INDICE FIGURE E TAVOLE
|
|
- Enrichetta Toscano
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2
3 INDICE 1. PREMESSA RELAZIONE TECNICA ATTIVITÀ SVOLTE NELL INSEDIAMENTO PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE SUPERFICI SCOLANTI POTENZIALE CARATTERIZZAZIONE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI AMD VOLUME ANNUALE PRESUNTO DI ACQUE DI PRIMA PIOGGIA DA RACCOGLIERE E ALLONTANARE MODALITÀ DI RACCOLTA, ALLONTANAMENTO, EVENTUALE STOCCAGGIO E TRATTAMENTO VALUTAZIONE DEI RENDIMENTI DI RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI CARATTERISTICI CONSEGUIBILI CON LA TIPOLOGIA DI TRATTAMENTO ADOTTATA CONSIDERAZIONI TECNICHE CHE HANNO PORTATO ALL INDIVIDUAZIONE DEL RECAPITO PRESCELTO E DEI SISTEMI DI TRATTAMENTO ADOTTATI DISCIPLINARE DELLE OPERAZIONI DI PREVENZIONE E GESTIONE FREQUENZA E MODALITÀ DELLE OPERAZIONI DI PULIZIA E DI LAVAGGIO DELLE SUPERFICI SCOLANTI PROCEDURE ADOTTATE PER LA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO DELLE AMD PROCEDURE DI INTERVENTO E DI EVENTUALE TRATTAMENTO IN CASO DI SVERSAMENTI ACCIDENTALI...5 FIGURE E TAVOLE FIG.1 COROGRAFIA TAV.1 PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE TAV.2 DELIMITAZIONE AREE DI CAVA STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA
4 Piano di gestione delle acque pag Premessa Nell ambito della documentazione tecnica predisposta per la richiesta di rinnovo dell autorizzazione all esercizio dell attività estrattiva della cava di quarziti ad oggi autorizzata con Determina del Dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Capannori, in data 14/05/2003, a seguito dell incarico conferitoci dalla società Frediani Moreno & c. snc con sede legale in Via Stipeti, nella frazione di Coselli (LU), viene redatta la presente relazione contenente il Piano di prevenzione e di gestione delle acque meteoriche, secondo quanto riportato all allegato 5 del DPGR 46/R della Regione Toscana. Trattandosi di un attività estrattiva estremamente limitata (circa 2.1 ha di superficie occupata dall attività) ai fini dell adeguamento alle prescrizioni del Regolamento sopracitato, è stata prevista la progettazione e la realizzazione di un sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche dilavanti, con successiva immissione delle stesse negli impluvi naturali presenti. In allegato è riportata la planimetria dell area (Tav.1) con indicata la rete di raccolta delle acque meteoriche di prima pioggia (APP), che va ad integrarsi con quanto attualmente autorizzato. STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA
5 Piano di gestione delle acque pag Relazione tecnica 2.1 Attività svolte nell insediamento Sull area in esame, ubicato in località Al Vallino delle Piane, la società Moreno Frediani & c. snc gestisce l attività estrattiva secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dallo specifico piano di coltivazione, autorizzato dal Comune di Capannori con Determina del Dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Capannori in data 14/05/2003. Il progetto si riferisce quindi al rinnovo dell autorizzazione all esercizio dell attività estrattiva della cava di quarziti, attualmente in produzione, situata nella frazione di S. Quirico, nel Comune di Capannori, e in scadenza il 14/05/2013. La richiesta di rinnovo trova la sua motivazione nel fatto che durante il periodo autorizzato il piano di coltivazione non ha trovato la sua completa attuazione, per la crisi di mercato che ha ridotto notevolmente la richiesta del materiale estratto con un calo di produzione notevolmente accentuatosi negli ultimi anni. L attività di cava prevede l estrazione della formazione delle Quarziti del Monte Serra: si tratta quarziti a grana prevalentemente fine o finissima, passanti localmente a tipi litologici più grossolani, fino a conglomerati minuti; il colore è variabile dal viola al bianco-rosa, fino al grigio-verde. Sono presenti sporadiche intercalazioni di livelli di filladi che verso la parte alta della formazione divengono più frequenti tanto da fornire alla roccia un aspetto scistoso. La coltivazione è stata impostata per gradoni, procedendo con l estrazione dall alto verso il basso; al termine di ogni gradone si passa alla coltivazione di quello successivo, fino al raggiungimento della quota base di progetto, e si procede immediatamente con il ripristino ambientale della porzione precedentemente sottoposta ad estrazione. L escavazione della roccia avviene attraverso l uso di un mezzo cingolato provvisto di benna e/o martellone che provvede alla sua rimozione in banco. Il materiale cavato viene poi caricato su pala gommata e da questa trasportato al vaglio che provvede meccanicamente a separare la frazione fine dai blocchi di quarzite. Questi a loro volta vengono ridotti, se necessario, con un piccolo martello demolitore montato su escavatore cingolato tipo BOBCAT alle dimensioni richieste dal mercato. Il materiale fino viene invece utilizzato per il recupero ambientale dei gradoni di cava e/o utilizzato come riempimento. Tutte le lavorazioni avvengono con l impiego di macchinari correttamente manutenuti e senza l utilizzo di acqua e/o di sostanze inquinanti. 2.2 Principali caratteristiche delle superfici scolanti Come meglio descritto negli elaborati grafici, è previsto e già autorizzato dal Comune di Capannori un sistema di raccolta delle acque meteoriche con canalette alla base di ogni gradone che confluiscono a lato della pista di arrocco di cava (ad Ovest della stessa) nel reticolo idrografico esistente, per poi una volta attraversato il piazzale di cava, immettersi definitivamente nell affluente del Rio di San Ginese, dopo aver decantato nella vasca in terra (Vasca n.1 Tav.1). STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA
6 Piano di gestione delle acque pag. 3 Per quanto concerne invece l area occupata dagli impianti di cava, è previsto un sistema di raccolta delle acque di prima pioggia (APP) con canalette realizzate al suo interno e distribuite come da planimetria allegata (Vasca n.2 Tav.1). 2.3 Potenziale caratterizzazione delle diverse tipologie di AMD È importante specificare che né la coltivazione né la successiva lavorazione in cava degli inerti comporta l utilizzo di acque e/o sostanze inquinanti; la coltivazione avviene con l utilizzo di una benna meccanica, mentre gli altri impianti di lavorazione sono a secco (frantumazione e vagliatura) ed alimentati con energia elettrica. All interno dell area di cava è stato comunque possibile identificare due aree distinte: l area di coltivazione attiva e l area impianti (Tav.2). L area identificata come area di coltivazione attiva è caratterizzata esclusivamente dalla presenza di acque meteoriche non contaminate, vista la natura dell attività estrattiva. Relativamente all area impianti, coincidente con il piazzale di cava, poiché le acque possono trasportare materiale solido in sospensione (polveri di lavorazione), si è ritenuto opportuno predisporla con un sistema di raccolta e sedimentazione delle acque di prima pioggia (APP). È opportuno precisare che pur considerando la presenza di polveri in corrispondenza dell area impianti, la loro concentrazione è da considerarsi estremamente limitata in virtù del fatto che la movimentazione del materiale estratto avviene con modalità prevalentemente manuali, e con scarsa movimentazione di mezzi sul piazzale. Si precisa comunque che all interno del piazzale di cava il locale tecnico utilizzato dagli operai come spogliatoio e servizi igienici, è dotato di un sistema di scarico autorizzato ai sensi delle normative vigenti in materia. 2.4 Volume annuale presunto di acque di prima pioggia da raccogliere e allontanare Il volume annuale di acqua di prima pioggia da raccogliere relativamente all area impianti, è stato stimato sulla base dei dati rilevati dall analisi statistica delle serie storiche relative alla stazione di Lucca Orto botanico (anni 1990/2004): da questi dati risulta un numero medio annuo di eventi piovosi, con almeno 5 mm di precipitazione (trascurando il verificarsi di eventi con durata di più giorni), pari a circa 30 gg/anno. Il volume annuo di acque meteoriche di prima pioggia (per il cui calcolo si rimanda al paragrafo successivo 2.5) è pari a 3.45 mc per ogni singolo evento; moltiplicando tale dato per il numero di giorni annui di precipitazioni (30) si ricava un volume annuo di mc. Questo valore è puramente teorico e stimato per eccesso in quanto non tiene conto di fattori di riduzione come l evapotraspirazione e la capacità di campo. STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA
7 Piano di gestione delle acque pag Modalità di raccolta, allontanamento, eventuale stoccaggio e trattamento Al fine di definire la tipologia ed il dimensionamento della vasca di raccolta delle acque meteoriche di prima pioggia, è stato eseguito il calcolo del volume da ritenere, prima dell immissione nel reticolo idraulico superficiale, utilizzando i seguenti dati: Tempo di scroscio dell evento meteorico (ts): 15 minuti Altezza d acqua precipitata durante l evento (h): 5 mm Coefficiente di deflusso area impianti (ψ): 0.3 Per il calcolo delle portate di progetto ci riferiremo dunque a un tempo di scroscio pari a 0.25 ore e ad un altezza d acqua precipitata durante l intero evento piovoso considerato, pari a 5 mm; la portata verrà calcolata applicando la formula razionale: Q = ψ S h t s dove: ψ è il coefficiente di afflusso alla rete; S è la superficie afferente espressa in ettari (ha); h è l'altezza di pioggia nel tempo ts, espressa in mm; t s è il tempo di scroscio considerato espresso in ore; Q è la portata in m 3 /s. Si ricava pertanto una portata di mc/sec, che corrisponde ad una volumetria da ritenere pari a 3.45 mc. Nel progetto è stato previsto pertanto un sistema di raccolta delle APP rappresentato da una vasca di volumetria minima pari a 3.45 mc, dotata di sistema di by-pass per le acque successive a quelle di prima pioggia, che verranno direttamente immesse nel reticolo idraulico. La vasca permette quindi: - la separazione delle particelle dal mezzo liquido; - la raccolta come fango delle particelle; - la concentrazione del fango; - l allontanamento del fango. 2.6 Valutazione dei rendimenti di rimozione degli inquinanti caratteristici conseguibili con la tipologia di trattamento adottata Il trattamento in progetto è incentrato solo sulla rimozione della frazione solida delle acque: verranno effettuati solo processi di sedimentazione delle acque meteoriche, in quanto, non essendo utilizzata acqua e/o sostanze inquinanti per la lavorazione, vagliatura e frantumazione del materiale estratto le acque non necessitano di ulteriori trattamenti. L impianto si basa sui seguenti principi: - operare una decantazione delle acque, in modo da trattenere il materiale sedimentabile come sabbie e fango; - favorire la dispersione per sfioramento delle acque ripulite dalla frazione solida. STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA
8 Piano di gestione delle acque pag Considerazioni tecniche che hanno portato all individuazione del recapito prescelto e dei sistemi di trattamento adottati Il sistema di trattamento prescelto ovvero la creazione di una vasca di decantazione è stato individuato poiché garantisce la rimozione del materiale solido portato in sospensione, presente nelle acque di prima pioggia; considerato quindi che le acque in uscita dall impianto di sedimentazione sono state ripulite da materiale solido in sospensione, e pertanto prive di sostanze in soluzione (data l assenza di fonti di inquinamento), si è stabilita la possibilità di convogliarle nella rete scolante naturale; è stata richiesta all Autorità competente (Provincia di Lucca) l autorizzazione allo scarico di acque reflue ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e smi e della L.R. 20/06 e smi. 3. Disciplinare delle operazioni di prevenzione e gestione 3.1 Frequenza e modalità delle operazioni di pulizia e di lavaggio delle superfici scolanti Considerata la limitata superficie di raccolta delle acque di prima pioggia, la pulizia della vasca di decantazione verrà eseguita, salvo imprevisti dovuti a periodi di pioggia molto prolungati, due volte all anno e precisamente in settembre ed in febbraio. I sedimenti raccolti verranno inviati ad impianto di smaltimento autorizzato qualora dalla prima analisi venisse riscontrato un carico inquinante tale da renderlo necessario. Nel caso in cui i sedimenti risultassero inerti, questi potranno essere impiegati nelle sistemazioni ambientali previste. 3.2 Procedure adottate per la prevenzione dell inquinamento delle AMD Nella Tav.2 allegata è stata riportata l area di coltivazione attiva; tale area corrisponde alla zona di prevista escavazione dove sarà operante il solo escavatore cingolato e per periodi molto limitati durante l anno. Non si prevede pertanto creazione di polveri in eccesso a quelle naturalmente presenti. Per quanto concerne l area di raccolta delle acque di prima pioggia (area impianti) sono stati previsti accorgimenti gestionali per garantire la prevenzione dall inquinamento delle acque di prima pioggia che riguardano, in particolare, idonee procedure operative per la gestione di particolari attività quali: - controllo periodico della rete scolante con particolare attenzione durante i periodi particolarmente piovosi; - adeguate procedure di intervento in caso di emergenza; - particolare attenzione durante le fasi di rifornimento e manutenzione delle macchine operatrici; - regolare manutenzione dell impianto di trattamento delle acque meteoriche; in particolare è previsto un periodico controllo della situazione generale della vasca e eventuale allontanamento delle sostanze decantate. 3.3 Procedure di intervento e di eventuale trattamento in caso di sversamenti accidentali Qualora l area estrattiva nel suo complesso venisse interessata da uno sversamento accidentale di sostanze inquinanti, rilasciate dai mezzi d opera (gasolio ed olio idraulico), al fine di limitare l eventuale danno ambientale, è stata introdotta una specifica procedura di emergenza che può essere così riassunta: STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA
9 Piano di gestione delle acque pag. 6 - circoscrizione dell area eventualmente inquinata e limitazione dello spandimento dell inquinante tramite l apporto di materiale assorbente; - asportazione del terreno contaminato; - accumulo del materiale contaminato e/o del liquido sversato in fusti idonei e stagni; - valutazione dell efficacia delle operazioni di messa in sicurezza; - se necessario attivazione di quanto definito nel D.Lgs.152/2006; - smaltimento terreno e materiali contaminati; - rimozione e/o ripristino macchinario. STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA
10
11
12
13
14
15
16
17 PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE NOTA INTEGRATIVA
18
19 Nota integrativa del piano di gestione delle acque pag. 1 Su incarico della Ditta Frediani Moreno & C. s.n.c. con sede in via Stipeti, località Coselli Comune di Capannori, e facendo seguito a quanto richiesto dal Responsabile del Servizio Dott. Massimo Antonelli con nota del 09/10/2012, prot. n , è stata redatta la presente nota integrativa al Piano di Gestione delle AMD a suo tempo predisposto per la richiesta di rinnovo dell autorizzazione all attività estrattiva della cava di pietra ubicata in loc. Al Vallino delle Piane, frazione di San Quirico, nel Comune di Capannori (Pratica SUAP n. 7929/2012). In particolare per quanto attiene la richiesta di: 1 Denominazione e caratteristiche del corpo recettore Il sistema di raccolta delle acque meteoriche confluisce nel reticolo idrografico superficiale esistente costituito da un fosso caratterizzato da una portata discontinua, che successivamente si immette nel Rio di San Martino. 2 Caratteristiche delle superfici scolanti Di seguito si riportano le caratteristiche delle superfici scolanti: Grado di permeabilità Coefficiente di deflusso Estensione (m 2 ) Area esterna all area di coltivazione attiva basso 0, Area di coltivazione attiva basso 0, Area impianti medio 0, Misure in atto per evitare che le AMDNC provenienti dall area esterna all area di coltivazione attiva non entrino in contatto con quelle derivanti dall area impianti o dall area di coltivazione attiva Al fine di evitare che le Acque Meteoriche Dilavanti Non Contaminate (AMDNC) derivanti dalla superficie esterna all area di coltivazione attiva entrino all interno di quest ultima ed in contatto con le acque derivanti dalla stessa, è stato realizzato un fosso di guardia lungo il perimetro del fronte di cava. 4 Sistema di trattamento Vasca V1 Il sistema di trattamento vasca V1 è costituito da due vasche in terra delle dimensioni rispettivamente di m 10.60x3.50x1.30 e 17.00x3.30x1.30 separate da uno stramazzo alto m In figura 1 è presente lo schema dettagliato del sistema di trattamento Vasca 1. La realizzazione di questo sistema di trattamento V1 è stata permessa con l autorizzazione del dirigente Settore LL.PP. Comune di Capannori del 14/05/2003.
20 Nota integrativa del piano di gestione delle acque pag. 2 5 Sistema di trattamento Vasca V2 Le acque di prima pioggia vengono raccolte tramite canalette presenti nell area occupata dagli impianti di cava e convogliate tramite una condotta in pvc in un pozzetto di bypass (separatore acque di prima pioggia dalle acque di seconda pioggia) dal quale raggiungono una vasca prefabbricata monoblocco in cemento armato delle dimensioni di m 2.40x1.50x2.50 (FIG.2 - TAV.1). Il sistema di trattamento prevede 3 fasi distinte: Separare tramite un pozzetto scolmatore le prime acque meteoriche, che risultano inquinate, dalle seconde tramite il raggiungimento del livello di soglia. Accumulare temporaneamente le prime acque meteoriche inquinate per permettere, durante il loro temporaneo stoccaggio, la sedimentazione delle sostanze solide. Immissione nel corpo idrico superficiale, Rio di San Martino, delle acque meteoriche dilavanti. Saranno realizzati dei punti di controllo prima dell immissione delle acque nel recapito prescelto, costituiti essenzialmente dalla presenza di pozzetti di ispezione ubicati al limite di proprietà della cava. Tali pozzetti sono atti ad effettuare i prelievi destinati al campionamento. La pulizia della vasca verrà eseguita tramite un piccolo escavatore due volte l anno salvo imprevisti dovuti a periodi di pioggia molto prolungati ed i sedimenti saranno smaltiti come da normativa in materia. 6 Cronoprogramma sistema di trattamento Vasca V2 I lavori di realizzazione del presente progetto hanno una durata massima prevista pari a circa giorni. Le operazioni preliminari di preparazione del sito prevedono l allestimento del cantiere e la pulizia del sito. In seguito si procederà al rilievo ed al tracciamento delle opere, allo scavo del sistema di trattamento ed alla realizzazione del piano di posa. Le fasi finali prevedono la messa in opera della vasca V2 e delle canalette, successivamente saranno realizzate le opere di rifinitura e lo smantellamento del cantiere. Nella successiva tabella sono indicati i tempi totali di realizzazione previsti. Realizzazione sistema di trattamento vasca V2 Cronoprogramma dei lavori Operazione Giorni Allestimento del cantiere Pulizia delle aree di lavoro Rilievo e tracciamento delle opere Scavo e preparazione piano di posa Messa in opera del sistema di trattamento vasca V2 e canalette Opere di rifinitura e smantellamento cantiere Tabella 1 - Cronoprogramma 7 Volume delle acque di prima pioggia Per il dimensionamento delle vasche di prima pioggia si è fatto riferimento alle linee guida redatte da ARPA Emilia Romagna. Come anche descritto sia nel testo della DPGR 46R/08 che nella Legge Regionale 20/2006, viene considerato acqua di prima pioggia un quantitativo di liquido pari a 5 mm verificatisi in un lasso di tempo dei primi 15 minuti dell evento piovoso. L intensità risulta quindi pari a l/s m 2. Come coefficiente di
21 Nota integrativa del piano di gestione delle acque pag. 3 deflusso si è ritenuto corretto ed opportuno adottare un coefficiente di 0.3, come suggerito sia dalla l.r. 20/2006 che dalle linee guida Arpa per le aree non impermeabili. I Dati utilizzati per il dimensionamento sono: - S (superficie del piazzale scolante) = 1675 m 2 - ψ (Coefficiente di deflusso area impianti = Cf (Coefficiente quantità di fango) basso = 100 I calcoli eseguiti sono i seguenti: Dimensionamento volume di prima pioggia Vp=S*5mm*ψ=1675m 2 *0.005m*0.3=2.512 m 3 Portata Q=S*i = 1675 m 2 * l/s m 2 =9.38 l/s Dimensionamento volume di sedimentazione V sed =Q*Cf = 9.38 l/s* 100/1000 = m 3 Dimensionamento totale della vasca di prima pioggia (Vp+V sed )=2.512m m 3 =3.45m 3 Si precisa che nella relazione del piano di gestione a suo tempo protocollata è presente una formula errata a causa di un refuso, mentre il calcolo della vasca di prima pioggia è stato eseguito con la formula corretta. Quindi il valore della volumetria della vasca di prima pioggia presente nella precedente relazione risulta corretto (3.45m 3 ) come dimostrato dai calcoli sovraesposti. 8 Sistema di scarico acque reflue domestiche In considerazione della situazione geologica, morfologica ed idrogeologica dell area oggetto di studio, si è proceduto allo smaltimento delle acque chiarificate provenienti da fossa tricamerale e vasca Imhoff mediante un pozzo perdente, sistema autorizzato con autorizzazione del Dirigente Settore LL.PP. Comune di Capannori del 14/05/2003 (FIG.3). Il sistema di scarico è stato dimensionato per 1.5 abitanti equivalenti (1 abitante equivalente ogni 2 dipendenti). FIGURE FIG.1 - SISTEMA DI TRATTAMENTO VASCA V1 FIG.2 - SISTEMA DI TRATTAMENTO VASCA V2 FIG.3 - SCHEMA SCARICO DELLE ACQUE DOMESTICHE TAVOLE TAV.1 - UBICAZIONE DEL SISTEMA DI TRATTAMENTO VASCA V2
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31 PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE NOTA INTEGRATIVA
32
33 Nota integrativa della Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera pag. 1 Su incarico della Ditta Frediani Moreno & C. s.n.c. con sede in via Stipeti, località Coselli Comune di Capannori, e facendo seguito a quanto richiesto dal Dirigente Dott. Ing. Roberto Pagni con nota del 21/10/2013, prot. n /2013, è stata redatta la presente nota integrativa. In particolare per quanto attiene la richiesta di: 1 Autorizzazione agli scarichi Conferma che, rispetto alla documentazione presentata, nulla è cambiato e che pertanto lo scarico non presenta caratteristiche quali-quantitative diverse da quanto precedentemente autorizzato. Si conferma che nulla è cambiato rispetto alla documentazione presentata e che lo scarico non presenta caratteristiche quali-quantitative diverse da quanto precedentemente autorizzato. 2 Autorizzazione agli scarichi Ottemperanza alle prescrizioni contenute nella D.D. 2908/2013 Si precisa che la Ditta Frediani Moreno & C. s.n.c. ha richiesto il rinnovo dell autorizzazione all esercizio acquisita con Determina del Dirigente del Settore Lavori pubblici del Comune di Capannori in data 14/05/2003 e della durata di 10 anni. Di conseguenza ad oggi la produzione della cava è ferma, pertanto le prescrizioni contenute nella D.D. 2908/2013 saranno ottemperate non appena sarà rilasciato il rinnovo all autorizzazione. Al fine di poter realizzare le opere al di fuori della stagione invernale-primaverile caratterizzata da precipitazioni intense, situazione che potrebbe rallentare o compromettere il buon esito delle opere e la sicurezza dei lavoratori, si richiede che il termine di 60 giorni indicato nella D.D. 2908/2013 per la realizzazione di tutte le opere di adeguamento per le acque meteoriche di prima pioggia (vasca V2, canalette, etc) venga prorogato di altri 90 giorni. 3 Se oltre ai Titoli abilitativi oggetto dell istanza presentata ed oltre la suddetta documentazione integrativa richiesta, l attività sia assoggettata ai sensi della vigente normativa, al rilascio, alla formazione, al rinnovo o all aggiornamento di almeno uno dei titoli abilitativi di cui all art. 3 comma 1 del DPR 59/2013 Oltre a quanto riportato dalla D.D. 2908/2013 e s.m.i. e dall autorizzazione alle emissioni diffuse l attività non è assoggettata ai sensi della normativa vigente ad altre autorizzazioni previsti dall art. 3 comma 1 del DPR 59/ Autorizzazione alle emissioni diffuse Planimetria complessiva dello stabilimento con indicazione dei punti di probabile formazione di emissioni diffuse In tavola 1 è presente la planimetria complessiva dello stabilimento con indicazione dei punti probabile formazione di emissioni diffuse 5 Autorizzazione alle emissioni diffuse Elenco delle misure di contenimento delle emissioni diffuse Al fine di contenere le emissioni di polveri diffuse l azienda adotta le seguenti modalità gestionali, organizzative e tecniche:
34 Nota integrativa della Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera pag. 2 1) Umidificazione delle vie interne con adeguati sistemi di irrorazione; 2) Nelle fasi di carico e scarico dei materiali è mantenuta una minima altezza di caduta. 3) Umidificazione dei cumuli. 4) Umidificazione delle zone di taglio dei cumuli. 5) Riduzione dell altezza massima dei cumuli. 6) Impianti per la frantumazione e vagliatura con umidificazione del materiale. 7) attività lavorative sospese durante le giornate ventose. 8) L intero piazzale interessato dal passaggio dei mezzi d opera e degli autoveicoli è adeguatamente compattato e rullato. Tav.1 - Tavola emissioni diffuse Tavola
35
Sintesi non tecnica dei documenti progettuali e di valutazione ambientale pag. 1. Premessa
INDICE Premessa... 1 1. - Ubicazione ed inquadramento territoriale... 2 2. - Riferimenti normativi e analisi dei vincoli presenti... 2 3. - Descrizione del progetto... 2 Sintesi non tecnica dei documenti
DettagliRINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI
RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI INCONTRO TECNICO CON LE IMPRESE Venerdì 20 Aprile 2012, ore 17:00 Piano Primo Autorizzazione allo scarico nelle Reti Fognarie Consortili
DettagliALLEGATO TECNICO S 1. Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda)
ALLEGATO TECNICO S 1 Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda) Coordinate geografiche Gauss Boaga 2 (in metri) del punt di recapito
DettagliInsediamenti in cui viene svolta attività di gestione rifiuti.
INDICAZIONI PROGETTUALI PER DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE METEORICHE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI IN CUI VENGONO SVOLTE ATTIVITÀ DI GESTIONE RIFIUTI. Insediamenti in cui viene svolta attività
DettagliPROGETTO PRELIMINARE PER INSTALLAZIONE IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEL PERCOLATO DI DISCARICA CON TECNOLOGIA RECAM
SOCIETA CHIMICA LARDERELLO S.p.A. Socio Unico (POMARANCE) DISCARICA BULERA PROGETTO PRELIMINARE PER INSTALLAZIONE IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEL PERCOLATO DI DISCARICA CON TECNOLOGIA RECAM RETE DI REGIMAZIONE
DettagliINTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN)
INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) Premessa: Nel periodo compreso fra la seconda metà di dicembre 2013 e la prima di febbraio 2014, sul
DettagliCOMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO. SALES S.p.A.
COMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO SALES S.p.A. RELAZIONE TECNICA SU EMISSIONI LOCALIZZATE E DIFFUSE NONCHE MODALITA E CRITERI DI BAGNATURA ORDINARIA E STRAORDINARIA DI CUMULI, PIAZZALI E STRADE
DettagliC H I E D E. di allacciare lo scarico delle acque reflue provenienti dal suddetto insediamento. nella fognatura pubblica di Via n.
MARCA DA BOLLO DA 14,62 SPETT. LE COMUNE DI CALUSCO D ADDA (BG) - Settore Tecnico OGGETTO: Richiesta di Autorizzazione all allacciamento alla fognatura pubblica D.Lgs n. 152 del 03.04.2006 e s.m.i. Regolamenti
DettagliPIANO DI GESTIONE DELLE TERRE
PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE PROGETTO.. Richiedente: Tecnico: PREMESSA Il presente Piano di Gestione delle terre è stato redatto nel rispetto e in ottemperanza delle seguenti normative specifiche in materia:
DettagliDOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE FUORI PUBBLICA FOGNATURA D.LGS. 152/1999 COSI COME MODIFICATO DAL D.LGS.
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE FUORI PUBBLICA FOGNATURA D.LGS. 152/1999 COSI COME MODIFICATO DAL D.LGS. 258/2000 Allo Sportello Unico Attività Produttive del Comune di Spazio riservato
DettagliI sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa
I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa La normativa che disciplina la necessità di sottoporre a trattamento le acque reflue di origine meteorica è il D. Lgs. 152/06 (Testo Unico Ambientale)
DettagliI regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006
I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/2007 - ing. Casciano
DettagliStudio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo
Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Premesse Ai sensi dell art. 185 e 186 del decreto legislativo 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, le terre e rocce da scavo riutilizzate
DettagliDELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015
Oggetto: Aumento del quantitativo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi stoccati in deposito preliminare e messa in riserva e inserimento di impianto di trattamento di rifiuti, ubicato nel Comune
DettagliIl Sottoscritto. Residente in via.n... [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta... con sede legale in...
RICHIESTA PARERE PREVENTIVO Il Sottoscritto Residente in via.n... Recapito telefonico in qualità di : [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta......... con sede legale
DettagliCHIEDE L AUTORIZZAZIONE AI SENSI DEL D. LGS. 3.4.2006 N. 152
AL COMUNE DI LONATE POZZOLO (VA) SETTORE GESTIONE TERRITORIO SERVIZIO ECOLOGIA VIA CAVOUR, 20 21015 LONATE POZZOLO (VA) Il sottoscritto... in qualità di titolare (o legale rappresentante) della ditta.......
Dettagli16,00 del Comune di CUNEO Settore Ambiente e Territorio
Marca da bollo Preg.mo Sig. SINDACO 16,00 del Comune di CUNEO Settore Ambiente e Territorio OGGETTO: ART. 15 L.R. 26/03/1990 N. 13, L.R. 48/93, L.R. 37/96, D.Lvo 152//06 e s.m.i., L.R. 6/03. Domanda di
Dettagli1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione
PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e successive modifiche
Dettagli1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione
PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e successive modifiche
DettagliDATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E INDUSTRIALI/DOMESTICHE
ALLEGATO 2 DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E INDUSTRIALI/DOMESTICHE Documentazione da presentare: LA SCHEDA DEVE ESSERE COMPILATA, FIRMATA E TIMBRATA DA TECNICO NONCHE FIRMATA E
DettagliIl sottoscritto nato a DICHIARA. Che la ditta con sede legale in. di via n. recapito telefonico /, e-mail
Timbro con data e numero protocollo AL COMUNE DI ( ) DENUNCIA DEGLI ELEMENTI NECESSARI ALLA DETERMINAZIONE DEL CORRISPETTIVO PER I SERVIZI DI RACCOLTA, ALLONTANAMENTO, DEPURAZIONE E SCARICO DELLE ACQUE
DettagliIMPIANTI DI TRATTAMENTO DI ACQUE REFLUE URBANE COMUNICAZIONE ART.110 COMMA 3 DEL D.LGS. 152/2006
IMPIANTI DI TRATTAMENTO DI ACQUE REFLUE URBANE COMUNICAZIONE ART.110 COMMA 3 DEL D.LGS. 152/2006 Contrassegno telematico Imposta di bollo pari ad 16,00 Spett.le PROVINCIA DI MILANO Settore Risorse Idriche
DettagliIdentificazione del Installazione IPPC. Tipo di installazione Esistente soggetta ad A.I.A. ai sensi del Dlgs. 46/2014
Identificazione del Installazione IPPC Ragione sociale Sede Legale Sede Operativa F.LLI SANTINI SRL Via Giotto 4/A Bolzano Via Giotto snc Bolzano Tipo di installazione Esistente soggetta ad A.I.A. ai sensi
DettagliPROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO
PROT. N. 23690 DEL 3 MAGGIO 2012 Oggetto: Art. 208 D.lgs. 152/2006 e s.m.i. GIONTELLA QUINTO EREDI S.A.S DI ANTONIO GIONTELLA & C. Autorizzazione unica per un nuovo impianto di recupero di rifiuti speciali
DettagliRELAZIONE PAESAGGISTICA
RELAZIONE PAESAGGISTICA ai sensi dell art.159 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. Allegata richiesta di attivazione della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. ai sensi dell art. 48 LR 10/2010 e dell
DettagliIl sottoscritto nato a DICHIARA. Che la ditta con sede legale in. di via n. recapito telefonico /, e-mail
Timbro con data e numero protocollo AL COMUNE DI ( LO ) DENUNCIA DEGLI ELEMENTI NECESSARI ALLA DETERMINAZIONE DEL CORRISPETTIVO PER I SERVIZI DI RACCOLTA, ALLONTANAMENTO, DEPURAZIONE E SCARICO DELLE ACQUE
DettagliPIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA COMUNE DI FERRARA, VIA BOLOGNA IN AREA CLASSIFICATA DAL PRG SOTTOZONA D 2.2 ...
... 1 INTRODUZIONE... 2 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 2 3 PRESCRIZIONI TECNICHE... 3 4 CALCOLO PORTATE DI PROGETTO... 3 5 VERIFICA IDRAULICA DEL COLLETTORE... 5 Pagina 1 di 6 1 INTRODUZIONE La presente
DettagliLINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA
LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA Le domande di autorizzazione e di concessione per la costruzione di un pozzo devono essere corredate da un progetto preliminare
DettagliIl sottoscritto. nato a il. residente a in via n. del fabbricato ad uso civile abitazione e/o laboratorio, sito in. via n. chiede
Marca da bollo Euro 10,33 AL COMUNE DI CORMÓNS Piazza XXIV Maggio, 22 34071 CORMÓNS OGGETTO: Tutela delle acque dall inquinamento. D.Lgs. 11.05.1999, n. 152. Richiesta di autorizzazione allo scarico di
DettagliSALVINI PAOLO E FABRIZIO SNC Via di Gello, 172 56038 Ponsacco (PI)
SALVINI PAOLO E FABRIZIO SNC Via di Gello, 172 56038 Ponsacco (PI) IMPIANTO: Via del Commercio Ponsacco (PI) OGGETTO: LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DI UN AREA DA DESTINARE A STOCCAGGIO E RECUPERO DI MATERIALI
DettagliMEDIO CHIAMPO SpA Via G. Vaccari, 18 36054 Montebello Vic. (VI)
Data Spett.le MEDIO CHIAMPO SpA Via G. Vaccari, 18 36054 Montebello Vic. (VI) RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE Il sotto scritto Cognome e nome: C.F. nato a residente in via Nr CAP nella sua qualità di: titolare
DettagliIl sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov...
A.O.O. Provincia di Roma Servizi di Tutela Ambientale Anno Classificazione Fascicolo.. N.. DATA. Modello I-5bis (Provincia Modello_E-bis Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Civitavecchia
DettagliVALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO
L. 26 Ottobre 1995, n 447 Legge quadro sull inquinamento acustico. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 01 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi
DettagliRELAZIONE PAESAGGISTICA (Ai sensi del d.p.c.m. 12 dicembre 2005, G.U. n 25 del 31 gennaio 2006)
Oggetto: Richiesta di autorizzazione paesaggistica delle opere il cui impatto paesaggistico è valutato mediante una documentazione semplificata, relativa alle opere di costruzione di un impianto fotovoltaico
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliParte B: anagrafica dell azienda
DOMANDA DI NUOVA AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE O AMPLIAMENTO/ADEGUAMENTO DELL'IMPIANTO AI SENSI DEL D.LGS 152/2006 Bollo 14,62 Spett.le Provincia del Medio Campidano Assessorato all Ambiente
DettagliRiepilogo documentazione
RILASCIO/RINNOVO AUTORIZZAZIONE - MODELLO AR9 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER SCARICHI PROVENIENTI DA IMPIANTI DI DEPURAZIONE DI ACQUE REFLUE URBANE, SFIORATORI IN TESTA ALL IMPIANTO, BY-PASS GENERALI E
DettagliComune di Baranzate -Provincia di Milano - Ufficio Ecologia
Nota per la compilazione: La dichiarazione andrà redatta in 4 copie ripotando solo le voci e le parti che interessano. DICHIARAZIONE DI SCARICO DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O DI ASSIMILABILITA' DEGLI SCARICHI
DettagliREGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio
REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.
DettagliAllegato 1 Moduli richiesta allacciamento ed esonero da pagamento degli oneri di fognatura e depurazione
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO SEZIONE C SERVIZI FOGNATURA E DEPURAZIONE Allegato 1 Moduli richiesta allacciamento ed esonero da pagamento degli oneri di fognatura e depurazione Approvato dall'assemblea
DettagliDECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012
DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 OGGETTO: L. 365/00. Istanza di aggiornamento PAI Tagliamento, ai sensi dell art. 6 delle Norme di Attuazione, a seguito della progettazione di interventi urgenti
Dettagli1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE
1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale
DettagliCOMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona
COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona Area Tecnica Settore Edilizia Pubblica/ Ecologia LINEE GUIDA RELATIVE AGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE IN CORPO RICETTORE DIVERSO DALLA FOGNATURA (SUOLO,
DettagliBILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...
INDICE 1 PREMESSA... 2 2 BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... 2 3 CRITERI PER LA LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DELLE AREE DI CANTIERE DA ADIBIRE A DEPOSITO TEMPORANEO... 3 File: 13-033_gen01es_r0
DettagliIdentificazione del Installazione IPPC. Tipo di installazione Esistente soggetta ad A.I.A. ai sensi del Dlgs. 46/2014
Identificazione del Installazione IPPC Ragione sociale Sede Legale Sede Operativa F.LLI SANTINI SRL Via Giotto n. 4/a 39100 Bolzano Via Giotto n. 4/a 39100 Bolzano Tipo di installazione Esistente soggetta
DettagliRICHIESTA DI CLASSIFICAZIONE/AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO: INSEDIAMENTO PRODUTTIVO/COMMERCIALE Pagina 1 di 7
PRODUTTIVO/COMMERCIALE Pagina 1 di 7 Questo modulo, compilato in ogni sua parte e corredato degli allegati richiesti deve essere consegnato in duplice/triplice copia al Comune/SUAP di pertinenza della
DettagliLe opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali
Le opere di difesa Le opere di derivazione delle acque superficiali Le opere di immissione nelle acque superficiali I corsi d acqua ricevono svariati apporti liquidi derivanti dalle attività antropiche,
DettagliRiepilogo documentazione
RILASCIO/RINNOVO AUTORIZZAZIONE - MODELLO AR10 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER SFIORATORI DI PIENA LUNGO LE RETI FOGNARIE, SCARICATORI DI EMERGENZA PRESSO STAZIONE DI SOLLEVAMENTO E TERMINALI DI RETI METEORICHE
DettagliSCHEDA IDENTIFICATIVA DELLO SCARICO DI ACQUE REFLUE URBANE PROVENIENTI DALLO SCARICATORE DI PIENA N
aggiornamento ottobre 2008 Pagina 1 di 6 SCHEDA IDENTIFICATIVA DELLO SCARICO DI ACQUE REFLUE URBANE PROVENIENTI DALLO SCARICATORE DI PIENA N 1 DATI IDENTIFICATIVI DELL ENTE PROPRIETARIO DELLE RETI FOGNARIE
DettagliALLA PROVINCIA DI TERNI SERVIZIO PROGRAMMAZIONE ITTICO-FAUNISTICA, AMBIENTE E MOBILITA SOSTENIBILE Via Plinio il Giovane, 21 05100 TERNI
MODELLO Scarichi acque reflue industriali Protocollo Generale Data di presentazione Bollo 14,62 ALLA PROVINCIA DI TERNI SERVIZIO PROGRAMMAZIONE ITTICO-FAUNISTICA, AMBIENTE E MOBILITA SOSTENIBILE Via Plinio
DettagliSpett. COGEIDE S.p.A. Via Crema 24050 Mozzanica (BG)
Allegato 5 - domanda di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali in pubblica fognatura e domanda di rinnovo (art. 46 d. lgs. 152/99 e successive modifiche e integrazioni) marca da bollo
DettagliDOMANDA DI AUTORIZZAZIONE (D.lgs. 152/06, L.R. 20/06, DPGRT 46/r del 8.9.2008)
1 ESTREMI DI ISCRIZIONE DELLA DICHIARAZIONE (A CURA DELL UFFICIO) Ufficio ricevente Presentata il Modalità di inoltro Data protocollo Num. Prot fax a mano posta via telematica NUMERO ASSEGNATO ALLA PRATICA
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA
TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al
DettagliUfficio d Ambito di Brescia Pagina 1 di 5
RACCOMANDATA A.R. Al Gestore del servizio di Fognatura e Depurazione Via OGGETTO: Domanda di ammissione allo scarico di acque reflue domestiche in pubblica fognatura e/o allacciamento alla rete Il/La sottoscritto/a
Dettaglidella ditta (1).. C H I E D E
DOMANDA PER L OTTENIMENTO DELL AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA/COLLETTORE INTERCOMUNALE DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI INDUSTRIALI/COMMERCIALI Documentazione da
DettagliPROVINCIA DI FIRENZE COMUNE DI VICCHIO. COLABETON S.p.A. CAVA DI SABBIA E GHIAIA LOC. CISTIO-RIMAGGIO - COMUNE DI VICCHIO (FI)
PROVINCIA DI FIRENZE COMUNE DI VICCHIO COLABETON S.p.A. CAVA DI SABBIA E GHIAIA LOC. CISTIO-RIMAGGIO - COMUNE DI VICCHIO (FI) SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE IN CORSO D
DettagliAllo Sportello Unico Comune / Comunità / Unione DOMANDA ALLO SCARICO REFLUI IN ACQUE SUPERFICIALI O NEL SOTTOSUOLO
CODICE PRATICA *CODICE FISCALE*GGMMAAAAHH:MM Allo Sportello Unico Comune / Comunità / Unione DATI DEL TITOLARE DATI DELLA DITTA O SOCIETÀ DOMANDA ALLO SCARICO REFLUI IN ACQUE SUPERFICIALI O NEL SOTTOSUOLO
DettagliAllegato 1 Moduli richiesta allacciamento ed esonero da pagamento degli oneri di fognatura e depurazione
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO SEZIONE C SERVIZI FOGNATURA E DEPURAZIONE Allegato 1 Moduli richiesta allacciamento ed esonero da pagamento degli oneri di fognatura e depurazione Approvato dall'assemblea
DettagliSpett.le. OGGETTO: D. Lgs 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni. Domanda di autorizzazione allo scarico di acque meteoriche di dilavamento
PROVINCIA DI MATERA Ufficio Ambiente Servizio di vigilanza e controllo Via Ridola, 60 tel. 0835/306245-322 Marca da Bollo Spett.le PROVINCIA di Matera Ufficio Ambiente Via Ridola,60 75100 MATERA OGGETTO:
DettagliALLACCIAMENTO ALLA PUBBLICA FOGNATURA ACQUE NERE DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE - INFORMAZIONI
NULLAOSTA ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE ALLEGATO INFORMATIVO Area territoriale Saccisica ALLACCIAMENTO ALLA PUBBLICA FOGNATURA ACQUE NERE DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE - INFORMAZIONI 1 RIFERIMENTI
DettagliQuantità massima prelevata. Misuratori di portata installati : generale (al punto di prelievo) parziale (al prelievo idrico del ciclo produttivo) 1
Allegato 1 acque industriali A. Caratteristiche dell attività A1. CICLO DI LAVORAZIONE Allegare una relazione contenente una descrizione del ciclo tecnologico con schema a blocchi relativo al processo
DettagliAzienda USL n.4 - Nuovo presidio ospedaliero di Prato Prato Ugo Foscolo snc Edoardo Michele Majno
Via Giovanni Pisano, 1-59100 Prato Tel. 0574 5341 Fax 0574 53439 Pag.1 AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA AI SENSI DELL ART.69, MMA, DEL D.LGS.15/006 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI : (valori
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
DettagliSCHEDA TECNICA PER SCARICHI INDUSTRIALI
A) IDENTIFICAZIONE DELLA DITTA SCHEDA TECNICA PER SCARICHI INDUSTRIALI I Identificazione dell Azienda Denominazione Sede legale in via n CAP Comune Tel Fax Email Attività Codice ISTAT CF dell impresa Partita
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliRELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE DOMESTICHE
danielemanni architetto COMMITTENZA: DOMUS VIVENS SRL RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE DOMESTICHE OGGETTO: PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA E RICONVERSIONE DI ATTIVITA (D.P.R.
DettagliRINNOVO DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO PER ACQUE REFLUE INDUSTRIALI
RINNOVO DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO PER ACQUE REFLUE INDUSTRIALI Il sottoscritto nato a il titolare o legale rappresentante dell Azienda sita nel Comune di in via CHIEDE il rinnovo dell autorizzazione
DettagliCava Casolo Piano Gestione Rifiuti
1 PREMESSA... 2 2 METODO DI COLTIVAZIONE... 3 2.1 Scopertura del giacimento... 3 2.2 Estrazione e carico del calcare... 3 2.3 Trasporto all impianto... 3 2.4 Frantumazione... 3 2.5 Recupero ambientale...
DettagliStudio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori
Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori Viale della Repubblica, 4-47014 Meldola (FC) Tel-Fax. 0543/49 03 36 - C. F. MDR PLG 44L06 A 565 O - P. IVA 00627450406 PREMESSA La presente
DettagliDOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DEFINITIVA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO PREVENTIVA
Marca da Bollo 16,00 (timbro protocollo) Al Ufficio Tecnico Edilizia Privata e Ambiente Comune di Trebaseleghe (PD) DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DEFINITIVA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO
DettagliSpett.le Ufficio d Ambito della Città di MILANO Via Dogana n. 4 20123 MILANO
Spett.le Ufficio d Ambito della Città di MILANO Via Dogana n. 4 20123 MILANO Il/La sottoscritto/a: in qualità di Legale Rappresentante e/o Titolare altro della Ditta con attività di: e con insediamento
DettagliStazioni di sollevamento, vasche di segregazione, pozzetti speciali
2015 Stazioni di sollevamento, vasche di segregazione, pozzetti speciali Primel AG - Via Principale - 7608 Castasegna, Bregaglia (GR) Tel: +41 76 8198688 fedele.pozzoli@bluewin.ch Stazioni di sollevamento
DettagliEstratto dalle Linee Guida ARPA LG28/DT Criteri di applicazione DGR 286/05 e 1860/06 ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO
Estratto dalle Linee Guida ARPA LG28/DT Criteri di applicazione DGR 286/05 e 1860/06 ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO LINEE GUIDA 5.1 Definizioni Acque di prima pioggia Sono identificate nei primi 5 mm
Dettagli.Sottoscritt.. nato a... il. residente a... Via n..
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALL'ALLACCIAMENTO ED AMMISSIONE AL SERVIZIO DI FOGNATURA E DEPURAZIONE PER SCARICO DI ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE NELLA RETE FOGNARIA PROVENIENTI DA UN INSEDIAMENTO
DettagliTUTELA ED UTILIZZO DELLE RISORSE IDRICHE IN AMBITO PRODUTTIVO : GESTIONE DI UN REFLUO INDUSTRIALE Verona, 22 Ottobre 2009 Relatore: dott.ssa Bacuzzi Lorena ... CHI SIAMO opera nel settore della depurazione
Dettaglidella ditta (1).. C H I E D E
.Data aggiornamento 16.02.09 rev. 5 DOMANDA PER L OTTENIMENTO DELL AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA/COLLETTORE INTERCOMUNALE DI ACQUE REFLUE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI INDUSTRIALI O DA
DettagliA.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO
Associata al sistema Confindustria A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO ai sensi del D.Lgs 156/06 s.m.i. e della
DettagliDomanda per il rilascio di autorizzazione allo scarico di acque reflue domestiche in acque superficiali o negli strati superficiali del sottosuolo
REVISIONE 05 - del 12.07.2012 Domanda per il rilascio di autorizzazione allo scarico di acque reflue domestiche in acque superficiali o negli strati superficiali del sottosuolo La/Il sottoscritta/o codice
DettagliA.R.P.A. Regione Piemonte
Al Signor Sindaco del Comune di Corio Pagina 1/5 Domanda di autorizzazione allo scarico di acque reflue domestiche o ad esse assimilabili in ricettore diverso dalla pubblica fognatura (ai sensi del D.Lgs.
Dettaglimarca da bollo Residente/con sede in via/piazza n. In via/piazza n. CAP sito nel Comune di via/piazza n. CHIEDE
marca da bollo MODULISTICA UNIFICATA SPAZIO RISERVATO AL COMUNE DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DEGLI INSEDIAMENTI CIVILI (Testo Unico delle leggi provinciali in materia di tutela dell'ambiente
DettagliAllegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione
Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione A. Programma del corso per addetti delle imprese di da amianto (30 ore) TEMA 1. Aspetti introduttivi 2. Aspetti sanitari 2. Dispositivi di Protezione
DettagliINOLTRA DOMANDA PER OTTENERE
modello 1 A.O Domanda per ottenere il Nulla Osta all allaccio in fognatura pubblica per lo scarico di reflui domestici provenienti da unità abitative residenziali modello (ai sensi dell art. 45 del D.Lgs.
DettagliDITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI
COMUNE DI MALO PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI RELAZIONE TECNICA ESPLICATIVA DI NON NECESSITA DELLA VALUTAZIONE
DettagliCOMUNE DI MERCALLO PROVINCIA DI VARESE. Via Bagaglio, 171 - C.A.P. 21020 - tel. 0331/968104
COMUNE DI MERCALLO No bollo PROVINCIA DI VARESE Via Bagaglio, 171 - C.A.P. 21020 - tel. 0331/968104 Cod.fisc.: 83003793570 - E-mail: ed.pubblica@comune.mercallo.va.it Spettabile COMUNE DI MERCALLO Via
DettagliPROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI BIO-BDO Bottrighe Adria (RO)
PROVINCIA DI ROVIGO REGIONE DEL VENETO COMUNE DI ADRIA PROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI BIO-BDO Bottrighe Adria (RO) PROGETTO DEFINITIVO R03
DettagliREPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA IL DIRIGENTE
D. R. S. n. 430 REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO TERRITORIO ED AMBIENTE DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO ED AMBIENTE SERVIZIO 3 - Tutela dall inquinamento atmosferico, elettromagnetico, acustico
DettagliPIANO DI COLTIVAZIONE 1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO
PIANO DI COLTIVAZIONE 1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO Le caratteristiche topografiche e geometriche delle aree interessate dal piano di coltivazione si possono rilevare mediante l esame delle planimetrie, delle
DettagliTesto risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09
Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell
DettagliISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire:
ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO Normativa di riferimento: art. 186 del D.Lgs. 152/06 D.G.R.V. N. 2424 del 08/08/2008 art. 20, comma 10-sexies del D.L. 29/11/2008 n. 185 La gestione
DettagliUfficio d Ambito di Brescia Pagina 1 di 6
RACCOMANDATA A.R. Al Gestore del servizio di Fognatura e Depurazione Via OGGETTO: Domanda di ammissione allo scarico di acque reflue assimilate alle domestiche in pubblica fognatura Il/La sottoscritto/a
DettagliSEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.)
AL COMUNE DI MONTE SAN SAVINO U Sportello Unico per le Attività Produttive - Corso Sangallo, 38 52048 (Arezzo) Da inoltrare utilizzando il Portale Regionale accessibile dal sito web del Comune - SUAP ONLINE
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI
DettagliUna metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:
10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.
DettagliAl Sig. Sindaco del Comune di Faenza bollo
Al Sig. Sindaco del Comune di Faenza bollo Protocollo numero (viene apposto dall Archivio comunale) Faenza, / / (data di compilazione) Oggetto: domanda di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali
DettagliISTANZA DI CONCESSIONE PER DERIVAZIONE DI ACQUA
ISTANZA DI CONCESSIONE PER DERIVAZIONE DI ACQUA Il/La sottoscritto/a... nato/a a.. il / /, residente in, Via. n. nella sua qualità di: Proprietario Legale Rappresentante Usufruttuario Locatario della Ditta/Società
DettagliImpianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi Via Astico, 1 36066 Sandrigo (VI)
PROGETTO DEFINITIVO n. 13010308 PROVINCIA DI VICENZA COMUNE DI SANDRIGO Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi Via Astico, 1 36066 Sandrigo (VI) Partnership Ambientale PROGETTO DEFINITIVO
DettagliDomanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006).
Marca da Al SUAP del Comune di Bollo Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Il/la sottoscritto/a nato/a a il residente
Dettagli1. PREMESSA... 2 2. PARAMETRI IDROLOGICI DI PROGETTO... 3 3. VERIFICHE IDRAULICHE... 5
INDICE 1. PREMESSA... 2 2. PARAMETRI IDROLOGICI DI PROGETTO... 3 3. VERIFICHE IDRAULICHE... 5 PROGETTO ESECUTIVO 1/9 1. PREMESSA La presente relazione descrive gli aspetti idraulici connessi con lo smaltimento
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E
DettagliPROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA. CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana
PROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana E ANIA - Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici Confindustria,
Dettagli