del cibo senza avarizia; possiamo intervenire fin dove riusciamo e nei modi che possiamo. - Qual è il vostro pensiero a proposito delle nuove frontiere della scienza? Il progresso tecnologico e le conquiste della scienza hanno messo a punto nuovi strumenti che possono vedere delle realtà che esistevano già prima. Dal punto di vista dello sviluppo interiore, ciò non è di grande beneficio. Il beneficio generato dall uso di questi nuovi strumenti ha una ricaduta in questa nostra attuale vita, non beneficia le vite future, mentre per noi è più importante avere delle buone vite future. - Voi credete, quindi, nella reincarnazione? Noi crediamo nella reincarnazione (rinascita) perché crediamo nella continuità della mente, nel continuum mentale, per cui, quando questo continuum mentale troverà le condizioni propizie e favorevoli, riprenderà un altro corpo e un altra nascita. Questo è il concetto. Nel parlare di

7 reincarnazione non pensiamo soltanto alle rinascite (il continuum verso il futuro), ma anche al continuum mentale precedente che preesisteva alla nostra esistenza attuale. Ghesce La fa un esempio a proposito del continuum mentale. Noi oggi ricordiamo quello che abbiamo fatto ieri (ad es. il lavoro svolto), se non ci fosse questa continuità del principio mentale non potremmo ricordarlo. Questo è un esempio semplicissimo. Senza il continuum non ci sarebbe neppure il ricordo. - Il conseguimento della libertà per se stessi è una forma di attaccamento e di egoismo secondo voi? La ricerca della libertà per se stessi mostra un po di egoismo. Però non è attaccamento, altrimenti non ci sarebbe libertà. - Penso a coloro che in questa vita attuale non hanno intelligenza o soffrono di gravi handicap qual è la causa e quali saranno gli sviluppi nelle vite future? Gli esseri che hanno un handicap relativo all intelligenza hanno danneggiato nelle vite precedenti le menti di altri esseri; quindi, questa è una conseguenza, è un effetto. Se una persona nasce muta, nelle vite precedenti potrebbe essere stata bugiarda o aver calunniato gli altri o aver usato parole dure. Per non avere conseguenze di questo tipo nel futuro, bisogna, adesso, non danneggiare gli altri. uando poi questo risultato che sta sperimentando in questa vita Qqq Quando, poi, il risultato che si sta sperimentando giungerà a termine e la negatività accumulata si sarà esaurita, ritornerà la normalità. Il riscatto esiste. Non si è inchiodati per sempre alla stessa condizione. Anche il bambino più incosciente non rimarrà tale per tutta la vita. Prima o poi crescerà. Il riscatto c è sempre. Nessuno resta condannato per sempre, in eterno. - Ghesce La ricorda le sue vite precedenti? Ghesce La dice di no. - A Ghesce La piace stare in Italia? Segue una dieta?

8 Ghesce La è in Italia da 16 anni. Non segue una particolare dieta. Ama la buona cucina italiana - La domanda non è udibile Per non aver attaccamento non bisogna pensare di beneficiare se stessi, di trarre soddisfazione da una relazione, bisognerà pensare di beneficiare l altro. Se la motivazione sarà generosa non ci sarà attaccamento. - Se qualcuno ci aggredisce o ci fa del male, come si fa a reagire senza danneggiare quella persona? In questo caso, con una motivazione di compassione, quando veniamo aggrediti o danneggiati dagli altri, dobbiamo cercare di distrarre la mente della persona che in quel momento ci sta facendo del male, ma senza alcuna rabbia. Occorre molto allenamento. [Continua l insegnamento Ghesce Lobsang Sherab] Ghesce Sonam Jang Chub ha spiegato la preziosità della vita umana. L argomento che tratterà ora Ghesce Lobsang Sherab sarà la grande compassione. Ma prima di cominciare il suo intervento Ghesce La vuole salutare tutti perché è la prima volta che ci incontriamo. Non siamo abituati ad ascoltare l insegnamento, però siamo molto abituati alla rabbia, all attaccamento, all ignoranza: queste sensazioni sorgono in noi spontaneamente. La bodhicitta che si traduce con mente che desidera raggiungere l illuminazione per il beneficio degli altri è il cuore dell insegnamento Buddhista, l essenza e l insegnamento principale. Si tratta di una mente particolare, una mente nobile, una mente di valore incommensurabile. Ghesce La vorrebbe ora spiegare qual è la causa e qual è il metodo per realizzare bodhicitta, questa mente straordinaria. Nei testi del Buddha Sakiamuni c è scritto che ci sono due metodi per sviluppare bodhicitta o meglio due lignaggi. Un lignaggio procede dal Buddha Manjushri fino a Nagarjuna, un grande saggio indiano e discende fino a Shantideva. L altro lignaggio discende dal Buddha Maitreya attraverso il Maestro Asanga. Nel Buddhismo i lignaggi sono una cosa molto importante. Oggi Ghesce La parlerà del lignaggio del Buddha Manjushri. Per lo sviluppo di bodhicitta ci sono sei cause e un risultato. Il risultato è dato da bodhicitta mentre le sei

9 cause sono i sei passaggi che occorre attraversare. Ghesce La vuole enumerare queste sei cause che giungono al risultato: 1. Riconoscere che tutti gli esseri senzienti sono state nostre madri o considerarli come nostre madri 2. Ricordare la gentilezza che tutti gli esseri senzienti hanno generato nei nostri confronti 3. Contraccambiare la loro gentilezza 4. Sviluppare simpatia e amore verso tutti gli esseri senzienti 5. Sviluppare la grande compassione 6. Sviluppare una mente particolare (che decide, cioè, di fare il bene degli altri) Il risultato di questi 6 punti è la generazione della mente di bodhicitta. Per attraversare questi 6 punti dobbiamo addestrare la nostra mente. Tutti possiamo provare amore e compassione, però non si tratta della grande compassione. Ciò che proviamo e sperimentiamo è un amore ed una compassione normali. Quale ragionamento dobbiamo fare per realizzare che tutti gli esseri senzienti sono stati nostre madri o che devono essere considerati come nostre madri? E fondamentale allenarsi e comprendere bene questo primo punto, perché se non realizzeremo questo, non potremo realizzare quelli successivi. Per realizzare che tutti gli esseri senzienti sono stati nostre madri, dobbiamo ragionare sulla legge di causa-effetto e sul fatto che non c è un punto di inizio per tutte le nostre esistenze. Se non penseremo che non c è un inizio a tutte le vite precedenti, che esse sono senza inizio e che sono innumerevoli, allora non riusciremo a realizzare che tutti gli esseri senzienti sono stati nostre madri. Prima di realizzare che tutti gli esseri senzienti sono stati nostre madri, dovremo riflettere bene sull equanimità e realizzarla. Cosa vuol dire sviluppare l equanimità? Vuol dire che dobbiamo imparare a considerare tutti gli esseri (amici, nemici e persone neutre) allo stesso livello. Al momento, non abbiamo ancora questo tipo di mente. Perché diciamo che non possediamo ancora questo tipo di mente? Perché proviamo attaccamento verso coloro che consideriamo amici, nutriamo avversione (antipatia) verso coloro che consideriamo nemici e proviamo indifferenza verso le persone che consideriamo neutre. Questa è la situazione attuale della nostra mente ed è un ostacolo. Noi viviamo e interagiamo sempre sulla base dell attaccamento, dell avversione e dell indifferenza. Questo modo di rapportarci con gli altri è un grande ostacolo. La nostra mente è prevenuta nei confronti degli altri. In che modo dobbiamo riflettere su questo argomento? Prendiamo, ad es., un nostro nemico. Rimarrà sempre tale? Consideriamo i nostri amici e

10 parenti: non è detto che rimarranno per sempre amichevoli nei nostri riguardi. Succede che coloro che definiamo nemici, magari nella nostra vita precedente sono stati nostra madre. E può essere vero anche l inverso e cioè, che gli amici di oggi potrebbero essere stati nostra madre. Anche gli esseri che definiamo neutri potrebbero essere stati nostre madri. Se rifletteremo in questo modo, elimineremo un po di attaccamento verso i nostri amici ed elimineremo anche l avversione o la rabbia verso quelli che consideriamo nemici. Questo ragionamento già vale per questa nostra attuale vita. Gli amici dello scorso anno potrebbero essere i nemici di quest anno. Per realizzare la mente dell equanimità dobbiamo studiare e riflettere in questo modo. Se rifletteremo e studieremo, contribuiremo a creare la mente di equanimità e riusciremo a realizzare piano piano che tutti gli esseri senzienti sono state nostre madri. Dopo aver realizzato il primo punto, potremo passare al secondo e realizzare che tutti gli esseri, nelle vite precedenti, in quanto nostre madri, sono stati estremamente gentili con noi. E molto difficile poter dire, indicando una persona, che non è stata nostra madre. Dobbiamo riflettere pensando che, sia la madre di questa vita che la madre delle vite precedenti, hanno avuto una grande gentilezza nei nostri riguardi. Passata o presente, è comunque stata gentilezza! E chiaro che, in questo momento, è più vicina al nostro cuore la gentilezza della madre di questa nostra attuale vita! Per realizzare che le madri sono state così gentili, dobbiamo pensare a quanti mesi ci hanno tenuto in grembo, al fatto che ci hanno fatto nascere e poi, dopo la nascita, ci hanno circondato di cure. Hanno pensato a tutto quello che ci serviva per molti anni. Dobbiamo riflettere così sulla gentilezza delle madri. Molte madri per amore e nell interesse dei propri figli fanno molti sacrifici, molti sforzi per beneficiarli: questo è risaputo. Riflettendo su questi argomenti, dovremo riconoscere che la gentilezza della madre di oggi è stata anche la gentilezza che tutti gli altri esseri ci hanno riservato, ricoprendo questo ruolo, in altri momenti della nostra lunghissima storia. Anche gli uccellini potrebbero essere stati nostre madri, in un momento o nell altro del nostro percorso. Se osserviamo una femmina-uccello accudire i propri figli, vedremo che essa dimostra la stessa sollecitudine di una madre che si prende cura del proprio piccolo. Fanno esattamente le stesse cose. Se penseremo in questo modo, il terzo punto (ripagare, cioè, la loro gentilezza) diventerà facile da realizzare. Se capiremo che tutti sono stati gentili, diventerà logico ripagare quella gentilezza. Ghesce La ripete il concetto che se realizzeremo, sulla base del ragionamento logico, che tutti gli esseri sono stati nostre madri, arriveremo sicuramente a voler ricambiare quella gentilezza. Dopo aver realizzato questo terzo punto, si manifesterà in noi quella mente che vuole che tutti gli esseri abbiano la felicità. Quando vedremo soffrire gli esseri senzienti, nascerà spontaneamente (dopo questi

11 ragionamenti) il pensiero possano tutti gli esseri senzienti dominare la sofferenza e la sua causa. Piano piano, in questo modo, si manifesterà la compassione. Prima di poter sviluppare la mente che prova compassione per tutti gli esseri, dovremo constatare la loro sofferenza. Occorrerà realizzare che noi stessi soffriamo, occorrerà acquisire la consapevolezza sui diversi tipi di sofferenza e, poi estendere questa comprensione agli altri. Noi soffriamo e gli altri soffrono esattamente come noi. Il passo successivo sarà quello di realizzare che noi non vogliamo la sofferenza e, allo stesso modo, anche gli altri non la vogliono. Quando sorgerà il pensiero che non vogliamo che gli altri soffrano (perché sono stati nostre madri) e sorgerà, anche, il desiderio di liberarli da questa sofferenza, avremo la certezza che sta nascendo in noi la compassione. Deve sorgere in noi questo desiderio ardente di liberare gli altri esseri dalla sofferenza. Questo tipo di mente non si sviluppa così facilmente. Bisogna riflettere e meditare molto per realizzarla e farla sorgere. Al sesto punto si manifesterà questa mente particolare, speciale. Si tratta di una mente straordinariamente virtuosa che si assume la responsabilità di liberare tutti gli esseri. E una mente che non delega nessuno se non se stessa ed è straordinariamente virtuosa. Arriveremo a sperimentare questa condizione: se un figlio vede la propria madre cadere in una voragine di fuoco, avvertirà come un suo preciso dovere liberarla dal pericolo. Occorrerà, quindi, questo zelo, questa straordinaria virtù. La nostra mente dovrà calarsi nella condizione descritta dall esempio e, cioè, sentire su di sé la responsabilità di liberare tutti gli esseri senzienti. Come risultato di questi sei passaggi, nascerà la mente di bodhicitta, la mente che desidera raggiungere l illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. La mente di bodhicitta ha dieci livelli. Raggiunto il decimo si otterrà l illuminazione. In quel momento si eliminerà ogni genere di sofferenza, la sofferenza della nascita, della malattia, dell invecchiamento, della morte. Tutte le sofferenze saranno spazzate via. Ghesce La ha dato una spiegazione piuttosto concentrata, ha fatto un breve riassunto. L elemento più importante resta, comunque, la compassione ed è anche importante il nostro punto di partenza. Se non sperimenteremo in noi la normale compassione, non potremo neppure realizzare la grande compassione. La pratica dell amore e della compassione ci sono estremamente utili, in qualsiasi contesto. Ghesce La dice che noi possediamo dei corpi sani e anche questo dipende dalle cure di nostra madre che ha vigilato su di noi Quindi, questo nostro stato di attuale benessere, dipende anche dall amore e dalla compassione di nostra madre. Avremmo potuto essere stati abbandonati e chissà in quali condizioni ci troveremmo adesso. Perciò, amore e compassione sono molto importanti. Il fatto di poter invecchiare

12 dignitosamente dipenderà dall amore e dalla compassione degli altri. Se non ci sarà compassione, gli altri non ci aiuteranno quando saremo vecchi. Dobbiamo, dunque, salvaguardare la nostra normale compassione e il nostro normale amore. Si tratta di due cose preziose che dobbiamo salvaguardare, ma anche sviluppare. Se volete, potete fare delle domande. - Le realizzazioni di cui abbiamo parlato arrivano solo attraverso il ragionamento? La meditazione, quindi, consiste in questo o in qualche altra cosa? Ci sono centinaia di tipi di meditazione. Questa è un tipo di meditazione finalizzata a questo scopo. Tutto quello che è stato detto fino ad ora fa parte dell insegnamento del Buddha Sakiamuni. Il Buddha, però, disse che prima di accettarlo e metterlo in pratica, avrebbe dovuto essere verificato. Non c è bisogno di praticarlo se non è stato verificato e per verificarlo dobbiamo ragionarci sopra. Ghesce La oggi ha spiegato il ragionamento in sei punti (sei cause e un risultato) e se noi utilizzeremo la nostra vita per riflettere, per meditare, per verificare e per realizzare questi punti, la useremo bene. Avremo trasformato la nostra vita preziosa in una vita significativa. - Da dove deriva l insofferenza e come si può combattere? Bisogna sviluppare la pazienza di sopportare le difficoltà e le conseguenti situazioni critiche. L antidoto è la pazienza. Quando si presentano delle situazioni che ci provocano disappunto, dobbiamo pensare di essere fortunati perché stiamo sperimentando una situazione che ci farà eliminare un po di negatività e ci aiuterà ad abbandonare un ostacolo. Bisogna anche riflettere sul fatto che gli altri soffrono molto di più e che ci sono delle sofferenze ben peggiori. In questo modo alimenteremo la pazienza. Se riflettiamo, per es., sulla sofferenza degli inferni, la sofferenza di questa vita diventerà proprio piccola e svilupperemo la capacità di sopportare. - Com è l inferno? E come nella religione cattolica? Nel Buddhismo ci sono 18 tipi di inferni, con vari tipi di gravità e di sofferenze graduate. - La domanda non è udibile

13 Se una persona è molto arrabbiata (Ghesce La prende come esempio la rabbia) e un amico gli dà un consiglio, questo consiglio diventa effettivamente una forma di protezione. Nel caso della domanda (il bambino che piange per richiamare l attenzione della madre) non possiamo giustificarla come richiesta di protezione. In un certo senso la persona che si arrabbia è un po come un bambino che fa i capricci. - Perché un bambino piccolo muore? Quel bambino potrebbe, in altre vite, aver danneggiato gravemente la vita altrui, potrebbe aver accorciato la vita altrui. - Se in questa vita non riesco a raggiungere l illuminazione, dove andrò? Si rimarrà ancora nel samsara. Se praticheremo intensamente, potremo riuscire, anche in questa vita, a liberarci dal samsara. Tutto dipende da noi. - E quando il samsara sarà finito, dove andremo? In linea di massima, vi sono due possibilità. Alcuni esseri vanno nei paradisi, noi li chiamiamo Terre Pure, altri invece ritornano in incarnazione umana, volontariamente, per aiutare gli altri, facendo, quindi, un grande sacrificio. - Siamo sicuri o non siamo sicuri quando usciremo dal samsara? Una volta raggiunto il primo tipo di Nirvana, la liberazione dal samsara, noi sappiamo cosa facciamo, cioè possiamo rimanere nelle Terre Pure oppure scegliere di tornare. Non siamo più spinti dall ignoranza. Siamo liberi e possiamo scegliere. - Ci sono diversi tipi di Nirvana? L ultimo tipo di Nirvana è la mente illuminata, l essere completamente illuminati. Comunque, ci sono diversi tipi di Nirvana. Ghesce La, scherzando, dice che in Tibet vendono la liberazione. In Italia, invece, non si trova.

14 - Gli occidentali hanno più difficoltà perché vivono in una società piena di stimoli e di distrazioni, ma possiamo comunque fare qualche cosa per arrivare a questa felicità? Ghesce La dice che, in India ed in Tibet, molti esseri umani praticando l insegnamento del Buddha hanno raggiunto effettivamente le realizzazioni supreme. Non dipende tanto dal luogo (Occidente-Oriente) ma dipende dalla nostra pratica, da ciò che vogliamo fare. Dipende dal nostro ascetismo spirituale. - Le persone che si reincarnano tante volte diventano più sagge? Esiste questo piccolo se se pratichiamo bene, se spendiamo bene la nostra attuale vita, in quella futura avremo una maggiore saggezza e potremo andare avanti. Però la crescita ci sarà soltanto se praticheremo. - Ci sono anime nuove o le anime che girano sono sempre le stesse? I continuum della mente sono sempre gli stessi, però una mente nel suo percorso diventa sempre più chiara e dovrebbe migliorare (progredire). Le anime non invecchiano. Noi parliamo di continuum mentale potremo rinascere come uccellino o come un altro tipo di essere; esiste questa continua altalena e la mente, a volte è più chiara e a volte è oscurata, fino a che non prenderà la grande decisione. Il numero dei continumm mentali, anche se illimitato, è sempre lo stesso. Più semplicemente, rinascendo come esseri umani, avremo una condizione di maggior chiarezza. Se esistesse una mente nuova, allora, esisterebbe un essere nuovo e questo essere sarebbe come un oggetto. Se potesse nascere una nuova mente sarebbe un oggetto che può essere costruito. - Qual è la fine? Non si può dire che la nostra esistenza è cominciata da qui. Non si può mettere un punto di partenza. Non esiste neanche una fine della mente, così come non c è inizio. Semplicemente c è un grado di illuminazione diverso. Lo spazio e la nostra mente sono due cose senza fine e senza inizio. Il Buddha Sakiamuni ha cercato l inizio e la fine dello spazio e della mente ma non lo ha trovato. La nostra mente può essere paragonata alla spazio: è illimitata. Non esiste una fine della mente in assoluto, però esiste la fine della mente samsarica, cioè, quella legata alla ruota delle rinascite. Questo tipo di mente

15 finirà. Quando si dice che esiste una fine della mente samsarica, si intende dire che si è concluso il ciclo delle nascite ed è stata eliminata l ignoranza. Questa è la fine della mente samsarica. Il massimo livello che si può raggiungere è lo stato onnisciente di un Buddha. Oltre non si può andare. - Ma tutti gli esseri lo vogliono? Tutti possediamo il seme della mente illuminata, però è un seme. Non tutti possono desiderare di svilupparlo, ma esiste in potenza. - Ci sono persone che vogliono praticare e che hanno avuto la possibilità di ascoltare. Ci sono però alcuni popoli, ad es. in Africa, che non hanno la possibilità di comprendere. Qual è la causa di ciò? Le persone nascono in questi luoghi inadatti alla pratica del dharma per effetto della mancanza di studio nelle vite precedenti. Si tratta di un effetto karmico, una conseguenza karmica. Per meritarsi una situazione favorevole e l opportunità di conoscere il dharma e di praticare, bisogna studiare e riflettere sulla compassione. In questo modo si produrranno le situazioni favorevoli. La legge di retribuzione esiste a tutti i livelli. - Io non mi pongo la domanda da dove arrivo, dove andrò, quante vite ho già vissuto e quante ne dovrò vivere cosa mi manca? Non si è ancora riflettuto sulle grandi questioni. Questo interrogarsi sui grandi scopi della vita sorge quando ci troviamo in gravi difficoltà e quando dobbiamo affrontare situazioni molto gravi (ad es. le malattie). Allora si comincia ad interrogarsi. Forse non si sono ancora presentate le situazioni. Noi generalmente abbiamo la mente molto distratta da tante cose, la mente vaga sempre, però, quando sorge un grosso problema, siamo obbligati a riflettere e ci interroghiamo. - Come si spiega il desiderio? Ci sono diversi tipi di desideri, ci sono desideri negativi come il voler possedere degli oggetti per la propria soddisfazione e ci sono desideri positivi come quello di desiderare di raggiungere l illuminazione. Ci sono queste due grandi categorie. Tutto dipende dal contenuto (oggetto) del desiderio e dalla

16 sua causa, cioè, da dove è nato. Dobbiamo eliminare i desideri negativi perché sono fondati sull attaccamento e sugli altri difetti della mente. Ghesce La ringrazia tutti. Ci sono state tante domande interessanti. Abbiamo studiato per tre ore ed è stato anche un po faticoso, però, abbiamo anche accumulato dei meriti. Dovremmo gioire perché abbiamo fatto conversazione sul dharma e, anche se è stato faticoso, dovremmo gioire comunque di questa fatica. - Ma come possiamo fare per continuare questo studio? Dipende da voi. Ci sono dei buoni libri e poi bisogna cercare un Maestro. C è anche un testo presso il nostro centro che è stato tradotto dall insegnamento di un grande Maestro: possiamo farvelo avere. E un testo di base, davvero straordinario. Ghesce Lobsang Sherab risiede a Zogno, in provincia di Bergamo e dà insegnamento in modo abbastanza regolare. Gli incontri si tengono nella nostra sede o anche in altre zone, a seconda degli inviti che riceviamo. - Volevo sapere perché lei è diventata monaca Le rispondo brevemente. Io studio da circa 25 anni le materie religiose di ogni tipo. Ho indagato ad ampio raggio fino a quando è arrivato direttamente a casa mia il Maestro. E stata una folgorazione. E il Maestro di cui ho tradotto il libro che vi stavamo proponendo. Ho cominciato, poi, a studiare con Ghesce Sonam Cianciub. Prima facevo una vita da laica come state facendo voi, poi ho cominciato a studiare e ho potuto verificare che, a mio giudizio, questo tipo di insegnamento era superiore agli altri. - Tutte le persone hanno bisogno di una relazione con il maestro? Nel Buddhismo la relazione con il maestro è la cosa più importante e quindi, quando si ha questa fortuna (cioè, il riconoscimento immediato e diretto) non si può restare come prima. Lo sviluppo di tutte le nostre qualità dipende dalla relazione con il Maestro. - Ci sono dei popoli e anche delle persone che non hanno degli impulsi religiosi o una tensione (aspirazione) religiosa. Qual è la spiegazione, secondo il Buddhismo?

17 In questa gente che non ha tensione religiosa non c è il seme e senza il seme la pianta non cresce. Bisogna coltivarlo Ghesce La conclude dicendo che è importante sviluppare un buon cuore.