SULLE VIE DELL'ARTE SACRA Il volto di Ancona attraverso l evoluzione della sua architettura religiosa

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2 SULLE VIE DELL'ARTE SACRA Il volto di Ancona attraverso l evoluzione della sua architettura religiosa Progetto di valorizzazione delle chiese storiche della città di Ancona a cura della Società Cooperativa Artes Il progetto, nato dalla collaborazione tra l Assessorato alla Cultura del Comune di Ancona, la Società Cooperativa Artes, l'arcidiocesi di Ancona - Osimo, il Museo Diocesano e la Pinacoteca Civica F. Podesti di Ancona, vuole rappresentare un importante occasione per approfondire l evoluzione storicourbanistica della città, attraverso la conoscenza dei suoi più importanti edifici sacri. Ogni chiesa di Ancona è infatti da considerarsi parte di un racconto legato allo sviluppo urbano e storico della città, ma anche luogo di sedimentazione delle memorie storico-artistiche locali, in cui si conservano tradizioni religiose antiche e una ricca cultura artistica. Si è scelto quindi di analizzare alcuni dei monumenti sacri più densi di storia che la città possieda, la Cattedrale di San Ciriaco e le chiese di Santa Maria della Piazza, San Domenico, San Francesco alle Scale, il SS. Sacramento e la Chiesa del Gesù, dove sarà possibile accedere grazie ad aperture straordinarie, durante tutto il periodo estivo, a partire da sabato 26 maggio fino a domenica 9 settembre Attraverso la realizzazione di 6 itinerari guidati, che partendo dal Museo della Città di Ancona, toccheranno di volta in volta ciascuna chiesa, verrà poi approfondito il prestigioso patrimonio monumentale di natura religiosa della città, evidenziando le eccellenze pittoriche e scultoree conservate all interno di ciascuna chiesa e ponendo l attenzione sulle grandi personalità artistiche che hanno caratterizzato il panorama della storia dell arte tra XV e XIX secolo. 2

3 ITINERARI GUIDATI ALLA SCOPERTA DEL RICCO PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E ARCHITETTONICO DI ALCUNE DELLE PRINCIPALI CHIESE DELLA CITTÀ. Elenco Itinerari: Chiesa del Gesù - Sabato 23 giugno Cattedrale di San Ciriaco - Sabato 14 luglio Chiesa di San Francesco - Sabato 21 luglio Chiesa di San Domenico - Sabato 28 luglio Chiesa del SS. Sacramento - Sabato 25 agosto Chiesa di Santa Maria della Piazza - Domenica 2 settembre Ogni itinerario partirà dal Museo della Città, dove verrà approfondito il contesto storico-sociale delle diverse epoche di riferimento Aperture straordinarie delle chiese: Dal 26 maggio al 9 settembre sono previste aperture straordinarie di importanti edifici religiosi. Chiesa del Gesù: ogni sabato e domenica mattina, dalle alle Chiesa di Santa Maria della Piazza: ogni domenica mattina dalle alle (ad eccezione di domenica 8 luglio) Info e prenotazioni: Appuntamento presso il Museo della Città di Ancona, Piazza del Plebiscito, ore Si consiglia la prenotazione. Museo della Città Costo: 2,00 a partecipante 3

4 CATTEDRALE DI SAN CIRIACO La Cattedrale di San Ciriaco situata sulla sommità del colle Guasco, si affaccia dall alto sul porto e sul centro storico. Simbolo della città di Ancona, essa si erge maestosa in un luogo ricco di stratificazioni storico-artistiche, da sempre riferimento religioso per i cittadini. Agli inizi del IV secolo a.c. sorgeva, al suo posto, un tempio greco di ordine dorico dedicato ad Afrodite Euplea (protettrice dei naviganti), che si riconduce alla fondazione della città, avvenuta ad opera dei Siracusani. Con molta probabilità nel 558 un violento terremoto distrusse il tempio pagano, sulle cui rovine, nella seconda metà del VI secolo, fu costruita una basilica paleocristiana a tre navate dedicata a San Lorenzo. I resti di entrambi gli edifici, basi di colonne, pilastri, capitelli e tratti di pavimento a mosaico sono ancora visibili. L orientamento della basilica di San Lorenzo rispecchiava esattamente quello dell attuale transetto della Cattedrale, con l ingresso posto a Sud-Est (dove oggi sorge la cappella del Crocifisso). Tra il X e l'xi secolo l'intero corpo di fabbrica necessitò di un ampio restauro a causa di terribili terremoti e delle invasioni saracene. Esso fu allungato mantenendo, inizialmente, l'impianto a tre navate; il presbiterio venne sopraelevato e nella cripta sottostante furono trasferiti i corpi dei santi protettori. Il più importante era il corpo del martire Ciriaco, legato al ritrovamento del Legno della Santa Croce. Intorno all anno Mille la basilica divenne Cattedrale, ma solamente nel XIV secolo fu intitolata a San Ciriaco. Nel volgere di alcuni decenni il tempio si mostrò insufficiente alle nuove esigenze liturgiche e al prestigio di una città che cresceva in popolazione, in autonomia e in ricchezza dovuta ai commerci. Quindi si decise di ampliare l intera struttura inserendo, sul già esistente braccio longitudinale, un nuovo corpo ortogonale a tre navate che conferisse alla costruzione una forma a croce greca e ne raddoppiasse la superficie. A seguito di questo innesto l'asse della Cattedrale fu modificato: il portale d'ingresso fu spostato nella posizione attuale, l abside venne collocata anch essa nel nuovo corpo di fabbrica, mentre l'antico edificio religioso costituisce oggi il transetto, terminante con due altari sopraelevati sottolineati da plu- 4

5 tei marmorei. L'aspetto esterno della Cattedrale si mostra come un riuscito connubio di diversi elementi stilistici, quali l'arte romanica lombarda e il modello basilicale bizantino. L'intera superficie, costituita da pietra locale e materiale di recupero, è decorata da una lista di dentelli, fregi a sega e arcatelle cieche intervallati da ritmici e sottili contrafforti. Nella campata centrale si pone un elegante rosone, alla cui sommità è stato scolpito il viso del Redentore. Nelle campate laterali invece si aprono due monofore strombate, arricchite da colonnine ed arcatelle. Di sicuro rilievo è il solenne protiro romanico-gotico, caratterizzato da un arco a tutto sesto in marmo rosso. L arcata è sorretta da quattro colonne: le anteriori, più antiche, poggiano su due grandi leoni stilofori; nella strobatura dell'arco si alternano sculture simboliche medioevali zoomorfe, antropomorfe e vegetali. Lo stile romanico dell interno esalta i motivi decorativi di influsso bizantino, i monumenti funebri rinascimentali e il tempietto marmoreo realizzato da Luigi Vanvitelli nel 1738 per custodire la venerata immagine della Vergine Regina di Tutti i Santi. Nel punto d incrocio dei Bracci si pongono quattro grandi archi che sorreggono la slanciata cupola, innalzata nel XIV secolo, scandita da costolonature che definiscono dodici vele. 5

6 CHIESA DEL GESÙ La chiesa, dedicata al SS. Nome di Gesù, fu eretta nel 1605 dai Gesuiti, giunti ad Ancona solamente nel Grazie alla generosità del conte Nappi l Ordine Gesuita realizzò il primitivo edificio religioso, il quale corrispondeva alla navata dell attuale chiesa, senza cappelle. Verso la metà del XVIII secolo i Gesuiti decisero di affidare all architetto Luigi Vanvitelli il progetto di ampliamento e ristrutturazione della chiesa e dell annesso convento. Decisamente neoclassica, l imponente facciata con ampio andamento curvilineo, sembra emergere dal fitto tessuto monumentale della zona, quasi voglia accogliere devotamente i fedeli. Una doppia scalinata avvolgente conduce all alto pronao, incastonato nella facciata. L uso della pietra d Istria per il pronao permette alla struttura di acquisire maggior eleganza risaltando sul fondo rosso mattone della parete. L'interno, ampio e luminoso, ha pianta a croce latina, da cui si erge, al centro, la cupola. L unica navata è arricchita da cappelle laterali comunicanti tra loro e sono ancora conservate tutte le sette tele relative agli altari, tra le quali segnaliamo: la Circoncisione di Gesù di Orazio Gentileschi, il Sant Antonio Abate di Filippo Pallavicini e la Predicazione di San Francesco Saverio di Sebastiano Conca. Dopo il 1773, anno di soppressione dell ordine dei Gesuiti, il complesso religioso passò al seminario vescovile, che lasciò poi la sede alle scuole magistrali. L edificio fu ampiamente danneggiato dal terremoto del 1972 e, dopo lunghi anni di attesa, la chiesa oggi è di nuovo fruibile. 6

7 CHIESA DI SAN FRANCESCO ALLE SCALE Fondati dall ordine dei francescani nel 1323, la chiesa ed il convento annesso erano dedicati a Santa Maria Maggiore. La costruzione del primitivo edificio fu realizzata per volere di Nicola degli Ungari, vescovo di Ancona ed inquisitore della Marca. Tra il XIV e il XV secolo, quando la chiesa acquistò un ruolo particolarmente importante per la città, iniziarono i grandi lavori di ampliamento dell intero complesso religioso e la chiesa assunse la nuova intitolazione di San Francesco. La realizzazione dello scalone monumentale, la costruzione dei due chiostri e la decorazione del portale furono la conferma della vocazione urbana che l istituzione francescana stava acquisendo ad Ancona. I lavori si conclusero a metà del Quattrocento quando lo scultore dalmata Giorgio Orsini ultimò l elaborato portale in stile tardo gotico ( ). Esso è corredato da una cornice rettangolare arricchita da motivi vegetali e venti teste. Al centro si pone la lunetta ogivale con il bassorilievo che rappresenta San Francesco che riceve le stigmate. Il programma figurativo del portale è arricchito da due pilieri laterali, culminanti in cuspidi e contenenti edicole con statue di santi (Santa Chiara, San Bernardino, Sant Antonio e San Ludovico). Il baldacchino poligonale, gli archi trilobati, le guglie completano l articolato progetto decorativo. Tra il 1777 e il 1790 l interno dell edificio venne rinnovato dall architetto marchigiano Francesco Maria Ciaraffoni, che modificò completamente l impianto trecentesco dell edificio sopraelevando notevolmente la facciata, rimasta incompleta. Successivamente venne eliminata la scalinata per cercare una fonte d acqua, perdendo quindi il valore di quel rapporto visivo tra scalone e portale tenuto in considerazione da Giorgio da Sebenico. L arrivo dei Francesi decretò la conversione del patrimonio edilizio religioso a nuove funzioni, così la chiesa di San Francesco alle Scale si trasformò prima in caserma poi in ospedale. All inizio del XX secolo fu utilizzata come sede del Museo Archeologico Nazionale, con annessi Pinacoteca civica e Biblioteca comunale. Nel 1953 San Francesco venne riaperta al culto, dopo la riacquisizione dei frati francescani. All interno, sull altare maggiore, troviamo una tela raffigurante l Assunta dipinta da Lorenzo Lotto, mentre sulle pareti laterali si possono ammirare il Battesimo di Cristo di Pellegrino Tibaldi e gli Angeli che trasportano la Santa Casa di Loreto di Andrea Lilli. 7

8 CHIESA DI SAN DOMENICO L attuale chiesa di San Domenico deriva dalla demolizione di un precedente edificio, dedicato allo stesso santo, risalente forse al XIII secolo. Il tempio venne eretto tra il 1765 e il 1788 su disegno dell architetto romano Carlo Marchionni, che ne permise così la consacrazione nel In questa fase, in concomitanza altresì con la sistemazione della grande piazza del Plebiscito, venne modificata anche la posizione dell edificio, affinché risultasse in asse e a coronamento dell ampio spazio antistante che si stava creando. Il rivestimento esterno in marmo bianco, molto articolato, è valorizzato da archi, colonne, lesene e nicchie, ma la facciata fu ultimata solo nella parte inferiore. Il portale, leggermente aggettante, è ornato da timpano a lunetta. La chiesa presenta, all interno, un unica navata con volta a botte a tutto sesto, ritmata da costoloni che la dividono in scomparti. Lungo le pareti laterali si individuano profonde cappelle in cui troviamo importanti opere pittoriche e scultoree, tra cui, nel primo altare di sinistra, un dipinto seicentesco del Guercino raffigurante l Annunciazione e, in fondo, la Pietà di Sanzio Blasi. Vi sono inoltre statue rappresentanti Santi e Beati dell ordine domenicano e medaglioni, tutti realizzati dall abile scultore locale Gioacchino Varlè. Sempre del medesimo artista è possibile ammirare la Madonna del Rosario, i quattro Angeli musici e la figura allegorica della Fede collocata sull altare maggiore. Nell abside è situata sicuramente la più importante opera dell'edificio religioso: la Crocefissione di Tiziano maturo, la cui appartenenza alla chiesa risale al

9 CHIESA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO La chiesa del SS. Sacramento fu fondata per volere della Confraternita omonima a partire dal 1539 e consacrata nel Le sue dimensioni erano ridotte rispetto all attuale, ma già nel 1583 si aggiunsero le quattro nicchie laterali con i rispettivi altari e fu eseguito il maestoso portale timpanato, tuttora visibile. Tra il 1771 e il 1776 la chiesa venne ampliata, sopraelevata e completamente rinnovata, assumendo così l aspetto neoclassico attuale, su progetto dell architetto Francesco Maria Ciaraffoni. Si passò dalla pianta rettangolare a quella latina con, all incrocio dei bracci, la cupola inserita in un tiburio ottagonale. Si ebbe l aggiunta del transetto e dell abside, le pareti e le volte furono rialzate e venne realizzato il caratteristico campanile con cuspide a chiocciola. L interno, ad una sola navata, presenta colonne corinzie ed importanti elementi decorativi, tra cui: statue in stucco rappresentanti i Dodici Apostoli e la Gloria scolpite da Gioacchino Varlè. Al 1880 risalgono gli affreschi con i Quattro Evangelisti realizzati dal pittore Francesco Podesti sui pennacchi della cupola, mentre sull altare maggiore si trova la tela, recentemente restaurata, con l Istituzione dell Eucaristia realizzata da Francesco Caccianiga. La chiesa conserva inoltre ulteriori dipinti del Caccianiga, Visione di Sant Antonio da Padova, e di Filippo Bellini, La predicazione di San Giovanni Battista. Alla chiesa erano affiancati due palazzi, di proprietà della Confraternita del SS. Sacramento, con i quali la facciata creava un trittico. Il fabbricato situato verso Piazza della Repubblica andò distrutto durante i bombardamenti del 1943 e non fu più ricostruito. 9

10 CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIAZZA La chiesa di Santa Maria della Piazza, autentico gioiello dell arte romanica ad Ancona, fu eretta tra l XI e il XII secolo, col titolo di Santa Maria del Canneto (probabilmente in riferimento alla situazione idrografica della zona). Sulla piazza antistante si svolgeva periodicamente la cerimonia dell investitura del P- odestà, che prestava giuramento al cospetto degli anconetani. Tale spazio, già all inizio del XIII secolo, divenne sede del mercato cittadino e la chiesa acquisì presto la denominazione che le veniva dalla funzione dello spazio prospicente, c- osì si disse Santa Maria del Mercato. Purtroppo, ancora oggi, non si hanno elementi certi per stabilire quando la sua denominazione venne modificata di nuovo: le cronache fino al secolo XVI riportano Santa Maria del Mercato, mentre dal secolo XIX il titolo attuale di Santa Maria della Piazza è entrato nella consuetudine. La chiesa fu ricavata dai resti di un luogo fortificato, la cui torre divenne un campanile quando fu edificata l attuale chiesa a tre navate, con forme particolarmente sobrie dedicata alla Vergine. La facciata, in pietra, fu sin dall inizio concepita con al centro il portale, arricchito dalle sculture di Maestro Leonardo. Per esigenze di maggior decoro, all inizio del XIII secolo, si decise di ampliare le dimensioni dell edificio, con l aggiunta del transetto, e di ornare la facciata. Il Maestro Filippo, a cui fu affidato l incarico, realizzò quattro ordini di arcatelle cieche utilizzando spesso materiale di reimpiego. Durante i ripetuti restauri eseguiti nel XX secolo sono state scoperte, ad una quota inferiore, tracce delle mura della polis fondata dai greci Siracusani. Le stesse ricerche hanno consentito di individuare antiche strutture pertinenti ad una basilica paleocristiana, caratterizzata da due fasi di costruzione: preziosi mosaici del IV secolo a cui se ne sono sovrapposti altri del VI secolo, affreschi, anch essi stratificati, un abside laterale e tracce delle colonne che dividevano in tre navate l ampio edificio, rendono l intero sito unl luogo estremamente ricco di cultura e arte dell antichità. L originaria presenza della Cattedra, ancora riscontrabile dietro l altare, e il ricorrere del nome Lorenzo nelle tombe tardo romane, rinvenute sia all interno che all esterno della primitiva basilica, fanno ritenere che essa fosse stata la prima cattedrale della città dedicata al protomartire Stefano di cui, al Museo Diocesano, si conserva ancora l antica memoria, testimonianza del precoce arrivo del Cristianesimo nel territorio. 10

11 PINACOTECA CIVICA "F. PODESTI" Palazzo Bosdari, via Pizzecolli 17 - tel Ospitata all interno di Palazzo Bosdari, la Pinacoteca di Ancona raccoglie dipinti di straordinario valore per la comprensione della pittura nelle Marche dal XIV al XX secolo. Sono esposte opere dei pittori camerti Olivuccio di Ciccarello e Arcangelo di Cola, dell anconetano Andrea Lilli, dipinti dei veneti Carlo Crivelli, Tiziano Vecellio, Sebastiano del Piombo e Lorenzo Lotto. Il Seicento è ben rappresentato da una splendida opera di Orazio Gentileschi e da due opere dell emiliano Guercino. MUSEO DELLA CITTÀ Piazza del Plebiscito - tel Ubicato nella splendida piazza del Plebiscito, il museo si segnala per il moderno allestimento. Si tratta di un vero e proprio museo della e per la città, che permette di conoscere la storia di Ancona dalla preistoria all epoca moderna, utilizzando reperti archeologici, opere d arte, carte topografiche, documenti, ma soprattutto plastici ricostruttivi, chiari pannelli didattici e video tematici. MUSEO DIOCESANO DI ANCONA Piazzale Duomo - tel Allestito in 18 sale dell'antico Palazzo dell'ex Episcopio adiacente alla Cattedrale, il museo diocesano offre al visitatore un percorso cronologico e tematico attraverso la storia cristiana e civile della comunità locale esponendo rari resti lapidei, splendidi complessi scultorei, preziosi oggetti di oreficeria, tavole e tele dipinte, tessuti di paramenti sacri e gli eccezionali quattro arazzi fiamminghi rubensiani seicenteschi. 11

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