QUARTO TAVOLO: ESPERIENZE 15-18

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1 QUARTO TAVOLO: ESPERIENZE Con Agedo (nazionale), Amnesty International, Biblioteca delle donne e Centro di Consulenza Legale - UDI Palermo, Differenza Donna Associazione (Roma), EduGenderLab (Milano), Gruppo Didattico Centro Antiviolenza Albero Di Antonia e il Gruppo Trasformazione di Maschile Plurale (Orvieto), Intersexioni Collettivo (Firenze), Istituto di Sessuologia Clinica (Roma), K.A.N.T. (kultura-ambiente-natura-territorio) (Roma), Mangarella Tiziana e D'Ottavio Angela (Bari), Rete Centri antiviolenza-antistupro-antistalking (Siracusa), Sicilia Queer Associazione (Palermo), SNOQ Mogliano Veneto, SNOQ Udine, Un altro genere di comunicazione (nazionale), Unite in Rete (Firenze), Dario Accolla (Roma), Chiaiese Anna (Napoli), Stonewall (Siracusa), Mangarella Tiziana (Bari). AGEDO FOGGIA Gabriele Scalfarotto Maria Rosaria Di Spirito "L Agedo Foggia Gabriele Scalfarotto, associazione di genitori, amici e parenti di omosessuali, intende aderire alla giornata nazionale per l educazione alle differenze nella scuola. La nostra associazione, da tre anni, incontra i ragazzi delle scuole superiori per combattere il bullismo omofobico. E costituita da 65 soci di cui molti insegnanti e psicologi che collaborano attivamente. Pochi sono i genitori, ma non trascuriamo le attività per avvicinarli. Nel corso di questi anni abbiamo incontrato 1600 ragazzi e abbiamo verificato un cambiamento di atteggiamento nei confronti delle differenze." Da 3 anni l Agedo Foggia Gabriele Scalfarotto sta portando avanti presso gli istituti Superiori di Foggia un progetto dal titolo Rispettiamoci nelle nostre reciproche differenze. Il progetto per le scuole che hanno voluto ospitarlo è assolutamente gratuito ed è portato avanti dalla passione e dall interesse dei soci di apportare un miglioramento culturale e relazionale alla nostra società. Tra gli scopi del progetto; offrire corrette informazioni scientifiche sul tema dell identità sessuale; suscitare riflessioni, domande e dibattito su un tema come questo che rappresenta ancora un tabù; prevenire l omofobia interiorizzata in quei ragazzi che ci ascoltano e che stanno prendendo consapevolezza del loro orientamento; prevenire episodi di bullismo omofobico. Il progetto, nella nostra piccola città, rappresenta un successo in termini di riscontri positivi di educatori ed alunni ed in termini di un forte aumento di richiesta da parte delle scuole dei nostri interventi. Differenza Donna Associazione (Roma) Sabrina Frasca L Associazione Differenza Donna nasce e si impegna da oltre venti anni nella difesa e nel sostegno alle vittime della violenza di genere, da sempre consapevole che tale impegno debba essere congiunto a quello che incide sulle cause culturali, sociali e politiche del fenomeno. La profonda conoscenza delle dinamiche e delle conseguenze della violenza di genere che abbiamo maturato grazie all ascolto dei racconti delle migliaia di donne che accogliamo nei centri antiviolenza ci ha portato a sviluppare uno specifico modello e una metodologia di intervento con i ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il nostro approccio va ad incidere sulla formazione dei modelli culturali di genere con l obiettivo di far emergere precocemente i fattori di rischio della violenza, imparare a riconoscerli, dare sostegno ai fattori preventivi e protettivi affinché ogni ragazza ed ogni ragazzo sappiano potenziare le proprie risorse contro la violenza di genere. 1

2 L Associazione Differenza Donna dal 2000 ha coinvolto diverse centinaia di studentesse e studenti nei progetti di prevenzione nelle scuole di Roma e Provincia, convinte che i giovani uomini e donne che incontriamo sono elemento centrale del mutamento dei ruoli stereotipati di genere, possano spostare i significati dell essere uomo e dell essere donna, possano, attraverso un lavoro quotidiano sulle emozioni rispetto a questi temi, costruire delle immagini di donna e uomo più vicine ai propri desideri e bisogni. EduGenderLab, Milano Alice D Alessio e Chiara Martucci A partire dalla collaborazione per un progetto di tesi e da un'amicizia, nasce l'idea del nostro modulo di educazione al genere 2.0: EduGenderLab, un laboratorio esperienziale e multimediale. L'idea è quella di lavorare sulle tematiche di genere utilizzando il web 2.0 come strumento didattico e formativo. Non solo i social network, i blog e le piattaforme di condivisione offrono la possibilità di accedere ai saperi attraverso lo scambio con altr* utenti, ma sono il linguaggio e gli strumenti più familiari ed efficaci per comunicare le nuove generazioni. Le teorie a cui facciamo riferimento sono quelle di Judith Butler, passando per Teresa De Lauretis, Mario Mieli, Carla Lonzi, J. Jack. Halberstam e Michel Foucault: ci interessa una concezione dell l'identità di genere fluida, che promuova la libertà di espressione e (ri)definizione di sé, a partire dalla decostruzione critica dei modelli di mascolinità e femminilità creati dal binarismo di genere. Per avviare un processo di riflessione, offrendo strumenti di analisi per decostruire questi stereotipi, abbiamo scelto di usare metodologie attive, che stimolino l'interazione e la partecipazione di ragazze e ragazzi, e che tengano presente l'aspetto ludico e narrativo di tale esperienza, dando priorità all'interattività digitale. L elemento a nostro avviso più interessante del progetto è di tipo metodologico: nel 2014 occorre diffondere una nuova cultura nella pratica didattica che tenga conto in modo adeguato degli strumenti tecnologici che la realtà contemporanea offre, elementi utili anche per prevenire fenomeni come il cyberbullismo. Oltre ad illustrare la struttura del modulo, presenteremo una sorta di piccolo vademecum per insegnanti e formatrici/tori: dieci regole base da non dimenticare se si vogliono progettare interventi di educazione al genere di nuova generazione, da condividere e su cui riflettere insieme. Gruppo didattico (Centro antiviolenza Albero di Antonia e il Gruppo Trasformazione di Maschile Plurale), Orvieto Gianluca Ricciato Incontri sulle differenze nelle scuole di Orvieto. La sinergia didattica tra le donne dell Albero di Antonia e gli uomini del Gruppo Trasformazione Dal 2008, l associazione L albero di Antonia lavora come centro di ascolto e di prevenzione della violenza rivolto alle donne del territorio di Orvieto, in Umbria. Dal 2011, l associazione Maschile Plurale ha dato vita al gruppo tematico Trasformazione, dedicato ad elaborare strategie educative e formative sulle tematiche di genere. La sede degli incontri del gruppo è stata fin da subito la zona orvietana, e da qui sono nati i primi confronti fino all elaborazione del progetto scolastico che ha finora vissuto due stagioni ( e ) nelle scuole superiori e in una scuole media della città. I contenuti del progetto orvietano riguardano in particolare: la valorizzazione delle differenze; il benessere delle relazioni; la narrazione dei vissuti personali rispetto alle relazioni; l analisi dei modelli culturali e degli 2

3 stereotipi di genere; l emersione e il contrasto dei fenomeni della violenza di genere, in particolare quella maschile contro le donne. INTERSEXIONI COLLETTIVO, Firenze Michela Balocchi Progetto in collaborazione con il Coordinamento contro la violenza di genere e il sessismo a Firenze e fanno interventi nelle scuole secondarie e università, da anni, insieme al Gruppo giovani gltbi di Firenze. More Info: Nei nostri interventi in classe affrontiamo anche argomenti meno conosciuti, come quello dei diritti delle persone trans* e delle persone intersex - tema quest'ultimo che in Italia abbiamo portato per prime nelle classi e non solo. Intersessualità e transgenderismo sono temi cruciali per mettere in evidenza stereotipi e miti della dicotomia di sesso/genere. La stessa esistenza dei corpi intersex sfata anche attraverso il dato biologico il binarismo di sesso/genere, e la medicalizzazione come routine mette in evidenza l'incapacità del nostro sistema culturale di accogliere le differenze, così come i paradossi legali e filosofici che questo sistema binario crea. Intersessualità e transgenderismo, inoltre, pongono al centro la persona e il suo diritto vitale all'autodeterminazione, compresa quella di non subire interventi chirurgici non necessari né desiderati. Infine durante i nostri interventi le classi interagiscono direttamente con persone LGBTI* (soggetti del discorso, non oggetti), ascoltando le loro esperienze di vita vissuta, facendo domande, entrando in empatia e superando così finalmente lo stereotipo. K.A.N.T. (kultura-ambiente-natura-territorio) Associazione Giulia Massimini Una realtà nata nel 2008 all'interno del Liceo Immanuel Kant, che raccoglie studenti, exstudenti, genitori e professori. Da sempre impegnati nella promozione di una cultura consapevole all'interno dell'istituto e nel territorio, quest'anno ci siamo lanciati in un nuovo progetto contro ogni forma di discriminazione, intitolato "LIBERI DA CATENE". Il progetto è stato lanciato come pilota autofinanziato presso due classi di scuole medie del territorio (presso Istituto Comprensivo via Pirotta e Istituto Comprensivo via Laparelli). Tuttavia esso conserva l obiettivo più ampio di creare una rete di scuole che, aderendo al progetto, siano identificate con un bollino (esattamente come per la qualità dei prodotti), poiché assicurano un ambiente tutelato e attivo contro discriminazioni e bullismo. Nelle due classi in cui il progetto è stato lanciato, abbiamo cercato di indirizzare i ragazzi verso una comunicazione corretta e cosciente, decostruendo gli stereotipi, e di educarli alla convivenza civile, in un sano rapporto con l altro. Rendendo sempre protagonisti i ragazzi, abbiamo soprattutto cercato di ritagliare per loro uno spazio che nella scuola di oggi non c è: uno spazio in cui poter esprimer se stessi, i propri gusti, le proprie paure, in cui elaborare le proprie emozioni e diventare cittadini consapevoli. Tiziana Mangarella L intervento proposto è correlato a un lavoro collettaneo DI CHE GENERE SEI? Prevenire il bullismo sessista e omotransfobico - Ed. La Meridiana, Molfetta (Ba), 2014, a cura di Beatrice Gusmano e Tiziana Mangarella, con contributi di Dario Abrescia, Maria Teresa Bellini, Floriana Bernardi, Giuseppe Burgio, Angela D Ottavio, Serenella Di Gioia, Fabrice Le Floch. In particolare la riflessione verterà sulla specificità del bullismo omotransfobico e sulla relazione tra sessismo e omotransfobia, fornendo alcuni spunti operativi relativi alla metodologia della ricerca-intervento e al gioco come metodi di cambiamento in educazione (relatrice: Tiziana Mangarella). 3

4 Un altro focus sarà relativo all analisi di testi e immagini per decostruire il sessismo e l omotransfobia, in un approccio socio-semiotico, con uno sguardo alle politiche culturali e di genere dell'italia contemporanea in riferimento al tema dell'educazione al genere. Rete Centri antiviolenza-antistupro-antistalking, Siracusa Raffaella Mauceri Violenza di genere e analfabetismo emotivo Discriminazione e violenza contro le donne affondano le loro origini nella millenaria cultura patriarcale sulla quale ancora oggi si incardina il nostro ordinamento sociale. Oltre le basi culturali, vi sono, tuttavia, altri fattori in grado di spiegare l azione violenta; questi fattori riguardano le emozioni, i sentimenti e le social skills. Di fatto, una società che continua, da un lato, a promuovere e celebrare nel genere maschile la forza, l eroismo, l egocentrismo, la competitività, e dall altro a reprimere tutti quegli aspetti legati alla sfera emotiva, non può che produrre analfabeti emotivi. Uomini cioè che, incapaci di gestire i vissuti di dolore, rabbia, tristezza, e scarsamente dotati di sentimenti empatici, danno luogo a impulsi e agiti distruttivi soprattutto e innanzi tutto contro le donne e i bambini. Alla luce di tutto ciò, riteniamo che un programma di prevenzione della violenza di genere mirato ed efficace debba prevedere interventi nelle scuole di ogni ordine e grado, rivolti ai docenti, ai discenti e ai loro genitori. Interventi che, partendo dagli stereotipi di genere e dalla valorizzazione delle differenze di genere, giungano all apprendimento della cosiddetta intelligenza emotiva. SICILIA QUEER Associazione, Palermo Giuseppe Burgio Nato nel 2010, il Sicilia Queer filmfest è il primo festival internazionale di cinema glbt e nuove visioni in Sicilia. Nasce dalla domanda diffusa di pensiero e di cultura non omologata, innovativa, critica, e dalla necessità di rappresentare una società in movimento. Queer è pluralismo di pensieri critici sul mondo, di soggettività desideranti che rappresentano un idea nuova di cittadinanza, di giustizia sociale, di diritti e di libertà della persona. Fin dall inizio, l Associazione Sicilia Queer ha lavorato sull idea di un festival cinematografico permanente che, utilizzando il film come mezzo principe di diffusione di una cultura plurale, si è aperta anche al mondo della formazione scolastica e accademica. Da anni realizza, in collaborazione con l Università di Palermo, cicli di seminari per gli studenti e una Summer School delle Differenze e delle Identità Plurali nonché laboratori didattici per scuole di ogni ordine e grado sulle tematiche di genere. Recentemente l associazione si sta sperimentando anche sul versante del Teatro Queer con spettacoli autoprodotti e laboratori. Sostenuta da una squadra di professionisti del mondo del cinema, dell'audiovisivo, della formazione e dello spettacolo che lavorano volontaristicamente e con passione alla costruzione di uno spazio di alternativa, l Associazione si propone come spazio di sperimentazione artistica e civile e tenta di dare visibilità a un modo di fare cultura che valorizzi anche la scoperta di nuovi talenti. Breve relazione dal titolo "Il bullismo omofobico. Genere, violenza e desideri in adolescenza" se indicherete i titoli, io insegno Pedagogia Generale e Sociale all'università di Palermo. SNOQ Mogliano Veneto Giuliana Marton Il gruppo SeNonOraQuando? Donne Mogliano ha proposto e realizzato un Corso di formazione sull educazione ai sentimenti e alla sessualità : Ascolta come mi batte forte il tuo cuore ( W. S.) Identità e Differenza di Genere con studentesse, studenti di due classi seconde di Scienze Umane del LICEO G. BERTO, con la collaborazione di esperti esterni, del Telefono 4

5 Rosa di Treviso e del Consultorio di Mogliano. Finalità principale: l educazione alla sessualità, all affettività, ai sentimenti, alla presa di coscienza della propria identità di genere e della differenza perché ragazze e ragazzi sviluppino la propria personalità e diventino adulti in grado di affrontare con equilibrio e consapevolezza la vita affettiva, sociale e professionale, riducendo i rischi di azioni violente contro se stesse/i e contro gli altri, nel rispetto delle differenze di genere e interculturali. Sono state utilizzate metodologie di tipo socio affettivo, con uno spazio anche per l espressione corporea. SNOQ Udine Perini Rosalba l'associazione ha già provveduto ad elaborare un progetto di intervento nella scuola - dai 3 ai 18 anni - includente percorsi di formazione per docenti ed operatori scolastici, attività didattiche nei diversi ordini corrispondenti alle fasce di età, streategie di coinvolgimento dei genitori e che, quindi, l'iniziativa ""Scuola differente"" ci trova in perfetta sintonia di pensiero. Il nostro progetto dal titolo GENDY è stato approvato dal coordinamento dei comitati SNOQ in Italia." PROGETTO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI II La voce del lupo. La violenza sulle donne raccontata dagli uomini La voce del lupo, format di incontro/dibattito ideato da Snoq? Udine, viene proposto al triennio delle scuole superiori per la forte valenza educativa, dovuta allo spostamento di ottica da cui viene esaminata la violenza di genere. Non sono più le vittime a parlare, ma uomini. Uomini esperti che da anni si occupano di tale fenomeno, impegnati nell analisi dei fattori che scatenano la violenza maschile sulle donne e nella lotta contro la cultura che la favorisce. Il dibattito, che ha visto 11 edizioni in diverse città d'italia, viene organizzato coinvolgendo in loco: medici di pronto soccorso, psicologi, psichiatri, rappresentanti delle forze dell'ordine, insegnanti, personale dei Centri antiviolenza e di Associazioni maschili. E' risaputo ormai che la violenza contro le donne è la violazione dei diritti umani più vergognosa, perché non conosce confini, né geografia, cultura o ricchezza. In Italia ha purtroppo assunto aspetti drammatici ed è quindi fondamentale far riflettere le giovani generazioni su tale triste fenomeno, che va esaminato e discusso in classe. Un Altro Genere di Comunicazione - Blog Collettivo Laura e Enrica Per noi la discriminazione e la genderizzazione dell'infanzia è sempre stato un tema centrale. A dicembre 2013 abbiamo per questo lanciato, dopo un'inchiesta sulla produzione per l'infanzia, una campagna, "La discriminazione non è un gioco", proprio per evidenziare le profonde differenze binarie imposte dall'industria del gioco e dell'educazione per i piccoli. Durante questi anni siamo state invitate a parlare di genere e discriminazione in molti luoghi, tra cui anche le scuole. Per noi il contatto con studenti, nel nostro caso della scuola secondaria, è stato fondamentale. Non solo per regolare il nostro genere di comunicazione in maniera chiara e utile anche ai più giovani fruitori di questi temi, ma soprattutto per scoprire che le donne e gli uomini di domani sono assolutamente pronti a ragionare su questioni che spesso i loro genitori scelgono di ignorare. Ritenendo quindi importantissimo l'approccio all'educazione delle differenze, ma anche delle continuità tra i generi, ci piacerebbe aderire all'iniziativa come co-promotrici ma, 12/18nel caso fosse prevista la possibilità, anche con un intervento che illustri il lavoro di Uagdc in questo campo." Un altro genere di comunicazione è un blog collettivo nato nel 2009 per monitorare il livello di sessismo e la presenza di stereotipi di genere nei media. Uagdc lavora, fuori e dentro il web, 5

6 per innalzare il livello di consapevolezza e tentare di fornire strumenti di decostruzione degli stereotipi di genere. Partendo dalla nostra esperienza laboratoriale, rivolta a ragazz* di scuola superiore, dai 15 ai 19 anni, abbiamo valutato l'importanza del confronto diretto con i/le ragazz*: Le scuole sono i luoghi dove spesso si riproducono gli stereotipi, i linguaggi sessisti, le modalità relazionali violente che una società ancora profondamente patriarcale ha consegnato a ragazz* e adulti. Quindi dalle scuole si deve partire, con programmi specifici, ma anche tentando di entrare negli spazi autogestiti e organizzati dai/dalle ragazz*. Vorremmo discutere di modalità e buone prassi per l'organizzazione di laboratori e spazi di discussione su stereotipi, sessismo e violenza di genere, ragionando su linguaggi e metodi di relazione che partano dalle richieste degli adolescenti stessi e che siano capaci di far venire in superficie bisogni, paure, gabbie sociali e culturali su cui ragionare collettivamente. Tutto ciò con un'attenzione particolare ai massaggi e alle rappresentazioni, femminili e maschili, proposte dai mass media, con lo scopo non solo di discuterne, ma anche di elaborare concrete modalità di resistenza. Unite In Rete Firenze Stefania La Rosa Il nostro lavoro con le scuole: "un linguaggio diverso per una diversa pubblicità. Il concorso è realizzato in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità regionale e provinciale e ha come obbiettivo far riflettere le ragazze e i ragazzi sugli stereotipi di genere. Siamo nelle fasi conclusive della seconda edizione che vedrà i primi di giugno la premiazione e la mostra dei migliori progetti. Vi segnaliamo che il nostro movimento si è trasformato e ha cambiato nome da ""Se non ora quando - Firenze"" in "Unite in rete Firenze" Ci piacerebbe poter raccontare la nostra esperienza nelle scuole, soprattutto vorremmo analizzare quali sono stati i risultati e i problemi incontrati nelle scuole, dopo due anni di lavoro. Il progetto era un concorso dal titolo: "un linguaggio diverso, per una diversa pubblicità". I ragazzi dovevano produrre un cartellone pubblicitario su un prodotto preciso senza incorrere negli stereotipi di genere. In due anni hanno partecipato circa 50 classi toscane. Vorremmo anche parlare della responsabilità politica delle istituzioni toscane, che da un lato promuovono concorsi come questo (avevamo il patrocinio delle CPO regionale e provinciale) con un budget molto limitato, dall'altro finanziano con decine di migliaia di euro la presenza nelle scuole e nei consultori del Forum delle famiglie, vicine al movimento per la vita, per parlare di famiglia tradizionale. Insomma le istituzioni non è detto che pur avendo mezzi economici li impieghino al meglio. PSSe lo ritenete utile possiamo portare i vincitori del concorso in questi due anni, o cmq possiamo proiettare, sono interessanti anche i lavori che riproducono gli stereotipi. Dario Accolla, insegnante, blogger e attivista glbt Collabora con la testata ilfattoquotidiano.it Lotta all omofobia ed Educazione alla cittadinanza: una proposta didattica Il tema proposto ideale per le classi del biennio delle scuole superiori, ma spendibile anche alle medie inferiori o, giustamente tarato, anche al triennio del liceo prevede l inserimento della lotta all omofobia e alla transfobia nell ambito dell Educazione alla cittadinanza. Reputo fondamentale inserire questa tematica in quella più ampia legata al rispetto dei principi costituzionali. 6

7 Durante il mio intervento, esporrò il modulo didattico di intervento, con un accenno alle varie unità in esso presente (Giornata contro l AIDS, Giorno della Memoria, 8 marzo, ecc) per poi concentrarmi sulla lezione concentrata sul tema in questione. Punterò inoltre sulla versatilità del tema, che si presta a percorsi interdisciplinari. Anna Chiaiese, docente di ruolo di latino e greco, titolare presso un liceo classico di Napoli. Sono una storica antichista e dottore di ricerca in Studi di Genere. Ho avuto notizia della vostra iniziativa tramite la Società Italiana delle Storiche, di cui sono membro. Ascolto, visione, narrazione: quando l'altro è l'antico Vedere, ascoltare, narrare il sé, significa in primo luogo vedere, ascoltare e narrare l altro. Ma che succede quando questo, l altro, è lontano non nello spazio, ma nel tempo e quando alla conoscenza dell altro si sono sostituiti i discorsi, le interpretazioni, le mistificazioni su di esso? Non è certo un caso che, nell immaginario comune, ancor più in quello degli studenti, classico sia sinonimo di vecchio, stantio, retrogrado, finanche reazionario e che, nella migliore delle ipotesi, lo si identifichi con qualcosa di tradizionale e tremendamente serio e autorevole, rispetto al quale non può aversi interlocuzione, ma solo una sottomessa accondiscendenza. Partendo dalle istanze metodologiche dell antropologia storica, una didattica di genere applicata al latino e al greco agirà, da una parte, nella scelta di testi rappresentativi di un campione non parziale né di comodo e, dall altra, nella considerazione di pregiudizi, stereotipi, contesti enunciativi, volontà di rappresentazione che, a vario titolo, hanno agito nella narrazione che gli antichi hanno fatto di sé e in quella che noi abbiamo fatto di loro. 7

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