Maria Cristina Donati. Casa Danila. Scorcio del fronte sud con in primo piano la passerella di collegamento tra i due blocchi.

Transcript

1 Maria Cristina Donati Tecnologia marco bonaretti, antonio andreucci Casa Danila Casa Danila, modello bioecologico di residenza, dove il luogo, l orientamento, il percorso solare, la direzione dei venti e le tradizioni locali sono importanti elementi progettuali che concorrono a realizzare una struttura in sintonia con l ambiente, secondo una concezione olistica della disciplina architettonica Scorcio del fronte sud con in primo piano la passerella di collegamento tra i due blocchi. Un frammento di costruzione seicentesca ed un forte legame con l ambiente ed il paesaggio sono i presupposti su cui si sviluppa la progettazione di Casa Danila: un complesso residenziale che affronta il tema dell abitare sostenibile senza compromettere la qualità ed il valore dell architettura nei suoi connotati espressivi e spaziali. Un lotto collinare a S.Vittore di Cesena, situato su una delle prime colline che si incontrano percorrendo la E45 verso Roma, appena sopra la linea di nebbia che consente a chi ci abita di avere una quindicina di giorni di sole in più all anno rispetto a chi vive in pianura. La planimetria si inserisce nel contesto paesaggistico nel rispetto della natura e della morfologia del poggio, a partire dall orientamento, che segue l asse eliotermico nord/sud, fino alla considerazione per la vegetazione esistente che viene strategicamente inserita nel disegno del costruito oppure incorniciata negli scorci studiati delle aperture. Il forte rapporto con l ambiente è enfatizzato dall aggetto della passerella che simboleggia un ideale contatto, un cordone ombellicale con la stessa Natura che sembra, quindi, generare il costruito : contatto visivo che prosegue all interno della casa grazie alla spettacolare cascata di vetro del fronte principale. Il complesso, articolato su due piani, è costituito da due corpi di fabbrica: uno aggregato al nucleo originario, dove sono concentrate tutte le attività residenziali; l altro adibito a garage, attrezzeria e lavanderia al piano terreno e studio laboratorio al primo piano. Casa Danila sorge sulle rovine di una antica casa colonica di cui l architetto ha voluto conservare il corpo primario, la parte più antica, anche perché impostato su di una cantina piccola ma fresca e ben costruita, che è servita da impianto fondale del primo modulo insediativo. I due corpi del complesso sono uniti tramite una passerella che, al primo piano, mette in contatto la zona notte con lo studio laboratorio e, al piano terreno, protegge il percorso che dai servizi (lavanderia-attrezzeria-garage) porta all ingresso. L impianto distributivo, orientato secondo l asse eliotermico nord-sud, prevede la zona giorno (soggiorno, pranzo, cucina) e la zona notte (camere) esposte a sud, mentre la zona dei servizi (bagni, guardaroba) è rivolta a nord. L analisi dell esposizione solare, con la conseguente scelta di organizzare gli spazi interni secondo l asse di orientamento del percorso del sole, arricchisce il progetto sia sotto il profilo dell inseri- 57

2 Prospetto nord. Prospetto est. Prospetto sud. Pianta piano primo. mento ambientale, sia per quel che riguarda il miglioramento delle condizioni di comfort interno e di risparmio energetico. Il lato nord risulta, quindi, quello più massivo della costruzione, dove il laterizio svolge la sua funzione primaria di protezione dagli agenti atmosferici: l involucro è costituito da un muro in calcestruzzo con funzione portante, rivestito da un paramento in mattoni faccia a vista all esterno e in cartongesso sulla parte interna. Fra il muro in calcestruzzo e il paramento in mattoni è ricavata una intercapedine di 8 cm, riempita di materiale coibente. Il cartongesso, all interno, è applicato ad una struttura metallica di 5 cm, fissata al calcestruzzo, in modo da creare un intercapedine d aria che, oltre a dare un ulteriore contributo all isolamento termico, consente il passaggio dell impianto elettrico. La rimanente struttura, sia verticale che orizzontale, è in legno, mentre la parete a sud è costituita da una vetrata inclinata che va a saturare i moduli strutturali costituiti da pilastri e travi in legno lamellare. Si ha quindi, a nord, un muro fortemente coibentato dall esterno, in grado di costituire una rilevante massa termica, con minime aperture che illuminano spazi cuscinetto quali scale, servizi igienici, spogliatoi e ripostigli; a sud, invece, si impone la vetrata che, partendo dal piano terreno, sale continua fino al sottotetto. I fattori ambientali divengono, quindi, elementi importanti per la progettazione dell edificio, che vive in sintonia con la natura secondo una concezione olistica del costruire che prevede di rendere la casa autosufficiente anche dal punto di vista energetico. La parete vetrata del fronte principale è stata infatti ideata con l obiettivo di coadiuvare la climatizzazione degli ambienti interni (il contributo energetico del suo effetto serra è già stato 58 CIL 94

3 Veduta del fronte principale. sperimentato da due cicli stagionali): l apporto solare è regolamentato da un frangisole in legno di abete canadese esterno alla vetrata che, orizzontalmente, può scendere fino alla totale chiusura e, nello stesso tempo, può essere orientato in modo da mantenere, nel periodo estivo, la vetratura sempre in ombra. La totale chiusura del frangisole è utile anche in inverno per il contenimento delle dispersioni di calore nelle ore notturne. Per quanto riguarda il programma energetico, il progetto prevedeva inoltre che tutta la parte superiore alla vetrata, in corrispondenza del sottotetto, fosse ricoperta da pannelli fotovoltaici per una superficie di circa 25 m 2. In tale senso è stata fatta richiesta di finanziamento sia agli Enti preposti alla promozione dell applicazione del sistema anche da parte di privati, sia all Enel per attivare il rapporto previsto di compravendita dell energia consumata e prodotta, senza però ottenere risultati positivi. Una possibile conclusione potrebbe essere che in Italia si è ancora lontani dall attivazione di programmi di questo genere anche se la consapevolezza dell emergenza ambientale ha oramai maturato una coscienza progettuale che non può più prescindere dal dare una qualità ecologica al costruire che indirizzi i consumi energetici verso nuovi modelli concretamente ecocompatibili. Gli esempi europei di recente realizzazione sono molteplici: ad esempio si potrebbero citare l insediamento residenziale BedZed a Londra e il complesso a Linz di Thomas Herzog in Austria, che rappresentano solo alcuni dei molteplici esperimenti di successo in materia di salvaguardia delle risorse energetiche. In particolare, per quanto riguarda Casa Danila, i pannelli solari per la produzione dell acqua calda per l impianto idrico sanitario sono stati collocati sulla copertura del corpo di fabbrica dell attrezzeria, seguendo l inclinazione del tetto. L autosufficienza è garantita almeno per otto mesi l anno, anche se un contributo si ha anche nelle giornate soleggiate del periodo invernale. L impianto di riscaldamento è a pannelli radianti a bassa temperatura di esercizio. Allo stato attuale, la zona che doveva accogliere i pannelli fotovoltaici è stata sostituita da pannelli in lamiera di rame in modo da poter essere rimossi e sostituiti in qualsiasi momento. Casa Danila è quindi un esempio di grande stimolo innovativo dove la tecnologia trova una perfetta integrazione con gli aspetti più strettamente compositivi, come si conviene alla 59

4 Veduta di dettaglio della passerella di ingresso sul fronte principale. Veduta del fronte tergale. migliore architettura di aperta matrice strutturalista del gruppo fiorentino del CSPE (Centro Studi Progettazione Edilizia): la geometria sintetica e chiara non concede molto ai decori tipici della residenza; le volumetrie sono sottolineate dalle scossaline in rame della copertura a filo con il laterizio che traccia una linea sicura a contatto con il cielo. Lo slancio dei camini regala verticalità ed enfatizza il valore materico e la qualità del paramento a vista che scorre uniforme sulle facciate, interrotto solo da fasce di ricorsi di mattoni posti di taglio, inclinati o arretrati secondo delicati giochi geometrici, come in corrispondenza della canna fumaria, dei marcapiano e dell imposta degli infissi. I materiali, trattati con grande cura, affermano la loro importanza con accostamenti puri: il mattone, il legno, il rame, il vetro valorizzano l essenza della propria natura con attacchi minimalisti ma di grande forza materica, sia all esterno che all interno dove un prezioso pavimento palladiano regala luminosità agli ambienti che non necessitano più di eccessivo arredo, grazie, appunto, al susseguirsi del disegno scavato nelle pareti dalla presenza dei diversi materiali. L ingresso è sottolineato dall aggetto della passerella che ricorda l essenzialità dei ponti delle navi, reminiscenza della vicinanza del mare, la cui voluta essenzialità è ancora un modo per non interferire con il paesaggio che si insinua tra i sottili cavi di acciaio della balaustra. Scheda tecnica Veduta del blocco servizi. Progetto: Marco Bonaretti Consulente: Antonio Andreucci, CSPE Consulente architettura bioclimatica: Antonio Andreucci Progetto strutturale: Niccolò De Robertis, A & I Superficie: 240 m 2 60 CIL 94

5 Primo piano sulla passerella di ingresso. Scorcio del profilo del fronte principale. Stralcio esecutivo del dettaglio della canna fumaria d angolo. Legenda: 1. canna fumaria inox 2. laterizio 3. isolamento termico 4. graffaggio per ancoraggio laterizio 5. setto in c.a. 6. controparete in cartongesso corso superiore corso inferiore 61