7-Approccio psicometrico

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1 7-Approccio psicometrico Il concetto di intelligenza Lo sviluppo dell intelligenza Gli estremi dell intelligenza e della creatività

2 Il concetto di intelligenza Componenti principali: Abilità verbali Abilità logiche Abilità di problem solving Richiedono l'uso di: Linguaggio Memoria Attenzione Metacognizione Teoria della mente

3 Il concetto di intelligenza Quindi l'intelligenza può essere definita come l'abilità di utilizzare le risorse cognitive ed emotive per risolvere problemi

4 Il concetto di intelligenza Cos è l intelligenza secondo i diversi autori? L abilità di pensare e di adattarsi e imparare dall esperienza. L'abilità di essere creativi L'abilità di risolvere problemi L'abilità comprendere le emozioni. Può essere studiata solo indirettamente.

5 Il concetto di intelligenza Test d intelligenza: I test di Binet: creati in risposta alla richiesta del Ministro francese dell istruzione di studiare un metodo per stabilre quali studenti non avrebbero tratto vantaggio dall istruzione scolastica standard. Età Mentale (EM): Livello di sviluppo mentale di un individuo rispetto ad altri. Quoziente d intelligenza (QI): termine coniato da William Stern (1912), si riferisce all età mentale divisa per l età cronologica moltiplicata per 100 (QI = EM/EC x 100).

6 Il concetto di intelligenza QI = Età Mentale / Età Cronologica x 100 Ad esempio: Bambino Età mentale 8 Età cromologica 6 anni QI = 133

7 Il concetto di intelligenza Test d intelligenza Il test Stanford-Binet Rivisitato all Università di Stanford per indagare le risposte di un individuo a quattro aree di contenuto: ragionamento verbale, ragionamento quantitativo, ragionamento astratto/visuale e memoria a breve termine. Punteggi vicini alla distribuzione normale: una curva simmetrica a campana in cui la maggior parte della casistica ricade al centro di una gamma di risultati possibili e pochi risultati si situano ai punti estremi della gamma.

8 Il concetto di intelligenza

9 Ritardo mentale Criteri diagnostici: A. Funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media: QI < 70 B. Concomitanti deficit o compromissioni nel funzionamento adattivo C. Esordio prima dei 18 anni di età Livelli di Ritardo mentale: RML : QI da a 70 RMM: QI da a RMG: QI da a RMGs: QI < 20-25

10 Ritardo mentale Fattori eziologici possono essere: biologici psicosociali - combinazione di entrambi Nel 30-40% dei casi è difficile stabilire una eziologia chiara Principali fattori predisponenti: 1. ereditarietà (es. aberrazioni cromosomiche, malattie genetiche) 2. alterazioni precoci dello sviluppo embrionale (es. mutazioni cromosomiche, fattori teratogeni) 3. influenze ambientali (es. carenze nell accudimento) 4. problemi durante la gravidanza e nel periodo perinatale (es. malnutrizione feto, ipossia) 5. condizioni mediche generali nell infanzia e nella fanciullezza (es. infezioni, traumi, avvelenamenti)

11 Il Ritardo Mentale (RM) viene definito dal manuale ICD- 10 come una condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico, caratterizzata soprattutto da compromissione delle abilità che si manifestano durante il periodo evolutivo e che contribuiscono al livello globale di intelligenza, cioè quelle cognitive linguistiche, motorie e sociali. A tale condizione si associa sempre una compromissione delle capacità di adattamento sociale. 11

12 Ritardo mentale Strumenti di Misurazione: SPM (Standard Progressive Matrices, Raven, 1938) (adulti) CPM (Coloured Progressive Matrices. Raven, 1965) (4-10 a) BSDI (Bayley Scale for Infant Development, Bayley, 1969) (1-42 mesi) WPPSI (Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence, Wechsler, 1993) (4-6 a) WISC-III; WISC-R; WISC-IV-R (Wechsler Intelligence Scale for Children, Wechsler, 1996) (6-16 a)

13 Ritardo mentale Test di Raven (tipo):

14 Ritardo mentale

15 Ritardo mentale

16 Ritardo mentale

17 Ritardo mentale

18 Il concetto di intelligenza Uso e abuso dei test d intelligenza L efficacia dei test psicologici dipende dalle conoscenze, dalle capacità e dall integrità di chi li utilizza. Applicazioni reali: previsioni di successo scolastico o lavorativo. Errori di valutazione Stabilità nel tempo e 'pregiudizi' Profezie che si auto-avverano

19 Il concetto di intelligenza Intelligenze multiple Approcci fattoriali Teoria bifattoriale: Spearman affermava che gli individui hanno sia un fattore generale (g), sia un insieme di fattori specifici (s). Analisi fattoriale: una procedura statistica che correla i punteggi ai test per identificare gruppi di item (fattori); usata da Spearman per spiegare la sua teoria bifattoriale.

20 Il concetto di intelligenza

21 Il concetto di intelligenza Approcci fattoriali Teoria multifattoriale: Thurstone identificò l intelligenza con sette distinti fattori che chiamò abilità mentali primarie: abilità spaziale, velocità percettiva, ragionamento aritmetico, significato verbale, fluidità verbale, memoria e ragionamento induttivo.

22 Il concetto di intelligenza Intelligenze multiple La teoria di Gardner sulle intelligenze multiple (i test d intelligenza misurano solo alcune di queste) propone un elenco comprensivo di 8 tipi di intelligenza: Linguistica Logico-matematica Spaziale Corporeo-cinestesica Musicale Interpersonale Intrapersonale Naturalistica.

23 Il concetto di intelligenza Intelligenze multiple La teoria triarchica di Sternberg Ci sono 3 tipi di intelligenza: Analitica o componenziale: il concetto tradizionale d intelligenza come pensiero analitico e ragionamento astratto. Creativa: un intelligenza intuitiva e originale, non convenzionale, che non si conforma alle aspettative degli insegnanti. Pratica: abilità sociali e senso comune. La maggior parte dei compiti richiede una combinazione di tutte e tre le intelligenze.

24 Il concetto di intelligenza Intelligenze multiple Intelligenza emotiva La capacità di percepire e di esprimere emozioni in modo dettagliato e consono, di comprendere le emozioni e la conoscenza emotiva, di usare i sentimenti per favorire il pensiero e di monitorare le emozioni di sè e degli altri.

25 Il concetto di intelligenza A tuo parere qual è il ruolo giocato dai geni e quale quello giocato dall'ambiente nel determinare l'intelligenza?

26 Il concetto di intelligenza

27 Il concetto di intelligenza L influenza dell ereditarietà e dell ambiente Influenze genetiche Arthur Jensen (1969) ritiene che l intelligenza sia soprattutto ereditata e che l ambiente giochi un ruolo minimo. Gli studi sulle adozioni indicano che sebbene il QI dei bambini adottati sia più simile a quello della madre biologica con cui non hanno mai vissuto che ai punteggi dei genitori adottivi. Tuttavia: QI del bambino è più correlato con quello dei genitori adottivi se quello della madre biologica è basso: ruolo dell ambiente.

28 Il concetto di intelligenza Influenze genetiche Indice di ereditarietà: è misurato come correlazione tra punteggi QI di individui che condividono tutto, parzialmente o nessun patrimonio genetico. Studi sulle differenze di genere. Maschi e femmine differiscono in specifiche abilità intellettuali: i punteggi dei maschi sono migliori di quelli delle femmine in alcune aree non verbali, mentre i punteggi delle femmine sono più alti in alcune aree verbali.

29 Il concetto di intelligenza L influenza dell ereditarietà e dell ambiente Influenze ambientali e culturali Attualmente la maggior parte dei ricercatori ritiene che l eredità genetica non determina l intelligenza. Tra le condizioni ambientali che influenzano l intelligenza troviamo lo status socioeconomico, il modo con cui i genitori parlano ai figli, il supporto genitoriale, lo stile di vita della famiglia e il tipo di scuola frequentata. L effetto dell educazione è evidenziato anche dal rapido incremento del QI nel mondo

30 Il concetto di intelligenza Influenze ambientali e culturali Differenze culturali I test d intelligenza sono soggetti a bias culturali e cioè a errori sistematici e costanti, dovuti alle diversità tra la cultura del soggetto e la cultura del test. Il bias culturale si manifesta sia nel confronto fra soggetti di culture diverse, sia fra membri diversi della stessa cultura. Per ovviare al problema dei bias culturali si possono usare test culture-free, liberi da influenze culturali perché costituiti solo da prove non verbali. Oppure test culture-fair (culturalmente equo), cioè con item misurano competenze che si suppone siano trasversali alle diverse culture. Legame tra stereotipi sociali e prestazioni intellettive.

31 Il concetto di intelligenza Influenze ambientali e culturali Differenze tra etnie e ruolo degli stereotipi Auto-sabotaggio Razzismo indotto

32 Lo sviluppo dell intelligenza Stabilità in intelligenza nell adolescenza Esiste una forte correlazione tra risultati di QI ottenuti alle età di 6, 8 e 9 anni e i valori raggiunti a 10 anni. I risultati dei test di intelligenza possono variare moltissimo durante l infanzia; l intelligenza non è così stabile come pensavano i primi teorici dell argomento.

33 Gli estremi dell intelligenza e Bambini plus-dotati della creatività Le persone plus-dotate: Hanno un QI molto al di sopra della media (superiore a 130 o 140, cioè il 2% oppure lo 0,5% di una popolazione normale). Sono dotate di un talento particolare in uno specifico campo, come ad esempio la musica o la matematica. Sebbene talvolta abbiano problemi emozionali, in generale gli studi confermano che gli individui plus-dotati tendono ad essere più maturi e ad avere meno problemi emozionali e un clima familiare positivo.

34 Ritardo mentale Un caso particolare di ritardo mentale Idiot savant

35 Ritardo mentale Idiot savant Persone affette da una sindrome descritta per la prima volta nel 1887 dallo psicologo Duckett Sindrome prevalentemente congenita Può manifestarsi nei casi di autismo Compromissione prevalente dell emisfero sinistro Q.I. < a 25 ma con genialità non uniforme in uno dei seguenti ambiti: musica (limitata nella quasi totalità dei casi al pianoforte) arte abilità meccaniche memoria prodigiosa calcolo veloce Questa sindrome interessa soprattutto soggetti di sesso maschile e affetti da patologia autistica

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41 Forme di ragionamento

42 Forme di ragionamento Ragionamento analogico Ragionamento induttivo Ragionamento deduttivo Ragionamento divergente Ragionamento convergente Ragionamento riproduttivo Ragionamento intuitivo/produttivo

43 Ragionamento per analogia Operazione più economica Consiste nel cercare nell esperienza passata degli elementi che possano essere trasferiti (transfer) al caso presente Si basa sull applicazione di conoscenze relative ad una situazione nota verso un altra nuova Si attiva un processo che permette di individuare corrispondenze tra la prima situazione e la seconda

44 Ragionamento per analogia Esempio: A = pentola B = coperchio C = bottiglia D =?

45 Ragionamento per induzione Consiste nel mettere insieme più fatti e nel trovare il principio generale che li accomuna Questo ragionamento è quello che porta alla formazione dei concetti Il concetto è infatti una entità che riassume tutti gli elementi che condividono proprietà Tale ragionamento consente anche di formulare ipotesi

46 Ragionamento per induzione Esempio:

47 Ragionamento per deduzione Dal principio generale al particolare Ne è un esempio il ragionamento condizionale, che si attiva quando occorre stabilire se un enunciato generale è applicabile ad un caso particolare

48 Ragionamento per deduzione Esempio: Nei paesi del Nord la temperatura in inverno raggiunge valori sotto lo zero Com è la temperatura in Norvegia rispetto a quella dell Italia nel mese di gennaio?

49 Pensiero convergente e divergente

50 Pensiero intuitivo/produttivo

51 Pensiero intuitivo/produttivo

52 Pensiero riproduttivo

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