Giustizia & Sentenze N. 4. Ricorso in Cassazione: quando è inammissibile. Il commento alle principali sentenze

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1 Giustizia & Sentenze Il commento alle principali sentenze N Ricorso in Cassazione: quando è inammissibile Categoria: Contenzioso Sottocategoria: Varie È inammissibile il ricorso per cassazione consegnato direttamente all Ufficio delle Entrate: il gravame contro la sentenza della CTR favorevole all Amministrazione Finanziaria deve essere notificato secondo le disposizioni del codice di procedura civile e non consegnato all addetto dell Ufficio. Infatti, la notifica mediante consegna dell'atto all'impiegato addetto che ne rilascia ricevuta sulla copia è prevista dall articolo 16, comma 3, del D.Lgs. 546/92 unicamente per le notifiche degli atti del giudizio tributario; mentre al ricorso per cassazione e al relativo procedimento, a mente dell articolo 62 del medesimo decreto, si applicano le norme del codice di procedura civile. È quanto chiarisce la sentenza n /2014 con cui la Suprema Corte (Sez. VI-T) ha dichiarato inammissibile il ricorso di un contribuente piemontese. Premessa È inammissibile il ricorso per cassazione consegnato direttamente all Ufficio delle Entrate: il gravame contro la sentenza della CTR favorevole all Amministrazione Finanziaria deve essere notificato secondo le disposizioni del codice di procedura civile e non consegnata all addetto dell Ufficio. Con la sentenza n /14, pubblicata il 1 dicembre, la Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso prodotto da un contribuente piemontese che si era visto dare torto dalla CTR di Torino in merito a una domanda di rimborso IRPEF concernente le ritenute effettuate dal datore di lavoro sulle somme corrisposte quale incentivo alle dimissioni. 1

2 L errore del difensore del contribuente Il difensore del contribuente non ha notificato il ricorso per cassazione nelle forme previste dal codice di rito civile (articoli 137 e seguenti), bensì lo ha consegnato al locale Ufficio delle Entrate, che ne ha rilasciato ricevuta. Osservazioni della Corte Nel processo tributario, ai sensi dell articolo 16 del D.Lgs. n. 546 del 1992, le notificazioni devono essere effettuate secondo le norme degli articoli 137 e seguenti del codice di procedura civile, tenendo comunque conto di quanto dispone l articolo 17 del medesimo decreto con riguardo al luogo delle notificazioni (domicilio eletto o residenza etc.). Le notificazioni possono essere effettuate anche direttamente a mezzo del servizio postale - mediante spedizione dell'atto in plico senza busta raccomandato con avviso di ricevimento, sul quale non sono apposti segni o indicazioni dai quali possa desumersi il contenuto dell'atto oppure all'ufficio del Ministero delle Finanze ed all'ente locale mediante consegna dell'atto all'impiegato addetto che ne rilascia ricevuta sulla copia (art. 16 co. 3 D.Lgs. n. 546 cit.). Con la sentenza in rassegna la Sesta Sezione Tributaria del Palazzaccio ha chiarito: che la notifica mediante consegna dell'atto all'impiegato addetto che ne rilascia ricevuta sulla copia è prevista dall articolo 16, comma 3, del D.Lgs. 546/92 unicamente per le notifiche degli atti del giudizio tributario; laddove al ricorso per cassazione e al relativo procedimento si applicano le norme del codice di procedura civile. Infatti, a mente dell'articolo 62 del medesimo decreto legislativo: avverso la sentenza della CTR può essere proposto ricorso per cassazione per i motivi di cui ai numeri da 1 a 5 dell'art. 360, comma 1, del codice di procedura civile; al ricorso per cassazione e al relativo procedimento si applicano le norme dettate dal codice di procedura civile. 2

3 E allora il ricorso per cassazione avverso le sentenze delle Commissioni Tributarie deve essere notificato nelle forme del codice di procedura civile (salvo il disposto della Legge n. 53/94 e successive modificazioni) sicché nella fattispecie: La diretta consegna di tale ricorso, a opera del ricorrente o del suo difensore, all'impiegato addetto all'ufficio esula completamente dal paradigma normativo della notifica contemplata dal codice di rito (che postula l'intervento dell'ufficiale Giudiziario) e, pertanto, deve considerarsi inesistente; dal che discende l'inammissibilità del ricorso per omessa notifica. Nonostante la declaratoria d inammissibilità il contribuente non dovrà pagare le spese del giudizio perché l intimata Agenzia delle Entrate non si è costituita. Principio dell autosufficienza del ricorso Oltre alla modalità con cui deve essere notificato il ricorso per cassazione, il difensore del contribuente deve prestare molta attenzione alla sua stesura, onde evitare d incorrere nella violazione del principio di autosufficienza, con conseguente rigetto del ricorso per inammissibilità. L avvocato del ricorrente deve procedere a una sintetica esposizione dei fatti di causa perché l'esposizione sommaria dei fatti della causa è uno dei requisiti espressamente richiesti dall articolo 366 del codice di procedura civile, a pena d inammissibilità del ricorso per cassazione. Si è così sostenuto Cass., SS.UU., n. 5698/2012 che nel corpo del testo del ricorso per cassazione gli atti del giudizio di merito non possono essere trascritti integralmente, ma devono essere sintetizzati da parte dell avvocato del ricorrente. In caso contrario, s incorre nella violazione del principio di autosufficienza del ricorso medesimo, in quanto verrebbe affidata alla Suprema Corte la scelta di quello che rileva davvero in relazione ai motivi di ricorso. Un ulteriore precisazione circa il contenuto del ricorso per cassazione arriva dalla recentissima Cass., Sez. V, n /14 secondo cui: il ricorso che censura la decisione della CTR, sotto il profilo della congruità del giudizio espresso circa la motivazione di un avviso di accertamento o delle valutazioni giuridiche riguardanti gli elementi in esso evidenziati, deve necessariamente riportare testualmente, a pena di inammissibilità, i passi che si assumono erroneamente interpretati o pretermessi, al fine di consentire la verifica esclusivamente in base al ricorso medesimo, essendo il predetto avviso non atto processuale, bensì amministrativo, la cui legittimità è necessariamente integrata dalla motivazione e dalle ragioni giuridiche poste a suo fondamento. Il giudice di legittimità non ha il potere di accesso agli atti, sicché la mancata trascrizione o 3

4 allegazione degli avvisi d accertamento non consente l esame dei vizi dedotti con il ricorso (v. anche Cass. n /2004 e n. 9536/2013). Facendo leva su questo che è un orientamento ormai consolidato, l ordinanza n. 88/2014 della Sesta Sezione T ha dichiarato inammissibile un ricorso prodotto dall Agenzia delle Entrate perché in esso non sono stati riporti testualmente i passi della motivazione del provvedimento che la CTR, a detta della difesa erariale, aveva malamente interpretato. Qualora il ricorrente censuri la sentenza di una CTR si legge nella suddetta ordinanza - sotto il profilo della congruità del giudizio espresso (anche sotto il profilo della corrispondenza ai requisiti minimi di legge) in ordine alla motivazione di un avviso di accertamento - il quale non è atto processuale, bensì amministrativo, la cui motivazione, comprensiva dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche che lo giustificano, costituisce imprescindibile requisito di legittimità dell'atto stesso - è necessario, a pena di inammissibilità, che il ricorso riporti testualmente i passi della motivazione di detto atto che si assumono erroneamente interpretati o pretermessi dal giudice di merito, al fine di consentire alla Corte di Cassazione di esprimere il suo giudizio in proposito esclusivamente in base al ricorso medesimo. A giudizio della S.C., la parte ricorrente (Agenzia delle Entrate) non si è attenuta a siffatto onere, limitandosi a ribadire in termini apodittici l assunto di adeguatezza e coerenza della motivazione del provvedimento impugnato (con specifico riferimento alla sufficiente rappresentatività della campionatura della merce da cui sarebbe stata estratta la media ponderata dei ricarichi), sicché l esame del merito della questione resta inevitabilmente assorbito dal rilievo dell inammissibilità del ricorso. Sottoscrizione del difensore Salvi i casi in cui la legge disponga altrimenti, le parti devono stare in giudizio davanti alla Corte di Cassazione con il ministero di un avvocato iscritto nell'apposito albo. A tal proposito la Suprema Corte ha sostenuto che è inammissibile il ricorso per cassazione ove non sottoscritto da un avvocato iscritto nell albo speciale per il patrocinio davanti alla corte di cassazione ed alle altre giurisdizioni superiori di cui all art. 33 del R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578, conv. con mod. nella Legge 22 gennaio 1934, n. 36 (ma unicamente da avvocato o più avvocati non abilitati a tale patrocinio), senza che rilevi, in senso contrario, che il mandato in margine o in calce al ricorso stesso sia stato rilasciato anche in favore di avvocato iscritto in detto albo (nella specie indicato quale domiciliatario) qualora la sottoscrizione di detto mandato sia stato autenticato da avvocato (o avvocati) non abilitato (i) al patrocinio innanzi alla corte di cassazione così Cass. n del

5 Pertanto, un altra causa d inammissibilità del ricorso è collegata alla mancanza di sottoscrizione da parte di un avvocato cassazionista, munito di procura speciale; quest ultima, ove conferita con atto separato al ricorso, deve essere depositata, a pena d improcedibilità, insieme al ricorso stesso. Il contenuto del ricorso per cassazione è individuato dall articolo 366 del codice di procedura civile; il ricorso deve contenere, a pena d inammissibilità: 1) l'indicazione delle parti; 2) l'indicazione della sentenza o decisione impugnata; 3) l'esposizione sommaria dei fatti della causa; 4) i motivi per i quali si chiede la cassazione, con l'indicazione delle norme di diritto su cui si fondano; 5) l'indicazione della procura, se conferita con atto separato e, nel caso di ammissione al gratuito patrocinio, del relativo decreto. 6) la specifica indicazione degli atti processuali e dei documenti sui quali il ricorso si fonda; Sempre in base all articolo 366, se il ricorrente non ha eletto domicilio in Roma, ovvero non ha indicato l indirizzo di posta elettronica certificata comunicato al proprio ordine, le notificazioni gli sono fatte presso la cancelleria della Corte di cassazione. La domiciliazione ex lege presso la cancelleria dell'autorità giudiziaria innanzi alla quale è pendente il giudizio consegue solo ove il difensore non abbia indicato l indirizzo PEC mentre, se tale indicazione sussiste, la controparte deve effettuare la notificazione, ad esempio del controricorso, nella forma telematica. Se invece l indirizzo PEC del ricorrente è stato indicato ai soli fini delle comunicazioni di cancelleria, la controparte può legittimamente eseguire le notificazioni presso la cancelleria della Corte di Cassazione (Cass. n /2014). - Riproduzione riservata - 5