CAPITOLATO DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE

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2 CAPITOLATO DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE

3 Viale Lombardia Milano Tel /60 fax citra@citrasrl.it Riferimento commessa: C1201 marzo 2012 prof. arch. Giorgio Goggi Responsabile tecnico-scientifico ing. Michele D Alessandro Direzione tecnica 2

4 SOMMARIO 1. DESCRIZIONE DELLE OPERE Tracciati stradali e parcheggi Mobilità pedonale e ciclabile planimetria e sezioni tipo Verde Quantità principali Materiali Sottoservizi Idraulica - Fognatura acque nere e acque meteoriche Manufatti idraulici ADEMPIMENTI SPECIFICI DELL APPALTATORE MODALITA ESECUTIVE QUALITA E PROVENIENZA DEI MATERIALI ACQUA CALCE LEGANTI IDRAULICI GHIAIA - PIETRISCO SABBIA PIETRAME MATERIALI PORFIRICI LASTRE TATTILI AUTOBLOCCANTE MATTONI GHISA LEGNAME CEMENTO BITUMI BITUMI LIQUIDI EMULSIONI BITUMINOSE CATRAMI DETRITO DI CAVA O TOUT VENANT DI CAVA O DI FRANTOIO POLVERE ASFALTICA OLII MINERALI CHIUSINI/GRIGLIE POZZETTI E CANALETTE RACCOLTA ACQUE POZZETTI ISPEZIONE IMPIANTO ILLUMINAZIONE E PREDISPOSIZIONI TUBAZIONI IN PVC RIGIDO DRENAGGI TUBAZIONI IN PEAD (POLIETILENE AD ALTA DENSITA') TUBAZIONI IN POLIETILENE CORRUGATO

5 4.27 MALTE E CONGLOMERATI IN GENERE FERRO TONDINO RETI ACCIAIO ELETTROSALDATE CORDONATURE SEGNALETICA ORIZZONTALE SEGNALETICA VERTICALE MATERIALE VEGETALE MATERIALE AGRARIO TERRA FERTILE ACCANTONATA TERRA DI COLTIVO PROVENIENTE DA strato COLTURALE attivo TERRA DI COLTIVO PROVENIENTE DA SCAVO 40 CM/200 CM DI PROFONDITA AMMENDANTE COMPOSTATO VERDE CONCIMI MINERALI ED ORGANICI PACCIAMATURA PALI DI SOSTEGNO, ANCORAGGI, LEGATURE PROTEZIONI DELLE PIANTE ESISTENTI IMPIANTI IRRIGAZIONE DISSUASORI PRESCRIZIONI TECNICHE TRACCIAMENTI FRESATURA DEL MANTO STRADALE PAVIMENTAZIONE DELLE CARREGGIATE PAVIMENTAZIONI DEI MARCIAPIEDI E PERCORSI PEDONALI POSA DI MATERIALE PORFIDICO IN CUBETTI SU CORONE ROTATORIE SORMONTABILI POSA DI LASTRE TATTILI POSA DI MASSELLI AUTOBLOCCANTI IN CLS CORDONATURE IN GRANITO E CLS CORDONATURE IN LEGNO SCIVOLI PER DISABILI: ASPETTI DIMENSIONALI POSA IN OPERA DI TUBI IN PVC RIGIDO POSA IN OPERA DI TUBAZIONE IN PEAD CADITOIE, CHIUSINI PER CAMERETTE ALLACCIAMENTI AI CONDOTTI DI FOGNATURA FASCE DRENANTI SEGNALETICA ORIZZONTALE SEGNALETICA VERTICALE ITER ESECUZIONE OPERE A VERDE ABBATTIMENTI ACCANTONAMENTO TERRENO FERTILE MOVIMENTI TERRA E LAVORI PER FORMAZIONE AIUOLE POSA IN OPERA DEL MATERIALE VEGETALE

6 5.23 PACCIAMATURA IMPIANTO IRRIGAZIONE POSA DISSUASORI

7 1. DESCRIZIONE DELLE OPERE Le opere che formano oggetto dell appalto riguardano le opere di urbanizzazione connesse al Piano Particolareggiato di recupero del comprensorio Vulcano, per la parte riguardante il comparto Produzione e Ricerca Sud, in comune di Sesto San Giovanni e consistono nella realizzazione di infrastrutture per la mobilità pubblica e privata e per la mobilità pedonale e ciclabile; sono previste le opere a verde e quelle a rete riferite ai servizi e sottoservizi tecnologici. L impianto viario è costituito da un collegamento principale tra viabilità esistenti, quali il Ring a Nord e via Trento a Sud, ed un semi-anello secondario di contorno all insediamento di progetto, che si innesta sull asse principale in due punti, con una rotatoria ed un intersezione a goccia. Gli innesti della strada principale sulla viabilità esistente sono risolti a rotatoria: sul Ring la nuova strada andrà a costituire il quarto braccio di una rotatoria esistente, su via Trento è prevista la costruzione di una nuova rotatoria a tre bracci. Sono presenti due aree a parcheggio separate dalla carreggiata principale ad Est dell intervento edilizio e a Sud dell edificio, e degli stalli laterali alle carreggiate secondarie. L asse principale è dotato di spartitraffico centrale alberato. Ai lati delle strade sono previsti marciapiedi ed un ulteriore fascia verde sul lato Ovest. Sul lato Est, è prevista la realizzazione di una pista ciclabile separata che si connetterà a Nord con il percorso ciclabile esistente del Ring ed a Sud con i futuri sviluppi delle aree Falck. Il sistema del verde è molto presente: sul nuovo asse principale tra il Ring e via Trento, lo spartitraffico centrale è molto ampio, ed è sistemato ad aiuola con filare continuo alberato; inoltre è prevista una fascia laterale al margine destro della carreggiata principale lato Ovest; anche le isole centrali delle rotatorie saranno sistemate a verde. I parcheggi saranno dotati di aiuole e alberature, ed anche tra gli stalli ed i pali della pubblica illuminazione saranno inserite le alberature, in base ad uno schema tipologico adottato in comune di Sesto San Giovanni. Tutto il sistema verde sarà dotato di impianto di irrigazione automatico. L opera viaria fondamentale è rappresentata dal nuovo asse stradale portante di collegamento tra la via Vulcano/Ring e la via Trento. Il calibro complessivo dell infrastruttura, che si estende in direzione NE-SO per circa 550m, è di 23m di larghezza. La sezione minima dell infrastruttura, che si configura come strada di quartiere,è così organizzata: una corsia per senso di marcia di 4m di larghezza complessiva con corsie da 3,0m e due banchine laterali di 0,5m; ammette il transito del trasporto pubblico e dei mezzi pesanti; uno spartitraffico centrale di 6,0m, alberato; una fascia laterale alla carreggiata stradale lato Ovest di ulteriori 4m, occupata da una fascia verde ed il marciapiede di 2,0m di larghezza; sul lato Est,oltre al marciapiedi di 2,0m è prevista una pista ciclabile di 3,0m di larghezza 6

8 La strada a semi-anello attorno all edificio, che si sviluppa per circa 470m, si configura come strada locale a due corsie a carreggiata unica, di sezione comunque ampia per la presenza di traffico pesante diretto all insediamenti produttivo. La strada a semi-anello si compone di un tratto rettilineo a Nord dell edificio produttivo, di 180m ed un secondo tratto di 290m con andamento curvilineo, ad Ovest del comparto. Il tratto rettilineo ha un calibro di 8,0m, con corsie da 3,5m e banchine laterali da 0,5m di separazione con la sosta a pettine presente sui due lati della strada per quasi tutta la sua estensione. La sezione minima è così organizzata: due corsie, una per senso di marcia da 3,5m e banchine laterali di 0,5m; marciapiedi laterali di 2,0m minimi; per la maggior parte della sua estensione è presente la sosta in strada, da ambo i lati della strada, con stalli a pettine da 2mx5m, cadenzati sempre dagli alberi, con passo uno ogni tre posti auto. Il calibro del tratto di strada ad Ovest dell edificio in progetto, tra la rotatoria e l innesto a goccia è di 8,5m, composto da: due corsie, una per senso di marcia, da 3,75m e banchine laterali di 0,5m; marciapiedi laterali di 2,0m minimo, intervallati da alberature; per parte della sua estensione è presente la sosta laterale in linea, con stalli da 2mx5m, cadenzati sempre dagli alberi, con passo uno ogni quattro posto auto. Le due rotatorie di progetto hanno raggio esterno di 20m. La sosta è organizzata sia su aree esterne alla carreggiata sia in strada, e sempre con presenza di alberature. Sono presenti due parcheggi di 2.700mq e 2.300mq rispettivamente ad Ovest e a Sud dell edificio, che contano 73 posti auto il primo e 75 posti auto il secondo. Sulla strada a semi-anello insiste la sosta in carreggiata: sul tratto rettilineo sono disposti 64 posti auto, a pettine su entrambi i lati della strada; sul tratto ad Ovest dell insediamento sono presenti in linea ai margini della strada ulteriori 23 posti auto. Per quanto riguarda la mobilità pedonale e ciclabile, tutta la viabilità di progetto è dotata di marciapiedi di almeno 2,0m di larghezza ed è presente un percorso ciclabile di circa 600m in affiancamento al nuovo collegamento tra il Ring e via Trento. La nuova pista ciclabile si connetterà a Nord con il percorso esistente sul Ring, mentre per gli sviluppi delle rete ciclabile comunale, resta aperta la possibilità di connessioni agli gli sviluppi futuri ad esempio nelle aree Falck a partire dalla via Trento. L infrastrutturazione si completa anche per quanto riguarda i servizi e sottoservizi tecnologici. L impianto di illuminazione è previsto con apparecchi luminosi tradizionali, con lampade a ioduri metallici e modello standard comunale (Giovi della ditta Disano). I pali hanno un altezza attorno ai 10-12m fuori terra, e sbracci singoli, salvo che nella aree a parcheggio. 7

9 Sottostrada e sotto ai marciapiedi corrono le reti tecnologiche: doppia polifora da 4 tubi, per cavi Telecom D=160 e linee Enel D=160 e Comune due tritubi per le fibre ottiche corrugati per l illuminazione pubblica D=110 tubazione del gas D=200 in acciaio tubazione dell acquedotto Per quanto riguarda il sistema della rete fognaria, è prevista la realizzazione di una nuova tubazione principale delle acque nere sotto il nuovo collegamento stradale tra il Ring e via Trento, D=400, in allacciamento alle linee esistenti su queste due strade, oltre alle ramificazioni dentro la viabilità a semi-anello. Per quanto riguarda le acque meteoriche, è individuata una nuova una rete di drenaggio per la piattaforma stradale, con caditoie ai margini destri della carreggiata; le caditoie recapiteranno in condotte di raccolta secondaria o direttamente nella condotta principale della acque bianche, ed avranno calibri variabili D=200/300 D=400/800. Tutte le acque di raccolta stradale convoglieranno in vasche di prima pioggia e decantazione, e di separazione delle acque di seconda pioggia; le acque di prima pioggia disoleate e quelle di seconda pioggia recapiteranno in batterie di pozzi di dispersione, localizzate in tre zone in corrispondenza dei nuovi parcheggi in progetto. Tutti i manufatti per l aggottamento e dispersione della acque sono interrati nelle aree a parcheggio predette. 1.1 Tracciati stradali e parcheggi Nuovo collegamento NO-SE tra via Vulcano/Ring e via Trento: strada urbana di quartiere cat.e con spartitraffico centrale estensione complessiva del tracciato di 550m, con due intersezioni di cui una a rotatoria piattaforma complessiva dell infrastruttura pari a 23m, comprensiva di marciapiedi laterali da 2,0m e pista ciclabile di 3,0m due corsie da 4,0m, una per senso di marcia, con corsia di 3,0m e due banchine da 0,50m sui lati destro e sinistro spartitraffico centrale di 6,0m, alberato con alberi di media grandezza aiuola di 2,0m tra la carreggiata stradale ed il marciapiede lato Ovest esclusa sosta in carreggiata andamento altimetrico a partire dal Ring quota di partenza 146,50 slm, tratto iniziale in pendenza attorno al 2,5% per raggiungere quota 148,00 slm (sez-1-3) medesima del piazzale dell edificio. Il tutto salvo successiva migliore definizione della quota massima da effettuarsi nelle fasi successive della progettazione ; andamento piano dalla sez. 3 fino a dopo la prima rotatoria in corrispondenza della sez. 12; dalla sez. 12 a via Trento 8

10 andamento planimetrico per ritornare a quota 145,00 slm cpn pendenza sempre attorno al 2,5% Nuovo strada locale a semi-anello attorno all insediamento produttivo di progetto: strada urbana loca cat.f a doppio senso di marcia senza spartitraffico estensione complessiva del tracciato di 470m, con un primo tratto rettilineo di 180m ed un secondo con andamento curvilineo ad Ovest del comparto produttivo di 290m di lunghezza strada in piano alla stessa quota (all attualità prevista a + 148,00m) del collegamento NO- SE. Il tratto rettilineo ha un calibro di 8,0m, con corsie da 3,5m e banchine laterali da 0,5m di separazione con la sosta a pettine presente sui due lati della strada per quasi tutta la sua estensione. La sezione minima è così organizzata: due corsie, una per senso di marcia da 3,5m e banchine laterali di 0,5m; marciapiedi laterali di 2,0m minimi; per la maggior parte della sua estensione è presente la sosta in strada, da ambo i lati della strada, con n.64 stalli a pettine da 2mx5m, cadenzati sempre dagli alberi, con passo uno ogni tre posti auto parcheggio su area esterna di 2.300mq e 73 posti auto Il calibro del tratto di strada ad Ovest dell edificio in progetto, tra la rotatoria e l innesto a goccia è di 8,5m, composto da: due corsie, una per senso di marcia, da 3,75m e banchine laterali di 0,5m; marciapiedi laterali di 2,0m minimo, intervallati da alberature; per parte della sua estensione è presente la sosta laterale in linea, con 23 stalli da 2mx5m, cadenzati sempre dagli alberi, con passo uno ogni quattro posto auto parcheggio su area esterna di 2.700mq e 75 posti auto Rotatorie: raggio esterno 20m anello carrabile 9,00m aiuola interna 9,00m di raggio corona sormontabile di 2,0m in porfido marciapiedi 2,00m Per quanto attiene all andamento altimetrico dei due tracciati: per la strada principale NE-SO, a partire da quota 146,50 slm usl Ring, il primo tratto è in pendenza attorno al 2,5% per raggiungere quota +148,00 slm (sez-1-3), che è la medesima del piazzale di accesso dell edificio; andamento piano dalla sez. 3 fino a dopo la prima rotatoria in corrispondenza della sez. 12; dalla sez. 12 a via Trento 9

11 andamento planimetrico per ritornare a quota 145,00 slm cpn pendenza sempre attorno al 2,5%; per la strada a semi-anello, si mantiene la stessa del collegamento NO-SE che all attualità è prevista a +148,00 m slm. 1.2 Mobilità pedonale e ciclabile planimetria e sezioni tipo Marciapiedi 2,0m larghezza minima Pista 3,0m Attraversamenti pedonali in corrispondenza dei bracci delle rotatorie, delle intersezioni e dei passi carrai Attraversamento sul viale centrale regolato da impianto semaforico a chiamata a portale 1.3 Verde Le sistemazioni degli spazi a verde e la presenza diffusa delle alberature costituiscono una componente importante all interno del disegno complessivo di quella che è pur sempre un opera di viabilità. In primo luogo è imponente la fascia verde alberata prevista nello spartitraffico centrale alla strada di progetto tra il Ring e via Trento. Si tratta di circa mq di aiuola e 67 alberi di prima o seconda grandezza con interdistanza di 6/8m. Inoltre, sempre lungo tale asse viario, al margine destro della carreggiata lato Ovest, tra la strada e il marciapiede, si sviluppa una fascia verde di 2,0m di larghezza. Anche le isole centrali delle rotatorie prevedono la sistemazione a verde. Nel complesso le aree verdi ammontano a circa mq con 200 alberi. I parcheggi saranno dotati di aiuole e alberature, ed anche tra gli stalli ed i pali della pubblica illuminazione saranno inserite le alberature, in base ad uno schema tipologico adottato in comune di Sesto San Giovanni. Le alberatura su marciapiede o su aree pavimentate saranno dotate d griglie a raso con telaio e controtelaio di 2,00mx2,00m per le piante di seconda e terza grandezza, e 1,40mx1,40m per quelle di prima grandezza. Tutto il sistema verde sarà dotato di impianto di irrigazione automatico. 10

12 1.4 Quantità principali Strade e parcheggi mq Numero di Parcheggi 235 pa Marciapiedi e pista ciclabile mq Verde mq Numero alberi Materiali Cordoni in granito con parti a vista bocciardate Cordoni in cls sono nelle aree a parcheggio Pacchetto stradale Tout venant 15cm Binder 4cm Usura 4cm Marciapiede in asfalto Massetto in cls 10cm Asfalto colato 2cm Percorso ciclabile in asfalto colorato Massetto in cls 10cm Asfalto con resine e coloranti e polveri di quarzo 3cm Parcheggio su aree esterne Massetto in cls 20cm Doppia rete elettrosaldata mm5 maglia 10x10cm Masselli autobloccanti in cls sigillati a malta Segnaletica Orizzontale in colato plastico bi-componente Verticale in alluminio classe II 1.6 Sottoservizi Illuminazione pubblica Impianto di illuminazione con apparecchi luminosi tradizionali lampade a ioduri metallici e modello standard comunale -Giovi Disano pali altezza 10-12m fuori terra, e sbracci singoli, salvo che nella aree a parcheggio 11

13 pozzetti 45x45x60cm Sottostrada e sotto ai marciapiedi corrono le reti tecnologiche: doppia polifora da 4 tubi D=160, 2 per cavi Telecom 2 per Enel e 4 per il Comune i pozzetti saranno duplicati per le linee dedicate al Comune due tritubi per le fibre ottiche corrugati per l illuminazione pubblica D=110 tubazione del gas tubazione dell acquedotto D=200 in acciaio 1.7 Idraulica - Fognatura acque nere e acque meteoriche Per quanto riguarda il sistema della rete fognaria, è prevista la realizzazione di una nuova tubazione principale delle acque nere sotto il nuovo collegamento stradale tra il Ring e via Trento, D=400, in allacciamento alle linee esistenti su queste due strade, oltre alle ramificazioni dentro la viabilità a semi-anello. Per quanto riguarda le acque meteoriche, è individuata una nuova una rete di drenaggio per la piattaforma stradale, con caditoie ai margini destri della carreggiata; le caditoie recapiteranno in condotte di raccolta secondaria o direttamente nella condotta principale della acque bianche, ed avranno calibri variabili D=200/300 D=400/800. Tutte le acque di raccolta stradale convoglieranno in vasche di prima pioggia e decantazione, e di separazione delle acque di seconda pioggia; le acque di prima pioggia disoleate e quelle di seconda pioggia recapiteranno in batterie di pozzi di dispersione, localizzate in tre zone in corrispondenza dei nuovi parcheggi in progetto. 1.8 Manufatti idraulici Come illustrato, tutte le acque meteoriche di prima pioggia, primi 7 minuti, andranno recapitate direttamente nella fossa/vasca di prima pioggia, le restanti, andranno direttamente verso i pozzi perdenti. I manufatti di cui sopra, allocati sotto al piano stradale delle nuove zone a parcheggio sono di diversa dimensione o numero poiché devono ricevere e smaltire quantitativi d acqua diversi nel rispetto delle reti a cui sono collegati. La dimensione della vasca/fossa di prima pioggia deve essere quindi pari a: MANUFATTO 1- SEZIONE 2 PRIMA PIOGGIA: 235 l/sec x 7min x 60 sec / 1000 = 98,7 mc MANUFATTO 2- SEZIONE 2 PRIMA PIOGGIA: 180 l/sec x 7min x 60 sec / 1000 = 75,6 mc MANUFATTO 3- SEZIONE 2 PRIMA PIOGGIA: 592 l/sec x 7min x 60 sec / 1000 = 248,6 mc 12

14 VASCA/FOSSA DI PRIMA PIOGGIA con paratoia galleggiante Manufatto 1 Trattasi di fossa/vasca di prima pioggia di dimensioni rettangolari realizzato in cls armato costituito da: - sezione di arrivo per il smaltimento delle acque di seconda pioggia di dimensioni nette pari a 3,0 x 3,0 x 3,0 metri SEZIONE 1 - sezione di contenimento delle acque di prima pioggia di dimensioni nette 6,0 x 6,0 x 3,0 metri SEZIONE 2 - pozzetto di partenza per lo smaltimento delle acque di seconda pioggia. - fori di collegamento per l ingresso delle tubazioni di vario diametro - il passaggio tra la SEZIONE 1 e la SEZIONE 2 è comandata da una paratoia galleggiante AISI 304 con movimento a pantografo e regolatore con braccio telescopico che permette, una volta che il livello dell acqua di arrivo ha permesso di far defluire l acqua di prima pioggia alla sezione 2 di chiudere. Completato lo smaltimento delle acque di prima pioggia il galleggiante scende e apre la paratia permettendo alle acque decantate di defluire verso i pozzi perdenti. Un dislivello tra la sezione 1 e la sezione 2 permette di mantenere nella sezione1 quanto dovrà essere pulito periodicamente poiché trattasi di materiale dovuto al lavaggio delle superficie impermeabili. Il dimensionamento preliminare delle pareti dei manufatti è pari a 30 cm. Ogni vasca/fossa è dotata di pozzetto con chiusino largo 100 x 100 cm classe C250 o D 400 a seconda della classificazione della strada Altri accessori quale scala di accesso. Manufatto 2 Il manufatto 2 ha analoghe caratteristiche. Cambiano solo le dimensioni delle sezioni. SEZIONE 1 dim 2,8 x 2,8 x 3,0 metri dimensioni nette SEZIONE 2 dim 5,6 x 5,6 x 3,0 dimensioni nette interne vasca prima pioggia Manufatto 3 Il manufatto 3 ha analoghe caratteristiche. Cambiano solo le dimensioni delle sezioni. SEZIONE 1 dim 4,8 x 4,8 x 3,0 dimensioni nette SEZIONE 2 dim 9,5 x 9,5 x 3,0 dimensioni nette interne vasca prima pioggia 13

15 POZZI PERDENTI I pozzi perdenti sono stati dimensionati per poter smaltire sia l acqua di prima pioggia sia l acqua di seconda pioggia. Il numero dei pozzi perdenti a servizio delle fosse/vasche di prima pioggia sono stati calcolati tenendo conto del coefficiente di permeabilità significativo che è stato determinato sulla base di una prova in loco e della quantità d acqua di immissione. Al fine di dare coerenza con progetti da poco tempo realizzati nella stessa area si è tenuto valido il parametro di 15 minuti per lo svuotamento dei pozzi. Dal punto di vista idraulico si è seguito il seguente processo: l acqua di prima pioggia viene trattenuta nella vasca/fossa fino a quando non sarà smaltita la seconda pioggia. Le dimensioni dei pozzi perdenti sono: diametro: 3,50 metri profondità: 6.0 metri materiale CLS Coefficiente di permeabilità medio: dato ricavato da verifica in loco: 2,72x 10^-3 m/s I pozzi perdenti sono costituiti da anelli prefabbricati in cls costituiti da: coperchio carrabile chiusino classe C250 D400 a seconda della classificazione della strada coperchio a tronco di cono anelli perdenti Gli anelli perdenti che costituiscono i pozzi sono posti su piani di posa in CLS Ogni pozzo perdente è posato in idoneo volume di ghiaione di drenaggio. I pozzi sono collegati in serie tra loro con idonea tubazione in calcestruzzo. Il risultato del dimensionamento porta al seguente risultato: 3 pozzi perdenti per il manufatto 1 3 pozzi perdenti per il manufatto 2 8 pozzi perdenti per il manufatto 3 14

16 Per quanto qui non descritto deve farsi riferimento agli altri documenti di progetto, precisando comunque che le opere sopra elencate risultano comprensive del costo dello smaltimento e conferimento alle pubbliche discariche, inoltre la Direzione Lavori potrà richiedere modifiche o impartire prescrizioni particolari. Forme, caratteristiche e dimensioni delle località oggetto delle lavorazioni e delle varie strutture, nonché modalità esecutive, sono quelle previsti negli elaborati grafici e nelle specifiche tecniche, costituenti il progetto. Nessuna variazione alle opere previste ed ordinate potrà essere introdotta dall appaltatore, il quale resterà invece interamente responsabile di tutte le difformità che non siano state preventivamente autorizzate, potendo tali difformità comportare anche il rifiuto dell accettazione dell opera da parte dell Amministrazione Comunale con conseguenti demolizioni e rifacimenti a spese dell appaltatore. Le difformità di cui sopra si riferiscono sia alla forma ed alle dimensioni delle opere, sia alle caratteristiche delle stesse e dei materiali impiegati e potranno essere accertate in ogni tempo fino al collaudo definitivo dei lavori salve le più lunghe garanzie previste dal presente Capitolato Speciale d Appalto o dalla normativa vigente. 2. ADEMPIMENTI SPECIFICI DELL APPALTATORE Sarà cura dell'appaltatore produrre e trasmettere alla D.L. per iscritto entro 15 giorni dalla consegna dei lavori una scheda aziendale in cui siano evidenziati: i nominativi dei titolari della ditta, completi di recapiti anagrafici, fax e telefonici; il domicilio della ditta completo di recapito telefonico e fax a cui andranno notificati gli ordini e le comunicazioni di servizio; il nominativo, l indirizzo e il recapito telefonico e fax del Direttore Tecnico responsabile del coordinamento e della supervisione tecnica e organizzativa dei cantieri. Il nominativo, l indirizzo e il recapito telefonico e fax del Direttore di Cantiere che, nel caso non coincida con il Direttore Tecnico stesso, ne ricopre tutte le mansioni operative di verifica, gestione e coordinamento del cantiere; il nominativo l'indirizzo ed il recapito telefonico dell'eventuale proprio Rappresentante per la firma degli atti di contabilità tecnica; i nominativi degli operai con qualità di capo-squadra, responsabili delle squadre operative sul territorio, completi di recapito di telefono cellulare; il normale orario giornaliero di lavoro (periodo estivo ed invernale); i nominativi dei dipendenti della ditta da impiegarsi in lavori connessi al presente appalto; l'elenco delle macchine operatrici in dotazione alla ditta; il numero di cellulare, o quello telefonico, dove reperire il responsabile della squadra operativa di emergenza, incaricato dell attivazione degli eventuali interventi di emergenza sopracitati; 15

17 I dati riportati saranno tempestivamente aggiornati ogni qualvolta subentrino variazioni, anche in relazione a periodi temporanei di assenza (ferie, malattia) con particolare riferimento alla posizione del responsabile della squadra operativa di emergenza, a mezzo comunicazione scritta al Direttore Lavori. Al fine di garantire la tempestività dell intervento la ditta dovrà disporre nel Comune o in quelli contermini sede o presidio organizzato comprensivo di personale, materiale ed attrezzature. La suddetta scheda aziendale, dovrà essere fornita sia per l Appaltatore che per gli eventuali Subappaltatori. In accordo al Protocollo d intesa tra Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni e le OO.SS. dei lavoratori dell edilizia in tema di applicazione della normativa contributiva e quella della sicurezza nei cantieri edili approvato con Delibera della Giunta Comunale n.132 del 3/3/2000, i lavoratori presenti in cantiere dovranno essere dotati di tesserino identificativo con fotografia fornito dall impresa. L appaltatore accetta i contenuti del protocollo di intesa per la tutela della legalità, della sicurezza e dell incolumità della persona nei rapporti di lavoro e sui luoghi di lavoro tutela della libera concorrenza fra imprese tutela degli interessi dei cittadini e delle imprese residenti sul territorio sestese anche attraverso la costituzione dell osservatorio dei cantieri edili sottoscritto dal Comune di Sesto San Giovanni i cui contenuti sono scaricabili sul portale ( al seguente percorso sicurezza e viabilità/protocollo d intesa sottoscritto da tutti i componenti dell osservatorio cantieri. Osservatorio pubblico sulla sicurezza nei cantieri L appaltatore avrà inoltre l obbligo, prima dell inizio dei lavori, di trasmettere alla Direzione Lavori i nominativi del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e del Responsabile dei lavoratori per la sicurezza con i relativi recapiti telefonici. I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzioni infortuni ed igiene del lavoro ed in ogni caso in condizioni di permanente sicurezza ed igiene nel rispetto del D.Lgs. n. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni. Si individua nell Azienda ASL 3 Milano - Presidio di Via Oslavia,1 -Sesto San Giovanni, l Autorità presso la quale possono ottenere informazioni circa gli obblighi relativi alle vigenti disposizioni in materia di protezione delle condizioni di lavoro applicabili nel corso dell esecuzione del contratto. L appaltatore, in qualità di datore di lavoro, durante l esecuzione dei lavori, osserva le misure generali di tutela del D.Lgs n. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni ed in particolare : a) il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di salubrità; b) la scelta dell ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone di spostamento o di circolazione; c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali; d) la delimitazione e l allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali; 16

18 e) l adeguamento, in funzione dell evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o fasi di lavoro; f) la cooperazione tra datori di lavoro ed eventuali lavoratori autonomi; g) le intersezioni con le attività che avvengono sul luogo, all ingresso o in prossimità dal cantiere; Entro quindici giorni dal verbale di ultimazione l Appaltatore dovrà completamente sgomberare il cantiere dai materiali, mezzi d opera ed impianti di sua proprietà e provvedere, con personale idoneo alla pulizia completa e radicale delle aree oggetto dei lavori. Qualora l Appaltatore non ottemperasse a quanto sopra, la stazione appaltante provvederà previa comunicazione scritta d ufficio con ritenuta delle spese sostenute sulla liquidazione a saldo lavori. Entro 30 (trenta) giorni dalla data della consegna l Appaltatore dovrà presentare alla Direzione Lavori, per l approvazione, la campionatura completa e/o le schede tecniche per i prodotti non campionabili dei materiali, manufatti, prodotti ecc. previsti o necessari per dare completa l opera oggetto d appalto, fermo restando le prescrizioni di cui alla descrizione dei lavori. Il Responsabile del cantiere, dovrà con l avanzamento dei lavori, indicare su planimetria georeferenziata (in formato.dwg) fornita dalla D.L., il posizionamento di tutte le opere (tubazioni, punti di allaccio, ecc.) che saranno non visibili a lavori ultimati e fornire delle stesse completa documentazione fotografica. L Appaltatore dovrà presentare entro i termini previsti dalla normativa vigente il Piano Operativo di Sicurezza relativo alle operazioni necessarie allo svolgimento dei lavori, Piano di sicurezza che farà parte integrante del contratto. L appaltatore deve osservare e fare osservare ai propri dipendenti, nonché ad eventuali subappaltatori, tutte le norme di cui sopra e prendere inoltre di propria iniziativa tutti quei provvedimenti che ritenga opportuni per garantire la sicurezza e l igiene del lavoro. Tale piano sarà messo a disposizione delle Autorità competenti preposte alle verifiche ispettive di controllo dei cantieri. L appaltatore è tenuto a curare altresì il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall Appaltatore. Il Direttore Tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell esecuzione dei lavori, fermo restando la responsabilità dell Appaltatore. 17

19 L impresa si dovrà attenere, per le attività di cantiere a carattere temporaneo entro cui è concessa l attivazione di macchinari o dispositivi rumorosi, ai seguenti limiti di rumorosità: massimo di immissione di 70 db(a) e limite massimo di immissione in deroga 85 db(a). La deroga deve essere richiesta al competente Ufficio ai sensi delle normative vigenti per la tutela dall inquinamento acustico della città di Sesto San Giovanni. I cantieri sono tenuti a utilizzare macchinari recanti la marcatura CE e conformi, per quanto attiene le emissioni sonore, ai disposti del D.Lgs. 4 settembre 2002 n 262. L Appaltatore dovrà accantonare e trasportare presso i magazzini comunali tutto quanto recuperabile (es. Chiusini caditoie con relativo telaio, segnaletica verticale, paline semaforiche, ecc) e comunque da concordare con la Direzione Lavori. Dal momento che la posizione e soprattutto le quote dei sottoservizi sono date come indicative, sarà inevitabilmente cura dell impresa realizzare gli scavi e gli impianti fognari e di IP senza creare danni ed interruzioni dei servizi, provvedendo quindi ad effettuare lo scavo anche manualmente e a realizzare, sotto la propria responsabilità, sifoni e bypass ove occorrenti. Resta pertanto l obbligo dell impresa esecutrice dei lavori di effettuare in via preventiva degli assaggi anche manuali per la precisa individuazione degli impianti sotterranei ed avvertire all occorrenza i gestori interessati. Eventuali danni alle reti ed ai sottoservizi saranno a totale carico dell impresa, così come saranno a carico dell impresa i costi o i rimborsi per eventuali disservizi, o limitazione dell erogazione dei servizi, e quindi anche I relativi ripristini delle reti. 3. MODALITA ESECUTIVE Gli interventi oggetto del presente appalto dovranno essere eseguiti con la massima cura ed a perfetta regola d arte. Per quanto riguarda i tappeti erbosi l impresa dovrà consegnare, a fine lavori, i prati con la presenza del tappeto e rispondenti alle caratteristiche previste dal progetto in modo da garantirne e verificarne la conformità. L Impresa dovrà eseguire il Programma Esecutivo concordato con la D.L. Eventuali e motivate deroghe dovranno essere concordate con la Direzione Lavori. Per ogni giorno di ritardo verrà applicata la penale prevista nello schema di contratto. Nel caso in cui le opere e le forniture non fossero state eseguite secondo le prescrizioni date in proposito dalla Direzione Lavori, questa fisserà gli interventi che l impresa dovrà attuare, a proprie spese, al fine di eliminare ogni irregolarità. 18

20 Le opere di cantierizzazione previste sono individuate negli elaborati progettuali specifici; la delimitazione delle aree di cantiere deve essere realizzata con idonee recinzioni conformi a quanto previsto dal piano per la sicurezza. E obbligo dell Appaltatore verificare, prima dell inizio dei lavori, le effettive necessità per la realizzazione delle opere, l occupazione di suolo pubblico, le limitazioni e le modifiche da imporre temporaneamente alla viabilità limitrofa, le eventuali esigenze dei cittadini in termini di accessibilità pedonale e carrabile alle proprietà. In caso di richieste o necessità che comportino modifiche rispetto a quanto indicato negli elaborati specifici, è obbligo dell Appaltatore studiare le soluzioni alternative da adottare per la realizzazione delle opere secondo queste, senza che ciò comporti alcun compenso aggiuntivo (né di tempi, né economico) rispetto a quanto valutato sulla base del progetto di cantierizzazione di riferimento. La realizzazione delle opere avviene in un contesto urbanizzato, e come tale fortemente vincolante negli spazi disponibili per le necessità operative e/o di cantierizzazione. Di conseguenza, nascono pesanti soggezioni cui l Appaltatore è sottoposto, relativamente alla disponibilità parzializzata negli spazi e frazionata nel tempo delle aree di lavoro, alla necessità di realizzare le opere in presenza di traffico automobilistico nelle aree immediatamente a ridosso degli spazi di cantiere, agli obblighi di rispetto nei confronti delle pre-esistenze e della cittadinanza, alle necessità di garantire comunque dei percorsi minimi per il traffico pedonale e/o veicolare per gli abitanti e/o gli esercenti di attività commerciali interferenti, alla conduzione e gestione dei lavori nei riguardi del tessuto urbano interessato, alla sistemazione e ripristino delle aree utilizzate. Tutte le attività che l Appaltatore si accinge a svolgere devono essere preventivamente concordate con la Direzione lavori. La consegna delle aree di lavoro rende l Appaltatore responsabile della corretta manutenzione di tali aree. L Appaltatore è pertanto tenuto a mantenere in buono stato tutte le aree in consegna ed a riparare guasti o imperfezioni manifestatesi per qualsiasi causa. La posizione planimetrica e altimetrica delle interferenze esistenti (gas,acquedotto, fognatura, polifore) ricavate dalle informazioni fornite dai gestori mediante coordinamento della Stazione Appaltante, è indicativa e andrà pertanto verificata in fase di apertura degli scavi a cura ed onere dell Appaltatore stesso. Al fine di effettuare dette verifiche, l Appaltatore potrà realizzare, lungo il perimetro delle opere da realizzare e all interno dell area di cantiere, eventuali scavi a mano e/o assistiti con escavatore al fine di verificare l effettiva assenza di interferenze con altri sottoservizi, ricorrendo, se necessario, anche all utilizzo di tecniche di ricerca indiretta quali il geo-radar. Solo successivamente potrà effettuare l eventuale scavo di sbancamento per portarsi alla quota di lavoro coincidente con la quota di imposta dei trattamenti. E obbligo ed onere altresì dell Appaltatore monitorare tutti quei sottoservizi che, pur non necessitando di adeguamento ai lavori, ricadano comunque nelle zone interessate dai lavori. 19

21 La responsabilità di eventuali danni e/o interruzioni del servizio fornito, qualora legate alle lavorazioni effettuate o in corso, ricade sull Appaltatore. Tutti i mezzi e le attrezzature a qualsiasi scopo utilizzati devono rispettare le normative vigenti in materia di inquinamento da polveri, rumori e vibrazioni. I trasporti su strada in tratto urbano devono essere ottimizzati in termini di lunghezza dei percorsi e di localizzazione in orari in cui il disturbo indotto sia minimizzato, compatibilmente con le esigenze operative di cantiere. Dato il contesto altamente urbanizzato all interno del quale si devono svolgere le lavorazioni previste nei cantieri base ed in quelli operativi, devono essere prese tutte le precauzioni necessarie per ridurre al massimo la produzione e l emissione di fattori inquinanti, quali rumori, polveri, vibrazioni, ecc, nell osservanza delle normative sul rispetto ambientale, anche di carattere locale, vigenti al momento dei lavori. Anche l approvvigionamento di qualunque altro servizio (acqua, luce, ) comporta per l Appaltatore l obbligo del rispetto delle clausole imposte dall ente gestore dello stesso, senza che ciò dia titolo alla richiesta di maggiori oneri. L Appaltatore sulla base del progetto approvato eseguirà: la fornitura e la collocazione nonché la successiva rimozione di tutta la segnaletica orizzontale e verticale necessaria per la corretta installazione del cantiere, intendendosi come tale quella da collocare e da eseguire sulle carreggiate stradali ove insistono i cantieri e in corrispondenza degli accessi alle carreggiate medesime, nonché quella relativa a tutte le modifiche viabili nelle strade circostanti e quella di preavviso collocata nelle aree limitrofe; la rimozione della preesistente segnaletica in contrasto con quella di cui al punto precedente e la sua ricollocazione in opera al termine dei cantieri. Al termine dei lavori, l Appaltatore ripristinerà tutta la segnaletica orizzontale e verticale, secondo il progetto di viabilità finale approvato dalla Committente. Sino alla consegna alla Città delle aree interessate dai lavori, la manutenzione di tutta la segnaletica di cui sopra sarà onere dell Appaltatore, con esonero del Committente da ogni responsabilità a riguardo. L ordinaria manutenzione rientra negli oneri a carico dell impresa. Le attrezzature e le sistemazioni che l Appaltatore dovrà impiegare nelle proprie aree di cantiere al fine di ridurre al più possibile l emissione di tutti i fattori inquinanti devono essere conformi a quanto sarà contenuto nella progettazione di dettaglio da prodursi da parte dell Appaltatore stesso. Eventuali richieste modificative da parte del Committente od eventuali variazioni necessitate dal cambiamento della normativa vigente devono essere recepite dall Appaltatore senza che ciò dia titolo alla richiesta di maggiori oneri. 20

22 I mezzi di trasporto adibiti alla movimentazione di terre, di materiali di risulta delle demolizioni e di qualunque altro materiale pulvirulento, nonché di tutti gli altri materiali ed attrezzature, dovranno essere attrezzati al particolare tipo di materiale movimentato e di volta in volta coperti da teloni stesi sul carico, per impedire il sollevamento e la successiva dispersione delle polveri. Tutte le attività che producano polveri o che trattino materiali pulvirulenti devono avvenire con l utilizzo di macchine e secondo procedure che impediscano la dispersione delle polveri stesse e che ne consentano la raccolta e la successiva posa a discarica con mezzi idonei a evitarne la dispersione. L Appaltatore ha l obbligo di provvedere a tutto quanto necessario alla realizzazione ed alla manutenzione delle opere di mitigazione degli impatti di cantiere. In tutte le aree di cantiere dovrà essere installato un idoneo impianto di trattamento delle acque reflue provenienti dai servizi, dal lavaggio dei mezzi e da tutte le lavorazioni previste che comportino l utilizzo di acqua. Al termine dei lavori la viabilità provvisoria dovrà essere eliminata, ripristinando le viabilità originarie o adeguandole alle nuove sistemazioni esterne. Una volta terminati i lavori, tutte le aree di cantiere dovranno essere ripristinate allo stato anteoperam, o secondo quanto previsto dalle sistemazioni esterne in corrispondenza delle emergenze delle nuove opere realizzate. Prima dell esecuzione degli scavi l Appaltatore dovrà provvedere alla chiusura provvisoria di tutta l'area oggetto dei lavori, ove necessario, spostamento e ripristino di fogne, tubi, cavi, condutture, fossi ecc., che interessano l area di intervento. L'impresa è responsabile d ogni danno che possa derivare ai confinanti o a Enti Pubblici per la condotta dei lavori. Sarà cura dell'impresa verificare la stabilità della recinzione sul confine con le altre proprietà durante il corso dei lavori, ed eventualmente provvedere al suo ripristino o alla sostituzione. I lavori saranno eseguiti in accordo, ma non limitatamente, alle prescrizioni dell art. 186 D. Lgs. 152/06 per quanto attiene alle terre e rocce da scavo e sue successive modifiche e/o integrazioni. Inoltre, dovranno essere adottati: D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni. Norme UNI EN 13242:2008, UNI EN 13285:2004, UNI EN ISO :2003. Nell esecuzione degli scavi, con particolare riferimento a quelli in trincea ed a sezione obbligata, ove l area a disposizione è limitata, e avuto riguardo della natura e della consistenza del terreno e della profondità, l Impresa dovrà adottare l impiego di idonee opere in conformità e nel rispetto di quanto previsto dal D.lgs. 81/2008 modificato e integrato ai sensi della Legge 7 Luglio 2009 n 88 e del D.Lgs. 3 Agosto 2009 n 106, dal D.P.R. 19/03/1956 n. 320 Norme per la prevenzione degli infortuni e l igiene del lavoro in sotterraneo e di tutte le successive modificazioni ed integrazioni in materia, tali misure sono previste nel Piano di sicurezza redatto a termini del D.Lgs. 81/2008 modificato e integrato ai sensi della Legge 7 Luglio 2009 n 88 e del D.Lgs. 3 Agosto 2009 n 106, che costituisce documento di contratto e ad esso si dovrà fare esplicito riferimento. 21

23 4. QUALITA E PROVENIENZA DEI MATERIALI Tutti i materiali devono essere della migliore qualità, rispondenti alle norme del D.P.R. 21/04/1993, N 246 (Regolamento di attuazione della direttiva 89/106/CEE) sui prodotti da costruzione corrispondere a quanto stabilito nel presente capitolato speciale. I materiali occorrenti per la costruzione delle opere proverranno da quelle località che l'impresa riterrà di sua convenienza e comunque prodotti recanti marchio CE, purché ad insindacabile giudizio della Direzione siano riconosciuti della migliore qualità della specie e rispondano ai requisiti appresso indicati. I materiali devono essere riconosciuti idonei e accettati dalla Direzione Lavori, anche a seguito di specifiche prove di laboratorio e/o certificazioni fornite dal produttore. L accettazione dei materiali da parte della D.L. è disciplinata da quanto previsto dal precedente articolo del capitolato. In applicazione del Piano di gestione delle materie le terre movimentate per scavi e rinterri saranno del medesimo lotto di intervento in conformità allle previsioni del Piano Particolareggiato di recupero. Il bilancio movimenti delle terre a fine lavori risulterà neutro, non ci sarà nessuna quantità di terra proveniente da siti esterni per rinterri e formazione di rilevati e nessuna quantità di terreno sarà portata al di fuori del sito di intervento. Quando la Direzione dei Lavori avrà rifiutata qualche provvista perché ritenuta a suo giudizio insindacabile non idonea ai lavori, l'impresa dovrà sostituirla con altra che risponda ai requisiti voluti, ed i materiali rifiutati dovranno essere immediatamente allontanati dalla sede di lavoro o dai cantieri a cura e spese dell'appaltatore. Nonostante l accettazione dei materiali da parte della Direzione lavori, l impresa resta totalmente responsabile della riuscita delle opere anche per quanto può dipendere dai materiali stessi. Tutte le seguenti prescrizioni tecniche valgono salvo diversa o ulteriore indicazione più restrittiva espressa nell elenco prezzi di ogni singola lavorazione, oppure riportate sugli altri elaborati progettuali. 4.1 ACQUA L'acqua dovrà essere dolce, limpida e scevra da materie terrose, da cloruri e da solfati. 22

24 4.2 CALCE Le calci aeree ed idrauliche dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui alle norme vigenti. La calce grassa in zolle dovrà provenire da calcari puri, essere di recente e perfetta cottura, di colore uniforme, non bruciata ne' vitrea, ne' pigra ad idratarsi ed infine in qualità tale che, mescolata con la sola quantità d'acqua dolce necessaria alla estinzione, si trasformi completamente in una pasta soda a grassello tenuissimo, senza lasciare residui maggiori del 5% dovuti a parti non bene decarburate, siliciose od altrimenti inerti. La calce viva, al momento dell'estinzione, dovrà essere perfettamente anidra, sarà rifiutata quella ridotta in polvere o sfiorita, e perciò si dovrà provvedere la calce viva a misura del bisogno e conservarla comunque in luoghi asciutti e ben riparati dalla umidità. L'estinzione della calce viva dovrà farsi con i migliori sistemi conosciuti ed a seconda delle prescrizioni della Direzione dei Lavori in apposite vasche impermeabili rivestite di tavole o di muratura. La calce grassa destinata agli intonaci dovrà essere spenta almeno sei mesi prima dell'impiego. 4.3 LEGANTI IDRAULICI Le calci idrauliche, i cementi e gli agglomerati cementizi a rapida o lenta presa da impiegare per qualsiasi lavoro, dovranno corrispondere a tutte le particolari prescrizioni di accettazione di cui alle norme vigenti. Essi dovranno essere conservati in magazzini coperti su tavolati in legno e riparati umidità. 4.4 GHIAIA - PIETRISCO SABBIA Le ghiaie, i pietrischi e le sabbie da impiegare nella formazione dei calcestruzzi dovranno corrispondere alle condizioni di accettazione considerate nelle norme di esecuzione delle opere in conglomerato semplice od armato di cui alle norme vigenti. Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni non nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature. La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature. Le ghiaie ed i pietrischi dovranno essere costituiti da elementi omogenei derivati da rocce resistenti, il più possibile omogenee e non gelive; tra le ghiaie si escluderanno quelle contenenti elementi di scarsa resistenza meccanica, facilmente sfaldabili o rivestite da incrostazioni o gelive. La sabbia da impiegarsi nelle murature o nei calcestruzzi dovrà essere assolutamente scevra di materie terrose ed organiche e ben lavata. Dovrà essere preferibilmente di qualità silicea proveniente da rocce aventi alta resistenza alla compressione. Dovrà avere forma angolosa ed avere elementi di grossezza variabile da 1 a 5 mm. 23

25 In linea di massima, per quanto riguarda la dimensione degli elementi dei pietrischi e delle ghiaie questi dovranno essere da 40 a 71 mm (trattenuti dal crivello 40 U.N.I. e passanti da quello 71 U.N.1. n. 2334) per lavori correnti di fondazioni, elevazione, muri di sostegno da 40 a 60 mm (trattenuti dal crevello 40 U.N.I. e passanti da quello 60 U.N.I. n. 2334) se si tratta di volti o getti di un certo spessore da 25 a 40 mm (trattenuti dal crivello 25 U.N.I. e passanti da quello 40 U.N.I. n. 2334) se si tratta di volti o getti di limitato spessore. Le ghiaie da impiegarsi per formazione di pavimentazioni stradali dovranno essere costituite da elementi omogenei derivati da rocce durissime di tipo costante e di natura consimile fra loro, escludendosi quelle contenenti elementi di scarsa resistenza meccanica o sfaldabili facilmente o gelive o rivestite di incrostazioni. Il pietrisco, il pietrischetto e la graniglia, secondo il tipo di pavimentazione stradale o di marciapiede da eseguire, dovranno provenire dalla spezzatura di rocce durissime, preferibilmente silicee, a struttura microcristallina, o calcari puri durissimi e di alta resistenza alla compressione, all'urto, all'abrasione, al gelo ed avranno spigolo vivo: e dovranno essere scevri di materie terrose, sabbia o comunque materie eterogenee. 4.5 PIETRAME Le pietre naturali, da impiegarsi nella muratura e per qualsiasi altro lavoro dovranno corrispondere ai requisiti richiesti dalle norme in vigore e dovranno essere a grana compatta ed ognuna monda da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, senza screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego ed offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere assoggettate. Saranno escluse le pietre alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente. Le pietre da taglio, oltre a possedere gli accennati requisiti e caratteri generali, dovranno essere sonore alla percussione, immuni da fenditure e litoclasi e di perfetta lavorabilità. Il porfido dovrà presentare una resistenza alla compressione non inferiore a Kg per mq. ed una resistenza all'attrito radente (Dorry) non inferiore a quella del granito di S. Fedelino, preso come termine di paragone. 4.6 MATERIALI PORFIRICI Tutti i materiali porfirici trattati nel presente Capitolato Speciale provengono dalle cave Nazionali. Le caratteristiche fisiche-meccaniche dei porfici rientrano nei limiti, stabiliti da ricerche e prove dell Università di Pisa: - carico di rottura a compressione Kg/cm² 2602/ carico di rottura a compressione dopo gelività Kg/cm² 2556/ coefficiente di imbibizione (in peso) % 5,25/7,65 - resistenza a flessione Kg/cm² 227/286 - prova d urto: altezza minima di caduta cm 60/69 - coefficiente di dilatazione lineare termica mm/ml/ C 0,00296/0, usura per attrito radente mm 0,36/0,60 - peso per unità di volume Kg/m³ 2543/

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