REGIONE PIEMONTE BU31 04/08/2011

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1 REGIONE PIEMONTE BU31 04/08/2011 Deliberazione della Giunta Regionale 29 luglio 2011, n Intesa, ai sensi dell'art. 8 - comma 6 - della L. 5 giugno 2003 n. 131, tra Governo, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano sul Piano nazionale di governo delle liste d'attesa per il triennio , di cui all'art. 1, comma 280, della L n Approvazione Piano regionale. Indirizzi applicativi alle Aziende Sanitarie Regionali.. A relazione del Presidente Cota: Negli ultimi anni il tema dei tempi e delle liste d attesa per le prestazioni sanitarie ha acquisito una rilevanza sempre crescente. Il recente Atto di intesa Stato- Regioni del 28/10/2010 sul Piano nazionale di governo delle liste d attesa per il triennio , che aggiorna la precedente Intesa del 28 marzo 2006, nel richiamare il fatto che il fenomeno delle liste d attesa è presente in tutti gli Stati dove insiste un sistema sanitario universalistico e che offra un livello di assistenza avanzato, rimarca la necessità che la gestione della problematica veda l impegno comune del Governo e delle Regioni, con la consapevolezza che non esistono soluzioni semplici e univoche, ma che vanno poste in essere azioni complesse ed articolate, considerando in particolare la promozione del principio di appropriatezza nelle sue due dimensioni clinica ed organizzativa utili a rispondere in modo adeguato ad una specifica domanda di assistenza. La gestione delle liste di attesa può trovare più facile soluzione se si individuano strumenti e metodi di collaborazione tra tutti gli attori del sistema, con particolare riferimento a quelli operanti sul versante prescrittivo avendo ben chiaro che l'obiettivo deve essere quello di promuovere la capacità del SSN di intercettare il reale bisogno di salute, di ridurre l'inappropriatezza e di rendere compatibile la domanda con la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Le azioni da svolgere per la riduzione delle liste d'attesa devono prendere in considerazione molteplici aspetti di carattere organizzativo, legislativo e sanitario e devono prevedere il contributo alla loro soluzione di diverse figure professionali operanti in ambiti che dovrebbero essere complementari, condivise con gli operatori del settore e con gli stakeholder, portatori delle istanze della società civile. Su questo tema sono da tempo in corso presso l Assessorato molte azioni a partire dal 2003, successivamente sviluppate con la D.G.R. n del , anche in ottemperanza a vari provvedimenti definiti a livello nazionale per il triennio Le azioni hanno interessato in particolare i principi ed i criteri per l erogazione delle prestazioni e per la gestione delle liste d attesa, quelli per il monitoraggio dei valori rilevati e l informazione all utenza, con l individuazione delle prestazioni oggetto di monitoraggio da parte dell Amministrazione Regionale ed i relativi standard di riferimento. Le azioni identificate hanno prodotto piani attuativi aziendali sui quali le singole ASR hanno definito le modalità organizzative di attuazione e le relative tempistiche; dall analisi dei risultati è comunque emersa la necessità di sviluppare ulteriormente le attività in quanto il sistema presenta ancora diverse aree critiche in particolari ambiti specialistici. Nei mesi scorsi è stato approvato a livello nazionale il nuovo Piano nazionale di Governo delle Liste d Attesa per il triennio , la cui applicazione impegnerà la Regione Piemonte sia in termini di appropriatezza prescrittiva (rispetto classi di priorità di accesso, percorsi diagnosticoterapeutici cardiovascolare ed oncologico) che di organizzazione complessiva di tutto il sistema delle prenotazioni.

2 A tale proposito nel piano d'intesa citato si parla di individuazione di strumenti e modi di collaborazione di tutti gli operatori del sistema, sia quelli operanti sul versante prescrittivo sia quelli di tutela del cittadino per una concreta presa in carico dei pazienti fin dal processo di definizione o approfondimento diagnostico da parte degli specialisti e delle strutture... ed anche che la soluzione del problema non può essere meramente quantitativa sul versante dell'organizzazione dell'offerta e dei volumi della produzione, ma deve coniugare il bisogno espresso con adeguate strategie di governo della domanda che tenga conto della applicazione di rigorosi criteri sia di appropriatezza che di priorità delle prescrizioni. L'appropriatezza, nel caso delle prescrizioni mediche, è una delle chiavi di volta nella risoluzione del problema: un appropriato ricorso alle prestazioni comporta un corretto uso delle risorse (appropriatezza organizzativa) e consente di rispondere in modo adeguato ad una specifica domanda di assistenza (appropriatezza clinica), andando ad influire positivamente, quindi, anche sulle liste d attesa e sull economicità del sistema in genere. Peraltro il principio dell appropriatezza delle prestazioni è alla base della definizione dei livelli essenziali di assistenza di cui al D.P.C.M In particolare l Allegato 4 dello stesso D.P.C.M. Linee guida relative al ruolo delle Regioni in materia dei LEA prevede che le Regioni intervengano sul tema dell appropriatezza anche prevenendo e controllando fenomeni di improprio assorbimento di risorse da parte di un livello di assistenza, al fine altresì di non provocare una conseguente scopertura di altri livelli assistenziali. L applicazione di rigorosi criteri di appropriatezza permette al sistema sanitario, oltre al corretto utilizzo delle limitate risorse nel contesto di una maggiore efficacia-efficienza del sistema di offerta, anche una migliore performance dei tempi di attesa per le singole prestazioni. Come è ormai assodato l aumento dell offerta genera spesso domanda inappropriata; va comunque detto che, una volta messe in atto tutte le azioni previste per la corretta utilizzazione delle risorse ( pubbliche e private accreditate) integrate in uno solo CUP e la riutilizzazione delle disponibilità recuperate attraverso il sistema recall, alcune azioni di implementazione dell offerta per le prestazioni con tempo d attesa critico vadano previste. A tale proposito lo strumento della libera professione a favore dell ente, unito ad una maggiore programmazione con le strutture accreditate sulle prestazioni da erogare in via prioritaria, sarà parte integrante di questo potenziamento selettivo d offerta. Il Piano di rientro di cui alla D.G.R. n del 28 febbraio 2011 e s.m.i con la quale la Giunta Regionale ha adottato l Addendum al Piano di rientro e al Programma attuativo, commi 93,94,95,96,97 della legge 23 dicembre 2009 n. 191, delinea gli obiettivi di intervento nelle diverse macro-aree per il periodo ed individua tra le varie manovre previste nel programma attuativo per la realizzazione degli obiettivi stessi, anche azioni specifiche in tema di appropriatezza prescrittiva. Per affrontare in maniera concreta la questione appropriatezza sicuramente una piena attuazione del sistema RAO ( Raggruppamento Attesa Omogenei, sperimentato con successo in varie realtà del territorio nazionale e che prevede la stesura e l applicazione di protocolli d intesa condivisi tra prescrittori ed erogatori di prestazioni), assicurerebbe l attribuzione corretta ai pazienti dei criteri di priorità di accesso alle prestazioni che devono effettuare. In Regione Piemonte, a partire dal 2008, sono state poste le basi per lo sviluppo di tale sistema con progetti specifici, riguardanti alcuni gruppi di prestazioni, realizzati attraverso la stesura di protocolli condivisi tra specialisti e MMG/PLS e la relativa produzione di indirizzi operativi attuabili da tutti i soggetti interessati. La limitata integrazione/condivisione tra le diverse figure professionali (medici ospedalieri, specialisti ambulatoriali, MMG/PLS) può provocare una ripetizione di visite ed esami, anche se

3 effettuati da poco tempo, in quanto non ritenuti attendibili o soddisfacenti dallo specialista che si trova a dover affrontare,in ultima analisi, il quesito diagnostico da cui si è partiti. Sul tema ripetizione di visite ed esami e sul relativo impatto negativo rispetto alle liste d attesa la Regione ritiene necessario implementare il sistema di verifica e controllo, già esistente, al fine di cogliere le incongruenze prescrittive rispetto a linee guida ed indirizzi operativi previsti. Tale intervento dovrà essere rivolto nei confronti dei prescrittori che non osservano la regolamentazione nazionale e regionale in materia di compilazione della prescrizione, con particolare riguardo all indicazione del quesito diagnostico e della classe di priorità, imprescindibile per l appropriato accesso ed erogazione della prestazione; per eventuali comportamenti prescrittivi anomali potranno essere valutate possibili azioni nei confronti dei medici prescrittori interessati. Le classi di priorità sono così definite: U (urgente) = da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; B (breve) = da eseguire entro 10 giorni; D (differibile) = da eseguire entro 30 giorni per le visite o giorni per gli accertamenti diagnostici; P (programmabile). Per le prestazioni oggetto di monitoraggio, con classe di priorità D, di cui allo specifico elenco allegato al presente provvedimento, si riconfermano gli standard regionali attualmente in vigore: gg. 30 per le prime visite specialistiche, gg. per le prestazioni diagnostiche. In questo contesto va perseguita una reale integrazione MMG-PLS/territorio/ospedale, non solo sotto il profilo organizzativo, ma anche rispetto all aggiornamento professionale reciproco che deve essere continuo ed in grado di generare un circolo virtuoso tra i diversi professionisti. Risulta del tutto evidente che il monitoraggio e la verifica della corretta erogazione delle prestazioni secondo le priorità richieste svolge anche un opera di positivo coinvolgimento del paziente nel processo di prenotazione, facendo in modo che accetti più serenamente l eventuale tempo d attesa proposto, avendo la certezza che, in caso di maggiore urgenza, la sua richiesta di salute verrà tempestivamente presa in carico. Il recente Atto di Intesa Stato Regioni per il triennio stabilisce che per tutte le prestazioni oggetto di monitoraggio, il tempo massimo di attesa individuato dovrà essere garantito, presso le strutture erogatrici indicate dal Piano attuativo aziendale, al 90% degli utenti per i quali i medici prescrittori hanno redatto specifica prescrizione, anche attraverso la gestione razionale degli accessi dei cittadini al sistema CUP delle prenotazioni. Attualmente è in fase d avvio il Sovracup web, che permetterà ai cittadini di effettuare le prenotazioni da casa per le prestazioni erogate dalle ASR di Torino e provincia e sono in fase di start up o di progettazione altri CUP provinciali. Il Piano tratta specificatamente l integrazione dell offerta pubblica con quella privata. In particolare stabilisce di integrare in modo ottimale il complesso dell'offerta pubblica e privata accreditata, attraverso l'uso diffuso del sistema CUP. In tal senso i rinnovi degli accordi contrattuali attualmente in fase di definizione con le strutture private accreditate prevedono una graduale estensione dei CUP aziendali delle ASL anche ai centri accreditati, in modo tale da avere un panorama dell'offerta complessiva per le prestazioni ambulatoriali e far sì che venga evitato il problema delle multiprenotazioni ( pazienti che prenotano per più strutture senza poi disdire i posti che ritengono meno competitivi sia in termini di attesa che di valore intrinseco dei medici

4 erogatori), che falsa la percezione reale dei tempi d'attesa e rende meno omogeneo il tempo standard tra strutture pubbliche ed accreditate. Con questa operazione i centri accreditati diventerebbero realmente uno strumento di supporto all'attività sanitaria pubblica ed al stesso tempo l'offerta delle prestazioni potrebbe essere monitorata dalla Regione ed indirizzata alle reali esigenze dei cittadini, senza inutili doppioni di prestazioni che le strutture pubbliche sono già in grado di erogare nei tempi stabiliti. L attenta verifica rispetto alla quantità ed alla tipologia delle prestazioni inserite sui CUP aziendali ( e quindi sugli eventuali Sovracup o simili), unita ad un monitoraggio puntuale delle sospensioni, di cui alla D.D n. 101 del 24/04/2007, dovrebbe garantire una reale trasparenza nella gestione delle liste d attesa. Una innovazione tecnologica che sarà operativa su tutto il territorio regionale (D.G.R. n del 17 maggio 2011 ) è il sistema Recall che, ricontattando il paziente alcuni giorni prima per ricordargli l'appuntamento ed eventualmente disdirlo, permetterà di liberare e riassegnare disponibilità che altrimenti andrebbero perdute e contribuirà ad abbattere l odioso ed antieconomico fenomeno del drop out (cioè dei pazienti che si dimenticano di disdire); tale sistema dovrebbe essere in grado di incidere sensibilmente sulle liste d attesa e sull efficienza ed economicità del sistema complessivo. E da prevedersi l introduzione del Contact Center, ovvero Il sistema per la richiesta di contatto per le prenotazioni on-line che si rivolge a tutti i cittadini che desiderano prenotare prestazioni sanitarie erogate dalle strutture aderenti al sistema sovracup e che non desiderano utilizzare gli sportelli di prenotazione o il telefono con cui chiamare il numero verde messo a disposizione dalla Regione Piemonte (in collaborazione con l ASL TO1). Questo sistema di interfaccia web, che sta incontrando un successo crescente a livello del SOVRACUP di Torino e provincia (circa.000 contatti/anno), dovrà essere esteso a tutto il territorio regionale e diventerà il biglietto da visita per i cittadini di tutte le Aziende sanitarie. I benefici di questo sistema per i cittadini saranno sostanziali ed eviteranno, soprattutto alle fasce più deboli o anziane delle popolazione, la necessità di sobbarcarsi trasferte ed attese inutili e potranno attendere tranquillamente a casa la chiamata di un operatore del servizio di prenotazione che fisserà l'appuntamento richiesto. L organizzazione sopra descritta interessa tutta la specialistica ambulatoriale erogabile sul territorio regionale, mentre le prestazioni oggetto di monitoraggio comprendono sia quelle previste dal Piano nazionale sia alcune ritenute di particolare criticità (per il dettaglio si rinvia allo specifico elenco allegato al presente provvedimento) e, quindi, oggetto di azioni finalizzate al contenimento dei tempi di attesa. Per alcune di queste la Regione Piemonte con D.G.R. n del 15 settembre 2010, ha sviluppato una manovra straordinaria, accompagnandola con un intervento economico straordinario, affinchè le ASR intervenissero ulteriormente sulla propria organizzazione aziendale per ricondurre le prestazioni di largo consumo, con pesanti criticità, dentro gli standard previsti dalla normativa vigente. Tale manovra, peraltro, si aggiunge alle altre azioni previste dal Piano di rientro di cui alla D.G.R. n del 28 febbraio 2011 e s.m.i, relativamente alla riorganizzazione della rete dei servizi di radiodiagnostica e di laboratorio analisi. Ulteriori azioni individuate per un significativo miglioramento della qualità della risposta del SSR al bisogno di prestazioni specialistiche ambulatoriali da parte dell utenza sono: - l effettuazione di alcune prestazioni in accesso diretto ( tutte le prestazioni di laboratorio analisi, elettrocardiogramma basale e le prestazioni di radiologia tradizionale dei segmenti ossei);

5 - l attivazione del sistema Recall presso tutte le ASR (D.G.R. n del 17 maggio 2011). Questi ultimi due interventi ( sistema recall ed accesso diretto ) saranno oggetto di verifica nei confronti dei Direttori Generali/Commissari al fine del riconoscimento della quota accessoria per l anno Anche l attività di programmazione ed ottimizzazione delle risorse per il controllo e la riduzione delle liste d attesa per i ricoveri ha seguito un percorso parallelo a quello che ha riguardato l attività specialistica ambulatoriale, che si è evidenziato in particolare con: - monitoraggio dei tempi d attesa per una definita tipologia di ricoveri; - adozione di criteri uniformi per la definizione dei codici di priorità, con particolare riferimento ad alcuni interventi chirurgici con particolari criticità clinica o organizzativa; - inserimento nel tracciato informatico delle SDO della data di prenotazione del ricovero ed identificazione dei codici di priorità; - elaborazione di indirizzi operativi alle strutture di ricovero per la revisione periodica delle liste d attesa con controllo della effettiva attuazione. Nella programmazione delle attività di ricovero sono stati forniti indirizzi precisi sia alle ASR che ai produttori privati accreditati in merito alle tipologie di interventi chirurgici da privilegiare, per consentire la diminuzione delle liste d attesa con criticità particolare. La programmazione regionale definita con la D.G.R. n del Addendum al Piano di rientro e al Programma attuativo prevede al punto Progetto Tessera Sanitaria l evoluzione della Sperimentazione Ricetta Elettronica art 1, comma 810 LF 2007 e DPCM 26/3/2008 tramite l introduzione della sperimentazione della ricetta elettronica ospedaliera specialistica in ambito regionale e aziendale. La Regione Piemonte è attualmente pilota nel progetto Medici in Rete, pertanto, sta coordinando la realizzazione del collegamento in rete dei medici convenzionati per garantire la trasmissione delle ricette conformi al DM 18 maggio 2004 (ricette SSN) al Ministero dell Economia e delle Finanze. La peculiarità del progetto Sperimentazione Ricetta Elettronica Ospedaliera Specialistica consiste nella erogazione di un servizio specifico atto alla fornitura di un numero di ricetta elettronica in grado di identificare univocamente le prescrizioni specialistiche effettuate dai medici ospedalieri su ricette non conformi a quelle di cui al DM 18 maggio 2004 (non SSN). Ciò al fine di consentire al Servizio Sanitario regionale di tracciare univocamente l intero percorso diagnostico terapeutico, dal momento della prescrizione all atto dell erogazione, anche al fine di cogliere l appropriatezza del percorso, rilevarne eventuali aree critiche ed individuare le azioni di miglioramento in collaborazione con le figure professionali interessate. L assessorato a pianificherà entro l anno 2011 specifici incontri con le Aziende Sanitarie Regionali e i medici per presentare il progetto e dare indicazioni sui modelli da adottare affinché le organizzazioni delle strutture sanitarie si integrino allo schema progettuale per favorire progressivamente l estensione con modelli regionali e nazionali interconnessi Inoltre la Regione, con atti di programmazione elaborati in tempi differenti, ha prodotto dei PDT ( percorsi di trattamento) in campo oncologico, cardiovascolare e riabilitativo ambulatoriale che sono in fase di attuazione con specifici percorsi diagnostico-terapeutici, che prevedono al proprio interno tempi di attesa per le varie fasi e relativi standard di riferimento, peraltro più contenuti rispetto a quanto previsto dalla normativa generale in materia. Oncologia Con D.G.R. n del , è stata approvata la bozza di convenzione tra la Regione Piemonte e la Regione Autonoma Valle d Aosta per la prosecuzione delle attività di Rete

6 Oncologica del Piemonte e della Valle d Aosta, istituita con D.G.R. n del La convenzione in parola è stata siglata dalle parti in data 5 agosto Con la medesima deliberazione sono stati approvati il nuovo assetto organizzativo della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d Aosta ed i relativi Regolamenti del Polo Oncologico e della Rete Oncologica, che prevedono lo stretto coordinamento tra le Aziende Sanitarie, Ospedaliere ed Ospedaliero Universitarie delle due regioni, al fine di concretizzare un organizzazione dei percorsi oncologici che preluda all individuazione di centri di riferimento per la cura delle singole tipologie di tumore. Tale nuova regolamentazione si propone, in particolare, di garantire: - il superamento delle disomogeneità territoriali nell erogazione dei servizi sanitari offerti ai pazienti; - il raggiungimento di standard di trattamento sempre più elevati; - la crescente semplificazione delle fasi di accesso ai servizi e dei percorsi di diagnosi e cura erogati ai pazienti; - il graduale avvicinamento dell offerta dei servizi sanitari al contesto di vita della persona bisognosa di cura. Il percorso sinora svolto ha evidenziato le rilevanti potenzialità delle risorse presenti nell ambito della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d Aosta e, per contro, ha messo in luce la sempre maggiore complessità della gestione che tale organizzazione comporta, in un contesto di continua necessità di riduzione dei costi quale è quello attuale di un più strutturato modello organizzativo, al fine di ottenere maggiori efficienza ed efficacia di azione. Tale modello è stato individuato nel Dipartimento funzionale interaziendale ed interregionale della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d Aosta, approvato con D.G.R. n del Al Dipartimento competono la gestione ed il coordinamento delle attività di Rete Oncologica, così come dettagliate nell Allegato C della citata D.G.R. n del ed in particolare, relative ai seguenti ambiti: - strumenti operativi per l attuazione delle indicazioni della programmazione sanitaria dell Assessorato Tutela della Salute e Sanità, Edilizia Sanitaria, Politiche Sociali e Politiche per la Famiglia della Regione Piemonte e dell Assessorato Sanità, Salute e Politiche Sociali della Regione Autonoma Valle d Aosta, che riguardano direttamente l ambito oncologico o lo coinvolgono con importanti implicazioni organizzative (cure palliative, terapia del dolore, etc.); - promozione e verifica della qualità in oncologia; - diffusione e controllo dell applicazione delle linee guida clinico-organizzative; - formazione continua degli operatori; - ricerca clinica oncologica; - percorsi di acquisizione delle nuove tecnologie; - promozione del sistema informativo- informatico della Rete; - funzionamento dei centri di riferimento per le cura delle singole tipologie di tumore, in ottemperanza a quanto disposto in merito dalla Giunta regionale della Regione Piemonte; - partecipazione alla definizione di percorsi di accreditamento in ambito oncologico, con l obiettivo di perseguire riconoscimenti di accreditamento all eccellenza; - rapporti di collaborazione con le associazioni di volontariato in ambito oncologico;

7 - promozione di progetti che favoriscano l empowerment dei cittadini, dei pazienti, dei loro familiari e degli operatori, in merito alle patologie oncologiche; - coordinamento delle iniziative di promozione della salute relative alla patologia oncologica. Nell ambito del secondo compito sopra individuato, promozione e verifica della qualità in oncologia, sono da intendersi ricomprese tutte le iniziative inerenti al contenimento delle liste d attesa per i primi esami diagnostici e per gli esami di follow up, con l attuazione di percorsi assistenziali che concorrano al perseguimento del continuo miglioramento della risposta al fabbisogno. Area cardiovascolare La Regione Piemonte ha adottato dei provvedimenti per ottimizzare il percorso diagnostico terapeutico per i pazienti colpiti da IMA; è stata avviata una rete interospedaliera che coinvolge le strutture con reparti di cardiologia, i PS e le strutture di emergenza territoriali. Tale organizzazione permette, dal gennaio 2011, di effettuare ad un paziente con un sospetto IMA da parte degli operatori dei servizi di emergenza, un elettrocardiogramma che in tempo reale viene trasmesso alla cardiologia di riferimento in modo da indirizzare il paziente all ospedale idoneo al trattamento del caso; questa modalità operativa permette di rendere tempestivo l intervento con le cure del caso più appropriate. Le modalità operative di questo percorso sono state codificate con nota assessorile prot del 23 dicembre 2010, adottata ai sensi della D.G.R. n del 5/9/2005. Per quanto riguarda gli interventi di by-pass aortocoronarico la Regione, a partire dall anno 2000, al fine di garantire tempi d attesa non superiori a 30 giorni (dalla diagnosi specialistica), ha formalizzato dei protocolli d intesa con i centri cardiochirurgici pubblici e privati accreditati con individuazione del fabbisogno regionale d interventi ed le relativa ottimizzazione delle risorse; la definizione dei requisiti strutturali ed organizzativi dei centri, la condivisione di protocolli operativi ed il rispetto delle tempistiche previste sono parte integrante di questo protocollo (D.G.R. n del 3 agosto 2007). Attività ambulatoriale di recupero e rieducazione funzionale Nell ambito delle attività svolte in attuazione del provvedimento regionale di recepimento del DPCM sui LEA, la Giunta Regionale ha adottato in data 1 luglio 2002 linee guida e percorsi terapeutici per attività ambulatoriale di recupero e rieducazione funzionale da adottarsi da parte delle strutture sanitarie pubbliche e private provvisoriamente o definitivamente accreditate con il SSR per attività ambulatoriale di recupero e rieducazione funzionale. Le linee guida individuate hanno consentito, per la prima volta, di definire le priorità riabilitative e le specificità degli interventi attraverso un approccio metodologico che ha preso in considerazione: 1. criteri di appropriatezza clinica (garanzia dell appropriatezza della prestazione in relazione alla tipologia di disabilità, in quella particolare fase clinica), 2. criteri di appropriatezza organizzativo- gestionale (coerenza con le funzioni esercitate dai singoli servizi, adeguati tempi di erogazione delle prestazioni) 3. criteri di garanzia del percorso complessivo del paziente per una corretta presa in carico riabilitativa, 4. individuazione e utilizzo di indicatori per monitorare l applicazione delle predette linee guida, anche al fine di migliorarne i contenuti.

8 Tra gli strumenti individuati per l attuazione, un ruolo determinante è svolto dal progetto riabilitativo in quanto contiene tutti quegli elementi che permettono la presa in carico del paziente, attraverso il coinvolgimento di tutte le figure professionali (équipe riabilitativa) che sono chiamate ad interagire per assicurare il risultato riabilitativo atteso. Le suddette linee guida sono state monitorate puntualmente nel tempo ed una attenta analisi della loro attuazione ha fatto emergere la necessità di un ulteriore aggiornamento nell ottica di una sempre maggiore appropriatezza nell erogazione del livello assistenziale, ma anche rispetto ad un intervento sanitario di qualità ed appropriato in grado di assicurare equità d accesso alle prestazioni da parte dei cittadini. Le linee guida ed il loro miglioramento continuo rappresentano uno degli strumenti effettivi del governo clinico e dell organizzazione del SSN che pone al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini, valorizzando il ruolo e la responsabilità dei medici e degli altri operatori sanitari per la promozione della qualità. La revisione delle linee guida per le prestazioni ambulatoriali di RRF (D.G.R. n del 2 novembre 2009 e D.G.R. n del ) si è basata sulla necessità di garantire l appropriatezza della prestazione in relazione alla disabilità del singolo paziente. In questo contesto le prestazioni di rieducazione funzionale costituiscono il cardine dell intervento riabilitativo, mentre il ricorso alle prestazioni di terapia strumentale è a completamento del progetto riabilitativo e non costituisce l intervento prevalente. Particolare attenzione è posta al tema dell informazione e comunicazione agli utenti dei servizi sanitari. L accesso ai servizi e la loro utilizzazione ottimale sono condizionati in buona parte dalle conoscenze che i cittadini hanno sulle caratteristiche e sul loro funzionamento e vanno espresse con modalità di comunicazione appropriate e differenziate a seconda del destinatario ( cittadino, utente, associazioni di utenti, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, specialisti ospedalieri ed ambulatoriali interni, altri operatori sanitari). Il miglioramento di molti processi assistenziali e di molte situazioni di rischio è legato al diretto coinvolgimento dei malati e dei cittadini, sia nella individuazione dei punti critici che nella gestione delle soluzioni. In molti casi il solo intervento dei servizi non è adeguato e richiede l integrazione con forme di supporto agli individui ed alle loro famiglie a cui altri soggetti (associazione di malati o di familiari, ecc ) possono utilmente concorrere. Sviluppare il coinvolgimento dei malati e della popolazione nelle scelte relative alla loro assistenza ed ai servizi sanitari e fornire le informazioni necessarie per promuovere la responsabilità individuale e collettiva nei confronti della salute rappresenta l essenza del patto per la salute. A tal fine è fondamentale sviluppare all interno delle Aziende Sanitarie un sistema comunicazione a cui, in una logica integrata, concorrano gli esperti e le strutture dedicate (Ufficio relazioni con il Pubblico, Servizio di Educazione alla Salute, ecc..) quali articolazioni con competenze specialistiche finalizzate al miglioramento della comunicazione interna ed esterna. All interno delle prospettive di implementazione dell iniziative di ICT, sono di notevole importanza tutte quelle che possono vedere una reale integrazione/interazione con il cittadino; sotto questo punto di vista i progetti del sovracup Web e del contact center vanno nella giusta direzione e vanno estesi su tutto il territorio regionale. Da parte regionale, al fine di migliorare l informazione e la comunicazione del sistema, la Regione Piemonte prevede la pubblicazione periodica sul proprio sito della capacità di risposta in termini di tempi d attesa da parte dell organizzazione sanitaria territoriale prevista. A livello territoriale le Aziende sanitarie, anche in un contesto interaziendale, sono tenute al coinvolgimento degli URP aziendali in una strategia comunicativa nei confronti della popolazione (associazioni e sindacati rappresentativi delle varie categorie di utenti) per informarla, oltre che sul

9 corretto utilizzo dei servizi sanitari, anche sull articolazione delle liste di attesa ( es. differenziate per priorità clinica, diversificate dalla libera professione ) e contestualmente per sensibilizzarla alla necessità, nonché dovere, di disdetta della prenotazione in caso di sopravvenuta impossibilità a fruire della prestazione. In particolare viene pubblicato semestralmente nel sito web della Regione Piemonte Assessorato alla Sanità, l elenco delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e prime visite per le quali viene effettuato il monitoraggio, assicurate presso tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, raggruppate per Azienda; i dati si riferiscono alla percentuale delle prestazioni di cui sopra effettuate entro determinati intervalli di tempo, sovrapponibili ai criteri di priorità U-B-D-P. Inoltre attraverso la carta dei servizi prevista dal Decreto legge 12 maggio 1995, n. 163, convertito nella legge 11 luglio 1995, n. 273, sono garantite dalle singole Aziende sanitarie le informazioni utili ai cittadini utenti rispetto ai servizi effettuati dalle stesse Aziende per le prestazioni erogate, compresa l articolazione delle liste di attesa. Tutto ciò considerato, pare opportuno quindi dare applicazione a quanto previsto dal già citato Atto di intesa Stato- Regioni del 28/10/2010 sul Piano nazionale di governo delle liste d attesa per il triennio ed assicurare la continuità alle iniziative già in corso in materia di riduzione delle liste d attesa, in quanto compatibili con lo stesso provvedimento. Inoltre la Regione Piemonte si impegna a dare attuazione a quanto previsto nel suddetto atto, in particolare per quanto riguarda: - aggiornamento delle tempistiche delle classi di priorità previste (U,B,D,P); - aggiornamento dei PDT e del relativo sistema di rilevazione previsto; - disposizione alle ASR per la realizzazione, entro giorni, dei singoli piani attuativi coerenti con le disposizioni contenute nel presente provvedimento. Quanto sopra premesso, la Giunta regionale condividendo le argomentazioni del relatore: visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i Livelli Essenziali di Assistenza da garantire a tutti gli assistiti; visto il D.P.C.M. 16 aprile 2002 Linee guida sui criteri di priorità per l accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e sui tempi massimi di attesa ; visto l accordo sancito dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 14 febbraio 2002 sui criteri di priorità per l accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e sui tempi massimi di attesa; visto l art. 1, comma 173 della legge 30 dicembre 2004, n, 311 per l accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato; visto l art. 1 comma 279 e seguenti della legge 23 dicembre 2005, n. 266 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006) ; visto l Accordo Stato-Regioni del 28 marzo 2006 Intesa, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul piano Nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio , di cui all articolo 1, comma 280 della legge 23 dicembre 2005, n, 266 visto il Piano Sanitario Nazionale di cui al D.P.R. 7 aprile 2006;

10 visto il Decreto ministeriale 8 luglio 2010 n. 135 sul Regolamento recante integrazione delle informazioni relative alla scheda di dimissione ospedaliera, regolata dal decreto ministeriale 27 ottobre 2000, n. 380 ; vista l Intesa siglata dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni nella seduta del 29 aprile 2010 sulle Linee guida nazionali del sistema CUP; vista l intesa del 28/10/2010 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul piano Nazionale di governo delle liste d attesa per il triennio , di cui all articolo 1, comma 280 della legge 23 dicembre 2005, n, 266 vista la D.G.R. n del Prestazioni specialistiche ambulatoriali. Determinazione degli standard per l erogazione delle prestazioni, principi per la gestione delle liste di attesa e informazione all utenza ; vista la D.G.R n del 1 luglio 2002 avente per oggetto: Linee guida e percorsi terapeutici per attività ambulatoriale di recupero e riabilitazione funzionale per pazienti stabilizzati secondo quanto stabilito dalle classi di disabilità ; vista la D.G.R. n del 28 luglio 2003 avente per oggetto Riduzione delle liste di attesa: linee guida per la gestione dell accesso alle prestazioni di ricovero elettivo e alle prestazioni specialistiche ambulatoriali ; vista la DG.R. n del 30 giugno 2003 Approvazione del progetto organizzativo della rete oncologica del Piemonte e della Valle d Aosta e dei nuovi Regolamenti del Polo oncologico e della Rete oncologica ; vista la D.G.R. n del 1 agosto 2003 Approvazione linee guida metodologicoorganizzative del Centro di Accoglienza e Servizi (CAS) e del Gruppo Interdisciplinare Cure (GIC) ; vista la D.G.R. n del Approvazione della convenzione e dei documenti di linee programmatiche (A,B,C) tra Regione Piemonte, Regione Autonoma Valle d Aosta e Fondazione CRT di Torino per l attuazione del progetto di riduzione dei tempi di attesa e di stadiazione per la diagnostica oncologica e l implementazione della Rete di Telepatologia tra i Servizi di Anatomia Patologica vista la D.G.R. n del 1 agosto 2005 Progetto regionale per la graduale realizzazione del Centro Unificato di Prenotazione Regionale ; vista la D.G.R. n del 2 maggio 2006 avente per oggetto Recepimento degli accordi regionali sottoscritti con le OO.SS. firmatarie del CCNL della dirigenza medica veterinaria e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa ai sensi dell art. 9 dei rispettivi contratti di lavoro ; viste le DD.G.R. n del 3 luglio 2006 e la n del 29 gennaio 2007 riguardanti indirizzi applicativi in materia di piano nazionale di contenimento dei tempi d attesa per il triennio ; vista la D.G.R. n del 15/09/2010 in materia di intervento straordinario sulle liste d attesa;

11 vista la D.G.R. n del 28 febbraio 2011 e s.m.i. avente come oggetto il Piano di rientro ed il Programma attuativo viste le D.D. n. 101 del 24/04/2007 e la D.D. n. 43 del 4/02/2008 in materia di indirizzi applicativi per la gestione delle liste d attesa; vista la D.D. N. 375 del 10/7/2009 in materia di classi di priorità clinica per alcune prestazioni specialistiche ambulatoriali a voti unanimi resi nelle forme di legge, delibera - di approvare il Piano regionale attuativo contenente i principi ed i criteri per l erogazione delle prestazioni e per la gestione delle liste d attesa, nonché i criteri per il monitoraggio dei valori rilevati e l informazione all utenza quali risultanti dal documento di cui all Allegato A parte integrante e sostanziale al presente provvedimento; - di individuare le prestazioni oggetto di monitoraggio da parte dell Amministrazione Regionale, i relativi standard di riferimento quali individuati nell Allegato B parte integrante e sostanziale al presente provvedimento; - di stabilire che le Aziende Sanitarie Regionali adottino entro giorni dall approvazione del presente provvedimento il programma attuativo aziendale secondo i criteri di cui all Allegato C parte integrante e sostanziale al presente provvedimento; La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della regione Piemonte ai sensi dell art. 61 dello Statuto e dell art. 5 della L.R. n. 22/2010. (omissis) Allegato

12 ALLEGATO A PIANO ATTUATIVO REGIONALE PER IL GOVERNO DELLE LISTE D ATTESA Il Piano Attuativo Regionale viene definito nel rispetto dei principi e dei criteri espressi nella premessa del provvedimento di recepimento del presente Allegato. In particolare un efficace piano di contenimento delle liste d attesa è conseguente ad un efficace governo della domanda, tenuto conto dei LEA e delle condizioni di appropriatezza di utilizzo dei servizi e di erogazione delle prestazioni. L azione di governo coinvolge l organizzazione delle attività sanitarie, in quanto deve ricercare l aumento dell efficienza dell uso delle risorse disponibili, e la maggiore responsabilizzazione di tutti gli attori del sistema: - gli utenti, per evitare fenomeni di consumismo sanitario e di inappropriato ricorso alle prestazioni, - i medici prescrittori, di base e specialisti, che traducono il bisogno in domanda e che devono rispondere al principio dell appropriatezza, - i soggetti erogatori che devono sviluppare una capacità produttiva in linea con una domanda appropriata. Risulta evidente quindi che appropriatezza e necessità di servizi in rapporto alle caratteristiche cliniche ed assistenziali dei pazienti sono i due elementi essenziali dei livelli di assistenza e la loro combinazione è il frutto sia di una attenta distribuzione quantitativa della offerta, sia dell appropriatezza della produzione che della utilizzazione dei servizi. Una adeguata razionalizzazione dei servizi deve garantire interventi sanitari appropriati e continuità dei percorsi di cura, nel contesto del Piano di rientro di riqualificazione e riorganizzazione e di individuazione degli interventi per il perseguimento dell'equilibrio economico ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311., di cui alla D.G.R. N. n del 2 agosto 2010 con cui è stato recepito l'accordo tra il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze e la Regione Piemonte. Il Piano si pone come obiettivo generale l esplicitazione dei percorsi di riorganizzazione del SSR in atto nella Regione Piemonte e che verranno sviluppati nel corso del triennio In questo contesto saranno in particolare sviluppate le azioni necessarie al completo perseguimento dei LEA in modo omogeneo sul territorio regionale e mediante l utilizzo appropriato ed efficiente dei servizi e delle prestazioni, mediante il processo di riordino delle risposte assistenziali ponendo particolare attenzione al riequilibrio tra i macro livelli assistenziali, mediante lo sviluppo dell assistenza collettiva e distrettuale e il contenimento dell assistenza ospedaliera. Le azioni in corso sul tema liste d attesa, indicate nella premessa del presente provvedimento, necessitano di un ulteriore, significativo sviluppo/aggiornamento in linea con quanto indicato e previsto dal recente Atto di intesa Stato- Regioni del 28/10/2010 sul Piano nazionale di governo delle liste d attesa per il triennio e dalla D.G.R. n del 2 agosto 2010 e s.m.i.. Fino a nuovi successivi provvedimenti o direttive regionali in materia, valgono le disposizioni vigenti per la cui attuazione è previsto monitoraggio specifico regionale.

13 Governo della domanda in relazione al fabbisogno: 1. Prestazioni di ricovero Azioni regionali da intraprendere anche in relazione al nuovo assetto organizzativo gestionale emergente dai vari provvedimenti nazionali e regionali in materia: a) da effettuarsi entro analisi della domanda analisi delle attività di ricovero erogate analisi dell utilizzo delle classi di priorità attualmente in essere individuazione delle classi di priorità e relativi tempi massimi di attesa per interventi con criticità particolari b) da effettuarsi entro Attività di formazione ed informazione sull applicazione delle linee guida Integrazione delle linee guida di cui alla D.G.R. N del 28 luglio 2003 sulle modalità di tenuta della Agenda di prenotazione dei ricoveri. Nelle more dell espletamento delle suddette azioni continuano ad essere valide le disposizioni di cui alla D.G.R del In particolare, per quanto riguarda le attività di ricovero programmato, al paziente dovrà essere garantito l inserimento nelle liste di attesa avendo riferimento alle attuali classi di priorità in relazione a: 1. severità del quadro clinico presente (incluso il sospetto diagnostico); 2. prognosi (quoad vitam o quoad valetudinem); 3. tendenza al peggioramento a breve; 4. presenza di dolore e/o deficit funzionale; 5. implicazioni sulla qualità della vita; 6. casi particolari che richiedono di essere trattati in un tempo prefissato; 7. speciali caratteristiche del paziente che possono configurare delle eccezioni, purché esplicitamente motivate dal medico prescrittore. Per l individuazione delle classi di priorità sono confermati i seguenti criteri con le relative integrazioni: CLASSE A CLASSE B CLASSE C CLASSE D Casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, o comunque da recare grave pregiudizio alla prognosi. Tali ricoveri devono essere effettuati entro 30 giorni salvo diverse disposizioni in materia Casi clinici che presentano intenso dolore, o gravi disfunzioni, o grave disabilità ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente al punto di diventare emergenti né possono per l attesa ricevere grave pregiudizio alla prognosi,. Tali ricoveri devono essere effettuati entro giorni salvo diverse disposizioni in materia Casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzione o disabilità, e non manifestano tendenza ad aggravarsi né possono per l attesa ricevere grave pregiudizio alla prognosi. Tali ricoveri devono essere effettuati entro 180 giorni salvo diverse disposizioni in materia Casi clinici che non causano dolore, disfunzione o disabilità. Tali ricoveri devono essere effettuati entro 12 mesi salvo diverse disposizioni in materia

14 Lo stesso provvedimento definisce altresì criteri e modalità di gestione delle liste d attesa, compresa la tenuta del registro delle prenotazioni. Tali criteri e modalità sono confermati e costituiscono riferimento per le relative verifiche di attuazione. I tempi massimi di attesa per le prestazioni di ricovero ordinario ed in day hospital/day surgery sono quelli indicati all Allegato B. Si precisa che i tempi riportati nell Allegato B sono tempi massimi e sono indipendenti dalle classi di priorità ad eccezione dell intervento di protesi d anca per il quale il tempo massimo di 180 giorni deve essere garantito per la classe B. Per le restanti casistiche si rinvia all analisi delle criticità ed alle conseguenti azioni di cui sopra. I tempi indicati nell allegato B sono tempi massimi individuati per qualsiasi modalità di ricovero ( ricovero ordinario, day hospital, day surgery). Restano confermate le indicazioni già in essere dal 2003 e di cui alla circolare regionale prot. n. 7026/ D28.5 del e successive modificazioni ed integrazioni relativamente all obbligo dell inserimento nella scheda di dimissione ospedaliera (SDO) della data di prenotazione e della classe di priorità. 2. Prestazioni ambulatoriali Azioni regionali da sviluppare e migliorare anche in attuazione di quanto disposto dalla già citata D.G.R. N. n del 2 agosto 2010 e s.m.i.con cui è stato recepito l'accordo tra il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze e la Regione Piemonte per l'approvazione del Piano di rientro di riqualificazione e riorganizzazione e di individuazione degli interventi per il perseguimento dell'equilibrio economico ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n Analisi della domanda Analisi delle prestazioni specialistiche erogate Analisi dei tempi di attesa Analisi dell utilizzo delle classi di priorità attualmente in essere Individuazione delle criticità Da effettuarsi entro settembre Aggiornamento e sviluppo dei criteri di accesso per classi di priorità cliniche secondo il metodo RAO per le prestazioni specialistiche ambulatoriali particolarmente critiche, di largo consumo e di ampia diffusione. A tal fine si ribadiscono le caratteristiche delle classi di priorità:

15 Classe U urgente Classe B breve Classe D differibile Classe P programmabile Prestazione relativa a una malattia in fase acuta o in riacutizzazione per la quale il prescrittore valuta che la mancata esecuzione nell arco di 72 ore possa comportare un peggioramento del quadro patologico e/o pregiudichi l evoluzione del piano terapeutico Prestazione relativa ad una malattia in fase acuta o in riacutizzazione per la quale il prescrittore valuta che la mancata esecuzione nel breve periodo ( 10 gg) possa comportare un sensibile peggioramento del quadro patologico e/o pregiudichi l evoluzione del quadro terapeutico nel breve periodo Prestazione la cui esecuzione tempestiva non influenza significatamene la prognosi a breve. Prestazione la cui esecuzione non è necessario sia tempestiva. Prestazione da effettuarsi entro 72 ore dalla richiesta Prestazione da effettuarsi entro 10 giorni dalla richiesta Visita specialistica entro 30 giorni; accertamenti diagnostici e strumentali entro giorni. Prestazioni da effettuarsi di norma entro 180 giorni dalla prescrizione o altra indicazione del medico curante. Da effettuarsi entro marzo 2012 a livello regionale con l apporto di specialisti(medici ospedalieri, specialisti ambulatoriali, MMG/PLS e rappresentanti di Aziende Sanitarie che si occupano di organizzazione. Nel frattempo restano confermate le indicazioni di cui alle D.D. N. 43/2008, D.D. N. 375 /2009, D.G.R.. n del 3/11/2010 e D.G.R del 24 maggio Aggiornamento delle indicazioni sulle diverse modalità organizzative per garantire l accesso alle prestazioni. Da effettuarsi entro dicembre Nel frattempo restano confermate le indicazioni di cui alle D.D. N. 43/2008 e D.D. N. 375 /2009. Analisi, approfondimenti sulle aree che presentano criticità, anche attraverso l utilizzo di specifici gruppi di lavoro, al fine della definizione di specifiche linee guida e/o percorsi clinico-assistenziali finalizzati all appropriatezza clinica e gestionale, nonché al miglioramento dell accessibilità ai servizi. Da effettuarsi entro marzo 2012 Attività di formazione ed informazione sull applicazione delle linee guida /percorsi assistenziali. Da effettuarsi negli anni 2011 e 2012 Attuazione di sperimentazione regionale su alcuni percorsi identificati tra quelli di cui sopra. Da effettuarsi nel corso del 2 semestre 2012

16 I suddetti atti, unitamente a quanto indicato in premessa al provvedimento di recepimento del presente allegato, definiscono altresì criteri e modalità per la gestione dei tempi di attesa. Tali criteri e modalità sono confermati e costituiscono riferimento per le relative verifiche di attuazione. I tempi massimi di attesa per le prestazioni ambulatoriali sono quelli indicati all Allegato B e si riferiscono alle prestazioni individuate dall Atto di Intesa del 28 ottobre 2010, nonché alle prestazioni oggetto di monitoraggio regionale in quanto ritenute particolarmente critiche rispetto ai tempi di attesa osservati dalle strutture eroganti.. Si ribadisce che i tempi di attesa indicati nell allegato B si riferiscono alle prestazioni con classi di priorità D e P. I tempi massimi di attesa individuati si riferiscono a tutte le prime visite ed alle prestazioni individuate, con esclusione delle medesime prestazioni erogate nel percorso screening o delle visite di controllo. Riorganizzazione del sistema prenotazioni Il progetto regionale di riorganizzazione del sistema prenotazione CUP su area regionale, di cui alla D.G.R. N del 1 agosto 2005 e s.m.i. ha visto lo sviluppo delle azioni seguenti: definizione della tipologia e quantità delle prestazioni da inserire a SovraCup Città di Torino e provincia, messa in linea di tutte le agende e test di funzionamento operativo, formazione del personale CUP delle Aziende Sanitarie della Città di Torino e provincia, funzionamento del SovraCup per la Città di Torino e per le ASR della provincia di Torino, nonché l avvio di altre esperienze /progettazione di ulteriori CUP provinciali sul territorio piemontese. Il progetto, oggi, necessita di ulteriori azioni finalizzate al miglioramento ed all estensione del modello di prenotazione sperimentato: verifica del sistema, eventuale perfezionamento/aggiornamento /estensione dello stesso : Da effettuarsi nel corso del 2012 definizione delle modalità operative e relativi tempi per la gestione dell intera offerta ambulatoriale a CUP prevedendo anche l inserimento dell attività in libera professione intra-moenia, nonché il coinvolgimento delle strutture sanitarie private accreditate per le prestazioni oggetto di contratto con il SSR. Da effettuarsi nel corso del 2011

17 realizzazione della funzione di Recall e di Contac center da parte di tutte le ASR Da effettuarsi nel corso del 2011 Revisione periodica attivita prescrittiva L analisi periodica dell attività prescrittiva è demandata alla Aziende Sanitarie Regionali al fine di prevenire comportamenti opportunistici e superare le inappropriatezze prescrittive. In quest ottica gli Accordi Integrativi Regionali per la Medicina Generale e per la Pediatria di libera scelta, di cui alla D.G.R. N del 24 aprile 2006 e s.m.i. e D.G.R. N del 13 novembre 2006 e s.m.i., hanno previsto un preciso impegno da parte dei professionisti convenzionati alla partecipazione attiva alle inziative correlate agli obiettivi delle singole Aziende Sanitarie Locali relativi alla definizione, applicazione e valutazione per il miglioramento dell appropriatezza prescrittiva, delle prestazioni specialistiche, di diagnostica strumentale e di laboratorio. Per contro gli stessi Accordi prevedono che le Direzioni generali delle singole Aziende sanitarie Locali coinvolgano i medici convenzionati, insieme agli specialisti dipendenti, convenzionati ed accreditati nella definizione di specifiche linee guida/protocolli. Sul tema a livello regionale saranno : individuati indicatori per l analisi dell attività prescrittiva e definiti report periodici relativamente all utilizzo delle classi di priorità e/o la frequenza del ricorso a prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza. Da effettuarsi entro dicembre 2011 individuazione dei criteri per l organizzazione della formazione/ informazione per omogeneizzare i comportamenti prescrittivi Da effettuarsi entro ottobre 2011 Monitoraggio. E assicurato il monitoraggio nei termini previsti dall Atto di Intesa del 28 ottobre 2010 e successive Linee guida sulle modalità di rilevazione e trasmissione dei flussi realizzate di concerto tra Ministero della Salute, Regioni e Province autonome ed AgeNas. In particolare il monitoraggio del fenomeno dei tempi di attesa interesserà le prestazioni ambulatoriali e di ricovero di cui all Allegato B al provvedimento di recepimento del presente Allegato, le sospensioni della attività di erogazione, il monitoraggio dei percorsi dei pazienti con patologie oncologiche, cardiovascolari e dei pazienti con progetti riabilitativi ambulatoriali. Informazione e comunicazione In materia di informazione e comunicazione le azioni regionali sono state rivolte a:

18 pubblicazione semestrale nel sito web della Regione Piemonte Assessorato alla Sanità -, dell elenco delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e prime visite per le quali viene effettuato il monitoraggio, assicurate presso tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, raggruppate per Azienda; i dati si riferiscono alla percentuale delle prestazioni erogate entro determinati intervalli di tempo, sovrapponibili ai criteri di priorità U-B-D-P. pubblicazione semestrale sul portale regionale del monitoraggio dei tempi di attesa per le attività di ricovero realizzazione sul portale regionale di un area dedicata contenente le regole generali di funzionamento del sistema relativo ai tempi di attesa (normativa nazionale e regionale, modalità di accesso alle prestazioni, modalità di utilizzo del Sovracup regionale, modalità di segnalazione dei disservizi, indicazioni sui punti di ascolto), definizione di un punto di ascolto degli utenti, delle loro organizzazioni rappresentative per l analisi della qualità percepita sulle attese, diffusione delle informazioni tramite siti Web aziendali, le Carte dei Servizi, gli Uffici URP e campagne informative specifiche. Le informazioni hanno riguardato in particolare il sistema dell offerta e la sua accessibilità, le innovazioni normative ed organizzative, le caratteristiche dei diversi regimi di erogazione delle prestazioni, nonché le regole a tutela dell equità e della trasparenza, attivazione da parte delle ASR della rilevazione della soddisfazione degli utenti sulle liste d attesa. Piani attuativi aziendali. Gli elementi caratterizzanti i Piani attuativi aziendali sono quelli enunciati nell Allegato C al provvedimento di recepimento del presente Allegato. La valutazione dei piani attuativi aziendali tiene conto : della rispondenza dei piani con i criteri previsti dall Allegato C al provvedimento di recepimento del presente Allegato, dell analisi dei progetti contenuti nei piani attuativi aziendali quali emergenti dai singoli Piani presentati. L approvazione dei progetti avverrà secondo i seguenti criteri: - congruità del Piano aziendale con il Piano Regionale, tenendo in considerazione la rilevanza del problema e le inziative volte a migliorare l appropriatezza anche attraverso percorsi diagnostico-terapeutici condivisi (peso 30) - efficacia gestionale: compatibilità del progetto con le risorse aziendali e pieno utilizzo risorse esistenti (peso 30) - innovazione e grado di diffusibilità e replicabilità del progetto (peso 15) - progetti integrati tra aziende sanitarie (peso 10) - informazione e coinvolgimento dei cittadini (peso 15) In merito al monitoraggio dei Piani attuativi aziendali l azione regionale interesserà l Identificazione dei criteri di monitoraggio sull attuazione delle attività programmate ed approvate dalla Regione. Tale azione sarà completata entro febbraio 2012.

19 ALLEGATO B PRESTAZIONI E RICOVERI OGGETTO DI MONITORAGGIO PRIME VISITE SPECIALISTICHE (*) percorsi TEMPI MASSIMI ATTESA VISITA GENERALE 01 ALLERGOLOGIA VISITA GENERALE 08 CARDIOLOGIA VISITA GENERALE 09 CHIRURGIA GENERALE VISITA GENERALE 12 CHIRURGIA PLASTICA VISITA GENERALE 14 CHIRURGIA VASCOLARE VISITA GENERALE 19 ENDOCRINOLOGIA VISITA GENERALE 68 PNEUMOLOGIA VISITA GENERALE 30 NEUROCHIRURGIA VISITA GENERALE 32 NEUROLOGIA VISITA GENERALE 34 OCULISTICA VISITA GENERALE 35 ODONTOSTOMATOLOGIA VISITA GENERALE 36 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA VISITA GENERALE 37 OSTETRICIA E GINECOLOGIA VISITA GENERALE 38 OTORINOLARINGOIATRIA VISITA GENERALE 58 GASTROENTEROLOGIA VISITA GENERALE ONCOLOGICA VISITA GENERALE RADIOTERAPICA PRETRATTAMENTO COLLOQUIO PSICHIATRICO 4O PSICHIATRIA VISITA GENERALE 43 UROLOGIA VISITA GENERALE 52 DERMOSIFILOPATIA visita RRF Riabilitativa Post acuti RIABILITATIVO visita RRF Riabilitativa Stabilizzati RIABILITATIVO 30 PRESTAZIONI SPECIALISTICHE AMBULATORIALI (*) percorsi TEMPI MASSIMI ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] - Endoscopia dell' intestino tenue Escluso: Endoscopia con biopsia ( ) ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] CON BIOPSIA - Biopsia di una o più sedi di esofago, stomaco e duodeno COLONSCOPIA CON ENDOSCOPIO FLESSIBILE -Escluso:Colonscopia transaddominale o attraverso stoma artificiale,sigmoidoscopia con endoscopio flessibile(45.24),proctosigmoidoscopia con endoscopio rigido(48.23),endoscopia transaddominale dell' intestino cr SIGMOIDOSCOPIA CON ENDOSCOPIO FLESSIBILE - Endoscopia del colon discendente Escluso: Proctosigmoidoscopia con endoscopio rigido (48.23) BIOPSIA ENDOSCOPICA DELL'INTESTINO CRASSO POLIPECTOMIA ENDOSCOPICA DELL'INTESTINO CRASSO Isteroscopia - Escluso: Biopsia con dilatazione del canale cervicale (Ostetricia e ginecologia) COLPOSCOPIA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO Tc del cranio [sella turcica, orbite] TC dell'encefalo TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA CON CONTRASTO. Tc del cranio [sella turcica, orbite] TC dell'encefalo TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL MASSICCIO FACCIALE TC del massiccio facciale [mascellare, seni paranasali, etmoide, articolazioni temporo mandibolari] In caso di ricostruzione tridimensionale codificare anche ( ) TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL MASSICCIO FACCIALE, SENZA E CON CONTRASTO TC del massiccio facciale [mascellare, seni paranasali, etmoide, articolazioni temporo-mandibolari] In caso di ricostruzione tridimensionale codificare anche ( ) TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ORECCHIO TC dell'orecchio [orecchio medio e interno, rocche e mastoidi, base cranica e angolo ponto cerebellare] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ORECCHIO, SENZA E CON CONTRASTO TC dell'orecchio [orecchio medio e interno, rocche e mastoidi, base cranica e angolo ponto cerebellare] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL COLLO TC del collo [ghiandole salivari, tiroide-paratiroidi, faringe, laringe, esofago cervicale] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL COLLO, SENZA E CON CONTRASTO TC del collo [ghiandole salivari, tiroide - paratiroidi, faringe, laringe, esofago cervicale]

20 RADIOGRAFIA COMPLETA DELLA COLONNA (2 proiezioni). Radiografia completa della colonna e del bacino sotto carico MAMMOGRAFIA BILATERALE. (2 proiezioni) MAMMOGRAFIA MONOLATERALE (2 proiezioni) TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL TORACE TC del torace [polmoni, aorta toracica, trachea, esofago, sterno, coste, mediastino] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL TORACE, SENZA E CON CONTRASTO TC del torace [polmoni, aorta toracica, trachea, esofago, sterno, coste, mediastino] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEI RENI Incluso: logge renali, surreni, logge surrenaliche, psoas, retroperitoneo E DELL'APPARATO URINARIO TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEI RENI, SENZA E CON CONTRASTO Incluso: logge renali, surreni, logge surrenaliche, psoas, retroperitoneo TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ADDOME SUPERIORE Incluso: fegato e vie biliari, pancreas, milza, retroperitoneo, stomaco, duodeno, tenue, grandi vasi addominali, reni e surreni TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ADDOME SUPERIORE, SENZA E CON CONTRASTO Incluso: fegato e vie biliari, pancreas, milza, retroperitoneo, stomaco, duodeno, tenue, grandi vasi addominali, reni e surreni TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ADDOME INFERIORE Incluso: Pelvi, colon e retto, vescica, utero e annessi o prostata TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ADDOME INFERIORE, SENZA E CON CONTRASTO Incluso: pelvi, colon e retto, vescica, utero e annessi o prostata TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ADDOME COMPLETO TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ADDOME COMPLETO, SENZA E CON CONTRASTO RADIOGRAFIA COMPLETA DEGLI ARTI INFERIORI E DEL BACINO SOTTO CARICO RADIOGRAFIA DELLO SCHELETRO IN TOTO [Scheletro per patologia sistemica] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL RACHIDE E DELLO SPECO VERTEBRALE TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL RACHIDE E DELLO SPECO VERTEBRALE SENZA E CON CONTRASTO TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ARTO SUPERIORE TC di: 56 spalle e braccio [spalla, braccio], gomito e avambraccio [gomito, avambraccio], polso e mano [polso, mano] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ARTO SUPERIORE, 57 SENZA E CON CONTRASTO TC di: spalla e braccio [spalla, braccio], gomito e avambraccio [gomito, avambraccio], polso e mano [polso, mano] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL BACINO TC di: bacino e articolazioni sacro-iliache TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ARTO INFERIORE TC di: articolazione coxo-femorale e femore [articolazione coxo - femorale, femore], ginocchio e gamba [ginocchio, gamba] caviglia e piede [caviglia, piede] TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL'ARTO INFERIORE, SENZA E CON CONTRASTO TC di: articolazione coxo-femorale e femore [articolazione coxo-femorale, femore], ginocchio e gamba [ginocchio, gamba], caviglia e piede [caviglia, piede] DIAGNOSTICA ECOGRAFICA DEL CAPO E DEL COLLO Ecografia di: ghiandole salivari, collo per linfonodi, tiroide-paratiroidi ECOCARDIOGRAFIA ( , , , , ) ECOGRAFIA DELLA MAMMELLA bilaterale ECOGRAFIA DELLA MAMMELLA Monolaterale ECOGRAFIA TORACICA ECO(COLOR) DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAORTICI A riposo o dopo prova fisica o farmacologica

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