Differentemente pari un progetto contro la violenza di genere

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1 Dicembre 2014 Periodico dell I.T.S. F. Forti Monsummano Terme gennaio 2012 Periodico dell I.T.C. F. Forti Monsummano T. n. 1 Numero 1 N gennaio 2012 Periodico dell I.T.C. F. Forti Monsummano T. n. Differentemente pari un progetto contro la violenza di genere

2 Mercoledì 19 novembre 2014 le classi quinte del nostro Istituto hanno partecipato ad un incontro presso il teatro G. Verdi di Montecatini Terme organizzato dall associazione onlus di Pistoia 365giornialfemminile e dal Centro Antiviolenza Liberetutte, all interno del progetto Differentemente Pari, finanziato dalla Regione Toscana: un itinerario di incontri, seminari, attività culturali volti a promuovere il rispetto nelle relazioni tra i sessi, il rispetto dell identità sessuale, religiosa e culturale, alla non violenza come metodo di convivenza civile. Differentemente pari è un ossimoro che celebra la diversità e l uguaglianza di genere: questo è stato il messaggio che le organizzatrici dell evento hanno voluto condividere con i nostri studenti, i quali sono stati spettatori attivi dell evento postando sulla pagina Facebook, creata per quella giornata, le loro idee sul tema affrontato. Le domande fatte dal palco sono state tutte volte a far riflettere i giovani sulle relazioni affettive, gli stereotipi di genere, le conflittualità che sempre più spesso portano al femminicidio. Alcuni esempi: Secondo voi, chi ama può fare del male alla persona che dice di amare? ; Avete mai sentito parlare di femminicidio? ; Esiste un modo giusto per amare? ; Cosa è la conflittualità e ci si arrabbia in maniera diversa a seconda di chi abbiamo davanti? ; Come si deve affrontare la rabbia in un litigio? ; Avete mai assistito ad un episodio di violenza? ; Che cosa è il rispetto? ; Le emozioni hanno un sesso?. Domande che hanno fatto nascere dibattiti accesi sia in sala che su Facebook, il che sta a significare che i giovani percepiscono la violenza sulle donne e gli stereotipi di genere come un problema reale. Questo fa sperare che la cultura e l insegnamento che loro hanno dalla scuola e dalle istituzioni possa fare la differenza e contrastare la violenza in ogni suo aspetto. La conduttrice televisiva Serena Dandini ha scritto la definizione di femminicidio per il dizionario Zingarelli 2015: Molti si chiedono perché è stata necessaria l introduzione di una nuova parola, femminicidio, per un crimine che alla fine è un omicidio come un altro. Semplicemente perché non è un omicidio come un altro. Dietro alla catena ininterrotta di donne uccise in quanto donne c è un grande movente che va portato allo scoperto, un nemico che si annida in ogni tipo di cultura e società: è l atteggiamento culturale dominante che considera una moglie, compagna, fidanzata, figlia, sorella insomma una donna, come qualcosa da possedere e non qualcuno con pari diritti e dignità. Se la parola non vi piace, inventatevi un altro neologismo, troviamo insieme un termine più aggraziato e pertinente. Ma non facciamo finta che il dramma non esista. (in Definizioni d autore, Zingarelli più 2015 ) Sì, non facciamo finta che il dramma non esista perché sempre più spesso veniamo a conoscenza di omicidi e/o violenze sulle donne, non solo fisiche ma anche psicologiche ed economiche. L alternativa alla violenza esiste, è la parola, la comunicazione fra individui: usare il potere della parola può limitare la rabbia che sfocia nella violenza, ma sta a noi imparare ad usarla! A questo proposito rimando al video realizzato dai Violenti Anonimi dal titolo Potere alla parola ( con l'obiettivo di sensibilizzare in particolare i giovanissimi di genere maschile al tema della violenza contro le donne. Prof.ssa Chiara Cecchi (Docente di Lettere e Storia)

3 FEMMINICIDIO : DONNA ASSASSINATA DA UN UOMO CHE LA CONSIDERA DI SUA PROPRIETÁ Molto spesso sentiamo parlare di violenza sulle donne, un fenomeno purtroppo assai diffuso che continua a crescere di anno in anno. La donna subisce violenze fisiche, psicologiche, stalking o addirittura viene costretta a prostituirsi. I dati sono allarmanti: secondo i dati Eures (European Employement Service Servizio europeo di informazione sulle opportunità d impiego) nel 2013 ogni due giorni una donna è stata uccisa. L anno scorso abbiamo avuto un incremento circa del 12% rispetto al Nel 70% dei casi l uccisione è avvenuta in famiglia e circa il 92% sono donne vittime di un uomo. In Italia il sud diventa l area a maggior rischio, con una crescita del 27,1%, ma l incremento più rilevante lo abbiamo nel centro con un +100% (si passa da 22 a 44 donne). I casi crescono nel Lazio (da 9 a 20), in Toscana (da 6 a 13), in Umbria (da 3 a 6) e nelle Marche (da 4 a 5). Le regioni che presentano il Fonte: Amnesty International maggior numero di femminicidi sono il Lazio e la Campania (20), successivamente abbiamo la Lombardia (19), la Puglia (15), la Toscana (13), infine la Calabria e la Sicilia (10). Circa il 66,4% dei femminicidi avviene in famiglia. L autore è nel 48% dei casi il marito, nel 12% il convivente, nel 23% l ex. Nel 61% si tratta di un uomo tra i 35 e 54 anni, il 21% è un impiegato e il 46% ha la licenza di scuola superiore e il 19% la laurea. Il 63% fa uso di alcol e di droghe. Gli strumenti utilizzati sono per il 45,1% armi da fuoco, 25,1% armi da taglio, ma il dato più allarmante è l omicidio a mani nude, che rappresenta lo strumento più ricorrente, circa il 28,5%; il 5,6% muore a causa di percosse, per strangolamento circa il 10,6%, per soffocamento circa il 12,3%. Sono dati che fanno riflettere molto. Sapere che al di fuori o addirittura all interno della propria casa ci sia una persona che possa ucciderti fa davvero paura, poi essere uccise dall uomo che si ama e/o con il quale abbiamo avuto dei figli è ancora più spaventoso. È anzitutto una violenza psicologica e, successivamente, fisica: psicologica perché non si pensa mai che una persona con la quale si condivide la propria vita possa farti del male. Durante gli anni si è formato un legame affettivo e si pensa di aver imparato a conoscere la persona che ci sta accanto, ma non è così. Per qualche motivo il suo atteggiamento cambia, inizia ad essere sempre più aggressivo e successivamente violento ed è in questo momento che inizia la violenza fisica. A questo punto ci si rende conto che la propria vita è stata tutta una menzogna e che l uomo con il quale si voleva passare il resto della vita diventa proprio la persona che te la vuole togliere. Forse proprio per amore, per paura, perché si condividono figli non si denuncia. La donna nella maggior parte dei casi non denuncia per il bene dei figli, perché forse il compagno o marito prima o poi si renderà conto del gesto che ha fatto e si pentirà, oppure si sta zitte per amore, perché è la persona che, nonostante quello che ha fatto, si ama ancora. Si entra in uno stato confusionale. Infatti, nella maggior parte dei casi, le donne, dopo aver subito una violenza, vengono colpite da una sindrome psichiatrica chiamata Disturbo Post-Traumatico da stress caratterizzata da ansia, irritabilità, attacchi di panico, insonnia e disturbi del comportamento alimentare.

4 Denunciare significherebbe perdere tutto, ma anche salvarsi. Ogni persona è un caso diverso, ogni persona agisce diversamente. La cosa migliore sarebbe denunciare, ma non tutte riescono a farlo. In aiuto a queste donne sono nate molte associazioni che cercano di restituire loro una vita normale. Sono luoghi in cui si cerca di affrontare ed elaborare il trauma della violenza e di superare la crisi psicologica interiore. Ma perché l uomo uccide? L uomo non solo uccide. Prima di fare ciò minaccia, perseguita, umilia, picchia e violenta. L uomo mette la donna in una posizione di sottomissione poiché pensa che sia di sua proprietà e la considera inferiore. A volte si vuole solo la felicità della persona che ci sta accanto, o con noi o senza di noi. Ma per alcune persone non è così: o mia o di nessuno! A volte non si uccide per amore o per gelosia, ma semplicemente perché si pensa che la donna sia solo un oggetto e che ci appartiene. Le donne, essendo oggetti, non possono prendere decisioni come chiedere la separazione, andare via di casa o addirittura uscire da sole a fare la spesa. Allora si inizia a infliggere ferite visive in modo che nessun uomo possa volerla. Dalle ferite visive si passa all uccisione, con la quale l uomo si libera definitivamente della sua bambola, del suo gioco. In passato gli uomini che uccidevano si appellavano all articolo 587 del Codice Penale sul delitto d onore : molti uomini accusavano le proprie donne di averli traditi e di aver disonorato il loro nome anche se effettivamente non era accaduto. Dopo il referendum sul divorzio (1974), dopo la riforma del diritto di famiglia (legge 151/1975) e dopo un referendum sull aborto, questo articolo fu abrogato con la legge n 442 del 5 agosto Invece oggi sono giustificati dal fatto di aver subito in passato delle violenze psicologiche che si ripercuotono nel presente, ma non è così, perché si è riscontrato che nella maggior parte dei casi l assassino era pienamente cosciente e mentalmente sano. Alla fine di tutto questo anche se la donna riesce a salvarsi rimane comunque ferita: la sua anima è morta. Ma allora è meglio continuare a vivere o morire? La risposta non è per niente semplice, ma l unica cosa da fare è continuare a lottare: tutte le donne devono combattere per far valere i propri diritti poiché anche loro sono esseri umani e come tali hanno diritto alla libertà, alla parola, alla sicurezza, ma soprattutto alla vita! Fonte: oppure Google: noino.org immagini Francesca Spadano

5 ESISTE LA PARITÁ TRA I SESSI? Il 19 novembre scorso, in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ufficialmente celebrata il 25 novembre, si è tenuto a Montecatini Terme presso il Teatro Verdi, dalle ore 10 alle ore 12:00 circa, il progetto Differentemente pari per affrontare il tema della violenza sulle donne coinvolgendo le classi quinte di molti istituti superiori della provincia di Pistoia. A differenza degli altri eventi, questo è stato più particolare ed interessante perché faceva intervenire direttamente gli studenti: infatti veniva posta una tematica e loro esprimevano la propria opinione, dopodiché c'era l'intervento di esperti, psicologi e amministratori di associazioni contro la violenza sulle donne, che hanno fornito una spiegazione più approfondita e articolata in merito a queste tematiche. Inoltre ci sono state anche delle rappresentazioni teatrali di scene realmente accadute nella realtà, scene molto forti, ma allo stesso tempo schiette ed incisive; sono stati letti alcuni brani tratti dalla realtà, dalle testimonianze di donne che hanno dovuto subire le angherie da coloro che dicevano e sostenevano fermamente di amarle, ma che in realtà hanno saputo far loro solo del male, annientandole fisicamente e psicologicamente. Dopo tutto questo male, le donne che riescono a liberarsi da questi uomini conducono una vita infernale perché si ritrovano a fare i conti con se stesse e non è facile vincere questa lotta perché esse si sentono annientate, degradate, sole, emotivamente deboli e non hanno nemmeno la forza di chiedere aiuto; a tale scopo sono state istituite varie associazioni che hanno come fine quello di aiutare queste donne a riacquistare fiducia in se stesse, cercare di reinserirle nella società e renderle indipendenti. Durante il dibattito è emerso che la maggior parte degli uomini che usano la violenza sulle donne lo fanno per paura di essere abbandonati da queste ultime, o perché a volte sono in preda alla gelosia ossessiva. E' davvero triste e inammissibile che ancora oggi una donna non possa essere totalmente libera di prendere delle decisioni diverse da quelle che vorrebbe il proprio partner senza doverne poi pagare delle amare conseguenze. Purtroppo ancora oggi, per molte persone non è ben chiaro il concetto che uomo e donna, seppur differenti, sono uguali, in quanto hanno gli stessi diritti e le stesse libertà o, perlomeno, dovrebbero averle. Anita Skenderi

6 AMORE = A-MORS = SENZA MORTE!!! Per partecipare all evento del 19 novembre 2014 ci era stato dato, prima di esso, un biglietto dove avremmo dovuto scrivere perché eravamo lì: ecco quello che ho scritto io. Sono qui perché Voglio conoscere le esperienze di queste donne che ingiustamente hanno subito qualcosa di spiacevole, qualcosa che ormai le segnerà a VITA. Credo profondamente che nessuno abbia il diritto di danneggiare fisicamente e psicologicamente una persona. Ricordiamoci e non dimentichiamo che la violenza però, non è solo quella fisica, ma anche quella mentale, dove la donna viene squalificata, sottomessa. FEMINICIDIO : NON DIMENTICARE CHE Viviamo in una società che insegna alle donne a difendersi dallo stupro, invece di insegnare agli uomini a non stuprare le donne. Mujer Asesinada Por Un Hombre Que La Considera Su Propriedad. Lucrezia Di Bella LE MIE IMPRESSIONI Questo incontro è stato interessante perché non è stato noioso come di solito ci si aspetta Mi è piaciuto il modo in cui i relatori hanno comunicato con noi, utilizzando soprattutto Facebook e, con questo mezzo, siamo riusciti ad identificare anche la presenza di ignoranza di molti studenti presenti all evento (ad esempio condividendo foto o scrivendo post fuori luogo). Per questo penso che per capire ed eliminare la schifezza della violenza sulle donne (sui bambini, uomini o animali) dovrebbe essere prima di tutto eliminata l ignoranza (cosa molto difficile). Elisa Gentili

7 Libri consigliati Classi VA-VB-VC all incontro Differentemente Pari 19 novembre 2014 Teatro G. Verdi di Montecatini Terme CONSIGLI PER GLI/LE INTERESSATI/E Bruciata viva. Vittima della legge degli uomini (Brulée vive) Suad Io ci sono. La mia storia di non amore Lucia Annibali con Giusi Fasano Il male si deve ancora raccontare per cancellare la violenza domestica Simonetta Agnello Hornby con Marina Calloni Sitografia orta_una_donna / Associazioni Centri antiviolenza in Toscana LIBERE TUTTE Montecatini Terme (PT) La Nara Prato (PO) Centro contro la violenza Catia Franci (FI) Luna Lucca (LU) L Una per l Altra Viareggio (LU) Casa della donna Pisa (PI) Centro Antiviolenza Frida Kahlo San Miniato (PI) Olympia de Gourges Grosseto (GR) Donne insieme Valdelsa Colle Val d Elsa (SI) Amica Donna Montepulciano (SI) Donna chiama donna Siena (SI) Pronto donna Arezzo (AR)

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