COMITATO DI QUARTIERE ROMA 2

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1 Pomezia, 24 marzo 2014 A PREFETTURA DI ROMA protcivile.prefrm@pec.interno.it COMUNE DI POMEZIA protocollo@pec.comune.pomezia.rm.it Oggetto: Osservazioni prodotte sul testo delle informazioni alla popolazione relative al Piano di Emergenza Esterno della società Liquigas spa. Io sottoscritto Diego Casubolo, nato a Roma il 28 febbraio 1974 e residente a Pomezia, in Viale delle Arti, 7/C, nella qualità di Presidente del Comitato di Quartiere Roma 2 trasmetto le unite osservazioni riguardanti l argomento in oggetto. IL PRESIDENTE Diego Casubolo

2 PREMESSA Scopo del presente documento è di fornire alla Prefettura di Roma - Dipartimento Protezione Civile e al Comune di Pomezia, le osservazioni del Comitato di Quartiere Roma 2 al Piano di Emergenza Esterno dello stabilimento LIQUIGAS di Pomezia Località Santa Palomba. Le presenti osservazioni vengono redatte sulla base: del documento della Prefettura di Roma denominato Informazione alla Popolazione redatto ai sensi del decreto 24 luglio 2009 n. 139 e reso pubblico dal Comune di Pomezia in data 24 febbraio 2014 (di seguito documento); della Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori redatta dal gestore ai sensi del D. Lgs. 334/99 ottobre 2009 (di seguito scheda). Alla popolazione non è stata resa disponibile la seguente documentazione: il Piano di Emergenza Esterno, richiesto al Comune di Pomezia con lettera protocollata in data 24 gennaio 2014; la cartografia indicante le aree di danno, tantomeno la planimetria delle reti idriche, fognarie e del gasdotto. Questo Comitato ha appreso dal Comune di Pomezia, con lettera n in data 29 gennaio 2014 che l Elaborato Tecnico R.I.R., documento previsto dall articolo 4 del D.M. 9 maggio 2001, da redigere nell ambito degli strumenti urbanistici è, ad oggi, inesistente. Appare evidente che la documentazione messa a disposizione della popolazione è insufficiente per poter valutare compiutamente gli scenari di rischio, l effettiva esposizione della popolazione residente e l adeguatezza delle misure di sicurezza predisposte in caso di incidente.

3 Sulla base di quanto detto in premessa, con riserva di integrazione delle osservazioni dal momento che tutta la documentazione sarà messa a disposizione della popolazione rileviamo quanto segue. 1. TRASPARENZA DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO Si rileva la mancata comunicazione dell avvio del procedimento amministrativo finalizzato all approvazione del Piano di Emergenza Esterno, la mancata indicazione del Responsabile del procedimento e dell unità organizzativa dove poter effettuare accesso agli atti. Viene fornito un documento, genericamente intestato Prefettura di Roma e non sottoscritto da nessuno. 2. INDIVIDUAZIONE DEGLI SCENARI DI RISCHIO Non risulta chiaro il quadro degli scenari di rischio ipotizzabili in quanto: alla sezione 5 della scheda viene detto che un rilascio accidentale di GPL può dar luogo, se innescato, a diversi fenomeni incidentali in funzione dello stato fisico in cui si trova, ossia: stato liquido Jet fire, Pool fire, Flash fire e esplosione ; stato gassoso: Flash fire e esplosione di nube. Sempre sulla scheda, nella Sezione 6 si parla del caso di esplosione di una nube di GPL in fase gassosa. Sul documento di informazione alla popolazione si parla invece di sole tre ipotesi (Jet fire, Flash fire e Pool fire). A fattor comune non viene fornita alcuna indicazione sul metodo seguito per l individuazione degli scenari di rischio ipotizzati, se non una mera elencazione di ipotesi. Non vi è riferimento alcuno al procedimento con il quale sono stati esclusi il Fire ball (esplosione fisica connessa al rapido cambiamento di fase di un gas liquefatto come conseguenza di una violenta depressurizzazione) o il rischio esplosione di un serbatoio di stoccaggio e comunque si ritiene opportuno che tali esclusioni vengano giustificate e espressamente indicate. Nessun riferimento viene fatto alla possibilità che si sviluppino nubi tossiche di gas o fumi e, come sopra, tale esclusione andrebbe, a nostro modo di vedere, indicata in forma esplicita e giustificata. 3. DATI STORICI SUGLI INCIDENTI Data la estrema complessità degli impianti, è difficile per il cittadino valutare correttamente il documento, mancando del tutto un analisi storica delle situazioni di incidente (rilevante o non) già avvenute o anche solo rischiate in passato. Si chiede che il documento venga implementato con l indicazione dei dati statistici sugli incidenti avvenuti negli ultimi 10 anni, o che l assenza di incidenti nel citato periodo sia espressamente indicata. 4. AZIONI PREVISTE PER LA MITIGAZIONE E LA RIDUZIONE DEGLI EFFETTI E DELLE CONSEGUENZE DI UN INCIDENTE Con riferimento al Piano di Emergenza Interno, rileviamo la mancanza della localizzazione dei sistemi di protezione passiva ed attiva interni allo stabilimento, ossia, muri e strutture di schermo; sistemi di contenimento; vie di fuga; percorsi di esodo; aree di raccolta.

4 Viene genericamente indicato il numero degli impiegati, ma non viene indicato il personale che sia presente nello stabilimento in base ai turni di servizio e soprattutto non è fatta distinzione alcuna tra ore diurne e notturne. In caso di emergenze, nessun riferimento viene dato sul flusso dei mezzi di soccorso, soprattutto in considerazione del già intenso traffico di veicoli pesanti che interessa Viale Cesare Fiorucci, allo stato attuale unico punto di ingresso verso gli stabilimenti. Altra lacuna è quella relativa alle zone di ammassamento dei citati mezzi e di eventuale organizzazione del primo soccorso di eventuali feriti/intossicati. Nessun riferimento viene fatto alle condizioni attuali in cui versano le strade che costeggiano gli stabilimenti, che a noi risultano al limite della praticabilità. 5. MEZZI DI SEGNALAZIONE INCIDENTI Nella sezione 6 del documento viene detto che la segnalazione di incidente avverrebbe tramite il suono di sirena azionata dall industria che indica contemporaneamente ai soccorritori ad alla cittadinanza il verificarsi di un incidente. Tale previsione è giudicata insufficiente ed assolutamente inefficace. Riteniamo, inoltre, insufficiente la previsione della sola auto della Polizia Locale dotata di megafono che gira fornendo informazioni e comunque non si fa riferimento all eventuale incidente notturno (è operativo un sistema di reperibilità del personale della Polizia Locale? è disponibile un auto della Polizia Locale di notte?). Quanto all'eventuale evacuazione della popolazione, dovrebbero essere già previsti ed indicati i centri di raccolta verso i quali dirigersi attraverso apposita segnaletica stradale permanente. 6. LA ZONA INDUSTRIALE DI SANTA PALOMBA Come si evince anche dal documento fornito, nella zona industriale di Santa Palomba oltre allo stabilimento Liquigas vi è il deposito carburanti ENI spa div. R&M (130 metri); stabilimento Procter & Gamble (900 metri) e stabilimento Chimec spa (1500 metri). A parere di questo Comitato il PEE dovrebbe essere elaborato in maniera organica tenendo conto anche della concentrazione di stabilimenti, del possibile effetto domino e di tutti gli scenari ipotizzabili.

5 CONCLUSIONI Questo Comitato chiede: 1. la sospensione dei termini per l approvazione del PEE in argomento. Tali termini dovranno poi riprendere dal momento in cui sia consentito il completo accesso agli atti alla cittadinanza con particolare riferimento al PEE (già richiesto al Comune di Pomezia) ed alla cartografia dove si evincano: le diverse distanze di danno ipotizzabili con riferimento alle relative soglie di ogni singolo scenario, con la verifica di eventuali sovrapposizioni delle aree interne allo stabilimento e agli stabilimenti limitrofi (Deposito ENI, etc.); la planimetria delle reti idriche, fognarie e del gasdotto. 2. che il documento della Prefettura di Roma denominato Informazione alla Popolazione redatto ai sensi del decreto 24 luglio 2009 n. 139 e reso pubblico dal Comune di Pomezia in data 24 febbraio 2014, sia integrato con: l indicazione del metodo scientifico seguito per individuare gli scenari di rischio, con esplicita elencazione degli scenari esclusi e delle motivazioni, con particolare riferimento al cd. Fire Ball, alle esplosioni dei serbatoi di stoccaggio, alla dispersione di sostanze gassose ed allo sprigionamento di fumi; cartografia indicante l organizzazione delle aree di primo soccorso e delle vie di esodo; una analisi storica delle situazioni di incidente. 3. che il Comune di Pomezia predisponga con la massima urgenza l Elaborato R.I.R. previsto nell ambito della pianificazione del territorio e che conseguentemente si proceda alla verifica della conformità agli strumenti urbanistici delle opere realizzate e/o di prevista realizzazione. Quanto sopra con particolare riferimento all area distinta al Catasto al foglio n.2 particelle 20, 235, 262, sito individuato dalla Società COGEA srl per un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili (biogas) in prossimità degli impianti ENI e Liquigas, senza che sia stata ancora interessata la popolazione residente come previsto dalla normativa vigente; 4. che vengano asfaltate le sedi stradali intorno agli impianti in questione attualmente al limite della praticabilità; 5. l adeguamento del ponticello di Viale Cesare Fiorucci in modo che consenta il transito, senza intralcio, dei mezzi in entrambi i sensi di marcia; 6. che vengano predisposte vie di fuga alternative a Via Cesare Fiorucci in quanto si ritiene tale arteria viaria insufficiente e inadeguata in caso di incidente; oltretutto perchè potrebbe divenire impraticabile in caso di sprigionamento di fumi o gas. A titolo esemplificativo, nella pagina che segue, è stato predisposto un progetto che prevede: 1) l adeguamento e l apertura di Via di Tor Maggiore che diverrebbe così via di fuga e di accesso mezzi in direzione via della Solfarata Pomezia; 2) l adeguamento e la riapertura di Via della Siderurgia e del relativo ponte che consentirebbe una via di fuga e di accesso mezzi, in alternativa, in direzione della stazione ferroviaria, o meglio, direttamente sulla Via Ardeatina.

6 PROPOSTA IMPLEMENTAZIONE VIE DI FUGA E DI ACCESSO MEZZI LEGENDA Viale Cesare Fiorucci (unica via di accesso/deflusso alla zona caratterizzata da R.I.R.) Via di Torre Maggiore (strada esistente - attualmente chiusa) Via della Siderurgia (unica possibilità di oltrepassare la ferrovia attualmente chiusa)

7 7. La predisposizione di idonea cartellonistica permanente che indichi le vie di fuga, le aree di ammassamento dei mezzi di soccorso e quelle individuate per il soccorso sanitario; 8. che i mezzi di informazione alla popolazione in caso di incidente vengano integrati con la previsione di una pagina internet di facile e immediato accesso e con apposite convenzioni con TV/Radio locali e che le relative frequenze vengano rese note alla popolazione; 9. che venga ripetuta e intensificata la frequenza della campagna di informazione alla popolazione in quanto, dall ultima (di cui comunque nessuno ricorda nulla!), sono trascorsi ormai sette anni e nel frattempo nella zona sono state realizzate nuove abitazioni con conseguente notevole incremento della popolazione residente; 10. che vengano previsti idonei corsi di formazione per l emergenza per il personale, docente e non, in servizio presso i plessi scolastici realizzati e realizzandi nella zona; 11. l organizzazione di periodiche esercitazioni per verificare l efficacia del Piano di Emergenza Esterno e la sua attuazione; 12. l implementazione dei mezzi di diffusione dell allarme e comunque la verifica della reale efficacia di quelli predisposti. Pomezia, 24 marzo 2014 IL PRESIDENTE Diego Casubolo

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