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1 GAZZETTINO giovedì 20 marzo 2014 (Gli articoli della presente rassegna, dedicata esclusivamente ad argomenti di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito internet del quotidiano. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti) Indice articoli REGIONE (pag. 2) Specialità in trincea, ma il piatto piange «Le cooperative paghino il dovuto ai lavoratori» Cassa record, più 64% nei primi due mesi Sciopero Tpl, nella regione adesioni fra il 33 e l 85 per cento UDINE (pag. 3) La finlandese Kemira rilancerà Europolimeri Latterie friulane, oggi "giudizio d appello" in assemblea Tagli in vista, mobilitati per gli ospedali PORDENONE (pag. 5) Ideal, vendita difficile nonostante gli sconti Il Centro dell impiego ora apre le porte agli operai Domino Electrolux, sì agli sgravi, ma pochi soldi stanziati (2 articoli)

2 REGIONE Specialità in trincea, ma il piatto piange Antonella Lanfrit UDINE - «Chiarezza». È il primo risultato che la presidente della Regione Debora Serracchiani intende perseguire oggi nell'incontro mattutino che insieme agli altri presidenti di Regione avrà con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Un appuntamento politico per un faccia a faccia su riforma del Titolo V e del Senato che per una regione a Statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia rappresenta un passaggio decisivo: per scansare gli attacchi all'autonomia che arrivano dal centro e dalle altre Regioni, per dimostrare che la specialità serve al Paese. Serracchiani uscendo ieri dalla Conferenza delle Regioni, in cui s'è messa a punto la strategia per oggi, ha chiarito che il Titolo V non dovrebbe investire le Speciali e ha chiesto innanzitutto «chiarezza» sulle competenze tra Stato e Regione «per evitare che, soprattutto per le Regioni a statuto speciale, tutto poi debba essere risolto dalla Corte Costituzionale». Tuttavia, è plausibile ipotizzare che la richiesta di chiarezza non si fermi qui. È fin troppo presente a chi governa oggi il Friuli Venezia Giulia il «nodo» dei rapporti finanziari con Roma: la competenza «sanità» si porta via ben oltre il 50% del bilancio, le competenze «Tpl ed enti locali» macinano altre risorse consistenti. Eppure Roma, agendo di spending review, sembra aver tagliato "a prescindere". Anzi, i nuovi provvedimenti del Governo Renzi potrebbero essere ulteriormente problematici per le casse regionali che vivono di compartecipazioni: se si abbassano le tasse (Irap e Irpef), al momento non è dato sapere se la differenza sarà in tutto compensata da risorse statali. La questione finanziaria è tale da essere finita in cima ai pensieri della Commissione paritetica presieduta da Riccardo Illy - i componenti di nomina governativa sono in attesa di una eventuale riconferma dal Governo Renzi -, il quale è stato lapidario nel commentare la qualità dei rapporti finanziari Stato-Regione: «Imbarazzante», ha detto dopo essere stato aggiornato nella riunione della Paritetica del 20 febbraio. «Nella logica istituzionale si dovrà fare attenzione a delineare con precisione le competenze che sono il vero oggetto di confronto con il Governo», ha insistito ieri Serracchiani, definendolo non a caso un «tema delicato». È evidente, infatti, che senza soldi non può darsi un'autonomia reale. Proprio oggi al Senato c'è un confronto fra esperti costituzionalisti su: «Futuro delle specialità regionali» in vista della riforma del Titolo V, con la presentazione dei «casi» delle regioni speciali di terra. A delineare quello del Friuli Venezia Giulia la docente dell'università di Udine e componente la paritetica per parte governativa Elena D'Orlando. Tra l'altro argomenta su «dalla specialità nei fatti al delicato equilibrio tra manifestazioni dell'autonomia e obiettivi di finanza pubblica nei rapporti Stato- Regione», per i quali, sottolinea, «sussidiarietà e leale collaborazione non sempre sono stati la stella polare della normativa statale nel recente passato». «Le cooperative paghino il dovuto ai lavoratori» UDINE - (AL) «Le coop paghino quanto concordato e dovuto. Solo così i rapporti tra loro e chi rappresenta i lavoratori possono tornare ad essere improntati su trasparenza e confronto». Così la segretaria regionale della Cgil Fi, Mafalda Ferletti, per le spiegazioni dei vertici delle associazioni cooperativistiche Fvg secondo cui «la responsabilità è di Roma per lo stop sull'applicazione del contratto».

3 Cassa record, più 64% nei primi due mesi UDINE - Vola oltre i massimi storici il ricorso alla cassa integrazione in Fvg. L aumento nei primi due mesi del 2014 è addirittura del 64% rispetto allo scorso anno, con 5,4 milioni di ore autorizzate tra gennaio e febbraio, contro i 3,3 milioni del La media mensile è di 2,7 milioni di ore, e se confermata corrisponde a una proiezione annua largamente superiore ai 30 milioni di ore, ben oltre al picco di 26 milioni toccato a fine A incidere saull aumento sono ancora una volta la cassa integrazione straordinaria e quella in deroga. La Cigs, con 3,8 milioni di ore, assorbe il 70% delle richieste e cresce dell 84%. Addirittura decuplicata la cassa in deroga, che sfiora le 900mila ore, più di quelle di cassa ordinaria, che si ferma a 760 mila ore, in calo del 31%. Quasi 9 ore di cassa su 10, in sostanza, sono destinate a copertura di crisi strutturali e non contingenti, il che accresce gli allarmi sulle possibili ricadute occupazionali, visto che Cigs, cassa in deroga e contratti di solidarietà sono ovviamente soggetti a scadenza. Quasi un terzo delle ore autorizzate si concentra nella meccanica, dove il ricorso alla Cig sale del 70% rispetto al A livello territoriale le richieste triplicano a Udine (2,9 milioni di ore) e raddoppiano a Pordenone (1,3 milioni). Aumenti più contenuti a Trieste e Gorizia. Rdt Sciopero Tpl, nella regione adesioni fra il 33 e l 85 per cento TRIESTE - A Trieste adesione del 33% allo sciopero di bus e corriere. A Pordenone ha scioperato il 40% del personale a terra, il 55% del servizio urbano e il 70% delle linee extraurbane. A Udine, ha scioperato circa il 20% di cui il 40% nel servizio urbano ed extraurbano. Infine, a Gorizia ha aderito il 40% del personale non viaggiante, il 60% del servizio extraurbano e il 55% del servizio urbano. Ma la Cgil parla di punte dell 85%. UDINE La finlandese Kemira rilancerà Europolimeri Paola Treppo Kemira Chimica acquisisce la Europolimeri di San Giorgio di Nogaro e punta allo sviluppo dello stabilimento, attivo nella zona Aussa Corno. A darne comunicazione le organizzazioni sindacali che, in un clima di crisi come quello che stanno vivendo le aziende friulane, guardano all'operazione con grande soddisfazione e speranza per il futuro del comparto in regione. «La Kemira è una realtà finlandese leader mondiale nel suo settore e ha scelto Europolimeri per la sua grande specializzazione nel campo della produzione di polimeri speciali per il trattamento delle acque - spiega Augusto Salvador della Cisl Udine -. L'azienda sangiorgina, che occupa oggi circa settanta persone, sarà ampliata con la creazione, tra le altre cose, di una nuova mensa e di nuovi uffici. Spazi di lavoro aggiuntivi, quindi, e potenziamento della produzione, che si stima raddoppierà con l'assunzione di nuovi addetti. Il progetto di ampliamento era già previsto, anni fa, ma il peso del Sin, il Sito inquinato di interesse nazionale, ha rallentato il piano di miglioria. C'è la volontà, adesso, anche da parte di altre aziende, di potenziare i loro opifici a livello strutturale, con nuovi impianti e nuovi sistemi, grazie a un primo snellimento delle procedure burocratiche e autorizzative». Sul fronte occupazione, il passaggio da una società all'altra sarà del tutto indolore poiché gli inquadramenti dei dipendenti resteranno gli stessi. Un incontro tra organizzazioni sindacali e maestranze si terrà lunedì 24 marzo. «La Kemira Chimica è interessata a Europolimeri poiché opera nel settore del trattamento delle acque impiegate per la trivellazione in miniera e cava, bene che al termine delle lavorazioni viene riutilizzata, dopo essere trattata con speciali sostanze chimiche». Buone notizie anche dal vicino comune di Torviscosa dove, all'inizio della prossima settimana, sarà dato avvio alla prima operazione di movimento terra su una parte del terreno della "macroarea 7" dove la "Halo Industry" realizzerà il nuovo impianto cloro soda a membrane. Terminate le opere di ricerca e di bonifica di eventuali residuati bellici, infatti, è possibile adesso cominciare a consolidare il terreno su cui sorgerà il nuovo polo chimico. Resta attivo, nel frattempo, l'impianto di cloro-paraffine.

4 Latterie friulane, oggi "giudizio d appello" in assemblea CAMPOFORMIDO - (P.T.) Giornata decisiva, ancora una volta, quella di oggi, per il futuro di Latterie Friulane e per i suoi 183 addetti tra Udine e Pordenone. Nel pomeriggio, infatti, dalle alle 15.30, le organizzazioni sindacali incontrano le maestranze in assemblea e con loro ci sarà il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello. È l'ultima occasione, se non ci saranno ulteriori rinvii, per dire "sì" ai contenuti del verbale di accordo sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil la settimana passata, insieme a Consorzio Latterie, Confindustria e Confcooperative nella sede di Udine della Regione. Documento cui 93 dipendenti hanno detto "no" contro 31 a favore e qualche astenuto; una scelta che ha decretato l'uscita dal percorso di fusione da parte di Granarolo, e una votazione per la messa in liquidazione volontaria da parte dei soci dell'ente con sede a Campoformido. Oggi le stesse condizioni, per ammortizzatori sociali e incentivi, saranno illustrate nuovamente ai dipendenti che potrebbero, però, bocciarle a maggioranza un'altra volta. La proposta su cui i lavoratori sono chiamati a esprimersi, probabilmente con votazione segreta, prevede: 12 mesi più 12 di cassa integrazione straordinaria, con effetto eventualmente retroattivo a partire dal 18 marzo scorso; la messa in cassa al termine delle ferie maturate; un anticipo del Tfr maturato, nella percentuale massima del 70%. Diverse, inoltre, le misure di sostegno al reddito e di incentivo all'esodo che partono da un massimo, considerati sul lordo, di euro, a scendere, fino a euro. Per ottenere l'incentivo sarà necessario passare attraverso una conciliazione sindacale. Intanto l'erosione del fatturato e delle quote di mercato del Consorzio si aggrava ulteriormente: a fronte di 63mila tonnellate di latte conferito dai soci del 2012 la stima dei conferimenti di latte per il 2014 si è ridotta a 32mila tonnellate; nel maggio dello scorso anno, tra l'altro, è intervenuta la cessazione delle consegne di latte da parte della Società cooperativa Medio Tagliamento Spilimbergo che apportava 20mila tonnellate. Tagli in vista, mobilitati per gli ospedali Paola Treppo Riorganizzazione degli ospedali di rete nella Bassa Friulana e la comunità decide di confrontarsi pubblicamente sul tema per capire quali saranno le modifiche agli attuali servizi offerti dai nosocomi di Palmanova e di Latisana, che fanno entrambi capo all'azienda sanitaria 5. Tutto parte dalla revisione della spesa imposta dal Governo che, per il Fvg, prevede un taglio del 10% sugli attuali costi, pari a oltre 50 milioni di euro. «Alla fine di questo mese - spiega il direttore generale dell'ass 5 "Bassa Friulana", Luciano Zanelli - sarà presentato il prospetto da parte di ogni Azienda sanitaria del Fvg. Starà poi alla Regione la scelta sul da farsi. Esprimersi adesso, a pochi giorni dalla scadenza, è del tutto prematuro». La questione sta nei "doppioni": come per i comandi delle forze dell'ordine, le direttive impongono la soppressione dei servizi all'utenza che risultano in qualche modo sovrapporsi all'interno di uno stesso territorio. Resta da capire, nel caso dell'ass 5, se a essere "depotenziato" sarà il nosocomio di Latisana, che serve anche tutta la zona di Lignano nella stagione turistica estiva, o quello di Palmanova, a 20 chilometri dal Santa Maria della Misericordia di Udine. Nell'attesa di conoscere i contenuti dei documenti che le Ass presenteranno alla Regione, la popolazione della Bassa si incontra: per Latisana, l'amministrazione comunale retta dal sindaco Salvatore Benigno, ha convocato, sul tema, un'assemblea civica aperta che si terrà il prossimo mercoledì, alle 20.30, al teatro Odeon. A Palmanova una riunione pubblica è stata fissata, invece, sempre nella stessa giornata e alla stessa ora, al teatro Modena, dal gruppo di Forza Italia: «Ci troviamo di fronte a un momento decisivo per il futuro del territorio cui fa riferimento l'ospedale di Palmanova - dice Luca Marzucchi, capogruppo di Fi in consiglio comunale -. Il forte rischio di una possibile chiusura del punto nascita e di un riordino di altri reparti, col conseguente impoverimento dei servizi erogati al territorio dal nosocomio palmarino, ci mette nelle condizioni di dubitare in maniera convinta sulla bontà di queste ipotesi».

5 PORDENONE Ideal, vendita difficile nonostante gli sconti Daide Lisetto Il negoziato tra Ideal Standard e la cordata di investitori guidata dall imprenditore Stefano Boccalon è ancora aperto. Sarebbero ancora da chiarire aspetti piuttosto rilevanti al fine di capire quale potrà essere il piano industriale. Uno degli aspetti cruciali per l eventuale acquisizione dello stabilimento di Orcenico riguarda i volumi che Ideal Standard sarebbe disposta a lasciare in fabbrica per consentire all acquirente la fase di start-up. Una parte di produzione - potrebbe andare dai 150 a 200 mila pezzi circa - che l eventuale futura nuova società realizzerebbe conto terzi per la multinazionale. L altra questione legata alla ri-partenza sotto un nuovo proprietario è quella degli impianti produttivi. In base alle necessità del tipo di produzione che si andrà a fare nello stabilimento di Zoppola rimarranno gli impianti funzionali (che Ideal Standard venderà) proprio al piano industriale. Gli altri (ovviamente se non tutti gli impianti saranno ritenuti necessari) potranno prendere la via di Trichiana: il vertice di Ideal Standard, nell accordo ministeriale siglato nell ultima riunione, si è infatti impegnato ad acquistare per Trichiana gli impianti nuovi. Finché queste due questioni non saranno risolte - è emerso ieri nel confronto tecnico tra Boccalon e i sindacati - difficilmente sarà reso noto il piano industriale. Nell incontro interlocutorio di ieri i rappresentanti sindacali hanno chiarito con gli acquirenti (due grossisti del settore idrosanitario, uno tedesco e uno russo, e un produttore brasiliano) che si dovrà anche "rispolverare" il piano di sgravi e sconti che Regione, Unindustria e sindacati, anche con un operazione di riduzione del costo del lavoro, avevano predisposto l anno scorso al fine di trattenere Ideal Standard. Pacchetto del valore di circa 4,5 milioni. Ipotesi che sarebbe già stata ricompresa nelle valutazioni del gruppo dei possibili acquirenti. Che hanno ribadito una previsione iniziale - nei primi due anni - con 350 mila pezzi da produrre e circa cento addetti. Le valutazioni sull operazione saranno terminate verso la fine del mese. In quel momento si capirà se l acquisizione potrà andare in porto o meno. Il Centro dell impiego ora apre le porte agli operai Domino SPILIMBERGO - (ma.s.) È fissato al 31 marzo il termine ultimo entro il quale potranno essere depositate ulteriori offerte d'acquisto per Domino. Se non dovessero giungere nuove manifestazioni di interesse all'attenzione del tribunale e del commissario Paolo Fabris, l'impresa verrebbe assegnata al tandem societario di Tricesimo e Lucca, molto vicino alla conclusione dell'accordo con Certina. Resta però sempre un nodo da sciogliere, la lista dei 33 assunti, che tanto angoscia i 109 operai attualmente al libro paga Domino. Non sono stati chiariti i parametri che guideranno la scelta dei salvati, come peraltro non si capisce se la riassunzione possa davvero considerarsi una salvezza. Non mancano dubbi sulla concessione della cassa integrazione a chi non verrà assunto. Il sussidio di soli sei mesi potrà aiutare i dipendenti licenziati a sopravvivere,ma molti operai hanno acceso mutui, quasi tutti hanno famiglie a carico e bambini. Alcuni hanno già provato a varcare la soglia del Centro per l'impiego sperando di trovare altre strade, orientandosi tra corsi di formazione e lavori socialmente utili, per i quali è bene candidarsi con largo anticipo. La responsabile dell'ufficio Gerarda Mazzarelli, presente all'incontro di martedì in sala consiliare promosso dall'amministrazione sul tema Domino, si è resa disponibile a programmare colloqui per le maestranze. Intanto il Comune ha istituito una consulta composta da imprenditori, sindacati, consulenti con ruolo consultivo in materia di politiche del lavoro.

6 Electrolux, sì agli sgravi, ma pochi soldi stanziati Davide Lisetto Sulla vertenza Electrolux il governo ha annunciato ieri alla Regioni che il decreto sulla decontribuzione del contratti di solidarietà è stato approvato (mancherebbe la firma del Presidente della Repubblica) insieme ad altri provvedimenti. La prima tranche di risorse è di 15 milioni di euro, una cifra piuttosto bassa in quanto la necessità era di un miliardo a livello nazionale. Ma Esecutivo e Regioni hanno anche ribadito la necessità che l azienda presenti un piano industriale adeguato, più puntuale e coerente con la linea intrapresa, a garantire futuro produttivo e occupazionale alle quattro fabbriche italiane. Una delle questioni chiave ora è quella legata al tempo. E su questo fronte, dall incontro ministeriale al quale hanno partecipato i presidenti di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, è uscita la data per il tavolo "plenario": il ministero dello Sviluppo economico ha convocato tutti il prossimo 8 aprile. Entro quella data i ministri Federica Guidi (Sviluppo) e Giuliano Poletti (Lavoro) non escludono altri vertici informali con le parti. Un percorso di preparazione al tavolo "vero" dal quale dovrebbe cominciare a profilarsi una soluzione alla vertenza. Anche perché la multinazionale svedese non ha spostato la data di fine "investigazione": fine aprile. Un primo passo pare avviato: il decreto sulla decontribuzione anche se - per ora - con risorse molto scarse. Lo strumento sul quale pare si punti per colmare quel gap anti-delocalizzazione sul costo del lavoro: Electrolux ha più volte ribadito che per rendere competitivi gli stabilimenti italiani vi è la necessità di ridurre il costo del lavoro di tre euro l ora. Sulla base delle ore di solidarietà fatte da Electrolux fino a oggi (e con le poche risorse previste) lo sgravio non coprirebbe neanche un euro sui tre necessari. È chiaro dunque che 15 milioni per tutte le situazioni di crisi in itlaia sono un po come una goccia nel mare: si era parlato della necessità di un miliardo di euro, visto che l operazione va fatta per l intero panorama delle imprese in crisi e non ad hoc per alcune. È per questo che una delle ipotesi è che una parte dalla riduzione del costo del lavoro dovrà essere abbattuta attraverso la revisione della contrattazione di secondo livello dalle parti. Che, fuori di metafora, significa discutere di riduzione dei salari. Ma il governo ha previsto anche altre operazioni su Irpef, cuneo fiscale e Irap. Bisognerà capire quanto questi provvedimenti potranno essere utilizzati nel caso dei tre euro da abbattere nella vertenza Electrolux. Nel frattempo - il tavolo è previsto per l 8 aprile, mentre il 26 marzo azienda e sindacati dovrebbero rinnovare i contratti di solidarietà in scadenza a fine mese a Susegana e poi nelle altre fabbriche - nello stabilimento di Porcia piccoli "pezzi" di produzione stanno per essere spostati in Polonia e anche in Ucraina. Pare che circa 20 mila lavatrici (non ricomprese dalla linea Prometeo già destinata dal piano a finire in Polonia) a breve vengano delocalizzate. Anche questo sarebbe uno dei motivi della giornata di fermata del 28 marzo. Segno che l impresa prosegue nei piani a tappe forzate. Così come negli spostamenti degli uffici e nell "incentivare" i colletti bianchi a licenziarsi. Tavolo convocato per l 8 aprile PORDENONE - «L'unità di azione delle Regioni nei confronti del Governo è stata utile e ha dato buoni frutti». Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine dell'incontro di ieri con i ministri Federica Guidi e Giuliano Poletti Vertice voluto in preparazione del confronto con l impresa e con il sindcato previsto per il prossimo 8 aprile. «Ora c'è una road-map - informa il vicepresidente Sergio Bolzonello - e non si brancola più nel buio: questo è positivo. Risulta positivo anche il fatto che si sia deciso che l'eventuale decontribuzione dei contratti di solidarietà riguarderà tutti gli stabilimenti nel loro insieme, escludendo qualsiasi ipotesi di trattative separate in base a stabilimenti o regioni. Il nuovo Governo si sta muovendo in modo adeguato, sia per i provvedimenti che sta adottando, sia perché ha costituito una vera e solida sponda istituzionale per le Regioni e i lavoratori. Ho fiducia - aggiunge Bolzonello - che i giorni che ci separano dall'8 aprile potranno essere messi a frutto da tutte le parti al fine di giungere al tavolo con l'atteggiamento più costruttivo e positivo».

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