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1 Progetto La stanza del (Legge Regionale , n.95) Report Valutativo conclusivo a cura di Annalisa Pomponio

2 Pescara, 25 Febbraio 2008 A questo report valutativo, che è a cura di Annalisa Pomponio (sociologo responsabile dei processi valutativi, direttore del Centro Studi), hanno collaborato: Patrizia Floro (educatore professionale, coordinatrice della Ludoteca Thomas Dezi ) per la parte riguardante le riflessioni generali sul progetto in oggetto; Anna Seccia (professoressa, esperta in educazione creativa ed espressiva) per la parte riguardante la rassegna stampa del progetto in oggetto, allegata al presente report. 2

3 Indice Introduzione pag. 4 1.Metodologia Valutativa pag. 4 2.Valutazione di risultato pag Reazione dei destinatari pag Efficacia pag Impatto pag Efficienza pag Trasferibilità pag. 7 3.Considerazioni conclusive pag. 9 Riferimenti bibliografici pag. 10 Allegati 1. Rassegna stampa progetto La stanza del colore pag. 11 3

4 Introduzione Il Centro di Solidarietà, Associazione Gruppo Solidarietà, di Pescara è risultato beneficiario del contributo da parte del Piano Regionale di Interventi per la Famiglia (Legge Regionale , n.95) circa l anno 2006, per un progetto/laboratorio di arte visiva e relazionale denominato La stanza del colore. La finalità del progetto è stata quella di offrire un ulteriore spazio ai bambini frequentanti la Ludoteca Thomas Dezi attraverso la realizzazione del loro sogno di dipingere; infatti la loro gioia, a detta della coordinatrice della Ludoteca, si è espressa con la frase:...finalmente abbiamo pitturato. L espressione di un sentimento come la gioia 1 denota il sentirsi motivati e aperti alla vita e ciò risulta importante e fondamentale se manifestato da bambini residenti in un quartiere ad alto tasso di immigrazione, di lavori spesso precari e camuffati (ossia una qualsiasi impresa in realtà può mascherare un attività illegale di droga, cavalli, auto rubate e quant altro), di criminalità di ogni genere; pertanto...ogni educatore deve occuparsi dei bisogni reali di un bambino nel suo complesso e far si che questo bambino abbia un infanzia serena, un adolescenza attiva, premesse indispensabili a una vita futura di felicità 2. La tutela globale dei bambini, anche e soprattutto con la realizzazione di iniziative come questo Laboratorio espressivo, deve costituire il perno di ogni società civile che si rispetti. 1.Metodologia Valutativa Nel sociale, sempre più si lavora per progetti; la qualità dei servizi e l innovazione interagiscono sempre più con la capacità di gestire complessi processi di progettazione e valutazione 3. La progettazione assume caratteristiche singolari ed è influenzata da fattori ambientali, strutturali, culturali e valoriali propri del settore. Occuparsi del sociale non è di per sé semplice: poiché si ha a che fare con persone che chiedono aiuto a livello personale e/o familiare; poiché il lavoro è intriso di valenze valoriali, affettive ed etiche; poiché si lavora in rete; poiché si dipende quasi sempre da finanziamenti pubblici. 1 Già nel 1762, Jean Jacques Rousseau nell Emilio parlava di gioco come fonte di gioia, il migliore degli stimoli per l attività del bambino. 2 Cfr. Articolo di Vittorino Andreoli, Infanzia serena e adolescenza attiva: i segreti di una vita felice, Social News, giornale d informazione sociale 3 Cfr. L. Leone, M. Prezza, Costruire e valutare i progetti nel sociale, Franco Angeli, Milano, 1999, pag.9 4

5 La buona valutazione è quella che viene pensata e progettata assieme al sorgere del processo decisionale e che viene realizzata assieme al realizzarsi delle successive fasi di implementazione-gestione 4. La caratterizzazione temporale della valutazione è stata strutturata in tal modo: valutazione in itinere: a metà progetto 5 ; valutazione finale: alla fine del progetto. Il disegno valutativo del progetto La stanza del colore è stato così suddiviso: valutazione di processo: reazione dei partecipanti, reazione degli operatori, competenze del personale; valutazione di risultato: individuazione e misurazione di fattori che concorrono alla realizzazione di obiettivi prioritari ed intermedi. 2.Valutazione di risultato Tecnicamente la valutazione di risultato è una tecnica gestionale per fornire feedback di informazioni ai responsabili dei programmi 6. Infatti l Osservatorio Europeo sulle droghe e sulla tossicodipendenza definisce con precisione che la valutazione di risultato riguarda gli effetti del programma di prevenzione sul gruppo target. Si propone quindi di mettere in evidenza se l intervento abbia effettivamente raggiunto gli obiettivi prefissati e quindi se, in quanto tale, possa essere riproposto, modificato o abbandonato 7. Da essa si possono ricavare i seguenti indicatori di risultato: reazione dei destinatari: reazioni affettive, normative e cognitive dei destinatari del progetto; efficacia: capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati, quindi stabilire il livello (parziale o globale) di efficacia; impatto: risultati inattesi, ossia tutti i cambiamenti indotti dal progetto esclusi quelli direttamente connessi agli obiettivi; efficienza: rapporto tra risultati e risorse, ossia raggiungimento degli stessi risultati con un minor impegno di risorse; 4 Cfr. L. Leone, M. Prezza, Costruire e valutare i progetti nel sociale, Franco Angeli, Milano, 1999, pag Tutte le considerazioni in merito alla valutazione in itinere del progetto in oggetto sono contenute nel report specifico allegato assieme al presente report valutativo conclusivo. 6 Cfr. L. Bernardi, T. Tripodi, Metodi di valutazione di programmi sociali, Emanuela Zancan, Padova, 1981, pag.37 7 Cfr. Osservatorio Europeo sulle droghe e sulla tossicodipendenza E.M.C.D.D.A., Le linee per la valutazione delle azioni preventive nel campo della droga, 1997, pag.20 5

6 trasferibilità: del progetto, in termini di metodologie, know how, buone prassi e soluzioni attivate dal progetto stesso. 2.1 Reazione dei destinatari Le reazioni dei bambini partecipanti sono state, grosso modo, abbastanza positive. Si è riscontrato un apprezzamento generale del progetto/laboratorio e, nel contempo, (come già messo in evidenza nel report della valutazione in itinere) è stato confermato lo scarto tra le adesioni iniziali e le frequenze finali e ciò è da attribuire al tipo di metodologia adottata dall insegnante che ha gestito il laboratorio. In ogni caso, le reazioni dei bambini partecipanti sono state documentate e, soprattutto, osservate; se ne riportano alcune che denotano il clima giocoso e gioioso : Sono soddisfatto perché oggi mi sono molto divertito, I colori si possono mescolare anche con le ciglia, Oggi dipingerò quello che mi dicono le mani, E troppo bello dipingere con le mani Efficacia La misura e il livello dell efficacia risponderà ai requisiti di criteri parzialità e di globalità. Negli interventi di promozione del benessere rivolti ai bambini e ai giovani, uno dei nodi critici riguarda l approccio e in questo progetto/laboratorio la metodologia adottata (come più volte ricordato) dall insegnate ha fortemente inficiato il risultato finale. Nonostante ciò, il progetto ha prodotto dei risultati soddisfacenti anche se parziali; la parzialità è attribuita al fatto che non è stato raggiunto il numero complessivo di bambini partecipanti. Questo risultato si evince anche dalle considerazioni finali fatte dalla coordinatrice della ludoteca, che evidenzia quanto segue: Nella fase iniziale del laboratorio, si sono riscontrate nei bambini delle difficoltà determinate dai seguenti fattori: non riuscire a comprendere il linguaggio artistico; non riuscire a tradurre le emozioni sotto forma di colore ascoltando la musica; non riuscire a condividere lo stesso foglio e scambiarsi i colori. L impasse iniziale è stato superato gradualmente nel momento in cui i bambini hanno cominciato a prendere confidenza con i colori, con lo spazio e con la conduttrice del laboratorio. In modo particolare il cambiamento di atteggiamento da parte dei bambini si è reso ancor più visibile quando gli stessi hanno cominciato a dipingere su tele grandi, a divertirsi nello sperimentare l uso del colore usando parti del corpo e a sperimentare la libertà di utilizzare i colori in modo diverso e come volevano senza sentirsi giudicati rispetto alle loro opere realizzate. Pertanto, man mano che si è proceduto nel lavoro, si è passati da un atmosfera di preoccupazione determinata dalla 8 Frasi integrali riprese dalla relazione finale della coordinatrice della Ludoteca, dott.ssa Patrizia Floro. 6

7 paura di non essere all altezza di svolgere quanto veniva richiesto ad una più rilassante e giocosa Impatto Non ci sono stati risultati finali inattesi; si potrebbe parlare, invece, di una correzione rispetto al target del progetto; nel momento in cui si è passati da un target di bambini partecipanti fisso ad un target di bambini partecipanti mobile (ossia erano liberi di partecipare al laboratorio tutti i bambini che volevano), l impatto è stato maggiore. 2.4 Efficienza...classicamente intesa come rapporto tra costi e ricavi 10 ; nel sociale, costi e benefici sono difficilmente traducibili in termini monetari, dunque risulta complessa la stima dell efficienza stessa; attenendoci quanto più alla realtà, per efficienza si intende la possibilità di raggiungere gli stessi risultati con un minor impegno di risorse 11. Pertanto il rapporto tra le risorse impiegate nel progetto/laboratorio e i risultati realmente ottenuti può ritenersi positivo; oltre non si può dire perché, nell ambito dei progetti di prevenzione primaria e/o di promozione del benessere, stabilire un rapporto concreto tra costi e benefici è molto azzardato. 2.5 Trasferibilità Sarebbe interessante dare continuità a tale esperienza tenendo conto che i tempi di lavoro dovrebbero essere più lunghi e frazionati dato che i ritmi dei bambini sono diversi da quelli degli adulti 12. Dare continuità a tale progetto e/o trasferire il progetto in un contesto diverso da quello dove è stato attuato il progetto oggetto di analisi, può rientrare completamente nel concetto stesso di trasferibilità inteso, appunto, come trasferibilità del modello in termini di metodologie, know how, buone prassi e soluzioni organizzative attivate 9 Frasi integrali presenti nella relazione finale della coordinatrice della Ludoteca, dott.ssa Patrizia Floro. 10 Cfr. L. Leone, M. Prezza, Costruire e valutare i progetti nel sociale, Franco Angeli, Milano, 1999, pag Cfr. L. Leone, M. Prezza, Costruire e valutare i progetti nel sociale, Franco Angeli, Milano, 1999, pag Frasi integrali presenti nella relazione finale della coordinatrice della Ludoteca, dott.ssa Patrizia Floro. 7

8 dal progetto 13. Anche se realizzare ciò, costituisce da sempre uno dei livelli più difficili della valutazione. 13 Cfr. L. Leone, M. Prezza, Costruire e valutare i progetti nel sociale, Franco Angeli, Milano, 1999, pag.141 8

9 3.Considerazioni conclusive La letteratura riporta che per valutare però non basta conoscere i numeri che escono dai programmi di elaborazione, perché valutare non vuol dire limitarsi a misurare i fenomeni. La valutazione richiede due ulteriori operazioni fondamentali: esprimere dei giudizi sul cambiamento indotto da un intervento su una popolazione target e fare dei confronti dei dati ottenuti, in modo da poter capire come il singolo dato si differenzia o si avvicina ad altri risultati. Attraverso il confronto è possibile esprimere un giudizio, quindi valutare che tipo di risultato è stato raggiunto dal progetto di intervento 14. Il confronto presuppone l utilizzo di un gruppo di controllo con le stesse caratteristiche del gruppo sperimentale su cui si interviene, ma questa metodica di ricerca viene molto poco usata nell ambito della prevenzione primaria; a ciò si aggiunge, sempre nell ambito citato, il difficoltoso e complesso calcolo degli indicatori di risultato. Pertanto, molto più semplicemente, valutare un progetto di prevenzione vuol dire raggruppare coerentemente, analizzare e interpretare le informazioni ottenute. L originalità del progetto, l attenzione focalizzata su un target specifico (bambini tra i 6 e i 10 anni), la continuità nonostante le difficoltà incontrate e i risultati ottenuti (17 bambini con una presenza costante) costituiscono i punti cardine del progetto La stanza del colore. Questi sono fattori su cui riflettere ampiamente riguardo l ideazione di progetti futuri di prevenzione primaria. La coordinatrice della Ludoteca riporta che: lo spirito che ha animato il progetto/laboratorio da un lato è stato quello di far riflettere i bambini sull'importanza di conoscere i diversi materiali che sarebbero stati usati durante gli incontri, dall'altro quello di creare un'occasione dove i bambini potessero sperimentare il fare insieme, l'espressione libera corporea, la creatività e la cooperazione. Il 4 Dicembre 2007 è stata fatta una mostra con l obiettivo sia di illustrare ai genitori l attività svolta sia di valorizzare quanto prodotto dai bambini sulle tele. L'esperienza svolta può essere considerata positiva perché ha dato l'opportunità ai bambini di fare un'esperienza diversa dalle attività di gioco proposte in ludoteca; ha permesso agli operatori di conoscere ancora di più il potenziale dei bambini che frequentano la ludoteca e, infine, ha contribuito a far sperimentare ai bambini le loro abilità e le loro capacità creative, fattori importanti per la promozione della crescita personale. Il Direttore del Centro Studi e Responsabile del Processo Valutativo (dr.ssa Annalisa Pomponio) 14 Cfr. P. Ugolini, F.C. Giannotti, Valutazione e prevenzione delle tossicodipendenze, Franco Angeli, Milano, 1998, pag.57 9

10 Riferimenti bibliografici 1. Claudio Bezzi, La valutazione dei servizi alla persona, anno AA.VV., Programmi e modelli di prevenzione primaria delle dipendenze: i diversi aspetti della valutazione, Regione Veneto, Poligrafica di Venezia, anno L. Leone, M. Prezza, Costruire e valutare i progetti nel sociale, Franco Angeli, Milano, M. Palumbo, Il processo di valutazione, Franco Angeli, Milano, P. Corbetta, Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Il Mulino, Bologna, Social News, giornale d informazione sociale, Trieste 7. L. Bernardi, T. Tripodi, Metodi di valutazione di programmi sociali, Emanuela Zancan, Padova, Osservatorio Europeo sulle droghe e sulla tossicodipendenza E.M.C.D.D.A., Le linee per la valutazione delle azioni preventive nel campo della droga, P. Ugolini, F.C. Giannotti, Valutazione e prevenzione delle tossicodipendenze, Franco Angeli, Milano,

11 Allegati Rassegna stampa Progetto La stanza del colore 11

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