Radio Tv News 15 MAGGIO NUMERO 49. Vita Associativa. Normativa e Giurisprudenza. Mercato e Pubblicità
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- Isidoro Mariotti
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1 Radio Tv News 15 MAGGIO NUMERO Vita Associativa 05 Normativa e Giurisprudenza 07 Mercato e Pubblicità Direttore Responsabile: Emilio Carelli Direttore Editoriale: Andrea Franceschi In redazione (redazione@confindustriaradiotv.it): Rosario A. Donato, Josè M. Casas, Elena Cappuccio, Annamaria La Cesa, Michele Farina, Carlo Cornelli Editore: Confindustria Radio Televisioni, Piazza dei SS. Apostoli 66, Roma Tel. 06/ Fax 06/ segreteria@confindustriaradiotv.it Iscritto al n. 54 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma il giorno 01/04/2014
2 Sommario 03. Vita Associativa 03. Indagine Conoscitiva sulla tassazione nell economia digitale: CRTV audita in Commissione Finanze della Camera dei Deputati 05. Normativa e Giurisprudenza 05. La situazione dei contributi a Radio e Tv Locali 05. AGCom: avvio di istruttoria su eventuali posizioni dominanti nel settore dei servizi media audiovisivi 06. Approvato dalla Commissione trasporti della Camera l emendamento sui diritti amministrativi e sui ponti radio 06. Primo passaggio in IX Commissione Camera dei Deputati per la Net Neutrality in Italia 07. Mercato e Pubblicità 07. L informazione cresce online ma non è sostenibile 1 0. La Norvegia sarà il primo paese al mondo a passare al digitale radiofonico 1 0. Radio: ascolti e raccolta pubblicitaria in aumento 1 0. La radio è il mezzo che interagisce di più con i social network 2
3 Vita Associativa Indagine Conoscitiva sulla tassazione nell economia digitale: CRTV audita in Commissione Finanze della Camera dei Deputati De Laurentiis: Non chiediamo vantaggi, ma le stesse condizioni di accesso a mercato libero. La ritenuta fonte non risolve il problema della pubblicità on line. Da valutare incentivi per compensare concorrenza sleale dall estero. Si è tenuta giovedì 14 maggio la prevista audizione di CRTV presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati in merito all indagine conoscitiva sulla fiscalità nell economia digitale. La relazione del Presidente Rodolfo De Laurentiis ha preso avvio dall analisi delle possibilità di mercato e di acquisto on line che la digitalizzazione consente oggi ad aziende e consumatori. Possibilità cavalcate opportunisticamente dalla grandi multinazionali globali della tecnologia, anche sotto il profilo dell ottimizzazione delle politiche fiscali aziendali. Google nel 2013 ha infatti realizzato circa 60 miliardi di dollari di fatturato di cui 27 (pari al 45%) negli USA e 33 (pari al 55%) all estero. A fronte di ciò la società ha versato 2,2 miliardi di dollari di tasse, di cui 1,5 miliardi (pari al 70%) negli USA e 0,7 miliardi (pari al 30%) all estero. Un altro esempio ancora più illuminante è fornito da Apple che nello stesso anno ha realizzato 171 miliardi di dollari di fatturato di cui 63 negli USA (36%) e 108 all estero (64%). In questo caso le tasse, oltre 13 miliardi di dollari, sono state versate per il 92% negli USA (circa 12 miliardi di dollari) e per il restante 8% (1,1 miliardi) all estero. Questi dati indicano inequivocabilmente come in questa accelerazione dell economia verso la digitalizzazione si siano già prodotti serissimi squilibri competitivi e fiscali che devono essere prontamente affrontati, prima che sia troppo tardi per recuperare quella base imponibile erosa attraverso trasferimenti infragruppo verso sedi in Paesi a fiscalità agevolata. Si tratta di un dovere etico, specie in un momento di crisi come quello attuale, nei confronti dei cittadini, di un dovere di equità nei confronti delle imprese nazionali per controbilanciare un vantaggio fiscale che si risolve in vantaggio competitivo ingiustificato per le multinazionali del web. E indubbio che per aggiornare il sistema fiscale, costruito sull industria reale alla nuova economia digitale e interconnessa servono soluzioni a livello sovranazionale, meglio se multilaterale. Per completare questo processo sono tuttavia necessari tempi da economia analogica. E pertanto opportuno - ha ribadito il Presidente De Laurentiis - che i singoli Paesi individuino tatticamente soluzioni ponte che (seppur parziali) siano in grado di dare corpo al principio di equità di trattamento fiscale per tutti gli operatori sul mercato. 3
4 Più in dettaglio ha poi illustrato 4 proposte chiave. Ridefinizione del concetto di stabile organizzazione, superando l attuale definizione normativa che non consente di assoggettare al fisco l attività delle imprese estere dell economia digitale. Il nuovo criterio fiscale di collegamento potrebbe essere basato su una presenza digitale significativa, che rinvia concettualmente al luogo di produzione del valore, accantonando eventuali ipotesi di un qualsiasi regime speciale per l economia digitale. Gli imprenditori non sollecitano, ha comunque puntualizzato, un vantaggio un trattamento di favore, ma avanzano soltanto la richiesta, pienamente legittima, di avere un mercato libero e concorrenziale dove i soggetti abbiano le stesse condizioni di accesso e di condizioni. De Laurentiis ha poi ipotizzato anche il ricorso allo strumento della ritenuta alla fonte. Ci sono esperienze in tal senso - ha osservato - potrebbe essere opportuno la possibilità di prevedere una nuova ritenuta alla fonte a titolo definito sui pagamenti effettuati da soggetti residenti in Italia, per l acquisizione di beni e servizi digitali, forniti da un fornitore estero, su piattaforme informatiche fruibili in Italia, prevedendo cosi una pur limitata tassazione del reddito presso lo Stato del consumatore. In questo caso la ritenuta potrebbe essere applicata dagli intermediari finanziari che intervengono nel pagamento anche se questo risolverebbe solo in parte il problema della pubblicità online e della raccolta e dell utilizzo dei dati, in quanto questa attività, sebbene fruibili in Italia o riguardanti consumatori italiani, ben potrebbero essere remunerate estero su estero. Il Presidente ha inoltre proposto anche la rivisitazione delle regole del transfer pricing, e di contrasto alle CFC (Controlled Foreig Companies) in modo da garantire che gli utili derivati dal trasferimento o uso di beni intangibili siano allocati in linea con l effettiva creazione del valore, e con conseguente attribuzione della quota di reddito a ciascuno dei Paesi che interviene nella catena di valore. Finalità che non potrà essere raggiunta se non attraverso la creazione di modelli avanzati di scambio di informazioni tra i vari Paesi coinvolti (disclosure obbligatoria). Il Presidente di Confindustria Radio Televisioni ha poi concluso proponendo soluzioni ponte (anche extrafiscali) per tentare di compensare i fenomeni di concorrenza sleale, che subiscono le aziende del settore dalle imprese digitali estere. In questo senso potrebbero essere previste delle esenzioni, dei crediti di imposta, o delle deduzioni dall imponibile agli operatori residenti o non, che in concorrenza con gli operatori stranieri dell economia digitale, operano attraverso il dispiegamento in Italia di risorse umane, risorse materiali e immateriali. 4
5 Normativa e Giurisprudenza La situazione dei contributi a Radio e Tv Locali Con riferimento allo stanziamento relativo ai contributi alle Radio e alle Tv Locali, si ricorda che l art. 1, comma 194 della legge 23 dicembre 2014 n. 190 (Legge di stabilità 2015) prevede, per compensare le riduzioni di 80 milioni di euro effettuate nel 2014, il pagamento di una somma pari a venti milioni di euro annui, a decorrere dal Per quanto riguarda l anno in corso, la norma incrementa quindi il fondo ripartito su due diversi piani gestionali sul capitolo 3121 del Bilancio dello Stato. Le emittenti radiotelevisive potranno infatti contare (salvo variazioni) su un importo complessivo di circa 42 milioni di euro (di cui l 85% è attribuito alle Tv Locali e il 15% alla radiofonia). Sullo stesso capitolo 3121 sono stanziate anche le somme del fondo destinato ai messaggi autogestiti trasmessi dalle emittenti radiotelevisive in occasione di consultazioni elettorali e poi rimborsati dallo Stato. Tali somme per il 2015 dovrebbero ammontare a circa euro. Purtroppo si profilano i soliti ritardi nell iter procedurale che porterà all erogazione dei contributi per le Tv Locali relativi all anno Infatti il Ministero fa sapere che 12 Corecom non hanno ancora provveduto all emanazione delle graduatorie. Per quanto attiene invece alla radiofonia, l Ufficio competente del Ministero dello sviluppo economico ha comunicato a CRTV che, a breve, dovrebbero essere pubblicate le graduatorie - comprensive degli elenchi degli aventi diritto dei contributi relativi al AGCom: avvio di istruttoria su eventuali posizioni dominanti nel settore dei servizi media audiovisivi Con comunicato stampa del 13 maggio u.s. l AGCom ha annunciato la deliberazione da parte del Consiglio dell Autorità dell avvio di un istruttoria, ai sensi dell art. 43, 2 comma, del T. U. dei servizi media audiovisivi e radiofonici, volta ad accertare la sussistenza di eventuali posizioni dominanti o comunque lesive del pluralismo nel settore dei servizi media audiovisivi. Tale attività d indagine prende le mosse dal presupposto che il settore dei media audiovisivi negli ultimi anni ha subito rilevanti trasformazioni; nuovi attori partecipano alla catena dei contenuti audiovisivi sia nella fase si aggregazione sia in quella di distribuzione dei prodotti. A livello globale ciò sta determinando processi di consolidamento, potenzialmente prodromici alla costituzione di intese e concentrazioni anche tra soggetti appartenenti a mercati rimasti fino ad ora distinti. Tale processo di convergenza tra differenti settori determinerà, secondo l Autorità, una progressiva attenuazione tra servizi lineari e non lineari; la progressiva innovazione tecnologica aumenterà inoltre il grado di concorrenza inter piattaforma. Alla luce di una simile evoluzione l Autorità intende quindi procedere ad un attività di ricognizione delle condizioni competitive del settore al fine di garantire il rispetto del pluralismo. Il procedimento d indagine, relatori i Commissari Antonio Martusciello e Antonio Nicita, avrà durata di 180 giorni, che decorreranno dalla data di pubblicazione sul sito dell AGCom della relativa delibera; tale termine potrà essere eventualmente prorogato di ulteriori 90 giorni con atto motivato dell Autorità. 5
6 Approvato dalla Commissione trasporti della Camera l emendamento sui diritti amministrativi e sui ponti radio Nella seduta del 13 maggio la IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera ha proseguito l esame in sede consultiva del Disegno di Legge 2977 (Legge europea 2014). In corso di seduta, con raccomandazione del Relatore Paolo Coppola (PD) e del Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Antonello Giacomelli è stato approvato, tra l altro, l emendamento 4.3 presentato dal Relatore i cui contenuti sono stati anticipati nel precedente numero di Confindustria Radio TV News. L emendamento che apporta modifiche notevolmente migliorative rispetto al testo attualmente all esame della Camera dei Deputati - proseguirà ora il suo iter parlamentare all esame della Commissione XIV (Politiche dell unione europea) sempre alla Camera in sede referente. Primo passaggio in IX Commissione Camera dei Deputati per la Net Neutrality in Italia La Camera dei Deputati ha avviato l esame della proposta di legge in materia di Disposizioni in materia di fornitura dei servizi della rete internet per la tutela della concorrenza e della libertà di accesso degli utenti, presentata da Scelta Civica l 8 luglio Lo annuncia Michele Meta, Presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, dove la proposta di legge ha appena fatto il suo primo passaggio a firma di Stefano Quintarelli. Tale proposta ha tra l altro la finalità di disciplinare la cd. net neutrality nel nostro paese. Il problema dei contenuti decisi a monte da chi crea o gestisce piattaforme limita di molto la libertà di scelta ha affermato Meta. La legge in esame, presentata da Stefano Quintarelli e firmata da parlamentari di forze politiche diverse, interviene proprio su questo: da un lato stabilendo il principio della neutralità della rete, dall altro introducendo misure per una maggiore separazione tra i servizi di accesso a Internet e gli ulteriori servizi forniti dai medesimi operatori. Quello della net neutrality - conclude il Presidente della IX Commissione - è un tema cruciale, al centro di dibattiti sia nel Parlamento europeo che nella Federal Communications Commission americana: la stessa Commissione di studio istituita a Montecitorio per l elaborazione di una dichiarazione dei diritti in Internet ne ha sottolineato l importanza. Confidiamo dunque nell approvazione di questa proposta, e ci impegneremo perché venga licenziata dalla Camera in tempi rapidi.la proposta di Legge sembra seguire la strada dalla decisione americana di bocciare le richieste delle telecom di avere corsie preferenziali a pagamento. La proposta parte dalle definizioni tecniche per poi delineare all Art. 3 il principio della Neutralità della Rete: Agli operatori non è consentito ostacolare, ovvero rallentare rispetto alla velocità alla quale sarebbe fornito a un utente nella stessa area avente la medesima capacità di banda e con accesso illimitato alla rete Internet, l accesso ad applicazioni e servizi internet, fatti salvi i casi in cui le misure che ostacolano o rallentano l accesso siano necessarie, comunque per brevi periodi. La norma si concentra quindi sulle possibili eccezioni ammissibili, limitandole ai seguenti casi: ridurre gli effetti della congestione del traffico nella rete internet, a condizione che tipologie differenti di traffico siano trattate con le medesime modalità; preservare l integrità e la sicurezza della rete Internet nonché il servizio del fornitore in oggetto o del terminale dell utente finale; limitare la trasmissione a un utente finale di comunicazioni non richieste, previo consenso dello stesso utente; dare attuazione a un provvedimento legislativo applicabile all utente o al sito ovvero a un ordine del tribunale competente. Eccezioni che sembrano nella scia del dibattito USA (a cui Radio TV News ha dato ampio spazio nei mesi passati) come si specifica anche in un passaggio successivo: Gli operatori possono commercializzare servizi a valore aggiunto di prioritarizzazione di classi di traffico nella rete di accesso per soddisfare una richiesta dell utente riguardante il proprio segmento di rete di accesso. La richiesta dell utente deve essere liberamente espressa, sottoscritta, anche on line, oggetto di un separato accordo tariffario e contrattuale rispetto al contratto di abbonamento alla rete Internet e non condizionata né tecnicamente né economicamente a offerte sull abbonamento generale ovvero ad altre. 6
7 Mercato e Pubblicità L informazione cresce online ma non è sostenibile Le criticità evidenziate dall indagine AGCom erano state anticipate da CRTV Con delibera 146/15/CONS, pubblicata sul sito il 23 Aprile scorso, l AGCom ha concluso l Indagine conoscitiva su informazione e Internet in Italia. Modelli di business, consumi, professioni avviata con delibera dell aprile L indagine ha analizzato la professione giornalistica, le caratteristiche economiche dell offerta (giornalisti ed editori) e le peculiarità della domanda di informazione in riferimento ai mezzi classici (editoria e radiotelevisione) e a quelli emergenti online. STRUMENTI. Per l analisi dell evoluzione della professione è stato istituito un Osservatorio dedicato che ha previsto un questionario per i professionisti, compilabile su base volontaria e anonima sul sito dell autorità. Per le caratteristiche redazionali, organizzative ed economiche dell offerta è stato consultato un campione ampiamente rappresentativo degli editori nazionali e locali, che hanno contribuito attraverso questionari e audizioni (per i maggiori operatori). PRIME EVIDENZE. Dall analisi dell offerta editoriale (cap. 3) emerge con forza il tema della sostenibilità dell informazione nel nuovo contesto digitale. L AGCom documenta che dal 2010 (2 anni prima per i quotidiani) il sistema tradizionale dell informazione attraversa una fase recessiva attribuibile alla crisi finanziaria, ma anche, all abbondanza dell offerta (gratuita) su web che ha innescato una spirale tesa a una drammatica riduzione delle risorse per gli editori tradizionali, generato fallimenti di mercato, e difficoltà ad estrarre la disponibilità a pagare degli utenti (p.vi). I media classici (quotidiani, TV e radio) hanno perso complessivamente quasi 2 miliardi di euro, con una riduzione media del 16% (che sale al 30% per i quotidiani a fronte di un aumento dei ricavi di internet che nella stima dell autorità raggiunge il 15% di quota di mercato. Secondo l Autorità questa dinamica porta a una riduzione degli investimenti in informazione degli editori tradizionali, soprattutto locali. ll problema della sostenibilità dell informazione nel sistema digitale, dove i nuovi operatori (aggregatori, ma anche social), esercitano un ruolo crescente specie sulle fasce più giovani si pone per gli operatori tradizionali ma non solo. Se Internet svolge molte delle funzioni informative prima in capo ai mezzi tradizionali, la parte informativa del web, specie nella sua componente puramente digitale non ha valori economici e finanziari facciano pensare a una sua sostenibliità, al punto che a livello internazionale molte delle iniziative di nuova informazione online si basano su donazioni pubbliche e/o private. D altro canto la componente digitale dell informazione tradizionale ad oggi non compensa le perdite che si registrano nei mezzi tradizionali, che ancora rappresentano la gran parte dei ricavi da pubblicità ma il quadro sta cambiando rapidamente, l online è il primo mezzo per investimenti pubblicitari in 5 Paesi UE (Rep.Ceca, Danimarca, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia), n.d.r, fonte European AV Observatory. Un tema che deve far riflettere legislatore e autorità. 7
8 Anche da una analisi delle dimensioni medie delle redazioni informative - 53 addetti quotidiani, 21 TV, 9 radio emerge una marcata differenza fra testate nazionali e locali: a livello nazionale spicca la TV, una testata media televisiva conta 80 addetti, seguita dai quotidiani 71, e la radio 59; a livello locale i numeri sono rispettivamente 12, 46 e 5 addetti (TV, quotidiani e radio). Elaborazioni AGCom Elaborazioni AGCom Elaborazioni AGCom Dall indagine, su cui CRTV ritornerà con approfondimenti delle tematiche di maggiore interesse emerge la consapevolezza di una forte discontinuità, che potrebbe andare a svantaggio del pluralismo e la qualità dell informazione. Un segnale in questo senso era emerso anche nell audizione della scorsa estate di CRTV. Al fine di stimolare una riflessione comune sui processi in atto e di condividere gli esiti dell Indagine con i principali attori del sistema informativo, i risultati saranno approfonditi e dibattuti nel corso di un evento organizzato da AGCom che si terrà martedì 16 giugno alle ore 15:30 presso il Senato della Repubblica, sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, in piazza della Minera 38 - Roma. 8
9 Box L AUDIZIONE. CRTV ha fornito il suo supporto all Autorità nel veicolare le richieste di informazioni agli associati e nel divulgare l Osservatorio sul giornalismo. L Associazione ha inoltre condiviso istanze e dati generali di settore in una audizione diretta presso l Autorità (11/7/2014). In quella sede CRTV ha sottolineato l impatto delle nuove modalità di fruizione di servizi audiovisivi via Internet e terminali mobili sul settore radiotelevisivo per: - la disintermediazione nell erogazione dei contenuti, che non passa più attraverso un palinsesto lineare, e, soprattutto, non passa attraverso un editore o un soggetto che si riconosce come tale, delegando all utente finale la personalizzazione dei contenuti. Questo aspetto impone secondo CRTV delle riflessioni sul valore dell editore tradizionale, sul ruolo che deve giocare nell ambiente digitale e connesso e sugli aspetti legati all attività di disaggregazione e riaggregazione dei contenuti informativi, ai fini dell attendibilità delle notizie, delle fonti e del loro pluralismo. Il rischio, ha sottolineato CRTV è che sia messa in discussione la legittima aspettativa a riferire i contenuti a chi li produce per l equa remunerazione del diritto di autore, per i proventi pubblicitari generati e, non ultima, per l individuazione delle fonti. - la concorrenza sullo stesso target: il tempo e l attenzione dell utente, che si traduce in contatti pubblicitari monetizzabili o in pagamenti diretti (singoli o sotto forma di abbonamento). L impatto delle nuove forme di fruizione di servizi AV si manifesta sulle risorse afferenti al settore radiotelevisivo, con le considerazioni che ne possono conseguire in relazione alla normativa del SIC, al diritto antitrust generale, nonché alle esigenze di level playing field nell ambito di quello che deve essere riconosciuto come un mercato unico. Su questi argomenti CRTV si era già diffusamente espressa presso la Camera dei Deputati in occasione dell audizione per l indagine conoscitiva sul settore AV del 3/7/2014. Per quanto riguarda i profili tipici dell informazione televisiva C RTV ha fornito qualche dato: 1 occupato su 10 delle Tv nazionali è giornalista (dati CRTV/Confindustria), 1 su 3 nelle Tv locali è giornalistica/telereporter E ha sottolineato quasi tutte le emittenti abbiano di recente investito nell area news per implementare le declinazioni multipiattaforma, alimentare i canali all news, razionalizzare le attività di reperimento fonti e editoriali in agenzie centralizzate, digitalizzare segnale, riprese e workflow. Tutte attività che non hanno portato a una riduzione dell organico professionale (giornalisti) e anzi sono state effettuate mantenendo i livelli occupazionali o aumentandoli. L impatto del web non ha infatti segnato un calo nell organico professionale dei giornalisti radiotelevisivi, quanto piuttosto un affiancamento alle figure professionali di nuovi addetti (web editor, video editor, web designer, per citarne alcune) con mansioni varie volte all adattamento dei contenuti per le altre piattaforme (contenutistico e tecnico, es. renderizzazione, automazione dei processi). Un aumento e arricchimento occupazionale e di know how che ha seguito l evoluzione del mercato. Tali nuove professionalità non hanno richiesto ad oggi nuovi inquadramenti contrattuali. Dal punto di vista industriale si ritiene infatti prematuro in uno scenario in rapida evoluzione prefigurare per via regolamentare nuovi modelli contrattuali o organizzativi che in un momento che richiede flessibilità e adattamento, potrebbero ostacolare, piuttosto che facilitare, i cambiamenti in corso. Tale considerazione appare valida per la figura del giornalista tout court, ma soprattutto per il giornalista radiotelevisivo. All interno delle redazioni radiotelevisive infatti, l offerta di informazione su web è nata come costola di quella on air, e pertanto è altamente professionalizzata, procedurata e inserita nel sistema strutturato di responsabilità editoriale della testata, che si aggiunge a tutti gli altri obblighi in capo agli editori radiotelevisivi. Riguardo alle istanze in un ottica di level playing field CRTV ha sollevato come punti di attenzione per il settore informativo radiotelevisivo: a. revisione della normativa della par condicio ; b. implementazione della tutela dei minori online; c. tutela della proprietà intellettuale (hosting attivo, link); d. approccio regolativo nei confronti dei nuovi servizi OTT. 9
10 La Norvegia sarà il primo paese al mondo a passare al digitale radiofonico La Norvegia, a partire dall 11 gennaio 2017, sarà il primo Paese al mondo a spegnere l FM adottando un nuovo protocollo digitale, il DAB, acronimo di Digital Audio Broadcasting, che promette di portare nell etere una qualità paragonabile a quella del compact disc. La scelta è stata dettata sia dal fatto che attualmente il 99,5% del paese è coperto dal segnale DAB e che i fruitori di programmi trasmessi con questo protocollo rappresentano più della metà del totale degli ascoltatori, sia dal fatto che il cambio consentirà un risparmio (il costo di trasmissione FM è otto volte superiore rispetto al DAB) che potrà magari essere reinvestito nella produzione di contenuti. Ma lo switch off avrà anche il grosso svantaggio di rendere milioni di dispositivi inutilizzabili. Lo storico passaggio è frutto dell inevitabile evoluzione trascinata da internet, iniziata con le web radio, seguita poi dalle app sui telefonini che consentono di sintonizzarsi alle stazioni di tutto il mondo con un click (tra le più popolari Tuneln), per concludere con i servizi di musica in streaming come Spotify, che oltre ad una libreria di canzoni permettono di creare una radio completamente personalizzata a seconda dei propri gusti musicali. Secondo il Ministro norvegese Thorhild Widvey La digitalizzazione delle radio aprirà la porta ad un più ampio spettro di canali a beneficio degli ascoltatori di tutto il Paese. Avranno accesso a contenuti diversificati e godranno di una qualità di ascolto superiore e di nuove funzionalità. Radio: ascolti e raccolta pubblicitaria in aumento Secondo i dati diffusi da Radiomonitor GfK, gli ascoltatori radiofonici nel 2014 sono stati nel giorno medio. RTL si conferma in testa tra le emittenti nazionali con ascoltatori e resta prima anche nel dato della settimana, mantenendosi al primo posto con oltre 21 milioni di ascoltatori. Siamo sempre più orgogliosi dei risultati che RTL continua a confermare nel tempo, mantenendosi sempre prima e molto alta negli ascolti ha dichiarato il presidente Lorenzo Suraci. Nel secondo semestre dell anno la palma d argento spetta a Radio Italia (ex aequo con radio Deejay) che ha guadagnato due posizioni in classifica, mentre il terzo posto se lo aggiudica RDS. L Osservatorio Fcp-Assoradio ha invece raccolto i dati relativi al fatturato pubblicitario del periodo gennaiofebbraio I dati evidenziano un aumento della pubblicità nazionale radiofonica pari al +9,6% nel mese di febbraio 2015 rispetto al corrispondente periodo del Il fatturato totale ammonta a Paolo Salvaderi, presidente Fcp-Assoradio ha evidenziato che: a febbraio 2015 il fatturato pubblicitario del mezzo radio sfiora un incremento a due cifre rispetto al 2014: + 9,6%. Siamo solo all inizio dell anno ma è un dato significativo, soprattutto se pensiamo che la crescita su febbraio 2013 è del 19,3%. Un risultato le cui ragioni vanno ricercate nelle qualità del mezzo, nella sua capacità di creare una relazione con l ascoltatore che si traduce in fiducia e autorevolezza, con ricadute positive sulla comunicazione pubblicitaria. La radio è il mezzo che interagisce di più con i social network Parlando di community, si scopre che quella della radio è la più forte di tutte. Ha saputo resistere all avvento del web grazie alla sua duttilità e inoltre è il mezzo che interagisce di più con i social network: 30 persone su 100 chattano o postano tenendo la radio accesa. Queste sono le conclusioni di uno studio della Danish Broadcasting Corporation presentato al Radio Days Europe, svoltosi a Milano dal 15 al 17 marzo scorso, di cui Confindustria Radio Televisioni è stata Local Partner I dati italiani evidenziano come la radio più seguita su Facebook sia Radio Italia seguita da Radio Deejay e RTL 105,5, mentre per quanto riguarda twitter la più seguita è Radio Deejay seguita da 105 e RDS. In futuro, quando la radio sarà ascoltata sempre più tramite smartphone, utilizzando la trasmissione in DAB che ha costi notevolmente inferiori rispetto al tradizionale FM, si può ipotizzare una prospettiva di crescita enorme avendo oltretutto capitali da reinvestire. 10
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