PANEL 1: ENERGIA. Signor Presidente Ermolli, caro Ministro Khelil colleghi Ministri, amici imprenditori, signore e signori,
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1 FORUM ECONOMICO-FINANZIARIO PER IL MEDITERRANEO PANEL 1: ENERGIA (Milano, 20 luglio 2009, ore 15) Signor Presidente Ermolli, caro Ministro Khelil colleghi Ministri, amici imprenditori, signore e signori, INTERVENTO INTRODUTTIVO DEL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO ON. CLAUDIO SCAJOLA il Forum di oggi costituisce un importante occasione di riflessione e confronto sulle prospettive di collaborazione per i Paesi della regione mediterranea di fronte alle impegnative sfide che ci attendono. Il Mediterraneo è da sempre luogo di incontro, di commercio, di dialogo tra i popoli che vivono sulle sue sponde; le relazioni tra i Paesi dei tre continenti che si affacciano su questo mare hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo di civiltà e di economie tra loro fortemente collegate. Gli stretti legami che ci uniscono costituiscono una grande risorsa per definire politiche condivise e un percorso di sviluppo energetico sostenibile, che ci consenta di competere insieme, con maggiore efficacia, nell economia globale. La sfida energetica può essere superata in modo più efficace e tempestivo se i Paesi della regione mediterranea Paesi produttori, consumatori e di transito sapranno valorizzare le loro complementarietà e interdipendenze, intensificando il dialogo e la collaborazione. Il quadro nel quale Governi, imprese energetiche, istituzioni finanziarie internazionali si trovano ad agire si è profondamente modificato nel corso dell ultimo anno. 1
2 La situazione economico-finanziaria internazionale rimane incerta, anche se si intravedono primi segnali di miglioramento e di ripresa. La crisi rende più difficili le grandi sfide che i Paesi della regione mediterranea debbono affrontare: la promozione degli investimenti per assicurare servizi energetici accessibili e competitivi, la difesa dell ambiente, la lotta contro il cambiamento climatico, l avvio ed il rafforzamento di processi di sviluppo anche nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo. Nuovi investimenti energetici sono dunque necessari per le attività di esplorazione, sfruttamento e trasporto di idrocarburi, per l ammodernamento dei sistemi elettrici e per l uso efficiente dell energia. Negli ultimi dieci mesi la riduzione della domanda ha determinato significative riduzioni dei prezzi del petrolio e del gas. I grandi progetti internazionali per la ricerca e lo sfruttamento di nuove risorse e per la costruzione delle infrastrutture di raffinazione e di trasporto vengono oggi ritardati o cancellati. I dati dell Agenzia Internazionale dell Energia mostrano che le imprese petrolifere hanno cancellato o rinviato in tutto il mondo investimenti per circa 170 miliardi di dollari, una cifra che nel futuro prossimo può significare una minore offerta pari ad almeno 2 milioni di barili di petrolio al giorno. E questo trend negativo potrebbe anche accentuarsi. Non meno significativo secondo l Agenzia è il taglio dei progetti nel settore del gas naturale che comporterebbe una flessione nella capacità programmata di quasi 30 milioni di metri cubi di gas al giorno. Una forte riduzione degli investimenti riguarda anche il settore elettrico. *** Dobbiamo intervenire oggi per fare in modo che, quando l economia mondiale tornerà a crescere, i Paesi del Mediterraneo Allargato siano in grado di rispondere prontamente alle nuove condizioni di mercato e di rilanciare i grandi progetti energetici. Per questo occorre intensificare i nostri rapporti: una collaborazione più stretta può aiutarci a favorire la ripresa degli 2
3 investimenti e ad attuare con successo le strategie per ridurre le emissioni di gas con effetto serra nell atmosfera e limitare il surriscaldamento del pianeta. Le conseguenze del cambiamento climatico potrebbero essere particolarmente gravi nella regione mediterranea, esposta al rischio di estensione dei fenomeni di desertificazione. Nel corso del Summit G8 de l Aquila i Capi di Stato e di Governo hanno deciso che l atteso incremento della temperatura media del pianeta non dovrà superare i due gradi centigradi e che le emissioni complessive di anidride carbonica dovranno essere almeno dimezzate entro l anno Tutti i Paesi sono chiamati a collaborare secondo le proprie responsabilità e possibilità. La cooperazione in materia energetica costituisce oggi un elemento decisivo nei rapporti euro-mediterranei, le cui potenzialità non sono ancora del tutto sfruttate, sebbene siano stati registrati importanti progressi. Un dialogo più intenso tra Governi, imprese e istituzioni finanziarie nel settore dell energia può rilanciare il processo di Barcellona, nel quadro della neo-costituita Unione per il Mediterraneo, consentire un adeguamento degli strumenti di attuazione e dare continuità e rinnovato slancio alle iniziative e agli investimenti nella regione. Nel passato sono stati avviati diversi programmi di collaborazione per la regione mediterranea, che hanno visto la partecipazione dei governi degli Stati membri dell Unione europea e dei Paesi nonmembri. Ritengo che, per il successo di questi programmi e delle altre iniziative che potranno nascere anche grazie al Forum di oggi, siano necessarie due condizioni. Innanzitutto, è opportuno che insieme ai governi e alle loro amministrazioni partecipino fin dall inizio le imprese e le istituzioni finanziarie interessate. In secondo luogo, occorre prevedere forme di armonizzazione dei mercati nazionali dell energia, che conducano a norme, 3
4 comportamenti e regole condivisi. L obiettivo di lungo periodo dovrebbe essere la convergenza dei mercati euro-mediterranei dell energia verso un mercato integrato e interconnesso nella regione. Un interessante riferimento, a mio giudizio, è la Comunità dell energia che l Unione europea ha promosso e attuato per la regione balcanica. Nella stessa prospettiva, l armonizzazione delle politiche dei Paesi della regione mediterranea è favorita da iniziative come la collaborazione tra autorità e organismi di regolazione nel campo dell energia, organizzata dal Gruppo di lavoro mediterraneo su elettricità e gas (MEDREG). *** L Italia intende collaborare con altri Paesi, favorire il partenariato tra Governi, imprese e istituzioni finanziarie per la realizzazione di infrastrutture e corridoi energetici di interesse generale per la regione mediterranea e per attuare programmi per lo sviluppo sostenibile dei sistemi energetici nazionali. Tra i progetti di interesse generale vi sono lo sviluppo delle interconnessioni e dei collegamenti che, soprattutto nei settori dell elettricità e del gas naturale, consentirebbero ai Paesi della regione di collegarsi tra di loro e con i Paesi europei. Ulteriori progetti potranno collegare i Paesi della regione mediterranea con le regioni vicine: Medio Oriente e Africa subsahariana. Per la sua posizione geografica, l Italia può diventare una piattaforma di scambio e di transito dell energia, un hub energetico dal Mediterraneo verso l Europa. Il Governo Berlusconi favorisce e promuove questa strategia che prevede la realizzazione di nuovi gasdotti ed elettrodotti: il gasdotto GALSI collegherà l Algeria con la penisola italiana attraverso la Sardegna, mentre il gasdotto ITGI consentirà di accedere, attraverso la Grecia e la Turchia, alle risorse di gas della regione del Caspio. Sono, inoltre, in fase di progettazione elettrodotti che collegheranno la Tunisia con la Sicilia, il Montenegro e l Albania 4
5 con la dorsale elettrica dell Adriatico. La strategia del Governo italiano ha l obiettivo di rafforzare la sicurezza energetica nazionale e di promuovere, d intesa con altri Stati europei vicini, interconnessioni che consentano di diversificare l approvvigionamento energetico a condizioni competitive. Occorre, inoltre, affrontare insieme la questione della logistica del petrolio e dei suoi derivati, per razionalizzare il sistema dei trasporti attraverso il Mediterraneo, riducendo l impatto ambientale. Sono convinto che l Italia, disponendo di un mercato dell energia libero e concorrenziale, possa meglio di altri svolgere questo ruolo di ponte tra Mediterraneo ed Europa. Per i programmi di sviluppo sostenibile dei sistemi energetici, ritengo che debba essere portato ad attuazione il progetto prioritario energie alternative e piano solare, previsto dall Unione per il Mediterraneo. La Commissione Europea ha stanziato 5 milioni di euro per il Piano Solare del Mediterraneo: il Governo italiano appoggia questa iniziativa e sta definendo le misure più idonee per darvi concreta attuazione. Proponiamo di definire insieme un programma con obiettivi di breve e di lungo periodo e con strumenti di finanziamento per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell efficienza energetica, anche favorendo il coordinamento e lo scambio di informazioni tra programmi sub regionali esistenti. Contribuendo alla definizione e approvazione del pacchetto Clima-Energia, il Governo italiano ha chiesto e ottenuto che agli impegni di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia si possa far fronte anche attraverso iniziative in Paesi collegati direttamente o indirettamente alla rete elettrica europea. Non solo: agli impegni di riduzione delle emissioni di gas con effetto serra si può in parte ottemperare attraverso l accreditamento di meccanismi flessibili e la loro valorizzazione sul mercato europeo dei permessi ad emettere. I Paesi mediterranei, anche quelli che non sono membri dell Unione europea, possono trarre grande giovamento da queste 5
6 opportunità, che rafforzano gli storici legami che ci uniscono. L Italia ha già avviato collaborazioni con alcuni Paesi nordafricani, sviluppando iniziative nel settore delle energie rinnovabili in Tunisia ed Egitto e in altri Paesi del Mediterraneo. Intendiamo associare i Paesi interessati nei progetti per lo sviluppo della tecnologia dell energia solare termodinamica, che può avere, insieme ad altre applicazioni dell energia solare, un largo impiego nella regione mediterranea e nel Nord Africa. I Paesi del Mediterraneo potranno svolgere un ruolo da protagonisti anche nell Expo 2015, che si svolgerà proprio qui a Milano e che offrirà interessanti opportunità di confronto e riflessione sui grandi cambiamenti in corso nel nostro pianeta e sulle strategie per garantire uno sviluppo sostenibile. Sono certo che, nel corso di questo panel, non mancheranno ulteriori proposte concrete per dare impulso alle nuove iniziative di collaborazione. Vi ringrazio per l attenzione e Vi auguro buon lavoro. 6
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