COSTRUIRE UN PERCORSO COMUNE DI GENERE E DI NON DISCRIMINAZIONE ALL INTERNO DEI DIVERSI ASSI DEI POR FSE OBIETTIVO CONVERGENZA

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1 COSTRUIRE UN PERCORSO COMUNE DI GENERE E DI NON DISCRIMINAZIONE ALL INTERNO DEI DIVERSI ASSI DEI POR FSE OBIETTIVO CONVERGENZA AZIONI A LIVELLO REGIONALE IN CHIAVE DI GENERE PROPOSTE AL TAVOLO DI CONFRONTO Regione Calabria Il POR Calabria è stato definito adottando un approccio sistematico duale (azioni positive e mainstreaming) ed intensificando la promozione dell uguaglianza di genere e per tutti in relazione alle diverse politiche di intervento. L idea guida è che la promozione della cultura della non discriminazione, da diffondere e radicare fra la popolazione, gli attori socio-economici ed istituzionali, la Pubblica Amministrazione, è individuata come condizione per lo sviluppo economico sostenibile, la coesione sociale, la sicurezza e la legalità. In linea con le disposizioni dell articolo 16 del Regolamento Generale (CE) 1083/200678, la Regione Calabria adotta tale strategia antidiscriminatoria: diffondere la cultura dell uguaglianza e dell antidiscriminazione per favorire l adozione di una nuova ottica nelle politiche economiche; aiutare i soggetti più deboli ad accedere a tutti i servizi pubblici, rimuovere gli ostacoli esistenti all esercizio dei diritti civili, politici,sociali ed economici. Il FSE, in particolare, concentrerà la propria strategia attuativa verso: - il rafforzamento della capacità amministrativa istituendo l Autorità per l Uguaglianza e l applicazione della metodologia VISPO in ogni fase del ciclo di programmazione ed attuazione degli interventi; - il miglioramento della conciliazione tra vita lavorativa, privata e familiare attraverso politiche di sostegno ai processi di innovazione delle imprese, di organizzazione e rafforzamento dei servizi rivolti al soddisfacimento di specifici bisogni di conciliazione tra responsabilità familiari ed esigenze di carattere lavorativo o formative; - il rafforzamento degli interventi dedicati al sostegno dell imprenditoria femminile attraverso il potenziamento delle strutture di assistenza ed accompagnamento pre e post investimento, la creazione di reti informative e di orientamento; - il rafforzamento delle competenze imprenditoriali ed il miglioramento del sistema di relazione con le istituzioni creditizie; - il contrasto al fenomeno del lavoro sommerso femminile; - la valorizzazione del capitale umano femminile ed il sostegno alla partecipazione attiva, con interventi mirati ed azioni specifiche in funzione delle classi di età e dello status, anche per combattere le segregazioni verticali ed orizzontali; - l approfondimento della conoscenza della condizione femminile e dei contesti sociali e lavorativi attraverso analisi gender oriented ; 1

2 - il rafforzamento della cultura di pari opportunità presso attori socio-isituzionali, la PA e la popolazione. In Calabria è stato approvato il collegato alla Finanziaria proposto dalla Giunta Regionale, che introduce il bilancio di genere, importante strumento di analisi che applica il gender mainstreaming alle politiche di bilancio degli enti pubblici, e sono stati presentati i bandi per la promozione dell occupazione femminile in seno ai Piani d azione Occupabilità e Adattabilità, programmati nell ambito del Por Calabria. I tre bandi riguardano: la concessione del prestito d onore per l avvio d iniziative di auto-impiego in forma di lavoro autonomo promosso da donne; gli incentivi alle imprese per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; le concessioni di voucher alla persona per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Asse Adattabilità AZIONI A LIVELLO REGIONALE IN CHIAVE DI GENERE PROPOSTE AL TAVOLO DI CONFRONTO AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI VOUCHER ALLA PERSONA PER LA CONCILIAZIONE TRA TEMPI DI VITA E TEMPI DI LAVORO L Avviso Pubblico ha dato attuazione alla Misura 3.13 Promozione della partecipazione femminile al Mercato del Lavoro - Azione 3.13.d - Incentivi e Servizi del POR Calabria che, tra l altro, prevede l attivazione di specifiche misure di sostegno, di infrastrutture e servizi per consentire l accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro e nelle attività di formazione e per favorire la conciliazione tra vita familiare e vita professionale, quali: - voucher per il rimborso delle spese sostenute per l accesso ai servizi di cura per minori e anziani; - sperimentazione di nuove figure professionali quali figure di sostituzione in grado di venire incontro alle esigenze delle imprenditrici e delle lavoratrici autonome in caso di un loro allontanamento temporaneo dal lavoro ; - promozione di una politica degli orari della città volta a favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro in contemperamento con le responsabilità familiari; 2

3 - attivazione e predisposizione di infrastrutture e servizi volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa. La Regione Calabria, con Delibera della Giunta Regionale, ha approvato le linee di indirizzo per l elaborazione del Piano Regionale per l Occupazione e il Lavoro. Il Piano prevede la realizzazione del Programma Conciliazione Vita Lavoro all interno del quale si colloca il presente Avviso Pubblico, ad integrazione dei seguenti interventi: - Concessione di Incentivi alle Imprese per la Realizzazione di Servizi per la Conciliazione tra Tempi di Vita e Tempi di Lavoro. - Realizzazione, presso i Centri Servizi per l Impiego, degli Sportelli per la Conciliazione Vita - Lavoro. Possono accedere alle agevolazioni del cosiddetto prestito d onore le donne (persone fisiche) che intendono avviare un attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale. Per presentare la domanda le proponenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti: - maggiorenne alla data di presentazione della domanda; - non occupata alla data di presentazione della domanda; - residente in Calabria da almeno sei mesi dalla data di presentazione della domanda. La sede amministrativa ed operativa della ditta individuale deve essere localizzata nel territorio della regione Calabria La dotazione finanziaria disponibile per l attuazione dell Avviso ammonta a euro ,00 per il finanziamento di circa Voucher di Conciliazione. La Regione Calabria si riserva, comunque, sulla base della domande pervenute, la possibilità di modificare la dotazione finanziaria dell iniziativa e l assegnazione dei fondi. I soggetti destinatari, previa richiesta opportunamente documentata attestante una condizione di difficoltà sia economica (reddito familiare dichiarato non superiore a e ,00 calcolato con il metodo ISEE, certificato da un Centro di Assistenza Fiscale autorizzato) che di conciliazione dei tempi di vita lavorativa e non con i tempi di vita familiare, possono beneficiare di un voucher erogabile bimestralmente e per la durata massima di 10 mesi. Il voucher sarà erogato nella misura massima di e 600,00 mensili, a fronte di spese di assistenza per ogni minore di anni 13, per ogni anziano non autosufficiente, per ogni soggetto diversamente abile, per ogni malato cronico non autosufficiente e/o malato terminale. Per spese inferiori a e 600,00 mensili per ciascuna tipologia di familiare assistito, il voucher è erogato nella misura delle spese sostenute. Il voucher è erogato a fronte di spese documentate, riconosciute al 100%,derivanti da prestazioni di lavoro e di servizio regolari. 3

4 Le spese ammissibili sono le spese per baby sitter, asili nido, badanti,accompagnatori, assistenze domiciliari, servizi di cura e assistenza, centri di accoglienza e similari. L IVA è ammissibile solamente qualora la beneficiaria dimostri che per lei costituisce un costo non recuperabile. Sono riconosciute le spese sostenute a decorrere dalla data di presentazione della domanda di concessione del Voucher di Conciliazione. DOMANDE PERVENUTE: AMMESSE A FINANZIAMENTO: voucher RISORSE IMPEGNATE: ,00 a valere sui fondi POR Calabria La maggiore parte delle donne ha utilizzato il voucher per la cura dei minori a carico e per acquistare servizi a domicilio (67%). Per quanto riguarda la tipologia di utenti si è delineato un profilo medio delle utilizzatrici: 35 anni, occupata, coniugata; 27% disoccupata/inoccupata in formazione; 16% sole. Criticità rilevate : Per quanto riguarda la parte relativa alla fase di gestione, alla fase istruttoria ed alla erogazione si è rilevata una forte resistenza delle utenti ad utilizzare il sistema on line Soluzioni allo studio: Card prepagata; gestione on line; coinvolgimento Centri per l Impiego come front office pre-domanda Lo strumento sarà riproposto nel Piano di Azione 2009 AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI INCENTIVI ALLE IMPRESE PER LA REALIZZAZIONE DI SERVIZI PER LA CONCILIAZIONE TRA TEMPI DI VITA E TEMPI DI LAVORO Il presente Avviso Pubblico dà attuazione alla Misura 3.13 Promozione della partecipazione femminile al Mercato del Lavoro - Azione 3.13.d - Incentivi e Servizi del POR Calabria che, tra l altro, prevede l attivazione di specifiche misure di sostegno, di 4

5 infrastrutture e servizi per consentire l accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro e nelle attività di formazione e per favorire la conciliazione tra vita familiare e vita professionale. La Regione Calabria, con Delibera della Giunta Regionale, ha approvato le linee di indirizzo per l elaborazione del Piano Regionale per l Occupazione e il Lavoro.per la Conciliazione Vita - Lavoro. Possono presentare domanda di concessione degli incentivi previsti dal presente Avviso Pubblico, le imprese pubbliche e private, singole o in Associazione Temporanea di Scopo (ATS), che alla data di presentazione della domanda di contributo: - abbiano sede legale e/o operativa nella Regione Calabria; - abbiano dipendenti con problematiche di conciliazione dei tempi tra vita familiare e vita lavorativa (con a carico figli minori fino a 13 anni, diversamente abili, malati cronici non autosufficienti o terminali o anziani non autosufficienti). Occorre che le condizioni di cui sopra siano opportunamente documentate (es: certificazione anagrafica sanitaria e/o medica) alla data di presentazione; - siano in regola con il versamento di contributi previdenziali e assicurativi; - non abbiano usufruito di agevolazioni comunitarie, nazionali e/o regionali per i medesimi interventi previsti dalla domanda presentata a valere sul presente Avviso. La dotazione finanziaria disponibile per l attuazione dell Avviso ammonta a euro ,00. La Regione Calabria si riserva, comunque, sulla base della domande pervenute, la possibilità di modificare la dotazione finanziaria dell iniziativa e l assegnazione dei fondi. I Progetti Aziendali / Interaziendali di Conciliazione tra Tempi di Vita e Tempi di Lavoro possono essere costituiti dalle seguenti tipologie di Azioni: - Introduzione e Gestione in Azienda di Servizi di Conciliazione (Tipologia A). Nell ambito dei Progetti della Tipologia A sono ammissibili le seguenti attività/servizi che l impresa potrà attivare al proprio interno (Tipologia A.1) o acquisire in outsourcing (Tipologia A.2) per la cura dei figli minori o disabili e anziani non autosufficienti: - servizi nursing, baby parking, ludoteche, altri servizi analoghi per l infanzia che nel caso siano acquistati all esterno dovranno essere erogati da Soggetti con una esperienza almeno triennale nel settore; - attività educative integrative per gli alunni delle scuole primarie; 5

6 - attività di cura dei disabili e degli anziani non autosufficiente attraverso attività di accompagnamento presso medici o presso altre risorse del territorio (es. centri riabilitativi). Sono esclusi i servizi infermieristici e di assistenza sanitaria. Per spese inferiori a e 600,00 mensili per ciascuna tipologia di familiare assistito, il voucher è erogato nella misura delle spese sostenute. Il voucher è erogato a fronte di spese documentate, riconosciute al 100%, derivanti da prestazioni di lavoro e di servizio regolari. Le spese ammissibili sono le spese per baby sitter, asili nido, badanti, accompagnatori, assistenze domiciliari, servizi di cura e assistenza, centri di accoglienza e similari. L IVA è ammissibile solamente qualora la beneficiaria dimostri che per lei costituisce un costo non recuperabile. Sono riconosciute le spese sostenute a decorrere dalla data di presentazione della domanda di concessione del Voucher di Conciliazione. PROGETTI ATTUALMENTE PERVENUTI: 42 Progetti valutati: 42 AMMESSI A FINANZIAMENTO: 15 (Ia graduatoria) per un totale di ,00, di cui ,00 a valere sui fondi POR Calabria Non ammessi: 5 AZIONI DI SUPPORTO E INDIRIZZO A LIVELLO CENTRALE 1 Predisposizione di modelli di intervento finalizzati all inserimento e alla permanenza delle donne nei sistemi dell istruzione, della formazione, della ricerca e del sistema sociale e culturale- (Ob. 4.1 az. 4) Il Dipartimento per le pari opportunità nell ambito di tale attività promuove studi ed analisi finalizzati a proporre modalità specifiche di intervento capaci di garantire alle donne una migliore partecipazione attiva nei percorsi di istruzione e formazione, nel sistema sociale e culturale. L azione offre un contributo alle autorità di gestione regionali affinché si avviino processi che inducano a maggiori e qualificate forme di accesso e permanenza delle donne nel sistema economico sociale. Tale filone offre un apporto all obiettivo specifico orientato al superamento dei gap di genere ancora esistenti a carico delle donne nella loro partecipazione attiva. Nello specifico sono previste le seguenti azioni: a. Analisi e studi finalizzati all individuazione delle diverse forme di discriminazione e dei relativi stereotipi ancora oggi esistenti a carico delle donne nei vari ambiti di sistemi dell istruzione e della formazione, nella vita sociale e culturale e 6

7 nelle loro relazioni; b. Individuazione di modalità di intervento finalizzati a promuovere la parità di accesso, di permanenza e di promozione per le donne, in particolare nei sistemi del lavoro e della formazione. Ricerche, studi e analisi predisposte dal DPO La linea, avviata nel 2008, con un azione di analisi specifica consistente in uno studio riferito alla presenza e alla condizione delle donne all interno degli ordini professionali, procede secondo tre filoni di attività: ampliare il campo di indagine della rilevazione sulla condizione delle donne all interno degli ordini professionali; avviare un attività di sostegno finalizzata all inserimento e alla permanenza delle donne nei settori della ricerca e dell innovazione; avviare una ricerca su Competenze e genere nel Mezzogiorno; avviare una indagine ricorrente sulle caratteristiche di genere in tema di occupabilità sulle singole figure professionali e sulle diverse Aree occupazionali Asse Occupabilità AZIONI A LIVELLO REGIONALE IN CHIAVE DI GENERE PROPOSTE AL TAVOLO DI CONFRONTO Regione Calabria AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI PRESTITI D ONORE PER L AVVIO DI INIZIATIVE DI AUTOIMPIEGO IN FORMA DI LAVORO AUTONOMO PROMOSSE DA DONNE L' Avviso Pubblico per la promozione del lavoro autonomo riservato alle donne dà attuazione alla Misura / Azione del POR Calabria : Misura 3.13 Promozione della partecipazione femminile al Mercato del Lavoro Azione 3.13.d Incentivi e Servizi attraverso l erogazione di incentivi economici alle donne per l avvio di iniziative di autoimpiego in forma di lavoro autonomo. L Avviso Pubblico è stato elaborato anche conformità a quanto previsto dai seguenti Decreti: 7

8 D. Lgs 185/2000 Incentivi allautoimprenditorialità e allautoimpiego, in attuazione dellarticolo 45, comma 1, della L. 17 maggio 1999, n Pubblicato nella Gazz. Uff. 6luglio 2000, n Titolo 2 Incentivi in favore dell autoimpiego. Decreto 28 maggio 2001, n. 295 Regolamento recante criteri e modalità di concessione degli incentivi a favore dell autoimpiego. L'avviso è, inoltre, coerente con la strategia del POR FSE Calabria 2007/2013, Asse II Occupabilità e rientra nell ambito del Piano Regionale per l Occupazione e il Lavoro Piano d Azione 2008 Possono accedere alle agevolazioni del cosiddetto prestito d onore le donne che intendono avviare un attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale. Per presentare la domanda le proponenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti: - maggiore età alla data di presentazione della domanda; - non occupata alla data di presentazione della domanda; - residente in Calabria da almeno sei mesi dalla data di presentazione della domanda. La sede amministrativa ed operativa della ditta individuale deve essere localizzata nel territorio della regione Calabria. La dotazione finanziaria disponibile per l attuazione dell Avviso ammonta a e ,00 per il finanziamento di circa 500 nuove iniziative di lavoro autonomo. Le iniziative agevolabili possono riguardare qualsiasi settore (produzione di beni, fornitura di servizi, commercio). Non sono agevolabili le attività che si riferiscono a settori esclusi dal CIPE o da disposizioni comunitarie. In particolare sono escluse: - Produzione primaria di prodotti agricoli di cui all all. I del Trattato CE - Pesca e acquacoltura Sono inoltre esclusi gli aiuti destinati all acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi. L investimento complessivo non può superare e IVA esclusa. L attività finanziata deve essere svolta per un periodo di almeno 5 anni a decorrere dalla data di delibera di ammissione alle agevolazioni. Le agevolazioni previste sono di due tipi: a) Agevolazioni finanziarie, per gli investimenti e per il 1 anno di gestione. b) Servizi di sostegno nella fase di presentazione della domanda di partecipazione, di erogazione delle agevolazioni e di avvio dell iniziativa. Le agevolazioni finanziarie concedibili sono: - per gli investimenti, un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato, a copertura del 100% degli 8

9 investimenti ammissibili; - per la gestione, un contributo a fondo perduto sulle spese relative al 1 anno di attività. Nella fase di realizzazione e di avvio delliniziativa sono previsti servizi totalmente gratuiti di assistenza tecnica e gestionale per un periodo massimo di un anno, erogati: direttamente dall Amministrazione Regionale, attraverso le proprie Agenzie In House ; ovvero da uno o più Soggetti selezionati con un bando pubblico dall Amministrazione Regionale. I servizi hanno lobiettivo di accompagnare il beneficiario durante liter di presentazione della domanda di partecipazione, di erogazione delle agevolazioni e di rafforzarne lecompetenze gestionali in fase di start up della iniziativa. In particolare saranno attivati i seguenti servizi di sostegno e di affiancamento: a) Seminari Informativi. La partecipazione a tali seminari faciliterà i Soggetti richiedenti le agevolazioni nella comprensione delle principali parti di cui è composta la domanda e consentirà loro la compilazione della stessa in autonomia. b) Assistenza Gratuita, per ogni ulteriore informazione ed approfondimento. c) Help Desk On Line, attraverso accessibile dal sito della Regione Calabria ( a cui poter inviare eventuali richieste di informazione e di assistenza. Per sostenere lo start up delle iniziative finanziate saranno attivati i seguenti servizi di formazione e di tutoraggio: a) Corsi e/o Moduli di Formazione a Catalogo, sulle tematiche generali della gestione delle attività di impresa. I corsi e i moduli del catalogo verranno individuati sulla base delle analisi dei fabbisogni di competenze delle ditte individuali. L Amministrazione Regionale selezionerà, attraverso bandi pubblici, i Soggetti che dovranno erogare i corsi ei moduli di formazione compresi nel catalogo. Il catalogo sarà aggiornato annualmente. b) Voucher di Formazione Individuale, dell importo massimo di 2.500, per partecipare a corsi e moduli formativi non compresi nel catalogo regionale ed erogati da Soggetti pubblici e privati a condizioni di mercato. I costi ammissibili per i voucher di formazione individuale sono i costi di iscrizione / partecipazione alle attività formative e le spese di trasferta (viaggio, alloggio e vitto). c) Servizi di Tutoraggio, attraverso l assegnazione, ove richiesta, di un Tutor che accompagnerà l impresa individuale nei primi sei mesi di attività garantendo un impegno massimo di 80 ore di consulenzaformazione DOMANDE ATTUALMENTE PERVENUTE: Progetti valutati: 814 Progetti valutati positivamente: 248 Progetti ammessi a finanziamento: 238 9

10 Positività rilevate : risposta elevata e quindi voglia di imprenditorialità, età media bassa (24-35 anni), uscita dall irregolarita (emersione del sommerso), i settori prevalenti sono servizi alla persona e della distribuzione, alta consapevolezza (professionalità, esperienze lavorative) Criticità rilevate : Poca conoscenza della domanda di mercato da cui discende: necessità di accompagnamento (valutazione ex ante, compilazione domanda, start up) in funzione della debolezza nella capacità imprenditoriale, necessità di monitoraggio e valutazione, in funzione della capacità dell Amministrazione di migliorare i processi ed impattare concretamente sulle persone e sul territorio per creare occupazione di qualità La procedura a sportello risponde a tutto ciò, ma il processo e da accompagnare e presidiare anche perché si sta creando non solo autoccupazione, ma anche nuova occupazione AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI AGEVOLAZIONI PER L AVVIO DI INIZIATIVE DI AUTOIMPIEGO, IN FORMA DI MICROIMPRESE, NEI NUOVI BACINI DI IMPIEGO L Avviso Pubblico ha dato attuazione alla Misura Sviluppo e Consolidamento dell Imprenditorialità con Priorità ai Nuovi Bacini d Impiego - Azione 3.11.b Incentivi (contributi finanziari) e Servizi del POR Calabria attraverso l erogazione di incentivi economici per l avvio di iniziative di autoimpiego in forma di microimprese, con priorità ai nuovi bacini di impiego. L'avviso è, inoltre, coerente con la strategia del POR FSE Calabria 2007/2013, Asse II Occupabilità e rientra nell ambito del Piano Regionale per l Occupazione e il Lavoro Piano d Azione 2008 Possono accedere alle agevolazioni le persone che intendono avviare un attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone. Sono pertanto escluse le ditte individuali, le società di capitali, le cooperative, le società di fatto e le società aventi un unico socio. Le agevolazioni finanziarie sono concesse esclusivamente nella forma di sostegno al reddito delle persone, soci della società di persone che richiede le agevolazioni, che rispettano le seguenti condizioni: - essere maggiorenni alla data di presentazione della domanda; - essere non occupati alla data di presentazione della domanda; 10

11 - essere residenti in Calabria da almeno sei mesi dalla data di presentazione della domanda. I soci che rispondono a questi requisiti devono essere almeno la metà numerica e detenere almeno la metà delle quote di partecipazione. La sede amministrativa ed operativa della società deve essere localizzata nel territorio della regione Calabria. La dotazione finanziaria disponibile per l attuazione dell Avviso ammonta a e ,00 per il finanziamento di circa 240 nuove iniziative di lavoro autonomo. Le iniziative agevolabili possono riguardare esclusivamente i nuovi bacini di impiego definiti dalla Comunicazione al Consiglio e al Parlamento Europeo 95/c 265/03 di seguito elencati. Servizi della Vita Quotidiana Servizi a Domicilio Custodia dei Bambini Nuove Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione Aiuto ai Giovani in Difficoltà e per l Inserimento Lavorativo Servizi per Migliorare la Qualità della Vita Miglioramento dell Alloggio Sicurezza Trasporti Collettivi Locali L attività finanziata deve essere svolta per un periodo di almeno 5 anni a decorrere dalla data di delibera di ammissione alle agevolazioni. Le agevolazioni previste sono di due tipi: a) Agevolazioni finanziarie, per gli investimenti e per il 1 anno di gestione. b) Servizi di sostegno nella fase di presentazione della domanda di partecipazione, di erogazione delle agevolazioni e di avvio dell iniziativa. Le agevolazioni finanziarie concedibili sono: - per gli investimenti, un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato, a copertura del 100% degli investimenti ammissibili; - per la gestione, un contributo a fondo perduto sulle spese relative al 1 anno di attività. AZIONI DI SUPPORTO E INDIRIZZO A LIVELLO CENTRALE 11

12 1. Predisposizione di modelli organizzativi che favoriscono l armonizzazione tra vita professionale e vita privata- (Ob. 4.1 Az.2) In tale azione, il Dipartimento intende lavorare per la realizzazione di azioni di sistema finalizzate a diffondere presso le Regioni Obiettivo Convergenza (anche attraverso azioni da realizzare nell ambito dei rispettivi POR FSE) interventi relativi al telelavoro, part-time, job sharing, banca del tempo, organizzazione dei tempi delle città, congedi parentali. Inoltre si intende predisporre modelli di intervento e di monitoraggio sul fenomeno del mobbing e delle molestie sui luoghi di lavoro. 2. Individuazione di modalità di intervento finalizzate a promuovere la parità di accesso e di promozione nei sistemi del lavoro per le donne- (Ob. 4.1 az. 3) Per valorizzare l enorme potenziale rappresentato dalle donne, e contrastare il sottoutilizzo della risorsa della forza lavoro femminile, è necessario, specie nel Mezzogiorno: - rafforzare le politiche del lavoro che accrescano l occupazione delle donne a partire da una nuova declinazione degli incentivi all occupazione; la condivisione del lavoro di cura che vada al di là delle pratiche di conciliazione; una revisione normativa dei congedi parentali; - realizzare azioni integrate volte ed incidere sui fattori di ostacolo alla riduzione dei differenziali salariali e a favorire una maggiore rappresentanza femminile, sia in termini di inserimento sia di permanenza, in posizioni dirigenziali. - rafforzare e sostenere la presenza delle donne nei settori della ricerca e dell innovazione tecnologica. - potenziare la capacità di intervento dei servizi per l impiego a favore dell occupazione femminile, favorendo la cultura e la pratica di genere all interno dei centri, pubblici e privati, migliorando l efficacia dei servizi di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro e del sistema di rete pubblico-privata multiattore con particolare attenzione all intercettazione dei bisogni delle donne. - attivare iniziative di sostegno e misure di promozione della imprenditorialità femminile in modo da offrire alle donne l opportunità di sviluppare lo spirito imprenditoriale e contribuire allo sviluppo economico e alla competitività, a partire dall accesso ai finanziamenti e alle garanzie, ed al sostegno alle esigenze di condivisione fino a comprendere lo sviluppo di network tra imprenditrici. - promuovere interventi pilota - in una cornice unitaria e organica nell ambito degli interventi previsti dal Ministero Lavoro e dalle Regioni - necessaria a rafforzare l efficacia complessiva delle politiche di emersione per le donne lavoratrici. - intervenire nel campo delle professioni, in particolare quelle professioni che fanno parte di ordini professionali, associazioni, altre forme di protezione collettiva affrontando l adeguatezza delle loro deontologie e delle loro politiche 12

13 nei confronti delle PO e della affermazione dei diritti umani. Ricerche, studi e analisi predisposte dal DPO La necessità di salvaguardare le esigenze di conciliazione tra lavoro e famiglia, apre un ampio ventaglio di interventi e azioni possibili, praticabili dai policy- maker: la riorganizzazione dei tempi e la flessibilità delle modalità organizzative nei luoghi di lavoro (part-time, job-sharing, telelavoro, banca delle ore, orari flessibili), l ammodernamento delle strutture e dei servizi di cura a minori e ad anziani non autosufficienti anche attraverso soluzioni innovative (es. l educatore/trice familiare, i nidi aziendali, la previsione di un elenco badanti e babysitter,ecc ), il sostegno alle politiche per i congedi parentali, il sostegno alle politiche dei tempi per città a misura di donne e uomini con carichi di cura, la sensibilizzazione verso modelli culturali di condivisione degli impegni genitoriali più equi per padri e madri e di promozione di modelli di gestione del rientro post-congedo parentali. L azione di sistema mira, quindi, a riflettere sul modello italiano a partire da una mappatura aggiornata dei servizi di cura, ricreativi e di supporto allo studio, per l infanzia e l adolescenza valorizzandone le peculiarità (l attività potrebbe prevedere la progettazione e realizzazione della scheda informativa di individuazione ed analisi dei servizi di cura dislocati sul territorio di riferimento, la ricognizione delle informazioni già esistenti, la raccolta e rielaborazione degli esiti della ricognizione). Articolazione dell azione in fasi Nel corso del biennio l azione si svilupperà secondo le seguenti fasi: Analisi e sistematizzazione di servizi innovativi di conciliazione realizzate sul territorio con l individuazione dei fattori di replicabilità su territori diversi; Elaborazione di interventi di sistema a livello locale per implementare progetti pilota di conciliazione (es. costituzione elenco badanti e babysitter, ecc ); Interventi di sensibilizzazione del sistema delle imprese sui temi della conciliazione e della valorizzazione delle differenze di genere (es.telelavoro: ricognizione strumenti attuativi nelle imprese che lo attuano). Per la promozione della parità di accesso al mercato del lavoro da parte delle donne, esistono molteplici fattori sui quali intervenire e sui quali il Dipartimento ha disegnato la propria strategia di intervento. L azione del DPO è diretta infatti a intervenire: a supporto delle politiche del lavoro, favorendo incentivi all occupazione e all imprenditorialità femminile; a sostegno delle strutture e dei dispositivi di incontro tra domanda e offerta di lavoro migliorandone l efficacia rispetto ai bisogni delle donne; a promozione di una migliore qualità e qualificazione del lavoro femminile, contrastando il lavoro 13

14 nero, intervenendo contro i fattori che alimentano i differenziali salariali, promuovendo la rappresentanza femminile in posizioni dirigenziali, nei settori della ricerca e dell innovazione e in generale nelle professioni in cui ancora il genere rappresenta, per cultura e per tradizione, una discriminante nell accesso. L attuale scenario imposto dalla crisi economica tuttavia non può far dimenticare quali sono gli obiettivi che l Europa impone agli stati membri in tema di occupazione femminile. La Strategia Europea di Lisbona, riferimento necessario per leggere gli andamenti del mercato del lavoro italiano, impone agli Stati membri il raggiungimento nel 2010 del 60% come quota di occupazione femminile. L Italia, il cui tasso nel 2008 si attesta al 47% deve pertanto colmare un gap di oltre 10 punti percentuali in circa tre anni dopo aver ampiamente disatteso anche l obiettivo intermedio fissato al 57% per il Data la complessità dell oggetto, per il biennio l attività del Dipartimento partirà dalla sistematizzazione degli interventi realizzati nella passata programmazione dei fondi strutturali sia a livello centrale che soprattutto regionale e locale nelle Regioni del Mezzogiorno che rientrano nell Ob. Convergenza per individuare, e in alcuni casi sperimentare, nuovi modelli di intervento, anche integrati, volti a contribuire al raggiungimento della parità di accesso per le donne nei sistemi del lavoro. Articolazione dell azione in fasi Le attività previste saranno realizzate attraverso: Attività preparatoria per la definizione dei modelli di intervento: raccolta, selezione della documentazione di secondo livello relativa agli interventi di promozione della parità di accesso, anche attraverso la ricerca di buone pratiche, finalizzata a dare una panoramica di cosa e quanto è stato finora realizzato e ad individuare approcci innovativi, anche integrati, tra i differenti dispositivi che impattano sull accesso delle donne al mercato del lavoro; indagine sulle criticità seguenti lo start-up relativo all imprenditoria femminile; Definizione di modelli di intervento: costruzione degli strumenti di analisi, osservazione delle esperienze selezionate e loro analisi al fine di individuare gli interventi più efficaci rispetto ai molteplici ambiti di attuazione. In particolare, si tratta di approfondire i dispositivi di intervento e i meccanismi procedurali che hanno ad oggetto i seguenti ambiti: politiche del lavoro: miglioramento del sistema degli incentivi all occupazione femminile e riduzione delle barriere per l accesso ai finanziamenti e alle garanzie a sostegno delle imprenditrici; individuazione di dispositivi per la condivisione del lavoro di cura che accompagnino gli interventi di conciliazione; revisione normativa dei congedi parentali; servizi di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, sia pubblici che privati, e del sistema di rete pubblico- 14

15 privata multiattore, nell ottica di individuare soluzioni per favorire l intercettazione dei bisogni delle donne; qualità e qualificazione del lavoro femminile: individuare interventi e dispositivi, anche integrati, volti a incidere sui fattori di ostacolo alla riduzione dei differenziali salariali e della precarietà, a favorire una maggiore rappresentanza femminile, sia in termini di inserimento sia di permanenza, in posizioni dirigenziali e nei settori della ricerca e dell innovazione tecnologica; intervenire nel campo delle forme di lavoro atipico in ottica di genere; arricchire e migliorare delle azioni già intraprese dal DPO tese a rafforzare l efficacia complessiva delle politiche di emersione per le donne lavoratrici (ad esempio, il progetto Donne sommerse ); Definizione di un panel di interventi finalizzati a garantire la parità di accesso al sistema del lavoro da parte delle donne; Sperimentazione, anche attraverso la promozione di interventi pilota, degli interventi ritenuti prioritari e/o maggiormente efficaci per promuovere la parità di accesso al sistema del lavoro da parte delle donne. Asse Capitale Umano AZIONI A LIVELLO REGIONALE IN CHIAVE DI GENERE PROPOSTE AL TAVOLO DI CONFRONTO 1. Regione Calabria AZIONI DI SUPPORTO E INDIRIZZO A LIVELLO CENTRALE 1 Azioni di sensibilizzazione e diffusione della cultura di genere e sviluppo della Rete delle Pari Opportunità- (Ob. 4.1 Az. 9) Il Dipartimento intende promuovere campagne di comunicazione volte allo sviluppo e rafforzamento della cultura di genere. Nello specifico, si sperimenteranno impostazione metodologiche di prototipi di campagne di sensibilizzazione e comunicazione per le istituzioni territoriali coinvolte. In generale,l insieme delle azioni individuate richiede il rafforzamento del portale quale strumento di diffusione e confronto sull attuazione del mainstreaming di genere e delle politiche di pari opportunità realizzate sul territorio. Il portale, che come noto ha rappresentato una buona prassi a livello europeo, dovrà da un lato 15

16 proseguire nella sua funzionalità di rete tra operatori nazionali e regionali in materia di pari opportunità e dall altro divenire uno strumento operativo di assistenza tecnica alle Regioni Convergenza, in particolare per mettere a disposizione, condividere e utilizzare strumenti conoscitivi, modelli e documenti metodologici, note di chiarimento su quesiti specifici o problematiche comuni, ciò al fine di rendere più agevole il rapporto tra amministrazione centrale e referenti territoriali. Potranno essere inoltre sperimentate metodologie per la costituzione ed animazione di comunità locali, per una gestione integrata delle azioni e delle politiche, la condivisione e il confronto fra metodi ed esperienze di programmazione. 2 Predisposizione di modelli di intervento finalizzati all inserimento e alla permanenza delle donne nei sistemi dell istruzione, della formazione, della ricerca e del sistema sociale e culturale- (Ob. 4.1 az. 4) Il Dipartimento per le pari opportunità nell ambito di tale attività promuove studi ed analisi finalizzati a proporre modalità specifiche di intervento capaci di garantire alle donne una migliore partecipazione attiva nei percorsi di istruzione e formazione, nel sistema sociale e culturale. L azione offre un contributo alle autorità di gestione regionali affinché si avviino processi che inducano a maggiori e qualificate forme di accesso e permanenza delle donne nel sistema economico sociale. Tale filone offre un apporto all obiettivo specifico orientato al superamento dei gap di genere ancora esistenti a carico delle donne nella loro partecipazione attiva. Nello specifico sono previste le seguenti azioni: a. Analisi e studi finalizzati all individuazione delle diverse forme di discriminazione e dei relativi stereotipi ancora oggi esistenti a carico delle donne nei vari ambiti di sistemi dell istruzione e della formazione, nella vita sociale e culturale e nelle loro relazioni; b. Individuazione di modalità di intervento finalizzati a promuovere la parità di accesso, di permanenza e di promozione per le donne, in particolare nei sistemi del lavoro e della formazione. Ricerche, studi e analisi predisposte dal DPO 1. L azione prevede il rafforzamento del portale quale strumento di diffusione e confronto sull attuazione del mainstreaming di genere e delle politiche di pari opportunità, volto a costruire un occasione permanente di condivisione e utilizzazione di strumenti conoscitivi, di documenti metodologici al fine di rendere più agevole il rapporto tra amministrazione centrale e istituzioni locali. Per la realizzazione dell intervento di prevede un unica fase che prevede la messa a regime dell implementazione 16

17 del portale che raccoglierà le esperienze sviluppate nel corso della programmazione al fine di consentire una diffusione delle informazioni in tema di pari opportunità di genere. 2. La linea, avviata nel 2008, con un azione di analisi specifica consistente in uno studio riferito alla presenza e alla condizione delle donne all interno degli ordini professionali, procede secondo tre filoni di attività: ampliare il campo di indagine della rilevazione sulla condizione delle donne all interno degli ordini professionali; avviare un attività di sostegno finalizzata all inserimento e alla permanenza delle donne nei settori della ricerca e dell innovazione; avviare una ricerca su Competenze e genere nel Mezzogiorno; avviare una indagine ricorrente sulle caratteristiche di genere in tema di occupabilità sulle singole figure professionali e sulle diverse Aree occupazionali Asse Capacità Istituzionale AZIONI A LIVELLO REGIONALE IN CHIAVE DI GENERE PROPOSTE AL TAVOLO DI CONFRONTO 1. Regione Calabria AZIONI DI SUPPORTO E INDIRIZZO A LIVELLO CENTRALE 1. Implementazione e consolidamento dell azione di sistema sul monitoraggio e la valutazione in chiave di genere - (Ob.4.1 Az.6) Il lavoro nel settennio trasferirà ed approfondirà quanto già predisposto in tema di valutazione di genere alla luce delle nuove linee guida comunitarie ed avrà l obiettivo di diffondere la cultura della valutazione di genere nei territori in convergenza. L obiettivo è quello di rappresentare un occasione di verifica e di apprendimento rispetto all attuazione delle politiche di pari opportunità. In particolare, l azione mirerà a: a. Trasferimento ed adattamento degli indirizzi e degli strumenti messi a punto per i territori del centro-nord, durante la programmazione , ai territori in Convergenza nel con particolare riferimento agli effetti diretti ed 17

18 indiretti delle politiche di pari opportunità tra donne e uomini nello sviluppo locale; b. Individuazione di nuovi ambiti valutativi e di monitoraggio qualitativo con significative ricadute di genere anche indirette con riferimento in particolare ad aree quali i trasporti, le infrastrutture e tutte quelle aree che interfacciano la famiglia e il sistema dei servizi; c. Studi ed analisi rivolti alla lettura dei contesti in chiave di genere e all individuazione dei fabbisogni della popolazione femminile nelle aree urbane e rurali. Questa azione è finalizzata alla elaborazione di linee guida e alla diffusione di orientamenti, metodologie, metodi e tecniche per il monitoraggio e la valutazione al fine di promuovere un azione sistematica di diffusione della cultura della valutazione in chiave di genere. 2. Sostegno alle iniziative di bilancio di genere - (Ob. 4.1 Az. 7) Verranno realizzate azioni volte a promuovere e a diffondere l adozione del bilancio di genere quale strumento di rendicontazione sociale degli enti pubblici dei territori in convergenza. La finalità è quella di diffondere una cultura dell amministrazione pubblica volta alla trasparenza e alla equità dei propri obiettivi di azione. L apporto di tale filone sarà quello di contribuire ad una migliore e più efficace distribuzione delle risorse pubbliche. La linea prevede attività di supporto ai territorio dell obiettivo convergenza che vogliono intraprendere tale processo. Il supporto si esplicherà seconde le seguenti articolazioni: a. verifica della metodologia applicata alla lettura di genere del bilancio dello Stato e trasferibilità del modello agli altri livelli istituzionali (Regioni, Province, Comuni); b. predisposizione di strumenti operativi; c. supporto ed accompagnamento tecnico-scientifico al progetto di integrazione della dimensione di genere nel bilancio; d. predisposizione e somministrazione di percorsi di accompagnamento e di arricchimento delle competenze relative alla predisposizione dei bilanci in chiave di genere delle risorse umane collocate negli uffici che curano il bilancio in funzione dell internalizzazione delle procedure; 6. azioni di sensibilizzazione rivolte alle istituzioni locali (Regioni, province, Comuni) e alle loro associazioni (Anci, UPI, Conferenza stato regioni), al partenariato sociale, agli enti ed aziende pubbliche (es. Asl); f. costruzione di un archivio/banca dati sulle esperienze realizzate in ambito pubblico g. attivazione di strumenti informativi telematici dedicati al gender budgeting. 3. Sperimentazione della trasferibilità degli indirizzi operativi predisposti per la valutazione in chiave di genere alla valutazione sensibile alle diverse forme di discriminazione(ob. 4.2 az.3) 18

19 Con tale azione il DPO intende utilizzare il know how acquisto nel precedente periodo di programmazione con l azione di sistema sul monitoraggio e la valutazione in chiave di genere, rivisitandola ed aggiornandola in funzione dello sviluppo di modelli metodologici utili a valutare gli effetti diretti ed indiretti delle politiche sui target in condizioni di discriminazioni e di strumenti operativi in ambito valutativo funzionali alla rilevazione dei fabbisogni dei soggetti discriminati. Ricerche, studi e analisi predisposte dal DPO 1.L azione si propone di estendere, trasferire e implementare nei confronti dei territori in Convergenza quanto realizzato attraverso l Azione di Sistema sulla valutazione in chiave di genere (modello V.I.S.P.O.) prevista dalla Misura E1, Azione 1 del PON Obiettivo 3 durante le programmazione di FSE , col fine di promuovere il gender mainstreaming e il principio di pari opportunità nel processo di programmazione, attuazione, monitoraggio e valutazione, in particolare legato alle risorse del FSE, così come richiesto anche dai regolamenti attualmente vigenti. Articolazione dell azione in fasi La linea di attività, partita nel 2008 con l obiettivo di avviare un processo di raccordo e sensibilizzazione e di redigere dei piani di fattibilità riferiti alle modalità per rendere trasversale il principio di pari opportunità, in particolare nei processi e nei sistemi di monitoraggio e valutazione, e per definire ambiti valutativi di approfondimento, per il biennio realizzerà le seguenti attività: raccordo continuo, prevedendo anche l erogazione di momenti di informazione/formazione, coi nuclei/gruppi di lavoro coinvolti nei processi di programmazione (anche attuativa), monitoraggio e valutazione delle AdG dei POR FSE dell Obiettivo Convergenza al fine garantire la trasversalità del principio delle pari opportunità di genere all interno del ciclo programmatorio; analisi in chiave di pari opportunità di genere (Lettura di genere) dei POR e dei PON che interessano l Obiettivo Convergenza a valere sul FSE; affiancamento e supporto tecnico nella realizzazione della analisi in chiave di pari opportunità di genere dei documenti di programmazione del FSE redatti in itinere, compresi i bandi e gli avvisi di gara; affiancamento e supporto tecnico nella definizione di orientamenti, obiettivi, criteri, variabili, indicatori legati al processo di monitoraggio e alle varie fasi del processo valutativo degli interventi a valere sul FSE, a partire dalle principali criticità presenti nei territori regionali in materia di pari opportunità tra i generi; definizione e condivisione con le AdG dei POR e PON FSE di ambiti valutativi di analisi, comprese analisi longitudinali su criticità di pari opportunità tra i generi presenti nei territori e previste anche in altre parti del piano, e 19

20 affiancamento e supporto tecnico alla realizzazione di tali analisi; organizzazione di momenti di confronto e di scambio tra AdG FSE dell Obiettivo Competitività regionale e Occupazione e AdG FSE dell Obiettivo Convergenza volti al trasferimento delle buone pratiche, in tema di programmazione, monitoraggio e valutazione in chiave di genere, realizzate nel periodo e in implementazione nel periodo L azione si propone di agevolare la sperimentazione e di diffondere l adozione del bilancio di genere quale strumento per attuare il gender mainstreaming nelle procedure di programmazione e attuazione della spesa pubblica. L azione è per certi versi in continuità con la precedente programmazione durante la quale è stato sperimentato un primo esercizio di gender auditing in collaborazione con tre territori provinciali dell Obiettivo 3; pertanto, si ritiene opportuno coinvolgere su questa tematica i territori dell Obiettivo Convergenza con l intento di trasferire e implementare uno strumento volto alla promozione della parità tra donne e uomini, così come anche previsto in parte dei POR regionali dello stesso Obiettivo Convergenza. Articolazione dell azione in fasi La linea di attività, partita nel 2008 con l obiettivo di redigere dei piani di fattibilità riferiti alle rispettive attuazioni nei territori in Convergenza, per il biennio realizzerà le seguenti attività: organizzazione di seminari di avvio delle iniziative nei territori interessati e di sensibilizzazione sull avanzamento delle stesse rivolti alle istituzioni, al mondo associativo, al partenariato socio-economico, agli enti e alle aziende pubbliche, alla cittadinanza; predisposizione e attuazione di incontri informativi/formativi rivolti ai livelli di governo (regioni, province, comuni) disponibili ad attuare nei propri territori iniziative di bilancio di genere volti ad agevolare l internalizzazione delle competenze utili per attuare il bilancio di genere; raccordo sulle politiche da sottoporre ad analisi attraverso il bilancio di genere e sull impostazione metodologica da adottare; supporto, accompagnamento e supervisione tecnico-scientifica sulle diverse fasi di attuazione e sui diversi prodotti risultanti dalle iniziative di bilancio di genere. 3. Il tema della lotta alle discriminazione di ogni tipo e lo sviluppo di azioni che garantiscano pari opportunità per tutti rappresenta, come è stato notato già in precedenza, una novità assoluta dell attuale programmazione. Ciò comporta la costruzione di sistemi di conoscenza (analisi), ma anche di valutazione necessari a comprendere se la direzione intrapresa dal nostro Paese su questo importante fronte può considerarsi quella più coerente con gli obiettivi che ci si è posti in sede 20

21 di programmazione. Alla base, quindi, del lavoro valutativo è possibile porre alcuni obiettivi generali che consistono nel portare alla luce elementi (indicatori) che evidenzino la capacità di sostenere le Amministrazioni: nella ricognizione delle fonti e delle informazioni sul target; nella ricognizione e il coinvolgimento degli stakeholders; nel supporto di analisi e la messa in trasparenza delle teorie degli attori a livello locale; nell essenziale sostegno alla definizione articolata di politiche antidiscriminazione e la loro attuazione integrata. Considerata la sperimentalità dell azione tre saranno le macro attività che saranno realizzate nel biennio: Adattamento del modello V.I.S.P.O. alla possibilità di definire strumenti e percorsi per valutare le iniziative volte a combattere e superare le diverse forme di discriminazione a valere sul FSE; Raccordo con le AdG - FSE per concordare affondi valutativi e indicatori utili per la valutazione degli interventi rivolti ai target che vivono condizioni di discriminazione; verifica della possibilità di integrare nei sistemi di monitoraggio campi informativi in grado di rilevare e misurare azioni di mainstreaming delle politiche antidiscriminatorie a valere sul FSE. Una costante consultazione generale dei destinatari e degli stakeholders che operano nell ambito di attuazione del POR e PON FSE nel corso e soprattutto al termine del programma dovrebbe, altresì, accertare in maniera non ambigua se: i cambiamenti avvenuti siano andati nella direzione auspicata e siano apparsi adeguati in relazione alla discriminazione subita. e se vi sia una effettiva crescita della capacity building sul tema delle discriminazioni. Asse Inclusione Sociale AZIONI A LIVELLO REGIONALE IN CHIAVE DI GENERE PROPOSTE AL TAVOLO DI CONFRONTO 1. Regione Calabria 21

22 AZIONI DI SUPPORTO E INDIRIZZO A LIVELLO CENTRALE 1.Individuazione e diffusione di modalità specifiche di intervento per il superamento degli stereotipi riferiti alle differenze derivanti dalla razza o dall origine etnica, dalla religione o dalla diversità di opinione, dalla disabilità o dall età, così come dall orientamento sessuale (Ob.4.2 Az. 1) Con tale azione il DPO intende promuovere analisi e studi che consentano di individuare gli stereotipi a carico dei gruppi discriminati nel vari ambiti del sistema educativo, nel mercato del lavoro, nella vita sociale e culturale e le loro relazioni. Tali studi ed analisi saranno finalizzati alla predisposizione e definizione di strumenti e modalità di intervento utili al riconoscimento ed al rafforzamento delle competenze dei gruppi in condizione di discriminazione e all inserimento attivo nel sistema socio-economico. 2. Promozione di reti interistituzionali a supporto del lavoro dei target che vivono in condizioni di svantaggio (Ob Az.2) Con tale azione il DPO si prefigge di predisporre linee guida di indirizzo/orientamento per la costruzione di partenariato pubblico/privati, a carattere economico e sociale, in grado di indirizzare lo sviluppo del territorio in termini di inclusione sociale dei target soggetti a forme di discriminazione. Tale azione sarà completata dall individuazione e predisposizione di proposte di modalità di intervento per la costituzione di reti territoriali volte a sviluppare modelli di intermediazione culturale. 3. Predisposizione di modelli organizzativi che favoriscono l armonizzazione tra vita professionale e vita privata (Ob.4.1- Az.2) In tale azione, il Dipartimento intende lavorare per la realizzazione di azioni di sistema finalizzate a diffondere presso le Regioni Obiettivo Convergenza (anche attraverso azioni da realizzare nell ambito dei rispettivi POR FSE) interventi relativi al telelavoro, part-time, job sharing, banca del tempo, organizzazione dei tempi delle città, congedi parentali. Inoltre si intende predisporre modelli di intervento e di monitoraggio sul fenomeno del mobbing e delle molestie sui luoghi di lavoro. Ricerche, studi e analisi predisposte dal DPO 1. L attività in oggetto si colloca in continuità con quanto avviato nel corso della precedente annualità, nel quadro della costruzione di un sistema di governance delle pari opportunità per tutti a livello territoriale finalizzato ad applicare le normative europee che intervengono a garanzia delle diverse forme di discriminazione. 22

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