Lo schema del C.D.M e l interazione positiva con l industria chimica.
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1 Lo schema del C.D.M e l interazione positiva con l industria chimica. Giuseppe Astarita FEDERCHIMICA Milano, 19 aprile 2012
2 CDM Inquadramento nelle politiche climatiche
3 La risposta internazionale al problema del climate change UN Framework Convention on Climate Change (UNFCCC, 1992) Scopo: Prevenire l interferenza antropogenica con il sistema climatico Accordo ampio Il Protocollo di Kyoto (1997) Obiettivi e scadenze per i Paesi industrializzati Accordo sostanziale, ma limitato Situazione ancora non chiara dopo il 2012.
4 United Nations Framework Convention for Climate Change (1992) Obiettivo (non vincolante): stabilizzare le emissioni di gas serra, entro il 2000, al livello del 1990 Impegni (assistenza, trasferimenti di tecnologie ai Paesi in via di sviluppo...), per i 36 Paesi dell Annex 1.
5 Protocollo di Kyoto (Dicembre 1997) Obiettivo: riduzione del 5% delle emissioni di gas serra, rispetto al 1990, entro il periodo di Kyoto ( ) - Adesione di oltre 160 Paesi Condizioni per l entrata in vigore: Ratifica di almeno 55 Paesi Copertura di almeno il 55% delle emissioni del 1990 Entrata in vigore: 16 Febbraio 2005.
6 Protocollo di Kyoto (Dicembre 1997) Gli obblighi del PdK riguardano i 39 Paesi Annex B Annex 1 UNFCCC (36) Annex B PdK (39) Bielorussia e Turchia SI NO Croazia, Monaco, Liechtenstein, Slovenia NO SI
7 Protocollo di Kyoto: obiettivi Riduzione, in %, per i Paesi industrializzati (Annex B) delle emissioni di gas serra rispetto all anno base (in genere il 1990) per la media nel periodo EU, Bulgaria, Estonia, Latvia, Liechtenstein, Lithuania, Monaco, Romania, Slovakia, Slovenia, Switzerland, Czech Rep USA - 7 Canada, Japan, Poland, Hungary - 6 Croatia -5 New Zealand, Russia, Ukraine 0 Norway + 1 Australia + 8 Iceland
8 I gas serra nel PdK. CO2 CH4 N2O HFC PFC SF6
9 L equivalenza rispetto a CO2 (Global Warming Potential). CO2 1 CH4 21 N2O 310 HFC PFC SF
10 I Meccanismi Flessibili del Protocollo di Kyoto. JI (Joint Implementation): riduzioni di emissione da progetti in Paesi Annex B. Creazione di crediti ERU (Emissions Reduction Units). CDM (Clean Development Mechanism): riduzioni di emissione da progetti in Paesi non- Annex B. Creazione di CER (Certified Emissions Reduction. Emissions Trading (Commercializzazione di diritti di Emissione) effettuato tra Paesi Annex B.
11 Schema Europeo Emissions Trading. Direttiva 13 ottobre 2003 (2003/87/CE): istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra Decisione 29 gennaio 2004: istituisce le linee guida per il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra Primo periodo: Secondo periodo: Terzo periodo: (regole diverse, ex Dir 2009/29/CE)
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13 CDM Come si ottengono i crediti
14 I CREDITI DA CDM CDM: un meccanismo di credito di carbonio (previsto dal PdK) che crea CER (Certified Emissions Reduction) Il meccanismo consente ai Paesi Annex B (sviluppati) di rispettare gli obiettivi di riduzione acquistando crediti da Paesi non-annex B (in via di sviluppo) Due tipi di progetti CDM: Riduzioni di emissione alla sorgente (regole dettagliate e modalità stabilite negli Accordi di Marrakesh) Sviluppo di Sink : solo A/R (Afforestation/Reforestation) eleggibili (modalità in COP 9) Per i progetti di riduzione delle emissioni, ci sono regole contabili complesse, per potere utilizzare i crediti per lo schema Europeo ET, per Kyoto, etc
15 I CREDITI DA CDM (2) I progetti A/R sono ancora più complessi, con regole differenti a causa dei problemi connessi con la non permanenza delle riduzioni. I crediti CDM da A/R sono temporanei (t-cers) o di lungo termine (l-cers) che possono essere revocati in caso di carbon reversal come gli incendi di foreste. Se non ri-verificati, devono essere sostituiti dai CER a pieno titolo. Ancora in sviluppo un sistema di registrazione per il trasferimento e il ritiro della compliance.
16 I PROGETTI CDM: modalità di contabilizzazione. Un progetto CDM deve applicare una Metodologia Approvata che prevede la documentazione di: Addizionalità del Progetto Le Emissioni Baseline del Progetto Le Emissioni Leakage del Progetto Le Riduzioni di Emissioni stimate Le informazioni sono inserite nel Project Design Document (PDD) del CDM. Se non esiste una metodologia approvata, il proponente deve sottoporre al CDM Executive Board una domanda per una Nuova Metodologia.
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19 CDM and JI projects Single project based Must be additional Potential supply is large but risks also considerable Stages Project development Design docs. methodology Approval, Executive Board Implementation Certification Risk factors Initial stage failure Methodology rejected Non-approval Failure Delay Uncertified CER
20 CDM: il processo di approvazione. Lo sviluppo del PDD (Project Design Description) è un esercizio complicato, information intensive. Particolarmente delicata è la dimostrazione dell addizionalità. Una Nuova Metodologia (NM) crea ancora maggiore complessità, ed è un processo lento: Meth Panel schedule Meth Panel assessment Meth Panel rejection 1 3 mesi 1-2 mesi 2 3 settimane Oltre, in tal caso, alla ripetizione del processo.
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22 CDM: esclusioni. Energia Nucleare. Progetto previsto da legislazione locale in vigore. Progetto finanziato da ODA (Official Development Aid)
23 Varie modalità di acquisizione di CER. Investimento diretto in Progetti CDM con i propri assets o attraverso un intermediario. Carbon Funds. Investimento in un fondo che acquisisce CERs per conto dell investitore (Natsource, World Bank, etc.). Mercati secondari. I CERs possono essere acquistati direttamente da qualsiasi entità con un account registrato per gli scambi di crediti di carbonio. Aste. Alcuni Paesi sviluppano progetti e organizzano aste per i titolari di fondi. Alcuni scambi originano anche da questa modalità.
24 CDM Aspetti positivi
25 CDM: aspetti positivi Il meccanismo dei CDM è positivo per l ambiente, in quanto incentiva progetti in Paesi senza obblighi di riduzione GHG, e che quindi non sarebbero altrimenti realizzati. L ammissione dell uso dei crediti (CER) negli schemi ET rappresenta un grado di libertà per i gestori industriali sottoposti allo schema, e ne facilita il rispetto degli obblighi Ciò è vero anche per lo Schema Europeo ET La facilitazione dipende dalla minore quotazione dei CER: ad es. i valori attuali (Dicembre 2012) sono 7,24 per EUA e 4,07 per CER
26 Origine dei progetti
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28 Prospettive e fattori di incertezza
29 CDM: prospettive e fattori di incertezza. Il meccanismo dei CDM è legato al Protocollo di Kyoto, e quindi ne segue le incertezze legate al suo possibile proseguimento (o altri tipi di accordi internazionali vincolanti). L EU ETS, che ha alimentato finora una parte rilevante della domanda di CER, restringerà fortemente l uso dei crediti (CER) nello schema. Le prospettive di sviluppo di altri schemi ET sono ancora incerte.
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37 Emissioni GHG I dati dell Italia e dell Industria Chimica
38 Italy GHG emissions: structure and trend. Mt CO 2 eq. Legenda: CO 2 CH 4 N 2 O 2,5 519,2 37,2 43,5 6,2 (17,9%) 574,9 37,6 41,0 (20,7%) 8,8 491,2 27,8 37,3 (4,0%) ( ) Altri (HFC, PFC,SF 6 ) Of which Chemical Ind 435,9 (5,3%) 490,1 (2,8%) 417,2 (2,3%) Source: ISPRA.
39 Italy GHG emissions. Mt CO 2 eq. Other(*) Agriculture Civil uses Transport 574,9 491,1 4,0% 519,2 6,5% 4,3% 7,8% 16,4% 4,1% 7,0% 15,1% 18,1% 22,2% 19,8% 24,3% Manuf. Industry 24,2% 21,4% Chem Ind. 5,9% 17,9% 2,2% Energy Ind. 28,7% 29,6% 3,8% 28,7% (*)Solvents, Waste. Source: ISPRA.
40 Chemical Industry GHG performance : 64% emissions reduction* 1990 GHG emissions, ktco 2eq /y GHG emissions, ktco2eq/y * Italy National Inventory Report, April 2011
41 Alcuni esempi di progetti in Africa
42 Concentrazione geografica
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44 Grazie per l attenzione!
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