Facoltà di Economia Corso di Laurea magistrale in Marketing e Comunicazione per le aziende. Prof. Tonino Pencarelli Dott.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Facoltà di Economia Corso di Laurea magistrale in Marketing e Comunicazione per le aziende. Prof. Tonino Pencarelli Dott."

Transcript

1 Facoltà di Economia Corso di Laurea magistrale in Marketing e Comunicazione per le aziende Prof. Tonino Pencarelli Dott. Simone Splendiani Strategia d impresa A.A. 2010/2011 Capitolo 7 Competere nei Mercati Internazionali A cura di: Giovanna Carcapede Maria Elisa De Marco Benedetta Diottalevi Guendalina Grossi Diana Ricciardi

2 Introduzione Un impresa che aspira alla leadership del settore deve considerare Il mercato nazionale Ragionare a livello globale» I paesi in via di sviluppo stanno aprendo i propri mercati» Le imprese si stanno espandendo per ottenere solide posizioni competitive

3 Indice La competizione su scala internazionale prevede 4 tematiche strategiche: 1. Stabilire se adeguare l offerta alla caratteristiche dei singoli mercati nazionali (per avvicinarsi ai gusti degli acquirenti locali); 2. Decidere se adottare la stessa strategia di base in tutti i paesi, oppure offrire un prodotto standardizzato su scala globale; 3. Localizzare gli stabilimenti di produzione, i centri di distribuzione e i servizi di assistenza; 4. Definire come distribuire con la massima efficienza risorse, competenze e capacità dell impresa fra i vari mercati nazionali per assicurarsi un vantaggio competitivo;

4 Perché espandersi nei mercati internazionali? 1. Per accedere a nuovi mercati di sbocco: incremento dei ricavi, dei profitti e crescita a l.t. dell impresa. Es. Dell, Sony, Toyota sono in corsa per la leadership globale e si stanno muovendo in modo rapido e aggressivo. 2. Per ridurre i costi e diventare più competitivi: il volume di vendita del mercato interno non è sufficiente a cogliere appieno le economie di scala o gli effetti della curva d esperienza. 3. Per trarre ulteriori vantaggi competitivi nei mercati esteri derivanti dalle proprie competenze chiave, es. Wal mart sta sfruttando la sua abilità nei discount per espandersi in Cina, in America latina 4. Per ripartire i rischi su un numero di mercati più ampio: l impresa che opera su mercati con caratteristiche diverse può ripartire i rischi senza dipendere esclusivamente dall attività del proprio mercato interno.

5 Differenze Culturali, Demografiche e di Mercato Le strategie devono essere adottate ai contesti in cui si va a operare, perché queste differenze cambiano da paese a paese. Il design del prodotto non funziona sempre allo stesso modo in tutti i mercati, in certi potrà essere inadeguato. Es. Frigoriferi In Europa settentrionale: grandi dimensioni; In Europa meridionale: piccole dimensioni; Regioni asiatiche: Status Symbol;

6 che risponde ai gusti locali sarà più attraente per il consumatore Un offerta di prodotto i costi di produzione e distribuzione aumentano standardizzata crea economie di scala e favorisce gli effetti della curva di esperienza

7 L impresa deve far particolarmente attenzione anche ai: A. Vantaggi legati all ubicazione delle proprie operazioni; B. Rischi di un oscillazione sfavorevole dei tassi di cambio; C. richieste di carattere politico ed economico dei governi locali;

8 A. Vantaggio competitivo basato sulla localizzazione Costi più bassi; Leggi meno restrittive; Vicinanza coi fornitori; Risorse naturali; Un ulteriore vantaggio legato all impresa è: la qualità dell ambiente imprenditoriale. L Irlanda grazie al: basso livello di tassazione per le imprese attenzione da parte del governo ai bisogni dell impresa politica aggressiva per incoraggiare l apertura di stabilimenti hi-tech. area geografica ricca di università, impianti, istituti di formazione personale e imprese è divenuta uno dei paesi più dinamici e con il maggior tasso di crescita di tutta Europa negli anni 90.

9 B. Rischio di oscillazioni sfavorevoli dei tassi di cambio L instabilità dei tassi di cambio complica notevolmente la questione dei vantaggi di costo legati alle variabili geografiche perché potrebbero: 1. Vanificare il vantaggio di costo di un determinato paese; 2. Trasformare un area ad alto costo in area competitiva; Un esempio di rischio di oscillazione sfavorevole dei tassi di cambio può essere quello di: un azienda americana che esporta in Europa i propri prodotti realizzati in Brasile. Se 1 prodotto costa R$ 4 R$ 4 = 1 Tasso di cambio Se R$ diminuisce R$ 5 = 1 1 prodotto = 0.8 Se R$ aumenta R$ 3 = 1 1 prodotto = 1.33

10 C. Politica dei governi locali Le autorità statali possono applicare misure di ogni genere per influenzare l ambiente imprenditoriale, e le attività delle imprese straniere nei propri mercati: I prodotti realizzati devono essere realizzati devono essere fatti con componenti locali; Leggi a protezione delle imprese locali; Restrizioni sulle esportazioni; Prestiti e sussidi con bassi tassi di interesse alle imprese locali;

11 Concorrenza multinazionale differenza nelle condizioni di mercato Concorrenza multinazionale imprese interessate alla leadership Le caratteristiche salienti sono: 1. La diversità delle caratteristiche di prodotto che esercitano un richiamo sull acquirente nei vari paesi; 2. Le differenze fra le imprese appartenenti alle differenti nazioni 3. Divergenze nelle condizioni del settore e nelle forze competitive dei singoli mercati;

12 In presenza di una concorrenza multinazionale l impresa leader in un paese non lo è per forza anche in altri, perché il suo potere strategico e le sue capacità potrebbero essere poco rilevanti ai fini della competitività in altri mercati. Concorrenza multinazionale trasmissioni radiotelevisive istituti di credito abbigliamento metalli prodotti alimentari vendita al dettaglio

13 e Concorrenza globale In un settore globale lo stesso gruppo di concorrenti opera in molti paesi che presentano un elevato volume di vendita, perciò è strategicamente importante una presenza competitiva per assicurarsi una posizione globale forte all interno del settore.

14 Il vantaggio competitivo dell impresa dipende: dalle sue operazioni su scala mondiale dalla posizione acquistata nel proprio paese concorrono i vantaggi derivanti dalle operazioni dell impresa in altre nazioni Automobili Tv Pneumatici Concorrenza Globale Telefonia mobile Pc Macchine fotografiche digitali Quando il numero dei concorrenti operanti in un settore si restringe, la concorrenza multinazionale si trasforma in globale.

15 Opzioni strategiche di base per l ingresso e la concorrenza nei mercati internazionali 1. Strategie di esportazione 2. Strategie basate sulla concessione di licenze 3. Strategie di espansione attraverso il franchising 4. Strategia multinazionale 5. Strategia globale 6. Alleanze strategiche o joint venture

16 Strategie di esportazione Consentono all impresa di avvalersi di stabilimenti di produzione siti nel proprio paese per avviare la vendita su scala internazionale Creazione di organizzazioni di distribuzione e di vendita proprie Ricorso a grossisti stranieri con esperienza di importazione per le funzioni di distribuzione e di marketing

17 Strategie di esportazione Le principali funzioni svolte all estero riguardano essenzialmente la creazione di una rete di distributori e, in alcuni casi, attività di promozione delle vendite e di creazione della consapevolezza della marca. Vantaggi contenimento del rischio contenimento degli investimenti di capitale Vulnerabilità della strategia - quando i costi di produzione sono maggiori dei concorrenti; - quando i costi di spedizione sono elevati; - quando si manifestano oscillazioni sfavorevoli dei tassi di cambio.

18 Strategie basate sulla concessione di licenze Consistono nel concedere licenze ad operatori esteri per l adozione delle tecnologie dell impresa o dei diritti di produzione, in cambio di royalties. Questa strategia è vantaggiosa per: Un Impresa con know-how tecnico o prodotto unico non dispone di risorse e competenze necessarie all ingresso nei mercati esteri; Evitare i rischi connessi all investimento di risorse in paesi poco conosciuti. Svantaggio della strategia: Rischio legato alla condivisione di un know-how tecnologico prezioso.

19 Strategie di espansione attraverso il franchising Forma di collaborazione continuativa fra imprese su base contrattuale tramite la quale, l impresa interessata a fare ingresso in un paese estero (franchisor) concede a uno o più franchisee locali, l utilizzazione della propria formula organizzativa e commerciale. (United Colors of Benetton, Hilton, UPS, McDonald s, 7 eleven)

20 FRANCHISING Il franchisor (affiliante) Deve investire solo risorse necessarie all assunzione, formazione, supporto e monitoraggio degli operatori locali Il franchisee (affiliato) Sostiene la maggior parte dei costi e dei rischi legati alla creazione di punti vendita all estero Svantaggi della strategia: Problemi legati al controllo qualità; Problemi nella concessione di autorizzazioni per modificare l offerta in base agli acquirenti locali.

21 Strategie multinazionali localizzate o strategia globale? L impresa deve decidere se adeguare l offerta alle caratteristiche dei singoli mercati per avvicinarla ai gusti e alle preferenze degli acquirenti locali, oppure offrire un prodotto standardizzato su scala globale. OPZIONI STRATEGICHE 1. pensa locale, agisci locale 2. pensa globale, agisci globale 3. pensa globale, agisci locale

22 1. pensa locale, agisci locale : strategia multinazionale pensa locale, agisci locale Adeguare l approccio competitivo e l offerta di prodotto alle condizioni di mercato e alle preferenze degli acquirenti dei singoli paesi. Delegare l elaborazione strategica ai manager locali.

23 pensa locale, agisci locale Una strategia multinazionale, diventa fondamentale quando: sussistono differenze significative fra i vari paesi; i governi locali introducono precise normative; le restrizioni commerciali imposte dai diversi governi locali, impediscono l adozione di un approccio uniforme e coordinato a livello mondiale. Es. Castrol e GM

24 2. Pensa globale, agisci globale : strategia globale Perseguire la stessa strategia competitiva di base in tutti i paesi. pensa globale, agisci globale Offrire lo stesso prodotto, con adeguamenti marginali ai singoli paesi qualora lo impongano le condizioni di mercato. Sfruttare le stesse capacità, gli stessi canali di distribuzione e gli stessi approcci di marketing in tutto il mondo. Coordinare le iniziative strategiche dalla sede centrale.

25 pensa globale, agisci globale Quando le differenze fra i vari paesi sono sufficientemente contenute, tale l approccio è preferibile alla localizzazione strategica perché: agevola l unificazione delle operazioni e la creazione di una reputazione e di un immagine di marca uniforme in tutti i mercati; l impresa può concentrare tutte le proprie risorse nella creazione di punti di forza e di capacità che le consentono di assicurarsi un vantaggio competitivo sui concorrenti non solo nazionali ma di portata globale.

26 3. Pensa globale, agisci locale : soluzione intermedia Adottare la stessa strategia competitiva di base in tutti i paesi. pensa globale, agisci locale Sviluppare la capacità di adeguare l offerta di prodotto per vendere versioni diverse nei vari mercati. Concedere ai manager locali l opportunità di modificare le caratteristiche del prodotto per soddisfare al meglio gli acquirenti locali e di adeguare le attività di produzione, distribuzione e marketing in base alle necessità del mercato. Es. Dell e Whirlpool

27 McDonald s è in grado di soddisfare le esigenze dei clienti nei diversi mercati. I motivi principali che hanno spinto la più grande catena di fast food del mondo ad adottare l approccio pensa globale, agisci locale sono: 1) La diversità dei gusti e dei costumi locali 2) La competizione locale 3) Le leggi imposte dai governi locali pensa globale, agisci locale Il caso Mc Donald s Mc Italy, Mc China, Mc World

28 COME CREARE IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI MERCATI INTERNAZIONALI? 3 MODI: ridurre i costi 1. Localizzazione delle proprie operazioni per maggiore differenziazione del prodotto 2. Trasferimento di competenze ai mercati esteri 3. Coordinamento dei vari mercati

29 1. LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA 2 ORDINI DI DECISIONI DA AFFRONTARE: a) Concentrare le attività in poche o diverse aree geografiche b) Decidere in quali paesi concentrare alcune attività

30 1. LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA Modello della catena del valore applicato alle decisioni di internazionalizzazione (Porter 1987) Attività a monte (produzione, logistica in entrata e attività operative legate ai processi produttivi): si prestano a scelte di concentrazione, ovvero sono localizzate laddove sono maggiori i vantaggi nell utilizzo dei fattori produttivi e la possibilità di sfruttare economie di scala (nel paese di origine o in paesi esteri). Attività a valle (marketing, vendite, logistica in uscita, assistenza alla clientela): richiedono di essere svolte in prossimità dei mercati di destinazione, sottoposte quindi a dispersione per quanto sono numerosi i mercati serviti. Fonte: Di Bernardo B., Gandolfi V., Tunisini A., (2009)

31 1. LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA a) Concentrare le attività in poche aree geografiche QUANDO? 1- IN ALCUNE AREE GEOGRAFICHE LA PRODUZIONE O ALTRE ATTIVITA PRESENTANO COSTI PARTICOLARMENTE CONTENUTI (ES. BASSI COSTI DI MANODOPERA NEI PVS). 2- IN PRESENZA DI ELEVATE ECONOMIE DI SCALA: AD ES L IMPRESA PUÒ OTTENERE UNA CONSISTENTE RIDUZIONE DI COSTI CON LA GESTIONE DI POCHI IMPIANTI MOLTO EFFICIENTI.

32 1. LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA Concentrare le attività in poche aree geografiche QUANDO? 3- IN PRESENZA DI FORTI EFFETTI DELLA CURVA DI ESPERIENZA, OVVERO SFRUTTANDO LA PRODUZIONE IN POCHI SITI E ACCRESCENDO IL VOLUME CUMULATO DA OGNI STABILIMENTO(E QUINDI L ESPERIENZA DEL PERSONALE) NEL MINOR TEMPO POSSIBILE. 4- SE CERTE AREE OFFRONO RISORSE SUPERIORI, CONSENTONO UN MIGLIOR COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA CORRELATE OPPURE OFFRONO ALTRI VANTAGGI DI VALORE (ES. PERSONALE CON PARTICOLARI CONOSCENZE TECNICHE).

33 1. LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA a) Concentrare le attività in diverse aree geografiche QUANDO? Basso livello dei costi di determinate attività nel paese ospite Per le attività legate all acquirente come la distribuzione ai rivenditori, le vendite, la pubblicità e l assistenza post-vendita che in genere hanno luogo in prossimità degli acquirenti finali. Per soddisfare le esigenze dei clienti di rapidi servizi di riparazione ed assistenza tecnica e ridurre i tempi di consegna La gestione delle attività in un unica sede sono troppo costose a causa di elevati costi di trasporto, diseconomie su larga scala e barriere commerciali Per proteggersi dai rischi di oscillazioni dei tassi di cambio, sospensione della fornitura e sviluppi politici avversi

34 2. TRASFERIMENTI TRANSNAZIONALI DI COMPETENZE Un impresa può puntare a trasferire competenze, capacità e punti di forza da un paese all altro implementando capacità e competenze già possedute. Consolidamento della posizione competitiva Basi per un vantaggio competitivo sostenibile nei confronti di concorrenti globali o multinazionali e nazionali; corsa alla leadership globale (vedi Wal-mart)

35 2. TRASFERIMENTI TRANSNAZIONALI DI COMPETENZE Il trasferimento transnazionale delle capacità non è una ricetta infallibile per il Successo (vedi Philips). Es. Philips Electronics, multinazionale olandese del settore elettronico, vende in Europa più televisori e lettori DVD di chiunque altro concorrente, ma nel mercato USA riporta scarsi livelli di vendita: ritardo nell introduzione di nuovi prodotti incapacità di sviluppare nuova forza vendita percepita come marca di fascia bassa Wal- Mart Stores Inc., l operatore di distribuzione e vendita al dettaglio più esperto si sta imponendo a livello globale, con il trasferimento della sua grande abilità nella distribuzione e nella formula dei discount nel mercato USA, a nuovi punti vendita in Cina, Giappone, Europa e America Latina.

36 3. COORDINAMENTO TRANSNAZIONALE Si tratta del coordinamento di attività dislocate in diverse aree per approfondire o ampliare i propri punti di forza, sfruttando possibilità precluse ai concorrenti che operano solo nel mercato interno. Politica aggressiva contro un concorrente nel paese in cui questo riporta i maggiori margini di profitto. Riduzione dei prezzi nei confronti di concorrenti deboli nei rispettivi mercati nazionali. Condivisione della conoscenza acquisita, ad esempio nel marketing del prodotto in UK, con il personale della Nuova Zelanda o dell Australia.

37 3. COORDINAMENTO TRANSNAZIONALE Trasferimento attività di produzione in altri paesi per sfruttare tassi di cambio più vantaggiosi. Raccolta e condivisione di informazioni/suggerimenti di clienti e personale di tutto il mondo per realizzare nuovi prodotti o per migliorare quelli esistenti, grazie a piattaforme on-line. Coordinare le stesse caratteristiche di differenziazione di prodotto in tutto il mondo per ottenere vantaggi nella creazione di un nome di marca globale molto potente Es. La reputazione mondiale e la credibilità di Honda sfruttata per posizionarsi sul mercato USA delle attrezzature per esterni, senza i costi di una nuova campagna pubblicitaria per creare consapevolezza di marca.

38 3. COORDINAMENTO TRANSNAZIONALE Coordinamento attività di R&S tra stabilimenti di una stessa impresa collocati in diverse aree geografiche. Whirlpool, leader globale nella produzione di elettrodomestici, si è impegnata per collegare le attività di R&S e di produzione degli stabilimenti siti in Nord America, in America latina, in Europa e in Asia, stabilendo una leadership di costo e riducendo i tempi per l introduzione delle innovazioni sul mercato. VANTAGGIO COMPETITIVO NELLA PROGETTAZIONE E RAPIDA INTRODUZIONE NEL MERCATO MONDIALE DI ELETTRODOMESTICI INNOVATIVI A PREZZI CONCORRENZIALI

39 ASSETTO STRATEGICO INTERNAZIONALE (Porter 1987) Concentrazione/dispersione Elevato Dispersione Network globale con attività concentrate e altre disperseforte coordinamento Concentrazione Delocalizzazione (concentrata) di una o più attività Coordinamento delle attività Replicazione della catena del valore in ogni paese estero Attività nel paese di origine e vendita all estero mediante esportazione Basso

40 TEMPLI DI PROFITTO, SOVVENZIONAMENTI TRANSNAZIONALI E OFFENSIVE STRATEGICHE GLOBALI I templi di profitto sono mercati nazionali (o aree geografiche) in cui l impresa riveste una posizione forte o protetta grazie alla quale trae profitti considerevoli. Nella maggior parte dei casi, il tempio di profitto più importante strategicamente e quantitativamente è il mercato interno, ma le imprese internazionali possono considerare templi di profitto anche altre nazioni in cui godono di: una posizione competitiva forte; elevato volume di vendite; ampi margini di profitto.

41 TEMPLI DI PROFITTO, SOVVENZIONAMENTI TRANSNAZIONALI E OFFENSIVE STRATEGICHE GLOBALI Le imprese che vantano templi di profitto ampi e protetti possiedono un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti che non ne hanno. Le imprese con più templi di profitto godono di un vantaggio competitivo sui concorrenti che dispongono di un unico tempio di profitto. Es. McDonald s opera in 119 pesi ma il suo maggiore tempio di profitto sono gli USA con il 61,2% di profitti. Nike commercializza i propri prodotti in 160 paesi e possiede due grandi templi di profitto: USA e Europa- Medio Oriente- Africa.

42 TEMPLI DI PROFITTO, SOVVENZIONAMENTI TRANSNAZIONALI E OFFENSIVE STRATEGICHE GLOBALI Sovvenzionamento transnazionale mirato ad un offensiva strategica I templi di profitto sono risorse competitive di valore in quanto la loro presenza conferisce a un concorrente globale o multinazionale la capacità finanziaria necessaria a sostenere offensive strategiche in altri paesi e alimentare la competitività dell impresa per la leadership globale. Es. un operatore globale che gode di più templi di profitto e aspira a divenire un leader globale ha una flessibilità tale da poter ridurre i prezzi nel mercato interno e accresce così la propria quota di mercato a scapito di un impresa concorrente attiva solo entro i confini nazionali.

43 OFFENSIVE STRATEGICHE PER LA CONCORRENZA NEI MERCATI ESTERI Attaccare i templi di profitto del concorrente estero, così da mettere il rivale sulla difensiva e ridurre gli utili. Adottare il sovvenzionamento transnazionale: impiegare risorse e profitti derivanti da un paese (dai templi di profitto) per sostenere offensive ai concorrenti nei paesi in cui l impresa si vuole inserire. Vendere a prezzi stracciati nei mercati rivali esteri (dumping) per: - costringere il concorrente al fallimento e a cessare l attività - creare una nuova base clienti sensibile al prezzo Rischio del dumping: manovre protettive da parte dei governi locali in particolare di quelli entrati a far parte del WTO.

44 Gli strumenti di successo per l ingresso nel mercato estero: alleanze transnazionali e joint venture Alleanze con operatori dei paesi meno sviluppati per: - importare e commercializzare prodotti ottenendo l approvazione del governo locale - sfruttare le economie di scala - colmare lacune tecniche e di conoscenza del mercato locale - condividere strutture di distribuzione e reti di rivenditori - unire le energie vs avversari comuni - creare rapporti con le figure chiave delle autorità locali - sviluppare standard tecnologici condivisi

45 PERCHÉ LE ALLEANZE TRANSNAZIONALI SONO UN ESPEDIENTE STRATEGICO ATTRAENTE Partnership o alleanze permettono comunque all impresa di: - mantenere la propria autonomia (a differenza della fusione) - non intaccare le proprie risorse finanziarie (a differenza dell acquisizione) - sciogliere l accordo al raggiungimento degli obiettivi o se questi divengono irraggiungibili (diversamente dall acquisizione che ha un carattere più permanente)

46 ESEMPI DI ALLEANZE STRATEGICHE TRANSNAZIONALI 1970 Bae System, Daimler Benz-Aerospace, Aerospatiale, Airbus Industries; Nissan, Renault; 2002 Toyota, Faw; 2004 Intel, Alcatel; 2005 GM, Chrysler, BMW; 2008 United Colors of Benetton, Sears;

47 RISCHI/INSIDIE DI ALLEANZE TRANSNAZIONALI Non riuscire a confrontarsi con pratiche operative diverse I dirigenti non vanno d accordo e le parti non riescono a raggiungere soluzioni profittevoli Diffidenza nei confronti del partner che frena: - scambio di informazioni e abilità Eccessiva dipendenza dal partner estero

48 LA LEADERSHIP GLOBALE Le alleanze transnazionali sono più efficaci nel contribuire all ingresso in mercati esteri nuovi e promettenti che nell aiutare l impresa a conquistare e mantenere la leadership Globale. LE MULTINAZIONALI Avvertono una minore esigenza di stringere alleanze transnazionali rispetto alle imprese ancora agli stadi iniziali di globalizzazione Se intendono attingere al know how locale, assumono manager del luogo Per entrare nei mercati esteri creano un abile team manageriale composto sia da funzionari interni, sia da manager locali.

49 Strategie appropriate nei mercati dei paesi emergenti

50 I paesi emergenti Cina - India - Brasile - Indonesia - Messico Immenso mercato interno La popolazione indiana e cinese rappresenta un terzo di quella mondiale con 1 miliardo e 300 milioni solo in Cina. Aumento del tenore di vita Graduale sviluppo delle economie interne Dal 1978 il reddito pro-capite della popolazione cinese urbana è cresciuta ad un tasso medio annuo del 14%. L'emergere della classe media e il contemporaneo sviluppo del credito al consumo fanno lievitare la domanda interna.

51 È NECESSARIO SPERIMENTARE DEGLI ADEGUAMENTI LOCALI PER TROVARE UNA COMBINAZIONE STRATEGICA EFFICACE CHE POSSA NEL LUNGO TERMINE GENERARE PROFITTI. Adeguare i prodotti alle condizioni di un mercato emergente non significa apportare modifiche marginali e imparare a conoscere la cultura locale. È difficile e costoso cambiare le abitudini locali.

52 TRE FATTORI PRINCIPALI DI DIFFICOLTÀ PER GLI INVESTITORI STRANIERI 1. I MERCATI EMERGENTI POSSONO ESSERE DISOMOGENEI per clima, geografia, reddito, educazione e stile di vita, rendendo difficile la promozione e la distribuzione dei prodotti su scala nazionale; 2. IL CONTESTO COMPETITIVO È PARTICOLARMENTE AGGUERRITO per la presenza di multinazionali, ma anche per l'emergere di nuove imprese locali; 3. LE LEGGI E LA BUROCRAZIA: gli stranieri devono far fronte ad un apparato burocratico spesso inefficiente e a un sistema legislativo ambiguo e poco adatto.

53 OPZIONI STRATEGICHE DELLE IMN NEI PVS A. COMPETERE SUL PREZZO B. ADEGUARSI ALLE CONDIZIONI LOCALI C. CAMBIARE IL MERCATO LOCALE D. EVITARE I MERCATI EMERGENTI DIFFICILI

54 Opzioni strategiche delle IMN nei PVS A. Prepararsi alla competizione sul prezzo. Le imprese locali possono acquisire un vantaggio di costo e per questo motivo le IMN possono attirare gli acquirenti o con prezzi d occasione o puntando sulla qualità dei prodotti. B. Essere pronti a modificare alcuni aspetti del proprio modello commerciale per adeguarsi alle condizioni locali, senza rinunciare al vantaggio delle operazioni del branding su scala globale.

55 Opzioni strategiche delle IMN nei PVS C. Esercitando la propria influenza, una IMN può cercare di cambiare il mercato locale per avvicinarlo al modo in cui l impresa opera in altri paesi. D. Evitare i mercati emergenti in cui è difficile o antieconomico modificare il modello di business dell impresa per adeguarsi alle condizioni locali.

56 TASSO DI CRESCITA IN CINA E INDIA % % 2004 vs 2003 CINA 22% INDIA 10% NEL 2004 COCA COLA HA SVILUPPATO UNA STRATEGIA FINALIZZATA AD INCREMENTARE LA PENETRAZIONE DI MERCATO IN QUESTI PAESI EMERGENTI.

57

58 VOLUME DI VENDITA (%)

59 CONSUMO PRO-CAPITE DI BEVANDE IN CINA AUSTRALIA CONSUMO PRO-CAPITE DI BEVANDE IN INDIA

60 QUALI STRATEGIE POSSONO ADOTTARE LE IMPRESE LOCALI DEI PVS PER DIFENDERSI DALLE IMN? 4 APPROCCI STRATEGICI GENERICI Intensità delle pressioni del settore per la globalizzazione Disposizione di risorse e capacità competitive adeguate

61 OPZIONI STRATEGICHE PER LE IMPRESE LOCALI CHE COMPETONO CON OPERATORI GLOBALI SALTARE L OSTACOLO CONCORRENZ A GLOBALE ELEVATE PRESSIONI DEL SETTORE PER LA GLOBALIZZAZIONE DIFESA TRASFERTA BASSE ADEGUATE AL SOLO MERCATO INTERNO TRASFERIBILI AD ALTRI PAESI RISORSE E CAPACITÀ COMPETITIVE

62 OPZIONI STRATEGICHE PER LE IMPRESE LOCALI CHE COMPETONO CON OPERATORI GLOBALI SALTARE L OSTACOLO: evitare i rivali con nuovi business o nicchie di mercato DIFESA: sfruttare i vantaggi locali CONCORRENZ A GLOBALE: competere su scala globale TRASFERTA: trasferire le competenze dell impresa all estero ELEVATE PRESSIONI DEL SETTORE PER LA GLOBALIZZAZIONE BASSE ADEGUATE AL SOLO MERCATO INTERNO TRASFERIBILI AD ALTRI PAESI RISORSE E CAPACITÀ COMPETITIVE

63 Conclusioni Perché internazionalizzarsi? 1. Stabilire se adeguare l offerta alla caratteristiche dei singoli mercati nazionali (per avvicinarsi ai gusti degli acquirenti locali); 1. Decidere se adottare la stessa strategia di base in tutti i paesi, oppure offrire un prodotto standardizzato su scala globale; 1. Localizzare gli stabilimenti di produzione, i centri di distribuzione e i servizi di assistenza; 2. Definire come distribuire con la massima efficienza risorse, competenze e capacità dell impresa fra i vari mercati nazionali per assicurarsi un vantaggio competitivo; Tre approcci di base ai fini dell elaborazione strategica: 1) Pensa locale agisci locale (o approccio multinazionale); 2) Pensa globale, agisci globale (o strategia globale); 3) Pensa globale, agisci locale (stessa strategia competitiva in tutti i mercati con adeguamenti); Altre opzioni strategiche: - Strategie di esportazione - Strategie basate sulla concessione di licenze - Strategie di espansione attraverso il franchising - Strategia multinazionale -Strategia globale; -Alleanze strategiche o joint-venture

64 Tre modi per conseguire un vantaggio competitivo nei mercati globali: 1) Localizzazione attività con scelte di concentrazione/dispersione; 2) Trasferimento transnazionale di competenze e capacità di valore competitivo ai mercati esteri; 3) Coordinamento transnazionale dei mercati; I templi di profitto sono una preziosa risorsa competitiva, soprattutto per le imprese globali, fonte di finanziamenti per il sostenimento di offensive in altri mercati (sovvenzionamento transnazionale). I mercati emergenti (PVS) presentano per le imprese globali un binomio di opportunità/rischi, infatti la redditività in questi paesi è un obiettivo complesso da raggiungere e diverse sono le strategie per competervi, senza dimenticare le possibili controffensive delle imprese locali.

65 Bibliografia Di Bernardo B., Gandolfi V., Tunisini A., (2009) Economia & Management delle imprese, Hoepli: Milano Thompson A. A., Strickland A. J., Gamble J. E., (2009) Strategia aziendale. Formulazione ed esecuzione, McGraw-Hill Sitografia

Competere nei mercati internazionali

Competere nei mercati internazionali Corso di Strategie d impresa A.A. 2009/2010 Prof. Tonino Pencarelli - Dott. Simone Splendiani Competere nei mercati internazionali A cura di: Martina Fiordigigli Silvia Gardini Cap. 7, Thompson A., Strickland

Dettagli

Capitolo 12. La strategia di espansione globale. Caso di apertura

Capitolo 12. La strategia di espansione globale. Caso di apertura EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo 12 La strategia di espansione globale Caso di apertura 12-3 La Wal-Mart si è rivolta verso altri paesi per tre ragioni - Le opportunità di crescita interna stavano

Dettagli

Cina e India cambiano l economia mondiale. Michela Floris micfloris@unica.it

Cina e India cambiano l economia mondiale. Michela Floris micfloris@unica.it Cina e India cambiano l economia mondiale Michela Floris micfloris@unica.it Una premessa L Asia non è nuova a miracoli economici Giappone, Corea del Sud, Cina e India sono protagonisti di una rapida crescita

Dettagli

UNICREDIT BANCA D IMPRESA: UNA BANCA AL SERVIZIO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE

UNICREDIT BANCA D IMPRESA: UNA BANCA AL SERVIZIO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE UNICREDIT BANCA D IMPRESA: UNA BANCA AL SERVIZIO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE Intervento a Cura di Patrizia Conte PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE

Dettagli

ANALISI DI SETTORE. Robert M. Grant

ANALISI DI SETTORE. Robert M. Grant ANALISI DI SETTORE Robert M. Grant Prof. T. Pencarelli Spagnoletti Massimo indice 1. Analisi ambientale e settoriale 2. Analisi dell attrattività del settore 3. Previsione della redditività settoriale

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

Corso di Analisi Strategiche. Analisi di Settore. Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N.

Corso di Analisi Strategiche. Analisi di Settore. Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Analisi di Settore Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Il settore è il luogo economico delle imprese che esercitano reciprocamente la concorrenza (Guido, 2000). Il confine settoriale è definito

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

Panoramica sulle modalità d ingresso nel mercato cinese. Angelo Arcuri

Panoramica sulle modalità d ingresso nel mercato cinese. Angelo Arcuri Panoramica sulle modalità d ingresso nel mercato cinese Angelo Arcuri Forme di accesso ai mercati esteri 2 Forme di accesso ai mercati esteri Investimento ridotto Investimento elevato Global Sourcing Intermediazione

Dettagli

La scelta dei canali di entrata. Michela Floris micfloris@unica.it

La scelta dei canali di entrata. Michela Floris micfloris@unica.it La scelta dei canali di entrata Michela Floris micfloris@unica.it Una premessa Individuare il canale che, meglio degli altri può essere efficace per la propria attività nei mercati esteri non è semplice

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Le strategie di marketing

Le strategie di marketing Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari Il marketing dei servizi La gestione degli intermediari Gli intermediari nei servizi: canali diretti Le imprese di servizi distribuiscono la propria offerta in alcuni casi direttamente, in altri casi si

Dettagli

Economia e Gestione delle Imprese Parte II

Economia e Gestione delle Imprese Parte II Economia e Gestione delle Imprese Parte II Capitoli 5-6 L orientamento strategico della gestione e le strategie competitive A.A. 2015-2016 Prof.ssa Laura Michelini Laurea Triennale in Economia aziendale

Dettagli

05/11/2011. CONTROLLO E SVILUPPO INTERNAZIONALE DELLE IMPRESE Prof. Luca Fornaciari

05/11/2011. CONTROLLO E SVILUPPO INTERNAZIONALE DELLE IMPRESE Prof. Luca Fornaciari CONTROLLO E SVILUPPO INTERNAZIONALE DELLE IMPRESE Prof. Luca Fornaciari Lo sviluppo internazionale delle imprese CdA Proprietà L internazionalizzazione delle imprese OBIETTIVO DI FONDO DELL AZIENDA SCELTE

Dettagli

qualità e certificazione

qualità e certificazione Globalizzazione, standard di qualità e certificazione Maria Angela Perito INEA Istituto Nazionale di Economia Agraria Campobasso, 19 maggio 2008 Complessità del problema Cambiamenti delle esigenze del

Dettagli

Investimenti Diretti Esteri

Investimenti Diretti Esteri Investimenti Diretti Esteri Daniele Mantegazzi IRE, Università della Svizzera Italiana 14 novembre 2013 Daniele Mantegazzi Economia Internazionale 14 novembre 2013 1 / 24 Contenuti e struttura della lezione

Dettagli

IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI SETTORI MATURI

IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI SETTORI MATURI IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI SETTORI MATURI Cap. XII di R. Grant A cura di: Paola Bisaccioni INDICE Maturità e peculiarità dei settori maturi I fattori critici di successo L implementazione strategica

Dettagli

Capitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale

Capitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo sette Investimenti diretti esteri Investimenti diretti esteri nell economia mondiale 7-3 Il flusso di IDE è l ammontare di investimenti esteri realizzati in un dato

Dettagli

I rapporti economici internazionali. Liberismo e protezionismo La Bilancia dei pagamenti Il cambio La globalizzazione

I rapporti economici internazionali. Liberismo e protezionismo La Bilancia dei pagamenti Il cambio La globalizzazione I rapporti economici internazionali Liberismo e protezionismo La Bilancia dei pagamenti Il cambio La globalizzazione Il commercio internazionale E costituito da tutti gli scambi di beni e servizi tra gli

Dettagli

Belowthebiz idee in rete

Belowthebiz idee in rete Le 5 forze di Porter Nella formulazione di una strategia un passo fondamentale è la definizione e lo studio delle principali caratteristiche del settore in cui si opera. Lo schema di riferimento più utilizzato

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

Fasi di crescita. Chiara Casadio

Fasi di crescita. Chiara Casadio Fasi di crescita Chiara Casadio condizioni interne ed esterne Le strategie di crescita possono essere influenzate da condizioni interne ed esterne all impresa. Le condizioni esogene principali possono

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

Corso di Marketing Industriale

Corso di Marketing Industriale U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Facoltà di Ingegneria Corso di Marketing Industriale Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it Pianificazione e sviluppo di un nuovo

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Corso di Economia e tecnica degli scambi internazionali

Corso di Economia e tecnica degli scambi internazionali Corso di Economia e tecnica degli scambi internazionali Lezione 8 Le strategie dell internazionalizzazione: gli investimenti diretti esteri Che cosa comporta realizzare un IDE? Costituisce di norma la

Dettagli

Programma di Export Temporary Management

Programma di Export Temporary Management Programma di Export Temporary Management Aree di intervento Business Strategies, grazie ad una solida esperienza acquisita negli anni, eroga servizi nell ambito dell Export Temporary Management finalizzati

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

FUSIONI E ACQUISIZIONI

FUSIONI E ACQUISIZIONI FUSIONI E ACQUISIZIONI 1. Fusioni e acquisizioni: concetti introduttivi 2. Il valore del controllo di un impresa 3. La redditività di un acquisizione 4. Alcuni tipi particolari di acquisizioni: LBO, MBO

Dettagli

Capitolo quindici. Produzione globale, outsourcing e logistica. Caso di apertura

Capitolo quindici. Produzione globale, outsourcing e logistica. Caso di apertura EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo quindici Produzione globale, outsourcing e logistica Caso di apertura 15-3 Quando ha introdotto la console video-ludica X-Box, Microsoft dovette decidere se produrre

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

Bosco&Co. STRATEGIE E SVILUPPO D IMPRESA AGENZIA DI COMUNICAZIONE ROMA - BATTIPAGLIA (SA)

Bosco&Co. STRATEGIE E SVILUPPO D IMPRESA AGENZIA DI COMUNICAZIONE ROMA - BATTIPAGLIA (SA) BoscoCo. STRATEGIE E SVILUPPO D IMPRESA AGENZIA DI COMUNICAZIONE BoscoCo. è il partner professionale che supporta le imprese nel governo e nella gestione del loro business, aiutandole a raggiungere le

Dettagli

Università di Macerata. L internazionalizzazione delle PMI: problemi e prospettive

Università di Macerata. L internazionalizzazione delle PMI: problemi e prospettive Università di Macerata Facoltà di Giurisprudenza Dipartimento di Studi Giuridici ed Economici L internazionalizzazione delle PMI: problemi e prospettive Francesca Spigarelli spigarelli@unimc.it Tecnologia,

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

Le prestazioni della Supply Chain

Le prestazioni della Supply Chain Le prestazioni della Supply Chain L ottenimento dell adattamento strategico e la sua portata Le prestazioni della Supply Chain 1 Linea guida Le strategie Competitiva e della supply chain L ottenimento

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

IL CASO: Hewlett-Packard

IL CASO: Hewlett-Packard IL CASO: Hewlett-Packard Proposta acquisizione Compaq con duplice finalità (Fiorina): 1) conseguimento economie di scala; 2) ingresso nel mercato dei servizi. Pareri sfavorevoli alla fusione (Hewlett e

Dettagli

L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE SCHEMA OPERATIVO

L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE SCHEMA OPERATIVO L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE SCHEMA OPERATIVO Schema di strategie per l internazionalizzazione Processo di internazionalizzazione Il processo di internazionalizzazione consente di avere

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo Capitolo XVII La gestione del processo innovativo Il ruolo dell innovazione nell economia dell immateriale L innovazione ha assunto un ruolo particolarmente significativo come variabile esplicativa della

Dettagli

Questionario sui fabbisogni. di servizi per l internazionalizzazione delle aziende

Questionario sui fabbisogni. di servizi per l internazionalizzazione delle aziende Via Valentini, 14-59100 Prato tel. 0574 4551 - fax 0574 604595 www.ui.prato.it e-mail: uip@ui.prato.it Questionario sui fabbisogni di servizi per l internazionalizzazione delle aziende L IMPRESA E I MERCATI

Dettagli

PRODUZIONE E CRESCITA

PRODUZIONE E CRESCITA Università degli studi di MACERATA ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2012/2013 PRODUZIONE E CRESCITA Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@unimc.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi

Dettagli

Cap. 12: INTEGRAZIONE VERTICALE

Cap. 12: INTEGRAZIONE VERTICALE : INTEGRAZIONE VERTICALE Facciamo un passo indietro INTEGRAZIONE VERTICALE ORIZZONTALE Si ha integrazione orizzontale quando l impresa espande l attività a prodotti, processi e know-how affini alla filiera

Dettagli

PIÙ ENERGIA PER LA LOGISTICA. SOLARE, OVVIAMENTE. Continua

PIÙ ENERGIA PER LA LOGISTICA. SOLARE, OVVIAMENTE. Continua PIÙ ENERGIA PER LA LOGISTICA. SOLARE, OVVIAMENTE. Continua CONTENUTO Conosciamo CONOSCIAMO IL VOSTRO SETTORE Conosciamo Nell ultimo decennio il settore dell energia solare ha registrato una crescita senza

Dettagli

IL BUSINESS PLANNING LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN. 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi. Ing. Ferdinando Dandini de Sylva

IL BUSINESS PLANNING LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN. 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi. Ing. Ferdinando Dandini de Sylva LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi Illustrare con esattezza la vostra vision e gli obiettivi dell iniziativa, può sembrare ovvio.in realtà molti

Dettagli

Costituzione dell azienda

Costituzione dell azienda START UP E PMI INNOVATIVE - DALL IDEA ALL IMPRESA: SVILUPPO E STRUMENTI NORMATIVI I vantaggi, le agevolazioni fiscali, i finanziamenti regionali Costituzione dell azienda Giovedì 26 novembre 2015 Gli Step

Dettagli

Segmentazione del mercato e scelta del target

Segmentazione del mercato e scelta del target Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali

Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali Antonio Catalani Indice Le tipologie di azienda: il prodotto, il mercato e le risorse la

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

Management Game 2011

Management Game 2011 Management Game 2011 La Mobilé Inc 1 Introduzione 1.1 La Mobilé Inc in breve Mobilé Inc è un azienda produttrice di telefonini che ha sede negli Stati Uniti che si è concentrata sulla produzione di telefonini

Dettagli

Presentazione aziendale

Presentazione aziendale Presentazione aziendale Indice Attività e Posizionamento Competitivo Prodotti e Mercati Dati Economico-Finanziari Consolidati Obiettivi e Strategie 2 Attività e Posizionamento Competitivo 3 Cembre Cembre

Dettagli

L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale

L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale Lezione L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese A.A. 2006-2007 Le attività d impresa Il portafoglio prodotti è l insieme delle

Dettagli

Presentazione aziendale

Presentazione aziendale Presentazione aziendale Indice Attività e Posizionamento Competitivo Prodotti e Mercati Dati Economico-Finanziari Consolidati Obiettivi e Strategie 2 Attività e Posizionamento Competitivo 3 Cembre Cembre

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI Div. VIII PMI e Artigianato Indagine su

Dettagli

LA PROPRIETA INTELLETTUALE

LA PROPRIETA INTELLETTUALE LA PROPRIETA INTELLETTUALE Valutazione economica brevetti e marchi Dott.ssa Elisa Barlocco TEL. 019 8485622 E-mail mail@karaghiosoff.com Copyright 2009-2013 Studio Karaghiosoff e Frizzi srl All rights

Dettagli

I DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA

I DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA Corso di Laurea in Servizio Sociale Istituzioni di Economia Introduzione allo studio dell Economia I DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA (Capitolo 1) Il termine economia... Deriva da una parola greca che significa

Dettagli

Corso di Economia e Gestione delle Imprese e Marketing a.a. 2012-2013 Prof. Elena Cedrola

Corso di Economia e Gestione delle Imprese e Marketing a.a. 2012-2013 Prof. Elena Cedrola Lezione 11 Corso di Economia e Gestione delle Imprese e Marketing a.a. 2012-2013 Prof. Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola Programma Marketing (1) Il marketing

Dettagli

Rassegna Stampa 17/04/2013 Franchising Nord

Rassegna Stampa 17/04/2013 Franchising Nord Rassegna Stampa 17/04/2013 Franchising Nord Testata: AGENORD data: 17 aprile 2013 FRANCHISING: LAVORO PER 5000 NUOVI OCCUPATI NEL 2013 aprile 17, 2013 agenord (AGENORD) Milano, 17 apr. La creazione di

Dettagli

Come ottenere un nuovo prodotto

Come ottenere un nuovo prodotto Capitolo 9 Lo sviluppo dei nuovi prodotti e le strategie del ciclo di vita del prodotto Capitolo 9- slide 1 Come ottenere un nuovo prodotto Acquisizione ossia acquisto di imprese, brevetti o licenze per

Dettagli

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO Perché segmentare? I mercati sono numerosi, dispersi geograficamente ed eterogenei nelle loro esigenze d'acquisto. Un'impresa che decide di operare in un certo mercato non

Dettagli

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole

Dettagli

Introduzione al Marketing II. Marketing e Tecniche di Accesso al Mercato Farmaceutico 1

Introduzione al Marketing II. Marketing e Tecniche di Accesso al Mercato Farmaceutico 1 Introduzione al Marketing II Marketing e Tecniche di Accesso al Mercato Farmaceutico 1 Livelli di Marketing Marketing Strategico Analisi strategica Segmentazione, Targeting, Posizionamento Marketing Tattico

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

Marketing Internazionale

Marketing Internazionale Marketing Internazionale Facoltà di Economia CdL in Economia e Gestione Aziendale II semestre A.A. 2008-2009 Il posizionamento nei mercati internazionali Posizionamento Dopo aver scelto il segmento l impresa

Dettagli

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice.

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. Lezione 3 La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. 1 LA STRUTTURA FUNZIONALE ALTA DIREZIONE Organizzazione Sistemi

Dettagli

Imprese multinazionali e outsourcing

Imprese multinazionali e outsourcing Economia Internazionale Alireza Naghavi Capitolo 9 (a) L outsourcing di beni e servizi 1 Imprese multinazionali e outsourcing Gli investimenti diretti all estero rappresentano quegli investimenti in cui

Dettagli

Aziende di Successo PROGETTO SVILUPPO EXPORT

Aziende di Successo PROGETTO SVILUPPO EXPORT Aziende di Successo PROGETTO SVILUPPO EXPORT IL PRIMO PROGETTO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE, STUDIATO SU MISURA DELLE PMI CHE VOGLIONO VENDERE ALL ESTERO. UN PERCORSO DELLA DURATA DI TRE ANNI, CON POSSIBILITÀ

Dettagli

Il piano di marketing

Il piano di marketing Il piano di marketing I benefici di un piano aziendale (1) Il piano può essere uno strumento di comunicazione: nei confronti dei livelli superiori nei confronti dei livelli inferiori (perché possano capire

Dettagli

[moduli operativi di formazione] Strategia del prezzo. Il prezzo come leva di marketing: strategie e definizioni.

[moduli operativi di formazione] Strategia del prezzo. Il prezzo come leva di marketing: strategie e definizioni. [moduli operativi di formazione] Strategia del prezzo Il prezzo come leva di marketing: strategie e definizioni. LA STRATEGIA DEL PREZZO Stupisce il fatto che, molti manager ritengano che non si possa

Dettagli

Piano di marketing internazionale

Piano di marketing internazionale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO CORSO DI MARKETING INTERNAZIONALE anno accademico 2004/2005 ISSUE 6: Piano di marketing internazionale Prof. Mauro Cavallone Dott.ssa Chiara Zappella Materiale didattico

Dettagli

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio Principi organizzativi La piramide rovesciata Il marketing interno La cultura del servizio Roberta Bocconcelli a.a. 2011/2012 DESP Dipartimento

Dettagli

Nata nel CONSIAG PRATO INTESA SIENA COINGAS AREZZO gas metano GPL energia elettrica telecomunicazioni gas naturale servizi energetici

Nata nel CONSIAG PRATO INTESA SIENA COINGAS AREZZO gas metano GPL energia elettrica telecomunicazioni gas naturale servizi energetici Nata nel DALL ACCORDO TRA CONSIAG DI PRATO, INTESA DI SIENA E COINGAS DI AREZZO, che hanno scelto di aggregarsi per creare un soggetto a partecipazione pubblica di grandi dimensioni, è oggi una multiutility

Dettagli

Capitolo 8. Struttura della presentazione. Tipi di dazio. Gli strumenti della politica commerciale

Capitolo 8. Struttura della presentazione. Tipi di dazio. Gli strumenti della politica commerciale Capitolo 8 Gli strumenti della politica commerciale preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Rosario Crinò) 1 Struttura della presentazione Analisi dei dazi in equilibrio parziale: offerta,

Dettagli

Il valore della comunicazione d impresa. Renato Fiocca Incontri AISM - settembre 2001

Il valore della comunicazione d impresa. Renato Fiocca Incontri AISM - settembre 2001 Il valore della comunicazione d impresa Renato Fiocca Incontri AISM - settembre 2001 Il ruolo della comunicazione aziendale L azienda nel suo normale operare entra in relazione con moltissimi pubblici

Dettagli

Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti 1-1 Dipartimento di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti Modulo 1 Introduzione Hill, capitolo 1 molto integrato C.W.L. Hill, International

Dettagli

Le imprese di trasporto in Italia

Le imprese di trasporto in Italia I Benefici conseguiti con la valutazione SQAS Le imprese di trasporto in Italia Delle oltre 113.000 imprese di trasporto iscritte all Albo degli Autotrasportatori in Italia, ben il 42,5% dispone di un

Dettagli

Cos è la UNI EN ISO 9001?

Cos è la UNI EN ISO 9001? Cos è la UNI EN ISO 9001? Cos è la UNI EN ISO 9001? è una norma che definisce i requisiti per un sistema di gestione per la qualità. Aiuta le organizzazioni ad essere più efficaci ed efficienti, assicurando

Dettagli

LE POLITICHE DI DISTRIBUZIONE

LE POLITICHE DI DISTRIBUZIONE Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia LE POLITICHE DI DISTRIBUZIONE a.a. 2008-2009 Prof. Elisabetta Savelli 1 LE SCELTE FONDAMENTALI 1. lunghezza del canale 2. copertura distributiva

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Progetto a supporto della Internazionalizzazione. Presentazione di International Professional Network

Progetto a supporto della Internazionalizzazione. Presentazione di International Professional Network Progetto a supporto della Internazionalizzazione Presentazione di International Professional Network AJM CONSULTING è uno studio di consulenza italo-polacco che offre un supporto concreto alle piccole

Dettagli

,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+(

,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+( ,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+( 6(/(=,21('(,3$(6, Nella precedente ricerca si sono distinti, sulla base di indicatori quali la produzione, il consumo

Dettagli

Le forme di promozione nei mercati esteri. Michela Floris micfloris@unica.it

Le forme di promozione nei mercati esteri. Michela Floris micfloris@unica.it Le forme di promozione nei mercati esteri Michela Floris micfloris@unica.it Cos è la promozione La promozione riguarda tutto quanto può informare il potenziale compratore circa il prodotto e può indurlo

Dettagli

I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino

I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino 2 I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING 1 IL PROCESSO DI CREAZIONE DEL VALORE Finalità del marketing: la creazione di valore per il cliente e per l impresa. Le fasi del processo di creazione del

Dettagli

Marketing Management

Marketing Management Marketing Management Modulo 1 Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente Modulo 1 - slide 1 Obiettivi di apprendimento Obiettivi di apprendimento Che cos è il marketing? Comprendere

Dettagli

TITOLO DELL INSEGNAMENTO CFU. Principali conoscenze e/o Abilità. Obiettivo. Organizzazione didattica. Strategia d Impresa e Marketing 10 CFU

TITOLO DELL INSEGNAMENTO CFU. Principali conoscenze e/o Abilità. Obiettivo. Organizzazione didattica. Strategia d Impresa e Marketing 10 CFU TITOLO DELL INSEGNAMENTO Strategia d Impresa e Marketing CFU 10 CFU Principali conoscenze e/o Abilità L American Marketing Association (1995) ha definito il marketing come il processo di pianificazione

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE

ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia LE FORME AGGREGATIVE NELLE IMPRESE TURISTICHE 2 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Globalizzazione

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

Seconda Università di Napoli AA. 2012/2013 Facoltà di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Roberto Basile (roberto.basile@unina2.

Seconda Università di Napoli AA. 2012/2013 Facoltà di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Roberto Basile (roberto.basile@unina2. Seconda Università di Napoli AA. 2012/2013 Facoltà di Economia ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Roberto Basile (roberto.basile@unina2.it) Pubblicità (Forma di investimento strategico) Introduzione L intensità

Dettagli

Uno studio globale rivela che un pricing debole riduce i profitti del 25%

Uno studio globale rivela che un pricing debole riduce i profitti del 25% COMUNICATO STAMPA Uno studio globale rivela che un pricing debole riduce i profitti del 25% Non tutti guadagnano ciò che meritano. Il più grande studio sul pricing mai effettuato, con oltre 3.900 intervistati,

Dettagli

Capitolo 1. Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente. Capitolo 1- slide 1

Capitolo 1. Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente. Capitolo 1- slide 1 Capitolo 1 Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente Capitolo 1- slide 1 Obiettivi di apprendimento Che cos è il marketing? Comprendere il mercato e i bisogni del consumatore Obiettivi

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

LA DIFFERENZIAZIONE 1

LA DIFFERENZIAZIONE 1 LA DIFFERENZIAZIONE 1 La differenziazione Condizioni per la differenziazione: -unicità (distintività) -valore per il cliente (meno costi o soddisfazione superiore) -percezione del valore da parte del cliente

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

Capitolo 7. Strategia di marketing orientata al cliente Creare valore per il cliente obiettivo. Capitolo 7- slide 1

Capitolo 7. Strategia di marketing orientata al cliente Creare valore per il cliente obiettivo. Capitolo 7- slide 1 Capitolo 7 Strategia di marketing orientata al cliente Creare valore per il cliente obiettivo Capitolo 7- slide 1 Strategia di marketing orientata al cliente Creare valore per il cliente obiettivo Obiettivi

Dettagli

LE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS NEL SETTORE DELL ABBIGLIAMENTO INDIANO

LE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS NEL SETTORE DELL ABBIGLIAMENTO INDIANO LE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS NEL SETTORE DELL ABBIGLIAMENTO INDIANO 1 Introduzione La nuova legge sugli Investimenti Diretti Esteri nel multi-brand retail apre nuovi scenari e nuove opportunità all interno

Dettagli