PSICOLOGIA DEL LUTTO PERINATALE. Dott.ssa Arianna Cosmelli PSICOTERAPEUTA PSICOLOGA PERINATALE
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1 PSICOLOGIA DEL LUTTO PERINATALE Dott.ssa Arianna Cosmelli PSICOTERAPEUTA PSICOLOGA PERINATALE
2 In fasi critiche della vita spesso emergono lutti non elaborati di figli morti prima di darli alla luce con una disperazione che non tiene conto delle settimane di gestazione e neppure della causa della morte. INTRODUZIONE Il lutto perinatale tocca, quindi, una fascia molto ampia della popolazione. Come elaborare la perdita di un bambino che non ha neppure un nome? ( Vuole tenere questo nome per il prossimo figlio? ) 2
3 Il lutto perinatale offre delle CONDIZIONI più SFAVOREVOLI all avvio di un normale processo di elaborazione del lutto. TABÚ della morte Spesso avviene nell ISOLAMENTO e nella NEGAZIONE: l esistenza stessa dell individuo che muore è spesso negata e ciò provoca DANNI intrapsichici nei GENITORI. 3
4 FASI DEL LUTTO 1. SHOCK 2. SIDERAZIONE 3. RIFIUTO DELLA REALTÁ 4. RICONOSCIMENTO DELLA REALTÁ 5. ABBATTIMENTO 6. RABBIA 7. ESPRESSIONE DEL DOLORE 8. DEPRESSIONE 9. ACCETTAZIONE 10.RICONCILIAZIONE 11.REINVESTIMENTO NEL DESIDERIO E NELLA VITA 12.RIADATTAMENTO ALLA VITA SOCIALE E AFFETTIVA 4
5 IL LUTTO PERINATALE presenta delle PECULIARITÁ che spesso lo trasformano in un LUTTO PATOGENO Tra queste: 1.Il TRAUMA è indissolubilmente legato al MANCATO RICONOSCIMENTO DELL OGGETTO DELLA PERDITA da parte di coloro che circondano le persone colpite dal lutto e da parte della società. ( Non era neanche un bambino, perché piangi? ) (Questi morti sono veramente morti?) 5
6 2. La REALTÁ INTERIORE del genitore in lutto appare DIVERSA da quella proposta dall AMBIENTE ESTERNO. LA RAPPRESENTAZIONE MENTALE DELL EVENTO DIVENTA IMPOSSIBILE. Per entrambi questi motivi il LUTTO diventa una grande VIOLENZA PSICHICA e la fiducia nei confronti del mondo e dell ambiente empatico può risultare distrutta ( Solo una persona che ha passato la stessa cosa può capirmi ) 6
7 3. ASSENZA DI VITA SOCIALE CONDIVISA E MANCANZA DI TRACCE DELLO SCOMPARSO: comporta la necessità di uscire dal PARADOSSO in base al quale più una vita sulla terra è stata lunga e intensa più è possibile, grazie alle tracce tangibili lasciate dalla persona scomparsa, elaborarne il lutto sulla base della presenza passata. Mentre più una vita è stata breve, più è difficile iniziare il processo di elaborazione del lutto non avendo nulla su cui basarsi. Un morto senza luogo è un morto che vaga, che non è da nessuna parte e dappertutto (J-D. Urbain) 7
8 ASPETTI PSICOLOGICI LEGATI ALLA PERDITA IN GRAVIDANZA Conseguenze sul benessere psicofisico della coppia, effetti sulle successive gravidanze e sul rapporto con gli altri figli. Niente sarà più come prima Affrontare il lutto in modo adeguato permette di EVITARE importanti conseguenze psicopatologiche. Il dolore non espresso e non elaborato crea profondi solchi nella mente e nel corpo. Ciò comincia già in FASE DI DIAGNOSI di patologia fetale o di MEF. 8
9 La reazione luttuosa dipende non tanto dall entità della perdita, ma da come la perdita si inserisce in quella vita di quella persona in quel momento. LUTTO NEL PRIMO TRIMESTRE Ma come, ti eri già affezionata? Non era neanche un bambino! Non voglio vedere quella faccia, eh?! Sei giovane e presto ne avrai un altro, pensa a chi lo perde più avanti! Ciò che per gli altri era una banale manovra chirurgica, era per me un altro figlio che non avrei mai conosciuto. RISPETTO, più che consigli. ASCOLTO, più che soluzioni. 9
10 INTERRUZIONE TERAPEUTICA DI GRAVIDANZA Un bambino malato, improvvisamente, prende il posto del figlio immaginato e le fantasie si trasformano in una realtà dura e cinica, fatta di prognosi, numeri, pareri discordanti. Comunicare una diagnosi infausta, così come comunicare le procedure legate all eventuale interruzione di gravidanza, è un momento estremamente delicato, dal cui buon esito dipenderà l elaborazione del lutto. 10
11 MEF La morte in utero coglie i genitori proprio nel momento di maggiore VULNERABILITÁ PSICHICA, quando la mente ha già fatto spazio a un figlio che non userà quello spazio. STATO DI SHOCK Mio figlio lo sto ancora aspettando, io sono certa che tornerà presto 11
12 I PADRI La morte in utero colpisce duramente anche I PADRI, che spesso si trovano sovraccaricati di compiti e responsabilità, senza avere uno spazio personale per affrontare i vissuti correlati al lutto. Inoltre, molto del sostegno psicologico alla madre è delegato al padre, quasi come se non fosse coinvolto in prima persona. 12
13 COMUNICAZIONE Una COMUNICAZIONE ADEGUATA è fondamentale per contenere il dolore e il trauma entro livelli che permettano alla coppia di agire nel rispetto di sé e del bambino, con la maggiore CONSAPEVOLEZZA possibile. 13
14 Per RESTITUIRE ALLA COPPIA LA SUA CAPACITÁ DECISIONALE è necessario da parte dell equipe: 1.Comunicare la diagnosi in modo adeguato 2.Fornire un assistenza discreta ma partecipe 3.Spiegare in modo dettagliato tutte le opzioni terapeutiche possibili 4.Lasciare alla coppia il tempo necessario per orientarsi 14
15 AUTOMATISMI: RISCHI NELLA COMUNICAZIONE 1.Formulare domande che in realtà contengono già una risposta o la influenzano 2.Fornire informazioni sulle procedure che non lasciano spazio ad alternative 15
16 RIUSCIRE A VALORIZZARE CARDINI DI UNA BUONA ELABORAZIONE DEL LUTTO E DI UN BUON LAVORO DI EQUIPE 1.L IMPORTANZA DEL TEMPO PRESENTE inteso come DONO (non solo tempo futuro che mancherà ) nel QUI E ORA,ACCOGLIERE il bambino come testimoni del suo PASSAGGIO e della sua DIGNITÁ. 2.LO SPAZIO da assegnare a quella storia e a quel bambino 3.IL RITUALE DEL RICONOSCIMENTO E DEL SALUTO. 16
17 LE PAROLE SONO FINESTRE, OPPURE MURI (B. M. Rosenberg) La COMUNICAZIONE di diagnosi infausta o morte del figlio è, per il genitore, lo spartiacque tra la vita precedente e il disperato inizio del lutto. Proprio nel momento più altamente traumatico le PAROLE, i GESTI e i SILENZI hanno la massima importanza e dovrebbero: 17
18 Essere adeguati e terapeutici Promuovere le risorse interne dei genitori e la libera espressione delle loro emozioni Favorire la collaborazione tra equipe curante e coppia genitoriale. 18
19 Ciò che comunichiamo o non comunichiamo incide sul VISSUTO del genitore in lutto, il quale, a causa di comunicazioni sbagliate può provare una profonda sensazione di solitudine, isolamento e incomunicabilità. 19
20 Una CATTIVA CONUNICAZIONE GENERALIZZA il vissuto del genitore e NEGA la gravità dell evento attraverso: NEGAZIONE del lutto correlato a questo tipo di perdita CATTIVA COMUNICAZIONE NEGAZIONE del bambino in quanto persona di cui è lecito sentire la mancanza Ricerca di una CONSOLAZIONE basata su un RISCATTO futuro e/o EVITAMENTO di un danno maggiore RINFORZO dell aspetto RAZIONALE a discapito degli aspetti cognitivi ed emotivi (sforzati, impegnati vs cosa pensi, cosa provi) 20
21 ESEMPI DI CATTIVA E DANNOSA COMUNICAZIONE Siete giovani, ne farete un altro! Doveva andare così Adesso è in paradiso e non soffre più Poche persone hanno la fortuna come voi di avere un angelo in casa che vi protegge Io, fossi in te, basta. Hai provato tre volte e tre volte è andata male Devi farti forza per l altro figlio/per tuo marito/per tua moglie Sono passati 5 mesi e piangi ancora! Capita a tante persone e nessuno la prende così male! Basta piangere, adesso è tempo di rimettersi all opera! I figli si rifanno Meglio ora che dopo! Lavora di più, così ti distrai Ma dai, che di Giacomo ce ne sarà un altro, sicuramente più bello! 21
22 Quello non era un bambino, era un feto! Siete fortunati voi che non ne avete, così non tribolate C è di peggio! Il tuo corpo non ha accettato questa gravidanza fin dall inizio Fai soffrire chi ti sta attorno se piangi Non piangerai mica per queste cose (la cosa si chiamava Tommaso) Devi cancellare questo ricordo Per fortuna ha vissuto solo 2 giorni, altrimenti ti ci saresti affezionata e allora era peggio! Sarebbe meglio che non lo vedesse, così lo dimentica prima Non era un bambino, ma un grumo di cellule Non ci pensi più, altrimenti non mi resta più incinta La prossima volta ne faccia due, così va in pari 22
23 LINEE GUIDA INTERNAZION ALI PER L ASSISTENZ A AL LUTTO PERINATALE SANDS Stillbirth and Neonatal Death Society PSANZ Perinatal Society of Australian and New Zeland Canadian Pediatric Society CiaoLapo Onlus, Italia 23
24 1. RISPETTARE LA MEMORIA E IL CORPO DEL BAMBINO MORTO Usare il nome del bambino permette ai genitori di sapere che siete in grado di riconoscerlo come individuo e li aiuta a legittimare il loro dolore. 2. RISPETTARE IL DOLORE E LA VOLONTÁ DEI GENITORI 3. RISPETTARE LE PRATICHE RELIGIOSE, LE ESIGENZE SPIRITUALI E CULTURALI DEI GENITORI (fornire informazioni) 24
25 4. RISPETTARE IL TEMPO 5. COMUNICAZIONE CHIARA, ONESTA E SENSIBILE Lo stato di SHOCK crea un sovraccarico nell elaborazione delle informazioni, perciò spesso è necessario ripetere i concetti più volte. Evitare un linguaggio medico tecnico. 6. VOLANTINI E MATERIALE DIVULGATIVO 25
26 7. MODALITÁ DI PARTO Quando possibile proporre più alternative a disposizione. 8. CREARE RICORDI Attribuire importanza alla morte del bambino agevola il processo di lutto. Ciò può passare attraverso il CONTATTO col bambino: vederlo, vestirlo, tenerlo in braccio. 26
27 Se non ci sono ricordi legati al passaggio del bambino, se tutto resta in sospeso, anche il lutto rischia di restare fermo al primo giorno, con conseguenze PSICOPATOLOGICHE e PSICOSOMATICHE anche molto gravi nella donna, nella coppia e nei figli presenti e futuri. 27
28 BIBLIOGRAFIA Guarire il lutto perinatale Chantal Haussaire-Niquet, Ed. Amrita, 2010 La morte in-attesa Claudia Ravaldi, Ed. Ipertesto,
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