Guida alla valutazione, alla diagnosi e al trattamento dei Disturbi e delle Difficoltà di Apprendimento

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Guida alla valutazione, alla diagnosi e al trattamento dei Disturbi e delle Difficoltà di Apprendimento"

Transcript

1 - UNITà DIDATTICHE ON LINE - Guida alla valutazione, alla diagnosi e al trattamento dei Disturbi e delle Difficoltà di Apprendimento Per Psicologi, Insegnanti, Tecnici della Riabilitazione - PARTE OTTAVA - a cura del Dott. Gianluca Sechi 1

2 Altri Disturbi di Apprendimento Non caratterizzabili come specifici

3 238 ALTRI DISTURBI DI APPRENDIMENTO Capitolo 8 Il Disturbo di Comprensione del Testo (DCT) Nella pratica scolastica e clinica, si possono incontrare studenti in cui a competenze di lettura nella norma corrispondono non altrettanto adeguate capacità di comprensione del testo. Questi studenti, in altre parole, leggono bene ma hanno forti difficoltà a capire quanto hanno letto. Gli studi sulle variabili che predicono le abilità di comprensione, si sono occupati soprattutto della definizione delle caratteristiche che distinguono gli studenti con buone e cattive abilità di comprensione del testo 1 ; queste sono state trattate nel Capitolo 2 (par. 2.2). Nello stesso capitolo, sono stati discussi i principali modelli che spiegano le abilità di comprensione del testo, con particolare riferimento ai modelli del Simple View o Reading (Gough e Turner, 1986), e dello Structure Building Framework (Gernsbacher [1991; 1997]). Le evidenze sperimentali a sostegno della dissociabilità delle abilità di lettura da quelle di comprensione (per una rassegna vedi Carretti et al., 2007), unite agli studi riguardanti i modelli di apprendimento citati ed ai risultati di specifici training di potenziamento hanno portato alla definizione della condizione cui ci si riferisce con il termine Disturbo di Comprensione del Testo, anche indicata con l abbreviazione DSA Comprensione o DCT. L etichetta tuttavia non deve trarre in inganno: in quanto problema che coinvolge aspetti cognitivi di ordine superiore, il Disturbo di Comprensione non può essere considerato un disturbo di apprendimento caratterizzabile come specifico. I profili dei bambini che rientrano in tale categoria sono estremamente eterogenei, per cui risulta assai difficile fornirne una descrizione unitaria. Anche nel recente documento d intesa diffuso dalla Consensus Conference (PARCC, 2011), si afferma quanto segue: << [ ] i componenti del PARCC non si sono trovati concordi nell assumere una posizione favorevole o contraria all individuazione di una categoria diagnostica aggiuntiva e indipendente nell ambito dei DSA. Si conferma dunque l opportunità di attendere più chiare indicazioni della sua indipendenza funzionale rispetto ad altri disturbi [ ]>>. Il documento citato, quindi, invita chi si occupa di apprendimento scolastico ad una sostanziale cautela nel considerare questa categoria nell ambito dei DSA. In questo capitolo, il Disturbo di Comprensione sarà considerato nelle sue caratteristiche generali, in base allo stato attuale delle conoscenze in merito. Sarà successivamente affrontato il tema della valutazione, indicando una possibile metodologia di primo e di secondo livello, in base agli strumenti descritti nel Capitolo 3. Infine saranno affrontati gli aspetti riguardanti l intervento sulle abilità di comprensione. Per coerenza terminologica, ci si asterrà dal riferirsi a questi ultimi con il termine trattamento, che rimanda effettivamente a misure di livello clinico adottate del caso di DSA: si parlerà dunque di attività mirate alla promozione delle competenze di comprensione del testo, soprattutto in considerazione del fatto che le attività previste dalle varie metodologie di lavoro possono essere svolte nell ambito della normale didattica quotidiana a scuola, oltre che come attività mirate al recupero, in casi di difficoltà. A questo proposito, ci si 1 In questo capitolo ci si uniformerà alla nomenclatura in uso in Italia, che deriva da quella inglese: good comprehenders = buoni lettori, cioè bambini con buone abilità di comprensione del testo; poor comprehenders = cattivi lettori, cioè bambini con scarse abilità di comprensione del testo.

4 CAPITOLO 8 Il Disturbo di Comprensione del Testo 239 ispirerà alla distinzione proposta da Carretti et al. (2007), suddividendo i materiali in due categorie principali: programmi mirati al lavoro sulle specifiche abilità cognitive di base, e programmi mirati all insegnamento/recupero delle abilità e strategie di comprensione. 8.1 Caratteristiche del DCT Chi sono gli studenti con Disturbo di Comprensione del Testo (DCT)? Se aderiamo al modello generale valido per la descrizione degli altri disturbi di apprendimento, possiamo rispondere come segue: a) sono studenti che hanno un livello intellettivo nella norma, ossia un QI misurato con test standardizzati non inferiore a 85; b) hanno adeguate abilità di decodifica, cioè non presentano un profilo di dislessia (o sospetto tale); c) presentano una significativa caduta nelle prove di comprensione del testo. Come gruppo, gli studenti con DCT sono sicuramente omogenei in merito a queste caratteristiche. Invece per quanto riguarda il profilo specifico nell area della comprensione, come abbiamo detto esso è estremamente variegato e quindi queste difficoltà possono assumere caratteristiche diverse, sia rispetto alle specifiche abilità che risultano deficitarie, sia nel grado di compromissione delle stesse. Come abbiamo visto nel Capitolo 2, la letteratura sul tema ci suggerisce di andare a cercare le peculiarità che definiscono un profilo di DCT sia tra le abilità cognitive di base (soprattutto linguistiche e di memoria di lavoro), che in ambiti attinenti a competenze di ordine superiore, non dimenticando naturalmente l importante ruolo che rivestono le abilità metacognitive. Tenendo a mente questo suggerimento, quindi, possiamo individuare tre aree particolarmente critiche nella definizione di un profilo DCT: Abilità di base e loro ripercussione sulle abilità di comprensione orale e produzione (orale e scritta) Gli studenti con DCT, dal punto di vista linguistico, manifestano difficoltà nella comprensione lessicale e sintattica (livello parola e livello frase), a fronte di buone abilità fonologiche. Le difficoltà linguistiche dei bambini con profilo DCT possono ripercuotersi sulle loro abilità narrative. In particolare possono produrre narrazioni (sia orali che scritte) povere dal punto di vista contenutistico, con una bassa coerenza globale e una bassa coesione locale 2. Rispetto alla memoria di lavoro, inoltre, hanno solitamente prestazioni più basse nei compiti di memoria di lavoro verbale: in particolare, osserva Carretti (2010), in queste prove producono un maggior numero di intrusioni e ricordano più informazioni irrilevanti. Costruzione del significato del testo scritto Gli studenti con profilo DCT di solito hanno difficoltà nel compiere inferenze lessicali e semantiche, sia quando leggono loro stessi un testo che quando ascoltano un testo letto da altri. In base a quanto detto in merito alle competenze di base, particolari deficit nelle competenze di memoria di lavoro, comporterebbero una significativa difficoltà nell individuare le informazioni rilevanti in un testo e nell escludere quelle irrilevanti. Nella costruzione del significato del testo, in sostanza questi bambini tendono ad inserire nel loro modello mentale molte informazioni irrilevanti. Ambito metacognitivo Gli studenti con profilo DCT hanno delle difficoltà sia nell ambito della conoscenza metacognitiva (conoscenze relative al testo, allo scopo della lettura ed alle strategie della lettura), che nell ambito del controllo dell uso delle strategie di lettura. Inoltre manifesterebbero delle difficoltà nel monitorare il proprio livello di comprensione. 2 Per coerenza globale si intendono le relazioni di significato tra le parti del testo, che servono a garantirne la continuità tematica; con il termine coesione locale, invece, ci si riferisce ai legami di superficie all interno delle singole parti.

5 240 ALTRI DISTURBI DI APPRENDIMENTO 8.2 Metodologia per la valutazione di I e II livello Gli ambiti in cui si manifestano le difficoltà appena descritte, anticipano anche quali siano i settori da considerare nell ambito di una valutazione di secondo livello delle abilità di comprensione. Come più volte sottolineato in questo lavoro, una valutazione di primo livello è tesa a cogliere il livello generale di competenza di uno studente in una particolare area di apprendimento: costituisce in altre parole un modo per rispondere al quesito se quello studente abbia o meno un problema in uno specifico settore dell apprendimento. Nell indagine di secondo livello, miriamo a definire dove si collochi il problema dello studente, cioè in quale ambito della competenza manifesti difficoltà. In base a questo modello di ragionamento, possiamo definire una metodologia generale di lavoro anche per individuare i casi che presentino difficoltà nell area della comprensione del testo (tabella 8.1). Tabella 8.1. La valutazione di I e II livello della Comprensione del Testo I LIVELLO Comprensione del testo Prova di Comprensione MT (nelle Prove di Lettura) II LIVELLO Area Abilità Prova Comprensione del testo scritto Sotto-abilità della comprensione Prove Criteriali della Nuova Guida alla Comprensione de Testo (De Beni et al., 2003) o di indagine approfondita delle Prove di Lettura MT. Comprensione del testo Q1 VATA (De Beni et al., 2005) orale ULTERIORI APPROFONDIMENTI Linguaggio Competenza lessicale Vocabolario (WISC III) o PMA di Thurstone o Peabody di Stella et al. Compr. sintattica PVCL (Rustioni, 2007) o TCGB (Chilosi e Cipriani) Compr. metalinguistica PVCM (Rustioni, 2010) Inferenza linguistica Prova di chiusura verbale (Cornoldi e Soresi, 1981) Memoria di lavoro ML Verbale LST (Listening Span Test) adattato da Pazzaglia et al. (2000) Aspetti metacognitivi Metacomprensione Prova di metacomprensione (Pazzaglia, 1994) Indagine di I livello Nel valutare l abilità generale di comprensione, possiamo ricorrere alle prove incluse nelle batterie MT che, ricordiamo, sono disponibili per la scuola primaria, secondaria di primo grado e, da poco, anche per il biennio della scuola secondaria di secondo grado. Tali prove sono state descritte nel Capitolo 3, cui si rimanda il lettore per un approfondimento. Uno studente che si collochi in una fascia di richiesta di intervento immediato, in particolare, ha delle significative difficoltà di comprensione. È necessario usare l accortezza di valutare sempre anche la lettura, per escludere un profilo di difficoltà nella decodifica, e anche per capire se il basso livello di comprensione sia in qualche modo relato al livello di decodifica. Se otteniamo un profilo adeguato in decodifica, con un basso livello in comprensione, dovremmo avviare la fase di secondo livello, per capire in quali sottocomponenti della comprensione si collochino i problemi di quello studente. Indagine di II livello Nell approfondimento delle abilità di comprensione, dovremmo tener conto di una serie di variabili che possono incidere su questo processo, ostacolandolo. Per quanto riguarda il processo di costruzione del significato del testo scritto, una valutazione in questo senso dovrebbe approfondire le varie sotto-componenti della comprensione, sia a partire dal testo letto che relativa al testo udito. Nel primo caso, si può ricorrere alle Prove Criteriali incluse nel primo volume della NUOVA GUIDA ALLA COMPRENSIONE DEL TESTO (De Beni et al., 2003; cfr. capitolo 3). Sono inoltre

6 CAPITOLO 8 Il Disturbo di Comprensione del Testo 241 disponibili, per alcune classi, le prove di indagine approfondita contenute nelle PROVE DI LETTURA MT (primaria e secondaria di primo grado). Andrebbe prestata particolare attenzione alle competenze di inferenza semantica e lessicale (Tressoldi e Zamperlin, 2007). Per valutare la comprensione del testo orale, invece, si può usare la prova inclusa nella batteria Q1 VATA (De Beni et al., 2005; cfr. capitolo 3). Dal punto di vista delle abilità di base, in particolare, si dovrebbe controllare il ruolo delle competenze linguistiche e di memoria di lavoro verbale. Per valutare il vocabolario, cioè la competenza lessicale dal punto di vista semantico, si può far riferimento alla prova omonima della WISC-III (cfr. capitolo 3). A questo proposito, nell ambito della proposta di una batteria di valutazione della comprensione del testo avanzata da Tressoldi e Zamperlin (2007), gli Autori citano la prova di Significato Verbale contenuta nel PMA di Thurstone, da loro adattata anche in riferimento ai dati normativi. Le due prove appena citate fanno riferimento ad aspetti parzialmente diversi della competenza lessicale, di cui è necessario tener conto nella scelta di una o dell altra: nella prova di vocabolario della Wisc III, infatti, viene richiesta esplicitamente la costruzione della definizione della parola data (es.: cos è un coltello?), mentre nella prova di Thurstone viene richiesto di individuare la parola che ha lo stesso significato di quella data tra altre quattro parole (es.: dono significa: [a] carretto, [b] angolo, [c] trucco, [d] regalo). Un altro strumento per valutare il vocabolario recettivo è il PEABODY (adattato da Stella et al., 2000). Il bambino deve individuare la figura corretta, corrispondente alla parola pronunciata dall esaminatore, tra quattro alternative. Rispetto alle competenze di comprensione orale, per valutare il livello sintattico si può far ricorso al TEST DI COMPRENSIONE GRAMMATICALE PER BAMBINI (TCGB, di Chilosi e Cipriani, 2006) o alle PROVE DI VALUTAZIONE DELLA COMPRENSIONE LINGUISTICA, (PVCL di Rustioni, 2007) e, per valutare la comprensione metalinguistica del linguaggio figurato, alle PROVE DI VALUTAZIONE DELLA COMPRENSIONE METALINGUISTICA (PVCM di Rustioni, 2010). Nelle tre prove appena citate, al bambino è richiesto di indicare il disegno corrispondente a quanto detto dall esaminatore, che può consistere in frasi diverse dal punto di vista morfosintattico oppure, nel caso del PVCM, in frasi contenenti linguaggio figurato. Quanto alle abilità di produzione orale, in particolare rispetto alla capacità di compiere inferenze orali, Carretti (2010) cita la prova di chiusura verbale di Cornoldi e Soresi (1981) per valutare le abilità di inferenza nel linguaggio orale. Per quanto riguarda le competenze di memoria di lavoro verbale, una prova estremamente utile è il LISTENING SPAN TEST, adattato da Pazzaglia ed altri (2000), in cui bisogna giudicare se alcune frasi lette dall esaminatore siano vere o false e contemporaneamente tenere a mente l ultima parola di ciascuna frase. La valutazione degli aspetti metacognitivi, può essere condotta mediante la PROVA DI METACOMPRENSIONE di Pazzaglia et al., (1994) che, attraverso una serie di domande valuta sia le convinzioni dello studente sugli scopi della lettura che la sua abilità nell individuare anomalie all interno di testi, nell indicare le strategie più idonee in base a diversi compiti di lettura, nel giudicare la complessità di un testo e la sua appartenenza a specifici generi letterari. Nell indagine di II livello, andrebbero assunte a misure di controllo, anche il profilo cognitivo dello studente (per escludere una difficoltà di comprensione dovuta al basso livello cognitivo), le condizioni di particolare svantaggio linguistico (come nel caso degli studenti stranieri), ed aspetti emotivo-motivazionali (che possono intervenire come fattori di disturbo della prestazione dello studente nelle prove di comprensione). 8.3 Attività per la promozione e il recupero delle abilità di comprensione del testo Il lavoro centrato sulle abilità di comprensione del testo, come si accennava all inizio del capitolo, può essere inteso sia come intervento sulle abilità di base (soprattutto linguistiche e di memoria di lavoro) che come lavoro mirato al miglioramento delle sotto-componenti del processo di comprensione. In entrambi i casi, è opportuno ricordare che il fine ultimo non è rendere lo studente abile nell uso di singole sottocomponenti, ma portarlo a migliorare le sue abilità di costruzione del significato di un testo, per le quali non è l una o l altra sotto-componente a rivestire un ruolo critico, ma è il modo in cui queste si integrano tra loro.

7 242 ALTRI DISTURBI DI APPRENDIMENTO È chiaro che a seconda del testo che lo studente affronta, tali sotto-componenti possono essere chiamate in causa in misura differente: ad esempio, nell ambito di un testo narrativo possiamo attenderci una maggior richiesta di competenze di tipo inferenziale, come una maggior richiesta di abilità di selezione di elementi rilevanti nel caso di testi di tipo informativo. In ogni caso, perché il modello mentale sia sufficientemente coerente e coeso, è necessario il contributo simultaneo di molti aspetti diversi. Inoltre è importante tener conto degli aspetti metacognitivi e strategici, i quali sono importanti ai fini del controllo che lo studente esercita sul proprio lavoro. Il lavoro centrato sulle abilità di base In questa parte del paragrafo saranno presentati alcuni software utili per lavorare su singole abilità cognitive, importanti per la comprensione del testo. Potremmo domandarci perché lavorare sul computer, se i testi che normalmente gli studenti affrontano richiedono il supporto cartaceo: una buona ragione è innanzitutto data dal fatto che gli studenti, attraverso il computer, possono trarre vantaggio di un'interattività di cui sulla carta non potrebbero fruire. In secondo luogo, lavorare sul computer a volte aiuta lo studente dal punto di vista motivazionale, soprattutto in quei casi in cui si siano accumulate frustrazioni importanti nel corso della vita scolastica. Un possibile svantaggio, in questo senso, potrebbe essere rappresentato dalla difficoltà di proporre attività di gruppo (ambulatoriali o a scuola) mirate alla comprensione del testo, essendo il computer più indicato per lavori individuali. Alcune proposte utili dal punto di vista informatico, sono state realizzate dalla cooperativa Anastasis di Bologna 3, in collaborazione con diverse università impegnate nella ricerca su questo tema. Nell'ambito della comprensione del testo in particolare, sono stati prodotti i software Highliter, Anafore, Cloze e Il Labirinto. Highliter Questo software lavora in particolare sull abilità di riconoscere le parti importanti di un testo, e può essere usato in differenti fasce d'età, a partire dagli 8 anni. Gli esercizi sono altamente personalizzabili, in base al tipo di testo su cui è necessario lavorare: il criterio di importanza delle singole parti di un testo infatti non è assoluto, ma dipende in parte dalla tipologia testuale e in parte dagli obiettivi del lettore. In questo senso è possibile scegliere la quantità di testo su cui si vuole far lavorare lo studente ed impostare di volta in volta le parti importanti di ciascun testo. È inoltre possibile associare un feedback (Figura 8.1) alla prestazione dello studente, sia alla fine di ciascuna sessione di esercizio, sia durante lo svolgimento dello stesso, in modo da favorire un controllo maggiore. Il software include anche una sintesi vocale, per consentire il lavoro sulla comprensione anche nei casi in cui la decodifica sia compromessa. Figura 8.1. Esempio di schermata del software Highliter. Coop. Anastasis, Bologna. 3 Ulteriori informazioni sui software della Coop. Anastasis sono disponibili su internet all indirizzo

8 CAPITOLO 8 Il Disturbo di Comprensione del Testo 243 Anafore Come dice il nome stesso, il software lavora sull'abilità di risolvere il referente anaforico in un testo. L anafora è una tecnica linguistica mediante la quale, solitamente attraverso un pronome o un articolo, ci si riferisce ad un soggetto già espresso precedentemente (es.: ho annaffiato i fiori perché mia mamma ci tiene molto ). È indicato per il lavoro con bambini dagli 8 anni in su. Negli esercizi proposti (Figura 8.2), viene presentato inizialmente un testo, nel quale sono evidenziate le anafore, che successivamente lo studente deve ricondurre allo specifico referente. I testi inclusi nel software sono graduati per difficoltà, ed è prevista inoltre la possibilità di inserirne di nuovi. Figura 8.2. Esempio di schermata del software Anafore. Coop. Anastasis, Bologna. Cloze Il software lavora in particolare sull'abilità di inferenza lessicale e semantica, necessarie per il completamento delle parti mancanti di un testo. Sfrutta la tecnica dei cloze, in cui in una frase mancano una o più parole che l'utente deve completare. (es.: ho portato la dal meccanico). Gli esercizi proposti sono personalizzabili rispetto al numero dei buchi che si possono inserire nel testo, variabile da 5 a 10; le parole che si possono sopprimere appartengono a tutte le categorie grammaticali (articoli, avverbi, nomi ecc.) in modo da non trascurare nessuna delle componenti di un testo. Figura 8.3. Esempio di schermata del software Cloze. Coop. Anastasis, Bologna.

9 244 ALTRI DISTURBI DI APPRENDIMENTO Il Labirinto Questo software mira in particolare a migliorare la capacità di riconoscere il valore dei connettivi logici, lavorando sulle abilità di riconoscere le relazioni semantiche che intercorrono tra le parti del testo. In questo senso, il software può avere un valore anche nell ambito di un lavoro sulle competenze di produzione scritta. Gli esercizi (Figura 8.4) si basano sulla presentazione di una frase incompleta o la parte iniziale di un brano, in base alla quale, il bambino deve formulare delle ipotesi sulla possibile continuazione del testo. Naturalmente si insiste molto sull'uso degli elementi di coordinazione e subordinazione linguistica. Alla fine viene anche richiesta la revisione del testo prodotto, fornendo quindi la possibilità di lavorare anche sulla componente del controllo metacognitivo. Figura 8.4. Esempio di schermata del software Il Labirinto. Coop. Anastasis, Bologna. Programmi per la promozione e il recupero delle abilità di comprensione Nell ultima parte del capitolo, vogliamo discutere di alcune proposte per il lavoro sulle sottocomponenti del processo di lettura. Tra le possibilità disponibili in commercio, sono state scelte quelle più complete, e che pongono l accento sulle competenze di controllo metacognitivo degli studenti, che abbiamo indicato come un aspetto da non sottovalutare, nelle attività scolastiche quotidiane quanto nell ambito di un intervento clinico. Nella tabella 8.2 sono elencati tali programmi. Tabella Programmi per la promozione e il recupero delle abilità di comprensione TITOLO AUTORE FASCIA SCOLASTICA CONSIGLIATA Nuova Guida Alla Comprensione Del Testo AaVv. VOL.2: infanzia e primaria VOL.3: 8/12 anni (LIVELLO A) VOL.4: 12/15 anni (LIVELLO B) Recupero In Comprensione Del Testo Rosiglioni ed altri dalla 3ª primaria, secondaria I grado Comprensione Del Testo 1, 2, 3 (CD) Townsend e Cretti dalla 3ª primaria, secondaria I grado Strategie Semplici Di Lettura Ferraboschi e Meini dalla 2ª primaria Lettura e Metacognizione De Beni e Pazzaglia primaria, secondaria I grado, sec. II grado Avviamento Alla Comprensione Del Testo Gaudiano e Rebuttini scuola primaria

10 CAPITOLO 8 Il Disturbo di Comprensione del Testo 245 Nuova Guida alla Comprensione del Testo (Aa. Vv.) Le Nuova Guida Alla Comprensione Del Testo rappresenta probabilmente il programma più completo per il lavoro sulle competenze di comprensione del testo. Oltre a specifiche schede operative suddivise per ambiti di lavoro e fascia d'età, è incluso anche un'ampia introduzione teorica e una serie di prove criteriali suddivise per livello (volume 1). L'opera generale prevede attività suddivise in 10 sezioni, secondo lo schema riportato nella figura 8.5. Figura 8.5. Le 10 aree della Nuova Guida alla Comprensione del Testo. De Beni et al, Ed. Erickson Personaggi, Luoghi, Tempi e Fatti. Mira al lavoro sull'abilità di individuare personaggi di un brano, i luoghi in cui si svolge la vicenda, ciò che succede nella storia e il tempo nel quale la storia è ambientata. Fatti e Sequenze. Vengono proposte attività in cui allo studente è richiesto di distinguere quattro categorie di fatti: le azioni fatte e subite dai personaggi, di eventi esterni (ad es. atmosferici) che si verificano nella storia, gli eventi interni ai personaggi (emozioni, pensieri, intenzioni), le descrizioni. Rispetto alle sequenze, viene richiesto di riordinare cronologicamente vignette e testi, distinguere elementi interni nella storia, riordinare in senso logico gli elementi dei testi. viene richiesto inoltre di cogliere i fatti mancanti per ricostruire la sequenza logica o cronologica. Struttura sintattica. Quest'area è principalmente mirata alla riflessione sulle strutture della frase che rendono difficile la comprensione del testo, sui legami che particolari forme lessicali rendono possibili all'interno di un testo, sulle sfumature di significato che la differente costruzione sintattica comporta per certe frasi. Collegamenti testuali. Vengono proposti esercizi mirati alla comprensione dei legami di coreferenza (l'associazione che lega diverse parti del testo), dei legami di sostituzione (parole diverse che si riferiscono alla stessa cosa), e dei legami che implicano sforzo concettuale (nessi causali che implicano un ragionamento che espande il significato della frase). Un esempio di esercizio è riportato in figura 8.6. Inferenze lessicali e semantiche. Vengono proposti esercizi sulle inferenze sia basati su immagini che su singole parole o parti di testo (Figura 8.7). Sensibilità al testo. Con questo termine si fa riferimento alla capacità di individuare il genere testuale cui il brano che si sta affrontando appartiene (fiaba, articolo di giornale, lettera ecc.). Vengono proposti esercizi mirati allo sviluppo della capacità di orientarsi nella scelta dei testi, in base agli scopi del lettore, in

11 246 ALTRI DISTURBI DI APPRENDIMENTO base alla difficoltà del testo ed in base alle caratteristiche dei generi specifici. Vengono proposte anche attività mirate all'uso del titolo per prevedere il contenuto del testo e rivolte a giudicarne la difficoltà. Gerarchia del testo. Quest'area si basa sulla più generale sensibilità al testo, e riguarda l'abilità di individuare il livello gerarchico delle varie informazioni contenute in un testo, a partire dal titolo fino all'idea centrale. Vengono proposte quindi attività finalizzate ad ipotizzare un argomento partire dal titolo, ad evidenziare in prima battuta gli elementi importanti escludendo i dettagli, ad individuare elementi ed idee ripetute, a cogliere il significato essenziale, ad individuare l'idea centrale espressa, e ad ordinare gerarchicamente gli elementi. Modelli mentali. In quest'area si lavora sulla rappresentazione mentale che una persona si fa della situazione o dell'ambientazione della storia mentre la legge. Vengono proposte attività in cui è implicato un aggiornamento di questa rappresentazione mentale, in base al cambiamento di alcuni elementi di novità introdotti dal brano. Flessibilità. Quest'area è finalizzata a favorire un'abilità piuttosto importante, ossia il cambiare strategia durante la lettura di un testo in base agli scopi del lettore. Errori e incongruenze. In quest'area vengono proposti esercizi finalizzati a trovare errori o incongruenze nel contenuto di testi o immagini, finalizzati a risolvere ambiguità di significato, e a diventare consapevoli dell'uso e del significato della punteggiatura. La scansione delle aree descritte è trasversale a tutte le fasce d'età cui il programma Nuova Guida Alla Comprensione Del Testo è rivolto. Nel Volume 2, vengono proposte varie attività di avvio che si possono proporre già al livello della scuola dell'infanzia, come esercizi mirati alla stimolazione precoce delle abilità che consentiranno successivamente la comprensione, e nel primo ciclo della scuola primaria. I successivi due volumi, invece, lavorano ad un livello diverso per la fascia scolastica che va dal 2º ciclo di primaria fino alla 3ª secondaria di primo grado: il Volume 3 (livello a) è rivolto a studenti dagli 8 ai 12 anni, mentre il Volume 4 (livello b) è rivolto a studenti dai 12 ai 15 anni, o più grandi con particolari difficoltà nella comprensione del testo. Figura 8.6. Esempio di scheda tratta dalla Nuova Guida alla Comprensione del Testo. Volume 2. AaVv., Ed. Erickson Figura 8.7. Esempio di scheda tratta dalla Nuova Guida alla Comprensione del Testo. Volume 3. AaVv., Ed. Erickson

12 CAPITOLO 8 Il Disturbo di Comprensione del Testo 247 Recupero in Comprensione del Testo di Rosiglioni ed altri Questo programma è stato realizzato sia in versione cartacea che in versione software (Fugura 8.8 e seguenti), ed entrambe le versioni possono essere usate a completamento l'una dell'altra. Nel libro gli autori forniscono alcuni suggerimenti utili per proporre in maniera graduale le attività agli studenti anche in situazioni di classe. L'obiettivo del programma è favorire nello studente le abilità che gli consentano di costruirsi un adeguato modello mentale del testo, che risulti anche sufficientemente integrato con le sue conoscenze pregresse. Nel software vengono proposti esercizi a partire dalla riflessione metacognitiva sullo scopo della lettura, fino ad attività mirate all elaborazione dei contenuti testuali. Vengono infine proposti alcuni esercizi di verifica, suddivisi in 3 sezioni, che consentono l'autovalutazione della qualità del percorso svolto. Figure 8.8, 8.9 e Esempio di esercizi tratti dal programma Recupero in Comprensione del Testo. Rosiglioni et al., Ed. Erickson Comprensione del Testo 1, 2 e 3 (cd) di Townsend e Cretti Questo programma si articola in 3 software separati, proponendo esercizi basati sul contesto e l'idea principale (cd 1), sui fatti e sequenze (cd 2), e sulle conclusioni e inferenze (cd 3). Gli esercizi sono adatti a studenti a partire dagli 8 anni, e prevedono attività basate su testi di diversi generi (storia, geografia, scienze, astronomia, educazione civica, miti, leggende e curiosità), in modo da abituare lo studente alla sensibilità testuale. Strategie semplici di lettura di Ferraboschi e Meini È un programma cartaceo, che lavora in particolare sulla promozione di strategie metacognitive in bambini ai primi passi nell'acquisizione delle abilità di comprensione del testo. Anche se espressamente rivolto a bambini con disturbi di apprendimento e con ritardo mentale, quindi, può trovare un utilizzo anche

13 248 ALTRI DISTURBI DI APPRENDIMENTO nell'ambito delle attività didattiche sulla comprensione. Prevede attività principalmente basate su semplici testi, attraverso le quali viene stimolato il controllo e la manipolazione consapevole degli stessi. Il programma è articolato in diverse sezioni: Attività preparatorie, principalmente incentrate su esercizi che richiedono al bambino di colorare disegni, risolvere indovinelli, lavorare con simboli di etichette, in modo da prepararlo ad attività basate sulle inferenze. Inferire. Questa sezione lavora in particolare sulle inferenze semantiche, attraverso esercizi graduati per difficoltà su diversi tipi di ragionamento inferenziale. Anticipare. Stimolano l'alunno a porsi come elaboratore attivo del materiale, con l'obiettivo di stimolare un confronto fra le sue aspettative in quanto lettore e le informazioni (nuove e già possedute dal lettore) presenti nel testo. Storie. Questa sezione lavora in particolare sulla sensibilità del bambino al testo narrativo, stimolando il riconoscimento della struttura tipica di questo testo e l'inserimento degli elementi chiave all'interno di tale schema. Cogliere la struttura. Viene riproposto l'obiettivo della sezione precedente, ma con un riferimento a schemi di tipo diverso. Cogliere le informazioni principali. Vengono proposte attività finalizzate a cogliere le informazioni principali estraendole da schemi riferiti a disegni. Selezionare le informazioni. In questa sezione si propongono attività mirate al miglioramento dell'abilità del bambino nel selezionare le informazioni più utili ai suoi scopi, ignorando le informazioni superflue. A conclusione del programma, sono presentate delle schede di verifica mirate alla valutazione dell'efficacia del lavoro svolto, in cui vengono proposti esercizi basati sulle aree di intervento appena citate. Figura Esempio di scheda tratta dal programma Strategie semplici di lettura. Ferraboschi e Meini, Ed. Erickson

14 CAPITOLO 8 Il Disturbo di Comprensione del Testo 249 Lettura e Metacognizione di De Beni e Pazzaglia Il programma si pone come obiettivo la promozione sia di conoscenze metacognitive che di forme di controllo sulla comprensione del testo, in studenti della 3ª primaria alla 3ª secondaria di primo grado. Secondo le indicazioni degli Autori, il programma si adatta ad essere utilizzato sull'intera classe (nella scuola secondaria di primo grado) o a piccoli gruppi (nella scuola primaria); è inoltre adatto al lavoro individuale, nel caso di studenti in situazioni di particolare difficoltà. Il programma è organizzato in 3 aree di intervento: la prima area è finalizzata alla riflessione intorno agli scopi della lettura. Attraverso diverse attività, lo studente viene invitato a riflettere sui diversi scopi della lettura e sulla motivazione verso questa attività. la seconda area è dedicata alla conoscenza, all'uso e al controllo di tre strategie di lettura: la lettura analitica, la scorsa rapida del testo, e la lettura selettiva e mirata. la terza area lavora sulla sensibilità al testo. Vengono proposti esercizi finalizzati all'individuazione di errori, al riconoscimento delle difficoltà di particolari testi, all'individuazione delle parti importanti, all'attenzione agli indici testuali, e all'individuazione del genere letterario. Avviamento alla comprensione del Testo di Gaudiano e Rebuttini Il programma è suddiviso in una parte cartacea ed un cd, e contiene attività rivolte in particolare a bambini della scuola primaria. Il software è strutturato secondo lo stesso schema del libro, ma con esercizi adattati allo strumento informatico. Le aree prese in considerazione, in entrambi i formati, sono le seguenti: Analisi percettiva (nel cd: esploriamo! ): finalizzata a promuovere il ruolo dell analisi visiva nel processo di comprensione basato sulla capacità esplorativa. Analisi inferenziale-lessicale (nel cd: il significato delle parole ): attraverso le conoscenze già possedute dal bambino, vengono stimolate le abilità di comprensione basate sulla capacità di compiere inferenze sul significato delle parole. Analisi sintattico-testuale (nel cd: classifica, ordina, completa ): vengono stimolate le abilità di classificazione, ordinamento e completamento, necessarie per attivare schemi corretti durante il processo di comprensione. Analisi pragmatica (nel cd: leggere per capire ): in questo caso si lavora su abilità più evolute di comprensione, che consentono di confrontarsi con testi informativi e narrativi. Si stimolano in particolare le abilità necessarie a cogliere differenze, analogie, idee ripetute e sequenza logichetemporali. Figure 8.12 e Esempi di esercizi tratti dal software Avviamento alla Comprensione del Testo. Gaudiano e Rebuttini, Ed. Erickson

I disturbi di comprensione del testo scritto

I disturbi di comprensione del testo scritto I disturbi di comprensione del testo scritto Le difficoltà nella comprensione del testo sono pervasive e difficili da identificare. L insegnante avverte una sensazione di disagio nell interazione con il

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO CLASSI TERZA E QUARTA Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura. Al termine del II biennio ( 3^ e 4^ Scuola Primaria)

Dettagli

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZA NUCLEI FONDANTI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Sa usare la comunicazione orale e scritta per collaborare e interagire positivamente con gli altri

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE PER L INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E CIVILTA INGLESE - I BIENNIO ANNO SCOLASTICO 2013/2014

PROGRAMMAZIONE ANNUALE PER L INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E CIVILTA INGLESE - I BIENNIO ANNO SCOLASTICO 2013/2014 PROGRAMMAZIONE ANNUALE PER L INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E CIVILTA INGLESE - I BIENNIO ANNO SCOLASTICO 2013/2014 L insegnamento di lingue straniere nel biennio si propone di promuovere lo sviluppo graduale

Dettagli

Curricolo verticale di ITALIANO

Curricolo verticale di ITALIANO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE SIANO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Curricolo verticale di ITALIANO ITALIANO - CLASSI PRIME Leggere e comprendere -Ascolta le informazioni principali di discorsi affrontati

Dettagli

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI Didattica personalizzata e individualizzata * La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l uso di una

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

Il Trattamento dei Disturbi di Comprensione

Il Trattamento dei Disturbi di Comprensione Il Trattamento dei Disturbi di Comprensione Barbara Carretti e-mail barbara.carretti@unipd.it Milano, 19 Marzo 2007 Come promuovere la comprensione INTERVENTI COGNITIVI - promozione di particolari abilità

Dettagli

DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE

DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE IL SOFTWARE DIDATTICO PER INTERVENTI SULLE ABILITA Prof.ssa Silvia Antimiani Cos è il software didattico È un software che permette di sviluppare competenze

Dettagli

DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi

DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace Grazia Mazzocchi Faenza 25 Febbraio 2015 Centro Territoriale di Supporto per le disabilità Http://cts.w.istruzioneer.it/ DSA e normativa di

Dettagli

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini I Disturbi Specifici di Apprendimento Dott.ssa Brembati Federica Dott.ssa Roberta Donini Il disturbo specifico di apprendimento L uso del termine disturbo specifico dell apprendimento si riferisce a difficoltà

Dettagli

Premesse teoriche. Andamento evolutivo della comprensione del testo 31/10/2011

Premesse teoriche. Andamento evolutivo della comprensione del testo 31/10/2011 Premesse teoriche Abilità narrativa: aspetto dello sviluppo linguistico che comprende Dott.ssa Paola Zanchi Comprensione di storie Produzione Andamento evolutivo della comprensione del testo La comprensione

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO Traguardi per lo sviluppo delle competenze 1.Partecipa a scambi comunicativi con compagni ed insegnanti, formulando messaggi chiari e pertinenti Obiettivi

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

L integrazione scolastica dell alunno DSA

L integrazione scolastica dell alunno DSA L integrazione scolastica dell alunno DSA Apprendimento e metodo di studio Tappe principali Accesso alle informazioni Comprensione Elaborazione e selezione delle informazioni Memorizzazione Recupero delle

Dettagli

I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Si parla di disturbo specifico di apprendimento quando un soggetto in età evolutiva presenta difficoltà isolate e circoscritte

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ED EDUCATIVA LINGUA INGLESE

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ED EDUCATIVA LINGUA INGLESE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ED EDUCATIVA LINGUA INGLESE CLASSI PRIME COMPETENZE E CONOSCENZE Comprendere il senso globale di un semplice messaggio. Riconoscere i dati espliciti di un messaggio (personaggi,tempi,luoghi,azioni)

Dettagli

Disturbi Specifici dell Apprendimento

Disturbi Specifici dell Apprendimento Disturbi Specifici dell Apprendimento Nuove norme in materia di segnalazione Intervento al collegio del 07/05/2013 Prima della legge 170 Una serie di circolari che mirano all inclusione scolastica riconoscendo

Dettagli

Relazione per l adozione del testo L AVVENTURA DEL LETTORE versione compatta con espansioni multimediali di S. Beccaria - I. Bosio - E.

Relazione per l adozione del testo L AVVENTURA DEL LETTORE versione compatta con espansioni multimediali di S. Beccaria - I. Bosio - E. Scuola Anno scolastico Sezioni Relazione per l adozione del testo L AVVENTURA DEL LETTORE versione compatta con espansioni multimediali di S. Beccaria - I. Bosio - E. Schiapparelli Edizioni il capitello,

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

Bisogni Educativi Speciali

Bisogni Educativi Speciali Istituto Comprensivo Cap. Puglisi ACATE Progetto per l Inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Docenti Referenti: Concetta Grasso Giovanna Gianninoto Premessa: La scuola italiana negli ultimi

Dettagli

La produzione del testo scritto: generare e pianificare le idee

La produzione del testo scritto: generare e pianificare le idee Lab.D.A. Laboratorio sui Disturbi dell Apprendimento Galleria Berchet, 3 Padova Via Cavour, 24 Rovigo Direttore: Prof. Cesare Cornoldi La produzione del testo scritto: generare e pianificare le idee Come

Dettagli

Presentazione delle prove ITALIANO. Alessia Mattei - Ricercatrice INVALSI 10 luglio 2014

Presentazione delle prove ITALIANO. Alessia Mattei - Ricercatrice INVALSI 10 luglio 2014 Presentazione delle prove ITALIANO Alessia Mattei - Ricercatrice INVALSI 10 luglio 2014 Cosa contiene il QdR Esplicita i punti di riferimento concettuali e i criteri operativi utilizzati nella costruzione

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

Legge 8 ottobre 2010, n. 170

Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento

Dettagli

Progetto di formazione e ricerca SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO. ITALIANO Competenze linguistico-comunicative. Competenze di cittadinanza

Progetto di formazione e ricerca SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO. ITALIANO Competenze linguistico-comunicative. Competenze di cittadinanza Progetto di formazione e ricerca SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ITALIANO Competenze linguistico-comunicative Competenze di cittadinanza NUCLEI FONDANTI: ASCOLTARE PARLARE LEGGERE SCRIVERE RIFLETTERE

Dettagli

EMANUELE GAGLIARDINI ABILITA COGNITIVE

EMANUELE GAGLIARDINI ABILITA COGNITIVE EMNUELE GGLIRDINI ILIT COGNITIVE Programma di potenziamento e recupero Vol. 5 COGNIZIONE NUMERIC 4 4 4 4 La serie di volumi bilità cognitive è dedicata a specifici processi e abilità mentali (Percezione

Dettagli

FORMAT PROFILO DI COMPETENZA. competenza chiave

FORMAT PROFILO DI COMPETENZA. competenza chiave FORMAT PROFILO DI COMPETENZA PRIMA PARTE GRUPPI DI LAVORO PER DISCIPLINA IN VERTICALE compito a. formulare lo specifico formativo della competenza chiave presa in esame in base alla formazione personale,

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli

CORSO DI ITALIANO CLASSE PRIMA

CORSO DI ITALIANO CLASSE PRIMA CORSO DI ITALIANO CLASSE PRIMA UdA n.1 - LEGGERE, COMPRENDERE E INTERPRETARE TESTI 1. Comprendere e analizzare narrativi, descrittivi, espositivi e poetici 2. Riconoscere e classificare diversi tipi di

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

ITALIANO RIFLESSIONE SULLA LINGUA

ITALIANO RIFLESSIONE SULLA LINGUA RIFLESSIONE SULLA LINGUA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado ü L alunno interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostiene

Dettagli

Insegnare con il blog. Materiale tratto da:

Insegnare con il blog. Materiale tratto da: Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta

Dettagli

Istruzioni per leggere bene. Istruzioni per leggere bene

Istruzioni per leggere bene. Istruzioni per leggere bene Istruzioni per leggere bene A cura di Silvana Loiero 1 La lettura orientativa La prima: farsi un idea generale La seconda: identificare le parti La terza: scorrere indici e sintesi La quarta: leggere rapidamente

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015 Linee guida DOCUMENTO DI CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE

Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015 Linee guida DOCUMENTO DI CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015 Linee guida DOCUMENTO DI CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE STRUTTURA DEL DOCUMENTO La scheda di certificazione esplicita la traduzione delle singole competenze

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Progetto Insegnare ad imparare le strategie metacognitive nei DSA UST Belluno / Associazione Soroptimist

Progetto Insegnare ad imparare le strategie metacognitive nei DSA UST Belluno / Associazione Soroptimist I Disturbi Specifici di Apprendimento Interventi nella Scuola Secondaria: applicazione delle misure compensative e dispensative in riferimento alle discipline di ambito umanistico Progetto Insegnare ad

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2. Progettazione curricolare della lingua inglese

ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2. Progettazione curricolare della lingua inglese ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2 Progettazione curricolare della lingua inglese FINALITÀ/TRAGUARDI Le finalità dell insegnamento delle lingue straniere nella scuola secondaria di I grado, inserita nel vasto

Dettagli

INCLUSIONE e PERSONALIZZAZIONE del percorso didattico. degli ALUNNI con DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO

INCLUSIONE e PERSONALIZZAZIONE del percorso didattico. degli ALUNNI con DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO INCLUSIONE e PERSONALIZZAZIONE del percorso didattico degli ALUNNI con DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO 1 le metodologie didattiche adatte per i bambini con DSA sono valide per ogni bambino, e non viceversa

Dettagli

Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze)

Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze) Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze) 1. Gli esiti dell apprendimento: selezione delle competenze e prestazioni oggetto di un unità formativa e costruzione

Dettagli

Bisogni Educativi Speciali

Bisogni Educativi Speciali Bisogni Educativi Speciali BES, tre grandi sotto-categorie: disabilità; disturbi evolutivi specifici e svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. CHE FARE? Di Lucia ZANELLATO Disturbi Evolutivi

Dettagli

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014 Nota Ministeriale 27.12.2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 Nota di chiarimento del 22 novembre 2013

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ALLEGATE AL DECRETO MINISTRIALE 12 LUGLIO 2011 Sintesi a cura di: Maurizio Carandini Disturbi

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo

Dettagli

Quali sono le ragioni per passare alle competenze? Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000);

Quali sono le ragioni per passare alle competenze? Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000); Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000); Raccomandazioni Parlamento Europeo e del Consiglio dell'unione Europea (18/12/2006); DM 22 agosto 2007; I risultati nelle indagini internazionali

Dettagli

CURRICOLO DI STORIA FINE CLASSE TERZA SCUOLA PRIMARIA

CURRICOLO DI STORIA FINE CLASSE TERZA SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI STORIA FINE CLASSE TERZA SCUOLA PRIMARIA Nuclei tematici Uso delle fonti Organizzazione delle Traguardi per lo sviluppo delle competenze Riconosce elementi significativi del passato del suo

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE

Dettagli

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro. ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,

Dettagli

LETTURA DELLA DIAGNOSI E PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO. Germana Englaro, 9 settembre 2011

LETTURA DELLA DIAGNOSI E PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO. Germana Englaro, 9 settembre 2011 LETTURA DELLA DIAGNOSI E PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Germana Englaro, 9 settembre 2011 Edoardo, 8 anni, classe III Diagnosi: Disturbo Misto delle Capacità Scolastiche [F81.3] Disturbo Misto degli Apprendimenti

Dettagli

PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente

Dettagli

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo.

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo. Pag. 1 di 5 6FRSR analizzare problemi complessi riguardanti la gestione di un sito interattivo proponendo soluzioni adeguate e facilmente utilizzabili da una utenza poco informatizzata. 2ELHWWLYL GD UDJJLXQJHUH

Dettagli

La Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze

La Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze La Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze 1 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento

Dettagli

Pensiero logico, lettura, scrittura e abilità di calcolo in ragazzi con sindrome di Down di II e III media (Sestili, Moalli, Vianello)

Pensiero logico, lettura, scrittura e abilità di calcolo in ragazzi con sindrome di Down di II e III media (Sestili, Moalli, Vianello) Ricerca n 3 Pensiero logico, lettura, scrittura e abilità di calcolo in ragazzi con sindrome di Down di II e III media (Sestili, Moalli, Vianello) Giovanna Erba Cinzia Galletti Un po di definizioni: Pensiero

Dettagli

Uff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo

Uff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Uff. I - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Ordinamenti

Dettagli

Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008

Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008 Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze PISA 3 dicembre 2008 SOMMARIO Il documento ufficiale Esempio di test I punti del documento ufficiale della Conferenza delle Facoltà di Scienze Necessità di

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI FINALE LIGURE CURRICOLO VERTICALE LINGUA ITALIANA ANNO SCOLASTICO 2015/2016

ISTITUTO COMPRENSIVO DI FINALE LIGURE CURRICOLO VERTICALE LINGUA ITALIANA ANNO SCOLASTICO 2015/2016 ISTITUTO COMPRENSIVO DI FINALE LIGURE CURRICOLO VERTICALE LINGUA ITALIANA ANNO SCOLASTICO 2015/2016 COMPETENZA al termine del primo ciclo di istruzione Dimostra una padronanza della lingua italiana tale

Dettagli

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I.

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Non esiste, al giorno d oggi, un parere unanime della comunità scientifica sulla definizione di intelligenza. In generale, potremmo dire che è

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

ASSI CULTURALI: (testo ministeriale): competenze specifiche di base

ASSI CULTURALI: (testo ministeriale): competenze specifiche di base 1.1. COMPETENZE GENERALI in ITALIANO ( BIENNIO) COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (provenienti dalle indicazioni europee) COMPETENZE GENERALI APPLICATE ALLE CONOSCENZE DISCIPLINARI ASSI CULTURALI: (testo

Dettagli

Sostegno a Distanza: una fiaba per Angela. Presentazione

Sostegno a Distanza: una fiaba per Angela. Presentazione Presentazione Nella classe 1^ secondaria di1 grado, durante il primo quadrimestre, si è lavorato sul tipo di testo fiaba ed i ragazzi venendo a conoscenza del progetto SAD portato avanti dagli allievi

Dettagli

Pensiero logico, lettura, Autori: Sestili, Moalli, Vianello

Pensiero logico, lettura, Autori: Sestili, Moalli, Vianello Pensiero logico, lettura, scrittura e abilità di calcolo in ragazzi con sindrome di Down di 2 2 e 3 3 media Autori: Sestili, Moalli, Vianello Toffolon Sara Introduzione La ricerca si propone di rilevare

Dettagli

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 4 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Componenti fondamentali di un impianto Strumenti di misura

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO ITALIANO

CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO ITALIANO CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO ITALIANO OBIETTIVO GENERALE COMPRENSIONE DELLA LINGUA ORALE 1. Prestare attenzione a chi parla 2. Saper comprendere messaggi orali 3. Capire il significato globale delle

Dettagli

DSA e/o BES. La comprensione del testo. Proposte didattiche Barbara Carretti barbara.carretti@unipd.it

DSA e/o BES. La comprensione del testo. Proposte didattiche Barbara Carretti barbara.carretti@unipd.it Lab.D.A. Laboratorio sui Disturbi dell Apprendimento Galleria Berchet, 3 Padova Direttore: Prof. Cesare Cornoldi DSA e/o BES. La comprensione del testo. Proposte didattiche Barbara Carretti barbara.carretti@unipd.it

Dettagli

LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Dino Cristanini

LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Dino Cristanini LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Dino Cristanini LE COMPONENTI DI UNA COMPETENZA CONOSCENZE ABILITÀ OPERAZIONI COGNITIVE DISPOSIZIONI COME PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UNA COMPETENZA FAVORIRE

Dettagli

CURRICOLO di ITALIANO classe terza

CURRICOLO di ITALIANO classe terza CURRICOLO di ITALIANO classe terza 1 TERZA NUCLEO DISCIPLINARE: A COLTO E PARLATO OBIETTIVO GENERALE: A - ascoltare, comprendere e comunicare oralmente CONTENUTI ATTIVITA Ascolto e comprensione di testi

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: indicatori e livelli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: indicatori e livelli (1) ASSE DEI LINGUAGGI : ITALIANO CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: indicatori e livelli 1. Padroneggia gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l interazione comunicativa verbale

Dettagli

Dislessia e mappe semantiche

Dislessia e mappe semantiche Dislessia e mappe semantiche Sperimentazione formale dell uso di Knowledge Master per l apprendimento dello studente dislessico Sarah Traversin Cos è la dislessia È un Disturbo Specifico dell Apprendimento

Dettagli

La presa in carico del bambino Disprattico e DSA. Dott.ssa Anna Maria Orrù Logopedista

La presa in carico del bambino Disprattico e DSA. Dott.ssa Anna Maria Orrù Logopedista La presa in carico del bambino Disprattico e DSA Dott.ssa Anna Maria Orrù Logopedista PROGETTO INTEGRATO Struttura Riabilitativa Scuola Famiglia Progetto Integrato Per noi, gruppo di lavoro che opera all

Dettagli

Presentazione. Obiettivi dell area «Modelli mentali»

Presentazione. Obiettivi dell area «Modelli mentali» Presentazione In queste schede scoprirai alcuni meccanismi che si mettono in funzione quando cerchi di comprendere un testo. Un lettore esperto infatti è in grado di estrarre dal testo le informazioni

Dettagli

Classe Prima Scuola Secondaria di Primo Grado. NUCLEI TEMATICI CONOSCENZE ABILITA Listening

Classe Prima Scuola Secondaria di Primo Grado. NUCLEI TEMATICI CONOSCENZE ABILITA Listening INGLESE Classe Prima Scuola Secondaria di Primo Grado NUCLEI TEMATICI CONOSCENZE ABILITA Listening (Ricezione orale) Conoscere pronuncia e intonazione di espressioni e sequenze linguistiche Ascoltare e

Dettagli

I Disturbi Specifici dell Apprendimento. A cura della dott.ssa Stefania Desotgiu

I Disturbi Specifici dell Apprendimento. A cura della dott.ssa Stefania Desotgiu I Disturbi Specifici dell Apprendimento A cura della dott.ssa Stefania Desotgiu Programma degli incontri I Incontro I Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA) e la Dislessia Introduzione ai DSA (caratteristiche

Dettagli

IPDA QUESTIONARIO OSSERVATIVO PER L IDENTIFICAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO

IPDA QUESTIONARIO OSSERVATIVO PER L IDENTIFICAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO IPDA QUESTIONARIO OSSERVATIVO PER L IDENTIFICAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Struttura dello strumento. Si compone di 43 item suddivisi in due sezioni principali: la prima riguarda le

Dettagli

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1. ASCOLTARE/PARLARE: Ascoltare e comprendere testi orali di diverso tipo. Esprimersi oralmente in modo corretto (e pertinente), producendo testi

Dettagli

NOTE DI APPROFONDIMENTO SU ALCUNI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

NOTE DI APPROFONDIMENTO SU ALCUNI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO SCHEDA TECNICA NOTE DI APPROFONDIMENTO SU ALCUNI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO 1 - PREMESSA Con questo allegato si intendono offrire spunti operativi per una migliore pratica didattica nei confronti

Dettagli

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016 ! Istituto d Istruzione Superiore G. Veronese Chioggia (Ve) PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016 Classe 1 B Indirizzo: Scienze Umane Coordinatrice: Agatea Valeria SITUAZIONE INIZIALE

Dettagli

3. Quanto elaborato nel dipartimento lo ritengo concretamente utilizzabile nella pratica didattica quotidiana:

3. Quanto elaborato nel dipartimento lo ritengo concretamente utilizzabile nella pratica didattica quotidiana: SCHEDA DI VALUTAZIONE ATTIVITA DIPARTIMENTO SCUOLA PRIMARIA Anno Scolastico 213-214 da parte dei docenti componenti (48 docenti) 1. La partecipazione ha consentito di acquisire nuove competenze professionali?

Dettagli

Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione

Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione Quadro comune europeo di riferimento per le lingue Apprendimento, insegnamento, valutazione I concetti chiave Storia del Quadro di riferimento europeo Le competenze di chi usa e apprende la lingua I livelli

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

Programmi di intervento per il Disturbo Non Verbale

Programmi di intervento per il Disturbo Non Verbale Programmi di intervento per il Disturbo Non Verbale Caratteristiche professionista Gravità e pervasività disturbo Motivazione al cambiamento EFFICACIA TRATTAMENTO Tipo di trattamento Durata del trattamento

Dettagli