Arturo Cavaliere e Paolo Scardamaglia

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1 Guida all applicazione delle direttive ATEX Il software allegato Atmosphere Explosive consente: la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per presenza di gas e/o polveri; la valutazione dei rischi di esplosione; la definizione delle misure di prevenzione e protezione; la stesura del documento sulla protezione contro le esplosioni Arturo Cavaliere e Paolo Scardamaglia Scadenze, disposizioni, obblighi. Tutto quello che bisogna sapere per mettere al riparo i luoghi di lavoro dal rischio esplosione. Il D.Lgs. 233/2003 ha implementato in Italia la direttiva europea 1999/92/CE, detta anche Atex 137 per differenziarla da quella precedente (Atex 95). Per i datori di lavoro questo passaggio si è tradotto in una nuova responsabilità: nell assolvimento degli obblighi previsti dall art. 4 del D.Lgs. 626/94 ora devono valutare in maniera specifica anche il rischio esplosione. Di qui l importanza di questo volume, uno strumento indispensabile per tutti coloro che devono avere le carte in regola con le norme in vigore: dai datori di lavoro ai progettisti di impianti e macchine, dai costruttori agli addetti alla sicurezza, dai verificatori a tutti coloro impegnati nel miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori potenzialmente esposti al rischio di atmosfere esplosive. In particolare, il libro illustra un metodo per effettuare la valutazione del rischio di esplosione, basato su matrice tridimensionale. Sono inoltre indicate le misure per eliminare o ridurre i rischi di esplosione e vengono esaminati i casi e le modalità per eseguire la denuncia e la verifica delle installazioni elettriche nei luoghi con pericolo di esplosione. Una ricca modulistica (disponibile anche in formato file), consente un immediata operatività per l assolvimento delle prescrizioni previste dalla legislazione vigente. Al libro è allegato il software Atmosphere Explosive, una sorta di strumento operativo per applicare senza problemi il metodo illustrato nel libro. Il programma consente di classificare i luoghi con pericolo di esplosione sia per gas e vapori infiammabili sia per polveri combustibili, eseguire la valutazione del rischio esplosione, definire le misure tecniche di prevenzione e protezione, nonché quelle organizzative. I report di stampa del software possono integrare o essere allegati al documento sulla protezione contro le esplosioni.

2 INDICE INTRODUZIONE CAPITOLO 1 L EVENTO ESPLOSIONE 1.1 Generalità Q U A D E R N I p e r l a p r o g e t t a z i o n e 1.2 Pericoli da gas, vapori e nebbie infiammabili Pericoli da polveri combustibili CAPITOLO 2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI 2.1 Generalità Corpo legislativo Decreto Legislativo 12 giugno 2003 n. 233 (Direttiva 1999/92/CE) Decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998 n. 126 (Direttiva 1994/9/CE) Corpo normativo Norme per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione Norme per la valutazione del rischio di esplosione Norme per le misure di prevenzione e protezione dall esplosione Collegamenti e relazioni

3 CAPITOLO 3 CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE PER PRESENZA DI GAS, VAPORI O NEBBIE INFIAMMABILI 3.1 Generalità Obiettivi della classificazione Fattori della classificazione Procedimento per la classificazione dei luoghi pericolosi Sostanze infiammabili Sorgenti di emissione Modalità e stima delle emissioni Emissioni di gas e vapori Emissioni di liquidi Stima delle dimensioni dei fori di emissione dovuti a guasti Stima delle emissioni strutturali Calcolo della portata di emissione Influenza della ventilazione Ventilazione naturale ed artificiale Stima della portata di ventilazione Grado e disponibilità della ventilazione Determinazione dei valori del coefficiente di ventilazione Calcolo della distanza pericolosa Determinazione ed estensione delle zone pericolose Zone pericolose determinate dalle aperture Documentazione di evidenza del processo di classificazione La classificazione effettuata con il software Atmosphere Explosive GUIDA ALL APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE ATEX

4 CAPITOLO 4 CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE PER PRESENZA DI POLVERI COMBUSTIBILI 4.1 Generalità Fattori della classificazione Procedimento per la classificazione dei luoghi pericolosi Polveri combustibili Ambienti e condizioni ambientali Sorgenti di emissione Modalità e stima delle emissioni Zone pericolose Provvedimenti di bonifica Tipi di zone generate dalle sorgenti di emissione Estensione delle zone pericolose originate da emissioni Zone pericolose di estensione trascurabile Determinazione ed estensione delle zone pericolose originate da strati di polvere Aperture interessate da zone pericolose Documentazione di evidenza del processo di classificazione La classificazione effettuata con il software Atmosphere Explosive Q U A D E R N I p e r l a p r o g e t t a z i o n e CAPITOLO 5 VALUTAZIONE DEI RISCHI DI ESPLOSIONE 5.1 Generalità Pericolo e rischio Elementi di stima del rischio Determinazione della quantità e della probabilità di formazione di un atmosfera esplosiva (fattore di pericolo P)

5 5.3.2 Determinazione della presenza di sorgenti di accensione efficaci (fattore di contatto C) Determinazione dei possibili effetti di un esplosione (fattore del danno D) Stima del rischio Valutazione del rischio Documentazione di evidenza del processo di valutazione dei rischi La valutazione dei rischi effettuata con il software Atmosphere Explosive CAPITOLO 6 ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEI RISCHI DI ESPLOSIONE 6.1 Generalità Principi di sicurezza Prevenzione e protezione Barriere Rischio accettabile Misure tecniche di prevenzione contro le esplosioni Misure adottabili per le sostanze infiammabili Misure adottabili per le polveri combustibili Misure adottabili per le sorgenti di accensione efficaci Misure adottabili per gli apparecchi elettrici e non elettrici Misure tecniche di protezione contro le esplosioni Progettazione resistente all esplosione Soppressione dell esplosione Scarico dell esplosione Isolamento dell esplosione Misure organizzative contro le esplosioni Misure di coordinamento tra più imprese GUIDA ALL APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE ATEX

6 6.10 Le indicazioni sulle misure per eliminare o ridurre il rischio di esplosione, fornite dal software Atmosphere Explosive CAPITOLO 7 DENUNCIA E VERIFICHE DELLE INSTALLAZIONI ELETTRICHE IN ATMOSFERE ESPLOSIVE 7.1 Generalità Denuncia degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione Verifica degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione Documentazione e registrazioni inerenti la denuncia e le verifiche Q U A D E R N I p e r l a p r o g e t t a z i o n e Bibliografia APPENDICE A Dubbi e relativi chiarimenti in merito alla classificazione dei luoghi pericolosi e alla valutazione dei rischi di esplosione APPENDICE B Struttura e contenuto del documento di protezione contro le esplosioni APPENDICE C Modulistica C.1 Modello per la raccolta dei dati in fase di sopralluogo C.2 Tabella riassuntiva delle caratteristiche chimico fisiche delle sostanze infiammabili C.3 Tabella riassuntiva delle caratteristiche chimico fisiche delle polveri combustibili

7 C.4 Tabella sinottica della classificazione dei luoghi pericolosi e della valutazione del rischio esplosione C.5 Autorizzazione al lavoro per attività a contatto con fonti di ignizione in atmosfere esplosive C.6 Permesso di lavoro a fuoco o in spazi confinati C.7 Documento descrittivo di un sistema a sicurezza intrinseca APPENDICE D Liste dei simboli e delle sigle D.1 Simbologia per rappresentazione delle zone pericolose, delle aperture e delle sorgenti di emissione dei luoghi con pericolo di esplosione per presenza di sostanze infiammabili D.2 Simbologia per rappresentazione delle zone pericolose, delle aperture e delle sorgenti di emissione dei luoghi con pericolo di esplosione per presenza di polveri combustibili D.3 Decodifica delle sigle, dei simboli e degli acronimi D.4 Significato della prima e seconda cifra caratteristica dell indice di protezione D.5 Significato della lettera addizionale e di quella supplementare nell indice di protezione APPENDICE E Liste di controllo - CHECK LIST E.1 Check list Protezione contro le esplosioni all'interno di apparecchi E.2 Check list Protezione contro le esplosioni in prossimità di apparecchi E.3 Check list Misure di coordinamento della prevenzione delle esplosioni e della protezione contro le esplosioni sul posto di lavoro E.4 Check list Compiti del coordinatore delle misure di prevenzione delle esplosioni e della protezione contro le esplosioni sul posto di lavoro E.5 Check list Completezza del documento sulla protezione contro le esplosioni GUIDA ALL APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE ATEX

8 APPENDICE F Riferimenti normativi per il rischio esplosione ALLEGATI Manuali di utilizzo del software ATMOSPHERE EXPLOSIVE Allegato A ATMOSPHERE EXPLOSIVE Polveri combustibili A.1. Informazioni generali A.1.1. Requisiti minimi di sistema A.1.2. Installazione del programma A.1.3. Protezione del programma A.2 Introduzione A.3 Limiti di Atmosphere Explosive A.4 Operazioni preliminari A.5 Polveri combustibili A.6 Interfaccia utente A.7 Menù principale A.8 Sorgenti di emissione (SE) A.9 Sistemi o provvedimenti di bonifica A.10 Analisi del rischio A.11 Misure tecniche di prevenzione A.12 Misure tecniche protezione A.13 Misure organizzative A.14 Stampa risultati della classificazione Q U A D E R N I p e r l a p r o g e t t a z i o n e Allegato B ATMOSPHERE EXPLOSIVE Gas, vapori e nebbie infiammabili B.1 Informazioni generali B.1.1 Requisiti minimi di sistema B.1.2 Installazione del programma

9 B.1.3 Protezione del programma B.2 Introduzione B.3 Limiti di Atmosphere Explosive B.4 Operazioni preliminari B.5 Gas, vapori e nebbie infiammabili B.6 Interfaccia utente B.7 Menù principale B.8 Sorgenti di emissione (SE) B.9 Riepilogo B.10 Analisi del rischio B.11 Misure tecniche di prevenzione B.12 Misure tecniche di protezione B.13 Misure organizzative B.14 Stampa Risultati della classificazione B.15 Esempio di applicazione GUIDA ALL APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE ATEX

10 INTRODUZIONE Questo volume vuole essere un aiuto per i tecnici incaricati della classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione, della valutazione del rischio di esplosione e della prescrizione delle misure di prevenzione e protezione. Può rappresentare un utile punto di riferimento, nella giungla delle scadenze e nel groviglio delle disposizioni, anche per i datori di lavoro, per i progettisti di impianti e macchine, per i costruttori, per gli addetti alla sicurezza, per i verificatori e per quanti interessati al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori potenzialmente esposti al rischio di atmosfere esplosive. Riferimento costante e imprescindibile della trattazione sono state le norme giuridiche (corpo legislativo) e le norme tecniche (corpo normativo). Il libro illustra il criterio normativo e le procedure da seguire per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per presenza di gas, vapori e nebbie infiammabili (CEI EN ) e per quelli con presenza di polveri combustibili (CEI EN ). Al fine di agevolare il non sempre facile compito dei tecnici, nel capitolo 5 (vedi pag. 183) viene inoltre presentato un metodo per effettuare la valutazione del rischio di esplosione, basato su matrice tridimensionale. Nel capitolo 6 (vedi pag. 205), sono indicate le misure per eliminare o ridurre i rischi di esplosione e infine, nel capitolo 7 (vedi pag. 261), si illustrano i casi e le modalità per realizzare la denuncia e la verifica delle installazioni elettriche nei luoghi con pericolo di esplosione. Una ricca modulistica (disponibile anche in formato file), consente un immediata operatività per l assolvimento delle prescrizioni previste dalla legislazione vigente. Q U A D E R N I p e r l a p r o g e t t a z i o n e Le appendici si prefiggono invece i seguenti scopi: - chiarire dubbi e incertezze per eseguire la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione, la valutazione del rischio di esplosione e per definire le misure per eliminare o ridurre il rischio di esplosione (interpretazioni basate sull esperienza degli autori in materia); - indicare come strutturare e redigere il documento sulla protezione contro le esplosioni ; - spiegare il significato dei simboli, delle sigle e degli acronimi; 11

11 - fornire alcune check list (tratte dalla Comunicazione della Commissione delle Comunità Europee per l attuazione della Direttiva 1999/92/CE) per la verifica della corretta applicazione delle prescrizioni; - segnalare i riferimenti normativi in vigore per tutta la materia illustrata. Gli argomenti sono trattati con un esposizione semplice e mirata alla pratica, nel rispetto del dettato normativo. Allegato al libro, ma da considerarsi parte integrante dello stesso (una sorta di strumento operativo per applicare la teoria illustrata), è il software Atmosphere Explosive, grazie al quale è possibile: - realizzare la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione sia per gas e vapori infiammabili, sia per polveri combustibili; - eseguire la valutazione del rischio esplosione; - definire le misure tecniche di prevenzione e protezione e quelle organizzative. I report di stampa del software possono integrare o essere allegati al documento sulla protezione contro le esplosioni. In merito all uso del software Atmosphere Explosive, realizzato in piena aderenza con le normative tecniche, si precisa che l utilizzo di tale prodotto richiede, da parte dell utente, la conoscenza delle normative stesse e un minimo di esperienza nel settore. L impiego del software e le conseguenti applicazioni ricadono pertanto sotto la personale ed esclusiva responsabilità di chi intende volontariamente farne uso, senza che gli autori o l editore possano risultarne in qualche modo responsabili. 12 GUIDA ALL APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE ATEX

12 CAPITOLO 1 L EVENTO ESPLOSIONE 1.1 Generalità Secondo la norma UNI EN l esplosione è una reazione rapida di ossidazione o decomposizione che produce un aumento della temperatura, della pressione o di entrambe simultaneamente. A differenza della combustione che si sviluppa in un incendio, un esplosione è essenzialmente una propagazione autoalimentata della zona di reazione (fiamma) nell atmosfera esplosiva. L esplosione si diversifica in: Q U A D E R N I p e r l a p r o g e t t a z i o n e - deflagrazione, un esplosione che si propaga a velocità subsonica; - detonazione, un esplosione che si propaga a velocità supersonica e caratterizzata da un onda d urto. Le esplosioni, in base alle caratteristiche dell origine, si classificano in: - esplosioni di origine fisica; - esplosioni di origine chimica. Le esplosioni fisiche sono quelle in cui non cambia la composizione chimica delle sostanze coinvolte (esempio: rottura di un contenitore pressurizzato), le esplosioni chimiche quelle in cui tale composizione cambia. Oltre alle suddette distinzioni, le esplosioni si catalogano in funzione del luogo in cui avvengono e/o in base alle caratteristiche del comburente o del combustibile, in: - confinate e non confinate (libere); - da gas complessi e liquefatti (BLEVE 1 ); - da gas/vapori/nebbie infiammabili o da polveri combustibili; - da liquidi criogenici; 1. Corrisponde all inglese (Boiling Liquid Evaporating Explosion). 13

13 - da esotermie di reazione (reazioni fuggitive); - da instabilità termica delle sostanze. Per avere un esplosione, il combustibile (gas, vapori, nebbie infiammabili o polveri combustibili) ed il comburente, devono trovarsi in particolari condizioni dettate dai seguenti parametri: - punto di infiammabilità 2 ; - limiti di esplosione (LEL 3, UEL 4 ); - concentrazione limite di ossigeno (LOC 5 ). I requisiti della sorgente di innesco, per fare in modo che sia efficace, devono riferirsi a: - energia minima di accensione (MIE 6 ); - temperatura minima di accensione di un atmosfera esplosiva; - temperatura minima di accensione di uno strato di polvere. Il comportamento dell atmosfera esplosiva dopo l accensione è caratterizzato dai seguenti dati: - pressione massima di esplosione (p max ) 7 ; - velocità massima di aumento della pressione di esplosione (dp/dt) max 8 ; - interstizio sperimentale massimo di sicurezza (MESG 9 ). I possibili effetti in caso di esplosione, sono costituiti dai seguenti fattori: - fiamme; 2. Temperatura minima alla quale, in condizioni di prova specificate, un liquido rilascia una quantità sufficiente di gas o vapore combustibile in grado di accendersi momentaneamente all applicazione di una sorgente di accensione efficace. 3. Corrisponde all inglese Lower Explosion Limit limite inferiore di esplosione. 4. Corrisponde all inglese Upper Explosion Limit limite superiore di esplosione. 5. Corrisponde all inglese Limiting Oxygen Concentration concentrazione limite di ossigeno. 6. Corrisponde all inglese Minimum Ignition Energy la più bassa energia elettrica sufficiente per provocare l accensione dell atmosfera più infiammabile in condizioni di prova specificate. 7. Pressione massima ottenuta in un recipiente chiuso durante l esplosione di un atmosfera esplosiva determinata in condizioni di prova specificate. 8. Valore massimo di aumento di pressione per unità di tempo durante le esplosioni di tutte le atmosfere esplosive nel campo di esplosione di una sostanza combustibile in un recipiente chiuso in condizioni di prova specificate. 14 GUIDA ALL APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE ATEX

14 - radiazione termica; - onde di pressione; - detriti vaganti; - emissioni pericolose di materiali. Le conseguenze e la gravità dei suddetti fattori sono legate a: - proprietà chimiche e fisiche delle sostanze infiammabili/combustibili; - quantità e sconfinamento dell atmosfera esplosiva; - geometria dell ambiente di contenimento dell atmosfera esplosiva; - resistenza dell involucro e delle strutture di supporto; - dispositivi di protezione esistenti nell ambiente e/o sulle apparecchiature; Q U A D E R N I p e r l a p r o g e t t a z i o n e - proprietà fisiche degli oggetti esposti all esplosione. Si riporta qualche dato statistico utile sia per capire l entità del fenomeno in esame, che per fare prevenzione, cioè evitare gli effetti indesiderati di un esplosione. Un altro importante utilizzo dei dati statistici è quello relativo alla verifica del rischio accettabile e che consiste nel verificare se il rischio accettabile a livello teorico, possa determinare una sicurezza pratica nei risultati. Se così non fosse occorrerebbe infatti aumentare il livello di sicurezza e rivalutare il rischio accettabile: la statistica quindi funziona da retroazione necessaria per correggere l azione tesa a restringere sempre più l area dei danni. Si consideri dunque che: - le più frequenti esplosioni dovute a polveri in sospensione aerea, si sono verificate nei silos per l immagazzinamento dei prodotti agro alimentari: nel quinquennio in tutto il mondo si sono avuti 24 casi con 97 morti e 234 feriti; - il 30% dei fenomeni esplosivi sotterranei rilevati dalla NFPA (National Fire Protection Association) nel periodo è avvenuto in fognature urbane a causa dello scarico in esse di consistenti quantità di liquidi infiam- 9. Corrisponde all inglese Maximum Experimental Safe Gap la distanza massima della giunzione tra le due parti della camera interna di un apparecchio di prova che, quando la miscela interna di gas viene accesa, in condizioni specificate, impedisce l accensione della miscela di gas esterna attraverso un giunto con lunghezza di 25 mm, per tutte le concentrazioni nell aria di gas o di vapore sottoposte a prova. Il MESG è una proprietà di una data miscela di gas. 15

15 mabili. La restante percentuale dei fenomeni si è verificata nei luoghi sotterranei più disparati (cunicoli, tunnel, tombini, condotte di acquedotti, locali confinati in genere) per la presenza di gas o liquidi infiammabili provenienti da guasti di impianti spesso riconosciuti (altre volte di origine sconosciuta), con innesco dovuto il più delle volte ad opera dell uomo (operazioni di saldatura, azionamento di un interruttore elettrico, accensione di fiamme, ecc.); - da statistiche riportate in U.S.A., Germania e Inghilterra, ogni giorno nel mondo si registra un esplosione nelle industrie che utilizzano nel proprio processo produttivo materiale solido finemente disperso; - sono più di 2000 le esplosioni di polvere o di miscele gas/aria che accadono ogni anno in Europa, durante lo stoccaggio, il trasporto e la manipolazione di sostanze infiammabili o combustibili; - in Germania la ripartizione dei settori nei quali accadono le esplosioni è la seguente: Industria del legno 32% Industria della plastica 13% Industria meccanica 13% Industria farmaceutica 6% Altri settori 36% - nel periodo compreso tra il 1978 e il 1988 sono stati segnalati all istituto inglese Health and Safety Executive (HSE) circa 300 incidenti caratterizzati dalla presenza di esplosioni e incendio. Si tratta però solo di una parte dei casi verificatisi in quanto, ad esempio, nel 1984 una ricerca del British Material Handling Board relativa al periodo , portò all individuazione di 84 incidenti di cui solo tre figuravano nella statistica dell HSE; - su 400 esplosioni registrate in industrie agroalimentari (RONCHAIL, 1996), i tipi di impianti coinvolti sono stati i seguenti: Trasportatori (Elevatori) 26,7% Sili 22,9% Frantoi 18,1% Spolveratura 9,5% Essiccatoi 7,6% Setacciatura 2,8% Camera dei forni 1,9% Altri 10,5% - dalla banca dati dei Vigili del Fuoco risulta che nel triennio , in Italia ci sono stati 635 interventi per incidenti con GPL; tra questi, in 232 casi si è avuta un esplosione della miscela infiammabile. 16 GUIDA ALL APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE ATEX

16 1.2 Pericoli da gas, vapori e nebbie infiammabili Il pericolo di un esplosione da gas, vapori o nebbie infiammabili è correlato ai materiali e alle sostanze in lavorazione, uso, deposito o rilasciate da componenti degli impianti di processo. Pertanto in alcuni luoghi di lavoro e/o per talune lavorazioni, si possono verificare esplosioni che mettono in pericolo la vita e la salute dei lavoratori, ciò a seguito dell effetto incontrollabile delle fiamme e della pressione, nonché per lo sviluppo di prodotti di reazione nocivi e del consumo di ossigeno presente nell atmosfera respirata dai lavoratori. In sostanza il pericolo è causato dal rilascio incontrollato di energia in quantità o con velocità di liberazione troppo elevata per essere smaltita dal sistema di reazione. Il risultato si traduce in aumenti di temperatura e pressione dagli effetti spesse volte distruttivi. Nella tabella 1.1 si riportano, per alcuni settori produttivi, i pericoli dovuti all esplosione di gas, vapori o nebbie, proprie del comparto. Q U A D E R N I p e r l a p r o g e t t a z i o n e Tab Esempi di pericoli di esplosione dovuti a gas, vapori o nebbie, per alcuni settori. SETTORE ESEMPIO DI PERICOLO DI ESPLOSIONE Forniture del gas Le esplosioni possono derivare dal gas naturale che si libera in conseguenza di perdite o fuoriuscite. Industria chimica Le esplosioni possono derivare da manipolazione, lavorazione e stoccaggio di gas, liquidi o vapori infiammabili. Verniciatura Le esplosioni possono derivare dai vapori dei solventi. Discariche e smaltimento Le esplosioni possono derivare da gas di discarica infiammabili o da biogas presso depuratori. Per generare un esplosione da gas/vapori, occorre che siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni: 1) la sostanza o il combustibile è infiammabile 10 ; 10. Sostanza sotto forma di gas, vapore, liquido, solido o di una loro miscela, capace di produrre una reazione esotermica con l aria a seguito di accensione. 17

17 2) la sostanza ha un giusto grado di dispersione 11 ; 3) la concentrazione della sostanza in aria è compresa tra il limite inferiore di esplodibilità (LEL) e il limite superiore di esplodibilità (UEL); 4) l atmosfera esplosiva è significativa e supportata da comburente (es. ossigeno): non si è in presenza di atmosfera inertizzata 12 ; 5) è presente una sorgente di innesco, con energia minima di innesco sufficiente. Se una sola delle suddette condizioni da 1) a 4) dovesse mancare, nell ambiente considerato non si possono formare atmosfere esplosive pericolose, se invece manca la condizione 5) l esplosione non può avvenire. Ne scaturisce che le misure di prevenzione 13 si basano sull eliminazione di una o più delle sopraindicate condizioni. Quanto più ampio è il campo di esplodibilità e quanto più basso è il limite inferiore di esplodibilità (LEL), tanto maggiore è il pericolo. La grandezza tipica legata alla sostanza infiammabile è la temperatura di infiammabilità o punto di infiammabilità 14, cioè la minima temperatura alla quale una sostanza (generalmente liquida) emette, sopra la sua superficie libera, gas o vapori in quantità sufficiente a formare con l aria miscele aventi concentrazione compresa nei limiti di esplodibilità, quindi miscele capaci di accendersi in presenza di un innesco ma non di continuare la combustione. Per fare ciò occorre raggiungere la temperatura di accensione 15, cioè la temperatura alla quale bisogna portare il combustibile perché si possa iniziare una combustione capace di mantenersi senza ulteriore apporto di calore. Quanto più bassa è la temperatura di infiammabilità tanto maggiore è la pericolosità della sostanza. In considerazione dei numerosi parametri fisici e chimici delle sostanze pericolose e delle condizioni ambientali coinvolte, i seguenti valori: 11. Per loro natura, i gas e i vapori possiedono un grado di dispersione sufficientemente elevato per produrre un atmosfera esplosiva. 12. L inertizzazione dell atmosfera con gas inerti (es. azoto, biossido di carbonio, elio e ergo) o con vapore acqueo costituisce un particolare metodo di protezione dall esplosione. 13. Tali misure sono descritte al capitolo 6 (vedi pag. 205). 14. Vedi definizione normativa riportata alla nota Temperatura di accensione (di un gas combustibile o di un liquido combustibile): la temperatura più bassa di una parete riscaldata, determinata in condizioni di prova specificate, alla quale ha luogo l accensione di una sostanza combustibile sotto forma di una miscela di gas o vapore con l aria. 18 GUIDA ALL APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE ATEX

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