PIANO DI MANUTENZIONE
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2 PIANO DI MANUTENZIONE OGGETTO DEI LAVORI: Progetto dei lavori di adeguamento alle vigenti disposizioni, interventi sicurezza, risparmio energetico, attrattività, accessibilità e promozione di attività artistiche e ricreative nella Scuola Media Statale Giovanni Paolo II COMMITTENTE: Istituto Comprensivo Statale n.2 Giovanni Paolo II Documenti: I. Relazione II. Schede tecniche III. Manuale d'uso IV. Manuale di manutenzione V. Programma di manutenzione Documento Data Fase Note Nome e firma redattore Versione n. Revisione Data Fase Note Nome e firma redattore N. N. N.
3 PROGETTISTA: Ing. Marco Dari Viterbo, lì 11 Agosto 2014 Firma Documento Data Fase Note Nome e firma redattore Versione n. Revisione Data Fase Note Nome e firma redattore N. N. N.
4 I. RELAZIONE GENERALE
5 RELAZIONE SCOMPOSIZIONE DELL'OPERA CODICE SP SP.01 SP.02 SP.03 SP.04 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate Piano di campagna o stradale Parti aeree Interrato e visibile all'esterno pag. 1 / 2
6 CLASSI, UNITÀ, ELEMENTI TECNOLOGICI E COMPONENTI CODICE TIPOLOGIA ELEMENTO U.M. NUMERO 1 O EDILIZIA 1.2 CUT CHIUSURE ET Infissi esterni C Serramenti in alluminio ET Rivestimenti esterni C Intonaco C Tinteggiature e decorazioni C Rivestimento a cappotto 1.3 CUT PARTIZIONI ET Rivestimenti interni C Tinteggiature e decorazioni C Intonaco ET Pavimentazioni interne C Rivestimenti ceramici ET Balconi, logge e passerelle C Parapetti e ringhiere in metallo 4 O RESTAURI,RIPRISTINI E CONSOLIDAMENTI 4.2 ET Ripristino e consolidamento C Intonaci macroporosi 2 O IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 ET Impianto elettrico C Canalizzazioni in PVC C Interruttori C Quadri di media tensione C Prese e spine 2.6 ET Impianto di illuminazione C Lampade a ioduri metallici 5 O OPERE STRADALI 5.1 ET Strade C Pavimentazione stradale in bitumi 8 O ARREDO URBANO 8.1 ET Aree a verde C Altre piante RELAZIONE pag. 2 / 2
7 II. SCHEDE TECNICHE
8 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE 1.2 Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Infissi esterni Componente Serramenti in alluminio SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Serramenti in alluminio SCHEDA TECNICA COMPONENTE Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Rivestimenti esterni Componente Intonaco SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Intonaco SCHEDA TECNICA COMPONENTE Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Rivestimenti esterni Componente Tinteggiature e decorazioni pag. 1 / 7
9 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Tinteggiature e decorazioni SCHEDA TECNICA COMPONENTE Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Rivestimenti esterni Componente Rivestimento a cappotto SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Rivestimento a cappotto SCHEDA TECNICA COMPONENTE Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Rivestimenti interni Componente Tinteggiature e decorazioni SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree pag. 2 / 7
10 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Tinteggiature e decorazioni SCHEDA TECNICA COMPONENTE Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Rivestimenti interni Componente Intonaco SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Intonaco SCHEDA TECNICA COMPONENTE Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Pavimentazioni interne Componente Rivestimenti ceramici SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Rivestimenti ceramici pag. 3 / 7
11 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE 1.3 Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Balconi, logge e passerelle Componente Parapetti e ringhiere in metallo SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Parapetti e ringhiere in metallo SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera RESTAURI,RIPRISTINI E CONSOLIDAMENTI 4.2 Elemento tecnologico Ripristino e consolidamento Componente Intonaci macroporosi SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Intonaci macroporosi SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico Componente Canalizzazioni in PVC pag. 4 / 7
12 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Canalizzazioni in PVC SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico Componente Interruttori SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Interruttori SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico Componente Quadri di media tensione SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Quadri di media tensione pag. 5 / 7
13 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE 2 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico Componente Prese e spine SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Prese e spine SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.6 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione Componente Lampade a ioduri metallici SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade a ioduri metallici SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera OPERE STRADALI 5.1 Elemento tecnologico Strade Componente Pavimentazione stradale in bitumi SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale pag. 6 / 7
14 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione stradale in bitumi SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera ARREDO URBANO 8.1 Elemento tecnologico Aree a verde Componente Altre piante SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Altre piante pag. 7 / 7
15 III. MANUALE D'USO
16 ELEMENTO TECNOLOGICO MANUALE D'USO 1.2 Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Infissi esterni ELEMENTI COSTITUENTI Serramenti in alluminio SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura. COMPONENTE Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Infissi esterni Componente Serramenti in alluminio SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Si tratta di serramenti i cui profili sono ottenuti per estrusione. L'unione dei profili avviene meccanicamente con squadrette interne in alluminio o acciaio zincato. Le colorazioni diverse avvengono per elettrocolorazione. Particolare attenzione va posta nell'accostamento fra i diversi materiali; infatti il contatto fra diversi metalli può creare potenziali elettrici in occasione di agenti atmosferici con conseguente corrosione galvanica del metallo a potenziale elettrico minore. Rispetto agli infissi in legno hanno una minore manutenzione. MODALITA' D'USO CORRETTO E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possono compromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi pag. 1 / 19
17 COMPONENTE MANUALE D'USO MODALITA' D'USO CORRETTO di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo della funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista. Serramentista C Controllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delle parti. Serramentista (Metalli e materie plastiche) C Controllo della funzionalità delle guide di scorrimento. Serramentista C Controllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio con finestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure. Serramentista (Metalli e materie plastiche) C Controllo del corretto funzionamento della maniglia. Serramentista C Controllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi alla parete. Serramentista (Metalli e materie plastiche) C Controllo della loro funzionalità. Serramentista (Metalli e materie plastiche) C Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.). Serramentista (Metalli e materie plastiche) IMPORTO INTERVENTI CODICE OPERATORI I Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Generico I Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi. Generico I Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. Generico I Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia Generico del telaio fisso con detergenti non aggressivi. In particolare per i profili elettrocolorati la pulizia va effettuata con prodotti sgrassanti ed olio di vaselina per la protezione superficiale; per i profili verniciati a forno, la pulizia dei profili va effettuata con paste abrasive con base di cere. I Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi. Generico I Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi. Generico IMPORTO pag. 2 / 19
18 COMPONENTE MANUALE D'USO INTERVENTI CODICE OPERATORI I Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura. Serramentista (Metalli e materie plastiche) IMPORTO ELEMENTO TECNOLOGICO Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Rivestimenti esterni ELEMENTI COSTITUENTI Intonaco Tinteggiature e decorazioni Rivestimento a cappotto Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme ed ornamentale. COMPONENTE Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Rivestimenti esterni Componente Intonaco SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree pag. 3 / 19
19 COMPONENTE MANUALE D'USO Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione di protezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per esterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. CONTROLLI CODICE OPERATORI C C Controllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire in relazione all'oggetto specifico del controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni, analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità, carotaggi per controllo aderenza, prove sclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi per verificare la presenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.). Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Tecnici di livello superiore Muratore IMPORTO COMPONENTE Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Rivestimenti esterni Componente Tinteggiature e decorazioni pag. 4 / 19
20 COMPONENTE MANUALE D'USO SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti esterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc.. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di facciata o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati o gettati in opera, lapidei, gessi, laterizi, ecc.. Talvolta gli stessi casseri utilizzati per il getto di cls ne assumono forme e tipologie diverse tali da raggiungere aspetti decorativi nelle finiture. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.). CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Specializzati vari IMPORTO COMPONENTE Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Rivestimenti esterni Componente Rivestimento a cappotto SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree E' un tipo di rivestimento che prevede l'utilizzo di pannelli o lastre di materiale isolante fissate meccanicamente al supporto murario e protette da uno strato sottile di intonaco. pag. 5 / 19
21 COMPONENTE MANUALE D'USO MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, rotture, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e della loro planarità. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Tecnici di livello superiore IMPORTO ELEMENTO TECNOLOGICO Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Rivestimenti interni ELEMENTI COSTITUENTI Tinteggiature e decorazioni Intonaco Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusure interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti. COMPONENTE Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Rivestimenti interni pag. 6 / 19
22 COMPONENTE MANUALE D'USO Componente Tinteggiature e decorazioni SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.). CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Pittore IMPORTO COMPONENTE Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Rivestimenti interni Componente Intonaco SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree pag. 7 / 19
23 COMPONENTE MANUALE D'USO Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione di protezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per interni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici o rivestimenti plastici continui ed infine intonaci monostrato. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Muratore IMPORTO ELEMENTO TECNOLOGICO Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Pavimentazioni interne ELEMENTI COSTITUENTI Rivestimenti ceramici Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia del rivestimento possono suddividersi in continue (se pag. 8 / 19
24 ELEMENTO TECNOLOGICO MANUALE D'USO non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente che dimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso degli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Le pavimentazioni interne possono essere di tipo: a) cementizio; b) lapideo; c) resinoso; d) resiliente; e) tessile; f) ceramico; g) lapideo di cava; h) lapideo in conglomerato; i) ligneo. COMPONENTE Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Pavimentazioni interne Componente Rivestimenti ceramici SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Si tratta di rivestimenti che trovano il loro impiego nell'edilizia residenziale, ospedaliera, scolastica, industriale, ecc.. Le varie tipologie si differenziano per aspetti quali: a) materie prime e composizione dell'impasto; b) caratteristiche tecniche prestazionali; tipo di finitura superficiale; c) ciclo tecnologico di produzione; d) tipo di formatura; e) colore. Tra i tipi più diffusi di rivestimenti ceramici presenti sul mercato, in tutti i formati (dimensioni, spessori, ecc.), con giunti aperti o chiusi e con o meno fughe, troviamo: a) cotto; b) cottoforte; c) monocottura rossa; d) monocottura chiara; e) monocotture speciali; f) gres rosso; g) gres ceramico; h) klinker. La posa può essere eseguita mediante l'utilizzo di malte o di colle. MODALITA' D'USO CORRETTO Per i rivestimenti ceramici la scelta del prodotto va fatta in funzione dell'ambiente di destinazione. Inoltre altrettanto rilevante risulta la posa in opera che è preferibile affidare ad imprese specializzate del settore. La manutenzione quindi varia a secondo del prodotto. In genere la pulibilità delle piastrelle è maggiore se maggiore è la compattezza e l'impermeabilità. Allo stesso modo le piastrelle smaltate a differenza di quelle non smaltate saranno più pulibili. Con il tempo l'usura tende alla formazione di microporosità superficiali compromettendo le caratteristiche di pulibilità. Per ambienti pubblici ed industriale è consigliabile l'impiego di rivestimenti ceramici non smaltati, a basso assorbimento d'acqua, antisdrucciolo e con superfici con rilievi. Importante è che dalla posa trascorrino almeno 30 giorni prima di sottoporre la pavimentazione a sollecitazioni. I controlli in genere si limitano ad ispezioni visive sullo stato superficiale dei rivestimenti, in particolare del grado di usura e di eventuali rotture o distacchi dalle superfici di posa. pag. 9 / 19
25 COMPONENTE MANUALE D'USO CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.). Pavimentista IMPORTO ELEMENTO TECNOLOGICO Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Balconi, logge e passerelle ELEMENTI COSTITUENTI Parapetti e ringhiere in metallo Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti rispetto alle facciate. I balconi svolgono anche funzione abitativa in quanto estensione verso l'esterno degli spazi interni. In particolare i balconi possono assumere tipologie a sporto, in linea, segmentati, sfalsati o di rientranza rispetto al fronte di veduta degli edifici. O ancora, pensili, in continuità, sospesi, ecc.. I balconi possono inoltre distinguersi in: a) balconi con struttura indipendente; b) balconi con struttura semi-dipendente; c) balconi portati (b. a mensola, b. in continuità, b. pensili, b. sospesi). In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità, manutenibilità,ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione e separazione quali: a) frontalini; b) ringhiere; c) balaustre; d) corrimano; e) sigillature; f) vernici protettive; g) saldature. COMPONENTE Classe di unità tecnologica PARTIZIONI Elemento tecnologico Balconi, logge e passerelle Componente Parapetti e ringhiere in metallo pag. 10 / 19
26 COMPONENTE MANUALE D'USO SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Si tratta di elementi esterni di delimitazione di balconi, logge o passarelle, la cui funzione è quella di protezione dalle cadute verso spazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da telai realizzati mediante elementi metallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In genere le ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: a) semplice appoggio; b) ancoraggio alla muratura perimetrale; c) ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso); c) pilastrini di ancoraggio. MODALITA' D'USO CORRETTO Essi non devono essere scalabili, attraversabili e sfondabili in caso di urti. Devono consentire la visione verso l'esterno ed assicurarne l'utilizzo anche per i bambini senza essere fonti di pericoli. Evitare la realizzazione di angoli o parti non raggiungibili per operazioni di pulizia o di manutenzione. Verificare l'assenza di anomalie (corrosione, mancanza, ecc.). Rinnovare periodicamente gli strati di protezione con prodotti idonei ai tipi di superfici e alle condizioni ambientali. Controllare periodicamente la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Controllare lo stato delle saldature. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza. Sostituire eventuali parti degradate. ELEMENTO TECNOLOGICO Opera RESTAURI,RIPRISTINI E CONSOLIDAMENTI 4.2 Elemento tecnologico Ripristino e consolidamento ELEMENTI COSTITUENTI Intonaci macroporosi Per ripristino e consolidamento s intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere o manufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche, relative all oggetto d intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell equilibrio statico tale da compromettere l integrità del manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnici competenti e specializzati del settore. pag. 11 / 19
27 COMPONENTE MANUALE D'USO 4 Opera RESTAURI,RIPRISTINI E CONSOLIDAMENTI 4.2 Elemento tecnologico Ripristino e consolidamento Componente Intonaci macroporosi SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Gli intonaci macroporosi hanno lo scopo di mascherare i danni estetici provocati dall'azione dell umidità tramite l'impiego di intonaci speciali caratterizzati dalla presenza di grosse porosità che ne aumentano la durata nel tempo oltre che la resistenza alla formazione di efflorescenze. MODALITA' D'USO CORRETTO E' opportuno che la superficie della muratura dovrà essere realizzata in modo tale da consentire il buon aggrappaggio per l'impiego degli intonaci macroporosi. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Muratore Intonacatore IMPORTO ELEMENTO TECNOLOGICO Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico ELEMENTI COSTITUENTI Canalizzazioni in PVC Interruttori Quadri di media tensione Prese e spine pag. 12 / 19
28 ELEMENTO TECNOLOGICO 2.1 MANUALE D'USO L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kw l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico Componente Canalizzazioni in PVC SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici. Le canalizzazioni dell'impianto elettrico sono generalmente realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI; dovranno essere dotati di marchio di qualità o certificati secondo le disposizioni di legge. MODALITA' D'USO CORRETTO Generalmente le canalizzazioni utilizzate sono in PVC e possono essere facilmente distinguibili;infatti i tubi protettivi sono realizzati in:- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenza meccanica;- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica. COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico pag. 13 / 19
29 COMPONENTE MANUALE D'USO Componente Interruttori SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori: a) comando a motore carica molle; b) sganciatore di apertura; c) sganciatore di chiusura; d) contamanovre meccanico; e) contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno manovre. COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico Componente Quadri di media tensione SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree I quadri elettrici hanno il compito di distribuire ai vari livelli dove sono installati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono supporti o carpenterie che servono a racchiudere le apparecchiature elettriche di comando e/o a preservare i circuiti elettrici. I quadri del tipo a media tensione MT sono anche definite cabine elettriche per il contenimento delle apparecchiature di MT. pag. 14 / 19
30 COMPONENTE MANUALE D'USO MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi. COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.1 Elemento tecnologico Impianto elettrico Componente Prese e spine SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette). MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. ELEMENTO TECNOLOGICO Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.6 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione ELEMENTI COSTITUENTI Lampade a ioduri metallici pag. 15 / 19
31 ELEMENTO TECNOLOGICO 2.6 MANUALE D'USO L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deve consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. E' costituito generalmente da: a) lampade ad incandescenza; b) lampade fluorescenti; c) lampade alogene; d) lampade compatte; e) lampade a scariche; f) lampade a ioduri metallici; g) lampade a vapore di mercurio; h) lampade a vapore di sodio; i) pali per il sostegno dei corpi illuminanti. COMPONENTE Opera IMPIANTI TECNOLOGICI 2.6 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione Componente Lampade a ioduri metallici SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree I vari tipi di lampade a scarica sono: lampade a vapori di alogenuri; lampade a vapori di sodio ad alta e bassa pressione; lampade a vapori di mercurio; lampade a luce miscelata.le lampade a vapori di alogenuri, oltre ad abbattere i costi nell impianto di illuminazione, hanno la peculiarità di un ottima resa dei colori che si riesce ad avere allegando al mercurio elementi (che vengono introdotti nel tubo in forma di composti insieme ad uno o più alogeni - iodio, bromo - al fine di sfruttare il processo ciclico di composizione e scomposizione degli elementi) per completare la radiazione emessa dall elemento base. Le sostanze aggiunte possono essere: a) tallio, emissione verde; b) sodio, emissione gialla; c) litio, emissione rossa; d) indio, emissione blu.le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori.le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a U riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m.le lampade a vapori di mercurio possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetro termico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20 metri e hanno bisogno di dispositivi per l innesco della scarica.le lampade a luce miscelata sono costruite in maniera tale da emettere una luce mista mercurio+incandescenza. All interno del bulbo vi è un filamento che produce radiazioni rosse mantiene stabile la scarica successiva rendendo inutili accessori di innesco. Si adoperano per creare effetti di luce. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti. pag. 16 / 19
32 ELEMENTO TECNOLOGICO 5.1 MANUALE D'USO 5 Opera OPERE STRADALI 5.1 Elemento tecnologico Strade ELEMENTI COSTITUENTI Pavimentazione stradale in bitumi Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: a) autostrade; b) strade extraurbane principali; c) strade extraurbane secondarie; d) strade urbane di scorrimento; e) strade urbane di quartiere; f) strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: a) la carreggiata; b) la banchina; c) il margine centrale; d) i cigli e le cunette; e) le scarpate; f) le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone. COMPONENTE Opera OPERE STRADALI 5.1 Elemento tecnologico Strade Componente Pavimentazione stradale in bitumi SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate: a) dai valori delle penetrazioni nominali; b) dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. pag. 17 / 19
33 ELEMENTO TECNOLOGICO 8.1 MANUALE D'USO 8 Opera ARREDO URBANO 8.1 Elemento tecnologico Aree a verde ELEMENTI COSTITUENTI Altre piante Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La distribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può avere molteplici funzioni di protezione ambientale: a) ossigenazione dell'aria; b) assorbimento del calore atmosferico; c) barriera contro i rumori ed altre fonti di inquinamento. COMPONENTE Opera ARREDO URBANO 8.1 Elemento tecnologico Aree a verde Componente Altre piante SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale Sotto la questa denominazione vengono raggruppate le seguenti piante: a) acquatiche e palustri; b) erbacee annuali, biennali, perenni; c) bulbose, rizomatose, tuberose; d) tappezzanti; e) rampicanti, ricadenti, sarmentose. MODALITA' D'USO CORRETTO In fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dal punto di vista manutentivo le operazioni previste riguardano: a) la potatura; b) l'irrigazione; c) la concimazione; d) contenimento della vegetazione; e) cura delle malattie; f) semina; g) messa a dimora. pag. 18 / 19
34 COMPONENTE MANUALE D'USO INTERVENTI CODICE OPERATORI I Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni. IMPORTO pag. 19 / 19
35 IV. MANUALE DI MANUTENZIONE
36 ELEMENTO TECNOLOGICO MANUALE DI MANUTENZIONE 1.2 Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Infissi esterni ELEMENTI COSTITUENTI Serramenti in alluminio SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura. COMPONENTE Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Infissi esterni Componente Serramenti in alluminio SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree Si tratta di serramenti i cui profili sono ottenuti per estrusione. L'unione dei profili avviene meccanicamente con squadrette interne in alluminio o acciaio zincato. Le colorazioni diverse avvengono per elettrocolorazione. Particolare attenzione va posta nell'accostamento fra i diversi materiali; infatti il contatto fra diversi metalli può creare potenziali elettrici in occasione di agenti atmosferici con conseguente corrosione galvanica del metallo a potenziale elettrico minore. Rispetto agli infissi in legno hanno una minore manutenzione. pag. 1 / 29
37 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE ANOMALIE Anomalia Alterazione cromatica Bolla Condensa superficiale Corrosione Deformazione Degrado degli organi di manovra Degrado delle guarnizioni Deposito superficiale Frantumazione Macchie Non ortogonalità Perdita di materiale Perdita trasparenza Rottura degli organi di manovra Descrizione Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura. Formazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici. Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra. Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura. Distacchi delle guarnizioni, perdita di elasticità e loro fessurazione. Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche. Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi. Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici. Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni. Rottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllo dell'elasticità delle guarnizioni. Serramentista (Metalli e materie plastiche) C Controllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista. Serramentista (Metalli e materie plastiche) C Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione. Serramentista (Metalli e materie plastiche) C Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta. Serramentista (Metalli e materie plastiche) IMPORTO pag. 2 / 29
38 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE INTERVENTI CODICE OPERATORI I Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi. Serramentista (Metalli e materie plastiche) I Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso. Serramentista (Metalli e materie plastiche) IMPORTO ELEMENTO TECNOLOGICO Classe di unità tecnologica CHIUSURE Elemento tecnologico Rivestimenti esterni ELEMENTI COSTITUENTI Intonaco Tinteggiature e decorazioni Rivestimento a cappotto Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme ed ornamentale. pag. 3 / 29
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