PROGRAMMA STRATEGICO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO ( )

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROGRAMMA STRATEGICO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO (2006-2009)"

Transcript

1 PROGRAMMA STRATEGICO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO ( ) Gennaio 2006

2 INDICE 1. L economia della Provincia di Livorno (a cura di Stefano Casini Benvenuti) Caratteristiche generali del sistema economico livornese Le conseguenze della particolarità del modello livornese L articolazione territoriale della provincia Appendice Ulteriori dati e commenti Le linee del programma Le strategie per la competitività e lo sviluppo sostenibile del sistema economico e produttivo (come raggiungere la competitività) Il quadro di riferimento economico e produttivo e le scelte per lo sviluppo sostenibile Obiettivi del programma Specificità settoriali Gli altri settori produttivi L agricoltura Il turismo Il Commercio La questione delle isole La gestione integrata dei rifiuti La concertazione e il partenariato istituzionale per lo sviluppo Gli strumenti Il monitoraggio e la valutazione La programmazione comunitaria Il ruolo delle Province nella programmazione comunitaria : il partenariato e la governance dei processi Le azioni ed i progetti per l attuazione del programma Le azioni e i progetti Il Patto per lo Sviluppo Locale - Regione Toscana - Provincia di Livorno

3 5. APPENDICE: I risultati dei programmi di investimento operati nella Provincia di Livorno che fanno riferimento ai programmi comunitari, agli interventi nazionali per le isole minori, agli interventi regionali di cui all intesa di programma stato-regione toscana del 1999 e successivi aggiornamenti Reg. U.E. 1260/99 Docup Ob.2 Anni 2000/ L esperienza del PIC INTERREG Intesa istituzionale di programma Stato Regione Toscana sottoscritta nel Sintesi al 30/06/2005 della Provincia di Livorno Progetti PubbliciI DUPIM - PIST (Programma Integrato di Sviluppo Territoriale per le Isole Minori) Progetti privati DUPIM per le Isole Minori

4 PROGRAMMA STRATEGICO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO ( ) 1. L economia della Provincia di Livorno (a cura di Stefano Casini Benvenuti) 1.1. Caratteristiche generali del sistema economico livornese Nell ambito dell economia toscana l economia livornese si caratterizza per disporre di un PIL procapite inferiore alla media toscana e solo leggermente superiore a quella nazionale 1. È tuttavia interessante osservare come l economia livornese giunga a questo risultato esclusivamente a causa di un tasso di occupazione molto contenuto, dal momento che il rendimento degli occupati è elevato, essendo superiore a quello medio nazionale e, all interno della Toscana, secondo solo a quello fiorentino. Tabella 1.1 Alcuni rapporti caratteristici delle Province toscane (Anno 2002) PIL per occ. Occ. su pop PIL procapite Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Prato TOSCANA ITALIA Ciò significa che la debolezza dell area si manifesta soprattutto nella difficoltà di offrire opportunità di lavoro alla forza lavoro residente. Che questa sia una 1 A questa conclusione si giunge attraverso l analisi dei conti economici provinciali pubblicati dall ISTAT e relativi al periodo A dire il vero le stime IRPET effettuate prima di tale pubblicazione giungevano a conclusioni diverse; in particolare il PIL della provincia livornese ed in modo particolare quello del SEL livornese risultava più alto della stessa media regionale. Ovviamente il dato ISTAT è quello ufficiale e ad esso è doveroso uniformarsi, tuttavia ci pare opportuno segnalare un dubbio interpretativo. Come indicato nelle pagine che seguono una parte importante del PIL dall area deriva dal valore aggiunto prodotto da unità locali presenti nell area, ma appartenenti ad imprese esterne: ciò fa sì che il reddito primario da esse prodotto resti nell area solo nella componente dei redditi da lavoro e non anche in quella dei redditi da capitale. La nostra sensazione è che le stime ISTAT siano fortemente determinate dai redditi da lavoro e che quindi per questo motivo siano più basse di quelle IRPET. Ciò non cambia molto l interpretazione sui caratteri dell area: in un caso (ISTAT) diremmo, infatti, che il reddito prodotto è più basso ma che resta all interno dell area, nell altro (IRPET) che il reddito prodotto è più alto ma sfugge in parte dall area. 3

5 caratteristica dell area, del resto, viene ulteriormente confermato anche dalle indagini sulle forze di lavoro, le quali mostrano, infatti, alcuni tratti caratteristici delle aree economicamente più deboli: - una offerta di lavoro più contenuta (il tasso di attività è inferiore di 5 punti alla media toscana sia nella componente maschile che in quella femminile); - un tasso di disoccupazione che, pur essendo più elevato della media regionale, non è tuttavia troppo distante da quello di altre province della regione meno deboli. Entrambi questi caratteri sembrano essere il frutto dell operare di un effetto di scoraggiamento che deprime i lavoratori potenziali in quanto sfiduciati nella possibilità di trovare un lavoro. Tali lavoratori si astengono dal proporsi nel mercato del lavoro e, in tal modo, non figurano come disoccupati semplicemente perché non figurano neanche tra le forze di lavoro. Tabella Tasso di attività e di disoccupazione nelle province toscane (Anno 2004) Tasso di attività anni Tasso di disoccupazione M F Totale M F Totale Massa 72,4 50,4 61,4 5,8 10,8 7,8 Lucca 77,7 57,5 67,6 4,7 7,6 5,9 Pistoia 79,5 56,2 67,8 3,8 9,1 6,0 Firenze 76,9 61,1 68,9 3,3 7,1 5,0 Livorno 71,8 53,0 62,3 4,2 7,6 5,6 Pisa 76,3 53,2 64,8 3,0 7,0 4,6 Arezzo 75,2 60,2 67,8 3,5 5,5 4,4 Siena 77,0 61,3 69,2 2,3 4,3 3,2 Grosseto 76,4 52,3 64,3 3,9 7,6 5,4 Prato 79,8 54,9 67,4 3,3 9,1 5,6 TOSCANA 76,4 57,1 66,7 3,6 7,3 5,2 Fonte: dati Istat Si può quindi ragionevolmente sostenere che la provincia di Livorno dispone di una base produttiva più contratta rispetto al resto della regione, una struttura che non è, quindi, in grado di utilizzare pienamente la forza di lavoro presente nell area. Dal punto di vista settoriale, la struttura produttiva dell economia livornese vede un netto predominio delle attività terziarie (pesano quasi il 78% contro il 71% della Toscana) ed anche all interno dell industria dominano attività produttive molto particolari, perlomeno rispetto al modello dominante nel resto della regione. Tabella 1.3 Valore aggiunto per branche (composizione % nel 2004) 4

6 Livorno Toscana AGRICOLTURA 1,4 1,7 INDUSTRIA IN SENSO STRETTO 17,2 22,4 COSTRUZIONI 3,6 4,6 SERVIZI 77,8 71,3 TOTALE 100,0 100,0 Fonte: stime Irpet L industria in senso stretto rappresenta infatti il 17,2% del totale del valore aggiunto prodotto nella provincia ed al suo interno mancano, con l eccezione dell alimentare, quasi tutte quelle che rappresentano le attività produttive più tipiche della regione (i prodotti della moda), mentre dominano la siderurgia, la produzione di energia, la raffinazione di petrolio, la chimica ed i mezzi di trasporto (cantieri e componentistica auto). Attività tutte che, anche per la loro visibilità, contribuiscono, tuttavia, a mantenere viva l immagine di Livorno come provincia industriale. Tabella 1.4 Valore aggiunto per abitante nell industria (Valori in euro - anno 2004) Livorno Toscana Estrazione di minerali non energetici Alimentari,bevande e tabacco Tessili ed abbigliamento Concia cuoio, pelle e calzature Legno e dei prodotti in legno Carta, stampa ed editoria Raffinerie di petrolio Prodotti chimici Articoli in gomma e materie plastiche Lavorazione di minerali non metalliferi Metallo e prodotti in metallo Macchine ed apparecchi meccanici Macchine elettriche ed ottiche Mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere Energia elettrica, gas e acqua calda INDUSTRIA IN SENSO STRETTO Fonte: stime Irpet È proprio questa particolare struttura del comparto industriale che determina quell elevato PIL per occupato che avevamo rilevato in precedenza: le imprese dei 5

7 settori suddetti sono, infatti, ad alta intensità di capitale, hanno dimensioni medio grandi e appartengono spesso a proprietari residenti fuori della provincia. Le conseguenze di questa particolare struttura industriale sono molteplici: da un lato, le decisioni sulle sorti delle diverse unità locali presenti vengono prese esternamente all area; dall altro, una parte del valore aggiunto prodotto (in particolare la componente dei profitti) esce dai confini della provincia. In poche parole, il valore aggiunto prodotto dall industria, solo in parte, viene distribuito a fattori produttivi residenti nell area, per cui una buona evoluzione delle sorti delle industrie presenti non sempre si traduce in vantaggi per i residenti nella provincia. Anche nell ambito del terziario l economia livornese presenta le proprie peculiarità, dal momento che il maggior valore aggiunto per abitante prodotto è, di fatto, determinato dalla branca dei trasporti seguita dagli alberghi e pubblici esercizi e dalla pubblica amministrazione. Tabella 1.5 Valore aggiunto per abitante nel terziario (Valori in euro - anno 2004) Livorno Toscana Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Intermediazione monetaria Informatica, ricerca, altre attività Pubblica amministrazione e difesa Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici e personali Attività immobiliari e noleggio SERVIZI Fonte: stime Irpet Mettendo insieme tutte queste caratteristiche, appare evidente come l economia livornese sia, per molti versi, speculare rispetto a quella del resto della regione, disponendo di attività industriali e terziarie, spesso, di grandi dimensioni e con specializzazioni del tutto diverse da quelle tipiche della Toscana. Solo il turismo e l alimentare sono le attività che più accomunano l economia livornese a quella del resto della regione. 6

8 1.2. Le conseguenze della particolarità del modello livornese Le caratteristiche suddette hanno evidenti conseguenze sia sul meccanismo di produzione e distribuzione del reddito, sia sui rapporti di scambio col resto del mondo. Dal primo punto di vista i caratteri sono quelli precedentemente richiamati: un valore aggiunto per addetto elevato, ma prodotto in imprese che hanno la proprietà altrove, cosicché parte dei profitti generati finiscono con lo sfuggire dai confini provinciali; il reddito prodotto nell area può, quindi, differire in modo sensibile da quello distribuito ai fattori produttivi residenti. Dal secondo punto di vista, una delle principali conseguenze della particolare specializzazione produttiva dell area è il suo legame molto forte col resto della regione e del paese, in termini di rapporti di scambio di beni e servizi e, invece, le basse relazioni con l estero. Ciò deriva soprattutto dalla natura terziaria dell area. In particolare la presenza di attività portuali dà vita ad attività di servizio erogate alle imprese della regione -e spesso anche alle imprese italiane- sostenendo le loro attività di scambio internazionale (sia esportazioni che importazioni). Non solo, ma le stesse attività industriale presenti nell area sono, spesso, di supporto alla produzione di altre imprese nazionali, sia quando si tratta di fondamentali materie prime (vedi petrolio ed energia), sia quando si tratta di rapporti di subfornitura a grandi imprese nazionali (vedi componentistica auto). Resta quindi solo uno spazio assai più ridotto per le esportazioni all estero che, in effetti, pesano molto poco sull attività produttiva della provincia e si limitano, in sostanza, ai seguenti settori: trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo; prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali; mezzi di trasporto. Il quadro che emerge è dunque quello di un area meno dipendente dalla evoluzione dei mercati internazionali (almeno direttamente) ed invece assai più dipendente dalle sorti della domanda interna, quella, cioè, per servizi proveniente dal resto della regione e del paese. 7

9 Tabella 1.6 Composizione delle esportazioni per area di mercato (Totale esportazioni = anno 2004) Livorno Toscana 0 Toscana Italia Estero Nella attivazione dell economia provinciale non va, infine, trascurato il ruolo della spesa delle famiglie al cui interno ritroviamo la spesa dei residenti, ma anche quella dei non residenti; tra questi ultimi vanno inseriti i pendolari, ma soprattutto i turisti, i quali per alcuni SEL della provincia rappresentano uno dei principali motori di sviluppo: si concentrano infatti nella provincia livornese circa il 20% delle presenze turistiche della regione. Tabella 1.7 Composizione della domanda finale (Totale esportazioni = anno 2004) Livorno Toscana Spesa delle famiglie Spesa delle amministrazioni pubbliche Investimenti fissi lordi Esportazioni in Toscana Esportazioni in Italia Esportazioni all'estero TOTALE DOMANDA FINALE

10 1.3. L articolazione territoriale della provincia I quattro SEL in cui è articolata la provincia di Livorno mostrano, in realtà, caratterizzazioni settoriali molto diverse l uno dall altro, confermando, tuttavia, la forte concentrazione in poche attività produttive. Alcune di queste sono tipiche dell economia del mare e sono diffuse un po in tutti i SEL della provincia: la pesca, i trasporti marittimi sono infatti presenti ovunque. Altre segnano pesantemente l attività produttiva dei singoli SEL: la raffinazione di petrolio, il porto ed i mezzi di trasporto (cantieristica e componentistica auto) nel SEL livornese; l agricoltura, la chimica, la produzione di energia e gli alberghi nella Val di Cecina; l estrazione di minerali, la petrolchimica, la siderurgia e la produzione di energia nella Val di Cornia; l estrazione di minerali, ma soprattutto gli alberghi nell Arcipelago. Come abbiamo già detto, sono invece quasi totalmente assenti le attività produttive più tipiche della regione: dal tessile ed abbigliamento alla pelletteria. Si tratta come si vede di sistemi locali molto diversi l uno dall altro anche se accomunati dal fatto di avere una parte della propria economia dipendente dalla presenza del mare, con un rapporto di dipendenza che è tuttavia cambiato negli anni, ponendo talvolta non pochi elementi di contraddizione come ad esempio quelli legati al conflitto nell uso del suolo tra le attività industriali e quelle turistiche. Ciò che tuttavia emerge con una certa evidenza è la forte dipendenza delle diverse parti della provincia da poche, specifiche, attività produttive, siano quelle della chimica o quelle della siderurgia, siano quelle del turismo o quelle portuali. L insieme di queste caratteristiche settoriali e territoriali è in realtà determinante nello spiegare l evoluzione dell economia provinciale, nella sua articolazione per SEL, nelle diverse fasi del ciclo economico regionale e nazionale. In genere i SEL livornesi subiscono meno gli effetti positivi delle fasi espansive dell economia regionale trainate da una buona performance sui mercati internazionali; viceversa nelle fasi di maggiore stagnazione dell economia, determinate dalle difficoltà di vendita sui mercati esteri, l economia livornese tiene più del resto della regione. 9

11 Tabella 1.8 Le specializzazioni produttive dei SEL LIVORNESI (Toscana = 1000) Area Livornese Val di Cecina (Q. cost.) Val di Arcipelago Provincia Cornia Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali non energetici Alimentari,bevande e tabacco Tessili ed abbigliamento Concia, prodotti in cuoio, pelle e calzature Legno e dei prodotti in legno Carta, stampa ed editoria Coke, raffinerie di petrolio Prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali Articoli in gomma e materie plastiche Lavorazione di minerali non metalliferi Metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Macchine ed apparecchi meccanici Macchine elettriche ed ottiche Mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere Energia elettrica, di gas e acqua calda Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività Pubblica amministrazione Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Attività immobiliari e noleggio Vi sono ovviamente eccezioni a questa regola; in particolare il comportamento dei turisti stranieri, il quale è largamente incidente sulle sorti dei SEL turistici dell area ed in particolare dell Arcipelago, anche se la forte specializzazione turistica più orientata verso turisti nazionali. È proprio sulla base di questa regola che si spiega l evoluzione dell economia livornese comparata con quella del resto della regione a partire dalla seconda metà degli anni novanta, periodo in cui l economia della provincia di Livorno è risultata tra le meno dinamiche della regione. 10

12 In realtà il periodo suddetto è composto di due sottoperiodi molto diversi tra di loro: il primo, che va sino al 2001, particolarmente dinamico per l economia toscana; il secondo che arriva sino ad oggi in cui invece l andamento dell economia regionale è particolarmente critico. In questo ambito è possibile osservare un comportamento dell economia livornese speculare rispetto a quello del resto della regione, peggiore dal 1995 al 2001, migliore nel periodo successivo. Tabella 1.9 La crescita del PIL nelle province della Regione (Anno 2004, 1995 = MS LU PT FI PO LI PI AR SI GR TOS In effetti, prima della recente fase recessiva, l economia toscana aveva presentano brillanti andamenti proprio in virtù della sua capacità di operare sui mercati internazionali, mentre negli anni recenti la crisi regionale nasce proprio dalle difficoltà di operare sugli stessi mercati. Questa relativa estraneità dell economia livornese alle sorti dei mercati internazionali è solo parzialmente vera, dal momento che molti dei servizi che vengono prodotti nell area e poi venduti al resto della regione e del paese (si pensi ad esempio a quelli di trasporto marittimo) sono funzionali alle vendite all estero delle imprese localizzate in tali aree. È quindi verosimile ipotizzare che qualora la attuale fase di stagnazione dell economia toscana perdurasse ancora, difficilmente l economia livornese potrebbe rimanerne estranea. D altro canto, essendo alcuni dei beni e servizi erogati dalle imprese livornesi funzionali alla capacità esportativa dell intera regione la competitività del sistema produttivo livornese diviene centrale per l intera economia regionale. La visione per sistemi locali, indispensabile per capire quelli che sono gli elementi di forza e di debolezza di ogni area, non deve farci mai dimenticare i legami che intercorrono tra le diverse aree della regione e che fanno sì che le vicende di ognuna di esse sia intimamente legata a quella delle altre; guardare ogni singola area per la sua capacità di esportare direttamente sui mercati internazionali, come spesso 11

13 semplicisticamente viene fatto, è una visione assolutamente riduttiva della competitività del sistema produttivo regionale. La competitività dipende, infatti, anche dall intreccio esistente tra le funzioni svolte dai diversi sistemi economici locali. Pertanto se la crescita dell economia livornese è largamente dipendente dal comportamento del resto della regione (verso la quale le imprese livornesi sono erogatrici di larga parte dei beni e servizi prodotti), è anche vero il contrario e cioè che è anche dall efficienza con cui vengono prodotti tali servizi che dipendente la capacità delle imprese toscane di presentarsi in modo competitivo sui grandi mercati mondiali. 12

14 1.4. Appendice Ulteriori dati e commenti PROVINCIA DI LIVORNO 1 Territorio Sup Kmq Pop. 03 Densità Area livornese 214, ,3 Val di cecina costa (Q) 371, ,4 Val di Cornia 366, ,5 Arcipelago 265, ,9 Provincia di LI 1217, ,2 TOSCANA 22997, ,07 Fonte: Elab. IRPET su dati ISTAT PRINCIPALI CARATTERI IDENTIFICATIVI La Provincia di Livorno è suddivisa in 4 Sistemi Economici Locali, composti da un area tipicamente urbana, con oltre 170 mila abitanti e densamente abitata, mentre gli altri SEL vedono un minore addensamento di popolazione. 13

15 PROVINCIA DI LIVORNO 2a Toscana % addetti su popolazione 2001 Prov. Livorno TRAIETTORIE DI SVILUPPO 21 0,97 0,98 0,99 1 1,01 1,02 1,03 1,04 Popolazione: numero indice 1971=1 L evoluzione congiunta di popolazione ed occupazione mostra, dopo la forte espansione degli anni settanta, il significativo ridimensionamento dell area, particolarmente evidente negli anni ottanta quando, al declino della popolazione, si accompagna anche una caduta del numero di addetti addirittura superiore. Negli anni novanta prosegue il declino demografico, mentre il numero di addetti su popolazione riprende a crescere, anche se tale aumento è più dovuto al calo della popolazione residente che ad un aumento degli addetti. 14

16 PROVINCIA DI LIVORNO e SEL 2b % addetti su popolazione Val di Cornia Prov. Livorno 2001 Area livornese Toscana Val di Cecina Q. Costa 19 Arcipelago TRAIETTORIE DI SVILUPPO 17 0,9 0,92 0,94 0,96 0,98 1 1,02 1,04 1,06 1,08 1,1 1,12 1,14 Popolazione: numero indice 1971=1 Gli andamenti demografici ed occupazionali risultano alquanto differenziati nei diversi SEL della provincia. In particolare, al declino della Val di Cornia e, anche se in misura minore, di quella livornese, si associa la forte espansione della Val di Cecina (ma soprattutto sul piano demografico) e dell Arcipelago (che vede invece anche un consistente aumento occupazionale). Sembrerebbe quindi essersi delineato negli anni un comportamento che vede l allontanamento di quote crescenti di popolazione dall area urbana per dirigersi soprattutto nella vicina Val di Cecina. A questo allentamento, non si accompagna però anche una rilocalizzazione delle attività produttive, con il conseguente aumento dei movimenti pendolari verso il centro urbano: si spiega così l aumento del numero di addetti su popolazione nel primo SEL ed invece il calo nel secondo. Il caso della Val di Cornia sembrerebbe, invece, esprimere chiaramente il percorso industriale dell area, con la forte crisi negli anni ottanta che ha determinato perdite di occupati ancora più forti della perdita di popolazione. Negli anni novanta la situazione tende a stabilizzarsi nel senso che prosegue il declino demografico e quello occupazionale, ma quest ultimo appare in linea con il primo. L Arcipelago mostra invece chiaramente le caratteristiche di un area in espansione, con forte crescita di popolazione anche negli anni novanta associata ad aumenti di occupazione talvolta anche superiori a quelli residenti. 15

17 PROVINCIA DI LIVORNO 4 TERRITORIO Popolazione residente Tasso d'incremento Var% Comp % Naturale Migratorio Totale Area livornese 52,3% -3,9-1,3-5,2-2,6% Val di cecina costa (Q) 21,1% -4,6 7,4 2,8 4,5% Val di Cornia 17,3% -5,9-0,1-5,9-3,4% Arcipelago 9,3% -2,8 4,8 2,0 6,4% Prov. Livorno 100,0% -4,3 1,1-3,2-0,4% TOSCANA -3,8 2,9-0,9 2,4% Fonte: Elab. IRPET su dati ISTAT DINAMICA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI SEL PROVINCIA DI LIVORNO 6 Indice di conseguimento del diploma di scuola media superiore * Indice di conseguimento del diploma di scuola media superiore * Indice di conseguimento del diploma di scuola media superiore * (19-34 anni) (35-44 anni) (19 anni e più) (15-52 anni) PROVINCE Maschi Femmine M+F Maschi Femmine M+F Maschi Femmine M+F Maschi Femmine M+F MS 53,8 64,5 59,0 42,4 46,5 44,5 35,5 32,4 33,8 7,2 8,4 7,8 LU 46,1 57,7 51,9 37,8 41,1 39,4 31,6 29,3 30,4 8,2 9,5 8,8 PT 44,2 56,2 50,1 35,9 38,4 37,2 28,9 27,4 28,1 10,2 12,7 11,5 FI 52,4 65,5 58,8 44,5 49,2 46,9 35,7 33,9 34,8 7,3 9,1 8,2 LI 53,1 62,7 57,9 42,9 46,1 44,5 35,6 31,9 33,7 7,2 8,6 7,9 PI 54,4 67,2 60,6 43,8 47,3 45,5 35,6 33,4 34,4 9,0 11,0 10,0 AR 50,4 63,0 56,6 40,2 44,8 42,5 31,7 30,9 31,3 6,2 8,9 7,5 SI 55,3 66,1 60,6 45,5 49,7 47,6 34,2 32,0 33,1 8,1 9,6 8,8 GR 52,0 61,2 56,5 38,9 42,7 40,8 31,5 28,8 30,1 8,3 10,3 9,3 PO 43,5 56,1 49,6 35,4 36,8 36,1 28,6 27,7 28,1 11,3 12,8 12,1 TOSCANA 50,8 62,7 56,7 41,5 45,2 43,4 33,5 31,5 32,4 8,1 9,9 9,0 * E il rapporto percentuale avente a numeratore la popolazione della classe di età anni (oppure anni, oppure 19 anni e più), che ha conseguito almeno un diploma di scuola media (secondaria) superiore della durata di 4 o 5 anni, e a denominatore il totale della popolazione della stessa classe di età. Fonte: ISTAT - Censimento Popolazione e Abitazioni, anno Indice di non conseguimento della scuola dell'obbligo INDICATORI RELATIVI ALL ISTRUZIONE Resta più elevato della media regionale il livello di istruzione, nella misura in cui esso viene rappresentato dall indice di conseguimento del diploma di scuola media superiore; non solo, ma il tasso di non conseguimento della scuola dell obbligo, misurato sui residenti tra i 15 e 62 anni è tra i più bassi della regione sia tra i maschi che tra le femmine. Questo comportamento viene spesso interpretato anche come il frutto delle minori prospettive occupazionali, le quali inducono molti giovani a non abbandonare gli studi così come avviene in aree in cui le possibilità di lavoro sono maggiori. 16

18 PROVINCIA DI LIVORNO 7 SEL Area livornese 2,01 2,20 Val di cecina costa (Q) 2,15 2,20 Val di Cornia 2,49 2,63 Arcipelago 1,71 1,86 Prov. Livorno 2,08 2,23 TOSCANA 1,93 1,95 Fonte:IRPET INDICE DI VECCHIAIA (Popolazione 65 e oltre su 0-14) Il peso della popolazione anziana è particolarmente rilevante tanto che l indice di vecchiaia (popolazione oltre i 65 anni su popolazione sino a 14) è più alto di quello già elevato della regione. A questo alto valore contribuiscono tutti i SEL con l eccezione dell arcipelago ma in modo particolare la Val di Cornia. Il valore è destinato a salire in modo preoccupante nei prossimi anni a differenza di quanto accade per la Toscana ad indicare un processo di invecchiamento che, senza contributi dall esterno (immigrazioni), rischia di entrare in un circolo vizioso: più anziani, meno nascite ecc.. 17

19 PROVINCIA DI LIVORNO 9 DESTINAZI ONE To t. ORIGI NE M S L U P T F I L I P I A R S I G R P O Usci te M S L U P T F I L I P I A R S I G R P O Tot. Entrate Fonte:Elaborazione a cura del Settore Statistica R.T. su dati pr ovvisori non validati dall ISTAT MATRICE ORIGINE DESTINAZIONE DEI PENDOLARI (lavoro + studio) I movimenti pendolari interprovinciali presentano un saldo negativo per la Provincia di Livorno alle oltre uscite corrispondono infatti appena 8300 entrate con un saldo negativo quindi di oltre 6200 persone. Le destinazioni principali delle uscite sono Pisa (rispetto alla quale il saldo negativo è quasi di 6 mila unità) e Firenze (saldo negativo circa 1500 persone). 18

20 PROVINCIA DI LIVORNO 10 AREA GEOGRAFICA MS LU PT FI LI PI AR SI GR PO TOSCANA EUROPA di cui UNIONE EUROPEA di cui EUROPA CENTRO-ORIENTALE di cui ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA di cui AFRICA SETTENTRIONALE di cui AFRICA OCCIDENTALE di cui AFRICA ORIENTALE di cui AFRICA CENTRO-MERIDIONALE ASIA di cui ASIA OCCIDENTALE di cui ASIA CENTRO-MERIDIONALE di cui ASIA ORIENTALE AMERICA di cui AMERICA SETTENTRIONALE di cui AMERICA CENTRO-MERIDIONALE OCEANIA TOTALI Di cui: Paesi con forte pressione migratoria Di cui: Apolidi Di cui: Extracomunitari Di cui: NeoComunitari Fonte: Istat - Popolazione straniera residente in Italia Anno: 2004 POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELLE PROVINCE TOSCANE Sono oltre 9000 gli immigrati residenti nella provincia e rappresentano il 2,8% della popolazione residente, contro un peso medio regionale quasi doppio(4,6%). Si tratta, ovviamente, solo della componente migratoria che ha già residenza e che quindi, non comprende tutte le altre presenze straniere che sono, invece, particolarmente vive nell area e, in modo speciale, in alcuni SEL. PROVINCIA DI LIVORNO 14 Settore Economico Addetti 1991 Addetti 2001 Differenza Variazione % Prov. Livorno Industria ,5 Commercio ,1 Altri servizi ,0 Totale ,9 Industria ,9 Toscana Commercio ,8 Altri servizi ,7 Totale ,7 Fonte: ISTAT Censimento Industria e Servizi Industria: sezioni A,B (limitatamente al campo di osservazione del censimento) C, D, E, F; Commercio: sezione G Altri servizi: sezioni H, I, J, K, L, M, N, O. ADDETTI ALLE UNITA LOCALI IMPRESE E ISTITUZIONI (settore) 19

21 Sulla base dei dati censuari nel corso del decennio il numero di addetti è aumentato solo dell 1,9% contro il 4,7% della Toscana (circa l 8% in Italia), segnalando una dinamica occupazionale depressa. Questo andamento complessivo è determinato da un andamento peggiore di tutti i macrosettori produttivi; un andamento però che vede il pesante ridimensionamento dell industria e del commercio, controbilanciato dalla forte espansione del resto del terziario (anche se inferiore a quella toscana). PROVINCIA DI LIVORNO 15 Dimensione Addetti 1991 Addetti 2001 Comp % 2001 Variazione % Prov. Livorno Piccola [0-99] % 4,9 Media [ ] % 29,8 Grande [ ] % -48,0 TOTALE % 1,9 TOSCANA Piccola [0-99] % 3,7 Media [ ] % 16,3 Grande [ ] % -2,0 TOTALE % 4,7 Fonte: ISTAT Censimento Industria e Servizi ADDETTI ALLE UNITA LOCALI IMPRESE E ISTITUZIONI (dimensione) Le dinamiche dell occupazione sono in realtà largamente determinate dal comportamento della grande impresa: le imprese di piccola e media dimensione (a dire il vero, meno presenti nell area di quanto non lo siano nella regione) crescono più di quanto accada in Toscana; la grande dimensione subisce invece un drastico ridimensionamento, con un calo di addetti del 48% (solo il 2% in Toscana). Quindi le difficoltà dell economia provinciale negli anni novanta non sono generalizzate, ma riguardano soprattutto l industria e, al suo interno, quella di più grandi dimensioni. 20

22 PROVINCIA DI LIVORNO 16 Forze di Lavoro Occupati In cerca di occup. Non FdL 15 anni e + Popolaz. 15 anni e + di cui di cui di cui di cui di cui PROVINCIA TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine MS LU PT FI LI PI AR SI GR PO TOSCANA Tasso di attività Tasso di att Tasso di occupaz. Tasso di occ Tasso disoccupaz. PROVINCIA TOTALI di cui di cui di cui di cui di cui femmine TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine MS 46,1 35,5 61,4 50,4 42,5 31,6 56,6 44,9 7,8 10,8 LU 51,3 41,1 67,6 57,5 48,3 38,0 63,5 53,1 5,9 7,6 PT 51,8 40,8 67,8 56,2 48,7 37,0 63,6 51,0 6,0 9,1 FI 51,5 43,6 68,9 61,1 49,0 40,5 65,5 56,7 5,0 7,1 LI 46,3 37,8 62,3 53,0 43,7 35,0 58,8 48,9 5,6 7,6 PI 49,5 38,9 64,8 53,2 47,3 36,2 61,7 49,4 4,6 7,0 AR 51,3 43,4 67,8 60,2 49,0 41,0 64,7 56,9 4,4 5,5 SI 51,3 43,0 69,2 61,3 49,7 41,2 66,9 58,6 3,2 4,3 GR 48,1 37,2 64,3 52,3 45,5 34,4 60,7 48,3 5,4 7,6 PO 53,2 41,5 67,4 54,9 50,2 37,8 63,6 49,9 5,6 9,1 TOSCANA 50,4 41,0 66,7 57,1 47,8 38,0 63,2 52,9 5,2 7,3 Fonte: Istat - Indagine Forze di Lavoro. Anno: 2004 MODALITA FORZE DI LAVORO E TASSI DI ATTIVITA, OCCUPAZ. E DISOCCUPAZ. CUPAZ. Basso tasso di partecipazione al mercato del lavoro ed alto tasso di occupazione sono ancora le caratteristiche salienti del mercato del lavoro livornese. Il tasso di attività è particolarmente basso sia nella componente maschile che in quella femminile, denunciando una sorta di sfiducia della popolazione residente di trovare occupazione. Il tasso di disoccupazione pur essendo elevato, non solo è andato riducendosi negli anni, ma appare non dissimile da quello di atre aree delle regioni economicamente più forti. Il fenomeno va interpretato con una certa cautela dal momento che potrebbe essere un altra espressione dell effetto scoraggiamento prima richiamato: un potenzial3e lavoratore scoraggiato rinuncia ad offrire i propri servigi su mercato del lavoro e quindi non figura neanche tra i disoccupati, essendo semplicemente una non forza di lavoro. 21

23 PROVINCIA DI LIVORNO 19 Anno ,5% ,2% 11,1% 6,6% 140 Prov. Livorno Toscana 30,1% 130 9,3% 12,3% ,6% 100 4,5% 90 0,8% Andamento esportazioni: numero indice (base 1995=100) INTENSITA DELLE PROIEZIONI ALL ESTERO Le esportazioni all estero sono meno importanti per l economia livornese di quanto non lo siano per la Toscana. Il loro andamento tuttavia è il risultato più contenuto negli anni novanta per recuperare invece negli anni successivi. PROVINCIA DI LIVORNO 20 Composizione % Prov LI TOSCANA Sistema moda 1,6% 35,1% Prod. chimici, in gomma e plastica 32,9% 8,6% Lav. Minerali non metalliferi 1,4% 4,4% Meccanica 56,8% 29,4% Altre manifatturiere 7,3% 22,5% Totale 100,0% 100,0% Fonte: stime IRPET INTENSITA DELLE PROIEZIONI ALL ESTERO - ANNO Le esportazioni livornesi si differenziano notevolmente da quelle del resto della Toscana: mancano i prodotti della moda, mentre sono determinanti i prodotti della chimica e della metalmeccanica. Tra questi ultimi la siderurgia, la cantieristica e la componentistica auto. 22

24 PROVINCIA DI LIVORNO 21 Anno 2004 Presenze turistiche ufficiali n presenze % italiani % stranieri Area livornese ,6% 23,4% Val di cecina costa (Q) ,3% 36,7% Val di Cornia ,4% 29,6% Arcipelago ,9% 30,1% Prov. Livorno ,0% 32,0% TOSCANA ,3% 46,7% Fonte:IRPET Ufficiali PRESENZE TURISTICHE UFFICIALI Le presenze turistiche ufficiali ( quelle cioè che non tengono conto del turismo in case) sono oltre 6,7 milioni e rappresentano il 19% di quelle complessive della regione. Sono distribuite nei tre SEL a sud di quello urbano e vedono, rispetto al resto della regione, una prevalenza di italiani. 23

25 PROVINCIA DI LIVORNO 22 Anno 2004 Presenze turistiche Ufficiali Stimate Totale Area livornese Val di cecina costa (Q) Val di Cornia Arcipelago Prov. Livorno TOSCANA Fonte: IRPET Totali Stimate Media intensità Alta intensità PRESENZE TURISTICHE STIMATE E TOTALI Se si tiene conto anche della stima dell IRPET sulle presenze in seconde case e sull escursionismo, il numero delle presenze praticamente raddoppia. Questo fenomeno è particolarmente vivo nella Val di Cecina (che diviene l area più turistica della provincia) e dell Arcipelago. Il peso sulla Toscana resta attorno al 19 % segnalando, dunque, la elevata specializzazione turistica dell area, considerando che per ogni abitante vi sono nella provincia bel 60 presenze turistiche contro le 29 della Toscana. Il fatto che negli anni più recenti la tendenza del turismo toscano, specie di quello balneare, sia stata particolarmente negativa non ha favorito l economia dei SEL più turistici della provincia. 24

26 2. Le linee del programma La Provincia di Livorno alla fine del 2005 si presenta sulla scena regionale come un territorio non eccessivamente vasto ma segnato dalla presenza di aree fortemente connotate dal punto di vista dello sviluppo sociale ed economico. Aree che si riconducono anche a precise caratteristiche di ordine storico e culturale e, che nonostante l evoluzione dell economia e del sistema produttivo degli ultimi venti anni, mantengono ancora elementi distintivi e caratterizzanti propri, che sostengono la necessità di avviare politiche diversificate anche se fortemente integrate tra loro. Il primo aspetto distintivo è quello tra le aree continentali e quelle dell Arcipelago toscano. Nel primo caso troviamo ancora una presenza di tipo industriale fortemente radicata, che sembra escludere un processo di deindustrializzazione come poteva presentarsi anni addietro e come si è in realtà presentato per altre province della costa Toscana. Una presenza che si accompagna ad una accentuata attività nel settore dei trasporti e della logistica che fa capo al porto di Livorno e di Piombino e che appare sempre più come motore di sviluppo soprattutto se questa attività viene letta in termini sistemici. In sostanza il processo avviato fin dagli anni settanta, di profonda ristrutturazione dell apparato produttivo industriale ha portato alla scomparsa della presenza pubblica nel capitale delle grandi imprese, ad una razionalizzazione organizzativa e tecnologica, ma non si è risolto con la eliminazione del tessuto industriale. Tutto questo permette di parlare ancora della provincia di Livorno come provincia industriale della Toscana con un futuro ancora da giocarsi sul piano della innovazione, del consolidamento e della competitività. L aspetto inoltre caratteristico e importante è che settori diversi, che nel passato hanno timidamente visto accrescersi l attenzione degli investitori e degli imprenditori, come l agricoltura e il turismo, pur non diventando trainanti l economia provinciale, sono oggi molto importanti, ben strutturati, con spazi consolidati e determinano una complementarietà economica di tutto rispetto e con una buona capacità di sviluppo. Sono settori che culturalmente, oltre che economicamente, hanno svolto in questi anni un ruolo determinante dal punto di vista della gestione complessiva del territorio e in quanto legati fortemente all ambiente, hanno determinato un azione essenziale per il processo di sostenibilità complessiva dello sviluppo provinciale. Il turismo, in particolare, ha la doppia anima del turismo ecologico ed ambientale dell entroterra legato all agricoltura, con un tendenziale sviluppo di qualificate aziende agrituristiche, e un turismo balneare, con l Arcipelago e i poli di Castiglioncello, Marina di Cecina e San Vincenzo. In questo ultimo caso si notano elementi di grande interesse legati alla integrazione con la cultura (Castiglioncello e il Castello Pasquini, Cecina e il centro culturale della Cinquantina) e all ambiente con 25

27 l integrazione con il sistema dei Parchi della Val di Cornia, dei Monti Livornesi, della vecchia Magona. Un processo di qualificazione dovuto all intervento degli enti locali al quale non sempre corrisponde una politica delle imprese turistiche per la qualificazione della loro offerta, e questo rappresenta un nodo particolare che dovrà richiedere come vedremo più avanti specifiche politiche concertate. Il sistema dei parchi è di estremo interesse ed evidenzia una politica di salvaguardia ambientale perseguita con tenacia dagli enti locali livornesi che negli anni hanno saputo difendere e valorizzare un ampio territorio e uno specchio di mare tra i più belli del Mediterraneo. Per il nord della provincia, il sistema della logistica, con il porto di Livorno, l interporto di Guasticce e i collegamenti di area vasta con l aeroporto di Pisa, creano un complesso sistema rilevante come peso economico e come potenziale di sviluppo, che ne fanno una cerniera fondamentale, sempre in area vasta con le aree manifatturiere del Val d Arno pisano ed in particolare con l area industriale di Pontedera, fino a lambire importanti aree della provincia di Lucca. Un sistema che vede anche nel porto di Piombino e nelle sue forti potenzialità di sviluppo sia nel settore del trasporto civile (il collegamento con le isole) ma anche nel settore commerciale (short see shipping), un altro polo del sistema livornese e regionale. È importante pensare alla logistica in termini complessivi ed integrati tra Livorno e Piombino. L arcipelago, con l isola d Elba e l isola di Capraia, in particolare, per la specificità ambientale, è oggi invece l area tipicamente turistica. Anche in questo caso il turismo soffre di un protagonismo imprenditoriale che non è portato con sufficienza ad incrementare la qualità dei servizi e delle prestazioni, come pure ad affrontare la questione dei costi in rapporto agli investimenti. Un sistema quindi complesso che sembra aver trovato, dopo anni di incertezze, un profilo stabile ed un equilibrio anche in termini di prospettive, con la convinzione che una regia unitaria del processo di sviluppo possa moltiplicare l efficacia degli interventi grazie all effetto di coordinamento che passa attraverso tutte le isole senza limiti provinciali, rilanciando il turismo con una idea di base che è quella di creare un marchio dell Arcipelago come identità e certificazione della qualità del territorio. Ma non mancano i problemi. Innanzitutto se di caratteristica industriale dobbiamo parlare dobbiamo fare i conti più che nel passato con un crescente grado di indecisione, ma non quello di precarietà, perché in questo caso faremmo torto ai programmi delle grandi aziende, che non sembrano prevedere crisi sostanziali almeno nei termini ufficiali. Viene da sé comunque che la presenza di grandi imprese, la cui proprietà è altrove e che fanno parte di grandi gruppi multinazionali, rendono difficile il confronto e 26

28 soprattutto rendono i territori sostanzialmente vincolati a scelte ed ad andamenti lontani e non in grado di beneficiare dei profitti aziendali in termini di ricadute. Un aspetto questo che per lo meno al momento attuale non permette agli altri settori economici, pur presenti e sufficientemente consolidati, di rappresentare una valida alternativa occupazionale. Lo stesso tessuto di piccole e piccolissime imprese dipende in gran parte da queste grandi unità, rappresentando sovente un vero e proprio sistema di fornitura di beni e servizi per l impresa maggiore. Un sistema industriale quindi presente, piuttosto forte, anche in termini occupazionali, anche qualificato nelle produzioni, con una rete territoriale di fornitori, ma che vive continuamente nella tipica indecisione dei programmi aziendali e del confronto con un mercato vasto, globale, e pertanto difficile. Un impegno recente degli enti locali e della regione, nel Piano Energetico Regionale in particolare al quale la Provincia si ispira nella sostanza, sembra prospettare un rafforzamento del sistema di approvvigionamento energetico, prefigurando nella provincia di Livorno un vero e proprio polo dell energia. Ancora presto per contabilizzare gli effetti di questa operazione, ma certamente una migliore disponibilità di energia può rendere beneficio al sistema delle imprese di tutta la regione. Vedremo in seguito che proprio la bolletta energetica rappresenta uno degli aspetti di debolezza dell impresa livornese e che un impegno in questo senso può facilitare la creazione di margini di competitività almeno sul piano dei costi. Anche nella provincia di Livorno, come in altri territori regionali e nazionali, emerge con forza, ovviamente nelle piccole e medie imprese, la questione della sottocapitalizzazione e della gestione finanziaria. Troviamo in questo aspetto sia un indice di basso livello di imprenditorialità ma anche una difficoltà a confrontarsi con un sistema creditizio, e più in genere finanziario, spesso troppo lontano dai reali bisogni delle imprese soprattutto quando si debbono confrontare con il mercato globale ma anche con un sistema, giuridico finanziario dei contratti di fornitura, piuttosto penalizzante e nel mentre si avviano i vincoli del processo di Basilea 2. Una struttura economica provinciale che ha quindi un sistema manifatturiero presente, attento ai mercati, ma di tipo tradizionale e dove i settori a più alto valore aggiunto si trovano in linea generale (ad esclusione della nautica) nelle aree complementari dell agricoltura e del turismo. La logistica rappresenta invece l aspetto più tendenzialmente innovativo e potenzialmente più forte. E giunta oramai alla fase ove l impianto infrastrutturale dell interporto di Guasticce è pressoché completato, almeno nelle sue linee essenziali, e quindi richiede scelte di gestione che ne promuovano la razionalizzazione, l innovazione e l espansione. 27

29 Occorre quindi passare ad una politica di Area Vasta (che da qui può trovare il suo rilancio di soggettività programmatica e di concretezza nelle proposte) e in forte integrazione tra Livorno e Piombino. La piattaforma logistica di Area Vasta è una grande occasione di sviluppo per tutta la regione Toscana. A fronte di questo tessuto economico produttivo provinciale troviamo una realtà sociale invece più difficile. Non solo la disoccupazione è più alta che in altre aree della regione, ma soprattutto l occupazione ha indici piuttosto bassi e se poi guardiamo all occupazione femminile, addirittura bassissimi. Un mercato del lavoro con un offerta a scolarità piuttosto elevata ma che segna da diversi anni indici altrettanto elevati di abbandono scolastico e che richiede quindi una più incisiva politica dei saperi quale attenzione alla formazione e alla scuola. Una immigrazione che sta sostituendo gran parte della forza lavoro locale. Una forza lavoro che spinta sempre più da una bassa propensione verso alcuni mestieri, tende ad abbandonare il mercato del lavoro provinciale o a porsi in posizione di pericoloso attendismo per una migliore soluzione occupazionale. Un forte invecchiamento della popolazione che ha influenze negative sul mercato del lavoro e sul reddito complessivo, con risvolti evidenti sul complesso dei consumi interni. La situazione lavorativa della componente femminile della popolazione attiva è particolarmente difficile. E importante riflettere su questo aspetto perché rivela un gap strutturale generale, comune a molte altre aree europee, che deve essere affrontato con opportune e concrete politiche. Una riflessione deve essere svolta anche rispetto ai meccanismi comunitari per il sostegno alle politiche sociali (il Fondo Sociale Europeo in particolare), che nella prossima programmazione europea, potrà subire dei tagli, che si potranno sommare anche a quelli del Fondo di Rotazione Nazionale che cofinanzia con le regioni gli interventi formativi. Una possibile diminuzione di risorse richiederà politiche attente di relazioni e di coinvolgimento sociale per non abbassare il livello dell azione. Sarebbe però alquanto assurdo definire un quadro di prospettive economiche e di sviluppo generale della provincia, se non ci si ponesse l obiettivo di coordinare ed integrare tali linee, con le altre province e con il livello regionale. Non solo per un richiamo virtuale o canonico alla questione dell Area Vasta, ma perché è solo in questo ambito che non solo vive il nostro tessuto economico, ma anche solo in questo ambito può e deve realizzare i suoi programmi di sviluppo. In particolare il confronto con la provincia di Pisa appare fondamentale e in particolare con i comuni di Pisa e di Pontedera. La convivenza di aree fortemente industrializzate su una riva dello scolmatore dell Arno ed aree fortemente orientate alla salvaguardia ambientale (parco di Migliarino San Rossore) sull altra riva, non è una cosa di poco conto, come non è di poco conto il polmone industriale 28

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

13. Consumi di energia elettrica

13. Consumi di energia elettrica 13. Consumi di energia elettrica Nell ambito dei Paesi industrializzati, e della loro tendenza a promuovere stili di sempre più orientati a comportamenti di consumo energivori, l Italia e ovviamente Roma

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Gli investimenti diretti esteri in entrata e in uscita

Gli investimenti diretti esteri in entrata e in uscita Gli investimenti diretti esteri in entrata e in uscita A cura del Centro Studi Confindustria Toscana Qualche dato generale Gli investimenti diretti dall estero in Italia Secondo i dati dell Ufficio Italiano

Dettagli

L Umbria tra terziarizzazione e presenza manifatturiera. Elisabetta Tondini

L Umbria tra terziarizzazione e presenza manifatturiera. Elisabetta Tondini L Umbria tra terziarizzazione e presenza manifatturiera Elisabetta Tondini Procede anche in Umbria il processo di terziarizzazione. Dai dati strutturali alcuni segnali di cambiamento Il percorso Sul rapporto

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Introduzione 10 INTRODUZIONE

Introduzione 10 INTRODUZIONE Introduzione Il Rapporto 2002 sull Economia romana consente di trarre qualche considerazione positiva sull andamento del sistema produttivo e del tessuto sociale dell area romana. Come si vedrà, da questa

Dettagli

4. Lavoro e previdenza

4. Lavoro e previdenza 4. Lavoro e previdenza L economia dell area pratese è strettamente legata all andamento del settore tessile/abbigliamento, come dimostra il fatto che le aziende di questo settore costituiscono il circa

Dettagli

Un analisi storica e comparativa dell apertura internazionale delle imprese venete

Un analisi storica e comparativa dell apertura internazionale delle imprese venete Il modello di internazionalizzazione del Veneto Gli argomenti trattati Il commercio estero le esportazioni e le importazioni Gli investimenti diretti esteri le partecipazioni delle imprese venete all estero

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

l Comuni del Chianti e le attività produttive: struttura e dinamica imprenditoriale dell Area

l Comuni del Chianti e le attività produttive: struttura e dinamica imprenditoriale dell Area l Comuni del Chianti e le attività produttive: struttura e dinamica imprenditoriale dell Area Impruneta, 20 ottobre 2012 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi Indice dei contenuti 1. Una

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA RISULTATI GENERALI L andamento dell Industria di Roma e Provincia nel quarto trimestre del 2002 è risultato sostanzialmente negativo. Con riferimento al Comune, i

Dettagli

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO A.4.1 Le unità locali Le unità locali presenti sul territorio della provincia di Ferrara, al Censimento dell Industria e dei Servizi 2001, erano 32.101, in aumento, rispetto al

Dettagli

Aprile 2008. Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno

Aprile 2008. Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno FABBISOGNI FORMATIVI E MERCATO DEL LAVORO Aprile 2008 Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno L economia provinciale All interno dell economia

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA novembre 04 Introduzione In base ai dati dell VIII Censimento su Industria e Servizi dell ISTAT è stata condotta un analisi dell occupazione femminile nelle

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

CAPITOLO 5 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

CAPITOLO 5 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE CAPITOLO 5 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE 5.1 - Imprese dei settori industria e servizi Al Censimento intermedio dell Industria e dei Servizi (31 dicembre1996) sono state rilevate 3.494 imprese 1 di tipo industriale

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

4 I LAUREATI E IL LAVORO

4 I LAUREATI E IL LAVORO 4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.

Dettagli

NOTA STUDIO CONFESERCENTI

NOTA STUDIO CONFESERCENTI Ufficio Stampa NOTA STUDIO CONFESERCENTI IMPRESE, STUDIO CONFESERCENTI: GLI IMMIGRATI RESISTONO MEGLIO ALLA CRISI: NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012 LE IMPRESE INDIVIDUALI CON TITOLARI EXTRA UE CRESCONO DI

Dettagli

Capitolo 24. Risultati economici delle imprese

Capitolo 24. Risultati economici delle imprese Capitolo 24 Risultati economici delle imprese 24. Risultati economici delle imprese Per saperne di più... Eurostat. http://europa. eu.int/comm/eurostat. Imf. World economic outlook. Washington: 2012.

Dettagli

Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali

Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria 52 Simposio AFI -1 giugno 2012 La farmaceutica è la prima industria hi-tech per

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO Ottobre 2012 Indice Notiziario Corriere della Sera Quando il lavoro aiuta gli studi La Repubblica Precari under 35 raddoppiati in 8 anni e la laurea vale come un diploma tecnico

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Approfondimenti: Provincia di Cuneo

Approfondimenti: Provincia di Cuneo Approfondimenti: Provincia di Cuneo Premessa Contesto e attività/1 Nel generale contesto di crisi che ha continuato a caratterizzare il sistema economico italiano nel 2013 i dati relativi al Piemonte hanno

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO risorsa economica e sociale del VCO TERZO SETTORE: risorsa economica e sociale per il territorio Il censimento 2011, a 10 anni di distanza dal precedente, ci restituisce informazioni che mettono in luce

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano La forza lavoro femminile Il mercato del lavoro in provincia di Bolzano è caratterizzato da un alto tasso di partecipazione, sia rispetto

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2009 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di 2.536 unità. Alla fine di marzo

Dettagli

4 Osservatorio congiunturale sull Artigianato e la Piccola Impresa nel Comune di Venezia (Centro Storico e Terraferma)

4 Osservatorio congiunturale sull Artigianato e la Piccola Impresa nel Comune di Venezia (Centro Storico e Terraferma) 4 Osservatorio congiunturale sull Artigianato e la Piccola Impresa nel Comune di Venezia (Centro Storico e Terraferma) ANDAMENTI 1 SEMESTRE 2009 PREVISIONI 1I SEMESTRE 2009 COMUNICATO STAMPA L Osservatorio

Dettagli

Le forze lavoro in Lombardia al 2020

Le forze lavoro in Lombardia al 2020 Le forze lavoro in Lombardia al 2020 Presidente REF Ricerche www.refricerche.it Il mercato del lavoro lombardo nel 2011 Il mercato del lavoro in Lombardia. Alcuni indicatori valori % 2007 2011 Tasso di

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis Filiale di Campobasso, Banca d Italia Campobasso, 18 giugno 2015 L economia italiana La prolungata flessione del PIL si è attenuata Andamento

Dettagli

INDICATORI ECONOMICI E ANALISI STRATEGICA

INDICATORI ECONOMICI E ANALISI STRATEGICA Specializzazione Tecnico del Commercio Estero INDICATORI ECONOMICI E ANALISI STRATEGICA Nicoletta d Ovidio Classe 5 Ctga Un azienda per internazionalizzarsi deve prendere in considerazione diversi fattori:

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA

ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA MARZO 2010 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2.

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena 5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 Udine, 20 novembre 2015 Corso Vittorio Emanuele II, 47-33170 Pordenone - Tel. +39 0434 381211 - fax +39 0434

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza LA GRANDE CRISI RACCONTATA DAI NUMERI di Maurizio Gambuzza Saldi delle posizioni lavorative dal 3 giugno 28 per genere e cittadinanza 5-5 -1-15 -2-25 Uomini italiani Donne italiane Uomini stranieri Donne

Dettagli

1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a

1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia SOMMARIO 1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo 2. Evoluzione della struttura dell Industria molitoria italiana 3. L approvvigionamento

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

Bilanci industria. 2009, l'anno della grande crisi

Bilanci industria. 2009, l'anno della grande crisi via dei Muredei, TRENTO t. /99-9 f. /9 e-mail: ufficio.stampa@cgil.tn.it UFFICIO STAMPA www.cgil.tn.it Bilanci industria. 9, l'anno della grande crisi L'analisi sui conti economici di 7 società e gruppi

Dettagli

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso

Dettagli

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A Ma g g i o 2 0 0 3 di G i u s e p p e A i e l l o 1. L andamento

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

13. Consumi di energia elettrica

13. Consumi di energia elettrica 13. Consumi di energia elettrica Nel corso del 2005 è proseguita la crescita sostenuta dei consumi di energia elettrica a Roma, a cui si contrappone una certa stabilità nella congiuntura economica provinciale

Dettagli

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo Nota congiunturale Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo L indagine congiunturale di previsione per il primo trimestre 2016 di Confindustria Cuneo evidenzia

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria cartaria e della stampa rappresenta l 1 per cento del Pil italiano.

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA

CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA In questa analisi vengono presi in esame i dati relativi alle comunicazioni obbligatorie pervenute al Sistema Informativo Lavoro

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia

ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA di Giuseppe D Aloia 1 - Retribuzioni Lorde di fatto Reali- Industria manifatturiera - Valuta Nazionale (deflazionate con il

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7 % Dalla riqualificazione (anche energetica) degli edifici nuova linfa al settore immobiliare Nomisma e Saie fotografano il trend e le prospettive della ri-qualificazione energetica e del ri-uso urbano

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009 Ge nnai o 2009 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma L anno 2009 inizia con il segno negativo della domanda turistica rispetto all inizio dell anno precedente. Gli arrivi complessivi

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970-2009

Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970-2009 1 luglio 2010 Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970- L Istat rende disponibili le serie storiche degli investimenti per branca proprietaria per gli

Dettagli

Le pillole di. TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani. (maggio 2014) Ufficio studi. Notizie, commenti, istruzioni ed altro

Le pillole di. TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani. (maggio 2014) Ufficio studi. Notizie, commenti, istruzioni ed altro Le pillole di Notizie, commenti, istruzioni ed altro TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani (maggio 2014) Ufficio studi a cura di : Luciano Sbraga Giulia R. Erba PREMESSA La rilevazione

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

Osservatorio Economia e Lavoro in Emilia-Romagna. Marco Sassatelli

Osservatorio Economia e Lavoro in Emilia-Romagna. Marco Sassatelli Osservatorio Economia e Lavoro in Emilia-Romagna Marco Sassatelli Il quadro - Produzione industriale ed export - 60 Produzione Fatturato Ordini 40 20 0-20 2003 - I 2003 - II 2003 - III 2003 - IV 2004 -

Dettagli

Distretti urbani ed extra-urbani: recenti trasformazioni delle

Distretti urbani ed extra-urbani: recenti trasformazioni delle Distretti urbani ed extra-urbani: recenti trasformazioni delle agglomerazioni industriali italiane Giovanni Iuzzolino e Marcello Pagnini (Banca d Italia) Giovedì 21 marzo 2013, Unioncamere - Roma Il lavoro

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte

Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte SCHEDA D INFORMAZIONE N 3: QUESTIONI SULLA RIDISTRIBUZIONE Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte Parlare della riforma dell imposizione delle imprese significa anche affrontare i timori relativi

Dettagli

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1:

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1: Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Trasporti Centro Ricerche Economiche e Mobilità Università degli Studi di Cagliari PROVINCIA DI ISTANO SETTE PIANIFIZIONE TERRITIALE, PITICHE COMUNITARIE,

Dettagli

PIL : produzione e reddito

PIL : produzione e reddito PIL : produzione e reddito La misura della produzione aggregata nella contabilità nazionale è il prodotto interno lordo o PIL. Dal lato della produzione : oppure 1) Il PIL è il valore dei beni e dei servizi

Dettagli

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO 13. Commercio STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO Maggio 211 Giubiasco, 3 maggio 211 I COMPARTI ANALIZZATI SETTORE SECONDARIO 1. EDILIZIA E COSTRUZIONI 2. CHIMICA E FARMACEUTICA 3.

Dettagli

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato

Dettagli

L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA NELLA PROVINCIA DI RIMINI

L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA NELLA PROVINCIA DI RIMINI L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA NELLA PROVINCIA DI RIMINI 1) GLI STUDENTI UNIVERSITARI RESIDENTI NELLA PROVINCIA DI RIMINI 1 Nell anno accademico 2003/2004 i riminesi iscritti a Corsi di Laurea (vecchio e nuovo

Dettagli

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma Prosegue anche questo mese la flessione della domanda turistica rispetto allo stesso periodo

Dettagli

Il trend del mercato residenziale e la performance delle agenzie di intermediazione immobiliare

Il trend del mercato residenziale e la performance delle agenzie di intermediazione immobiliare Il trend del mercato residenziale e la performance delle agenzie di intermediazione immobiliare Dati a cura di Sauro Spignoli Responsabile Osservatorio Economico Confesercenti Il mercato immobiliare, dopo

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ALIMENTARE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione L industria alimentare è piuttosto importante per l economia italiana; il valore aggiunto prodotto da questo settore rappresenta

Dettagli

La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005

La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005 7 ottobre 2005 La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005 L Istat presenta i principali risultati delle rilevazioni sulla Ricerca e Sviluppo intra-muros 1 (R&S) in Italia, riferiti alle imprese,

Dettagli

Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel 2008. Agosto 2011

Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel 2008. Agosto 2011 STUDI E RICERCHE SULL ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE Redditi, consumi e risparmi delle a confronto con le Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle in Italia nel 2008 Agosto 2011 1 CONSIDERAZIONI E

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

L ascensore: scende o sale? Tendenze dell Industria italiana di Ascensori e Scale Mobili. A cura del Servizio Centrale Studi Economici ANIE

L ascensore: scende o sale? Tendenze dell Industria italiana di Ascensori e Scale Mobili. A cura del Servizio Centrale Studi Economici ANIE Tendenze dell Industria italiana di Ascensori e Scale Mobili A cura del Servizio Centrale Studi Economici ANIE Con il contributo di: INDICE Premessa pag. 1 1. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE E SOMMARIO pag.

Dettagli