QUALE RUOLO, RESPONSABILITA ED ATTIVITA DEVE AVERE UNA RETE ONCOLOGICA REGIONALE PER GARANTIRE LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO
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- Gabriella Novelli
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2 QUALE RUOLO, RESPONSABILITA ED ATTIVITA DEVE AVERE UNA RETE ONCOLOGICA REGIONALE PER GARANTIRE LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO Dott. Rocco GUERRA Medico in formazione Specialistica Igiene e Medicina Preventiva Università degli Studi di Bari
3 il contesto * Numero di decessi rappresentando,a seconda causa di morte *fonte ISTAT
4 Allungamento della vita media Miglioramento degli stili di vita Innovazione farmaceutica Evoluzione della ricerca scientifica Incidenza di malattie, croniche ed oncologiche
5 il contesto nuove diagnosi di tumore maligno (54%) negli uomini (46%) fra le donne Nel 2015 in Italia circa 3 milioni di persone vivono a seguito di una diagnosi tumorale con un incremento del 17% rispetto al 2010 * I numeri del cancro in Italia nel 2015, AIRTUM e AIOM. 2015
6 > sopravvivenza dai tumori aumentata negli ultimi anni Italia paese con la più alta aspettativa di vita alla nascita Percentuale di sopravvivenza relativa a 5 anni in linea con la media degli altri paesi * * Results of EUROCARE 5 a population based study
7 * Quanto spende il SSN?
8 Riduzione dei tassi di mortalità = aumento dell aspettativa di vita Progressi in ambito oncologico + disponibilità di nuovi farmaci = Aspettativa di vita maschile dei pazienti oncologici di 1,2 anni in Italia tra il 1992 e il 2011
9 3,2 miliardi per farmaci antineoplastici ed immunomodulatori 2,9 miliardi per farmaci antimicrobici 2,7 miliardi per farmaci per il sistema cardiovascolare Sostenibilità???
10 In Europa Definizione di atti di pianificazioni per rendere più efficace ed efficiente la lotta contro il cancro* Individuazione di caratteristiche essenziali di un servizio che intenda rispondere pienamente ai bisogni dei malati di cancro Servizi (ospedalieri, territoriali, domiciliari) di lto livello Personale altamente competente e affidabile Appropriatezza di cura ed assistenza erogata Disponibilità di tecnologie più innovative Possibilità di accedere facilmente per tutti i pazienti a trials clinici e ricerca * Joint Action europea EPAAC: preliminary report
11 Conferenza Stato Regioni 30 ottobre 2014 Documento Tecnico di indirizzo per ridurre il carico della malattia del cancro Conferma del processo di pianificazione nazionale dell oncologia e il rafforzamento dell azione delle Regioni e del Ministero per ridurre il carico del cancro Proroga al 31 dicembre 2016 la validità del Documento Tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro anni Recepisce tre importanti documenti prodotti su mandato dell intesa del 2011 Guida per la costituzione delle reti oncologiche regionali Buon uso delle risorse in oncologia Health Technology assessment e oncologia
12 4 pilastri Equità: annullare il divario fra le varie realtà del paese Qualità: innalzare il livello di sistema attraverso due azioni (azione sui modelli organizzativi per la presa in carico e forte spinta alla ricerca e innovazione tecnologica Genesi della conoscenza: promuovere la ricerca, i sistemi informativi Informazione e comunicazione: favorire la partecipazione ai processi di prevenzione e cura
13 In Puglia Prevista nel piano regionale di salute approvato con L.R. 23/08, istituzione di una Rete Oncologica Pugliese affidando, per il raggiungimento di ben definiti obiettivi, la gestione diagnostico-terapeutica del paziente ai Gruppi di Patologia (GPI) con compiti operativi che definiscono l organizzazione complessiva delle attività distribuite nell ambito del territorio regionale
14 Rete Oncologica
15 Modelli Strutture tipo Comprehensive Cancer Center (CCC) principali competenze e risorse concentrate in un unico centro che sviluppa un autonoma forza attrattiva basata sui livelli di competenza tecnico-professionale Modello Hub and Spoke strutture di primo livello collegati a centri sovraordinati di maggiore specializzazione diagnostica e terapeutica Organizzazioni tipo Cancer Care Network (CCN) Privilegia l integrazione organizzativa senza definire una chiara gerarchia. E presente una autorità centrale che regola e orienta l offerta di servizi
16 Obiettivi Efficacia (si possono migliorare le performance in oncologia mediante la promozione di una relazione strutturata di varie istituzioni Efficienza (la rete consente una organizzazione competitiva rispetto ai modelli monoistituzionale favorendo: Sinergie di percorso Condivisione di un ampia casistica Continuità di cura Fruibilità dell alta specializzazione Economie di scala
17 Obiettivi specifici Dare risposte ai bisogni dei pazienti (> capacità di intercettare i bisogni e la domanda nel territorio di riferimento) Potenziare e strutturare le collaborazioni inter-istituzionali (la rete deve promuovere rapporti tra le istituzioni oncologiche, nell ottica della continuità di cura e della definizione di percorsi condivisi) Ottimizzare gli investimenti in alta specializzazione (quest ultima così come la tecnologia diventano patrimonio della rete) Aumentare la capacità di fornire informazioni al paziente e ai suoi familiari Perseguire la sostenibilità istituzionale delle reti (ottica di sinergia e competenze) Perseguire la sostenibilità economica delle reti (si perseguono economie di scala utilizzando criteri di flessibilità e mobilità
18 Criteri Garantire la molteplicità di accessi Garantire un sistema centralizzato di informazione Definire percorsi basati sulla forze delle evidenze Competenza tecnico-professionale Risorse disponibili sulla scorta di un analisi epidemiologica della casistica Scelte strategiche regionali
19 Coinvolgimento del MMG Garantire l integrazione con l assistenza distrettuale gestione fase domiciliare della terapia, stretta collaborazione con il collega oncologo Componente riabilitativa Fine vita L offerta deve essere prospettata al momento della presa in carico del paziente e si svolge fino alla fase del follow up La rete si fa carico di tutte le fasi, compreso quella terminale. L accesso ai servizi territoriali viene programmato dai servizi di cura oncologica
20 CRITERI Garantire integrazione con i programmi di prevenzione secondaria (screening) Garantire monitoraggio sistematico dei percorsi (indicatori bene precisi su qualità e appropriatezza dei percorsi) Fruibilità delle informazioni di processo Garantire la partecipazione attiva dei professionisti Garantire la partecipazione attiva delle associazioni dei pazienti Garantire l integrazione inter-istituzionale Garantire lo sviluppo della ricerca
21 CRITERI Garantire la qualità mediante programmi regionali Miglioramento continuo della qualità Site visit Accreditamento dell eccellenza Clinical Risk Management
22 SERVIZI PDTA ISTITUZIONI RICERCA PROFESSIONALITA ED UMANITA
23 Grazie per l attenzione mail roc.guerra@libero.it
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