Facoltà di Ingegneria. Michela Zompetta
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- Giada Bellucci
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1 Facoltà di Ingegneria Michela Zompetta
2 Programma Testi d esame - Michela Zompetta, Sulla scrittura. Esercitazioni per la pratica dell italiano scritto, Roma, Ulisse, Dario Corno, Scrivere e comunicare. Teoria e pratica della scrittura in lingua italiana, Milano, Mondadori, Luca Serianni, Italiani scritti, Bologna, il Mulino, Lettura di due romanzi a scelta tra: - Italo Svevo, La coscienza di Zeno - Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal - Alberto Moravia, Gli indifferenti - Elio Vittorini, Uomini e no - Elsa Morante, L isola di Arturo - Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo - Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira - Niccolò Ammanniti, Io non ho paura dott.ssa Michela Zompetta 2
3 Il testo verbale Che cos è il testo Se un parlante italiano legge o ascolta un passo della sua lingua più lungo di una frase, normalmente può decidere senza difficoltà se esso forma un tutto unificato o se invece è solo un insieme di frasi sconnesse. La parola testo si usa in linguistica per indicare ogni porzione di lingua, parlata o scritta, di qualsivoglia lunghezza che costituisca effettivamente un tutto unificato. In linea di massima, noi sappiamo se un esemplare della lingua che parliamo costituisce o meno un testo. Naturalmente questo non significa che non ci possano essere delle incertezze. Distinguere un testo da un insieme di frasi sconnesse è di solito una questione di gradi e si possono sempre dare casi per cui si può essere incerti un fatto del tutto noto a molti insegnanti quando leggono le composizioni dei loro studenti. Ciò non toglie peso all osservazione generale per cui noi siamo sensibili alla distinzione tra ciò che è un testo e ciò che non lo è. Questo fa pensare che esistano alcuni criteri oggettivi coinvolti, che debbano insomma presentarsi aspetti che sono tipici dei testi e che non si possono rintracciare al di fuori di essi. E così è in effetti. Vale anche per il testo quello che vale per altri fenomeni linguistici: ci sono cose che il parlante di una lingua conosce già, anche se non sa di saperle. dott.ssa Michela Zompetta 3
4 Il testo verbale Un testo può essere parlato o scritto, in prosa o in versi, un dialogo o un monologo. Può essere un breve e fulminante proverbio o un intera rappresentazione teatrale, un momentaneo grido d aiuto o una discussione d affari che dura una giornata intera. Il testo è un unità linguistica colta nel suo uso. Non è soltanto una semplice unità grammaticale; e non è definito dalla sua forma. Talvolta, il testo viene considerato come una sorta di super-frase, semplicemente un unità grammaticale maggiore di una frase, esattamente nello stesso senso in cui una frase complessa è maggiore di una frase semplice, questa del gruppo verbale, il gruppo verbale della singola parola e così via: la lingua è ricca di costituenti composti da unità più ampie a loro volta composte da unità più piccole. Ma questo può essere fuorviante per il testo. Il testo non è una frase linguistica soltanto più grossa; è qualcosa che differisce profondamente dall idea di frase. Il testo va considerato come una unità semantica, cioè come una unità non solo formale ma soprattutto di significato. Il che vuol dire che un testo si traduce in una serie di frasi non tanto per effetto della forma, quanto per effetto della sua realizzazione, vale a dire della sua capacità di rispondere a bisogni simbolici e comunicativi. Il testo non consiste dunque di frasi, ma è realizzato (codificato) da frasi. Se lo consideriamo da questo punto di vista, non dobbiamo aspettarci di trovare per il testo le stesse relazioni che valgono all interno della frase. L unità del testo è un unità di tipo diverso. (citato in Dario Corno, Scrivere e comunicare. Teoria e pratica della scrittura in lingua italiana, Mondadori, Milano, 2002, pp ). dott.ssa Michela Zompetta 4
5 I requisiti principali del testo verbale Coesione Coerenza Informatività logica semantica stilistica Intenzionalità Accettabilità Situazionalità Intertestualità dott.ssa Michela Zompetta 5
6 Coesione e Coerenza La parola testo deriva dal participio passato del verbo latino texere (intrecciare), già usato da Cicerone nel senso di «comporre», da cui textus (tessuto). Un testo è infatti un insieme di elementi linguistici strettamente connessi fra di loro attraverso relazioni morfo-sintattiche (coesione) e semantiche (coerenza). COESIONE: rispetto delle, relazioni formali tra le varie parti del testo (rapporti di coordinazione e subordinazione per mezzo delle congiunzioni e dei modi verbali, uso dei segnali discorsivi, ecc.); COERENZA: l'insieme dei procedimenti logici e semantici che consentono di produrre un senso continuo e accettabile per mezzo di testi (capacità di assegnare un tema coerente alla comunicazione e, all'occorrenza, di svilupparlo adeguatamente; capacità di produrre un testo riconoscibile, a seconda dei casi, come una domanda, un ordine, un racconto o un qualsiasi altro tipo testuale; corretto riconoscimento della completezza o dell'incompletezza logica di un testo, ecc.). [L. Serianni, Grammatica italiana] dott.ssa Michela Zompetta 6
7 La coesione testuale COESIVI TESTUALI - forme grammaticali - sostituzioni lessicali CONNETTIVI TESTUALI RELAZIONI COESIVE: - Esoforiche - Endoforiche anaforiche cataforiche dott.ssa Michela Zompetta 7
8 Parlato-scritto: schema PARLATO spontaneo non spontaneo conversazione monologo recitativo oralizzazione dello scritto SCRITTO per essere ampliato per essere detto per essere detto non necessariamente nel parlato come se non per essere detto fosse scritto per essere letto per essere letto per essere lettocome se integralmente consultato detto pensato (o sentito) dott.ssa Michela Zompetta 8
9 Parlato-scritto: differenze PARLARE SCRIVERE apprendimento per vie naturali canale comunicativo fonico-acustico immediatezza della comunicazione realizzazione bidirezionale possibilità del feedback minore programmazione e controllo linguistico uso dei riempitivi minore esplicitezza e maggiore ricorso al contesto (presupposizione e deissi) cambi di progetto evidenti apprendimento con addestramento specifico canale comunicativo grafico-visivo durata nel tempo realizzazione monodirezionale assenza del feedback maggiore pianificazione e cura linguistica densità informativa maggiore esplicitezza e minore ricorso al contesto comunicativo cambi di progetto assenti nel risultato finale informazioni paralinguistiche uso della punteggiatura dott.ssa Michela Zompetta (tono della voce, mimica, 9 gestualità ecc.)
10 I segnali non verbali dell uomo Noi parliamo con gli organi vocali, ma conversiamo con tutto il corpo - Contatto fisico - Prossimità - Orientamento - Aspetto - Postura - Cenni del capo - Espressione del volto - Gesti - Sguardo dott.ssa Michela Zompetta 10
11 GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA COMUNICAZIONE Mittente Destinatario Messaggio Codice Canale Referente dott.ssa Michela Zompetta 11
12 Requisiti parlato/scritto Requisiti testuali P. colloquiale S. Informativo Uso dei coesivi Obbligatorio Obbligatorio Facoltativo Uso dei connettivi Obbligatorio Obbligatorio Facoltativo Coerenza logica Obbligatorio Obbligatorio Coerenza semantica Obbligatorio Obbligatorio Facoltativo Coerenza stilistica Obbligatorio Obbligatorio Facoltativo dott.ssa Michela Zompetta 12
13 Comunicare La società continua a esistere non solo per mezzo della trasmissione, per mezzo della comunicazione, ma si può dire giustamente che esiste nella trasmissione, nella comunicazione. Vi è un legame più che verbale fra le parole comune, comunità e comunicazione. Gli uomini vivono in comunità in virtù delle cose che possiedono in comune. E la comunicazione è il modo con cui sono giunti a possedere delle cose in comune. Ciò che devono avere in comune per poter formare una comunità o società sono gli scopi, le credenze, le aspirazioni, la conoscenza e un comune modo di intendere, o la medesima mentalità come dicono i sociologi. Queste non son cose che si possono trasmettere fisicamente dall uno all altro, come i mattoni; non possono dividersi materialmente, come si divide una torta in pezzi. La comunicazione che assicura la partecipazione a un comune modo di intendere è tale da assicurare disposizioni emotive e intellettuali simili, o simili maniere di rispondere alle aspettative e alle necessità. Un certo numero di persone non diventano società perché vivono fisicamente vicine, come un uomo non cessa di essere socialmente influenzato per il fatto che vive tanti metri o chilometri lontano da altri. Un libro o una lettera può costituire un associazione più intima fra esseri umani che distano migliaia di chilometri l uno dall altro di quella fra conviventi sotto lo stesso tetto. Gli individui non compongono un gruppo sociale nemmeno perché lavorano tutti per un fine comune. Le parti di una macchina lavorano con un massimo di cooperazione, per un risultato comune, eppure non formano una comunità. dott.ssa Michela Zompetta 13
14 Comunicare Però, se fossero tutte consce di questo fine comune e vi fossero tutte interessate in modo da regolare la loro attività specifica verso di esso, allora esse formerebbero una comunità. Ma questo richiederebbe la comunicazione. Ognuno dovrebbe sapere ciò che l altro intende, e dovrebbe in qualche modo tenere l altro informato dei propri scopi e progressi. Il consenso esige la comunicazione. Non solo la vita sociale si identifica con la comunicazione, ma ogni comunicazione (e perciò ogni genuina vita sociale) è educativa. Ricevere una comunicazione significa avere un esperienza allargata e diversa. Si partecipa di quel che un altro ha pensato e sentito, e il proprio atteggiamento ne è modificato in modo più o meno profondo. E nemmeno colui che comunica rimane inalterato. Provate l esperimento di comunicare a qualcuno con pienezza e accuratezza qualche vostra esperienza, specialmente se è alquanto complicata, e vi accorgerete di cambiare atteggiamento verso la vostra esperienza. Altrimenti farete ricorso a giaculatorie e a esclamazioni. L esperienza deve essere formulata per essere comunicata. Per formularla è necessario portarsi all esterno di essa, vederla come un altro la vedrebbe, considerare quali punti di contatto ha con la vita di un altro per poterla esporre in una forma che gli permetta di valutarne il significato. A meno che non si abbia a che fare con frasi fatte o banalità, si deve, con l immaginazione, assimilare qualcosa dell esperienza di un altro per potergli parlare intelligibilmente della propria esperienza. Ogni comunicazione è come l arte. Si può perciò ragionevolmente dire che ogni ordinamento sociale, che rimane vitalmente sociale, o vitalmente condiviso, è educativo per quelli che vi partecipano. dott.ssa Michela Zompetta 14
15 GENERAZIONE Ggenerazione Il processo di scrittura Schema di rappresentazione del modello processuale elaborato da John Hayes e Linda Flower Contesto del compito Compito di scrittura Argomento Destinatario Motivazione Testo prodotto fino a questo punto Memoria a lungo termine dello scrittore Conoscenza: - dell argomento - del destinatario - dei piani di scrittura Pianificazione Organizzazione Definizione di criteri Stesura Revisione Lettura Correzione Controllo (monitor) dott.ssa Michela Zompetta 15
16 Il processo di scrittura LIVELLO ESTERNO: l ambiente sociale (collaboratori e pubblico) fisico (testo fin qui prodotto, supporto) LIVELLO INTERNO: l individuo memoria a lungo termine, motivazioni, inclinazioni dott.ssa Michela Zompetta 16
17 La pianificazione del testo DEFINIZIONE DI : Argomento Scopo Destinatari Vincoli di spazio e di tempo Tipologia RACCOLTA DELLE IDEE: Lista disordinata Grappolo associativo Flusso di scrittura ORGANIZZAZIONE DELLE IDEE: Mappa delle idee Scaletta DOCUMENTAZIONE: Fonti di tipo scritto, umano ed elettronico dott.ssa Michela Zompetta 17
18 TIPOLOGIA DEI TESTI CATEGORIE CATEGORIE INTERMEDIE TIPI SPECIFICI FONDAMENTALI E LORO FUNZIONE Testi con discorso Testi espositivi: Trattati e manuali di studio mediamente funzione esplicativa, basata sull intenzione saggi critici, enciclopedie vincolante di spiegare a chi non sa a fini di istruzione Testi informativi: funzione informativa, fondata sull intenzione di mettere genericamente a disposizione (divulgare) informazioni Saggi divulgativi e di informazione comune (giornalistica e simile) Testi con discorso Testi letterari: Opere letterarie: in prosa poco vincolante funzione espressiva, basata sul bisogno (narrativa, prosa descrittiva dell emittente di esprimere, in relazione a temi in genere; testi teatrali) e in esistenziali, il proprio modo di sentire e di poesia metterlo a confronto, potenzialmente, con quello di qualsiasi altro uomo. dott.ssa Michela Zompetta 18
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