dental dialogue Il composito scrive la storia Composito, Polyglas, resina per rivestimento estetico Peter Lenz ESTRATTO Estratto offerto da:

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1 dental dialogue ESTRATTO Il composito scrive la storia Composito, Polyglas, resina per rivestimento estetico Peter Lenz teamwork media srl - Via Sicilia 21a Villa Carcina (BS) Estratto offerto da: Heraeus Kulzer srl Via Console Flaminio, 5/ Milano Tel (02) Fax + 39 (02) lenz.indd 1 17/03/

2 Il composito scrive la storia Composito, Polyglas, resina per rivestimento estetico Peter Lenz Dalla fine degli anni 70 i compositi iniziano ad affermarsi nell odontotecnica come materiale da rivestimento estetico. Nel frattempo si sono aggiunti numerosi prodotti, definizioni e sistemi adesivi; le possibilità estetiche dei compositi da rivestimento si sono avvicinate a quelle delle masse ceramiche. L autore esamina il contesto storico e descrive lo stato attuale della tecnologia di rivestimento con materiali compositi (prodotti dell Heraeus-Kulzer) Sviluppo storico All invenzione della celluloide nel 1869 da parte di John Wesley Hyatt seguirono presto i primi tentativi di produzione di protesi dentarie con questo materiale. Una dissertazione di Otto Röhm Sui prodotti della polimerizzazione dell acido acrilico è datata Negli anni 30 iniziò la produzione industriale di estere metilico dell acido metacrilico, la quale condusse tra l altro al prodotto plexiglass, che si poteva ammirare all esposizione mondiale di Parigi. Per le applicazioni in campo dentale, tuttavia, l elevata contrazione del monomero rappresentava un ostacolo. Paladon dal 1936 Con il Paladon la ditta Kulzer introdusse nel 1936 un prodotto e una tecnica con la quale, grazie all aggiunta di un composto polimerizzato a forma di scheggia, si poteva ridurre la contrazione della resina al 7%. Si trattava di un progresso sostanziale verso la sostituzione del caucciù come materiale per protesi. Palapont dal 1941 Con Palapont, dal 1941 questo tipo di metacrilati venne reso disponibile anche in forma di resine polimerizzabili a caldo di colore del dente per la tecnica di rivestimento estetico. Sono state realizzate anche ricostruzioni prive di metallo, che sono durate talvolta fino agli anni 90. Dopo l euforia iniziale nei confronti di queste resine (si credeva di poter sostituire in breve tempo la porcellana/ceramica come materiale da restauro) si sono registrati però anche alcuni svantaggi. Rispetto ai sistemi di metallo-ceramica giunti sul mercato a partire dagli anni 50 le resine mostravano valori di abrasione, rigonfiamento e infiltrazioni superiori in corrispondenza dei margini della struttura metallica. 2 dental dialogue anno XX 8/2013 lenz.indd 2 17/03/

3 Compositi dal 1977 A metà degli anni 70 venne compiuto un passo avanti verso il miglioramento delle resine per rivestimento estetico, inserendo in una matrice resinosa del riempitivo organico e inorganico; in tal modo si aumentarono durezza, resistenza all abrasione e resistenza all idrolisi, riducendo nel contempo la contrazione. I compositi (ingl. composites) sono resine costituite per oltre il 50% da riempitivo. La ditta Ivoclar introdusse nel 1977, con il prodotto Isosit, un materiale di quel tipo sul mercato dentale. Non era dunque più necessario uno stampo per pressare la resina, ma si poteva stratificare liberamente il materiale in pasta e successivamente polimerizzarlo con l applicazione di calore e (sovra)pressione. Composito fotopolimerizzabile come materiale da rivestimento estetico dal 1982 Dopo che i compositi fotopolimerizzabili iniziarono ad affermarsi in campo odontoiatrico, la Kulzer introdusse con Dentacolor, nel 1982, un composito estetico fotopolimerizzabile per laboratorio. Il vantaggio della polimerizzazione con luce visibile rispetto alla polimerizzazione a caldo consisteva nella minor formazione di infiltrazioni ai margini della struttura metallica, non essendoci contrazione da raffreddamento. Tecnologicamente era possibile effettuare in ogni momento una polimerizzazione intermedia e dunque strutturare la stratificazione del rivestimento estetico. Mediante un fotopolimerizzatore Strobo Xenon si poteva polimerizzare uno strato di rivestimento estetico in 90 secondi, mentre il tempo totale di polimerizzazione era di circa sei minuti. Polyglas dal 1995 Con Artglass seguì nel 1995 un materiale universale con altri riempitivi e una matrice altamente reticolata, denominato con il concetto di Polyglas a causa della struttura chimica modificata. L obiettivo era di ottenere un materiale da rivestimento il più duro possibile, idoneo sia per il rivestimento estetico che per la tecnica metal-free. Tale utilizzo universale poteva però causare problemi nel caso di strutture metalliche sottili, molto flessibili: la differenza fra la durezza del materiale estetico e le proprietà meccaniche dell armatura di supporto era troppo grande. Con Signum Composite arrivò poi sul mercato un materiale da rivestimento estetico che si orientava, in termini di comportamento elastico, alla funzione del rivestimento estetico della struttura metallica, mentre con Signum Ceramis veniva reso disponibile un materiale più duro specifico per la tecnica metal-free. Grazie alla semplicità della lavorazione, nel frattempo si sono affermati in odontotecnica i materiali fotopolimerizzabili. Lo sviluppo di questo gruppo di materiali è orientato negli ultimi anni principalmente alla messa a punto esatta dei riempitivi e della matrice resinosa, con l obiettivo di ottenere l optimum in termini di lavorabilità, lucidabilità, valori meccanici e proprietà ottiche. Legame chimico fra metallo e resina Fino agli anni 80 il legame del rivestimento estetico con la struttura metallica era basato unicamente sulle ritenzioni meccaniche. Dalle ricerche dell Università Friedrich Schiller di Jena (gruppo di ricerca del Prof. Dott. Musil/ Prof. Dr. Tiller) venne sviluppato, in collaborazione con la ditta Kulzer/ Wehrheim, il sistema Silicoater, la prima tecnologia per il legame chimico tra metallo e resina che consente di ottenere un legame solido e senza gap fra armatura e rivestimento estetico. Sono susseguiti altri sistemi che lavoravano anch essi con la silicatizzazione del metallo e successiva silanizzazione (Silicoater MD, Rocatec), oppure che stabilivano uno strato di legame (elastico) con un procedimento organico (Sebond, Spectra Link). Silicatizzazione Durante la silicatizzazione viene applicato tramite calore (Silicoater / Silicoater MD) o l energia del processo di sabbiatura - processo tribochimico (Rocatec) - uno strato di silicato (strato di SiO 2 ) sulla struttura metallica. Durante la seconda fase tale strato di SiO 2 viene trattato con un silano, il quale stabilisce un legame chimico con i gruppi OH del silicato e con i gruppi metacrilici della resina/composito estetico. Attualmente, grazie alla facilità di lavorazione e ai buoni risultati in termini di forza di adesione, i primer sembrano affermarsi come materiale di prima scelta. Trattasi di speciali monomeri multifunzionali che possono instaurare un legame chimico con gli ossidi metallici da un lato e con i gruppi acrilici dall altro. Signum / il sistema di rivestimento estetico Poiché i requisiti nei confronti dei materiali per rivestimento estetico si differenziano nettamente da quelli per la tecnica metal-free, la ditta Heraeus ha optato per lo sviluppo di due varianti di composito: Signum Composite Indicato per la tecnica del rivestimento estetico e piccoli inlay/faccette. Il materiale possiede un basso modulo di elasticità, cioè si deforma già in presenza di piccole forze, ed è più elastico. Nella versione in pasta si adatta per la tecnica classica di stratificazione del composito. Signum Composite flow Queste masse, analogamente alle masse Matrix, hanno una consistenza più fluida per utilizzatori che desiderano combinare le due consistenze o che prediligono una modellazione con composito a bassa viscosità. Signum Ceramis Il materiale è pensato specificamente per la tecnica metalfree: inlay, corone, faccette. Esso possiede un alto modulo di elasticità, cioè è in grado di assorbire forze più elevate senza deformarsi; è rigido. Signum Matrix Trattasi di masse a bassa viscosità (fluide) per la stratificazione secondo la sistematica Matrix, analoga alle ceramiche Heraeus. Combinabili con tutte le masse Signum. Signum metal bond Sistema di adesione per restauri in metallo-composito. E indicato per la tecnica di rivestimento estetico, tecnica adesiva e per selle di scheletrati prive di gap. dental dialogue anno XX 8/ lenz.indd 3 17/03/

4 Signum Ceramic bond Questo sistema di adesione ceramica-composito é adatto per la tecnica adesiva di ricostruzioni in ceramica (ceramica a base silicatica) e per riparazioni della ceramica (anche per uso intraorale in combinazione con compositi da otturazione). Signum Zirkonia bond Questo sistema di adesione ossido di zirconio-composito è concepito specificamente per il rivestimento estetico di strutture in ossido di zirconio. Attenzione! Nel caso di distacchi, cosiddetti chipping, all interno della ceramica da rivestimento va utilizzato S. Ceramic bond. S. Zirkonia bond è necessario nel caso in cui si sia verificata la perdita completa del rivestimento e si richieda un legame con la struttura portante. Tecnologia e fondamenti La struttura metallica Nella tecnica di rivestimento estetico la condizione necessaria per il successo è da ricercare nella modellazione della struttura metallica. Per offrire una base solida occorre garantire i seguenti requisiti: la durezza della lega non dovrebbe essere inferiore a 230Hv; più morbida è la lega, maggiore dev essere lo spessore delle pareti (0,3-0,4 mm); rinforzo del margine cervicale (nelle corone doppie galvano sulla struttura terziaria); forma del dente rimpicciolita, supporto delle cuspidi nei settori posteriori; perle di ritenzione per il supporto / introduzione delle forze nella struttura portante (0,4-0,6 mm, poche, mirate, prossimali/incisali, cut-back fino all equatore). Il rischio sussiste quando i bordi delle corone sono bruniti sulle parti primarie, in quanto i bordi a lama di coltello che si vengono a creare si piegano e si aprono durante l inserimento e l estrazione e possano determinare il distacco del rivestimento estetico. Sistema di adesione chimica Il presupposto per il funzionamento dell adesione consiste nella precisione del processo di sabbiatura. Occorre osservare i seguenti parametri: abrasivo monouso con corindone puro; granulometria micron / 3 bar di pressione (fino a 250 micron per leghe vili); angolo di sabbiatura di circa 45 / ca. 2 cm di distanza dall oggetto. La sabbiatrice dovrebbe essere mantenuta in uno stato corretto di manutenzione. L usura degli ugelli oppure, in alcuni apparecchi, il livello di riempimento influiscono sulla pressione di sabbiatura o sulla quantità di abrasivo erogata (Fig. 1). In seguito è sufficiente l asciugatura della superficie con aria compressa asciutta. L umidità di una vaporiera si elimina con difficoltà dalla superficie irruvidita e potrebbe quindi compromettere la stratificazione dell adesivo. Sempre con riferimento alla sistematica Signum, il legame del materiale estetico alla struttura di supporto avviene con uno dei materiali Signum-bond. Per strutture metalliche è indicato il Signum metal bond, un monomero bifunzionale in grado di reagire sia con gli ossidi metallici della struttura di supporto, che con i gruppi acrilici della resina. Come secondo strato il Signum metal bond II polimerizza molto intensamente con il Signum metal bond I, cosicché con l applicazione successvia dell opaco si crea uno strato di legame con una resistenza al taglio elevata nel tempo (per esempio studi del Prof. Dr. Geis-Gerstorfer / Università di Tubinga). Opaco L opaco non serve soltanto per la copertura della struttura metallica, ma rappresenta anche una componente del sistema di adesione fra struttura portante e rivestimento estetico. Per questo motivo è importante che l opaco sia duro, ma non fragile e che venga polimerizzato correttamente. Poiché l opaco in pasta Signum è fotopolimerizzabile e d altronde non può essere trasparente, va applicato in strati sottili e polimerizzato strato per strato (a partire dal Signum metal bond II circa due strati per un tempo di polimerizzazione di 90 secondi). I fotoiniziatori dei materiali polimerizzabili alla luce visibile reagiscono a differenti campi spettrali: è dunque importante utilizzare un apparecchio idoneo per quello specifico materiale. Il giusto colore della luce e una sufficiente energia luminosa devono agire sul rivestimento estetico per raggiungere una completa polimerizzazione, sia in superficie che in profondità. Un semplice test del graffio in superficie non basta a indicare la corretta polimerizzazione. Anche l aumento del tempo di polimerizzazione non è in grado di compensare un campo spettrale errato della fonte luminosa. Rivestimento estetico Dopo una corretta polimerizzazione dell opaco è opportuno procedere nella lavorazione possibilmente senza interruzioni, per non contaminare lo strato d inibizione dell ossigeno (film sottile e appiccicoso) dell opaco. Sopra questo strato sottile, non polimerizzato a causa dell influenza dell ossigeno, per i materiali fotopolimerizzabili si verifica l adesione tra le varie masse. La sistematica Signum mette a disposizione numerose masse in pasta e a bassa viscosità, che possono essere combinate fra loro. I materiali in pasta (Margin/ Dentin/Enamel) sono realizzati in composito nano-ibrido con una percentuale di riempitivo pari a circa 75%. Il vantaggio delle paste consiste nel poter costruire, separare e modellare nei confronti dell antagonista un corpo dentinale completo in un unica fase di lavoro, senza polimerizzazione intermedia (massima profondità di polimerizzazione 2 mm). Le masse fluide del sistema Signum-Matrix presentano una percentuale di riempitivo pari al 67%. Trattasi di un riempitivo vetroso ad elevata durezza, da cui risulta una buona resistenza all abrasione nonostante la ridotta quantità di riempitivo. Le masse Signum-Matrix vengono impiegate soprattutto nella zona dello smalto, dove, lasciando fluire e fondere le masse tra loro, è possibile ottenere una stratificazione con alternanza di trasparenze. È comunque possibile anche la costruzione completa della forma del dente con dentina flow. Qualora dovesse presentarsi un differente effetto di colore a seconda dell ambiente (ceramica, dente protesico, dente naturale, ognuno con vari spessori di materiale e una diversa rifrazione della luce), con le masse Matrix è possibile eseguire una correzione finale della tinta, dopo aver irruvidito la superficie (diamante!) e averla attivata con Signum Liquid (Figg. da 2 a 4). 4 dental dialogue anno XX 8/2013 lenz.indd 4 17/03/

5 Fig. 1 Sabbiatrice: granulometria dell abrasivo, pressione, angolazione, distanza e tempo determinano il profilo di rugosità superficiale Fig. 2 Le masse colletto, dentina e smalto del sistema Signum sono disponibili nella variante in pasta e a bassa viscosità Fig. 3 Le due consistenze della dentina Signum Lucidatura Resistenza alla placca e resistenza allo scolorimento sono direttamente correlate al trattamento di superficie. Se un composito è ben polimerizzato, ben lucidabile a specchio (a seconda del riempitivo) e se la lucidatura viene eseguita correttamente, si può contare su una buona stabilità del colore. In un report dell Universitá Friedrich Schiller di Jena si legge: La causa principale delle discromie esogene dei compositi sta nelle rugosità superficiali. Per tale motivo l obiettivo dovrebbe sempre essere quello di raggiungere una superficie il più possibile liscia ed omogenea. In linea di massima va tenuto presente che gli strumenti idonei devono essere utilizzati partendo dalla grana più grossa a quella più fine. Dopo alcuni test è stato messo a punto un Tool-Kit specifico per la lucidatura dei materiali Signum. Poiché le frese con dentatura a taglio incrociato lavorano asportando i trucioli e lasciano una superficie liscia, la lisciatura delle superfici del rivestimento estetico avviene mediante il fresaggio. Il diamante a grana grossa contenuto nel kit serve per irruvidire il rivestimento per le riparazioni / aggiunte di materiale. Con il gommino in silicone e gli spazzolini si esegue una lisciatura graduale della superficie, senza eliminare le strutture atomiche. In particolare, lo spazzolino in resina denominato Prepol ha un effetto fondamentale per la condensazione/ lisciatura del rivestimento estetico e dovrebbe essere usato alla velocità consigliata di 5000 giri/min. Con spazzolini Mepol/Hipol e pasta da lucidatura (HP Paste/HP Diamond) è possibile raggiungere velocemente una lucentezza a specchio stabile (Fig. 5). Fig. 4 Stratificazione Fig. 5 Lucidatura dental dialogue anno XX 8/ lenz.indd 5 17/03/

6 Fig. 7 Signum metal bond, per un legame privo di gap con la struttura metallica Fig. 6 Sabbiatura con corindone per un profilo di rugosità superficiale omogeneo Fig. 9 Polimerizzazione con polimerizzatore Strobo- Xenon (HiLite Power) Il Signum Metal bond II aumenta notevolmente i valori di adesione all opaco e garantisce una buona polimerizzazione anche nella zona d ombra delle ritenzioni (Fig. 7). Fig. 8 Applicazione dell opaco coprente; verificare di eseguire una completa polimerizzazione! Tecnologia step-by-step Viene mostrata qui di seguito schematicamente la tecnologia della stratificazione del composito, unitamente ad annotazioni complementari sulle singole fasi. Premessa Struttura metallica con singole perle di ritenzione (applicazione mirata, con cut-back al 50%), sabbiata con corindone: corindone puro sistema monouso micron, 3-4 bar angolazione ottimale di 45 gradi Soffiare con aria compressa, possibilmente non con la vaporiera (l umidità potrebbe lasciare residui nel profilo di rugosità / impurità dell ugello potrebbero contaminare la superficie) (Fig. 6). Adesione metallo-composito: applicare il Signum Metal bond I in uno strato sottile e omogeneo lasciare asciugare all aria agitare bene il Signum Metal bond II (pigmenti colorati) applicare il Signum Metal bond II con un pennello separato polimerizzare 90 s in HiLite Power (o modello precedente) Applicazione dell opaco: Applicare l opaco e polimerizzare in più strati di 90 s ciascuno (polimerizzatori Strobo-Xenon della Heraeus Kulzer). Per altri apparecchi approvati dalla casa produttrice valgono tempi differenti. Attenzione! Verificare la compatibilità dell apparecchio per il materiale in uso! Campo spettrale ( colore della luce ) e intensitá luminosa devono essere adatti ai fotoiniziatori. Con due o tre strati si ottiene una buona copertura del metallo. Nel caso in cui si debbano compensare forti dislivelli (ritenzioni), è possibile inserire e polimerizzare una massa flow trasparente (OT1) tra il primo e il secondo strato di opaco (Figg. 8 e 9). Stratificazione del rivestimento estetico: Possibilmente senza indugi, dopo l applicazione dell opaco ha inizio la stratificazione del rivestimento estetico: con massa colletto Margin 1-4 (pasta) se necessario, invece della massa colletto in pasta è possibile lavorare con masse flow. Si può scegliere fra masse CV (cervicali), SD oppure MD per la regolazione del croma. Segue una polimerizzazione intermedia, con le paste se necessario, con le masse flow obbligatoriamente. Si passa poi alla costruzione del corpo dentinale con pasta o con dentina flow di colore del dente. La pasta è pronta in siringa, priva di bolle: si consiglia di tagliare un disco di materiale e di adattarlo alla superficie da rivestire, per evitare contaminazioni. Si può scegliere di lisciare o modellare il materiale con un pennellino leggermente imbevuto di liquido oppure con lo strumento in metallo. L uso massiccio di liquido determina tuttavia la diluizione delle masse e il peggioramento delle proprietà fisiche, con conseguente rischio di microbolle. 6 dental dialogue anno XX 8/2013 lenz.indd 6 17/03/

7 Fig. 10 Applicazione di massa Margin o dentina secondaria / dentina per mammelloni (in questo caso SD1) Figg. 11 e 12 Applicazione della massa dentina; corpo dentinale con struttura dei mammelloni Fig. 14 Schizzo della stratificazione adattata all ambiente (ceramica, dente naturale o dente protesico) Fig. 13 Costruzione della zona di smalto Con un pennello piatto è possibile lisciare molto bene il materiale in pasta e adattarlo alla struttura metallica. È importante non staccare inavvertitamente la pasta con lo strumento dalla superficie da rivestire; posizionare quindi lo strato di pasta e togliere lo strumento lateralmente! Le masse flow possono essere applicate direttamente dalla siringa (cannula di metallo 1 mm oppure in plastica 3 mm) oppure con il pennellino dal blocchetto di miscelazione. Le proprietà tissotopiche del materiale (in movimento diventa più fluido, a riposo più solido) possono essere impiegate in modo mirato in fase di modellazione. Anche nella zona incisale esiste la possibilità di lavorare con le paste o con le masse flow. Le masse della sistematica Matrix riportano la stessa denominazione sia per Signum che per le ceramiche della linea HeraCeram; uno schizzo della stratificazione può essere utile per raggiungere risultati riproducibili con diversi materiali da rivestimento. Gli spessori e le proprietà ottiche di dente/composito/ceramica sono differenti: per questo motivo può essere necessario un adattamento, per esempio con le masse Matrix. I supercolori, in generale, devono rimanere all interno a causa della ridotta resistenza all abrasione, ma possono essere miscelati con le masse flow e quindi essere impiegati anche in superficie come massa di correzione. Con HiLite Pre (o altri apparecchi di questo tipo) si ottiene un fissaggio dei materiali fotopolimerizzabili, necessario in particolare per la modellazione delle masse flow. Non si tratta comunque in questo caso di una polimerizzazione completa. È importante garantire una corretta polimerizzazione finale (180s), mantenendo la massima profondità di indurimento. opaco (colore più scuro) 0,08 mm dentina (colore più scuro) 2,00 mm Nel caso di spessori di stratificazione più elevati, è necessario eseguire una polimerizzazione completa intermedia. L intensità luminosa corretta (Quale apparecchio? Età della lampada? Lampada sporca?) e l orientamento dell oggetto alla luce influenzano notevolmente la qualità della polimerizzazione. Una polimerizzazione difettosa spesso non è immediatamente riconoscibile, perché il materiale appare effettivamente duro in superficie, pur essendo mal polimerizzato in profondità: le conseguenze possono essere distacchi o scolorimenti (Figg. da 10 a 18). dental dialogue anno XX 8/ lenz.indd 7 17/03/

8 Fig. 15 Lampada HiLite Pre per la polimerizzazione intermedia Fig. 16 Fissaggio (pregelizzazione) delle masse Flow con HiLite Pre Figg. 17 e 18 Stratificazione di masse flow trasparenti sul versante prossimale e incisale Figg. 19 e 20 Rifinitura con fresa a taglio incrociato; la superficie viene irruvidita con un diamante 8 dental dialogue anno XX 8/2013 lenz.indd 8 17/03/

9 Fig. 21 Attivazione della superficie con Signum Liquid Figg. 22 e 23 La massa OT1 viene applicata massaggiando; polimerizzazione escludendo l aria con Insulating-Gel Fig. 24 Corona completamente polimerizzata con esclusione dell aria (180s) Variante di stratificazione tecnologica: La costruzione di un rivestimento estetico può essere completamente additiva (colletto + dentina + smalto) oppure, analogamente a un cut-back, può essere modellata dapprima con la forma completa del dente in colletto e dentina e polimerizzata; si procede poi a sgrossare le zone incisali in modo mirato, creando spazio per la stratificazione dello smalto. In questo caso il cut-back dovrebbe avvenire con un diamante a grana grossa (per esempio Diaface/Signum Tool Kit), per ottenere una superficie correttamente irruvidita - l irruvidimento non accurato della superficie causa infiltrazioni marginali ( margini bianchi ). Con Liquid si eliminano i residui di polvere (non con la vaporiera), fino a lasciare una superficie inumidita. I monomeri del liquido sciolgono la superficie fresata, penetrano nelle microfessure, i silani si legano ai riempitivi: in questo modo sono garantite le condizioni per un legame chimico delle nuove masse da applicare; lo strato di dispersione quale base dell adesione dei materiali fotopolimerizzabili è nuovamente ripristinato dopo la rettifica (Figg. da 20 a 22). Variante per la modellazione della superficie: Il rivestimento estetico può essere modellato e successivamente rifinito nella maniera classica; in alternativa esiste la possibilità di fresare il rivestimento estetico nella giusta forma, applicando solo alla fine una massa trasparente OT (simile a una glasura) per la tessitura di superficie. Sulla superficie irruvidita e attivata con Liquid può essere steso uno strato sottile di massa flow trasparente (OT1); tale massa viene modellata e strutturata con il pennellino; utilizzando masse trasparenti colorate (OTA, OTG, OTY) o masse trasparenti individuali ottenute miscelando del supercolore, la tinta del rivestimento estetico può essere adattata all ambiente; polimerizzazione intermedia/fissaggio della massa con HiLite Pre; applicazione di Insulating Gel con spessore di circa 5 mm, per eseguire una polimerizzazione escludendo l aria (no strato d inibizione dell ossigeno); polimerizzazione finale 180s; può essere nuovamente applicato Insulating Gel; non è più necessario rifinire con frese/ gommini; la lucidatura può iniziare con Prepol, viene mantenuta la leggera tessitura superficiale ottenuta con il pennellino (Figg. da 19 a 23). Rifinitura / Lucidatura: Il Tool Kit mette a disposizione uno strumentario specifico per la rifinitura del composito. Per non strappare la superficie e non usurare rapidamente gli spazzolini, è opportuno rispettare il numero di giri consigliato. La rifinitura avviene in sequenza, dalla grana grossa alla fine: fresa / gommino in silicone / Prepol senza pasta / Mepol con pasta / Hipol senza pasta. La corona opportunamente lucidata presenta una superficie lucida, densa, dal colore stabile. Importante: Le frese al carburo di tungsteno a taglio incrociato lavorano asportando i trucioli e dunque con effetto lisciante. Le frese diamantate a grana grossa, invece, strappano e aprono la superficie e servono quindi ad ottenere un profilo di rugosità per il legame di ulteriori strati di composito (Figg. da 24 a 28). dental dialogue anno XX 8/ lenz.indd 9 17/03/

10 Fig. 25 Lucidatura Fig. 26 Tool Kit Pro, strumentario per la rifinitura e la lucidatura di materiali compositi Fig. 27 Corona ultimata Fig. 28 Corrispondenza della tinta fra composito (ponte anteriore) e dente protesico Individualizzazione di denti protesici Qualora si desideri adattare i denti protesici alla stratificazione individuale di ceramica e composito, è possibille anche utilizzare materiali Signum, tenendo comunque presente che non è facile garantire un legame chimico fra resina PMMA (resina per protesi, dente protesico) e composito fotopolimerizzabile. In questo caso Signum Connector esplica la funzione di adesivo: la resina PMMA viene sciolta e viene stabilito uno strato d inibizione per il legame del composito. Procedimento: ridurre e irruvidire il dente (diamante o sabbiatrice) applicare Signum Connector e lasciarlo agire polimerizzare per 90 secondi applicare Signum / Signum Matrix le fasi successive sono le stesse del rivestimento estetico (Figg. da 29 a 31) Individualizzazione della resina per basi protesiche La stessa situazione del legame per i denti protesici in resina riguarda la resina PMMA per basi protesiche. Anche in questo caso è possibile ottenere con materiali fotopolimerizzabili (masse gengivali Pala cre-active + colori intensivi), dopo l uso di Signum connector, un individualizzazione del corpo protesico. Variante: Prendere l impronta della base con una mascherina in silicone trasparente, ridurla, attivare con Signum Connector, stratificare Pala cre-active, premere sopra la mascherina, polimerizzare: in questo modo viene mantenuta la modellazione originale. È possibile sia applicare caratterizzazioni cromatiche in modo rapido e ben visibile a posteriori, che effettuare rettifiche funzionali. Grazie al riempimento di parti fortemente modellate con resina trasparente si riesce a garantire, soprattutto per pazienti anziani, un igiene assai facilitata della protesi (nei settori posteriori), oppure il sistema viene utilizzato per la marcatura della protesi (codifica per una migliore identificazione nelle case di cura e di riposo) (Fig. 32). 10 dental dialogue anno XX 8/2013 lenz.indd 10 17/03/

11 Fig. 29 Dente protesico (Premium 6, Heraeus Kulzer); corpo del dente ridotto Fig. 30 Costruzione delle masse Fig. 31 Le masse smalto e trasparente completano il dente con una stratificazione individuale dental dialogue anno XX 8/ lenz.indd 11 17/03/

12 Fig. 32 Costruzione delle masse L autore Zt. Peter Lenz Heraeus Kulzer GmbH Dentale Materialien Grüner Weg 11 D Hanau peter.lenz@heraeus.com Fotografie Ztm. Olaf Garz/Freiburg (Heraeus-Kulzer GmbH) Zt. Peter Lenz/Gera (Heraeus-Kulzer GmbH) Christoph Blankenburg/Erfurt Fasi tecniche di laboratorio Bibliografia K. Ludwig: Lexikon der Zahnmedizinischen Werkstoffkunde. Quintessenz Verlag Ztm. Olaf Garz/Freiburg (Heraeus-Kulzer GmbH) A. Rzanny, M. Dörnbrack, D. Welker, M. Fachet (Friedrich Schiller Universität Jena): Optimierung der Oberflächenqualität von Kompositen unterschiedlicher Indikation; Tagungsbericht. R. Eykmann, M. Eck: Die Bearbeitung von modernen Kronenund Brückenverblendwerkstoffen mit rotierenden Instrumenten. Sonderdruck aus Innovationen für die Zahnheilkunde; Spitta Verlag. 12 dental dialogue anno XX 8/2013 lenz.indd 12 17/03/