L orientamento. Laboratorio formativo
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- Ottaviana Perrone
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1 L orientamento Laboratorio formativo
2 Di cosa parliamo quando parliamo di orientamento Trovare la strada Indirizzare Trovare punti di riferimento Percorso evolutivo formativo Muoversi all interno dei contesti È diverso fare o ricevere orientamento Qualcosa di strategico per la scuola Attività in entrata e in uscita (accoglienza) Pubblicità della scuola (promozione) Incontri con università, distribuzione di materiale informativo Alternanza scuola lavoro Scuola aperta Orientamento nei passaggi, transizioni: da scuola a scuola Consiglio orientativo Valorizzare le potenzialità del ragazzo, aiutarlo Orientare verso la strada giusta
3 Le fasi storiche L idea di orientamento nasce all inizio del Novecento nelle nazioni industrializzate al fine di ottimizzare tempi e metodi di lavoro e di incrementare i risultati. Il suo fine è orientare qualcuno a fare qualcosa. È la società che orienta l individuo, prima leggendo le sue attitudini, poi i suoi bisogni e interessi, le sue motivazioni. Gradualmente, a partire dagli anni Sessanta, entra in gioco il soggetto, la persona che sceglie e si attiva, progetta la propria vita nella società. approccio diagnosticoattitudinale fase caratteriologicoaffettiva approccio clinicodinamico fase maturativopersonale orientamento come educazione continua (formativo)
4 Alcune definizioni 1/2 L orientamento è un processo associato alla crescita della persona in contesti sociali, formativi e lavorativi. È un diritto del cittadino e comprende una serie di attività finalizzate a mettere in grado il cittadino di ogni età ed in ogni momento della sua vita di: - identificare i suoi interessi, le sue capacità, competenze e attitudini, - identificare opportunità e risorse e metterle in relazione con i vincoli e i condizionamenti, - prendere decisioni in modo responsabile in merito all istruzione, alla formazione, all occupazione e al proprio ruolo nella società, - progettare e realizzare i propri progetti, - gestire percorsi attivi nell ambito dell istruzione, della formazione e del lavoro e in tutte quelle situazioni in cui le capacità e le competenze sono messe in atto. Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l arco della vita, MIUR 2009
5 Alcune definizioni 2/2 L orientamento mira a mettere in grado i cittadini di gestire e pianificare il proprio apprendimento e le esperienze di lavoro in coerenza con i propri obiettivi di vita, in collegamento con le proprie competenze e interessi, contribuendo al personale soddisfacimento. Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l arco della vita, MIUR 2009 L orientamento è un insieme di attività che mette in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momento della loro vita di identificare le proprie capacità, competenze, interessi; prendere decisioni consapevoli in materia di istruzione, formazione, occupazione; gestire i propri percorsi personali di vita nelle situazioni di apprendimento, di lavoro e in qualunque altro contesto in cui tali capacità e competenze vengono acquisite e/o sviluppate. Risoluzione del Consiglio d Europa del 21 novembre 2008 (ripreso in Linee guida per l orientamento permanente, MIUR 2014)
6 Le linee guida nazionali sull orientamento permanente (MIUR 2014) Alla scuola è riconosciuto un ruolo centrale nei processi di orientamento (da 3 a 19 anni) e ad essa spetta il compito di realizzare, autonomamente e/o in rete con altri soggetti pubblici e privati, attività di orientamento, finalizzate alla costruzione di specifiche competenze orientative.
7 Le competenze orientative di base Corrispondono alle Competenze chiave di cittadinanza (fonte: C.M. 29/2012 Orientamento longlife): 1) Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. 2) Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. 3) Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nella varie forme comunicative. 4) Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. 5) Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. 6) Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. 7) Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo. 8) Acquisire ed interpretare l informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l informazione ricevuta valutandone l attendibilità e l utilità, distinguendo fatti e opinioni.
8 La certificazione CERTIFICATO DEI SAPERI E DELLE COMPETENZE ALLA FINE DEL PRIMO BIENNIO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO O AL COMPIMENTO DEL 16 ANNO. 2010
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10 La certificazione delle competenze nell obbligo di istruzione in Italia Certificazione delle competenze a conclusione della scuola primaria Certificazione delle competenze a conclusione della scuola secondaria di I grado Certificazione delle competenze di fine obbligo Rilascio di una scheda nazionale compilata a cura del team dei docenti alla fine della classe V. Rilascio di una scheda nazionale compilata a cura del Consiglio di Classe alla fine della classe III. Rilascio di un certificato dei saperi e delle competenze alla fine del primo biennio della scuola secondaria di I grado o al compimento del 16 anno. D.M. n. 742 del 3 ottobre 2017 sulla certificazione delle competenze D.M. n. 742 del 3 ottobre 2017 sulla certificazione delle competenze DM n. 9/2010 con allegato modello di cetificazione (ai sensi dell art. 4 comma 3 del DM 139/2007)
11 Le competenze orientative specifiche I giovani devono oggi affrontare nel loro percorso di crescita compiti impegnativi, che richiedono la traduzione in comportamenti attivi delle conoscenze e competenze acquisite. In particolare, essi devono imparare a: saper analizzare le proprie risorse in termini di interessi e attitudini ma anche di saperi e competenze; saper esaminare con realismo le opportunità e le risorse a disposizione ma anche vincoli e condizionamenti che regolano la società e il mondo del lavoro; mettere in relazione opportunità e vincoli in modo da trarne indicazioni per scegliere; assumere decisioni e perseguire gli obiettivi; progettare il proprio futuro e declinarne lo sviluppo; attuare i progetti delineati e decisi; monitorare e valutare le azioni realizzate e lo sviluppo del progetto in termini di criticità e forza e di aggiustamenti necessari. C.M. 29/2012 Orientamento longlife
12 Le attività di orientamento Secondo le Linee guida nazionali per l orientamento permanente (2014) le competenze orientative si sviluppano attraverso: 1.Orientamento formativo o didattica orientativa/ orientante per lo sviluppo delle competenze orientative di base; 2.Attività di accompagnamento e di consulenza orientativa di sostegno alla progettualità individuale, esercitato attraverso competenze di monitoraggio/ gestione del percorso individuale.
13 Orientamento formativo o didattica orientativa Si realizza nell insegnamento/apprendimento disciplinare, finalizzato all acquisizione dei saperi di base, delle abilità cognitive, logiche e metodologiche, ma anche delle abilità trasversali comunicative metacognitive, metaemozionali, ovvero delle competenze di base e propedeutiche life skills e competenze chiave di cittadinanza
14 Attività di accompagnamento e di consulenza orientativa servono a costruire/potenziare le competenze di monitoraggio e di sviluppo e si realizzano in esperienze non curricolari/disciplinari (competenza Senso di iniziativa e di imprenditorialità). Condotte dai docenti, esse aiutano i giovani a utilizzare/valorizzare quanto appreso a scuola per costruire progressivamente la propria esperienza di vita e per operare le scelte necessarie. Si concretizzano in: -Azioni di accoglienza -Bilanci ( fare il punto su se stessi, sugli sbocchi professionali ecc.)
15 Stage, alternanza scuola lavoro Le Linee guida nazionali sull orientamento permanente chiariscono che: - Gli stage sono attività di primo inserimento negli ambienti di lavoro che possono essere considerate anche azioni di orientamento -L alternanza scuola-lavoro è una metodologia didattica che consente a tutti gli studenti delle scuole secondarie di realizzare il loro percorso di studio ( ) alternando periodi di scuola e periodi di lavoro; ( ) è una modalità di realizzazione dei percorsi delle scuole secondarie di secondo grado che equivale all altra. Sicuramente l alternanza ha anche una valenza orientativa, oltre che formativa, ma non è un azione di orientamento.
16 Presentazione elaborata da Simone Giusti in collaborazione con i partecipanti al laboratorio formativo nell ambito della FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE NEOASSUNTO PER L A.S Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate CC BY-NC-ND
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