per il triennio Audizione di Aldo Minucci Presidente ANIA Commissioni Riunite Camera dei Deputati Senato della Repubblica

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1 Attività conoscitiva preliminare all esame dei documenti di bilancio per il triennio Audizione di Aldo Minucci Presidente ANIA Commissioni Riunite V (Bilancio, tesoro e programmazione) Camera dei Deputati e 5ª (Programmazione economica, bilancio) Senato della Repubblica Roma, 24 ottobre 2012

2 Signori Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori, Desidero innanzitutto ringraziare i Presidenti Giorgetti e Azzollini per aver voluto invitare e ascoltare l Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici sulle misure contenute nel Disegno di Legge di Stabilità presentato alla Camera dei Deputati dal Governo nei giorni scorsi. Introduzione La situazione economica generale continua a presentare forti criticità, soprattutto nell area dell euro. La crisi che, da oltre un anno, colpisce i titoli sovrani dei Paesi europei più indebitati rischia di allontanare ulteriormente le prospettive di un rapido ritorno a un percorso di crescita. La necessità di intervenire con misure incisive sul fronte della spesa e del debito pubblico impone vincoli crescenti all azione di politica economica. Per riportare sotto controllo l andamento della finanza pubblica il nostro Paese ha adottato numerosi provvedimenti, che hanno certamente evitato che la situazione precipitasse. Purtroppo ancora non possiamo dire che il pericolo sia passato. Da un lato, il differenziale di rendimento dei nostri titoli di Stato rispetto a quelli tedeschi, il cosiddetto spread, nonostante gli andamenti positivi registrati da fine luglio per effetto del deciso intervento della Banca Centrale Europea, si mantiene ancora lontano dal valore coerente con i fondamentali economici, valore pari, secondo le stime della Banca d Italia, a 200 punti base. Dall altro, non sembra scongiurato il rischio di un effetto contagio innescato dal precipitare della situazione in altri paesi, che potrebbe vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fatti finora. Quanto all economia reale, infine, la maggior parte dei centri di ricerca ha spostato le previsioni di ripresa alla seconda metà del 2013: consumi e investimenti, infatti, si contraggono, la disoccupazione sta aumentando rapidamente toccando soprattutto giovani e donne, la tassazione su famiglie e imprese ha raggiunto livelli elevatissimi, non sostenibili. 2

3 La Legge di Stabilità Siamo consapevoli che la stabilità dei conti pubblici rappresenti un passo imprescindibile verso la ripresa ma riteniamo anche che, nella fase attuale, occorra coniugarla con politiche attive al sostegno di famiglie e imprese. Va in ogni modo evitato di entrare nel circolo vizioso, per cui un calo del PIL che non consentisse di raggiungere l obiettivo del pareggio di bilancio, renderebbe necessarie manovre di riequilibrio che finirebbero per aggravare la recessione. L unico modo per spezzare questo circolo è influire in modo deciso sui fattori fondamentali di crescita, creando le condizioni per stimolare investimenti e consumi. Vanno in questa direzione alcune misure contenute nella Legge di Stabilità, quali la detassazione degli incrementi salariali legati alla produttività, la previsione di una rapida implementazione della direttiva sui pagamenti alle imprese che, almeno per il futuro, dovrebbe aiutare a ripristinare la liquidità necessaria per il normale funzionamento dei rapporti di credito commerciale. Non possiamo ignorare, tuttavia, che sono presenti nel testo forti criticità legate ad altre misure, dal contenuto potenzialmente recessivo. 1. Trattamento fiscale degli oneri deducibili e detraibili Il testo prevede, con effetto retroattivo sul periodo d imposta 2012, un sostanziale ridimensionamento del perimetro di deducibilità e detraibilità per molte categorie di oneri; sono esclusi i contribuenti con un reddito complessivo non superiore a euro. Con riguardo a taluni oneri deducibili dal reddito (sono esclusi i contributi versati alle forme pensionistiche complementari, ma non i contributi versati ai fondi sanitari) e alla maggior parte degli oneri detraibili dall imposta, viene introdotta una franchigia annua di 250 euro. La misura interessa anche le spese per premi per assicurazioni aventi ad oggetto il rischio di morte o 3

4 invalidità permanente, o per coperture long term care, sostenute nel 2011 da oltre 6 milioni di italiani. Per gli oneri detraibili viene altresì introdotto come limite massimo l importo di euro annui. In sostanza si potrà detrarre dall imposta in tutto (indipendentemente dalla tipologia di oneri sostenuti e dall ammontare complessivo) non più di 570 euro all anno. Sono escluse da tale plafond alcune spese, come quelle sanitarie. Pur comprendendo le ragioni di queste misure che sono legate al contenimento della spesa, non possiamo non esprimere la nostra perplessità. L imposizione del tetto di euro sul totale delle spese detraibili porterà a conseguenze negative sulla domanda delle famiglie di protezione e credito, soprattutto se si tiene conto del fatto che tra le spese che concorrono al tetto vi sono anche gli interessi passivi pagati per i mutui per l acquisto o la ristrutturazione della prima casa. Tra le spese che concorrono al raggiungimento del tetto vi sono anche quelle sostenute per acquistare polizze vita di puro rischio che, pur continuando in teoria a beneficiare del vantaggio fiscale commisurato al limite di euro (1.291 meno la franchigia di 250 euro), potrebbero non essere detratte parzialmente o nella loro interezza in presenza ad esempio di un mutuo sulla prima casa anche di modesta entità. Nostre elaborazioni sui dati dell Indagine sui bilanci delle famiglie italiane condotta dalla Banca d Italia stimano che quasi un quarto delle famiglie italiane che beneficiano ora di questo sgravio si troverebbero in tale situazione. L ANIA ritiene che si tratti di un provvedimento che colpisce quelle famiglie che si vogliono proteggere dal rischio di trovarsi in una condizione di improvvisa povertà in seguito al decesso di un familiare percettore di reddito o, ancora, che desiderano tutelarsi contro il rischio di non autosufficienza di qualcuno dei componenti la propria famiglia. 4

5 Comprendiamo le esigenze di finanza pubblica, ma non possiamo non sottolineare che la misura non sarebbe coerente con l obiettivo, nostro ed europeo, di favorire una maggiore responsabilizzazione degli individui e delle famiglie in materia di welfare. Assistiamo infatti a un forte aumento della domanda di protezione (sanità, assistenza, sostegno alle famiglie) che non potrà essere coperto da un corrispondente aumento della spesa sociale in una fase nella quale è imperativo per il nostro Paese ridurre significativamente il suo debito. Come assicuratori affermiamo da tempo la necessità di un nuovo sistema di welfare, basato sulla cooperazione fra pubblico e privato. È ora che questo tema sia posto al centro del dibattito politico. 2. La Tobin tax La manovra prevede, inoltre, l introduzione della cosiddetta Tobin tax, ossia una tassa sulle transazioni finanziarie, che inciderà anche sull operatività delle imprese di assicurazione nei loro investimenti a copertura delle riserve tecniche, ossia nell attività di investimento a favore degli assicurati. Viene infatti introdotta un imposta di bollo dello 0,05% sulla compravendita di azioni e altri strumenti partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato, nonché sul valore nozionale delle operazioni su strumenti finanziari derivati, diverse da quelle su titoli di Stato, in cui una delle controparti sia residente nel territorio dello Stato. Questo tipo di tassazione è indirettamente una imposta sul risparmio. Perciò, riteniamo che, affinché l imposta sia efficace nel limitare i movimenti speculativi ed evitare fughe di capitali verso mercati dove questo tipo di imposta è assente (o meno stringente), sia fondamentale che la sua applicazione avvenga in maniera uniforme nel maggior numero di paesi e attraverso un aliquota armonizzata. A questo proposito, appare opportuno accelerare i lavori nell ambito della c.d. procedura di cooperazione rafforzata (cui hanno aderito 10 paesi: Germania, Francia, Italia, Spagna, Austria, 5

6 Belgio, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Grecia) per arrivare a un provvedimento europeo in materia. 3. L aumento dell aliquota di tassazione sulle riserve matematiche dei rami vita Nel disegno di legge è inclusa una disposizione che innalza l aliquota di tassazione delle riserve matematiche dei rami vita, dallo 0,35% allo 0,50%, per il 2012 (con versamento a giugno del 2013), e allo 0,45%, a decorrere dall anno successivo. Le riserve matematiche sono passività caratteristiche del bilancio delle imprese di assicurazione vita e, da un punto di vista economico, costituiscono crediti degli assicurati. Assoggettare ad imposta le riserve tecniche significa ridurre il rendimento degli investimenti a beneficio degli assicurati, minando alla base i presupposti della capitalizzazione e riducendo nel contempo la capacità di investimento delle compagnie. L imposta in esame non è una tantum, ma è applicata ogni anno sullo stock delle riserve matematiche dei rami vita risultanti dal bilancio di esercizio (art. 1, commi 2 e 2-bis, del decretolegge 24 settembre 2002, n. 209, convertito dalla legge 22 novembre 2002, n. 265, e successive modificazioni). Le imposte versate costituiscono credito da utilizzare: per il versamento delle ritenute e delle imposte sostitutive applicate sui rendimenti dei capitali corrisposti in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita; in compensazione delle imposte e dei contributi ai sensi dell art. 17 del D.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241, senza alcun limite, ovvero ceduto a società o enti appartenenti al gruppo con le modalità previste dall articolo 43-ter del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, per l importo corrispondente in ciascun anno alla differenza tra l imposta versata per il quinto anno precedente e l ammontare complessivo delle predette imposte sostitutive e ritenute da versare nell anno stesso. 6

7 L aumento progressivo dell aliquota nel corso degli anni, dallo 0,20 per cento, come previsto inizialmente nel 2002, allo 0,35 per cento (aliquota ora vigente), ha comportato un esposizione creditoria crescente infruttifera di interessi nei confronti dell Erario pari attualmente a circa 4,3 miliardi. È evidente che le modalità di recupero sopradescritte non consentono un riassorbimento in tempi ragionevoli dello stock accumulato. A maggior ragione, è ipotizzabile che i nuovi incrementi di imposta, derivanti dall aumento dell aliquota, pari a 623 milioni (per il 2012, con il versamento a giugno 2013) e a 415 milioni (a decorrere dall anno successivo), resteranno crediti immobilizzati sine die. Il settore assicurativo vita potrebbe, innanzitutto, subire effetti molto negativi sui flussi di liquidità, che già risentono sia del calo della nuova produzione sia di un aumento dei riscatti determinato dalla difficile congiuntura per le famiglie. Occorre pertanto valutare, in primo luogo, l opportunità di eliminare il previsto incremento di imposta derivante dall aumento dell aliquota, facendo salvo eventualmente quello da versare nel 2013, nella consapevolezza che è necessario rispettare il programmato pareggio di bilancio strutturale per il Ciò al fine di evitare un aumento strutturale del credito. In ogni caso, appare improcrastinabile individuare misure dirette ad accelerare il recupero dello stock del credito che, come detto, al momento ammonta a 4,3 miliardi di euro. 4. Riallineamento dei valori fiscali ai maggiori valori di bilancio Registriamo infine con preoccupazione che il disegno di legge in questione dispone un ulteriore aggravio della tassazione a carico delle imprese che deriva, tra l altro, dalle disposizioni previste dall art. 12, commi 23-26, del d.d.l. in esame, le quali penalizzano, da un lato, la deducibilità dell ammortamento, ai fini fiscali, dei maggiori valori civilistici affrancati con l applicazione di un imposta sostitutiva del 16% e, dall altro, anticipano i termini per il versamento di tale imposta. 7

8 Si tratta dei maggiori valori iscritti sulle partecipazioni di controllo nel bilancio di esercizio dell avente causa di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, conferimento d azienda) emersi in conseguenza delle medesime, a condizione che gli stessi risultino iscritti in modo autonomo nel bilancio consolidato come avviamento, marchi d impresa e altre attività immateriali. Nella sostanza, l ammortamento viene differito di cinque periodi di imposta rispetto a quanto originariamente previsto. Inoltre, il versamento dell imposta sostitutiva, previsto in origine in 3 rate, andrà effettuato in unica soluzione entro il 16 giugno Su tale misura non possiamo che esprimere la nostra contrarietà perché essa modifica a posteriori le condizioni che hanno indotto le imprese a richiedere l applicazione di tale regime e a versare l imposta sostitutiva. Riteniamo comunque che sarebbe opportuna l introduzione di una disposizione che confermi la possibilità di contabilizzare il versamento dell imposta sostitutiva alla stregua di attività per imposte anticipate (DTA), così come operano i soggetti IAS. In tal modo anche i soggetti non IAS potrebbero, ricorrendone le condizioni, trasformare dette DTA in crediti di imposta facilmente e prontamente liquidabili, in base all art. 2, commi da 55 a 58, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n In conclusione, il settore assicurativo è pronto ad offrire la propria collaborazione in questa difficile fase per contribuire a portare il Paese verso una nuova fase di sviluppo, auspicando che accanto alle imprescindibili esigenze di bilancio pubblico si tenga anche conto della necessità di misure volte a favorire il rapido avvio di una fase di ripresa. Signori Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori, nel ringraziarvi per l attenzione riservataci, confermiamo che l ANIA è sin d ora a disposizione per ogni eventuale precisazione o approfondimento di quanto esposto. 8

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