SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS TOSCANA 2) Codice regionale: RT 1C bis) Responsabile del progetto: (Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 16) - NOME E COGNOME: FRANCESCO GRAZI - DATA DI NASCITA: 09/11/1966 FIRENZE - CODICE FISCALE: GRZFNC66S09D612E - INDIRIZZO MAIL: serviziocivile@caritastoscana.it - TELEFONO: CURRICULUM VITAE E COPIA DOCUMENTO IDENTITA' E CODICE FISCALE DA ALLEGARE ALLA SCHEDA PROGETTO 2ter) Coordinatore di progetti (da individuare tra quelli indicati in sede di adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale): - ENZO CAPRETTI CARATTERISTICHE PROGETTO 3) Titolo del progetto: DISAGIO E POVERTA FIRENZE 2014_3 4) Settore di intervento del progetto: Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone, anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. 4bis) Codice identificativo dell'area di intervento: AREA GEN. 5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

2 Il progetto si sviluppa nell area territoriale di Firenze. In particolare da una lettura dei dati dell OSSERVATORIO REGIONALE DELLE POVERTA promosso da Caritas Toscana in collaborazione con la REGIONE TOSCANA (accordo di collaborazione Regione Toscana Caritas Toscana 2013/2015 delibera GR 760/2013) si evidenziano i dati che seguono in relazione alle aree di intervento del progetto DISAGIO E POVERTA FIRENZE 2014_3. SINTESI GRAFICA DEI DATI OSSERVATORIO REGIONALE CARITAS LA DIOCESI DI FIRENZE Premessa L'impegno di innovazione che la scuola deve affrontare implica la necessità di lavorare non solo con i contenuti disciplinari e con le didattiche specifiche, ma anche con i processi, con le relazioni, con i significati, con le motivazioni da cui dipendono il successo o l'insuccesso scolastico, i percorsi di integrazione, la gioia, la tristezza, la voglia di vivere e di lavorare o la rinuncia, la disistima di sé, il rifiuto più o meno esplicito della vita nella forma dell'uso di droga, della fuga da casa, della noia, della devianza, della delinquenza, della violenza e del suicidio. Il diritto allo studio acquista sempre più il carattere di diritto alla buona qualità della vita scolastica. Tale prospettiva, sicuramente legittima, corrobora la necessità di un rapporto diverso della scuola con la famiglia e con le altre agenzie educative del territorio. Appare, quindi, non rinviabile un intervento complessivo di formazione in servizio degli insegnanti, incentrato, in particolare, sull'acquisizione di competenze relazionali da parte dei genitori dei loro alunni. Occorre che i Progetti Integrati di Area prestino particolare attenzione a questi aspetti, superando i ritardi del passato.

3 L analisi dei dati sulla presenza straniera a Firenze mostra una situazione nel complesso abbastanza ben definita che configura una immigrazione matura, in fase di progressivo consolidamento quantitativo e ormai diffusa nei diversi settori del nostro sistema economico sociale. Siamo in presenza di una immigrazione composta non più e non solo da soggetti giovani, giunti esclusivamente per motivi di lavoro (così come correttamente poteva dirsi la presenza straniera fino alla fine degli anni 80), ma sempre più di una popolazione dove accanto al primo migrante che si è ormai inserito nel mercato del lavoro, sembra crescere una componente, spesso in condizione non professionale, composita ed articolata per sesso, struttura demografica e bisogni che esprime, che pone sempre più insistentemente e frequentemente domande nuove in tema di servizi, di accesso alle risorse, di politiche sociali. Siamo di fronte ad un processo di stabilizzazione che ha tre importanti indicatori di nostro interesse 1) la distribuzione per classi di età che mette in luce l alta quota di minori presente; 2) una distribuzione della popolazione straniera tra le diverse fasce di età più omogenea di quella rilevabile in passato; 3) il numero di alunni stranieri che frequenta le nostre scuole. 1-2) La distribuzione per classi di età ci indica che gli stranieri extra UE minorenni (fino a 18 anni di età) nell area fiorentina agli inizi del 2003 erano 7.246, pari al 14.02% del totale, mentre nel pari al 21,92% 3) Gli alunni stranieri iscritti nelle scuole pubbliche della provincia di Firenze sono complessivamente su una popolazione totale di , di questi, oltre la metà (in valore assoluto 6.209) sono iscritti nelle scuole del comune di Firenze. Rispetto all anno scolastico 2001/2002, quando gli studenti stranieri erano in valore assoluto Gli alunni stranieri rappresentano il 12,03% della popolazione scolastica della provincia con un incidenza particolarmente rilevante nella scuola materna ( 15,31%) elementare (13,55%), nella media inferiore (13,78%). La presenza di un così consistente numero di bambini stranieri - una seconda generazione formata da due componenti: la prima nata e cresciuta qui, la seconda, quasi sempre in età pre-adolescenziale, giunta al seguito dei genitori (la vera seconda generazione) - ha creato e crea alla struttura scolastica nel suo complesso criticità e problemi rilevanti. Dati Caritas Migrantes dossier Immigrazione Dall inserimento scolastico, alla distribuzione degli studenti nelle classi, perfino ai pasti a scuola, solo per citarne alcuni, innumerevoli sono (state) le questioni che

4 presidi e direttori didattici hanno dovuto affrontare - quasi sempre con competenza, capacità e spesso coraggio per favorire, ad esempio, la scolarizzazione dei bambini clandestini - per far fronte a quella che in certi momenti è stata una vera e propria emergenza (si pensi ad esempio alla situazione di alcune scuole elementari e medie del nord ovest fiorentino o nel comune di Campi Bisenzio, dove in alcune classi il numero dei bambini stranieri è superiore a quello dei ragazzi italiani). Analisi dei Bisogni Il progetto nasce dall'esigenza di proporre nelle scuole elementari, medie e superiori alcuni circoli didattici di Firenze percorsi di sensibilizzazione per ridurre la dispersione e il disagio scolastico di molti allievi, sostenendo la diffusione del rispetto delle diversità, la valorizzazione delle diverse culture e religioni presenti nelle classi e alimentando una cultura della pace e della convivenza. E opportuno infatti esercitare un intervento integrato fra scuola, società e famiglia. Il disagio scolastico non è altro che un aspetto più grande e complesso del disagio giovanile. Quest'ultimo, d'altra parte, è un'espressione del disagio generalizzato che in una società complessa, dai tanti mutamenti e dalle rapide trasformazioni, condiziona i giovani e i meno giovani. Alla base del fenomeno sono da individuare anche aspetti interni alla scuola ed elementi che caratterizzano la vita sociale. Manca, in effetti, un'adeguata integrazione tra le poche agenzie formative extrascolastiche e la scuola, così come evanescente è il rapporto tra quest'ultima e la famiglia. Il fine del progetto è quello di assicurare una continuità educativa che ha lo scopo di colmare il "salto" che i bambini debbono compiere passando dalla famiglia alla scuola. Tale passaggio a volte riesce a provocare negli alunni casi di disaffezione e rigetto dell'esperienza scolastica. A questo riguardo pare anche corretto chiarire che il termine di dispersione scolastica viene solitamente utilizzato come riferito ad una molteplicità di fenomeni quali fenomeni di bullismo, violenze, ripetenze, abbandoni, bocciature, frequenze irregolari e ritardi rispetto l'età scolare. Un adeguato grado di coinvolgimento dei genitori al processo educativo comporterebbe, senza dubbio, un'elevata riduzione di questi fenomeni. Noi siamo convinti che una maggiore consapevolezza da parte dei genitori generi una forte interelazione con l'ambiente scolastico e familiare di provenienza dell'alunno, nonché una migliore qualità dell'offerta formativa della scuola, spesso caratterizzata dall'incapacità di interventi individualizzati. Proprio per queste ragioni occorre pensare allora ad un intervento formativo e sociale integrato nei confronti dei bambini e degli adolescenti secondo l'ottica "sistemica" che coinvolge e contestualizza le situazione in cui si sviluppa l'esperienza di crescita. Ciò permette anche di combattere la solitudine che caratterizza sempre più la situazione generale a volte provocata dalla scuola e dai mass-media.

5 AREA DI BISOGNO 1 Attorno ai filoni tematici della pace, della giustizia planetaria, dell ambiente, dei diritti umani c è da tempo un forte interesse. Numerosissime sono le iniziative culturali, editoriali, telematiche su tali questioni, innumerevoli sono i libri, le riviste, i siti internet, le banche dati, gli audiovisivi, le mostre prodotte per sensibilizzare, informare, formare, spiegare, coinvolgere soggetti di ogni tipo, dai bambini in età prescolare ai cittadini adulti. Questo patrimonio culturale, per ragioni di vario tipo, non ultime le scelte del mercato editoriale, resta spesso sconosciuto alle masse, sommerso, sottostimato e sottoutilizzato. Il materiale non sempre e facile da reperire e non e facile garantire l apertura al pubblico del ns centro di documentazione che si deve ampliare per n. di riviste e tomi in dotazione anche tramite la segnalazione e lo scambio tra enti che operano sul territorio con lo stesso scopo. E evidente l esigenza di diffondere la cultura della pace, intesa come conoscenza specifica ed approfondita, sia a livello locale che mondiale, delle problematiche sociali, culturali, economiche e politiche alla base delle situazioni di tensione e conflitto esistenti facendo sinergia delle diverse iniziative sul campo che non sempre si coordinano tra loro. AREA DI BISOGNO 2 La provincia di Firenze ospita di 31 circoli didattici, 35 istituti comprensivi, 21 istituti di scuola media, e 27 di 2 grado, 14 istituti superiori ci sono oltre 300 parrocchie spesso dotate di gruppo giovanile è evidente che il numero di giovani che si possono incontrare organizzando incontri, testimonianze e programmando percorsi di educazione alla pace e alla diversità è notevole. I contatti con i giovani nelle parrocchie e nelle scuole avviene in modo non organizzato e non programmato, veniamo invitati a fare delle testimonianze sul servizio civile in Caritas in modo amicale, tramite conoscenze e del tutto informale. Si è rilevato tra i bisogni espressi dagli educatori e dagli insegnanti contattati l esigenza di lavorare con i ragazzi a livello formativo sull incontro e sull integrazione con l Altro, il diverso da sé (persone di origine e cultura differente ma non solo) e di dare la possibilità ai giovani di vivere esperienze di conoscenza e di coinvolgimento personale, soprattutto tramite il volontariato, relazionandosi con persone diverse per età, salute, abilità, razza, ecc. Il tema della pace viene quindi ad arricchirsi, trovando declinazione nella necessità di informare ed educare alla accettazione dell altro ed alla multiculturalità come via privilegiata per combattere il razzismo e le discriminazioni e costruire una convivenza rispettosa delle differenze. AREA DI BISOGNO 3 Nel territorio esistono varie realtà che si occupano di direttamente di promozione ed educazione alla pace (Centro di documentazione: Forum per i Problemi della Pace e della Guerra Firenze, Centro di documentazione: CLD.

6 Cultura Legalità Firenze, Laboratorio permanente per la pace Firenze, Progetto Lorenzo - Centro di Ricerca e Formazione: Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbina - Vicchio (FI), Centro di Documentazione: Manitese - Scandicci (FI) ) raggruppate sotto il nome di Biblioteca di pace Firenze,' nata nel 1991 e ne fanno parte insegnanti, mediatori e operatori culturali di diversi paesi. Nel corso degli anni ha svolto un ruolo di promozione e coordinamento di iniziative per la pace nelle scuole della Toscana fino a specializzarsi nella didattica. Tutte queste realtà spesso lavorano in maniera autonoma e autoreferenziale, senza collaborare con gli altri attori presenti sul territorio, a volte senza neanche conoscersi fra loro, da qui emerge l importanza di diffondere la cultura della pace intesa come rafforzamento dell azione di collaborazione e di rete fra le associazioni che si occupano di educazione alla pace presenti localmente. OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI I servizi offerti da Agenzie formative e istituzioni nella Provincia di Firenze, sono alquanto diversificate, ma difficilmente riconducibili a specifiche tematiche relative all Educazione alla Pace e alla gestione nonviolenta dei conflitti, anche a livello interpersonale. La Provincia di Firenze pubblica ogni anno una raccolta delle offerte formative proposte dagli organismi citati poco sopra. La pubblicazione viene distribuita a tutte le scuole di ogni ordine e grado che si orientano nella scelta dell offerta più idonea ai propri percorsi. In particolare: INTERVENTI FORMATIVI NELLE SCUOLE La presenza nelle scuole cominciata nel 1999 proponendo moduli differenziati per l approccio con scuole elementari, medie e superiori della Provincia. Nascono dall esigenza di alcuni insegnanti di allargare il discorso e la riflessione delle proprie classi ai temi della disuguaglianza nord sud, della pace e non violenza, dei nuovi stili di vita ed affrontare cosi i temi delle diversità culturali, della ricchezza delle diversità Negli anni sono stati proposti moduli differenziati a seconda del livello di scolarizzazione che mirano a sviluppare per gradi la consapevolezza di se e del proprio mondo/famiglia, la consapevolezza del mondo prossimo circostanze e delle sue regole e contraddizioni e la consapevolezza del livello globale con le sue ripercussioni sulla vita quotidiana di ognuno con la proposta per i ragazzi più grandi di esperienze di volontariato selezionate e supervisionate. SCUOLA PERMANENTE DI PACE Dall esperienza scolastica è nata l esigenza di allargare la riflessione proposta nelle scuole anche alla cittadinanza tutta ai ragazzi universitari che hanno avuto il riconoscimento di crediti formativi e agli insegnanti a cui è valso come aggiornamento.

7 L idea si articola su un ciclo di incontri, proiezioni di film, spettacoli teatrali aperti e gratuiti a tutta la città che approfondiscano le tematiche di: pace e nonviolenza, giustizia, impoverimento dei paesi del Sud del mondo, globalizzazione, economia, diritti umani, salvaguardia del creato, povertà cittadine: malattia mentale, disabilità, solitudine, immigrazione disagio giovanile, tossicodipendenze. Negli anni la Scuola di Pace ha avuto ospiti importanti come lo scrittore Eraldo Affinati, il vescovo Giancarlo Bregantini, Franco Gesualdi Presidente del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Giulio Albanese Direttore agenzia di informazioni MISNA, Chiara Saraceno Sociologa, Gian Antonio Stella Scrittore Con grande soddisfazione vi sono stati numerosissimi partecipanti, con una presenza in media a serata di circa persone ad ogni incontro con punte più alte in occasioni. Valutando di anno in anno i percorsi formativi e confrontandosi con i partecipanti dei corsi ci si è resi conto dell esigenza di far nascere un luogo dove fosse possibile informarsi quotidianamente su tutti i temi trattati negli incontri, è nato il centro di documentazione Oscar Romero. CENTRO DI DOCUMENTAZIONE OSCAR ROMERO Il Centro di Documentazione offre una vasta scelta di testi e riviste che trattano i temi della pace, della giustizia planetaria, dell ambiente, dei diritti umani, è dotato di una sezione audiovisivi e delle apparecchiature necessarie ad usufruirne, nonché di computer e collegamento Internet ADSL per accesso alle banche dati e per tenere aggiornato l archivio dei materiali. Con la fotocopiatrice è inoltre possibile riprodurre materiali, soprattutto gli articoli delle riviste, e realizzare rassegne stampa o altra documentazione informativa da diffondere all interno di determinati circuiti. Il Centro di Documentazione si pone l obiettivo di essere una struttura viva, capace di muoversi sul territorio, di andare incontro all utenza, di risvegliare curiosità e interesse in un sempre maggior numero di soggetti, e costituisce il naturale completamento della Scuola di pace. Il Centro di documentazione, attivo dal 2001, è un supporto essenziale alle iniziative nel mondo della scuola, dalle elementari alle superiori, in collaborazione con insegnanti e studenti. Oltre alla consultazione dell ampio materiale esistente, è possibile anche effettuare ricerche e tesi con tutor nonché organizzare incontri e seminari con esperti nazionali su tematiche scelte da insegnanti e studenti. Anche le associazioni impegnate nel sociale e nella cooperazione con i paesi del Sud del mondo possono trovare un ampio materiale di consultazione e ricerca. È presente inoltre anche una ricca sezione biblicoteologica, sui temi di interesse del Centro. Ha anche la funzione di formazione permanente dei giovani in Servizio civile della Caritas e delle altre associazioni locali. A causa di problemi organizzativi al momento è aperto al pubblico solamente 2 giorni alla settimana ed è possibile accedere alla sala anche su prenotazione telefonica.

8 - La nostra motivazione La rapidità dell incremento dei cittadini stranieri e la carenza di iniziative volte all integrazione tra culture diverse ha causato in alcuni casi tensioni sociali che vengono amplificate quotidianamente dai mass media, e più spesso ha rinforzato l esistenza di stereotipi e pregiudizi che ostacolano il dialogo e la conoscenza reciproca. In questo contesto, aggravato dalla situazione internazionale ricca di conflitti, si denota una crescente necessità di costruire una cultura della pace, della mondialità e dell integrazione attraverso iniziative innovative di comunicazione interculturale atte a favorire una corretta conoscenza del fenomeno migratorio, delle espressioni culturali e sociali delle varie comunità straniere e per garantire ai cittadini immigrati pari opportunità di accesso all informazione. La Caritas Diocesana di Firenze, mantenendo fede al suo mandato, si è molto occupata della formazione e dell educazione alla pace e alla mondialità, da tre anni per motivi organizzativi ha ridotto eventi e l attività di sensibilizzazione sia verso la comunità ecclesiale sia civile ma ha deciso di riprendere come un tempo l attività. Ci sembra rilevante descrivere qui di seguito le tre più importanti esperienze ideate e gestite direttamente dalla Caritas di Firenze : Interventi Formativi nelle Scuole,la Scuola Permanente di Pace e il Centro Di Documentazione Oscar Romero. Per dare continuità all impegno per la pace che il susseguirsi di eventi conflittuali ha suscitato in molti, abbiamo pensato di dare vita a queste iniziative rivolte - ad allievi delle scuole - agli insegnanti in genere, e in particolare a quelli di religione, affinché inseriscano sempre più queste tematiche all interno del loro insegnamento; - ai cristiani, che dopo secoli di oblio con la Pacem in Terris di Papa Giovanni XXIII hanno riscoperto che non ci sono guerre giuste ( È alieno dalla ragione pensare che nell'era atomica la guerra possa essere utilizzata come strumento di giustizia ), che Cristo è la nostra pace (Ef 2,14) e che La pace è dono di Dio affidato agli uomini (Paolo VI); - ai cittadini in genere, che vogliono uscire dall ignoranza in cui sono relegati dai mezzi di informazione e vogliono intervenire nella storia da protagonisti, lillipuziani uniti a sconfiggere il gigante Gulliver della guerra, delle ingiustizie, delle offese alla dignità delle persone e alla salvaguardia del creato. 6) Obiettivi del progetto: Il Progetto si allinea agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile, affermando l impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l esperienza proposta abbia come finalità ultima l attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità.

9 Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO a. Migliorare la qualità dei servizi di accoglienza e di ascolto partendo sempre dalla centralità della persona e garantendo oltre ad informazioni e competenza, la costruzione di un rapporto di fiducia nel tempo. b. Migliorare la rilevazione dei bisogni e la capacità di risposta della nostra rete e l analisi per riorganizzare i servizi sulla base dei bisogni emergenti. c. Sostenere in particolare le famiglie in disagio sociale o colpite dalla crisi, offrendo supporto per la gestione delle necessità quotidiane, alla funzione di genitorialità all integrazione. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO Aumentare la capacità di ascoltare i bisogni dell utenza che sta crescendo in termini numerici, riorganizzando i servizi in rete. Attivare procedure di aiuto condivise in rete con i servizi pubblici e gli attori del provato sociale del territori. Promuovere l attivazione di percorsi personalizzati integrati e condivisi con la rete dei servizi pubblici e del privato sociale di orientamento, proposta e accompagnamento per indicare, progettare e sostenere la costruzione di un futuro per le persone che ci interpellano a partire dai bisogni espressi. Elaborazione più completa del rapporto annuale accoglienza della Caritas diocesana di Firenze denominato Profili fragili che contribuisca/confluisca nel Dossier annuale Povertà regionale.

10 Migliorare il sostegno alle famiglie sia per le emergenze materiali sia per la gestione del rapporto educativo con i figli. OBIETTIVO SPECIFICO 1: AMPLIAMENTO DEI SERVIZI OFFERTI DALLE SEDI OPERATIVE OBIETTIVO SPECIFICO 2: ATTIVITA DI SUPPORTO AGLI OPERATORI DELLE SEDI OPERATIVE Colloqui di incontro e conoscenza degli utenti dei cda che potrebbero essere ospitati nelle accoglienze Potenziamento della capacità di accoglienza per utenti. Indicatori: a) potenziamento dell attività dei accoglienza degli ospiti b) inserimento di 2 nuovi volontari per l accoglienza Riduzione del 10% dei tempi di attesa attraverso la riorganizzazione della rete e il decentramento a Centri di ascolto periferici aperti in giorni ed orari diversi (aumento colloqui). Sostegno e verifica alla stesura e attuazione del proprio progetto di accoglienza per 6 o 12 mesi Sostegno al Potenziamento e recupero delle capacità relazionali degli ospiti con i propri familiari e amici Indicatori: Sviluppo di percorsi individualizzati (sostegno a ricerca lavoro, ricerca casa, gestione economica, rete relazionale), in base al bisogno rilevato per 15 singoli ospiti Organizzazione e attuazione di fine settimana di volontariato per ragazzi di gruppi parrocchiali Attività di informazione durante gli incontri di tutte le Caritas Parrocchiali Indicatori: N. fine settimana di volontariato per ragazzi organizzati N. attività di informazione realizzate durante gli incontri Caritas Parrocchiali Differenziazione dei servizi offerti in funzione del bisogno espresso e coinvolgimento attivo delle persone alla costruzione del loro progetto personalizzato OBIETTIVO SPECIFICO 3: ATTIVAZIONE DI - attivazione di tirocini formativi con borsa lavoro per almeno 40 utenti - Inserire in corsi di formazione professionale 15 utenti - favorire l uscita dalle strutture di accoglienza con

11 PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE l attivazione di almeno 15 percorsi di autonomia abitativa e dunque l aumento del tasso di ricambio nelle strutture. -presa in carico medico/psicologica di 50 persone Differenziazione dei servizi offerti in funzione del bisogno espresso: - Riduzione del 20% dei tempi di attivazione della rete pubblica. (Servizi sociali, centri per l impiego, pratiche pensionistiche e/o invalidità, servizi comunali per minori, servizi scolastici, servizi sanitari.) - garanzia per almeno 50 utenti un sostegno economico (pagamento delle bollette, sostegno pagamento affitto) con attivazione della rete; - soddisfare la fornitura abiti e alimenti per 150 richieste. Ulteriori obiettivi specifici potranno essere individuati durante la fase di realizzazione del progetto, tenendo conto delle priorità che si presentano nelle singole sedi del progetto. 7) Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in servizio civile: 7.1 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell ente. Numero Professionalità n. 10 operatori DIPENDENTI (full time e/o part time), con funzioni di Responsabili che coordineranno le attività e il personale coinvolto nelle sedi del progetto n. 30 VOLONTARI generici, con funzioni di collaboratori che garantiscono l apertura delle sedi, accolgono gli utenti, operano nelle singole attività previste dal progetto n. 5 STAGISTI E/O TIROCINANTI delle Università che partecipano al progetto attraverso un apposita convenzione stipulata con le singole Caritas che partecipano al progetto n.10 VOLONTARI, con funzioni di collaboratori e formatori per le attività di sostegno al progetto 7.2 Ruolo ed attività previste per i giovani in servizio civile nell ambito del progetto.

12 I giovani del servizio civile regionale, supporteranno il personale sopra indicato nelle attività previste dal progetto, con particolare riferimento agli obiettivi individuati come prioritari. ATTIVITA GENERALI DEL PROGETTO: Apertura concordata dei centri periferici per garantire la copertura del territorio. Attività a1.1:lavoro in rete con i centri di ascolto territoriale Ascolto con utilizzo e aggiornamento di schede utenti condivise in rete con sistema unico dati centro di ascolto diocesano. Azione generale a1: Rete centri di ascolto Attività a1.2: Differenziazione dei servizi offerti: centro diocesano e centri territoriali Fornitura di servizi base: tessera mensa, richieste contributi. Attivazione Servizio Segretariato, accompagnamento formativo e all orientamento, procedure pensionistiche, bonus farmacia, bonus ferroviari, concessione contributi. nvio concordato ad altre strutture della rete: ambulatori medici, centri di distribuzioni per donne e minori, servizi legali, distribuzione pacchi viveri, distribuzione vestiario. Azione generale a2: Attivazione Rete territoriale pubblico privato Attività a2.1:attivazione dei servizi territoriali Contatto con i servizi territoriali di competenza per i residenti per attivazione dei servizi e procedure degli enti pubblici (Siast, Asl, Sert, Centri di salute mentale, dormitori pubblici, Questura, Centri per l impiego).

13 Accompagnamento per primi colloqui e affidamento al pubblico. Attività a2.2: Inserimento in strutture di accoglienza territoriali Inserimento nelle strutture di accoglienza pubbliche o gestite dal privato sociale in convenzione senza dimora, malati cronici e/o terminali,tossicodipendenti, malati in Hiv+ e Aids, donne con o senza minori. Inserimento nelle strutture di accoglienza gestite autonomamente dal privato sociale ( ordini religiose, accoglienze parrocchiali). Azione generale b1: Miglioramento rilevazione bisogni Attività b1.1:cura e revisione delle schede di ascolto e accoglienza inserite nel database generale Compilazione accurate di tutti i campi previsti dalla scheda informatizzata per i nuovi colloqui di ascolto di ascolto e revisione delle schede già aperte con completamento dei campi mancanti. Completamento del quadro inserendo anche dati relativi ai bisogni espressi con inserimento di informazioni su accoglienza nelle strutture pubbliche o gestite dal privato sociale in convenzione per senza dimora, malati cronici e/o terminali,tossicodipendenti, malati in Hiv+ e Aids, donne con o senza minori. Attività b.1.2. Elaborazione dei dati quantitativi e focus qualitativi Analisi dei dati e scelta dei focus qualitativi da realizzare con il supporto tecnico scientifico dell Osservatorio delle povertà e risorse diocesano. ATTIVITA DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE:

14 OBIETTIVO OBIETTIVO SPECIFICO 1: AMPLIAMENTO DEI SERVIZI OFFERTI DALLE SEDI OPERATIVE OBIETTIVO SPECIFICO 2: ATTIVITA DI SUPPORTO AGLI OPERATORI DELLE SEDI OPERATIVE DESCRIZIONE GENERALE Partecipa coinvolgendosi sempre di più nella gestione, costruzione e diffusione dell attivazione dei servizi, facendosi carico in prima persona della sua gestione. Manterrà informato il responsabile del centro sull andamento dei percorsi individuali attivati, ponendosi come interfaccia tra l utente del servizio preso in carico e l apparato burocratico circostante Sarà coinvolto attivamente nella mappatura delle iniziative esistente e prenderà parte all ideazione di nuovi canali. Supporta l attività degli operatori dei servizi, assicurando un offerta più ampia possibile. Raccoglie informazioni utili all orientamento dell utenza e le mette a disposizione dell utenza stessa e degli operatori del centro Aiuterà gli operatori nella mappatura e nel coinvolgimento delle altre realtà locali al fine di svolgere un servizio uniforme ed esaustivo ATTIVITA SPECIFICA a. Accoglienza dell utenza dei servizi b. Colloquio di orientamento c. Invio ai servizi a. Inserimento dati b. Report delle singole attività c. Partecipazione alle equipe di coordinamento a. Analisi e lettura dei dati b. Collaborazione con la Rete Regionale dell Osservatorio Sociale c. Riunioni di coordinamento istituzionale a. Ampliamento dell orario di apertura dei servizi b. Presa in carico dei singoli casi a. Collegamento tra servizi pubblici e privati b. Raccolta delle risorse presenti sul territorio

15 OBIETTIVO SPECIFICO 3: ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Attiverà percorsi di inclusione sociale, sotto il controllo dei responsabili dei centri coinvolti, al fine di garantire un costante supporto alle persone prese in carico Contribuirà fattivamente alla organizzazione di incontri, riunioni e d attività informative, in accordo con le necessità del centro ospitante e dei suoi utenti c. Accompagnamento ai servizi d. Ricognizione dei singoli utenti da inserire nei servizi e. Partecipazione alla stesura di percorsi individuali a. Incontri di sensibilizzazione animazione del territorio I giovani del servizio civile regionale potranno essere impiegati in mansioni particolari, attinenti al progetto, che prevedono l utilizzo di mezzi dell ente e lo spostamento temporaneo dalla sede di servizio per particolari necessità (es. servizi domiciliari, accompagnamento, tutoraggio e rilevamento di bisogni specifici). 8) Numero dei giovani da impiegare nel progetto (min. 2, max. 10): 8 9) Eventuale numero ulteriore di soggetti da impiegare (non superiore al 50% di quelli indicati al precedente punto 8) che l'ente intende autonomamente finanziare, impegandosi ad anticipare alla regione le somme necessarie per l'intera copertura delle relative spese prima dell'avvio dei giovani in servizio: 0 10) Numero posti con vitto: 0 11) Numero posti senza vitto: 12) Numero ore di servizio settimanali dei giovani (minimo 25, massimo 30): 30 13) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 6) : 5 14) Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio: Partecipazione al percorso formativo previsto e ai corsi di formazione residenziali anche fuori dal comune e dalla provincia ove si svolge il proprio progetto, così come previsto dal percorso di formazione; ogni corso ha la

16 durata di alcuni giorni. Partecipazione ai momenti di verifica dell esperienza di servizio civile con la Caritas e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinalemensile) e previsti con momenti residenziali anche fuori dal comune e dalla provincia ove si svolge il proprio progetto. Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione e sensibilizzazione.

17 15) Sede/i di attuazione del progetto (1): N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo (compresa eventuale partizione interna) N. giovani per sede (2) 1 CASA FAMIGLIA S.ANDREA SAN CASCIANO V.Di P. VIA SCOPETI 48 PALAZZ.1 PIANO COMUNITA MINORI QUINTOLE FIESOLE VIA QUINTOLE 2 PIANO UFFICIO FORMAZIONE FIRENZE VIA DE PUCCI 2 PAL 1 P.1 INT (1) le sedi devono essere individuate esclusivamente fra quelle indicate in sede di iscrizione/adeguamento all'albo degli enti di servizio civile regionale, riportando la stessa denominazione e indirizzo (compresa l'eventuale ripartizione interna, es. scala, piano, palazzina, ecc) indicate sulla procedura informatica SCR. (2) il numero complessivo di giovani di questa colonna deve coincidere con il numero indicato al precedente punto 8)

18 16) Nominativo operatore di progetto per singola sede (almeno uno per sede): Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Dati OP Corso di aggiornamento* CASA FAMIGLIA S.ANDREA COMUNITA MINORI QUINTOLE UFFICIO FORMAZIONE SAN CASCIANO VP FIESOLE FIRENZE VIA SCOPETI 48 PAL 1 P.1 VIA DI QUINTOLE 2 P.1 VIA DE PUCCI 2 PAL 1 P.1 INT.2 ELEONORA TAMACOLDI 10/06/1976 TMCLNR76H50D612T serviziocivile@caritastoscana.it VALENTINA BENI 08/03/1981 BNEVNT81C48D612Y serviziocivile@caritastoscana.it MARELLA FABIO 16/04/1965 MRLFBA65D16D612H serviziocivile@caritastoscana.it CORSO CRESCIT c/o CARITAS TOSCANA CORSO CRESCIT c/o CARITAS TOSCANA CORSO CRESCIT c/o CARITAS TOSCANA In allegato CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale leggibili * Se non svolto: si impegna a svolgerlo entro l'anno: SI NO 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile regionale: L azione di promozione del servizio civile regionale rientra in un iniziativa allargata di promozione generale del servizio civile di Caritas. La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. ATTIVITA DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE REGIONALE a) Attività informatica: Sito Caritas Toscana b) Attività cartacea: Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile. Pubblicazioni su riviste e giornali (Toscana Oggi, settimanale delle diocesi Toscane) In collaborazione con la Conferenza Regionale Enti per il Servizio Civile (CRESCIT), di cui la Caritas Toscana è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale.

19 c) Spot Radio Spot promozionali su Radio Toscana ( d) Incontri sul territorio In collaborazione con la Conferenza Regionale Enti per il Servizio Civile (CRESCIT), di cui la Caritas Toscana è socia, giornata regionale del servizio civile in Toscana. ATTIVITA DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE TERRITORIALE a) Attività informatica: Sito delle singole Caritas diocesane. b) Attività cartacea: Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile. Elaborazione di volantini e diffusione di Cd sulle attività c) Spot Radio e TV Spot promozionali su Radio Toscana ( e Tele San Domenico ( d) Incontri sul territorio Incontri con parrocchie, scuole, associazioni del territorio Il totale delle ore di sensibilizzazione e promozione del servizio civile regionale ammonta a 42 ore. 18) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto: Le attività di monitoraggio sono rivolte a rilevare le attività di progetto che si realizzano: 1. in riferimento a quanto previsto per il raggiungimento degli obiettivi inerenti i beneficiari del progetto. 2. in riferimento a quanto previsto per i giovani che vi partecipano Per quanto concerne il punto 1, le attività del progetto sono monitorate tramite rilevazione svolta dagli operatori di progetto per mezzo di una scheda di rilevazione compilata su base bimestrale.

20 Per quanto concerne il punto 1) si utilizzano gli strumenti seguenti. Strumenti per i VOLONTARI - Tre questionari ai volontari - Colloqui individuali dei ragazzi con il responsabile servizio civile di Caritas e gli op. Oggetti del colloquio: verifica del servizio; formazione generale (Caritas) e specifica; la relazione nel gruppo. Frequenza: almeno 3 volte l anno con il responsabile servizio civile di Caritas, almeno mensile con gli op; - riunioni di confronto e verifica al 6 mese per condivisione problematiche trasversali emerse dai questionari. Partecipano i responsabili e i formatori. Strumenti per gli OPERATORI DI PROGETTO - Incontro di inizio servizio (entro il 1 mese) tra il referente di Caritas e l op al fine monitorare le fasi di inserimento/accompagnamento; - Questionario al 4 mese - Incontro al 6 mese: restituzione e confronto su dati questionari volontari e questionari op. Partecipano anche i formatori. - Questionario a fine servizio entro 1 mese dalla conclusione del servizio. - Incontro finale per condividere le valutazioni sugli aspetti più importanti. Partecipano anche i formatori. Strumenti per i FORMATORI - Questionario di fine percorso per la valutazione complessiva della formazione generale, specifica e la formazione agli op. - Scheda registro presenze corsi formazione generale. - Scheda monitoraggio contenuti e metodologie dei corsi di formazione generale. 19) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35: NESSUNO 20) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive utilizzate per l'acquisto di beni o servizi destinati ai giovani in servizio: Ai giovani selezionati per il servizio civile l ente CARITAS TOSCANA garantisce i seguenti percorsi di formazione, sostenendo i costi di iscrizione e frequenza.

21 a) Formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che consente al Datore di Lavoro di assolvere gli obblighi previsti dal D.lgs 81/08 - art 37 in materia di prima formazione ed aggiornamento dei propri lavoratori, così come individuati dall'art. 2 del Decreto Legislativo 81 del 2008 e secondo i contenuti e la durata previsti dall'accordo Stato Regioni del 21/12/2011. b) Formazione su emergenze antincendio, per attività a rischio basso, con lo scopo di ottemperare all'obbligo di formazione previsto dal D.Lgs. 81/2008 e dal D.M. 10 marzo Come dettato dal Decreto Legislativo n. 81/2008, i lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato devono ricevere un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico. c) Formazione di primo soccorso, mirata a fare acquisire le nozioni relative al primo intervento interno e all'attivazione degli interventi di pronto soccorso. d) Formazione alimentaristi ex HACCP, volto a fornire le competenze necessarie per individuare le più opportune procedure di prevenzione dei rischi che si possono manifestare durante il processo produttivo di generi alimentari oltre ad apprendere come eliminare i principali pericoli per la salute dei consumatori. 1) Formazione per operatori interculturali, mirata a coinvolgere e responsabilizzare i giovani sui temi dell immigrazione, della diversità, dell accoglienza promuovendo una cultura orientata alla pace, alla mutualità, alla convivenza, promuovere un dialogo basato sulla partnership, sul riconoscimento reciproco, attraverso l incontro tra generi, culture, aiutare gli aspiranti volontari a prendere maggiore consapevolezza di aspetti del proprio sé, che possono essere di aiuto anche nell incontro con l altro, migliorando l efficacia degli interventi di aiuto. I corsi sono tenuti da personale qualificato e prevedono il rilascio di un Attestato di Frequenza, rilasciato da Agenzia Formativa Accreditata. TABELLA DEI COSTI DI ISCRIZIONE INDIVIDUALE A CIASCUN CORSO TITOLO CORSO Durata CORSO Costo in h ISCRIZIONE 1 Sicurezza nei luoghi di lavoro Emergenze anticendio Primo soccorso Alimentaristi ex HACCP Operatori Interculturali Totale

22 In allegato preventivo dell agenzia formativa titolare del corso. 21) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l attuazione del progetto: In ogni sede saranno messi a disposizione le seguenti: Risorse tecniche e strumentali previste Stanza colloqui, scrivania, sedie, cancelleria, penne. 2 computer con accesso internet, 2 stampanti, bacheca, pennarelli, puntine Viveri, alimenti per l infanzia (forniti da Coop e Banco Alimentare), vestiario usato, scarpe, bagno per docce e igiene personale, buoni mensa. Stanza/magazzino e banco di legno per la distribuzione. Automezzo per trasporto Scheda cartacea regionale Caritas, scrivania, penne, schedari con chiave a chiusura Software Mirod-Lotus Notes, manuale di spiegazione della Caritas regionale, computer con accesso internet Computer accesso internet, programmi informatici elaborazione dati, mailing list, telefono Stanza colloqui, documentazione per parametri di riferimento quali: individuazione Minimo Vitale INPS per l anno in corso, parametri di lettura ISEE. Accesso internet Rubrica telefonica con i numeri di riferimento utili, telefono CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 22) Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: COMPETENZE E PROFESSIONALITA CERTIFICATE DALL ENTE PROPONENTE IL PROGETTO Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile Regionale è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Toscana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio. Inoltre la singola Caritas diocesana responsabile del progetto rilascia su richiesta dell interessato e per gli usi consentiti dalla legge una ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata.

23 Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Toscana: - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza - Lavorare in team per produrre risultati collettivi - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi - Collaborare con il Personale dell Ente e con i colleghi. COMPETENZE E PROFESSIONALITA CERTIFICATE DALL ENTE TERZO SOLIDARIETA CARITAS ONLUS (agenzia formativa riconosciuta dalla Regione Toscana) come da convenzione allegata COMPETENZE SPECIFICHE - Conoscere i principali aspetti della normativa sull immigrazione. - Sapere promuovere attività socio-culturali per la sensibilizzazione del territorio. - Saper progettare interventi di rete atti alla reintegrazione dell immigrato nel contesto sociale di origine. - Conoscere le condizioni sociali, politiche e culturali del Paese di provenienza del profugo. - Applicare tecniche di animazione, socializzazione e di gioco per favorire l integrazione dei singoli e dei gruppi. - Essere in grado di accompagnare e supportare l individuo nell attività di ricerca e studio. - Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di socializzazione, di ricostruzione della rete relazionale. - Possedere capacità di accoglienza e di ascolto di persone straniere (minori e adulti) provenienti da qualsiasi paese. - Possedere capacità di relazione con persone di culture diverse. - Possedere capacità di accompagnare i minori stranieri nelle attività di animazione e socializzazione. - Possedere capacità di accompagnare le persone straniere (minori e adulti) nel processo di integrazione sociale. - Possedere capacità di mediazione culturale e di confronto.

24 - Essere in grado di orientare al lavoro e ricercare opportunità lavorative per persone disagiate. - Conoscere le modalità di assistenza legale per gli immigrati. Formazione generale dei giovani 23) Sede di realizzazione: NUCLEO GIOVANI E SERVIZIO CARITAS TOSCANA VIA DEI PUCCI FIRENZE Potranno essere individuate sedi diverse in caso di formazione residenziale. 24) Modalità di attuazione: LA FORMAZIONE VIENE SVOLTA DALL ENTE CON FORMATORI DELL ENTE 25) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: - la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell altro, del mondo - dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà - dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà - dal saper fare al saper fare delle scelte - dallo stare insieme al cooperare ed in relazione a questi livelli la dimensione: - individuale della persona - la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza - la società, il mondo attraverso: - lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo) - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore complessivo) - testimonianze e/o visite ad esperienze significative Articolazione della proposta di formazione previste totale nei primi cinque mesi dall avvio del progetto: 42 ore. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da:

25 - corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio. - incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1-2 giornate ciascuno. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5 al 12 mese (vedi il piano di monitoraggio interno descritto), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell esperienza svolta nell incontro di monitoraggio. Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la valutazione del tirocinio osservativo e del successivo tirocinio pratico. Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo. 26) Contenuti della formazione: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale si propone una formazione generale che preveda due fasi: Una prima fase di 33 ore che tiene conto delle indicazioni delle Linee guida per la formazione generale dei volontari in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante: Moduli Tempistica Modalità (1) L identità del gruppo in formazione Sostenere l esperienza e la sua rielaborazione Favorire l attenzione alla cura delle relazioni Sostenere la motivazione Sostenere l orientamento per il futuro F 5 I

26 Dall obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della Patria La difesa civile non armata e nonviolenta La protezione civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La normativa vigente e la Carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile Presentazione dell Ente Lavoro per progetti Il lavoro per progetti Comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria Favorire l educazione alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla pace e alla responsabilità ambientale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere la Caritas come ente ecclesiale La progettazione in ambito sociale Abilitare e sostenere la comunicazione e l animazione del territorio durante e dopo il servizio (1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali 2 2 F 2 2 F 2 1 F 1 I 3 2 F 1I 3 2 F 1 I 3 2 F 1 I 2 1 F 1I 2 2 F 4 3 F 1 I 2 1 F 1 I 2 1 F 1 I F 13 I Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 9 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di

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