Prefettura di Parma Ufficio Territoriale del Governo
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- Alfonso Manzi
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1 PROTOCOLLO D INTESA PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE A FAVORE DEI RICHIEDENTI ASILO OSPITATI NEL TERRITORIO PARMENSE tra Prefettura di Parma e Regione Emilia Romagna; Provincia; Comuni Capidistretto di: Parma, Fidenza, Langhirano e Unione Comuni Valli Taro e Ceno; Comuni di: Montechiarugolo, Collecchio, Salsomaggiore Terme, Pellegrino P.se, Bardi, Bedonia, Torrile, Lesignano De Bagni, Colorno, Sorbolo, Traversetolo, Varsi; Comitato Provinciale di Volontariato di Protezione Civile, Ass. Forum Solidarietà; Caritas Diocesana Parma; Ciac Onlus; Croce Rossa Italiana Sez. Provinciale; ANPAS; Ente Gestione Parchi e biodiversità Emilia occidentale; Azienda agraria Stuard; Gestori del Sistema di Accoglienza richiedenti Asilo; Club Alpino Italiano Sez. Provinciale; PREMESSO CHE: - a partire dal 2014 è in corso un significativo flusso migratorio di cittadini stranieri provenienti per la maggior parte dalla costa libica e soccorsi in mare nell ambito delle operazioni Mare Nostrum e Mare Sicuro; - i migranti, successivamente allo sbarco nei porti italiani, attesa la consistenza numerica, vengono ospitati, sulla base d i un piano d i riparto nazionale e regionale, in stru tt u re di accoglienza attivate anche in questa provincia ; DATO ATTO CHE: Gli stranieri hanno formulato l istanza per ottenere la protezione internazionale presso la competente Commissione Territoriale, sono in corso le procedure di rito per l asilo; PRESO ATTO CHE: Con il permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Parma, appare di pregnante importanza, anche in un'ottica di massima 1
2 integrazione, costruire percorsi di conoscenza del contenuto sociale in cui i richiedenti asilo vengono accolti anche attraverso la partecipazione ad attività e servizi resi in qualità di volontari a favore della collettività ospitante; i rappresentanti dei territori in cui sono state attivate strutture provvisorie di accoglienza hanno espresso i n linea di massima l'intenzione di individuare servizi ed attività utili alla collettività e realizzabili attraverso attività di vo lontariato; il Ministero dell Interno con circolare n del 27 novembre 2014 e con nota 5696 del 20 maggio 2015, ha espressamente invitato le Prefetture a promuovere iniziative ed attività che valorizzino la presenza degli stranieri accolti nei singoli territori; VISTI : gli artt. 14 e ss. del codice civile recanti disposizioni sulle associazioni, riconosciute e non, sulle fondazioni e sui comitati; la legge 11 agosto 1991, n. 266: "Legge - quadro sul volontariato" e successive mod ifiche; il decreto legislativo 25 luglio 1998 n. 286: "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" e successive modifiche; i l D.P.R. 31 Agosto 1999, n. 394 "Regolamento recante norme d i attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'articolo 1 comma 6, del decreto Iegislativo 25 luglio 1998 n. 286"; la legge 8 novembre 2000, n. 328 concernente "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" e successive modifiche; i l decreto l egislativo o 19 novembre 2007 n. 251 di attuazione della direttiva 2004/ 83/CE recante norme minime su l l'attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o d i persona altrimenti bisognosa d i protezione internaz iona le, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosci uta; la legge della Regione Emilia Romagna del 30 giugno 2014 n. 8 recante "Legge di semplificazione della disciplina regionale in materia di volontariato, associazionismo di promozione sociale, 2
3 servizio civile che prevede tra l altro l istituzione della giornata della cittadinanza solidale ; il d.lgs. 21 febbraio 2014, n. 18: "Attuazione della direttiva 201 1/95/UE recante norme sull'attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di beneficiario di protezione internazionale su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria, nonché sul contenuto della protezione riconosciuta"; TUTTO CIÒ VISTO E CONSIDERATO, LE PARTI SOTTOSCRIVONO E CONVENGONO QUANTO SEGUE ARTICOL0 1 Le parti concordano sulla fondamentale importanza di definire, sin da subito, percorsi educativi di accoglienza ed integrazione a favore dei richiedenti asilo ospitati nel territorio parmense che permettano loro di inserirsi nel contesto sociale anche attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante e che promuovano la formazione di una coscienza della partecipazione. ARTICOL0 2 Le parti concordano che le attività di cu i all'art. 1 potranno essere svolte dai cittadini stranieri che: - hanno presentato istanza per il riconoscimento della protezione internazionale presso la competente Commissione Territoriale; - abbiano sottoscritto il patto di volontariato allegato che costituisce parte integrante del protocollo; - abbiano richiesto l'adesione ad un'associazione e/o organizzazione operante nel territorio dell'ambito ospitante, secondo le regole indicate dagli Statuti e dagli atti organizzativi interni delle stesse, ovvero risultino iscritti negli albi dei volontari tenuti dai Comuni della provincia. ARTICOL0 3 L'adesione del migrante ad uno degli enti od organismi di volontariato disciplinati dalla legge 11 agosto 1991, n. 266 nonché dalla legge regionale 8/2014 è LIBERA, VOLONTARIA E GRATUITA e comporta l'impegno per il migrante di rendere una o più prestazioni 3
4 personali, volontarie e gratuite, individualmente o in gruppi, per il perseguimento delle finalità di carattere sociale civile e culturale dell'organizzazione cui aderisce ovvero secondo le indicazioni del Comune ospitante. ARTICOLO 4 L'associazione e/o organizzazione di volontariato individuerà, se del caso in sinergia con il Sindaco del Comune interessato (o suo delegato), i servizi di volontariato cui potranno partecipare i cittadini stranieri. Al riguardo i Comuni e le Organizzazioni di Volontariato interessate potranno eventualmente sottoscivere una apposita convenzione per disciplinare modalità e tempi dell'attività di volontariato. Per gli stranieri coinvolti nella progettualità verranno assicurati: a) la formazione necessaria affinché possano attendere alle attività previste; b) gli eventuali strumenti, attrezzature e dispositivi di protezione individuale e per l'esercizio delle attività al fine di ridurre al minimo qualsivoglia rischio per la propria e per l'altrui incolumità; c) un'adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e contro gli infortuni; d) idonei strumenti di riconoscimento da indossare durante lo svolgimento dell'attività di volontariato; Le attività, cui potranno partecipare, dovranno principalmente inserirsi nel contesto delle attività di carattere civile e dei s ervizi alla collettività che non richiedono specializzazione e comunque secondo le capacità, attitudini, professionalità e intenzioni del volontario. Tali attività e prestazioni dovranno essere rese sempre con la supervisione di un educatore o di un tecnico ovvero di un referente indicato dall 'associazione di volontariato al fine di garantire la massima realizzazione delle potenzialità educative/formative del progetto approvato. Una volta definita l 'attività di volontariato che potrebbe essere svolta dai richiedenti asilo, il soggetto proponente (Sindaco del Comune interessato ovvero associazione/organizzazione di volontariato) comunica alla Prefettura di Parma la volontà di avviare il progetto e le modalità di svolgimento dello s tesso. ARTICOL0 5 Ferme restando eventuali, specifiche, iniziative formative curate dalle associazioni/organizzazioni di volontariato o dai Comuni, i gestori delle strutture ospitanti, nell ambito delle attività già organizzate per gli stranieri 4
5 accolti, si impegnano a garantire sin dalla sottoscrizione del presente protocollo la formazione di cui al precedente art. 4, lett.a). ARTICOL0 6 I Comuni capi distretto si impegnano a fare opera di sensibilizzazione nell applicazione del presente protocollo nei confronti dei Comuni del proprio territorio. ARTICOL0 7 La Prefettura di Parma, ricevuta l'indicazione di cui all'art. 4 ne darà adeguata comunicazione ai responsabili delle strutture ospitanti affinché, attraverso l'ausilio dei mediatori culturali, forniscano adeguate comunicazioni ai richiedenti asilo. Tale attività non comporta oneri economici per la Prefettura di Parma, né per i l Ministero dell'interno. ARTICOL0 8 Per il monitoraggio della presente intesa, per la progettazione delle iniziative, per il confronto e lo scambio di informazioni nonché per la promozione di strategie di intervento congiunte e di buone prassi è istituito, presso la Prefettura di Parma, un tavolo tecnico di coordinamento presieduto da un dirigente della Prefettura stessa. ARTICOLO 9 La durata del Protocollo è concordemente stabilita in anni uno, rinnovabile per uguale durata, a decorrere dalla data di sottoscrizione del Protocollo. Parma, 25 giugno
6 Prefettura di Parma Regione Emilia Romagna Provincia di Parma Comune Capo distretto di Parma Comune Capo distretto di Fidenza Comune Capo distretto di Langhirano Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno Comune di Montechiarugolo Comune di Collecchio Comune di Salsomaggiore Terme 6
7 Comune di Pellegrino P.se Comune di Bardi Comune di Bedonia Comune di Torrile Comune di Lesignano De Bagni Comune di Colorno Comune di Sorbolo Comune di Traversetolo Comune di Varsi 7
8 Comitato Provinciale di Volontariato di Protezione Civile Associazione FORUM Solidarità Caritas Diocesana Parma CIAC Onlus Croce Rossa Italiana Sez Provinciale ANPAS Ente Gestione Parchi e Biodiversità Emilia Occidenetale Azienda Agraria Stuard Club Alpino Italiano 8
9 Ass. Amici Opera Salesiana Talita Kum Congregazione Suore Salesiane Hotel Maria Luigia Ass. Gruppo Amici Onlus Consorzio Fantasia Aurora Domus Polisportiva Il Cervo Casa Protetta Aurea Comunità Betania 9
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