Influenza suina A/H1N1v Raccomandazioni alle persone con fibrosi cistica

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1 Influenza suina A/H1N1v Raccomandazioni alle persone con fibrosi cistica Informazioni generali La nuova influenza A(H1N1) è un infezione virale acuta dell'apparato respiratorio con sintomi fondamentalmente simili a quelli classici dell'influenza: febbre ad esordio rapido, tosse, mal di gola, malessere generale. Come per l'influenza classica sono possibili complicazioni gravi, quali la polmonite. Questa forma influenzale, in base alle informazioni attuali, dovrebbe determinare una pandemia considerata lieve ovvero con un impatto non devastante per la popolazione e la vita sociale. Vi è un alto rischio di contagio tra persone, ma una bassa pericolosità (le complicanze e la mortalità stimata non sono superiori alle forme influenzali del passato). Quello che preoccupa le istituzioni è la quantità complessiva di casi stimata nel doppio/triplo dei casi rispetto ad una stagione influenzale interpandemica e conseguentemente con una quota di casi complicati, seppur rari, maggiore del normale. Come per l influenza stagionale normale, le persone con fibrosi cistica non hanno più facilità ad ammalarsi del resto della popolazione generale, ma in caso di malattia possono avere complicanze respiratorie e pertanto devono seguire le regole raccomandate in corso di malattia febbrile:contattare il medico, bere a sufficienza per evitare la disidratazione assumere, se necessario, farmaci per febbre, mal di testa, vomito. Che cosa fare per ridurre il rischio di contagio: coprire con un fazzoletto naso e bocca quando si starnutisce lavare frequentemente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo aver tossito o starnutito o aver frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici evitare di toccare occhi, naso, bocca con le mani non pulite Quali sono i sintomi? febbre, tosse, dolori ai muscoli e alle articolazioni, mal di testa Che cosa fare: rimanere a casa se ammalati contattare il medico in caso di sintomi Che cosa non fare: non assumere antibiotici, vitaminici o farmaci anti-virali come preventivi Vaccinazione: come per le altre forme di influenza, la vaccinazione è consigliata alle persone con fibrosi cistica non interferisce con l azione dei farmaci specifici assunti. la normale vaccinazione anti-influenzale stagionale non offre protezione per l influenza suina per questo utilizzare la vaccinazione specifica per virus s A /H1N1v

2 Farmaci antivirali (Relenza e Tamiflu) Possono essere prescritti dal medico per trattamento (in tal caso devono essere assunti quanto prima dall inizio dei sintomi) Possono essere prescritti dal medico, in casi selezionati, per profilassi nel periodo di massima diffusione del virus o in caso di presenza in famiglia di casi conclamati. Nella stagione invernale 2009/2010 i vaccini anti-influenzali disponibili, quindi, sono due: il vaccino antinfluenzale trivalente contro l' epidemia stagionale; il monovalente A/H1N1 contro il ceppo pandemico. E ormai avviata dal 1 ottobre 2009, in applicazione della Circolare Ministeriale del 23 luglio 2009, la campagna di vaccinazione contro l influenza stagionale con il vaccino già disponibile. Tale campagna interessa le consuete categorie: Soggetti di età pari o superiore a 65 anni Addetti ai servizi essenziali (personale sanitario e di assistenza, personale di pubblica sicurezza, ecc.) Soggetti di età inferiore a 65 anni affetti da patologie croniche (compresi quindi i soggetti con fibrosi cistica) Anche la campagna di distribuzione del vaccino pandemico è stata avviata a favore delle seguenti categorie: Addetti ai servizi essenziali Soggetti affetti da patologie croniche (compresi quindi i soggetti con fibrosi cistica) Le due vaccinazioni possono essere eseguita a distanza di almeno tre settimane una dall altra o contemporaneamente, per soggetti a particolare rischio può essere valutata la possibilità di accorciare il tempo tra le due vaccinazioni Al momento, in vista della stagione invernale e della pandemia da virus influenzale A/H1N1v, vengono dati alcuni consigli specifici ai pazienti con fibrosi cistica CONSIGLIO 1 E opportuno effettuare il vaccino antinfluenzale per la stagione ed eventualmente, a giudizio del curante, la vaccinazione anti-pneumococcica (il vaccino antinfluenzale e antipneumococcico possono essere inoculati nella medesima seduta vaccinale, uno per braccio). E opportuno estendere la vaccinazione anti-influenzale stagionale a familiari e conviventi dei pazienti con fibrosi cistica per creare una barriera protettiva intorno a questi soggetti, riducendo la circolazione e quindi la trasmissione del virus. Non è necessario sospendere l eventuale trattamento con farmaci immunosoppressori per poter effettuare la vaccinazione antinfluenzale.

3 CONSIGLIO 2 I pazienti devono consultare immediatamente il proprio medico curante in caso di comparsa di sintomi influenzali. Di regola non vi è necessità di ricovero ospedaliero. Va ricordato che i sintomi della influenza A/H1N1v sono simili a quelli dell influenza stagionale: febbre improvvisa oltre 38 associata a tosse o naso chiuso o occhi arrossati e dolori muscolari diffusi, stanchezza o mal di testa. In caso di comparsa di questi sintomi va subito iniziato un trattamento con antivirali quali Oseltamivir (Tamiflu) o Zanamivir (Relenza). Il trattamento va iniziato entro i primi 2 giorni, alla dose indicata ( 2 compresse al giorno per gli adulti ), e protratto per 5 giorni. CONSIGLIO 3 Il paziente con influenza dovrà rimanere in casa almeno fino al giorno successivo alla scomparsa dei sintomi. CONSIGLIO 4 L impiego preventivo di farmaci antivirali è sconsigliato, così come nel resto della popolazione. Questa misura può essere tuttavia eccezionalmente presa, dietro stretta e rigorosa prescrizione specialistica, per pazienti in condizioni di rischio particolarmente elevato e gravi malattie concomitanti. In questi casi, le dosi di farmaci antivirali sono diverse da quelle usate a scopo terapeutico e la durata del trattamento è più prolungata

4 NOTA Poiché sono state sollevate perplessità sulla presenza di squalene nei preparati di vaccino per l influenza AH1N1, si riporta di seguito una nota informativa.. Lo squalene, una sostanza che fino a pochi mesi fa era nota solo ai produttori di vaccini influenzali e a qualche esperto biochimico, è diventata la sostanza di cui ormai si parla, quasi sempre a sproposito, anche nei mercati rionali. Il nome è chiaramente evocativo di un pericoloso animale dei mari tropicali ma la sostanza in sé è quanto di più biologico e naturale esista: si tratta di un composto addirittura essenziale per la vita in quanto viene usato dal nostro organismo come un mattone per costruire ormoni steroidei ed altre sostanze lipidiche. Negli Stati Uniti, è stato calcolato che di squalene se ne ingerisce con la dieta normale circa 25 mg al giorno. Infine, squalene può trovarsi nei cosmetici assai comuni quali rimmel, rossetto e borotalco, fino a concentrazione assai elevata (50%), in immunologia si è scelto di puntare su questa sostanza come adiuvante. L uso vaccinale dello squalene nasce dalle osservazioni che le emulsioni di sostanze lipidiche in acqua sono potenti stimolatori dell immunità innata. A dosi molto basse (microgrammi) l emulsione di squalene in acqua attiva potentemente le cellule che presentano l antigene ai linfociti, in particolare le cellule dendritiche, che secernono quindi le citochine che indirizzano le risposte anticorpali e/o citotossiche sul bersaglio antigenico. Sia gli studi clinici che i dati di sorveglianza immunologica nei vaccinati dimostrano l elevata capacità di questo adiuvante nel potenziare la risposta anticorpale contro il virus influenzale, permettendo un notevole risparmio della quantità di antigene adoperato. Due adiuvanti a base di squalene sono stati approvati per l uso nei vaccini influenzali in Europa. I vaccini formulati con emulsioni in acqua di squalene hanno una relativa maggiore reattogenicità locale dei vaccini senza emulsioni, anche se si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di eventi transitori e limitati ai primi 2-3 giorni dalla vaccinazione. Questi eventi infiammatori possono colpire fino al 30% dei vaccinati. Oltre alla piressia ed alla cefalea, osservata in circa il 20% dei vaccinati, l evento sistemico più frequente è l altralgia/mialgia, osservata nel 15% circa dei vaccinati. Tuttavia, gli eventi avversi non-transitori e gravi quali gli eventi che richiedono ospedalizzazione, le neuropatie ed il decesso sono molto rari e non sono più frequenti nelle persone che ricevono vaccini con squalene rispetto alle persone che ricevono vaccini senza adiuvanti. I dati del sistema di sorveglianza delle reazioni avverse raccolti dall AIFA durante l attuale vaccinazione contro il virus A/H1N sono, al momento, perfettamente in linea con quanto ci si aspetta dai risultati delle prove cliniche del Focetria. In conclusione, lo squalene è un composto naturale che adoperato artificialmente come emulsione in acqua ed iniettato per via intramuscolare costituisce un potente adiuvante che rende possibile una efficace immunizzazione, in genere con una singola dose vaccinale (almeno negli adulti), a costi contenuti in termini di tollerabilità locale ed effetti sistemici lievi e generalmente transitori. In particolare garantendo, come si è visto da studi sperimentali una protezione anche contro virus mutati. Il testo è stato redatto dal Prof. Fabrizio Pregliasco (Dipartimento di Sanità Pubblica - Microbiologia -Virologia, dell Università degli Studi di Milano)

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