PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE"

Transcript

1 PROVINCIA DI FIRENZE COMUNE DI CALENZANO PROGETTO DEFINITIVO PER LA COLTIVAZIONE ED IL RECUPERO DEL SITO ESTRATTIVO UBICATO IN LOCALITÀ POGGIO ALLE MACINE PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE Il Proponente: CONSORZIO ESTRATTIVO LA CASSIANA Progetto: Sancilia S.r.l. Gruppo di Lavoro Vittorio D'Oriano Geologo Marco Folini Geologo-Geotecnico Gianluca Capecchi Dottore Forestale Tommaso Cantini Ingegnere Firenze, marzo 01 Gli elaborati di progetto sono documenti della prestazione professionale: non possono essere copiati, riprodotti o utilizzati in altri progetti, né in sviluppi di questo progetto senza il consenso scritto dei professionisti incaricati

2 INDICE PREMESSA ANALISI IDROLOGICA CENNI DI IDROLOGIA ANALISI DEL REGIME PLUVIOMETRICO CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE DEL BACINO METODOLOGIE DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO METODO CINEMATICO CALCOLO DELLA MASSIMA PORTATA ANALISI IDRAULICA AMD... 9

3 PREMESSA Al fine di limitare il volume di acque dilavanti il versante di lavorazione verranno realizzati dei fossi di guardia che permetteranno fra l altro di intercettare le acque non contaminate e portarle direttamente verso il fosso recettore che si sviluppa lungo il lato occidentale della cava. Verranno pertanto realizzati fossi di guardia, uno a monte della fase preliminare, uno a monte della fase 1 e uno a monte del piazzale di lavorazione. Tali canalizzazioni permetteranno di intercettare le acque esterne alla zona di scavo ed immetterle direttamente nel fosso adiacente l area. In questo modo si otterrà lo scopo di diminuire in modo significativo la quantità d acqua dilavante i fronti di scavo e quindi il dilavamento stesso del materiale. I fossi di guardia saranno realizzati in sterro, di forma trapezia, con misure adeguate e specificate di seguito rispetto alle portate previste. Si rimanda alla planimetrie stato di progetto delle varie fasi di coltivazione per l individuazione degli stessi (Tav. XII, Tav XIII). 1 - ANALISI IDROLOGICA CENNI DI IDROLOGIA L idrologia studia il processo fisico di trasferimento della molecola H O nei processi naturali che si verificano nell atmosfera e sulla superficie terrestre. Questo tipo di studio si basa sull osservazione di tutti i parametri che fanno parte del ciclo idrologico e ne determina le correlazioni matematiche. La complessità della fenomenologia fisica che causa l evento meteorico e la peculiarità propria dei processi idrologici derivati non consentono un rigoroso approccio deterministico: è necessario quindi ricorrere a metodologie probabilistiche, basate sull osservazione dei parametri e sulla elaborazione statistica dei dati misurati. L idrologia risulta così in grado di fornire informazioni fondamentali per il controllo e la gestione del territorio, e di conseguenza per la salute e la sicurezza dell uomo. Alla base degli studi idrologici sta un accurata valutazione dei parametri climatici, meteorologici, e relativi alla crosta terrestre. La disponibilità di risorsa idrica di un area dipende dalla posizione che questa occupa rispetto al regime di circolazione delle masse di aria umida. La risorsa non si mantiene costante nel tempo, ma è variabile; il valore medio delle variabili idrologiche non cambia però nel tempo in modo consistente se la valutazione viene fatta in un arco di anni sufficientemente elevato. Si ottiene così una serie di parametri caratteristici del luogo il cui monitoraggio permette di individuare e prevedere eventuali variazioni dovute, ad esempio, ad interventi di natura antropica. Uno dei principali parametri dell idrologia è l altezza di pioggia. La letteratura tecnica indica il valore della precipitazione media annua italiana in 970 mm; essa è variabile da zona a zona con minimi in corrispondenza della Sardegna di circa 600 mm e massimi nelle regioni alpine con circa.000 mm. Insieme all altezza di pioggia attesa sono coinvolti altri parametri legati alle caratteristiche del suolo (uso del suolo, coefficiente di permeabilità, ecc..) e a quelle del corso d acqua (lunghezza dell asta, pendenza, area del bacino sotteso): tutti questi concorrono alla determinazione del bilancio idrologico che viene effettuato su un area di interesse relativa al corso d acqua di cui si intende valutare le condizioni di rischio idraulico. Sulla base delle quantificazioni idrologiche in termini di apporti meteorici e in funzione dei processi di trasferimento all interno del bacino è possibile stimare statisticamente il regime di portate dei corsi d acqua. L idrologia risulta quindi una disciplina essenziale per la valutazione

4 del rischio idraulico: l elaborazione dei dati raccolti e la stima dei parametri idrologici permettono infatti, mediante appropriati modelli matematici, di quantificare le portate di progetto, con le quali effettuare le verifiche idrauliche ed individuare gli interventi di risistemazione fluviale ANALISI DEL REGIME PLUVIOMETRICO Tale analisi si basa sull osservazione dei dati pluviometrici registrati negli anni e di quelli interpolati dove mancanti. Cartografie e tabelle specifiche sono fornite dall Istituto Idrografico e Mareografico Italiano, istituito nel 1917 per raccogliere e pubblicare in modo sistematico (anche se i rilevamenti non sono stati sempre continui) dati forniti da idrometri, pluviometri, pluvionivometri, ed apparecchi di misura di temperatura dell aria, di portate, di torbidità, di livelli di falde freatiche. Il Servizio Idrografico gestisce circa 1170 stazioni termometriche, 1780 pluviometriche e 1715 pluviografi, 750 idrometriche, 450 di misura di portata, 0 torbidometriche, 700 freatimetriche, oltre ad effettuare misure di pressione atmosferica, di umidità relativa, di velocità e direzione del vento e di insolazione. Esistono inoltre altri Enti ed organismi pubblici e privati che contribuiscono ad effettuare misure idrologiche solitamente per propri fini (Enel, Ministero Agricolture e Foreste, Aeronautica Militare, Istituto Idrografico della Marina, Cassa per il Mezzogiorno, Consorzi di Bonifica, Istituti Universitari, Amministrazioni locali, C.N.R.). Per quanto riguarda lo studio in esame si è preso in considerazione la stazione pluviometrica di Calenzano CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE DEL BACINO I fossi di guardia che verranno realizzati sono tre, pertanto i bacini analizzati risultano essere anch essi. Essendo l intera area soggetta a coltivazione, i vari bacini andranno a modificarsi nel tempo. A favore di sicurezza per il dimensionamento dei vari fossi di guardia abbiamo considerato i bacini nella loro condizione iniziale, che risulta quella di dimensione maggiore. DATI DEL BACINO FOSSO DI GUARDIA FASE PRELIMINARE Area 0.11 kmq quota massima 76 m s.l.m quota minima 96 m s.l.m lunghezza di corrivazione 480 m pendenza media 16,5 % DATI DEL BACINO FOSSO DI GUARDIA FASE 1 Area kmq quota massima 76 m s.l.m quota minima 64 m s.l.m lunghezza di corrivazione 115 m pendenza media 9 % DATI DEL BACINO FOSSO DI GUARDIA PIAZZALE Area kmq quota massima 96 m s.l.m quota minima 150 m s.l.m lunghezza di corrivazione 90 m pendenza media 50 % tab Dati geomorfologici dei bacini. 4

5 1.4 - METODOLOGIE DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Il calcolo della portata di progetto è funzione di molte grandezze caratteristiche del bacino idrografico, e le stesse formule impiegate variano a seconda della situazione geomorfologica presente: adottando opportune espressioni matematiche ed impiegando appropriati parametri è possibile stimare il valore di massima portata attesa in una determinata sezione del corso d acqua in studio. A causa delle naturali incertezze insite nelle stime tecniche idrauliche è opportuno svolgere le operazioni di calcolo con diversi metodi, in modo da poter confrontare i risultati ottenuti e adoperare una scelta a favore di sicurezza. L analisi idrologica del bacino in questione si è basata sul metodo cinematico (o razionale) METODO CINEMATICO Il metodo cinematico, proposto da Turazza nel 1880, ed ampiamente utilizzato nella tradizionale prassi tecnica, è particolarmente adatto per bacini di estensione limitata e si basa sul fatto che la portata dipende dalle caratteristiche proprie del bacino sotteso e dall evento pluviometrico in relazione alla sua durata. S ipotizza che venga raggiunta la massima portata quando i contributi di tutto il bacino raggiungono la sezione in esame; il tempo necessario affinché questo avvenga è detto tempo di corrivazione o di ritardo. La valutazione della portata prevista allo sbocco viene calcolata utilizzando la seguente formula: Q = h m S C / (t c.6) m /s dove: h m = altezza media di pioggia in mm=h*k r K r = coefficiente di riduzione areale S = area del bacino idrografico in km C = coefficiente di deflusso t c = tempo di corrivazione in ore Tempo di corrivazione Il tempo di corrivazione è stato calcolato in minuti utilizzando diverse formule disponibili in letteratura (Giandotti, Turazza, Kirpich, Ventura, Tournon). Coefficiente di deflusso Il coefficiente di deflusso C è stato valutato ponderando la tipologia di uso del suolo e comunque assumendo valori cautelativamente sovrastimati. Uso del suolo Coefficiente di deflusso Aree completamente rivestite-pavimentate Zone urbane con fabbricazione densa Zone urbane con poche aree verdi Zone urbane con ampie aree verdi Aree coltivate Pascoli Parchi e boschi tab Valori dei coefficienti afflusso per vari tipi di uso del suolo Curve di probabilità pluviometrica Per la stima dell altezza di pioggia attesa h m lo studio si è sviluppato in ambito probabilistico con le curve di possibilità pluviometrica, che esprimono il legame tra l altezza di pioggia caduta in un punto e la sua durata t, solitamente nella forma semplificata: h = a t n 5

6 dove a ed n sono costanti per un certo tempo di ritorno T r. Per calcolare le curve di possibilità pluviometrica si utilizza la statistica dei valori massimi annuali delle piogge registrati dalle stazioni pluviografiche pubblicate negli Annali Idrologici. La serie dei suddetti valori relativi ad una certa durata può essere considerata un campione di una variabile casuale; trattandosi di valori massimi si verifica che la legge di Gumbel (distribuzione asintotica del valore massimo) interpreta bene le osservazioni campionarie. La distribuzione di Gumbel, che esprime la probabilità che la generica osservazione risulti minore od uguale ad un valore dato, ha l espressione: F x (x) = P(X x) = P(x) = exp (- exp ( - b (x u))) dove x rappresenta la variabile casuale coincidente con l altezza di pioggia massima per una certa durata h ed i parametri b ed u sono rispettivamente una misura della dispersione e della moda. La stima dei parametri può essere fatta con diversi metodi (momenti, minimi quadrati). Utilizzando l espressione di Gumbel si ottiene l altezza massima di pioggia attesa probabilisticamente raggiungibile in un certo periodo di anni. Risolvendo il sistema di equazioni sopra viste (F x (x) e T r (x)) si ricava l espressione dell altezza di pioggia in funzione del tempo di ritorno. Disponendo i valori di altezza e tempo di ritorno calcolati su un piano bilogaritmico (in ascissa la durata t ed in ordinata altezza e tempo di ritorno) si nota che i punti corrispondenti allo stesso valore del tempo di ritorno tendono a disporsi intorno ad una retta. Quindi ha senso una legge del tipo: h (t,t r ) = a t n detta curva di possibilità climatica di tempo di ritorno T r ed esprime per ogni durata t l altezza di pioggia che cade nel luogo considerato per un certo tempo di ritorno. L elaborazione statistica per il bacino oggetto in questione si è basata sui dati pluviometrici della stazione di Calenzano. Le tabelle che seguono mostrano dati e risultati dell elaborazione statistica. 10 min 15 min 0 min 0 min 60 min Anno h(mm) h(mm) h(mm) h(mm) h(mm) ,4 1, , ,8 1, , , ,8, , ,4, , ,4 0, , ,, , ,4 0, , , , 14 16,6 0, , 1, , ,5 9,5 1,4 0, ,6 16,4 0,4 6,6 6

7 ,4 14, ,4 1, 15,4 19,6 1994,8 7, , ,,4,4 6, , 14,6 16,8 5,8 1998, 4, 6 8, 004 1,4 0, 7, , 0, , 1,8 16, ,4 4, , , 0 6,4 tab Dati pluviometrici degli annali idrologici di Calenzano N M= Σh i /N 9,78 14,0 1,14 16,40,57 σ=σx /(N-1)) 0.5 4,7 4,17 5,00 7,9 7,95 α = 1.8/σ 0,0 0,1 0,6 0,17 0,16 β=m-0.577/α 7,86 1,15 9,89 1,08 18,99 tab Elaborazioni statistiche con il metodo di Gumbel T di ritorno 10 min 15 min 0 min 0 min 60 min 9,08 mm 1,4 mm 11, mm 15,19 mm 1,7 mm 5 1,85 mm 17,0 mm 15,74 mm 1,71 mm 8,9 mm 10 15,4 mm 19,47 mm 18,66 mm 6,0 mm,94 mm 0 17,74 mm 1,81 mm 1,46 mm 0,18 mm 7,9 mm 50 0,84 mm 4,84 mm 5,09 mm 5,54 mm 4,17 mm 100,16 mm 7,11 mm 7,81 mm 9,56 mm 47,49 mm 00 5,47 mm 9,7 mm 0,5 mm 4,57 mm 51,80 mm tab Altezze massime di pioggia per differenti durate e tempi di ritorno Le curve di possibilità pluviometrica, per eventi inferiori ad 1 ora, risultano quindi determinate dai seguenti parametri: T di ritorno a n 00 anni 9,441 0, anni 8,6001 0,44 50 anni 7,755 0,45 0 anni 6,654 0, anni 5,7504 0,479 5 anni 4,854 0,41 anni,444 0,498 tab Coefficienti della curva di probabilità pluviometrica. con h(t) = a t n e t espresso in minuti. Coefficiente di riduzione areale All altezza di pioggia calcolata tramite la curva di probabilità pluviometrica h(t) va applicato il coefficiente di riduzione k r delle altezze di pioggia per ottenere il valore h m di altezza media di pioggia distribuita su tutta la superficie del bacino sotteso. Il coefficiente di riduzione, anche detto di ragguaglio, esprime il rapporto tra la pioggia media sul bacino e quella misurata presso il centro di scroscio, punto di massima intensità dell area. Di norma vengono utilizzati valori variabili con la durata t della pioggia, inferiori all unità. Nel caso 7

8 in esame, in considerazione del fatto che non è possibile valutare correttamente tale parametro, a favore di sicurezza il coefficiente di riduzione areale è stato posto pari a CALCOLO DELLA MASSIMA PORTATA Il tempo di corrivazione è stato ottenuto come media tra il valore risultante dalla formula di Giandotti, Turazza Ventura, Tournon e Kirpich. Bacino del fosso di guardia Tc minuti Tc ore Fase preliminare 1 0, Fase 1 7 0,1 Piazzale 9 0,15 Il coefficiente di deflusso C è stato posto pari a 0,5. Con questi parametri la portata ventennale, ritenuta la portata di progetto, vale: Bacino del fosso di guardia Q 0 (m /s) Fase preliminare 1,46 Fase 1 0,5 Piazzale 1,05 - ANALISI IDRAULICA L analisi idraulica è stata svolta in regime di moto uniforme. Il coefficiente di Manning è stato posto uguale 0,05. Tale condizione è comunque cautelativa andando tale parametro ad influenzare la velocità stessa della corrente e perciò l area di deflusso. Per la velocità di progetto è stato posto il valore di 1 m/s, valutata coerente con le pendenze dei fossi che risultano pari a 1%, nel tratto meno pendente. Si riportano di seguito i parametri ed i calcoli effettuati per la stima delle portate di controllo smaltibili dai canali di progetto. Tutti i fossi di guardia avranno forma trapezia e inclinazione delle sponde 4 m/m. FOSSO DI GUARDIA RELATIVO ALLA FASE PRELIMINARE Q 1,46 mc/s Portata di picco in Tc per 0 anni P 1,00 % Stima della pendenza ammissibile V 1,00 m/s Stima della velocità del flusso ammissibile n 0,05 - Coef. di scabrezza di Manning Am 1,46 mq Area minima del canale d 1,0 m Profondità canale b 1, m Larghezza alla base del canale i 4 m/m Inclinazione sponde canale B 1,80 m Larghezza in testa del canale A 1,80 mq Area calcolata del canale Qc 1,80 mc/s Portata di controllo FOSSO DI GUARDIA RELATIVO ALLA FASE 1 Q 0,5 mc/s Portata di picco in Tc per 0 anni P 1,00 % Stima della pendenza ammissibile V 1,00 m/s Stima della velocità del flusso ammissibile 8

9 n 0,05 - Coef. di scabrezza di Manning Am 0,5 mq Area minima del canale d 0,50 m Profondità canale b 0,50 m Larghezza alla base del canale i 4 m/m Inclinazione sponde canale B 0,75 m Larghezza in testa del canale A 0,1 mq Area calcolata del canale Qc 0,1 mc/s Portata di controllo FOSSO DI GUARDIA RELATIVO AL PIAZZALE Q 1,05 mc/s Portata di picco in Tc per 0 anni P 1,00 % Stima della pendenza ammissibile V 1,00 m/s Stima della velocità del flusso ammissibile n 0,05 - Coef. di scabrezza di Manning Am 1,05 mq Area minima del canale d 1,00 m Profondità canale b 1,00 m Larghezza alla base del canale i 4 m/m Inclinazione sponde canale B 1,5 m Larghezza in testa del canale A 1,5 mq Area calcolata del canale Qc 1,5 mc/s Portata di controllo - AMD Per quanto riguarda invece la gestione delle acque meteoriche dilavanti i fronti di scavo (AMD), esse saranno trattate prima della loro immissione nel fosso limitrofo e nella depressione presente a fianco del piazzale di lavorazione. Le acque ricadenti sul versante in scavo verranno trattate in apposite vasche di sedimentazione, mentre per quelle ricadenti sul piazzale di lavorazione verrà installato anche un disoleatore a monte della vasca di sedimentazione principale, al fine di intercettare eventuali oli flottanti. Le acque saranno raccolte attraverso un sistema di canalizzazione disposte fra i gradoni e seguiranno i percorsi della viabilità per la coltivazione e successiva manutenzione del fronte e si immetteranno nelle vasche di sedimentazione. Tali canalette lungo il fronte di scavo saranno in sterro di dimensione 0 cm x 0 cm, anch esse dimensionate sulla portata ventennale, come i fossi di guardia. Per il dimensionamento delle vasche di prima pioggia si è fatto riferimento alle linee guida redatte da ARPA Emilia Romagna; come anche descritto sia nel testo della DPGR 46R/08 che nella Legge Regionale 0/006 vengono considerate acque di prima pioggia i primi 5 mm di acqua meteorica cascata nei primi 15 minuti. L intensità risulta quindi pari a 0,0056 l/s m. Come coefficiente di deflusso si è deciso di adottare un coefficiente di 0, come suggerito sia dalla LR 0/006 che dalle linee guida Arpa per le aree non impermeabili, mentre un coefficiente pari a 1 per le aree impermeabili, costituite dal piazzale di lavorazione. Come tempo di separazione del particolato si è scelto di adottare, come suggerito da ARPA, un periodo di decantazione di 0 minuti, per le vasche disposte sul versante, mentre un tempo pari a 45 per quelle relative al piazzale di lavorazione, dove sono presenti materiali maggiormente fini. Il quantitativo di sedimento, identificato attraverso il coefficiente Cf è stato posto uguale a 00, indicato da ARPA come il quantitativo massimo (elevato). Le vasche di sedimentazione sul versante saranno disposte ogni gradoni, ad eccezione di rari casi. Comunque per il loro dimensionamento si è considerata l area massima fra tutte le fasi. 9

10 Questo anche se comporta un sovradimensionamento delle varie vasche semplifica notevolmente la lavorazione in cantiere, andando a disporre una misura unica per tutte le vasche di sedimentazione. L unica vasca che si discosterà dalle altre sarà quella corrispondente alla fine della fase, che coincide con quella finale della fase preliminare e che quindi sarà fin da questa fase di dimensioni maggiori rispetto alle altre. Di seguito si riportano i dati sopra descritti: - S1: superficie massima esposta al dilavamento = 1,48 ha - S: superficie esposta al dilavamento relativa agli ultimi tre gradoni della fase =,6 ha - i: intensità di pioggia = 0,0056 l/s m - Cd: coefficiente di deflusso = 0, - ts: tempo di sedimentazione = 0 minuti - Cf: coefficiente quantità di sedimento elevato = 00 Attraverso questi dati è stato calcolato il volume di separazione e il volume di sedimentazione per le ipotesi. Ipotesi 1 vasca standard di sedimentazione Q = i S Cd = 0,0056 l / s m m 0, = 5l / ( ) ( ) s ( l / s) 0( min) 60 / ( l / s) 00/1000 7,5 VSEP = Q t s = 5 = m VSED = Q C f = 5 = m Ipotesi vasca relativa agli ultimi gradoni della fase, da realizzarsi a fine della fase preliminare, essendo coincidente Q = i S Cd = 0,0056 l / s m 600 m 0, = 44l / ( ) ( ) s ( l / s) 0( min) 60 / , ( l / s) 00/1000 1, VSEP = Q t s = 44 = m VSED = Q C f = 44 = m La somma del volume di separazione e del volume di sedimentazione ci fornisce la dimensione minima della vasca che risulta pari a 5,5 m per la prima ipotesi e 9,4 m per la seconda. Pertanto le vasche dell ipotesi 1 saranno di dimensioni 9x4x1,5 m (lunghezza x larghezza x profondità) ottenendo perciò un volume utile di sedimentazione pari a 54 m. Per la vasca dell ipotesi invece le dimensioni saranno 1x6x1,5 m (lunghezza x larghezza x profondità) con una volumetria totale pari a 108 m. Si ricorda come ad eccezione della fase preliminare, nella quale i mezzi dovranno ripercorrere parte dei gradoni riprofilati per portare il materiale estratto verso l impianto, fino al raggiungimento del penultimo gradone, per le altre fasi una volta realizzati i vari gradoni, quest ultimi verranno inerbiti e pertanto la produzione di materiale potenzialmente erodibile dalle acque ridotto notevolmente. Relativamente all area di piazzale, come riportato in relazione essa sarà pavimentata e in leggera contropendenza verso ovest in modo da convogliare le acque in un apposita canaletta. Sul versante si convoglieranno anche le acque ricadenti nel versante di destra rispetto al piazzale, le quali verranno anch esse considerate al fine del dimensionamento della portata. Tali acque prima di immettersi nella depressione presente a sinistra del piazzale passeranno attraverso un disoleatore e una vasca di decantazione per la sedimentazione finale. Al fine di dimensionare la vasca di sedimentazione sono stati utilizzati i seguenti parametri: 10

11 - S1: superficie relativa al piazzale = 1, ha - S: superficie esterna al piazzale ma le cui acque ricadono nell area di interesse: 1,07 ha - i: intensità di pioggia = 0,0056 l/s m - Cd1: coefficiente di deflusso per le aree impermeabili = 1 - Cd: coefficiente di deflusso per le aree permeabili = 0, - ts: tempo di sedimentazione = 45 minuti - Cf: coefficiente quantità di sedimento elevato = 00 Vasca area piazzale Q = i S Cd = 0,0056 l / s m ( ( ) 100( m ) 1) + ( 0,0056( l / s m ) 10700( m ) 0,) = 87l / s ( l / s) 45( min) 60 /1000 4,9 ( l / s) 00/1000 6,1 VSEP = Q t s = 87 = m VSED = Q C f = 69 = m Si è quindi deciso di progettare una vasca con dimensioni 18 x 10 x 1,5 m (lunghezza x larghezza x altezza). Tali dimensioni permettono un invaso pari rispettivamente a 70 m, sufficienti alla totale trattenuta, essendo il volume massimo calcolato pari a 61 m. Naturalmente per quest ultima vasca dovranno essere predisposti interventi per lo svuotamento della vasca ad intervalli regolari, circa ogni mese nel periodo autunno-inverno e ogni due mesi nel restante periodo; comunque dovranno essere effettuati interventi di svuotamento dopo qualsiasi evento eccezionale. I fanghi raccolti dovranno essere trattati come rifiuti e perciò o destinati a discarica, o eventualmente recuperati nell attività aziendale dopo caratterizzazione e test di cessione in acqua come previsto dal D.Lgs. 15/06. Al fine di evitare fenomeni di risospensione e trascinamento delle particelle solide sedimentate, la velocità orizzontale del fluido all interno della vasca dovrà essere mantenuta a valori sufficientemente ridotti. La velocità critica alla quale avviene la risospensione delle particelle è stata espressa analiticamente da Camp (1946), in base a risultati condotti da Shields (196), mediante la seguente equazione. ( s 1) 8 k g d Vh = = 0,088m / s f dove : - Vh= velocità orizzontale critica alla quale corrisponde l inizio di fenomeni di risospensione, m/s - k=0,05, costante dipendente dalle caratteristiche delle particelle solide, adimensionale - s=1,6, peso specifico relativo del materiale - g=9,81 accelerazione di gravità, m/s - d=0,1 mm, diametro delle particelle minime espresso in metri - f=0,0, coefficiente di attrito di Darcy-Weisbach Risulta che su portata massima, considerata volte la portata calcolata, S=18x1,5=7 mq si ottiene: Q p V max = = 0,0097m / s Sh Quindi la velocità media risulta notevolmente inferiore alla velocità di risospensione garantendo che il fango sul fondo non subisca fenomeni di risospensione. A monte della vasca di decantazione e del disoleatore verrà posto un bypass il quale avrà la funzione, attraverso uno stramazzo, di far arrivare in vasca le sole acque di prima pioggia, 1 11

12 deviando invece le altre acque di dilavamento non contaminate (AMDNC). Al fine di far defluire le acque dalla vasca di sedimentazione è prevista la realizzazione di uno stramazzo opportunamente dimensionato per l immissione nella canaletta di scarico. Per facilitare le analisi sulle acque trattate verrà posto a valle del sedimentatore un pozzetto di ispezione. Sia le acque non contaminate (AMDNC) che le acque di prima piogge trattate, verranno per quanto possibile riutilizzate all interno dell area estrattiva o per le altre fasi di lavorazione. La parte rimanente delle acque non utilizzate, verranno immesse nell organo recettore di valle, in un punto di coordinate Gauss-Boaga , Riguardo il rendimento di rimozione si ipotizza un abbattimento di almeno il 70% dei solidi sospesi e del 90% dei solidi sedimentabili e intorno al 70% per quanto riguarda gli oli. Tuttavia tali valori hanno carattere indicativo e verranno verificati in fase esecutiva. Considerate le caratteristiche dell attività in oggetto e la natura dei materiali presenti, come già evidenziato nella relazione, l unico elemento di criticità ipotizzabile è rappresentato quindi dalla presenza di solidi sospesi nelle acque di scarico in uscita dall area del piazzale. Tuttavia, la presenza della vasca di sedimentazione prevista consentirà di ridurre al minimo tale condizione; per tale motivo si ritiene idonea la scelta di immettere le acque meteoriche nel vicino torrente senza comprometterne la dinamica del trasporto solido. In particolare sarà possibile successivamente verificare le conseguenze della realizzazione del sistema progettato e la compatibilità col sistema idraulico. Per quanto concerne il dimensionamento della canaletta che raccoglie le acque del piazzale, ci siamo basati sui dati pluviometrici riportati nei capitoli precedenti. Il tempo di corrivazione, calcolato come media tra le formule di Giandotti, Turazza, Puglisi, Ventura, per il bacino in questione risulta essere di 9 minuti. La valutazione della portata prevista alla sezione di riferimento è stata dunque effettuata tramite la formula razionale: 0,78 h( Tr, tc ) S C Q( Tr ) = 0,84m / s tc dove: - T r = tempo di ritorno [anni], nel nostro caso posto uguale a 0 anni - t c = tempo di corrivazione [ore], uguale a 0,15 ore - h = altezza media di pioggia [mm], uguale a 16,88 mm - S = area del bacino [km ], uguale a 0,01 km - C = coefficiente di deflusso, uguale a 1 Sarà quindi necessario realizzare una canaletta rettangolare di dimensioni 70x70 cm in cls per permettere il corretto smaltimento della portata di progetto. Tale canaletta si svilupperà lungo il limite sinistro del piazzale, parallelamente all area depressa, immettendosi in esso dopo aver ricevuto le acque previo passaggio dalla vasca di decantazione. Si rimanda alle tavole allegate per la collocazione delle vasche di sedimentazione e delle canalette di raccolta delle acque (Tav. XI, XII, XIII, XIV e XV). Qualora in fase di attività si riscontrino negli impluvi naturali episodi di torbidità si prevede di trovare un immediata risoluzione del problema andando all occorrenza a modificare la vasca di sedimentazione progettata. Sarà inoltre cura dell azienda comunicare al Comune di Calenzano e Arpat tali fenomeni per permettere le normali procedure di verifica sulle funzionalità delle vasche e delle canalette di raccolta. Nel caso di sversamenti accidentali di oli e/o carburanti dai mezzi atti alla lavorazione, quest ultimi verranno immediatamente fermati e si provvederà, oltre che all avviso alle autorità competenti, alla rimozione dell inquinante e del terreno contaminato e al suo corretto 1

13 smaltimento. L acqua depurata come precedentemente detto verrà utilizzata il più possibile all interno dell area, e in particolare all interno dell impianto di frantumazione nella parte di ciclo ad umido. Inoltre sarà presente a valle della vasca di decantazione anche un impianto di filtropressa per la formazione di materiale lavato e la successiva chiarificazione dell acqua da riutilizzare in un circuito perfettamente chiuso. In dettaglio l acqua viene inizialmente attinta dall accumulo esistente in cava e viene immagazzinata in una vasca, dalla quale viene immessa nel ciclo di lavaggio degli inerti. L acqua carica di sedimento viene quindi convogliata, mediante un idrociclone, alla vasca di sedimentazione, dove avviene la separazione, catalizzata da un agente flocculante, tra la fase liquida e quella solida (fanghi). La fase liquida viene nuovamente immessa nel ciclo di lavorazione dell impianto, mentre i fanghi sono pompati all interno della filtropressa, utilizzata per disidratarli e renderli palabili mediante processi di separazione solido/liquido. In altre parole la filtropressatura è un sistema di riduzione volumetrica di sostanze liquide che presentano all interno solidi sospesi. La filtropressa è composta da una serie di piastre o piatti (plate) alternate a tele (frame) che aderendo l una all altra formano delle camere, nelle quali si forma il pannello di fango disidratato; il fango viene pompato ad alte pressioni dentro il filtro. La fase solida viene trattenuta nelle intercapedini tra piatti e telai e dalla filtropressa esce la fase liquida, a basso contenuto di solidi sospesi. Il successivo recupero della fase solida avviene con l apertura della filtropressa, quando i fanghi hanno colmato l intercapedine (si tratta quindi di un processo discontinuo). I liquidi recuperati tornano all interno del ciclo produttivo e trattandosi di un circuito chiuso non si hanno scarichi di liquidi a terra. In pratica l impianto di chiarificazione consente di garantire contemporaneamente il trattamento di grandissime quantità di acqua torbida, l ottenimento di un acqua chiarificata da rilanciare verso l impianto di frantumazione e lavaggio inerti (secondo un ciclo perfettamente chiuso). Tale impianto di filtropressa non interferirà con l impianto di trattamento delle acque meteoriche dilavanti, ma al contrario come esposto nel DPGR 46R/08 andrà a riutilizzare parte delle acque trattate. 1

1. PREMESSA... 2 2. PARAMETRI IDROLOGICI DI PROGETTO... 3 3. VERIFICHE IDRAULICHE... 5

1. PREMESSA... 2 2. PARAMETRI IDROLOGICI DI PROGETTO... 3 3. VERIFICHE IDRAULICHE... 5 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. PARAMETRI IDROLOGICI DI PROGETTO... 3 3. VERIFICHE IDRAULICHE... 5 PROGETTO ESECUTIVO 1/9 1. PREMESSA La presente relazione descrive gli aspetti idraulici connessi con lo smaltimento

Dettagli

PROGETTO PRELIMINARE PER INSTALLAZIONE IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEL PERCOLATO DI DISCARICA CON TECNOLOGIA RECAM

PROGETTO PRELIMINARE PER INSTALLAZIONE IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEL PERCOLATO DI DISCARICA CON TECNOLOGIA RECAM SOCIETA CHIMICA LARDERELLO S.p.A. Socio Unico (POMARANCE) DISCARICA BULERA PROGETTO PRELIMINARE PER INSTALLAZIONE IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEL PERCOLATO DI DISCARICA CON TECNOLOGIA RECAM RETE DI REGIMAZIONE

Dettagli

INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN)

INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) Premessa: Nel periodo compreso fra la seconda metà di dicembre 2013 e la prima di febbraio 2014, sul

Dettagli

PROGETTO DEFINITIVO CASTELLEONE DI SUASA CORINALDO STUDIO INGEGNERI ASSOCIATI DI PANDOLFI ADALBERTO E PANDOLFI LUCA FORMATO A4 SCALA ----- PROGETTISTI

PROGETTO DEFINITIVO CASTELLEONE DI SUASA CORINALDO STUDIO INGEGNERI ASSOCIATI DI PANDOLFI ADALBERTO E PANDOLFI LUCA FORMATO A4 SCALA ----- PROGETTISTI ACCORDO DI PROGRAMMA TRA I COMUNI CASTELLEONE DI SUASA CORINALDO REGIONE MARCHE PROVINCIA DI ANCONA AMPLIAMENTO DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI DI C O R I N A LD O PROGETTO DEFINITIVO N. ELAB. TITOLO

Dettagli

I dati ricavabili da suddette verifiche (tiranti, velocità, etc.) saranno comunque necessari per procedere con la fase progettuale esecutiva.

I dati ricavabili da suddette verifiche (tiranti, velocità, etc.) saranno comunque necessari per procedere con la fase progettuale esecutiva. INDICE 1. Premessa 1 2. Descrizione dei luoghi 1 3. Valutazione degli afflussi meteorici 3 4. Valutazione dei deflussi 6 5. Calcolo del DMV 7 6. Modifiche alle portate attese a seguito delle opere 10 1.

Dettagli

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE 1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI UNA RETE DI FOGNATURA

ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI UNA RETE DI FOGNATURA Corso di Costruzioni idrauliche (E.A.) A.A. 2011/2012 ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI UNA RETE DI FOGNATURA (Appunti tratti dalla lezione del 14/05/2012, non rivisti dal docente) 1 Esempio di dimensionamento

Dettagli

CALCOLI IDRAULICI DRENAGGIO DELLA PIATTAFORMA STRADALE

CALCOLI IDRAULICI DRENAGGIO DELLA PIATTAFORMA STRADALE CALCOLI IDRAULICI DRENAGGIO DELLA PIATTAFORMA STRADALE Premesse La rete per l evacuazione delle acque meteoriche dal corpo stradale, viene progettata in maniera da captare la totalità delle acque piovane

Dettagli

1 Premesse generali... 2. 2 Quadro normativo di riferimento... 3. 3 Inquadramento stato idraulico... 3. 3.1 Sezioni stradali in RILEVATO...

1 Premesse generali... 2. 2 Quadro normativo di riferimento... 3. 3 Inquadramento stato idraulico... 3. 3.1 Sezioni stradali in RILEVATO... Sommario 1 Premesse generali... 2 2 Quadro normativo di riferimento... 3 3 Inquadramento stato idraulico... 3 3.1 Sezioni stradali in RILEVATO... 4 3.2 Sezioni stradali in TRINCEA... 5 3.3 Caratteristiche

Dettagli

PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI DERUTA

PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI DERUTA PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI DERUTA REALIZZAZIONE DI UN IMMISSIONE DI ACQUE CHIARE NEL FOSSO DEI GUASTRI IN LOC. SANT'ANGELO DI CELLE COMMITTENTE: NOVATECNO S.r.l. INTEGRAZIONE DOCUMENTALE - Prot. N.

Dettagli

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/2007 - ing. Casciano

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa

I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa La normativa che disciplina la necessità di sottoporre a trattamento le acque reflue di origine meteorica è il D. Lgs. 152/06 (Testo Unico Ambientale)

Dettagli

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite

Dettagli

Politecnico di Torino. Esercitazioni di Protezione idraulica del territorio

Politecnico di Torino. Esercitazioni di Protezione idraulica del territorio Politecnico di Torino Esercitazioni di Protezione idraulica del territorio a.a. 2012-2013 ESERCITAZIONE 1 VALUTAZIONE DELLA RARITÀ DI UN EVENTO PLUVIOMETRICO ECCEZIONALE 1. Determinazione del periodo di

Dettagli

Dimensionamento di un ADDUTTORE

Dimensionamento di un ADDUTTORE Dimensionamento di un ADDUTTORE L adduttore è una parte fondamentale dello schema acquedottistico, che nella legislazione definito come impianto di trasporto: si intende il complesso delle opere occorrenti

Dettagli

RELAZIONE IDRAULICA. Le acque meteoriche raccolte sulle rampe di Via Borgaro vengono convogliate ad un pozzetto

RELAZIONE IDRAULICA. Le acque meteoriche raccolte sulle rampe di Via Borgaro vengono convogliate ad un pozzetto RELAZIONE IDRAULICA Descrizione sommaria delle opere Le acque meteoriche raccolte sulle rampe di Via Borgaro vengono convogliate ad un pozzetto realizzato con il lotto 1, e da qui indirizzate al collettore

Dettagli

AL COMUNE DI CONSELICE

AL COMUNE DI CONSELICE AL COMUNE DI CONSELICE PIANO URBANISTICO ATTUATIVO VIA MERLO, COMPARTI 39/A-39/B PROPRIETA': Cooperativa Ceramica d'imola S.c. Via Vittorio Veneto, 13 40026 Imola (Bo) R.E.A. BO 5545 - C.F. e Reg. Impr.

Dettagli

Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006).

Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Marca da Al SUAP del Comune di Bollo Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Il/la sottoscritto/a nato/a a il residente

Dettagli

Esercizio per casa n 2: Riesame dei risultati del metodo razionale con due metodi di stima della pioggia netta. Elena Diamantini, matricola 197496

Esercizio per casa n 2: Riesame dei risultati del metodo razionale con due metodi di stima della pioggia netta. Elena Diamantini, matricola 197496 Esercizio per casa n 2: Riesame dei risultati del metodo razionale con due metodi di stima della pioggia netta. Elena Diamantini, matricola 197496 Scopo dell'esercizio è riesaminare la formulazione tradizionale

Dettagli

A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO

A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO Associata al sistema Confindustria A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO ai sensi del D.Lgs 156/06 s.m.i. e della

Dettagli

B) L utenza rappresenta il 5% degli ingressi medi giornalieri, si ipotizza un utilizzo medio del posto auto di 6 ore, per un massimo di 12 ore

B) L utenza rappresenta il 5% degli ingressi medi giornalieri, si ipotizza un utilizzo medio del posto auto di 6 ore, per un massimo di 12 ore ODG: PROGETTO MOBILITA-PARCHEGGI DI SCAMBIO-UN NUOVO MODO DI VIVERE PERUGIA Allegato 1 ANALISI DELL UTENZA Le previsioni relative alla potenziale utenza delle aree adibite a parcheggio di scambio, sono

Dettagli

PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA COMUNE DI FERRARA, VIA BOLOGNA IN AREA CLASSIFICATA DAL PRG SOTTOZONA D 2.2 ...

PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA COMUNE DI FERRARA, VIA BOLOGNA IN AREA CLASSIFICATA DAL PRG SOTTOZONA D 2.2 ... ... 1 INTRODUZIONE... 2 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 2 3 PRESCRIZIONI TECNICHE... 3 4 CALCOLO PORTATE DI PROGETTO... 3 5 VERIFICA IDRAULICA DEL COLLETTORE... 5 Pagina 1 di 6 1 INTRODUZIONE La presente

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Le opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali

Le opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali Le opere di difesa Le opere di derivazione delle acque superficiali Le opere di immissione nelle acque superficiali I corsi d acqua ricevono svariati apporti liquidi derivanti dalle attività antropiche,

Dettagli

PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE

PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE PROGETTO.. Richiedente: Tecnico: PREMESSA Il presente Piano di Gestione delle terre è stato redatto nel rispetto e in ottemperanza delle seguenti normative specifiche in materia:

Dettagli

RELAZIONE SMALTIMENTO ACQUE

RELAZIONE SMALTIMENTO ACQUE Parrocchia di San Nicolò a Trebbia *** Cooperativa Abitazione Santa Marta Proprietà Indivisa Società Cooperativa PIANO ATTUATIVO per Intervento di Nuova Costruzione sito in via Alicata, Rottofreno (PC)

Dettagli

Inferenza statistica. Statistica medica 1

Inferenza statistica. Statistica medica 1 Inferenza statistica L inferenza statistica è un insieme di metodi con cui si cerca di trarre una conclusione sulla popolazione sulla base di alcune informazioni ricavate da un campione estratto da quella

Dettagli

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ]

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ] Idrogeologia Oltre alle proprietà indici del terreno che servono a classificarlo e che costituiscono le basi per utilizzare con facilità l esperienza raccolta nei vari problemi geotecnici, è necessario

Dettagli

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato

Dettagli

Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1

Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1 Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1 Fase 2.1.1 Trasferimento delle esperienze maturate dalla Regione Marche in materia

Dettagli

Il calcolo idraulico deve dimostrare che la tubazione è in grado di smaltire la portata

Il calcolo idraulico deve dimostrare che la tubazione è in grado di smaltire la portata CALCOLO IDRAULICO Il calcolo idraulico deve dimostrare che la tubazione è in grado di smaltire la portata d acqua prevista. Nello specifico il calcolo riguarda la progettazione della sezione della tubazione

Dettagli

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

La scuola integra culture. Scheda3c

La scuola integra culture. Scheda3c Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 TEMA DI MATEMATICA ESAME DI STATO 2015

SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 TEMA DI MATEMATICA ESAME DI STATO 2015 SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 TEMA DI MATEMATICA ESAME DI STATO 015 1. Indicando con i minuti di conversazione effettuati nel mese considerato, la spesa totale mensile in euro è espressa dalla funzione f()

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

Il polo magnetico: simulazione nel tempo

Il polo magnetico: simulazione nel tempo Corso di Elettrotecnica Industriale Professore Paolo Di Barba Il polo magnetico: simulazione nel tempo Anno Accademico 2013/2014 Lo scopo dell esercizio è quello di valutare l andamento del campo magnetico

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E INDUSTRIALI/DOMESTICHE

DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E INDUSTRIALI/DOMESTICHE ALLEGATO 2 DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E INDUSTRIALI/DOMESTICHE Documentazione da presentare: LA SCHEDA DEVE ESSERE COMPILATA, FIRMATA E TIMBRATA DA TECNICO NONCHE FIRMATA E

Dettagli

COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA

COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA IL TECNICO: DOTT. ING. CRISTIANO CAPPELLI MAGGIO 2015

Dettagli

PIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI 11 PIANO DEGLI INTERVENTI CON INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI PRIORITA E DEI COSTI

PIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI 11 PIANO DEGLI INTERVENTI CON INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI PRIORITA E DEI COSTI PIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI 11 PIANO DEGLI INTERVENTI CON INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI PRIORITA E DEI COSTI 85 PIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI IL

Dettagli

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo

Dettagli

ALLEGATO TECNICO S 1. Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda)

ALLEGATO TECNICO S 1. Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda) ALLEGATO TECNICO S 1 Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda) Coordinate geografiche Gauss Boaga 2 (in metri) del punt di recapito

Dettagli

Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori

Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori Viale della Repubblica, 4-47014 Meldola (FC) Tel-Fax. 0543/49 03 36 - C. F. MDR PLG 44L06 A 565 O - P. IVA 00627450406 PREMESSA La presente

Dettagli

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 Roberto Barbiero Introduzione Un intensa nevicata ha interessato nella giornata dell 11 marzo 2004 molte regioni del nord Italia. Dalle prime ore della notte

Dettagli

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... INDICE 1 PREMESSA... 2 2 BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... 2 3 CRITERI PER LA LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DELLE AREE DI CANTIERE DA ADIBIRE A DEPOSITO TEMPORANEO... 3 File: 13-033_gen01es_r0

Dettagli

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica Un po di statistica Christian Ferrari Laboratorio di Matematica 1 Introduzione La statistica è una parte della matematica applicata che si occupa della raccolta, dell analisi e dell interpretazione di

Dettagli

DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI

DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI COMUNE DI MALO PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI RELAZIONE TECNICA ESPLICATIVA DI NON NECESSITA DELLA VALUTAZIONE

Dettagli

Trattamento ACQUE. SISTEMI di FILTRAZIONE. Rimozione polverino di zolfo

Trattamento ACQUE. SISTEMI di FILTRAZIONE. Rimozione polverino di zolfo Trattamento ACQUE SISTEMI di FILTRAZIONE Rimozione polverino di zolfo Case History Industria chimica di produzione dell acido solforico Il problema da risolvere Lo stream idrico sul quale intervenire,

Dettagli

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE Stima del costo di trattamento e recupero Febbraio 2011 1 Redazione a cura di: Dott. Riccardo Civera, Ing. Vita Tedesco, Ing. Palma Urso 2Er 2 Indice 1 CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE...

Dettagli

Il capping geosintetico di una discarica

Il capping geosintetico di una discarica TeMa srl Divisione Ambiente 1-5 Campo di applicazione : Il capping geosintetico di una discarica di RSU SEPARAZIONE FUNZIONE CAMPO DI APPLICAZIONE BACINI IDRICI FILTRAZIONE CANALI Titolo : Realizzazione

Dettagli

RELAZIONE TECNICA rete fognaria acque bianche

RELAZIONE TECNICA rete fognaria acque bianche RELAZIONE TECNICA rete fognaria acque bianche Premessa L ambito d intervento del P.P.I.P riguarda un area a destinazione residenziale (d ora in poi denominata bacino) di 3.440 m², così suddivisa: PLANIMETRIA

Dettagli

DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III

DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III FACOLTA DI INGEGNERIA Laurea Specialistica in Ingegneria Civile N.O. Giuseppe T. Aronica CORSO DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III Idrologia delle piene Lezione XII: I metodi diretti per la valutazione delle

Dettagli

DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012

DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 OGGETTO: L. 365/00. Istanza di aggiornamento PAI Tagliamento, ai sensi dell art. 6 delle Norme di Attuazione, a seguito della progettazione di interventi urgenti

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI.

TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. PRECISAZIONI Il presente documento nasce dalla pressante richiesta di iscritti

Dettagli

COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona

COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona Area Tecnica Settore Edilizia Pubblica/ Ecologia LINEE GUIDA RELATIVE AGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE IN CORPO RICETTORE DIVERSO DALLA FOGNATURA (SUOLO,

Dettagli

Per garantire l invarianza idraulica si è tenuto conto dei seguenti elementi:

Per garantire l invarianza idraulica si è tenuto conto dei seguenti elementi: 1 Premessa Il comparto rientra nell ambito degli accordi con i privati di cui all art. 18 della L.R. n. 20/2000 contrassegnato col n. 16 Lido di Classe Nord Sud, ed è soggetto a PUA generale. E costituito

Dettagli

Prof. Ing. Andrea Giuseppe CAPODAGLIO. Prof. Ing. Arianna CALLEGARI

Prof. Ing. Andrea Giuseppe CAPODAGLIO. Prof. Ing. Arianna CALLEGARI RIDUZIONE IMPATTO AMBIENTALE CERTIFICATI DI VALIDAZIONE DIFFUSIONE DELLE EMISSIONI ODORIGENE DAL CANALE DI INGRESSO DELL IMPIANTO DI NOSEDO: STUDIO DIFFUSIONALE DI CONFRONTO TRA RISULTATI DEL SISTEMA ODOWATCH

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Sommario I principi di riferimento... 2 Misurazione dei risultati delle strutture ante D.L. n. 78/2010...

Dettagli

Cod.: S10011-SF-ID01-0 Data: 15/06/2010

Cod.: S10011-SF-ID01-0 Data: 15/06/2010 Cod.: S-SF-ID- Data: 5/6/2 INTRODUZIONE La relazione descrive gli interventi finalizzati allo smaltimento delle acque meteoriche del Terzo Lotto dell Asse Lungosavena. L area è localizzata tra il Comune

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI INCONTRO TECNICO CON LE IMPRESE Venerdì 20 Aprile 2012, ore 17:00 Piano Primo Autorizzazione allo scarico nelle Reti Fognarie Consortili

Dettagli

PALI Si distinguono: Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo.

PALI Si distinguono: Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo. PALI Si distinguono: 1. pali di piccolo diametro se D/L0,05 Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo.

Dettagli

DOMANDA PER NULLA OSTA

DOMANDA PER NULLA OSTA REVISIONE 05 - del 03.01.2012 Spettabile ACQUE NORD s.r.l. Via San Bernardino n. 50 28922 VERBANIA Alla cortese attenzione del Presidente DOMANDA PER NULLA OSTA NUOVO ALLACCIAMENTO di scarichi civili alla

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo

Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Premesse Ai sensi dell art. 185 e 186 del decreto legislativo 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, le terre e rocce da scavo riutilizzate

Dettagli

Insediamenti in cui viene svolta attività di gestione rifiuti.

Insediamenti in cui viene svolta attività di gestione rifiuti. INDICAZIONI PROGETTUALI PER DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE METEORICHE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI IN CUI VENGONO SVOLTE ATTIVITÀ DI GESTIONE RIFIUTI. Insediamenti in cui viene svolta attività

Dettagli

PROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI BIO-BDO Bottrighe Adria (RO)

PROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI BIO-BDO Bottrighe Adria (RO) PROVINCIA DI ROVIGO REGIONE DEL VENETO COMUNE DI ADRIA PROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI BIO-BDO Bottrighe Adria (RO) PROGETTO DEFINITIVO R03

Dettagli

PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO

PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO (L.R. 8 maggio 29 n. 12, art. 23) PRIMA STESURA LUGLIO 21 2) CARATTERIZZAZIONE PLUVIOMETRICA DEL COMPRENSORIO CONSORZIALE CONSORZIO DI BONIFICA BACCHIGLIONE

Dettagli

Esame di Stato 2015 - Tema di Matematica

Esame di Stato 2015 - Tema di Matematica Esame di Stato 5 - Tema di Matematica PROBLEMA Il piano tariffario proposto da un operatore telefonico prevede, per le telefonate all estero, un canone fisso di euro al mese, più centesimi per ogni minuto

Dettagli

11. Analisi statistica degli eventi idrologici estremi

11. Analisi statistica degli eventi idrologici estremi . Analisi statistica degli eventi idrologici estremi I processi idrologici evolvono, nello spazio e nel tempo, secondo modalità che sono in parte predicibili (deterministiche) ed in parte casuali (stocastiche

Dettagli

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e successive modifiche

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Il Sistema Evolution Modì è la nuova soluzione per la realizzazione di vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane,

Dettagli

ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO SULLE POMPE CENTRIFUGHE REGOLATE MEDIANTE INVERTER

ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO SULLE POMPE CENTRIFUGHE REGOLATE MEDIANTE INVERTER ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO SULLE POMPE CENTRIFUGHE REGOLATE MEDIANTE INVERTER Drivetec s.r.l. Ufficio Tecnico INTRODUZIONE Riferendoci ad una macchina operatrice centrifuga come una

Dettagli

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Per effettuare il monitoraggio degli impianti fotovoltaici è stato scelto il metodo di acquisizione dati proposto dal Dott. Ing. F. Spertino, Dott. Ing.

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Riepilogo documentazione

Riepilogo documentazione RILASCIO/RINNOVO AUTORIZZAZIONE - MODELLO AR10 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER SFIORATORI DI PIENA LUNGO LE RETI FOGNARIE, SCARICATORI DI EMERGENZA PRESSO STAZIONE DI SOLLEVAMENTO E TERMINALI DI RETI METEORICHE

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI

Dettagli

COMUNE DI PIOMBINO DESE INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE

COMUNE DI PIOMBINO DESE INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE - VINCA - AI SENSI DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE D.P.R.

Dettagli

RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE DOMESTICHE

RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE DOMESTICHE danielemanni architetto COMMITTENZA: DOMUS VIVENS SRL RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE DOMESTICHE OGGETTO: PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA E RICONVERSIONE DI ATTIVITA (D.P.R.

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

IMPIANTI DI TRATTAMENTO DI ACQUE REFLUE URBANE COMUNICAZIONE ART.110 COMMA 3 DEL D.LGS. 152/2006

IMPIANTI DI TRATTAMENTO DI ACQUE REFLUE URBANE COMUNICAZIONE ART.110 COMMA 3 DEL D.LGS. 152/2006 IMPIANTI DI TRATTAMENTO DI ACQUE REFLUE URBANE COMUNICAZIONE ART.110 COMMA 3 DEL D.LGS. 152/2006 Contrassegno telematico Imposta di bollo pari ad 16,00 Spett.le PROVINCIA DI MILANO Settore Risorse Idriche

Dettagli

ALTO TREVIGIANO SERVIZI s.r.l.

ALTO TREVIGIANO SERVIZI s.r.l. 1 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. IL CALCOLO DEI CARICHI IDRAULICI AFFERENTI ALL IMPIANTO DI SALVATRONDA. 4 2.1 I COMUNI INTERESSATI DALL INTERVENTO DI PROGETTO... 4 2.2 PORTATE NERE TEORICHE... 4 2.3 PORTATE

Dettagli

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime.

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime. LA TECNOLOGIA Studio del comportamento dell impresa, soggetto a vincoli quando si compiono scelte. La tecnologia rientra tra vincoli naturali e si traduce nel fatto che solo alcuni modi di trasformare

Dettagli

Cenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale.

Cenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale. Cenni di geografia astronomica. Tutte le figure e le immagini (tranne le ultime due) sono state prese dal sito Web: http://www.analemma.com/ Giorno solare e giorno siderale. La durata del giorno solare

Dettagli

CURVE DI POSSIBILITA PLUVIOMETRICA Ancona Torrette Osimo Baraccola Recanati

CURVE DI POSSIBILITA PLUVIOMETRICA Ancona Torrette Osimo Baraccola Recanati CURVE DI POSSIBILITA PLUVIOMETRICA Ancona Torrette Osimo Baraccola Recanati ANALISI DELLE PRECIPITAZIONI INTENSE Le curve di possibilità pluviometrica sono state stimate a partire dai dati delle massime

Dettagli

DIMENSIONAMENTO CONDOTTA FOGNANTE

DIMENSIONAMENTO CONDOTTA FOGNANTE DIMENSIONAMENTO CONDOTTA FOGNANTE 1. VERIFICA DELLA RETE DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE NERE Il centro di cure palliative hospice di Spicchio è allocato all interno di un fabbricato già esistente nel complesso

Dettagli

Comune di Bertinoro (BO) Fratta Terme - comparto attuativo CA 15

Comune di Bertinoro (BO) Fratta Terme - comparto attuativo CA 15 Comune di Bertinoro (BO) Fratta Terme - comparto attuativo CA 15 Relazione idraulica per il dimensionamento del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, reflue e degli invasi di laminazione Luglio,

Dettagli

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare

Dettagli

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e successive modifiche

Dettagli