INDICE TAVOLE ALLEGATI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INDICE TAVOLE ALLEGATI"

Transcript

1

2

3 INDICE Premessa Inquadramento geografico Inquadramento geologico Inquadramento geomorfologico Stabilità geomorfologica Assetto strutturale Cenni di geologia strutturale Elementi strutturali individuati Classificazione di Beniawski [RMR] Lineamenti di stabilita Caratteristiche idrogeologiche ed idrologiche Idrogeologia Idrologia Acque sotterranee Carta della copertura vegetale TAVOLE TAV. 01 Fig. 1 Corografia Fig. 2 Inquadramento geologico Fig. 3 Carta geomorfologica Fig. 4 Carta idrogeologica Fig. 5 Carta della copertura vegetale Fig. 6 Planimetria catastale (su sfondo topografico) Fig. 7 Ambiti di applicazione del vincolo idrogeologico Fig. 8 Ambiti di applicazione dei vincoli ambientali TAV. 02 Fig. 1 Carta geologico-strutturale di dettaglio Fig. 2 Proiezione stereografica dei poli e dei piani di discontinuita Fig. 3 Sezioni geologico-strutturali ALLEGATI - All. 1 Risultati dell analisi strutturale e classificazione di Beniawski - All. 2 Verifica di stabilità (Fronte principale ) - All. 3 Verifica di stabilità (Fronte Occidentale) - All. 4 Verifica di stabilità (Fronte Orientale)

4 Premessa Elementi descrittivi - pag. 1 Su incarico della Ditta Frediani Moreno & C. s.n.c. con sede in via Stipeti, località Coselli Comune di Capannori, è stato predisposto il progetto per la richiesta di rinnovo dell autorizzazione all esercizio per la coltivazione e ripristino ambientale della cava di pietra ornamentale posta in loc. Al Vallino delle Piane, frazione di S. Quirico Comune di Capannori (LU), autorizzata con Determina del Dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Capannori, in data 14/05/2003. Il progetto di seguito esposto è stato redatto conformemente a quanto previsto dall art. 12, comma 2 della Legge Regionale n. 78 del 3 novembre 1998 Testo Unico in materia di cave, torbiere, miniere, recupero di aree escavate e riutilizzo di residui recuperabili ed in ottemperanza alla Deliberazione 11 febbraio 2002, n 138 Istruzioni tecniche per la formulazione delle domande di autorizzazione all esercizio dell attività estrattiva e per la redazione degli elaborati di corredo ed è già stato esaminato e ritenuto compatibile con le caratteristiche ambientali del contorno in cui si colloca, dagli Enti competenti in fase di autorizzazione avvenuta in data 14/05/2003. Il progetto in esame, trattandosi di richiesta di rinnovo, non introduce infatti varianti rispetto a quanto già autorizzato e con scadenza il 14/05/2013. L area oggetto di attività estrattiva risulta inserita nella Tavoletta I.G.M. (scala 1:25.000) al foglio n quadrante-iii-no e rientra nella perimetrazione del PRAE [507.A01-09 (tq 2 )]. L area estrattiva ricade inoltre all interno di alcuni vincoli, quali: Vincolo paesaggistico e ambientale: ai sensi del D. Legs del 29 Ottobre 1999 n 490 Titolo II, D.M (ex l.1497/39), (v. Fig.8 AMBITI DI APPLICAZONE DEI VINCOLI AMBIENTALI Tav.01). Vincolo aree protette Categoria A: ai sensi della L.R n 52 delibera di C.T.R. n 296 del , (v. Fig.8 AMBITI DI APPLICAZONE DEI VINCOLI AMBIENTALI Tav.01). Vincolo idrogeologico: ai sensi della L. 3267/ 23 (v. Fig.7 AMBITI DI APPLICAZONE DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO Tav.01). L area ricade infine nel Sito di Importanza Regionale denominato Monte Pisano (SIRpSIC 27), ai sensi della Del CR 06/ Inquadramento geografico La superficie estrattiva è ubicata sul versante settentrionale del Monte Vallone a c.a 75 m.l di quota s.l.m., in zona denominata Al Vallino delle Piane, a circa 500 m.l di distanza dalla Strada Provinciale di Sottomonte e a 650 m.l in direzione NW dalla frazione di S. Quirico (v. Fig.1 COROGRAFIA Tav.01). L area di cava è raggiungibile attraverso una via di accesso privata che collega la Strada Provinciale di Sottomonte al piazzale di cava (quota circa 56.0 m.l. s.l.m.). La proprietà catastale risulta inserita nel foglio n 94 del Catasto del Comune di Capannori, ai mappali n : 388, 389, 545, 548, e 477, per una superficie complessiva di circa 2,1 ha (v. Fig.6 PLANIMETRIA CATASTALE Tav.01).

5 2. Inquadramento geologico Elementi descrittivi - pag. 2 La zona oggetto di attività estrattiva, per la quale viene richiesto il rinnovo di coltivazione, ed un suo significativo intorno appartengono, dal punto di vista geologico, alla Successione Metamorfica del Monte Pisano (v. Fig.2 CARTA DI INQUADRAMENTO GEOLOGICO - Tav.01). Fanno parte di questa successione le formazioni che costituiscono i termini geometrici più bassi affioranti nell'edificio a falde dell'appennino settentrionale. Schematicamente è possibile descrivere l'insieme delle rocce affioranti sul Monte Pisano come costituite da un basamento di età paleozoica (permo-carbonifero) ripiegato e matamorfosato durante le fasi orogenetiche erciniche (Devoniano sup. - Permiano inf.) a cui si sovrappone una copertura triassica che viene rappresentata come una serie fluviale o fluvio-deltizia trasgressiva in ambiente di rift continentale. L'assetto di queste formazioni è stato unanimemente riconosciuto come derivante dalla sovrapposizione di due unità tettoniche, la più alta delle quali è l'unità di S. Maria del Giudice, che si sovrappone sull'unità del M. Serra secondo la superficie di accavallamento che si snoda da Vorno fino al M. Faeta, per poi raggiungere Asciano, sul versante meridionale dei rilievi. Formazione della Verruca Rappresenta la porzione basale della serie triassica del Monte Pisano che poggia discordante sul basamento Paleozoico. Questa formazione viene divisa in tre membri, dei quali i primi due risultano affiorare in un intorno abbastanza prossimo all area di indagine: a) Membro 1 - Anageniti grossolane (Ang) Conglomerati prevalentemente quarzosi a matrice quarzoso-filladica con colorazione grigio-violacea; i ciottoli, di natura prevalentemente poligenica, verso l'alto divengono quasi esclusivamente quarzosi. Il deposito mostra stratificazione grossolana nella parte bassa che diviene più netta verso l'alto; verso l'alto diminuisce anche la dimensione dei ciottoli e lo spessore degli strati conglomeratici. Età: Anisico (?) - Ladinico b) Membro 2 - Scisti violetti (Svl) Deposito fine di natura scistosa a componente filladica o filladico-quarzitica di colore violaceo; nella parte bassa sono frequenti intercalazioni di materiale grossolano a testimoniare un probabile passaggio stratigrafico con le sottostanti Anageniti grossolane; verso il tetto compaiono intercalazioni di livelli di quarziti con spessore crescente e colorazione viola o viola-biancastro. Età: Ladinico Formazione delle quarziti di M. Serra. Questa formazione costituisce il termine superiore della serie triassica del M. Pisano affiorante sul territorio comunale; viene suddivisa in due membri dei quali, l'inferiore, rappresenta il livello di scollamento sulla formazione sottostante; il membro che compare nella zona di interesse è quello appartenente alle quarziti (Membro 2). Si tratta di quarziti a grana prevalen-

6 Elementi descrittivi - pag. 3 temente fine o finissima, passanti localmente a tipi litologici più grossolani, fino a conglomerati minuti; il colore è variabile dal viola al bianco-rosa, fino al grigio-verde. Sono presenti sporadiche intercalazioni di livelli di filladi che verso la parte alta della formazione divengono più frequenti tanto da fornire alla roccia un aspetto scistoso. Il tipo litologico riscontrabile nel membro della formazione rocciosa delle "quarziti di M. Serra" e tuttora oggetto dell attività estrattiva in studio è quello denominato S3 nella Carta geologica d Italia, corrispondente alle Quarziti bianco-rosa. Quarziti bianco-rosa: presentano una grana estremamente variabile ed una stratificazione più o meno regolare, caratterizzata da bancate alternate a letti filladici di colore verde chiaro o grigio. Età: Carnico In zona prossima affiorano anche: Quarziti viola zonate: presentano una grana molto fine ed una colorazione violacea ad aspetto nettamente zonato. Per quanto riguarda i più recenti ed in particolare i Depositi pliocenici e quaternari, si osservano: Conoidi alluvionali antichi (cd) Sono depositi di natura granulare, localizzati a ridosso dei rilievi collinari, in corrispondenza dello sbocco di tratti vallivi spesso incassati; il deposito si presenta in genere matrice-sostenuto con clasti da centimetrici a decimetrici, da arrotondati a subarrotondati in assetto spesso caotico, con scarsa granoclassazione e limitata embriciatura; la matrice, di natura limo-sabbiosa è spesso prevalente sui clasti che solo in taluni orizzonti si presentano granosostenuti. Età: Pleistocene medio/sup. - Olocene Depositi alluvionali attuali e recenti (all) Depositi alluvionali mobili costituiti da ghiaie eterometriche, sabbie e limi, di composizione generalmente poligenica; depositi ben addensati di natura ghiaioso-ciottolosa in matrice sabbiosa. Età: Olocene Depositi detritici e di copertura (dt) Depositi dovuti al disfacimento sub-aereo delle rocce. Sono costituiti da frammenti litoidi eterometrici, frequentemente monogenici, a variabile grado di cementazione; la matrice, dove presente, è di natura limo-sabbiosa e prevale sui frammenti litoidi. Età: Olocene 3. Inquadramento geomorfologico

7 3.1 Stabilità geomorfologica Elementi descrittivi - pag. 4 A livello generale si riportano le forme e i depositi relativi ai principali processi morfogenetici presenti nell intorno dell area di cava, così come riportato in Fig.3 CARTA GEOMORFOLOGICA - Tav.01, in maniera da fornire un quadro dell assetto geomorfologico della zona, rimandando alla trattazione successiva la descrizione delle forme localizzate in area di cava. Nelle aree adiacenti alla zona di estrazione si possono distinguere: Aree instabili Sono stati cartografati i corpi di frana senza indizi di instabilità (quiescenti), ovvero che non mostravano al momento del rilievo indizi tali da poterli classificare come corpi di frana in attività (assenza di cedimenti nel suolo, drenaggio superficiale irregolare ma ben definito, copertura vegetale sviluppata, ecc.). Aree potenzialmente instabili per caratteristiche morfologiche Si tratta di quelle aree che presentano caratteristiche di instabilità potenziale elevata, in genere derivanti dal concomitante intervento di più agenti morfogenetici; risultano classificate come tali tutte quelle aree che, pur non essendo in frana, presentano una concomitanza di elementi prevalentemente di natura morfologica ma anche litologica e idrologica, che inducono ad una valutazione ragionevole su di una loro predisposizione al dissesto e al fenomeno franoso. Le aree così definite sono state suddivise come segue in base alle condizioni al contorno nelle quali si collocano. Aree soggette a franosità in terreni detritici acclivi. Aree soggette a franosità per scivolamento superficiale e/o soliflusso. Aree soggette a franosità per erosione lineare e/o di sponda. Propensione al dissesto in rocce litoidi e non Per ciascuna delle formazioni rocciose rilevate è stata fornita una categoria di propensione al dissesto, intendendo con questo termine la possibilità che in corrispondenza delle aree di affioramento di determinati litotipi si manifestino o meno fenomeni di instabilità. Propensione al dissesto media In tale contesto, sono stati attribuiti a questa classe i terreni di riporto e i depositi detritici con una acclività limitata (< 10%). Propensione al dissesto limitata Sono state inserite in questa classe le formazioni rocciose appartenenti alla Successione metamorfica del M. Pisano ed è pertanto quella che caratterizza l area estrattiva e le aree ad essa circostanti. Aree di fondovalle e/o pianeggianti

8 Elementi descrittivi - pag. 5 Si tratta delle aree di pianura corrispondenti alla Piana e ai fondovalle dei corsi d'acqua minori; sono state inserite anche le spianate morfologiche dei depositi alluvionali terrazzati (at), dei conoidi alluvionali (cd) e dei depositi colluviali (cl). 4. Assetto strutturale 4.1 Cenni di geologia strutturale Alle grandi strutture plicative duttili che caratterizzano i Monti Pisani, quali pieghe e sovrascorrimenti, si accompagnano altre deformazioni di tipo rigido, trasversali o leggermente oblique rispetto alle strutture della tettonica duttile e legate ad una tettonica successiva di tipo distensivo. Tali sistemi strutturali fragili presentano orientamenti random che trovano però la maggiore frequenza in corrispondenza di direzioni di tipo appenninico e anti-appenninico con alti angoli di immersione (NW-SE e NE-SW), tipici dei maggiori lineamenti presenti su tutto il rilievo dei Monti Pisani. Date le caratteristiche litologiche e mineralogiche delle quarziti, esse assumono caratteristiche di deformabilità tali da garantire una buona resistenza meccanica generale, ciò può essere confermato sia dalla presenza di materiale residuale che si trova spesso all interno delle pareti dei giunti che tende a richiuderle fino quasi a cementarle, sia dalla presenza di famiglie di giunti che, per la loro distribuzione omogenea, mantengono la roccia piuttosto compatta. Nonostante la presenza di un intensa fratturazione e le caratteristiche giaciturali degli strati rocciosi che si presentano, rispetto alla pendenza del versante, a franapoggio, non si sono riscontrati fenomeni di instabilità sui fronti di scavo ( ). 4.2 Elementi strutturali individuati Il rilievo geologico-tecnico dell area di cava ha permesso di evidenziare n.4 famiglie di discontinuità, rappresentate nella Fig.1 - CARTA GEOLOGICO-STRUTTURALE DI DETTAGLIO e Fig.2 SEZIONE GEOLOGICO-STRUTTURALE di Tav.02. Le famiglie in questione sono risultate le seguenti: ST Giacitura di strato orientato N114 26NE (24 26); tali piani presentano una spaziatura di circa 10 cm, una persistenza compresa tra 10 e 20 metri e aperture di mm per lo più contenenti un riempimento di sedimenti limo-argillosi sovraconsolidati. F1 Piano di frattura orientato N NW (292 83); le relative spaziature del giunto hanno valori prossimi a 30 cm, continuità da 1 a 3 metri, aperture <1 mm e con riempimenti di sedimenti limo-argillosi sovraconsolidati. F2 Piano di fratturazione N120 64SW (210 64) con spaziatura media del giunto pari a circa 100 cm, con continuità di 1-3 metri e prive di apertura.

9 Elementi descrittivi - pag. 6 F3 Piano di fratturazione N044 74SE (134 74) con persistenza tra 3 e 10 metri, spaziatura di 50 cm e priva di apertura. I fronti di cava utilizzati perle verifiche di stabilità sono i seguenti: FR Piano di fronte orientato N150 80NE (60 80) rappresenta l andamento del versante ovvero la giacitura verso cui aggetta il blocco in potenziale scivolamento. FR W Piano di fronte occidentale, orientato N SE (115 48). FR E Piano di fronte orientale, orientato N NW (310 55). La rappresentazione delle tracce ciclografiche di ogni famiglia di piani e dei relativi poli, utilizzando il reticolo equiareale di Schmidt, emisfero inferiore, è data nella Fig.A di Tav.02 (PROIEZIONE STREREOGRAFICA DEI POLI E DEI PIANI DI DISCONTIUNUITA ). 4.3 Classificazione di Beniawski [RMR] Attraverso l utilizzo del programma Rockclas della Geosoft s.a.s. di Milano e sulla base dei dati di rilevamento geostrutturale è stato possibile fare la caratterizzazione dei versanti in roccia. In tal senso, sulla base del criterio di resistenza al taglio di Barton-Bendis sono state definite le proprietà delle discontinuità dal punto di vista geomeccanico e, in funzione dei mutui rapporti tra le giaciture, gli eventuali cinematismi di rottura. Nel corso dell indagine eseguita si è provveduto a raccogliere tutta una serie di dati atti a permettere l utilizzo della classificazione geomeccanica RMR di Bieniawski che tiene di conto di 5 parametri fondamentali che sono: Resistenza alla compressione uniassiale Indice RQD Spaziatura dei giunti Condizioni dei giunti Condizioni idrauliche I primi due parametri sono stati ricavati attraverso l uso del programma mentre gli altri sono stati direttamente ricavati in fase di rilevamento strutturale. A ciascun parametro è stato attribuito un indice parziale, la cui somma algebrica fornisce l indice complessivo dell ammasso roccioso che permette la suddivisione dello stesso in 5 classi con stima dei parametri di resistenza al taglio (coesione e angolo d attrito). L analisi è stata effettuata sulle prime 5 famiglie di fratture, dato che risultavano le più rappresentative, ognuna di esse è stata caratterizzata con dati di spaziatura, continuità, apertura, scabrezza ed eventuale riempimento del giunto per poi giungere ad una valutazione di tipo quantitativo sulle loro relative condizioni (Allegato A Risultati dell analisi strutturale e Classificazione di Beniawski). Relativamente alla Formazione oggetto di estrazione si sono adottati i seguenti parametri cautelativi:

10 Elementi descrittivi - pag. 7 Parametri Campo valori Indice 1) Resistenza al taglio (Mpa) ) RQD (%) ) Spaziatura dei giunti (m) ) Condizioni dei giunti 20 5) Venute d'acqua nessuna 15 Risultati: RMR di base 69 Correzione giacitura (Ic) -5 RMR corretto 64 Classe ammasso roccioso CLASSE II Qualità ammasso roccioso BUONA Parametri base derivati secondo Bieniawski: Angolo d'attrito ( ) 39.5 Coesione (Kpa) 345 Modulo elastico (Gpa) Lineamenti di stabilita Per quanto riguarda l ammasso roccioso esso appare interessato da numerosi elementi strutturali fragili. L area di cava risulta interessata da una fratturazione intensa rappresentata da un piano di stratificazione ben evidente ed ulteriori sistemi di fratture che, per la loro distribuzione omogenea, conferiscono all insieme roccioso una certa stabilità. Attraverso i programmi Rockclas e Rockstab della Geosoft s.a.s. di Milano (Allegato A Risultati dell analisi strutturale e Classificazione di Beniawski) sono stati elaborati i possibili cinematismi di rottura fra i piani di giacitura ed i fronti (il fronte di cava principale ed i fronti orientale e occidentale), da cui sono stati individuati diversi tipi di movimento possibile, quali: scivolamento piano, ribaltamento e scivolamento a cuneo (All.2, 3 e 4). Fronte FR Scivolamento piano, sia sul piano F3 che su quello di strato ST, la cui giacitura è a franapoggio. Le verifiche di stabilità, nel primo caso (famiglia ST) ha fornito un fattore di sicurezza di 7.37, mentre per la famiglia di discontinuità 3 è risultato un fattore di sicurezza pari a Ribaltamento per toppling per i piani di frattura della famiglia F2.

11 Elementi descrittivi - pag. 8 Scivolamento a cuneo per l intersezione tra le superfici di discontinuità ST-1 ed ST-3; in entrambi i casi il programma Rockstab ha evidenziato che il cuneo non si può formare. Fronte FR W Scivolamento piano, a causa della giacitura a franapoggio del sistema di discontinuità 3. Il programma RockStab non ha portato a termine la verifica in quanto l inclinazione del giunto risulta maggiore dell inclinazione del fronte, pertanto non può verificarsi il fenomeno di scivolamento planare. Ribaltamento per toppling per i piani di frattura della famiglia F1. Scivolamento a cuneo per l intersezione tra le superfici di discontinuità ST-3, 1-2 e 2-3; a parte che per gli ultimi due casi, in cui il cuneo non si può formare, l analisi di stabilità ha fornito un fattore di sicurezza per il cuneo creato dall intersezione tra le famiglie St e 3 di 9.23; ciò conferma la generale stabilità dell area da un punto di vista strutturale. Fronte FR E Scivolamento piano, a causa della giacitura a franapoggio dei sistemi di discontinuità ST e 1. La verifica di stabilità, nel primo caso (famiglia ST) ha fornito un fattore di sicurezza di 7.33, mentre per la famiglia di discontinuità 1 non è stata eseguita in quanto l inclinazione del giunto risulta maggiore dell inclinazione del fronte, non favorendo il verificarsi di tale movimento. Ribaltamento per toppling per i piani di frattura della famiglia F3. Scivolamento a cuneo per l intersezione tra le superfici di discontinuità ST-1 e 1-2; l analisi di stabilità ha però evidenziato che in entrambi i casi il cuneo non si può formare; ciò conferma la generale stabilità dell area da un punto di vista strutturale. Il tipo di movimento che potrebbe verificarsi con maggiore possibilità, nel caso specifico, è quello dello scivolamento planare di masse rocciose ove un blocco di roccia subisce una dislocazione lungo una superficie di rottura; è importante evidenziare che le verifiche di stabitlià eseguite hanno portato a fattori di sicurezza molto elevati, pertanto si ritiene improbabile il verificarsi di tale cinematismo, anche alla luce di osservazioni dirette a seguito dei 10 anni di attività. Il movimento che ha interessato il fronte di cava a Sud, è stato molto probabilmente determinato dalla saturazione del materiale terrigeno, movimentato a seguito delle precedenti lavorazioni di estrazione, con successivo scivolamento sui gradoni sottostanti.

12 5. Caratteristiche idrogeologiche ed idrologiche Elementi descrittivi - pag Idrogeologia Le risorse idriche della zona di cava e del suo immediato intorno, superficiali e sotterranee, risultano essere in generale di modesta entità; esse sono condizionate dalla morfologia dei terreni e dalla loro permeabilità, fattori che influenzano sia l infiltrazione che il ruscellamento superficiale. Nella Fig. 4 CARTA IDROGEOLOGICA Tav.01- sono indicate le classi di permeabilità dei terreni affioranti nell area di studio elaborate in base a considerazioni relative alle caratteristiche litologiche delle formazioni presenti: CLASSE B: Permeabilità media CLASSE C: Permeabilità bassa CLASSE D: Permeabilità limitata In particolare la formazione della Quarziti bianco-rosa, oggetto dell attività estrattiva, per la sua natura litologica e strutturale ha una permeabilità bassa (Classe C) e limitata alle porzioni superficiali caratterizzate da fratture beanti. 5.2 Idrologia Il reticolo idrografico dell area in esame presenta regimi a carattere stagionale (regime torrentizio) con portate ridotte o assenti nei periodi di magra. Il sottobacino imbrifero, in cui si trova la superficie di cava, è sotteso da uno spartiacque che, sul lato Ovest, corre subito a monte della zona in esame e dal Monte Vallone giunge fino all abitato di S.Quirico mentre sul lato orientale corre lungo la linea a maggiore acclività chiudendosi ad Est del Rio S.Martino, che rappresenta infatti la principale linea di raccolta delle acque superficiali di questa zona. Come meglio descritto negli elaborati grafici, è previsto e già autorizzato dal Comune di Capannori un sistema di raccolta delle acque meteoriche con canalette alla base di ogni gradone che confluiscono a lato della pista di arrocco di cava (ad Ovest della stessa) nel reticolo idrografico esistente, per poi una volta attraversato il piazzale di cava, immettersi definitivamente nell affluente del Rio di San Ginese, dopo aver decantato nella vasca in terra. Per quanto concerne invece l area occupata dagli impianti di cava, è previsto un sistema di raccolta delle acque di prima pioggia (APP) con canalette realizzate al suo interno e distribuite come descritto nel relativo elaborato (Rel.03). 5.3 Acque sotterranee Data la scarsa permeabilità della formazione delle Quarziti bianco-rosa, che rappresentano un orizzonte praticamente impermeabile al contatto con le formazioni circostanti (Anageniti Grossolane, depositi di conoide,...), possiamo affermare che la circolazione idrica sotterranea

13 Elementi descrittivi - pag. 10 è piuttosto limitata e discontinua, data solo dalla presenza di una debole circolazione per fratturazione locale. In tal contesto si può dire, in generale, che l attività estrattiva non va a modificare l andamento idrogeologico dell area e nel dettaglio non va ad incidere sull equilibrio idrogeologico delle sorgenti di che alimentano l acquedotto di Guamo. Si rinvengono nei dintorni dell area estrattiva alcuni punti di emergenza di acqua posti in prossimità dei contatti con formazioni a permeabilità media (materiali alluvionali e placche detritiche) per le quali, in Fig. 4g Tav.1- viene indicata anche la relativa area di rispetto ai sensi della D.P.R , n Attuazione della direttiva CEE n. 80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, e dell art. 15 della legge , n. 183, art. 4, 5 e Carta della copertura vegetale La carta dell uso del suolo (Fig.5 CARTA DELLA COPERTURA VEGETALE Tav.01) mostra una vegetazione prevalentemente costituita da bosco misto, in cui predomina il pino, mentre le aree circostanti vedono la presenza massiccia di specie tipiche di boschi di conifere con sottobosco. Molte zone sono impiegate per le colture alberi da frutto, vigneti e oliveti.

14

15 RISULTATI DELL ANALISI STRUTTURALE E CLASSIFICAZIONE DI BIENIAWSKI ALL.1

16 Committente: Ditta Frediani Moreno s.n.c. Localita': Al vallino delle Piane (Comune di Capannori) Lavoro: Rinnovo autorizzazione alla coltivazione Programma ROCKCLAS per Windows (c) 'Geosoft s.a.s. RISULTATI DELL'ANALISI STRUTTURALE La tipologia di utilizzo del versante per cui viene eseguita l'analisi è: Versante naturale Le pareti dei giunti risultano essere debolmente alterate. LITOLOGIA DELL'UNITA' DI RILIEVO Litotipo dominante interessato dallo scavo: Quarzite Formazione: Quarziti rosa del M.te Serra Peso di volume della roccia: 26.5 kn/mc RESISTENZA DELLA ROCCIA INTATTA La resistenza della roccia intatta é stata ricavata da: Prova di compressione monoassiale La resistenza a compressione monoassiale della roccia è pari a Mpa Nella zona in cui si è eseguito il rilievo si sono identificate 4 famiglie di discontinuità principali. Tali famiglie presentano le seguenti giaciture medie: Famiglia Immersione ( ) Inclinazione ( ) ST Il fronte presenta la seguente giacitura: Immersione ( ) Inclinazione ( ) CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE RIBALTAMENTO PER TOPPLING Un analisi dei mutui rapporti fra le giaciture della famiglie di fratture e la giacitura del fronte naturale ha permesso di individuare le seguenti condizioni: Ipotesi Bidimensionale: Famiglia Cinematismo Angolo limite d'inclinazione ST Toppling impossibile Toppling impossibile Toppling possibile Toppling impossibile 90.0 CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE SCIVOLAMENTO PIANO Un analisi dei mutui rapporti fra le giaciture della famiglie di fratture e la giacitura del fronte naturale ha permesso di individuare le seguenti condizioni: Ipotesi Bidimensionale: Famiglia Cinematismo Angolo limite d'inclinazione ST PIANO A FRANAPOGGIO PIANO A REGGIPOGGIO PIANO A REGGIPOGGIO PIANO A FRANAPOGGIO 85.5

17 MODELLO GEOMECCANICO Il modello costitutivo adottato del comportamento del giunto nell'ammasso roccioso è quello noto come modello 'JRC-JCS', sviluppato da Barton e Bandis e messo a punto da Barton e Choubey (1977). Tale modello esprime la resistenza al taglio del giunto secondo la: tau = sigma*tan(jrc*log(jcs/sigma)+phir) con tau = resistenza al taglio, sigma = tensione normale, phi = angolo d'attrito residuo. Nelle elaborazioni si è mantenuto un valore sigma normalizzato pari a 100 kpa. Il parametro JCS è derivato dalle misure con il martello di Schmidt secondo la relazione di Miller (1965). I valori base sono quindi stati corretti, per tenere conto dell'effetto scala, secondo le relazioni di Barton e Bandis (1982). L'angolo d'attrito di base è ricavato da un dato prefissato funzione della litologia della roccia (Barton, 1973) L'angolo d'attrito residuo è ricavato dalla relazione di Barton e Chryssanthakis (1990). L'angolo d'attrito di picco e lo spostamento necessario per mobilitare la resistenza di picco sono sono valutati con le relazioni di Barton e Bandis (1990). L'apertura idraulica equivalente della frattura viene valutata secondo la relazione di Bandis (1985). La permeabilità della singola frattura è derivata dalla relazione di Barton e Bakhtar (1987) Le famiglie di giunto identificate presentano le seguenti caratteristiche: FAMIGLIA ST Giunti discontinui. La lettura del martello di Schmidt sulla parete del giunto non alterata è pari a: 38.0 La lettura del martello di Schmidt sulla parete del giunto alterata è pari a: 36.0 La scabrezza del giunto è stata stimata visualmente dalle tavole di riferimento. I valori stimati risultano: Angolo d'attrito di base 38.0 Lunghezza di riferimento cm. Parametro JRC 3 I risultati del modello geomeccanico sono così riassumibili: Parametro JCS di base 78.7 MPa Parametro JCS corretto 61.7 MPa Parametro JRC di base 3.0 Parametro JRC corretto 2.6 Angolo d'attrito di picco 44.1 Angolo d'attrito residuo 36.9 Spostamento per mobilitare la resistenza di picco mm. Apertura idraulica equivalente 2.09 mm. Permeabilità per la sigma normalizzata cm/s FAMIGLIA 1 Giunti discontinui. La lettura del martello di Schmidt sulla parete del giunto non alterata è pari a: 38.0 La lettura del martello di Schmidt sulla parete del giunto alterata è pari a: 36.0 La scabrezza del giunto è stata stimata visualmente dalle tavole di riferimento. I valori stimati risultano: Angolo d'attrito di base 38.0 Lunghezza di riferimento cm. Parametro JRC 3 I risultati del modello geomeccanico sono così riassumibili: Parametro JCS di base 78.7 MPa Parametro JCS corretto 74.0 MPa Parametro JRC di base 3.0 Parametro JRC corretto 2.9

18 Angolo d'attrito di picco 45.2 Angolo d'attrito residuo 36.9 Spostamento per mobilitare la resistenza di picco 4.51 mm. Apertura idraulica equivalente 1.19 mm. Permeabilità per la sigma normalizzata cm/s FAMIGLIA 2 Giunti discontinui. La lettura del martello di Schmidt sulla parete del giunto non alterata è pari a: 38.0 La lettura del martello di Schmidt sulla parete del giunto alterata è pari a: 36.0 La scabrezza del giunto è stata stimata visualmente dalle tavole di riferimento. I valori stimati risultano: Angolo d'attrito di base 38.0 Lunghezza di riferimento cm. Parametro JRC 3 I risultati del modello geomeccanico sono così riassumibili: Parametro JCS di base 78.7 MPa Parametro JCS corretto 74.0 MPa Parametro JRC di base 3.0 Parametro JRC corretto 2.9 Angolo d'attrito di picco 45.2 Angolo d'attrito residuo 36.9 Spostamento per mobilitare la resistenza di picco 4.51 mm. Apertura idraulica equivalente 1.19 mm. Permeabilità per la sigma normalizzata cm/s FAMIGLIA 3 Giunti discontinui. La lettura del martello di Schmidt sulla parete del giunto non alterata è pari a: 38.0 La lettura del martello di Schmidt sulla parete del giunto alterata è pari a: 36.0 La scabrezza del giunto è stata stimata visualmente dalle tavole di riferimento. I valori stimati risultano: Angolo d'attrito di base 38.0 Lunghezza di riferimento cm. Parametro JRC 3 I risultati del modello geomeccanico sono così riassumibili: Parametro JCS di base 78.7 MPa Parametro JCS corretto 67.0 MPa Parametro JRC di base 3.0 Parametro JRC corretto 2.7 Angolo d'attrito di picco 44.6 Angolo d'attrito residuo 36.9 Spostamento per mobilitare la resistenza di picco 9.21 mm. Apertura idraulica equivalente 1.62 mm. Permeabilità per la sigma normalizzata cm/s CONDIZIONI DELLE DISCONTINUITA' Famiglia ST Spaziatura del giunto 10 cm. Continuità del giunto da 10 a 20 m Apertura del giunto da 0,1 a 1 mm Scabrezza del giunto Leggermente scabri Riempimento del giunto Limoso o argilla s.c. Valutazione sul giunto Condizioni mediocri Famiglia 1 Spaziatura del giunto Continuità del giunto 30 cm. da 1 a 3 m

19 Apertura del giunto < 0,1 mm Scabrezza del giunto Leggermente scabri Riempimento del giunto Limoso o argilla s.c. Valutazione sul giunto Condizioni mediocri Famiglia 2 Spaziatura del giunto 100 cm. Continuità del giunto da 1 a 3 m Apertura del giunto Chiusi Scabrezza del giunto Leggermente scabri Riempimento del giunto Assente Valutazione sul giunto Condizioni buone Famiglia 3 Spaziatura del giunto 50 cm. Continuità del giunto da 3 a 10 m Apertura del giunto Chiusi Scabrezza del giunto Leggermente scabri Riempimento del giunto Assente Valutazione sul giunto Condizioni buone Il parametro RQD é stato stimato dal valore delle spaziature dei giunti. La spaziatura media del sistema risulta essere pari a 47.5 cm Il valore di RQD risulta pari a 61 % Condizioni idrogeologiche La zona di rilevamento, dal punto di vista idrogeologico, é caratterizzabile come: Acqua completamente assente La corrispondente valutazione è: Molto buona CLASSIFICAZIONE DI BIENIAWSKI [RMR] Parametro Valore misurato Coefficiente numerico Co (MPa) RQD (%) Spaziatura (m) Condizioni dei giunti 20 Venute d'acqua Nessuna 15 Risultati: RMR di base 69 Correzione giacitura [Ic] -5 RMR corretto 64 Classe ammasso roccioso Qualita' ammasso roccioso CLASSE II BUONA Parametri base derivati secondo Bieniawski Angolo d'attrito to 39.5 Coesione 345 kpa Modulo elastico GPa

20

21 VERIFICA DI STABILITÀ (FRONTE PRINCIPALE ) ALL.2

22

23 INDICE 1. CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE RIBALTAMENTO PER TOPPLING VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: RIBALTAMENTO PER TOPPLING... 2 Famiglia: ST... 3 Famiglia: Famiglia: Famiglia: CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE SCIVOLAMENTO PIANO VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: SCIVOLAMENTO PIANO... 4 Famiglia: ST... 4 Famiglia: Famiglia: Famiglia: CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE SCIVOLAMENTO A CUNEO VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: SCIVOLAMENTO A CUNEO... 6 Famiglie: ST Famiglie: ST Famiglie: ST Famiglie: Famiglie: Famiglie: ANALISI DELLO SCIVOLAMENTO SU UN GIUNTO SINGOLO (Famiglia ST) ANALISI DELLO SCIVOLAMENTO SU UN GIUNTO SINGOLO (Famiglia 3) ANALISI TRIDIMENSIONALE DELLO SCIVOLAMENTO DI UN CUNEO DI ROCCIA (Famiglie ST-1) ANALISI TRIDIMENSIONALE DELLO SCIVOLAMENTO DI UN CUNEO DI ROCCIA (Famiglie ST-3)... 11

24 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei Committente: Ditta Frediani Moreno e C. snc Localita': Al Vallino delle Piane pag. 2 Programma ROCKCLAS per Windows (c) 'Geosoft s.a.s. RISULTATI DELL'ANALISI STRUTTURALE La tipologia di utilizzo del versante per cui viene eseguita l'analisi è: Cava: abbattimento normale Le pareti dei giunti risultano essere debolmente alterate. LITOLOGIA DELL'UNITA' DI RILIEVO Litotipo dominante interessato dallo scavo: Quarzite Formazione: Quarziti del monte Serra Peso di volume della roccia: 26,5 kn/mc RESISTENZA DELLA ROCCIA INTATTA La resistenza della roccia intatta é stata ricavata da: Da Standard ISRM La resistenza a compressione monoassiale della roccia è stimata in 120,00 Mpa Nella zona in cui si è eseguito il rilievo si sono identificate 4 famiglie di discontinuità principali. Tali famiglie presentano le seguenti giaciture medie: Famiglia Immersione ( ) Inclinazione ( ) ST Il fronte presenta la seguente giacitura: Immersione ( ) Inclinazione ( ) CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE 1.1. RIBALTAMENTO PER TOPPLING Un analisi dei mutui rapporti fra le giaciture della famiglie di fratture e la giacitura del fronte naturale ha permesso di individuare le seguenti condizioni: Ipotesi Bidimensionale: Famiglia Cinematismo Angolo limite d'inclinazione ST Toppling impossibile 90,0 1 Toppling impossibile 90,0 2 Toppling possibile 64,0 3 Toppling impossibile 90, VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: RIBALTAMENTO PER TOPPLING In una cava a cielo aperto vi è in genere una variazione più o meno continua della direzione di scavo. L'analisi cinematica permette di valutare in prima approssimazione le condizioni di stabilità per ogni immersione (e direzione) assunta dal fronte. Vengono pertanto calcolate per ogni famiglia le inclinazioni limite del fronte, che corrispondono logicamente all'inclinazione massima che il fronte può assumere per rimanere in sicurezza.

25 Famiglia: ST 0 90, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 Famiglia: , , , , , , , , , , , , , , ,6 Famiglia: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 0 67, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0

26 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei Famiglia: , , , , ,0 0 90, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 pag CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE 2.1. SCIVOLAMENTO PIANO Un analisi dei mutui rapporti fra le giaciture della famiglie di fratture e la giacitura del fronte naturale ha permesso di individuare le seguenti condizioni: Ipotesi Bidimensionale: Famiglia Cinematismo Angolo limite d'inclinazione ST PIANO A FRANAPOGGIO 31,1 1 PIANO A REGGIPOGGIO 90,0 2 PIANO A REGGIPOGGIO 90,0 3 PIANO A FRANAPOGGIO 85, VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: SCIVOLAMENTO PIANO In una cava a cielo aperto vi è in genere una variazione più o meno continua della direzione di scavo. L'analisi cinematica permette di valutare in prima approssimazione le condizioni di stabilità per ogni immersione (e direzione) assunta dal fronte. Vengono pertanto calcolate per ogni famiglia le inclinazioni limite del fronte, che corrispondono logicamente all'inclinazione massima che il fronte può assumere per rimanere in sicurezza. Famiglia: ST 0 28, , , , , , , , , , , , ,0

27 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei Famiglia: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,1 0 87, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 Famiglia: , , , , , , ,4 0 90, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 Famiglia: , , , , , ,3 pag. 5

28 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei 60 85, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 pag CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE 3.1. SCIVOLAMENTO A CUNEO Un analisi dei mutui rapporti fra le giaciture della famiglie di fratture e la giacitura del fronte naturale ha permesso di individuare le seguenti condizioni: Ipotesi Tridimensionale: Famiglia 1 Famiglia 2 Retta d'intersezione Cinematismo Angolo limite d'inclinazione ST 1 199,0/26,0 SCIVOLAMENTO A CUNEO 32,9 ST 2 119,0/2,0 CUNEO A REGGIPOGGIO 90,0 ST 3 231,0/23,0 SCIVOLAMENTO A CUNEO 23, ,0/64,0 CUNEO A REGGIPOGGIO 90, ,0/43,0 CUNEO A REGGIPOGGIO 90, ,0/63,0 CUNEO A REGGIPOGGIO 90, VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: SCIVOLAMENTO A CUNEO In una cava a cielo aperto vi è in genere una variazione più o meno continua della direzione di scavo. L'analisi cinematica permette di valutare in prima approssimazione le condizioni di stabilità per ogni immersione (e direzione) assunta dal fronte. Vengono pertanto calcolate per ogni famiglia le inclinazioni limite del fronte, che corrispondono logicamente all'inclinazione massima che il fronte può assumere per rimanere in sicurezza. Famiglie: ST , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0

29 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei Famiglie: ST , , , , , , , , , , , , , , ,3 0 4,1 10 6, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,1 Famiglie: ST , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 Famiglie: , , , , , , , , , , , , , , ,3 pag. 7

30 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei Famiglie: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 0 90, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 Famiglie: , , , , , , , , , ,0 0 90, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 pag. 8

31 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei pag. 9 Programma ROCKSTAB (c) Geosoft s.a.s. 4. ANALISI DELLO SCIVOLAMENTO SU UN GIUNTO SINGOLO (Famiglia ST) GEOMETRIA DEL PROBLEMA HF In_F In_Fs In_P 11,0 80,0 0,0 26,0 HF = Altezza del fronte (m) In_F = Inclinazione del fronte ( ) In_Fs = Inclinazione fronte superiore ( ) In_P = Inclinazione del piano di scivolamento ( ) Non si è imposta la presenza di frattura di trazione CONDIZIONI IDRAULICHE Giunto completamente saturo, deflusso dell'acqua libero PARAMETRI GEOMECCANICI Criterio di rottura di Mohr-Coulomb Gamma phi c 26,5 37,5 325,0 gamma = Peso di volume della roccia (kn/mc) phi = Angolo d'attrito del giunto ( ) c = Coesione del giunto (kpa) Risultati dell'analisi sul problema in esame: L W f U V I N T S 25,1 3004,45 37,5 676,94 0,0 0,0 2023, ,07 0,00 L = Lunghezza del piano di distacco (m) W = Peso del blocco (kn) f = Angolo d'attrito mobilitato ( ) U = Spinta idraulica nel piano di scivolamento (kn) V = Spinta idraulica nella frattura di trazione (kn) I = Spinta idraulica dovuta all'invaso (kn) N = Forze resistenti (kn) T = Forze instabilizzanti (kn) S = Coefficiente sismico applicato COEFFICIENTE DI SICUREZZA = 7, ANALISI DELLO SCIVOLAMENTO SU UN GIUNTO SINGOLO (Famiglia 3) GEOMETRIA DEL PROBLEMA HF In_F In_Fs In_P 11,0 80,0 0,0 74,0

32 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei HF = Altezza del fronte (m) In_F = Inclinazione del fronte ( ) In_Fs = Inclinazione fronte superiore ( ) In_P = Inclinazione del piano di scivolamento ( ) pag. 10 Non si è imposta la presenza di frattura di trazione CONDIZIONI IDRAULICHE Giunto completamente saturo, deflusso dell'acqua libero PARAMETRI GEOMECCANICI Criterio di rottura di Mohr-Coulomb Gamma phi c 26,5 37,5 325,0 gamma = Peso di volume della roccia (kn/mc) phi = Angolo d'attrito del giunto ( ) c = Coesione del giunto (kpa) Risultati dell'analisi sul problema in esame: L W f U V I N T S 11,4 177,03 37,5 308,71 0,0 0,0-259,92 170,17 0,00 L = Lunghezza del piano di distacco (m) W = Peso del blocco (kn) f = Angolo d'attrito mobilitato ( ) U = Spinta idraulica nel piano di scivolamento (kn) V = Spinta idraulica nella frattura di trazione (kn) I = Spinta idraulica dovuta all'invaso (kn) N = Forze resistenti (kn) T = Forze instabilizzanti (kn) S = Coefficiente sismico applicato COEFFICIENTE DI SICUREZZA = 20, ANALISI TRIDIMENSIONALE DELLO SCIVOLAMENTO DI UN CUNEO DI ROCCIA (Famiglie ST-1) GEOMETRIA e GIACITURE HF Im_F In_F Im_Fs In_Fs Im_A In_A Im_B In_B 11,0 60,0 80,0 60,0 0,0 24,0 26,0 292,0 83,0 HF = Altezza del fronte (m) Im_F = Immersione del fronte ( ) In_F = Inclinazione del fronte ( ) Im_Fs = Immersione fronte superiore ( ) In_Fs = Inclinazione fronte superiore ( ) Im_A = Immersione del piano A ( ) In_A = Inclinazione del piano A ( ) Im_B = Immersione del piano B ( ) In_B = Inclinazione del piano B ( ) Il cuneo di roccia non è in aggetto

33 Verifica di stabilità del fronte (Fronte principale ) Dott. Geol. Luigi Giammattei pag. 11 CONDIZIONI IDRAULICHE Riempimento idrico totale PARAMETRI GEOMECCANICI Criterio di rottura di Mohr-Coulomb gamma phi_a c_a phi_b c_b 26,5 37,5 325,0 37,5 325,0 gamma = Peso di volume della roccia (kn/mc) phi_a = Angolo d'attrito piano A ( ) c_a = Coesione piano A (kpa)) phi_b = Angolo d'attrito piano B ( ) c_b = Coesione piano B (kpa)) Il cuneo non si può formare 7. ANALISI TRIDIMENSIONALE DELLO SCIVOLAMENTO DI UN CUNEO DI ROCCIA (Famiglie ST-3) GEOMETRIA e GIACITURE HF Im_F In_F Im_Fs In_Fs Im_A In_A Im_B In_B 11,0 60,0 80,0 60,0 0,0 24,0 26,0 134,0 74,0 HF = Altezza del fronte (m) Im_F = Immersione del fronte ( ) In_F = Inclinazione del fronte ( ) Im_Fs = Immersione fronte superiore ( ) In_Fs = Inclinazione fronte superiore ( ) Im_A = Immersione del piano A ( ) In_A = Inclinazione del piano A ( ) Im_B = Immersione del piano B ( ) In_B = Inclinazione del piano B ( ) Il cuneo di roccia non è in aggetto CONDIZIONI IDRAULICHE Riempimento idrico totale PARAMETRI GEOMECCANICI Criterio di rottura di Mohr-Coulomb gamma phi_a c_a phi_b c_b 26,5 37,5 325,0 37,5 328,0 gamma = Peso di volume della roccia (kn/mc) phi_a = Angolo d'attrito piano A ( ) c_a = Coesione piano A (kpa)) phi_b = Angolo d'attrito piano B ( ) c_b = Coesione piano B (kpa)) Il cuneo non si può formare

34

35 VERIFICA DI STABILITÀ (FRONTE OCCIDENTALE) ALL.3

36

37 INDICE 1. CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE RIBALTAMENTO PER TOPPLING VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: RIBALTAMENTO PER TOPPLING... 2 Famiglia: ST... 3 Famiglia: Famiglia: Famiglia: CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE SCIVOLAMENTO PIANO VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: SCIVOLAMENTO PIANO... 4 Famiglia: ST... 4 Famiglia: Famiglia: Famiglia: CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE SCIVOLAMENTO A CUNEO VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: SCIVOLAMENTO A CUNEO... 6 Famiglie: ST Famiglie: ST Famiglie: ST Famiglie: Famiglie: Famiglie: ANALISI DELLO SCIVOLAMENTO SU UN GIUNTO SINGOLO (Famiglia 3) ANALISI TRIDIMENSIONALE DELLO SCIVOLAMENTO DI UN CUNEO DI ROCCIA (Famiglie ST-3) ANALISI TRIDIMENSIONALE DELLO SCIVOLAMENTO DI UN CUNEO DI ROCCIA (Famiglie 1-2) ANALISI TRIDIMENSIONALE DELLO SCIVOLAMENTO DI UN CUNEO DI ROCCIA (Famiglie 2-3)

38 Verifica di stabilità del fronte (Fronte Occidentale) Dott. Geol. Luigi Giammattei Committente: Ditta Frediani Moreno e C. snc Localita': Al Vallino delle Piane Lavoro: Integrazioni pag. 2 Programma ROCKCLAS per Windows (c) 'Geosoft s.a.s. RISULTATI DELL'ANALISI STRUTTURALE La tipologia di utilizzo del versante per cui viene eseguita l'analisi è: Cava: abbattimento normale Le pareti dei giunti risultano essere debolmente alterate. LITOLOGIA DELL'UNITA' DI RILIEVO Litotipo dominante interessato dallo scavo: Quarzite Formazione: Quarziti del monte Serra Peso di volume della roccia: 26,5 kn/mc RESISTENZA DELLA ROCCIA INTATTA La resistenza della roccia intatta é stata ricavata da: Da Standard ISRM La resistenza a compressione monoassiale della roccia è stimata in 120,00 Mpa Nella zona in cui si è eseguito il rilievo si sono identificate 4 famiglie di discontinuità principali. Tali famiglie presentano le seguenti giaciture medie: Famiglia Immersione ( ) Inclinazione ( ) ST Il fronte presenta la seguente giacitura: Immersione ( ) Inclinazione ( ) CINEMATISMI DI ROTTURA POSSIBILI FRA I PIANI DI GIACITURA E IL FRONTE 1.1. RIBALTAMENTO PER TOPPLING Un analisi dei mutui rapporti fra le giaciture della famiglie di fratture e la giacitura del fronte naturale ha permesso di individuare le seguenti condizioni: Ipotesi Bidimensionale: Famiglia Cinematismo Angolo limite d'inclinazione ST Toppling impossibile 90,0 1 Toppling improbabile 75,0 2 Toppling impossibile 90,0 3 Toppling impossibile 90, VALUTAZIONE DELL'INCLINAZIONE LIMITE DEL FRONTE CON IL VARIARE DELL'IMMERSIONE: RIBALTAMENTO PER TOPPLING In una cava a cielo aperto vi è in genere una variazione più o meno continua della direzione di scavo. L'analisi cinematica permette di valutare in prima approssimazione le condizioni di stabilità per ogni immersione (e direzione) assunta dal fronte.

Sintesi non tecnica dei documenti progettuali e di valutazione ambientale pag. 1. Premessa

Sintesi non tecnica dei documenti progettuali e di valutazione ambientale pag. 1. Premessa INDICE Premessa... 1 1. - Ubicazione ed inquadramento territoriale... 2 2. - Riferimenti normativi e analisi dei vincoli presenti... 2 3. - Descrizione del progetto... 2 Sintesi non tecnica dei documenti

Dettagli

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.

Dettagli

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata a nord degli abitati di Porotto e Cassana, nel Comune di Ferrara, confina a nord

Dettagli

Scheda per la valutazione qualitativa dei possibili effetti locali nei siti di ubicazione di edifici strategici e monumentali

Scheda per la valutazione qualitativa dei possibili effetti locali nei siti di ubicazione di edifici strategici e monumentali INGV - Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano Scheda per la valutazione qualitativa dei possibili effetti locali nei siti di ubicazione

Dettagli

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Il territorio comunale di Capestrano è compreso, dal punto di vista cartografico, nel Foglio della Carta Geologica di Italia n. 146 Sulmona scala 1 : 100.000 e nel Foglio della

Dettagli

5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA

5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA 5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA Il Comprensorio PIAGGE SAN SALVATORE si estende a Sud del centro urbano della Città, lungo

Dettagli

ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI GEOLOGO

ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI GEOLOGO ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI GEOLOGO SECONDA SESSIONE 2012 PRIMA PROVA SCRITTA Tema n. 1 Aspetti geologici, minero-petrografici e normativi relativi alle attività

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DELL AMMASSO ROCCIOSO

CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DELL AMMASSO ROCCIOSO Dott. Claudio Depoli / 0343 20052 0343-21689 COMMITTENTE: Comune di VARENNA Provincia di Lecco PROGETTO: Costruzione di una nuova rotatoria all intersezione di viale Polvani con la strada provinciale 72

Dettagli

RILIEVO GEOMECCANICO

RILIEVO GEOMECCANICO RILIEVO GEOMECCANICO LAVORO: STUDIO DI DETTAGLIO LOCALITÀ: San Pietro Sovera, Comune di Corrido (Co) RILIEVO N.: RG 1 DESCRIZIONE GEOLOGICA AFFIORAMENTO: roccia di natura calcarea, grigia e ben stratificata

Dettagli

COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni

COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni Norma di riferimento: D.g.r. 30 novembre 2011 - n. IX/2616 Aggiornamento dei Criteri

Dettagli

FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE N. 24 SCILLATO-CALTAVUTURO

FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE N. 24 SCILLATO-CALTAVUTURO REGIONE SICILIANA ASSESSORATO INDUSTRIA CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE N. 24 SCILLATO-CALTAVUTURO Dr. Geol. Daniela Alario - Dr. Geol. Ambrogio

Dettagli

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO e GEOMORFOLOGIA DELL AREA. L'area oggetto d'indagine, ricade nella tavoletta

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO e GEOMORFOLOGIA DELL AREA. L'area oggetto d'indagine, ricade nella tavoletta INQUADRAMENTO GEOGRAFICO e GEOMORFOLOGIA DELL AREA L'area oggetto d'indagine, ricade nella tavoletta 1:25.000 dell'i.g.m.i. denominata "Torretta Granitola" IV S.E. del foglio n 265 della Carta d'italia.

Dettagli

Catena alpino-himalayana

Catena alpino-himalayana Catena alpino-himalayana Stadi di evoluzione nella formazione delle Alpi Paleogeografia 150 Milioni di anni fa (Giurassico) L Atlantico settentrionale non era ancora aperto e il mare Tethys (oceano Ligure-piemontese

Dettagli

ELABORATI CARTOGRAFICI di Riferimento geologico

ELABORATI CARTOGRAFICI di Riferimento geologico / COMMITTENTE: Comune di VARENNA Provincia di Lecco PROGETTO: Costruzione di una nuova rotatoria all intersezione di viale Polvani con la strada provinciale 72 in comune di Varenna Progetto definitivo

Dettagli

Progetto definitivo esecutivo Interventi di manutenzione straordinaria della strada agrosilvopastorale Sorgente Glera-Volfo-Piei-Valle Cantiere

Progetto definitivo esecutivo Interventi di manutenzione straordinaria della strada agrosilvopastorale Sorgente Glera-Volfo-Piei-Valle Cantiere Comune di Adrara San Rocco Via G. Marconi n. 1 24060 Adrara San Rocco (Bs) Progetto definitivo esecutivo Interventi di manutenzione straordinaria della strada agrosilvopastorale Sorgente Glera-Volfo-Piei-Valle

Dettagli

Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori

Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori Viale della Repubblica, 4-47014 Meldola (FC) Tel-Fax. 0543/49 03 36 - C. F. MDR PLG 44L06 A 565 O - P. IVA 00627450406 PREMESSA La presente

Dettagli

COMUNE DI FANO RELAZIONE GEOLOGICO TECNICA PER LA SOPRELEVAZIONE DI UN FABBRICATO RESIDENZIALE SITO IN FANO VIA RINALDUCCI

COMUNE DI FANO RELAZIONE GEOLOGICO TECNICA PER LA SOPRELEVAZIONE DI UN FABBRICATO RESIDENZIALE SITO IN FANO VIA RINALDUCCI COMUNE DI FANO RELAZIONE GEOLOGICO TECNICA PER LA SOPRELEVAZIONE DI UN FABBRICATO RESIDENZIALE SITO IN FANO VIA RINALDUCCI COMMITTENTE: MANCINELLI GIUSEPPINA OPERA DELL INGEGNO RIPRODUZIONE VIETATA OGNI

Dettagli

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana.

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana. ACTION 2: Banca dati e implementazione del GIS, Definizione delle caratteristiche dei siti potenziali per l applicazione del metodo di RA degli acquiferi con particolare attenzione alla metodologia di

Dettagli

Amministrazione Provinciale di Siena - Ufficio di Piano per il PTCP ALLEGATO 4:

Amministrazione Provinciale di Siena - Ufficio di Piano per il PTCP ALLEGATO 4: ALLEGATO 4: STABILITÀ DEI VERSANTI: METODOLOGIA DA ADOTTARE COME STANDARD PROVINCIALE PER LA REALIZZAZIONE DELLA CARTA DELLA STABILITÀ POTENZIALE INTEGRATA DEI VERSANTI AI SENSI DELLA DCR 94/85. Allegato

Dettagli

TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008

TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 D. Lgs. 81/2008: Art. 100 Piano di Sicurezza e Coordinamento comma 1: il Piano di Sicurezza e Coordinamento è corredato..da una tavola tecnica

Dettagli

UBICAZIONE DELL AREA IN CARTA DI TUTELA DEL TERRITORIO DEL PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO BACINO OMBRONE- SCALA 1:10.000 TAVOLA 3

UBICAZIONE DELL AREA IN CARTA DI TUTELA DEL TERRITORIO DEL PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO BACINO OMBRONE- SCALA 1:10.000 TAVOLA 3 UBICAZIONE DELL AREA IN CARTA DI TUTELA DEL TERRITORIO DEL PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO BACINO OMBRONE- SCALA 1:10.000 TAVOLA 3 TAVOLA 4 UBICAZIONE DELL AREA IN CARTA DELLA PERICOLOSITA' GEOLOGICA DEL PIANO

Dettagli

MODELLO GEOLOGICO E MODELLO GEOTECNICO. Geol. Fabio Garbin

MODELLO GEOLOGICO E MODELLO GEOTECNICO. Geol. Fabio Garbin MODELLO GEOLOGICO E MODELLO GEOTECNICO Geol. Fabio Garbin Preparazione all Esame di Stato, Roma 8 aprile 2011 Riferimenti Normativi essenziali D.M. 14.01.2009: Approvazione delle nuove Norme Tecniche sulle

Dettagli

COMUNE DI PIOMBINO DESE INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE

COMUNE DI PIOMBINO DESE INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE - VINCA - AI SENSI DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE D.P.R.

Dettagli

PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 3 VALUTAZIONI LITOLOGICHE

PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 3 VALUTAZIONI LITOLOGICHE PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 3 VALUTAZIONI LITOLOGICHE - note : - scala vert.: 1 : 100 m Rp/RL (Litologia Begemann 1965 A.G.I. 1977) Rp - RL/Rp (Litologia Schmertmann 1978) Torbe ed Limi ed Limi sabb.

Dettagli

Carta M_02 Carta Geomorfologica

Carta M_02 Carta Geomorfologica Carta M_02 Carta Geomorfologica La Carta Geomorfologica è senz altro quella che ha comportato il maggiore sforzo di documentazione e di armonizzazione. Lo scopo della carta è quello di illustrare la dinamica

Dettagli

Committente: Comune di Flero. Cantiere: via Paine Flero (BS) Progetto: Riqualificazione e ampliamento della scuola materna in via Paine

Committente: Comune di Flero. Cantiere: via Paine Flero (BS) Progetto: Riqualificazione e ampliamento della scuola materna in via Paine Committente: Comune di Flero Cantiere: via Paine Flero (BS) Progetto: Riqualificazione e ampliamento della scuola materna in via Paine ------------------------------------------------------------------

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DELLE RELAZIONI GEOLOGICHE E GEOTECNICHE E RELATIVE INDAGINI GEOGNOSTICHE

LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DELLE RELAZIONI GEOLOGICHE E GEOTECNICHE E RELATIVE INDAGINI GEOGNOSTICHE ALLEGATO N. 2 LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DELLE RELAZIONI GEOLOGICHE E GEOTECNICHE E RELATIVE INDAGINI GEOGNOSTICHE Le seguenti linee di indirizzo per la redazione della relazione geologica e relazione

Dettagli

ORDINE DEI GEOLOGI DELLA REGIONE UMBRIA

ORDINE DEI GEOLOGI DELLA REGIONE UMBRIA ORDINE DEI GEOLOGI DELLA REGIONE UMBRIA Standard minimo per la Relazione Geologica ai sensi delle NTC08 Il Consiglio Nazionale dei Geologi, con la deliberazione n. 209/2010, ha approvato il documento che

Dettagli

PIANO DI COLTIVAZIONE 1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO

PIANO DI COLTIVAZIONE 1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO PIANO DI COLTIVAZIONE 1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO Le caratteristiche topografiche e geometriche delle aree interessate dal piano di coltivazione si possono rilevare mediante l esame delle planimetrie, delle

Dettagli

L evoluzione del reticolo idrografico

L evoluzione del reticolo idrografico L evoluzione del reticolo idrografico romano e l urbanizzazione Uno studio dell uso del suolo in relazione al reticolo secondario del settore sud-est della Capitale, dall Unità d Italia ad oggi I depositi

Dettagli

COMUNE DI PIAN DI SCÒ REGOLAMENTO URBANISTICO 2012 VARIANTE 1 INDAGINI GEOLOGICHE

COMUNE DI PIAN DI SCÒ REGOLAMENTO URBANISTICO 2012 VARIANTE 1 INDAGINI GEOLOGICHE COMUNE DI PIAN DI SCÒ PROVINCIA DI AREZZO REGOLAMENTO URBANISTICO 2012 AI SENSI AI SENSI DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 25 OTTOBRE 2011 N. 53/R LUNGARNO GUIDO RENI N. 55 52027 SAN GIOVANNI

Dettagli

Provincia di Varese COMUNE DI ALBIZZATE. Studio del reticolo idrico comunale (D.G.R. del 25-01-02 n 7/7868 e s.m.i.)

Provincia di Varese COMUNE DI ALBIZZATE. Studio del reticolo idrico comunale (D.G.R. del 25-01-02 n 7/7868 e s.m.i.) REGIONE LOMBARDIA Provincia di Varese COMUNE DI ALBIZZATE Studio del reticolo idrico comunale (D.G.R. del 25-01-02 n 7/7868 e s.m.i.) Dicembre 2011 INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE Studio

Dettagli

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE 1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale

Dettagli

Ristrutturazione del complesso ENAV di Roma ACC - Ciampino Roma Progetto definitivo delle strutture - RELAZIONE GEOTECNICA

Ristrutturazione del complesso ENAV di Roma ACC - Ciampino Roma Progetto definitivo delle strutture - RELAZIONE GEOTECNICA INDICE 1 PREMESSA... 2 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO... 2 3 SISMICITA DELL AREA... 3 4 LE INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 5 ASPETTI IDROGEOLOGICI GENERALI... 5 6 ASPETTI GEOTECNICI DEL PROGETTO LE STRUTTURE FONDALI...

Dettagli

TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI.

TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. PRECISAZIONI Il presente documento nasce dalla pressante richiesta di iscritti

Dettagli

REGIONE SICILIANA CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO UNITA OPERATIVA n 3 EROSIONE COSTIERA Dr.

REGIONE SICILIANA CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO UNITA OPERATIVA n 3 EROSIONE COSTIERA Dr. REGIONE SICILIANA CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO UNITA OPERATIVA n 3 EROSIONE COSTIERA Dr.ssa DANIELA ALARIO STUDIO EFFETTUATO SULL ISOLA DI MARETTIMO GROTTA CAMMELLO - RIPRESE

Dettagli

PROGETTO ESECUTIVO PER LA MIGLIOR GESTIONE IRRIGUA INDICE

PROGETTO ESECUTIVO PER LA MIGLIOR GESTIONE IRRIGUA INDICE Via Turazza 48, 35128 Padova. Tel./Fax 049 774197. E-mail: albmazzu@libero.it PROGETTO ESECUTIVO PER LA MIGLIOR GESTIONE IRRIGUA INDICE 1 PREMESSA... 2 2 CANALE ALTIPIANO... 2 2.1 TRATTA 1... 2 2.2 TRATTA

Dettagli

Contenuti della carta geomorfologica ufficiale

Contenuti della carta geomorfologica ufficiale Dati litologici Vengono distinti il substrato e le formazioni superficiali. Per formazioni superficiali si intendono i depositi direttamente collegati con l evoluzione del rilievo attualmente osservabile,

Dettagli

CONSIDERAZIONI GENERALI

CONSIDERAZIONI GENERALI CONSIDERAZIONI GENERALI FUNZIONI DELLE FONDAZIONI La funzione delle fondazioni è quella di trasferire i carichi provenienti dalla struttura in elevazione al terreno sul quale l edificio poggia. La scelta

Dettagli

ALL. A AFFIDAMENTO DEI RILIEVI TOPOGRAFICI DI UN AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA CAPITOLATO TECNICO

ALL. A AFFIDAMENTO DEI RILIEVI TOPOGRAFICI DI UN AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA CAPITOLATO TECNICO ALL. A AFFIDAMENTO DEI RILIEVI TOPOGRAFICI DI UN AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA CAPITOLATO TECNICO Indice 1 PREMESSA... 3 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO TECNICO... 3 3 OGGETTO DELL AFFIDAMENTO...

Dettagli

GEOLOGO MARCO MARCATO

GEOLOGO MARCO MARCATO GEOLOGO MARCO MARCATO RELAZIONE GEOLOGICA-GEOTECNICA CON INDAGINI GEOLOGICHE. INDICE 1. PREMESSA..... pag. 1 2. QUADRO DEI VINCOLI IDROGEOLOGICI.. 2 3. RELAZIONE GEOLOGICA 3 3.1 INQUADRAMENTO GEOLOGICO

Dettagli

COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA

COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA IL TECNICO: DOTT. ING. CRISTIANO CAPPELLI MAGGIO 2015

Dettagli

Misure di microtremore a Montecassino (FR) 02 Dicembre 2008

Misure di microtremore a Montecassino (FR) 02 Dicembre 2008 Misure di microtremore a Montecassino (FR) 02 Dicembre 2008 Dal punto di vista della risposta strumentale tutta la zona indagata risulta essere influenzata da due picchi di origine antropica a 1.5 Hz e

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA

RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA **** 1. PREMESSA Gli interventi previsti dal presente progetto sono inseriti nei finanziamenti di cui al Decreto del Presidente della Giunta Regionale n 2012 del 27/11/2012,

Dettagli

Nel caso in esame sono stati individuati due modi, utilizzati per la successiva inversione della curva di dispersione.

Nel caso in esame sono stati individuati due modi, utilizzati per la successiva inversione della curva di dispersione. Linea sismica 1-SHOT 3 La linea sismica 1 è stata eseguita in loc. Carlina, entro il contesto di pianura prossimo al margine pedecollinare. Tale area era già stata oggetto nel Novembre 2002 di un indagine

Dettagli

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ]

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ] Idrogeologia Oltre alle proprietà indici del terreno che servono a classificarlo e che costituiscono le basi per utilizzare con facilità l esperienza raccolta nei vari problemi geotecnici, è necessario

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEI SENTIERI

PIANO REGOLATORE DEI SENTIERI PIANO REGOLATORE DEI SENTIERI Nel citato Manuale CAI n. 10 CATASTO SENTIERI (pag. 21 e seguenti) sono riportate le istruzioni per la realizzazione di un piano regolatore dei sentieri in funzione della

Dettagli

D.M. 11.03.1988: NTC2008: 6.2.1. 6.2.2

D.M. 11.03.1988: NTC2008: 6.2.1. 6.2.2 D.M. 11.03.1988: [ ] la progettazione deve essere basata sulla caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione, ottenuta a mezzo di rilievi, indagini e prove [ ] NTC2008: [ ] Le scelte progettuali

Dettagli

Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA

Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA ORDINE DEI GEOLOGI DEL VENETO Venezi a Mestre, 01 febbraio 2014 Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA Valentina Bassan

Dettagli

Regione Lombardia. Provincia di Pavia COMUNE DI CURA CARPIGNANO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Regione Lombardia. Provincia di Pavia COMUNE DI CURA CARPIGNANO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Regione Lombardia Provincia di Pavia COMUNE DI CURA CARPIGNANO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO ai sensi della L. R. per il Governo del Territorio del 11.03.2005 n 12 Gennaio 2008 NORME GEOLOGICHE DI PIANO

Dettagli

RELAZIONE IDROGEOLOGICA INTEGRATIVA

RELAZIONE IDROGEOLOGICA INTEGRATIVA REGIONE EMILIA ROMAGNA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA COMUNE DI GATTATICO RICHIESTA DI CONCESSIONE DI PRELIEVO DI ACQUE SOTTERRANEE MEDIANTE POZZI GIA IN CONCESSIONE CON AUMENTO DI VOLUME DA 315000 A 550000

Dettagli

Indagine di Tomografia Elettrica

Indagine di Tomografia Elettrica Indagine di Tomografia Elettrica 1. DESCRIZIONE DEL METODO La tomografia elettrica è utilizzata a supporto di altri metodi geofisici nell investigazione delle strutture sepolte e nella ricerca di acque

Dettagli

COMUNE DI BARLETTA. Tav. 1/Str. RELAZIONE GEOTECNICA

COMUNE DI BARLETTA. Tav. 1/Str. RELAZIONE GEOTECNICA COMUNE DI BARLETTA Settore Manutenzioni Provincia di Barletta-Andria-Trani Tav. 1/Str. RELAZIONE GEOTECNICA OGGETTO: RECUPERO E RISTRUTTURAZIONE DELLA PALAZZINA COMUNALE DI VIA GALVANI DA DESTINARE A CENTRO

Dettagli

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI PREDAZZO PIANO REGOLATORE GENERALE D E L C O M U N E D I PREDAZZO REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI Arch. Luca Eccheli Via Cavour,

Dettagli

A.R.P.A.V. Via Dominutti 37135 Verona. MAIL: dapvr@pec.arpav.it

A.R.P.A.V. Via Dominutti 37135 Verona. MAIL: dapvr@pec.arpav.it D i s c a r i c a i n L o c a l i t à C à d i C a p r i PROVINCIA DI VERONA U.O. DISCARICHE E BONIFICHE Via delle Franceschine, 11-37121 Verona MAIL: provincia.verona@cert.ip-veneto.net A.R.P.A.V. Via

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA Le domande di autorizzazione e di concessione per la costruzione di un pozzo devono essere corredate da un progetto preliminare

Dettagli

DESCRIZIONE DELLE FONDAZIONI

DESCRIZIONE DELLE FONDAZIONI SOMMARIO 2 GENERALITA 3 3 DESCRIZIONE DELLE FONDAZIONI 3 4 PERICOLOSITA SISMICA 4 5 CARATTERIZZAZIONE FISICO-MECCANICA DEL TERRENO 4 6 MODELLI GEOTECNICI DI SOTTOSUOLO 5 7 VERIFICHE DELLA SICUREZZA E DELLE

Dettagli

26 settembre 2012. 02 ottobre 2012

26 settembre 2012. 02 ottobre 2012 N 12212 Bini Tesi 551 Lucca P.I. 211455466 Rapporto n 12212 Committente Sig. ri Bini Giuseppe e Tesi Donato Tipo di indagine Indagini sismiche: Down Hole Cantiere Via Lungomonte Rosignano Solvay Data misure

Dettagli

Circolare n. 1 del 6 ottobre 2009 O.G.B.

Circolare n. 1 del 6 ottobre 2009 O.G.B. Circolare n. 1 del 6 ottobre 2009 O.G.B. ISTRUZIONI TECNICHE PER L APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO PER L ESECUZIONE DEI CONTROLLI - REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA L.R. 6 AGOSTO 1997 N. 38 - NORME PER L ESERCIZIO

Dettagli

STRUMENTAZIONE GEOTECNICA DI MONITORAGGIO. ovvero Strumentazione geotecnica tradizionale utilizzata per il monitoraggio dei movimenti franosi

STRUMENTAZIONE GEOTECNICA DI MONITORAGGIO. ovvero Strumentazione geotecnica tradizionale utilizzata per il monitoraggio dei movimenti franosi 5 maggio 2005 - Corso di Laboratorio Monitoraggio Frane STRUMENTAZIONE GEOTECNICA DI MONITORAGGIO ovvero Strumentazione geotecnica tradizionale utilizzata per il monitoraggio dei movimenti franosi FINALITA

Dettagli

RELAZIONE PAESAGGISTICA

RELAZIONE PAESAGGISTICA RELAZIONE PAESAGGISTICA ai sensi dell art.159 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. Allegata richiesta di attivazione della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. ai sensi dell art. 48 LR 10/2010 e dell

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

Committente: E.Eco S.r.l., Roma, Via della Madonna dei Monti n 50 (P.Iva 10735421009)

Committente: E.Eco S.r.l., Roma, Via della Madonna dei Monti n 50 (P.Iva 10735421009) Dott. Geol. Gianluca Bianchi Fasani, Dottore di ricerca Via Mocenigo n 32, 00192 Roma e-mail: gianluca.bianchifasani@uniroma1.it Tel. 06/39744398 - Cell. 347/5226276 P.Iva 06 250 121 008 C.F. BNCGLC71L13L009P

Dettagli

Provincia di Lecco Individuazione reticolo idrografico minore e regolamento di polizia idraulica DGR 25-01-02 n. 7/7868

Provincia di Lecco Individuazione reticolo idrografico minore e regolamento di polizia idraulica DGR 25-01-02 n. 7/7868 COMUNE DI CRANDOLA VALSASSINA Provincia di Lecco Individuazione reticolo idrografico minore e regolamento di polizia idraulica DGR 25-01-02 n. 7/7868 Lecco Febbraio 2003 (Aggiornamento all Aprile 2004)

Dettagli

Report di evento Crollo in Via Dall Ongaro, Monteverde, Roma.

Report di evento Crollo in Via Dall Ongaro, Monteverde, Roma. Report di evento Crollo in Via Dall Ongaro, Monteverde, Roma. Il 26 marzo 2015, intorno alle ore 12.00, è avvenuto il crollo di una porzione del versante, alto una decina di metri, prospiciente il giardino

Dettagli

SCHEDA DI FATTIBILITA IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA Identificativo schede tecniche D1 Via Cantagallo Cimitero di Figline Inquadramento

SCHEDA DI FATTIBILITA IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA Identificativo schede tecniche D1 Via Cantagallo Cimitero di Figline Inquadramento Identificativo schede tecniche D1 Ubicazione Via Cantagallo Cimitero di Figline Inquadramento territoriale da P.S. Ambito agrario storico Geologia e litologia Terreni lapidei : Gabbri Aree di bordo valle

Dettagli

Comune di Rosignano Marittimo

Comune di Rosignano Marittimo Comune di Rosignano Marittimo Regolamento urbanistico Approfondimenti del quadro conoscitivo Studio geologico,idrogeologico e geotecnico finalizzato alla verifica delle condizioni di stabilità e progetto

Dettagli

IL METODO GENERALE DI DEFINZIONE DELLA PERICOLOSITA

IL METODO GENERALE DI DEFINZIONE DELLA PERICOLOSITA IL DI DEFINZIONE DELLA PERICOLOSITA Il metodo elaborato cerca di legare il maggior numero di informazioni tecniche (geomeccanica, stato del versante soggetto a rotolamento, storia dei fenomeni, opere esistenti,

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO Nelle tavole seguenti si esaminano rispettivamente i valori storico-culturali e il patrimonio storico architettonico con la viabilità storica; in questo caso non si rilevano situazioni di particolare interesse.

Dettagli

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio.

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio. Carichi unitari delle sezioni e verifica di massima Una volta definito lo spessore, si possono calcolare i carichi unitari (k/m ) Solaio del piano tipo Solaio di copertura Solaio torrino scala Sbalzo piano

Dettagli

DETERMINAZIONE PROT N. 8498 / REP. N. 509 DEL 02.10.2012

DETERMINAZIONE PROT N. 8498 / REP. N. 509 DEL 02.10.2012 AUTORITà DI BACINO DETERMINAZIONE PROT N. 8498 / REP. N. 509 DEL Oggetto: Comune di Arzana - Studio di compatibilità geologica e geotecnica ai sensi dell art. 31 comma 6 lett. a delle N.A. del PAI inerente

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al

Dettagli

CARTE GEORAFICHE TEMATICHE: LE CARTE GEOLOGICHE

CARTE GEORAFICHE TEMATICHE: LE CARTE GEOLOGICHE CARTE GEORAFICHE TEMATICHE: LE CARTE GEOLOGICHE Premessa (I) Le carte geologiche danno evidenza alla geologia di un territorio, illustrando in estrema sintesi la sostanza di cui questo è fatto. Esse vengono

Dettagli

Macroambito G Il territorio dei Parchi Nazionali

Macroambito G Il territorio dei Parchi Nazionali Macroambito G Il territorio dei Parchi Nazionali Il macro ambito coincide a Nord, per tutta la sua lunghezza, con l alto corso del Fiume Chienti dalla sorgente fino alla località Caccamo, in Comune di

Dettagli

Localizzazione geografica e morfologia del corpo idrico

Localizzazione geografica e morfologia del corpo idrico corpo idrico sotterraneo: del Siracusano meridionale b) Caratteristiche geografiche, geologiche, idrogeologiche Localizzazione geografica e morfologia del corpo idrico Localizzazione geografica L acquifero

Dettagli

TRANS ADRIATIC PIPELINE PROJECT OFFSHORE PIPELINE DETAIL DESIGN

TRANS ADRIATIC PIPELINE PROJECT OFFSHORE PIPELINE DETAIL DESIGN Rev. Sh. 2 of 21 INDICE 1 Premessa... 3 2 NEARSHORE Indagine Geofisica Batimetria e Geofisica... 4 2.1 Analisi dati... 4 2.2 risultati... 7 3 NEARSHORE Indagine Geofisica Sismica a Rifrazione... 8 3.1

Dettagli

COMUNE DI BORGOMASINO. Studio idrogeologico relativo alla proposta di riduzione della fascia di rispetto del depuratore fognario

COMUNE DI BORGOMASINO. Studio idrogeologico relativo alla proposta di riduzione della fascia di rispetto del depuratore fognario REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI BORGOMASINO Studio idrogeologico relativo alla proposta di riduzione della fascia di rispetto del depuratore fognario Giugno 2012 dott. geol. Mirco Rosso

Dettagli

Lago (Comune di Montefiorino)

Lago (Comune di Montefiorino) Lago (Comune di Montefiorino) 12 Lineamenti generali L area di interesse è compresa tra la S.P. 32 in località Tolara-Serradimigni e il Torrente Dragone; in particolare, i siti di maggiore rilievo sono

Dettagli

DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI

DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI COMUNE DI MALO PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI RELAZIONE TECNICA ESPLICATIVA DI NON NECESSITA DELLA VALUTAZIONE

Dettagli

Attenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il

Attenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Individuazione delle soglie di Attenzione Allerta Allarme da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Piano di Protezione Civile di S. Maria Maddalena di Ripoli in comune di San Benedetto

Dettagli

INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN)

INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) Premessa: Nel periodo compreso fra la seconda metà di dicembre 2013 e la prima di febbraio 2014, sul

Dettagli

RILEVAMENTO GEOLOGICO TECNICO a cura di V. Francani vincenzo.francani@polimi.it

RILEVAMENTO GEOLOGICO TECNICO a cura di V. Francani vincenzo.francani@polimi.it RILEVAMENTO GEOLOGICO TECNICO a cura di V. Francani vincenzo.francani@polimi.it Indice 1 CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE... 2 2 LA SISTEMATIZZAZIONE DELLE DISCONTINUITÀ... Errore. Il segnalibro non è definito.

Dettagli

Piano Territoriale di Coordinamento Provincia di Cosenza

Piano Territoriale di Coordinamento Provincia di Cosenza Scheda Monografica N 094 Comune Paterno Calabro Superficie (ha) 2.380 Altitudine media centro abitato (m s.l.m.) 680 Cartografia IGM 1:50.000 Corsi d acqua Comunità Montana Centro Operativo Misto (C.O.M.)

Dettagli

Cava Casolo Piano Gestione Rifiuti

Cava Casolo Piano Gestione Rifiuti 1 PREMESSA... 2 2 METODO DI COLTIVAZIONE... 3 2.1 Scopertura del giacimento... 3 2.2 Estrazione e carico del calcare... 3 2.3 Trasporto all impianto... 3 2.4 Frantumazione... 3 2.5 Recupero ambientale...

Dettagli

Grazie ai mezzi maneggevoli, si possono produrre pali inclinati in quasi ogni inclinazione e direzione.

Grazie ai mezzi maneggevoli, si possono produrre pali inclinati in quasi ogni inclinazione e direzione. Battitura di pali duttili Generalità: Grazie agli escavatori idraulici leggeri e maneggevoli, i lavori per fondazioni di pali possono essere eseguiti anche in condizioni difficili oppure quando lo spazio

Dettagli

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA PROGETTISTI: RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO:

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA PROGETTISTI: RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Giunta Regionale Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della costa Servizio Tecnico di Bacino Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini) Sede di Rimini DI PRONTO INTERVENTO D.Lgs. 1010/48 PI11101

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI

RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI pag. 1 / 12 SOMMARIO 1. PREMESSA... 3 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 3. STRATIGRAFIA E PARAMETRI GEOTECNICI ADOTTATI... 3 4. CARATTERISTICHE DEI MATERIALI... 5

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico AUTORITA' di BACINO del RENO Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico art.1 c. 1 L. 3.08.98 n.267 e s. m. i. I RISCHIO DA FRANA E ASSETTO DEI VERSANTI Zonizzazione Aree a Rischio SCHEDA N. 62 Località:

Dettagli

SUAP sp98 via cortenuova Relazione geologica idrogeologica e geotecnica DM 14.01.08

SUAP sp98 via cortenuova Relazione geologica idrogeologica e geotecnica DM 14.01.08 Edilprogress Via Locatelli 21 24050 Cividate al Piano (BG) PROVINCIA DI BERGAMO Comune di Cividate al Piano SUAP sp98 via cortenuova Relazione geologica idrogeologica e geotecnica DM 14.01.08 Data emissione

Dettagli

PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco)

PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco) PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco) Classificazione sulla base degli elementi di qualità fisico chimica: LTLeco 100 80 Percentuale 60 40 20 0 2008 2009 2010

Dettagli

Esame di Stato 2015 - Tema di Matematica

Esame di Stato 2015 - Tema di Matematica Esame di Stato 5 - Tema di Matematica PROBLEMA Il piano tariffario proposto da un operatore telefonico prevede, per le telefonate all estero, un canone fisso di euro al mese, più centesimi per ogni minuto

Dettagli

Profili di operatività per il calcolo dell ISC per i conti correnti

Profili di operatività per il calcolo dell ISC per i conti correnti Società per Azioni Sede Legale e Direzione Generale: Via Monte di Pietà, 7-20121 Milano Tel.: 800.500.200 - Fax: 0302473676 Indirizzo e-mail: servizio.clienti@ubibanca.it - Sito internet: www.ubibanca.com/bpci

Dettagli

REGIONE LIGURIA PROVINCIA DI SAVONA. COMUNE di BOISSANO

REGIONE LIGURIA PROVINCIA DI SAVONA. COMUNE di BOISSANO REGIONE LIGURIA PROVINCIA DI SAVONA COMUNE di BOISSANO VARIANTE AL PIANO URBANISTICO COMUNALE, PER OPERE DI DEMOLIZIONE CON TRASFERIMENTO DELLA VOLUMETRIA AD ALTRO LOTTO E INCREMENTO DI VOLUME PER LA REALIZZAZIONE

Dettagli

RELAZIONE PAESAGGISTICA (Ai sensi del d.p.c.m. 12 dicembre 2005, G.U. n 25 del 31 gennaio 2006)

RELAZIONE PAESAGGISTICA (Ai sensi del d.p.c.m. 12 dicembre 2005, G.U. n 25 del 31 gennaio 2006) Oggetto: Richiesta di autorizzazione paesaggistica delle opere il cui impatto paesaggistico è valutato mediante una documentazione semplificata, relativa alle opere di costruzione di un impianto fotovoltaico

Dettagli

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19

Dettagli

Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008

Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008 Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008 Esercizio 1 Una prova triassiale CU è stata eseguita su tre provini preparati a partire da un campione indisturbato di argilla satura. Nella prima fase i tre

Dettagli