PRIMA LEZIONE ALCUNI CENNI SU WINDOWS

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1 PRIMA LEZIONE ALCUNI CENNI SU WINDOWS L ambiente in cui ci troviamo una volta acceso il computer è definito dal sistema operativo e dall interfaccia grafica. Il primo è il complesso di istruzioni che ci permettono di far lavorare il computer secondo le nostre direttive, la seconda è l aspetto visibile del nostro campo di lavoro. I sistemi operativi Dos e Unix originariamente non erano dotati di una interfaccia grafica particolarmente entusiasmante, si presentavano all utente con uno schermo nero con un cursore lampeggiante in attesa di istruzioni pressoché criptiche per chi non avesse almeno qualche anno di esperienza. Il grande boom dei PC è stato reso possibile proprio dall introduzione di interfacce grafiche user friendly, ossia amichevoli, facili da capire. In questo senso la Apple ha precorso i tempi dotando i propri computer di un ambiente rassicurante molto prima che comparissero sul mercati i prodotti Microsoft (Windows, Office, etc.). Windows è nato prima come interfaccia grafica di un ambiente Dos, successivamente (dalla versione 95) è insieme sistema operativo e interfaccia grafica. Il suo successo è decretato dalla semplicità con cui anche un utente poco esperto può maneggiare files, cartelle e programmi interi, e occasionalmente creare danni, che (è utile saperlo) spesso sono rimediabili, e quasi mai dannosi per il computer, mentre possono essere fatali per il sistema nervoso dell utente. L aspetto del monitor, una volta avviato un computer in cui sia presente il sistema operativo WindowsXP, è simile a quello che si vede.. Questo ambiente è chiamato desktop, cioè piano di lavoro, e infatti possiamo tenerci appoggiati gli strumenti di cui avremo bisogno, in modo di poterli avere a portata di mano quando ci serviranno. In tal senso il desktop è completamente personalizzabile, in modo che ogni utente possa definirlo per il suo uso più appropriato. Per questo motivo è possibile definire utenti diversi che al momento dell avvio del sistema, fornendo il loro identificativo e password, possono accedere al loro personalissimo desktop senza dover ogni volta ridefinirlo. Sul desktop possono essere posti una serie di collegamenti ai programmi che sono installati nel computer, eventualmente non tutti, ma solo quelli di uso più frequente. Altri collegamenti sono reperibili nel Menù Avvio, che viene aperto cliccando sul pulsante Start (Avvio) posto generalmente nell angolo in basso a sinistra dello schermo. Si tratta di una struttura ad albero che può essere da noi gestita, e spesso sarà il caso di farlo, perché ci permetterà di accedere facilmente ai programmi che magari usiamo un po più di rado. Le icone sul desktop e nel Menù Avvio non sono i files veri e propri che fanno aprire un programma, ma solo dei collegamenti, quindi la loro cancellazione non pregiudica la possibilità di utilizzare un programma. I collegamenti potranno essere facilmente ripristinati. Ogni volta che faremo partire una programma questo sarà posto in esecuzione all interno di una finestra. Le finestre hanno una struttura ricorrente: Un trittico di icone nell angolo in alto a destra che hanno sempre la stessa funzione: 1) Riduci a icona, cioè sospendere l utilizzo del programma senza chiuderlo; sarà richiamabile dalla barra degli strumenti posta in basso; 2) Ingrandisci/ripristina, ci permette di massimizzare la finestra a tutto schermo o di ridurne le dimensioni, magari per poter tenere sott occhio due finestre contemporaneamente (la stessa funzione è ottenibile con un doppio clic sulla barra superiore); 3) Chiudi, che termina l esecuzione del programma. Se abbiamo modificato un file col programma che stiamo chiudendo, questi ci domanderà sempre se vogliamo salvare il lavoro modificato oppure no. Queste tre funzioni sono disponibili anche cliccando in alto a sinistra sull icona del programma. A destra e in basso sono poste delle scrollbars, che ci permetteranno di visualizzare parti del documento che non fossero visibili all interno della finestra di visualizzazione. Le scrollbars appaiono automaticamente quando il documento ha appunto una estensione superiore a quella della finestra. Se la finestra non è massimizzata, cioè non ricopre tutto lo schermo, ma solo parte di esso, è possibile spostarla trascinandola. È sufficiente cliccare sulla barra colorata superiore e spostare il mouse senza rilasciare il tasto. Quando la finestra si trova nella posizione voluta può essere depositata lasciando il tasto. Analogamente è possibile cambiare dimensioni alla finestra agganciando e trascinando nello stesso modo l angolo in basso a destra o i singoli lati della finestra. L operazione è disponibile quando il cursore prende l aspetto di una doppia freccia variamente orientata. Se sul desktop sono presenti più finestre è possibile portare in primo piano e rendere attiva quella su cui vogliamo operare semplicemente cliccandoci sopra col mouse, oppure cliccando sul relativo pulsante nella barra degli strumenti posta in basso o ancora spingendo i tasti Alt+Tab sulla tastiera. 2

2 PHOTOSHOP CS: Area di lavoro L INTERFACCIA GRAFICA Quest ambiente, che ci diverrà familiare, è diviso in aree, ognuna con una sua specifica funzione. Area di schermo: è lo spazio in cui possiamo visualizzare il disegno o l immagine che dobbiamo modificare. Se muoviamo il cursore in quest area esso assume una forma specifica a seconda del comando che gli diamo mentre normalmente prende la tipica forma del cursore di Windows. Una volta avviato, Photoshop CS ci si presenta come una tipico programma di Windows: Barra dei menù Con i comandi (File, modifica immagine ), ciccando sui quali si aprono i menù a tendina, che raggruppano varie famiglie di comandi. Sfruttando una struttura ramificata ci permettono di raggiungere la gran parte dei comandi di Photoshop. Finestra di immagine Finestra nel quale verrà aperta l immagine nelle dimensioni richieste Barra del titolo Si trova sopra alla finestra di immagine e riporta il nome dell immagine, l estensione e la percentuale di zoom e il metodo di colorazione dell immagine. 3

3 Barra di stato La barra di stato in fondo alla finestra del programma mostra informazioni utili, come l ingrandimento e la dimensione del file correnti dell immagine attiva, nonché brevi istruzioni per l uso dello strumento attivo. Per mostrare o nascondere la barra di stato (solo Windows): Scegliete Finestra > Mostra barra di stato o Finestra > Nascondi barra di stato. Finestra degli strumenti Gli strumenti nella finestra degli strumenti permettono di selezionare, colorare, modificare e visualizzare le immagini. Altri comandi consentono di selezionare i colori di primo piano e di sfondo, di creare maschere veloci e modificare la modalità di visualizzazione La maggior parte degli strumenti presenta delle palette Pennelli e Opzioni, con cui potete impostare effetti di colorazione o di modifica. Controllo colore Nella finestra degli strumenti, in fondo c è il controllo colore: il colore di primo piano corrente appare nella parte superiore del riquadro di selezione del colore, quello di sfondo nel riquadro inferiore. Il colore di primo piano predefinito è il nero, quello di sfondo è il bianco. (Se state visualizzando un canale alfa, il primo piano predefinito è il bianco e quello di sfondo è il nero). Controllo Maschera Sotto al controllo colore troviamo il controllo maschera, che permette di modificare qualunque selezione come maschera senza usare la palette Canali e durante la visualizzazione dell immagine. Il vantaggio di poter modificare la selezione come maschera è dato dal fatto che per la maschera potete usare qualunque strumento o filtro di Photoshop. Ad esempio, se create una selezione rettangolare con lo strumento selezione, potete impostare la modalità Maschera veloce e usare il pennello per ingrandire o ridurre la selezione, oppure potete usare un filtro per distorcere i bordi della selezione. Potete anche usare gli strumenti di selezione, in quanto la maschera veloce non è una selezione. Iniziate selezionando un area e usate la modalità Maschera veloce per aggiungere o sottrarre da essa per creare la maschera, oppure create interamente la maschera in modalità Maschera veloce. Il colore differenzia le aree protette e non protette. Quando uscite dalla modalità Maschera veloce, le aree non protette diventano una selezione. Un canale Maschera veloce temporaneo appare nella palette Canali mentre lavorate in modalità Maschera veloce. Tuttavia, tutte le modifiche alla maschera vengono eseguite nella finestra dell immagine. Controlli finestra dell immagine L ultimo comando in basso della finestra degli strumenti è il controllo finestra dell immagine che dà la possibilità di visualizzare lo schermo in tre diverse modalità: standard, ossia con tutte le finestre di lavoro aperte schermo intero con visibili la barra dei menù, la finestra degli strumenti e le palette. schermo intero con uno sfondo nero e con visibili solo la finestra degli strumenti e le palette. Le palette Permettono di controllare e modificare le immagini; potete mostrarle o nasconderle mentre lavorate su un immagine. Per impostazione predefinita, tali palette appaiono accumulate in diversi gruppi. Per mostrare o nascondere una palette: Scegliete il comando Finestra > Mostra oppure Finestra > Nascondi. Il comando Mostra visualizza la palette selezionata davanti al gruppo corrispondente mentre Nascondi, nasconde l intero gruppo. Casella dell ingrandimento La casella di ingrandimento in basso sulla sinistra della finestra del programma indica la percentuale di zoom. Casella dell anteprima La casella dell anteprima alla destra della casella dell ingrandimento permette di visualizzare l anteprima della dimensione del foglio di stampa. Browser File Nuova finestra posta nella barra delle opzioni che permette la visualizzazione delle immagini in anteprima. 4

4 Pennelli La finestra si trova anch essa nella barra delle opzioni e permette la creazioni di pennelli molto complessi e modificabili. I programmi di grafica producono disegni in due modi: possono generare curve, cerchi, linee e rettangoli, in base alla loro rappresentazione matematica, o possono produrre punti. I programmi del primo tipo vengono chiamati vettoriali, quando si crea un cerchio ad esempio, ha un raggio, una circonferenza, un insieme di coordinate x e y, un contorno e un colore interno e il variare della dimensione, del colore del cerchio non portano a una distorsione dell immagine. Invece quelli del secondo tipo sono definiti di paint e lavorano su grafica bitmap. Il loro compito principale consiste nell impostare i pixel sullo schermo, come un pittore che dipinge sulla tela con un pennello. Il cerchio creato in questo caso, non è altro che un insieme di punti disposti in righe e colonne (matrice di punti), ciascuno dei quali ha un proprio colore. Nel loro insieme i punti possono apparire come un cerchio, ma non vi sono proprietà che consentano di identificarlo come tale. Non sarebbe possibile alterare la forma o le dimensioni del cerchio senza sfocare l immagine. Photoshop appartiene al secondo gruppo, anche se nell ultima versione sono state aggiunte funzioni vettoriali; inoltre è il programma più utilizzato in tutti gli studi di settore del mondo. La versione CS comprende tutte le funzioni e i comandi della precedente, e in più grazie al supporto migliorato del web, permette agevolmente di creare, rifinire e ottimizzare la grafica per web e produrre animazioni, effetti di aggiornamento e immagini web dinamiche. Gli strumenti principali per l elaborazione di immagini sono stati potenziati e perfezionati e permettono di mascherare immagini complesse con facilità e di ampliare il vostro potenziale creativo con nuovi strumenti di disegno e provini a contatto. Come sempre avviene in questi casi è garantita la compatibilità a risalire dei file, cioè tutto ciò che è stato disegnato con le versioni precedenti potrà essere letto dalle versioni successive. Non sempre è vero il contrario. COMANDI ESSENZIALI (new, open, save, save as) Quando utilizziamo un applicativo tutte le modifiche apportate vengono scritte nella memoria di lavoro (R.A.M.) ed è solamente all atto del salvataggio che il file viene scritto o sovrascritto sull hard disk e diventerà un file. Il procedimento per poter salvare un documento sul disco fisso del proprio computer, è molto semplice, ed è solitamente lo stesso per quanto riguarda tutti i programmi che operano in ambiente windows. Questo discorso è del tutto generale e quindi valido anche per Photoshop: i files che genereremo saranno delle immagini, e saranno contraddistinti dall estensione.psd. In Windows, ad ogni documento, viene associata un icona che solitamente individua il programma con il quale il file verrà aperto, per quanto riguarda le immagini questa icona viene sostituita dalla miniatura dell immagine stessa quando visualizziamo i file in una cartella con la modalità anteprima, inoltre i file possono essere salvati in altre estensioni come, tiff, jpg, bitmap, eps, gif, tga, ai, png, pic, ecc. Per creare un nuovo file con Photoshop è sufficiente dare il comando nuovo dal menu file. In questo modo, si aprirà una finestra che ci chiederà alcune informazioni sull immagine da creare; una volta impostate la dimensione, la risoluzione e il metodo di colore del file, si darà l ok. Fino a quando non salviamo per la prima volta, attribuendogli noi un nome, gli sarà dato quello di default senza titolo (visibile in alto, sulla barra colorata del titolo). Alla chiusura del programma, qualora vi fossero delle immagini aperte a cui siano state fatte delle modifiche, il programma avvisera l utante con una finestra in cui ci chiederà se vuole salvare o meno il lavoro fatto. Salvando per la prima volta un immagine, i comandi Salva e Salva con nome si equivalgono, poiché in entrambi i casi, ci sarà richiesto di dare un nome e una collocazione al file. Bisogna essere ordinati in questa fase, per poter poi facilmente ritrovare i propri disegni in una cartella di vostra proprietà. Anche se il funzionamento del programma non viene minimamente pregiudicato conviene tenere separati gli applicativi dai dati. Creata dunque una directory dati con eventuali sottodirectory, possiamo salvare lì la nostra immagine. La scelta del nome da dare al files ha poche limitazioni, tenendo presente che sono consentiti anche nomi lunghi con spazi, no è possibile unicamente usare alcuni caratteri che il pc usa a livello di programmazione (/, \,?,!, <, >, etc...). Una volta archiviata, l immagine può essere visionata di nuovo con il comando apri dato dal menù file. Si aprirà la classica finestra di dialogo con la quale muoverci tra le directory del computer. In questa finestra è attivo un filtro che ci rende visibili solo le directory e i files con le estensioni di Photoshop, noi possiamo scegliere se visualizzarne una o tutte, a seconda del nostra necessità. Una volta trovata l immagine che ci interessa è possibile, selezionandola, vedere la preview, dopodiché è possibile aprirla col pulsante Apri o con un doppio clic. Sul menù File sono anche disponibili le ultime immagini su cui si è operato (apri recente ). In alternativa potremmo anche aprire sul desktop di Windows una finestra di Explorer (Gestione Risorse), muoversi nella struttura delle directory fino a vedere nella cornice di destra il nostro file, e infine farci un doppio clic (o clic e invio). In questo caso viene avviato Photoshop e aperto automaticamente l immagine in questione. D ora in poi il comando Salva, sovrascriverà il nostro file, è bene quindi assegnare un nome differente, in modo da crearne uno nuovo, lasciando immutato il file sorgente. 5

5 Ecco alcune estensioni disponibili nel programma per salvare immagini PSD è il formato nativo di Photoshop;questo mantiene tutti i livelli, le maschere, e quindi le informazioni relative alle immagini. E' quindi il formato di lavoro di Photoshop; unico difetto è il fatto che contenendo più informazioni aumenta in modo spropositato le sue dimensioni, però una volta richiamato, può permettere di intervenire sull'immagine, i livelli di essa e tutte le relative informazioni. EPS Serve come formato di importaz esportaz per CorelDraw e per altri programmi vettoriali BMP E' il formato classico dei sistemi operativi Windows e OS/2; non è compresso ed è utile per trasferirsi immagine tra utenti windows. TIFF Buon formato che sfrutta la compressione LZW ; utile per salvare documenti con presenza del canale Alfa; in parole povere occupa meno spazio del BMP ed è similare come qualità di immagine salvata. È possibile salvare tutti i livelli come nel formato PSD. PICT E' il formato classico dei sistemi operativi Machintosh...se dobbiamo scambiarci dati con utenti Mac ecco risolto il problema. PCX Simile a BMP ma compresso JPEG Serve per immagini a 24 bit con 16,7 milioni di colori; è un formato che offre tre spunti di compressione: -standard -ottimizzata -progressione ottimizzata Si è notato però che la pecca di questo formato è la perdita di dati che avviene con la compressione; più alta è la compressione più perdita di dati si avrà. Utile per la grafica nel web GIF & GIF89A Formato che presenta una scala di colori max a 256; utilissimo per creare e modificare i fotogrammi di un gif animato e per la grafica nel Web...in quanto a 256 colori il formato non occupa molto spazio. PDF Serve per immagini da crearsi e da inserire in Adobe Acrobat Reader 6