LA RETE Abilità comunicative e relazionali a scuola

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1 CORSO UST- AMBITO TERRITORIALE TORINO RUOLO E FUNZIONE DELL INSEGNANTE DI SOSTEGNO PER PROMUOVERE L INCLUSIONE ATTRAVERSO LA PROGETTAZIONE IN ICF MARIA EMILIA SEIRA OZINO LA RETE Abilità comunicative e relazionali a scuola Torino, gennaio 2019

2 LA COMPLESSITA

3

4 Il profilo del docente inclusivo Agenzia Europea per lo Sviluppo dell Istruzione degli Alunni Disabili Tra i principi generali Lavorare con gli altri la collaborazione e il lavoro di gruppo sono essenziali a tutti i docenti. Le aree di competenza riportano a: - Saper lavorare con i genitori e le famiglie; - Saper lavorare con più professionisti dell educazione. La conoscenza e la competenza di base includono La didattica inclusiva si basa su un approccio cooperativo; L importanza delle competenze interpersonali; L impatto delle competenze interpersonali nel successo scolastico degli alunni. Le capacità e le abilità di base sono Saper coinvolgere genitori e famiglie nel percorso di apprendimento dei loro figli; Saper comunicare efficacemente con i genitori e le famiglie provenienti da diversi contesti culturali, etnici, linguistici e sociali.

5 Fondazione Paideia ONLUS, La fatica di crescere, Torino, 2002 La letteratura sullo sviluppo di comunità ci ha insegnato che se si dedica tempo e ascolto a capire il problema, la soluzione nasce dal rapporto che si è stabilito per capire quel problema. Le soluzioni non vengono dunque solo dalla capacità di chi analizza il problema ma soprattutto dal processo che si è costruito per risolverlo.

6 SISTEMA È un insieme di elementi in interazione che costruiscono un contesto e che hanno regole

7 OGNI SISTEMA UMANO HA COMPORTAMENTI LINGUAGGIO EMOZIONI ASPETTATIVE INFORMAZIONI IDEA DEL FUTURO RUOLI REGOLE PREGIUDIZI, TIMORI PROGETTI Ogni sistema costruisce significati

8 ELEMENTI DEL SISTEMA LA RELAZIONE TRA GLI ELEMENTI IL CONTESTO L OMEOSTASI LE REGOLE IL TEMPO PARENTE Ernestina SEIRA M. Emilia Counsellor sistemici e formatori

9 Nel sistema ci sono Diversi punti di vista Diverse modalità relazionali Si costruiscono significati diversi Nel sistema scuola Pluralismo educativo Coniugare i differenti bisogni educativi individuali sociali, culturali, religiosi, etnici degli allievi e delle loro famiglie Eccessi di culture

10 LE REGOLE NEL SISTEMA ISTITUZIONALI-ESPLICITE IMPLICITE A COSA SERVE CONOSCERLE? A NON FARE MOVIMENTI ANTIOMEOSTATICI A TENTARE UN CAMBIAMENTO COME DEVONO ESSERE LE REGOLE PER FAVORIRE UN BUON FUNZIONAMENTO? MODIFICABILI (PIU DIFFUSIONE DEL DIRITTO DI DISCUTERLE E DI CAMBIARLE) COSA IMPEDISCE I CAMBIAMENTI? NON DISCUTERE SULLE REGOLE CERCARE DI TENERE UN SISTEMA IMMUTATO DIRE: il problema non è questo come fai a credere che..

11 DOVE È LA COMPLESSITA DELLA SCUOLA? SISTEMA ARTICOLATO E COMPLESSO CON AMPIEZZA DIMENSIONALE NEGLI OBIETTIVI NEI BISOGNI FORMATIVI E NELLA PLURALITA DI TIPOLOGIE DELL OFFERTA FORMATIVE NEI COMPITI DELLE DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI NELLE RETI INTERNE ED ESTERNE NELLA COSTRUZIONE RETICOLARE DEI SAPERI NELL APPLICAZIONE DELLE METODOLOGIE DIDATTICO-EDUCATIVE

12 COSA RICHIEDE? Capacità di analisi della comunicazione Capacità di usare una comunicazione consapevole Capacità di vedere più elementi nel sistema Capacità di riconoscere le reazioni emotive

13 Le famiglie sviluppano un importante sapere pratico che può e deve essere valorizzato dagli operatori. SEIRA OZINO MARIA EMILIA Il rilevamento delle competenze familiari è riferito alla gestione quotidiana del figlio/fratello negli ambiti dell autonomia di base, comunicazione, interazione.

14 Woods Rivers e Stoneman,1994 Lo stress della della famiglia diminuisce quando il bambino partecipa ad un unico programma onnicomprensivo. E nella prassi centrata sulla famiglia che i genitori si sentono veramente aiutati nel prendere decisioni sul trattamento e sui comportamenti educativi da tenere con il figlio. A. Goussot SEIRA OZINO MARIA EMILIA

15 COME AGIRE? Un buon intervento comunicativo integra la valorizzazione del sapere pratico con le tecniche e i metodi educativi specifici per la gestione della relazione con il figlio. In tal modo la famiglia si appropria progressivamente di tali tecniche e l intervento diviene calibrato sulla reale disponibilità di risorse interne ed esterne alla famiglia in quel specifico momento del trattamento. SEIRA OZINO MARIA EMILIA

16 Tappe dell informazione efficace 1. decidere prima quali info si ritiene indispensabile dare 2. selezionare le info più utili da dare prima, rinviando le altre 3. trovare una base cognitiva comune e condivisa col paziente su cui poggiare le info 4. ristrutturare le info che il paziente ha recepito, aggiungendo elementi, convalidando quelli che è possibile convalidare 5. modificare gli aspetti info che creano aspettative irrealistiche o clinicamente non valide 6. cercare un obiettivo condivisibile (valutare cosa fare, eliminare i disturbi)

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