CAPITOLO III MODALITA DI GESTIONE

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1 CAPITOLO III MODALITA DI GESTIONE Per garantire una produzione di servizi ispirata a criteri di efficienza è oggi teoria consolidata che sia necessario separare le aree di competenza e di responsabilità: da un lato l ente locale deve assicurare un azione di governo; dall altro, le imprese devono assicurare una gestione basata su principi di economicità ed efficienza. In Italia, a partire dalla legge n. 142 del , si sono succeduti diversi interventi normativi che danno la possibilità di gestire in vari modi i beni culturali 33. La gestione dei servizi culturali a livello locale si può effettuare secondo la modalità: In economia, ossia direttamente dall ente locale, quando per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio non risulti necessario costituire un azienda o un istituzione; In concessione a terzi, quando siano presenti ragioni tecniche, economiche e di opportunità sociale; Attraverso un azienda speciale, per la gestione di servizi a rilevanza economica e imprenditoriale; a differenza del precedente modello d azienda municipalizzata, essa si caratterizza come ente strumentale dell ente locale con personalità giuridica ed autonomia imprenditoriale. La responsabilità gestionale 32 Legge 8 giugno 1990 n. 142, recante Ordinamento delle autonomie locali in G.U. n. 135 del 12 giugno Legge 8 ottobre 1997 n. 352, recante Disposizioni sui beni culturali in G.U. n. 243 del 17 ottobre Decreto legislativo 20 ottobre 1998 n. 368, recante Istituzione del Ministero per i beni e le attività culturali, a norma dell articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, in G.U. n. 250 del 26 ottobre Decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112, recante Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997 n. 59, in G.U. n. 92 del 21 aprile Decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490, recante Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell articolo1 della legge 8 ottobre n. 352, in G.U. n. 302 del 27 dicembre Legge 12 luglio 1999 n. 237, recante Istituzione del Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee e di nuovi musei, nonché modifiche alla normativa sui beni culturali ed interventi a favore delle attività culturali, in G.U. n. 173 del 26 luglio Decreto legislativo 20 ottobre 1998 n. 368, recante Istituzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali a norma dell art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, in G.U. n. 250 del 26 ottobre Legge 28 dicembre 2001 n. 448, recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002), in G.U. n. 301 del 29 dicembre Decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, recante Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali, in G.U. n. 227 del 28 settembre

2 è affidata ad un consiglio d amministrazione, nominato dal sindaco, al presidente e al direttore, secondo procedure stabilite dallo statuto del comune; Attraverso un istituzione, ovvero una struttura dell ente locale con autonomia gestionale, ma senza personalità giuridica, volta all esercizio di servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale; Attraverso una società per azioni, anche senza maggioranza pubblica. Il comma 3 dell articolo 113-bis del Testo unico degli enti locali dispone espressamente che i servizi culturali e del tempo libero possono essere affidati direttamente anche ad associazioni e fondazioni costituite o partecipate dagli enti locali. La congiunzione anche evidenzia che il novero dei soggetti cui è possibile affidare direttamente (dunque, senza l esperimento di procedure ad evidenza pubblica) lo svolgimento di tali servizi è ampio: sembra sia possibile includere tra gli affidatari, oltre alle associazioni e fondazioni, anche semplici comitati spontanei, mere aggregazioni di persone, infine anche singoli soggetti 34. Questa serie di strumenti consente all ente locale di usare strutture autonome e di sviluppare rapporti di collaborazione e partnership con operatori privati 35. I beni culturali e del tempo libero rientrano tra i servizi privi di rilevanza industriale (la distinzione tra servizi aventi rilevanza industriale e servizi che ne sono privi è ancora in vigore, sebbene nel maggio del 2003 sia stato presentato un disegno di legge che vorrebbe classificare i servizi pubblici locali in base alla loro rilevanza economica 36 ), ed in questo quadro l ente che governa servizi culturali e del tempo libero può decidere, in base alle proprie esigenze, di adottare una delle forme di gestione indicate. Le forme di gestione impiegate per l offerta dei servizi culturali sono intese come forme amministrative, d organizzazione ed erogazione adottate per ciascun servizio considerato e, riprendendo la classificazione normativa attivata in ambito italiano, sono state distinte in ragione della minore o maggiore autonomia rispetto all ente locale o 34 ITALIA V. (a cura di), I servizi pubblici locali, Giuffrè, Milano, BROSIO G. - MAGGI M. - PIPERNO S., Governo e finanza locale. Un introduzione alla teoria e alle istituzioni del federalismo fiscale, Giappichelli, Torino, Disegno di legge 20 maggio 2003 n. C 1798-B, recante Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione (testo approvato dal Senato con modificazioni S 1753 il 14/05/2003). 227

3 nazionale proprietario dell asset. Le forme di gestione così individuate, possono essere ulteriormente distinte, in base alla proprietà dell ente fornitore del servizio. 3.1) Distinzione delle forme di gestione in base all autonomia degli enti erogatori Le gestioni relative alle strutture studiate possono essere ricondotte a quattro categorie distinte in base all autonomia degli enti gestori, intendendo per autonomia la capacità di compiere gli atti di gestione necessari al raggiungimento delle finalità prefissate e la dotazione di strumenti programmatori e contabili distinti da quelli statali o dell ente locale. I modelli individuati sono: 1. la gestione diretta da parte dello Stato, mediante il Ministero competente: in questo modello si inseriscono le gestioni espletate da soggetti privi di autonomia che fanno capo al governo, in particolare al Ministero competente; 2. la gestione diretta da parte dell Ente locale: rientrano in questa tipologia le gestioni mediante l assessorato, il dipartimento o, più genericamente, il settore competente, le gestioni in economia e quelle espletate da soggetti pubblici non autonomi; 3. la gestione espletata da enti o associazioni autonome, dotati, quindi, della capacità di compiere atti di gestione necessari al raggiungimento degli obiettivi prefissati e di strumenti di contabilità e di programmazione propri (istituzioni, aziende speciali); 4. la gestione mediante enti di diritto privato (associazioni temporanee di imprese, organizzazioni non profit, consorzi, fondazioni di diritto privato e società) ) Servizi di spettacolo: la prevalenza dell utilizzo di forme gestionali privatistiche Tra gli qui esaminati per questa categoria di servizi, l analisi delle modalità di gestione, suddivise in base al grado di autonomia ha evidenziato una netta prevalenza del 228

4 ricorso a gestioni espletate mediante enti di diritto privato, come illustrato dalla tabella Per i servizi di spettacolo, anche a Roma, come nelle altre città analizzate, si delinea una tendenza verso l utilizzo di forme gestionali tipiche dell area privatistica. Nella tabella,,6 dei 9 enti studiati presentano una gestione di tipo privatistico, mentre a ciascuno degli altri 3 modelli corrisponde uno solo degli enti esaminati. La gestione diretta da parte dello Stato e la gestione espletata mediante enti dotati di autonomia sono presenti, rispettivamente, nel caso di Parigi (Opéra National) e a Berlino (Staatsoper). Tabella dei servizi di spettacolo Città Enti culturali Gestione Gestione Gestioni Gestione di Diretta Diretta autonome diritto privato statale dell ente locale Auditorium Parco Musica per Roma della Musica Roma S.p.A. Teatro dell Opera Fondazione Teatro Sistina Il Sistina S.r.l. Barcellona Auditorium Consorzio Berlino Staatsoper Ente pubblico autonomo Londra Barbican Arts Centre Barbican Centre Committee Parigi Teatri Sarah Bernhardt e des Abbesses Associazione Théâtre de la Ville Opéra National de Paris Gestione statale Vienna Burgtheater Società a responsabilità limitata Fonte: nostra elaborazione su dati città campione Il consistente ricorso al modello dell ente di diritto privato è da ricondursi alla maggiore snellezza e flessibilità. Utilizzando strutture autonome e sviluppando rapporti di collaborazione e partnership con operatori privati, gli obiettivi della diffusione e della promozione della cultura vengono raggiunti congiuntamente ad una maggiore attenzione ad aspetti relativi all efficienza ed all economicità. Un esempio di buoni 229

5 risultati raggiunti mediante l utilizzo di una struttura gestionale di tipo privatistico è fornito dalla città di Barcellona, dove, per la gestione dell Auditorium, è stato creato un consorzio tra l Istituto di Cultura di Barcellona e la regione della Catalogna 37. La Deutsche Staatsoper di Berlino è gestita come ente pubblico autonomo dotato di autonomia gestionale e di bilancio. La sua struttura amministrativa, come spesso accade negli enti teatrali, è duplice: vi è quella commerciale e quella artistica 38. Il Barbican Arts Centre è gestito dalla Corporation of London attraverso un comitato esecutivo: il Barbican Centre Committee 39, organo che fa riferimento direttamente al Lord Mayor. Un organo consultivo, il Barbican Centre Advisory Council, composto da 16 membri, viene interpellato su tutte le scelte che riguardano la produzione artistica del Centro. Il Barbican Centre è organizzato in 3 Dipartimenti, un orchestra ed una compagnia teatrale: il Dipartimento della produzione artistica, il Dipartimento Commerciale, il Dipartimento finanziario ed amministrativo, la London Symphony Orchestra, la Royal Shakespeare Company. I due teatri parigini sono gestiti dall associazione Théâtre de la Ville, che ha come oggetto e missione di garantire il funzionamento di un teatro comunale popolare nel quale vengano ospitate manifestazioni d alta qualità, l'accesso e la partecipazione del più ampio pubblico possibile alla cultura ed in particolare alla danza, all'arte drammatica e alla musica.. L Opéra National è un ente alle dirette dipendenze del Ministero della Cultura e delle Comunicazioni. La Direzione Amministrativa e Finanziaria dell ente risponde delle scelte in tema di politica amministrativa e di bilancio al Ministero del Bilancio francese e in tema di politica culturale al Ministero della Cultura e Comunicazioni. Inoltre, l agenda contabile dell ente non è tenuta direttamente dall Opéra ma dal Ministero delle Finanze, che è responsabile della totalità delle operazioni di cassa. Le attività dell Opéra sono 37 Dati tratti dal sito internet 38 Al vertice vi sono 4 direttori: il direttore artistico, che è anche l amministratore generale, il direttore generale musicale, il direttore del balletto, il direttore dell Opera. La struttura commerciale è composta dall ufficio di gestione generale, dall ufficio di gestione, dall ufficio tecnico, ufficio stampa, ufficio marketing, ufficio sponsor e ricerca fondi e dal customer service. La struttura artistica è composta da un ufficio di gestione della compagnia del balletto, dall ufficio di gestione concerti, dall ufficio di produzione artistica, dall ufficio Costumi. 39 Denominato B.C.C., il Barbican Centre Committee è composto da 12 membri, ha un presidente (Michael Cassidy) un vice-presidente (Jonathan Charkman) e 10 consiglieri. 230

6 gestite attraverso una serie di unità che si occupano sia dei servizi amministrativi, sia dei servizi culturali e teatrali ) Servizi museali-espositivi: la prevalente gestione diretta da parte dello Stato In questa categoria di servizi si è rilevata una netta prevalenza della gestione diretta da parte dello Stato, come è il caso dell area archeologica dell Acropoli di Atene 40, il cui ente di gestione è sprovvisto di autonomia gestionale, con la conseguenza che le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti non possono essere impiegate direttamente per il funzionamento del bene. Lo stesso è a dirsi con riguardo ai beni romani: i siti del Colosseo, del Foro Romano, delle Terme di Caracalla, il Museo Nazionale Romano (gestiti dalla Sovrintendenza archeologica del Ministero per i Beni e le Attività culturali), la Galleria Nazionale d Arte Moderna e la Galleria Borghese (gestite direttamente dallo Stato attraverso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali 41 ). Nell area museale non sono stati riscontrati enti stranieri gestiti direttamente dallo Stato. La gestione diretta da parte dell Ente locale è presente soltanto per il Museo Barracco di Roma (gestito dal Comune di Roma attraverso la Sovrintendenza Comunale ai Beni Culturali), mentre sono gestiti mediante soggetti dotati di autonomia il Palazzo delle Esposizioni e le Scuderie del Quirinale di Roma (gestiti dall Azienda Speciale Palaexpo), la Galleria Nazionale Finlandese di Helsinki (ente pubblico gestito dal Ministero dell Educazione, ma dotato di autonomia finanziaria e gestionale), il museo del Louvre di Parigi (ente autonomo statale 42 ), i Musei Reali di Belle Arti del 40 Lo Stato greco gestisce il sito archeologico dell Acropoli di Atene attraverso i Servizi Centrali del Ministero della Cultura, Direttorato Generale delle Antichità, 1 Direttorato delle Antichità Classiche e Preistoriche, Dipartimento dei Siti Archeologici. 41 La Galleria Nazionale d Arte Moderna fa capo alla Sovrintendenza Speciale per l Arte Contemporanea, la Galleria Borghese alla Sovrintendenza Speciale per il Polo Museale Romano. 42 Il Louvre è gestito da un Consiglio di Amministrazione composto da diciassette membri, tra i quali il Direttore del museo, quattro rappresentanti dello Stato, un rappresentante dell unione dei musei nazionali, cinque illustri personalità del mondo culturale internazionale, tre rappresentanti del personale e tre dei conservatori del museo; Il Direttore del museo è anche Presidente del Collegio, che è composto dai capi dei sette dipartimenti di conservazione. Il Collegio è consultato sulle questioni scientifiche e museologiche, sull occupazione degli spazi del museo da organismi esterni per manifestazioni eccezionali, e sulla politica culturale del museo, prima che siano sottoposte al Consiglio d'amministrazione. 231

7 Belgio di Bruxelles (ente unico che fa parte degli Enti Scientifici Federali, posti sotto l autorità del Ministero della Politica Scientifica 43 ), il Museo del Prado di Madrid (organismo autonomo dello Stato, dipendente dal Ministero dell educazione, della cultura e dello sport, dotato di personalità giuridica propria e capacità di agire per il compimento delle sue finalità). Sono invece caratterizzati da una gestione di tipo privatistico: l Arken di Copenaghen (gestito da una fondazione privata indipendente 44 ), il British Museum di Londra (che, dal punto di vista giuridico, è un Non Departmental Public Body 45 ), la National Gallery di Londra (anch essa un Non-Departmental Public Body 46 ), il Rijksmuseum di Amsterdam (ente indipendente dal 2000 ed attualmente gestito come una fondazione privata ) 47, la Haus der Kunst di Monaco (gestita dagli stessi enti proprietari: lo Stato della Baviera, la Società degli Amici della Haus der Kunst e la Fondazione Schorghuber, riuniti in una organizzazione non-profit) ed i Musei Capitolini di Roma (gestiti da un Associazione Temporanea d Imprese). La Tabella illustra in modo sintetico quanto sin qui riportato, mostrando che la modalità di gestione prevalente tra gli enti esaminati è quella statale. In particolare, mentre a Roma risulta il numero più alto di gestioni dirette da parte dello Stato, nelle 43 L ente ha lo statuto di Servizio Statale a Gestione Separata ; esso è, cioè, autonomo nella gestione amministrativa e del bilancio, ma il Ministero, attraverso i Servizi Federali degli Affari Scientifici, Tecnici e Culturali, assicura una sua rappresentanza in seno alla Commissione di Gestione dell Ente. 44 L organo esecutivo del museo è il Collegio Sindacale che include dieci membri, otto dei quali con diritto di voto più due rappresentanti del personale, senza diritto di voto. Il Collegio si riunisce quattro volte l anno ed è rinnovato ogni quattro anni, in concomitanza con le elezioni municipali. L Arken ha un proprio consiglio di rappresentanti che si riunisce una volta l anno; è composto di un massimo di 24 membri tra uomini politici della provincia di Copenaghen e delle principali amministrazioni comunali nella provincia stessa. Attualmente i rappresentanti della provincia sono sei e quelli dei comuni sono tredici. 45 In base alla sezione 2 del Charity Act del 1993 il British Museum è un ente non-profit. Le decisioni di indirizzo dell ente sono prese da un Consiglio di Amministrazione composto da 25 membri, comprendente un presidente e 24 consiglieri. Un consigliere è nominato dal sovrano, 15 dal Primo Ministro, 4 dal Segretario di Stato alla Cultura, alle Comunicazioni e allo Sport, 5 sono eletti dal consiglio stesso. Le decisioni esecutive sono prese da un Management Board, in base a un programma annuale del Consiglio. 46 Cioè un organismo autonomo. La galleria è gestita da un collegio sindacale - Board of Trustees -, i sindaci sono nominati dal Primo Ministro e, normalmente, la loro carica dura cinque anni. La politica di investimento dei fondi è controllata da un sub-comitato del collegio chiamato Trust Fund Committee. Il Collegio dei Revisori - Audit Committee - svolge, invece, un attività di controllo su tutti i conti dell ente. Il Direttore della National Gallery è anche accounting officer - responsabile della contabilità - ed è nominato dal Department for Culture, Media and Sport. Un Management Committee si occupa della gestione amministrativa, i suoi membri sono responsabili dei principali dipartimenti della galleria. 47 Il Rijksmuseum è governato da un Collegio Sindacale di sorveglianza, che si avvale, nel suo compito, dei servizi di 4 Dipartimenti: Collection Department, Exibitions Department, Communication and marketing Department e Management Department. 232

8 altre città sono preferite gestioni espletate mediante enti autonomi o rientranti nel modello privatistico. Il ricorso alla gestione statale diretta è prevalente, comprendendo 7 dei 19 enti esaminati; le gestioni espletate mediante enti autonomi comprendono 6 enti, mentre quelle mediante enti di diritto privato riguardano 5 enti. Della gestione diretta da parte dell ente locale si ha soltanto un esempio, il Museo Barracco, gestito dal Comune di Roma attraverso la Sovrintendenza Comunale ai Beni Culturali. Tabella dei servizi museali-espositivi Città Enti Gest. Diretta statale Colosseo Gestione statale Palatino e Foro Romano Gestione statale Terme di Caracalla Gestione statale Musei Capitolini Museo Barracco Roma Museo Naz.le Romano Gestione statale Galleria Naz.le d Arte Moderna Gestione statale Galleria Borghese Gestione statale Palazzo delle Esposizioni- Scuderie del Quirinale Atene Acropoli Gestione statale Gest. Diretta dell ente locale Gestioni autonome Gestione di diritto privato ATI Gestione comunale Azienda speciale Palaexpo Amsterdam Rijksmuseum Fondazione Bruxelles Musei reali di Belle Arti del Ente pubblico Belgio autonomo Copenaghen Arken Fondazione Helsinki Galleria Naz.le Finlandese Ente pubblico autonomo British Museum Ente non-profit Londra Ente pubblico National gallery autonomo Madrid Museo del Prado Ente pubblico autonomo Monaco Haus der Kunst Ente non-profit Parigi Museo del Louvre Ente pubblico autonomo Fonte: nostra elaborazione su dati città campione 233

9 Nei servizi museali-espositivi, come è già emerso, prevale la gestione diretta statale; rispetto alla capitale italiana nelle città estere è più frequente il ricorso ad enti di diritto privato (una forma gestionale rientrante in questo modello è anche quella espletata dall ATI che gestisce i Musei Capitolini, che, relativamente ai beni romani considerati, rappresenta l unico caso riconducibile al modello privatistico). Anche gli enti dotati di autonomia rappresentano una parte significativa del campione. Indubbiamente, per l ente pubblico di riferimento, è molto rassicurante poter contare su enti dotati di autonomia o, meglio, su enti di diritto privato per la gestione di determinati servizi, poiché essi, essendo dotati di autonomia contabile oltre che amministrativa, rispondono in prima persona del risultato della loro gestione. 3.2) Distinzione della forma di gestione in base alla proprietà In questo paragrafo si delineeranno i regimi proprietari relativi agli enti gestori, che possono essere nelle mani di soggetti pubblici così come di soggetti privati ) Servizi di spettacolo: la prevalenza della proprietà pubblica degli enti gestori Tra le forme di gestione esistenti, distinte in base alla proprietà, per i servizi di spettacolo è prevalente quella pubblica. Come mostrato dalla Tabella , l unica gestione totalmente privata è quella del Teatro Sistina, espletata mediante una s.r.l. 48. Tutti gli enti esaminati che offrono servizi di spettacolo possono essere ricondotti ad una gestione mediante enti di proprietà pubblica. In particolare, l Auditorium Parco della Musica è gestito dalla Musica per Roma S.p.A., società partecipata dal Comune di Roma per il 95% e detenuta, per il restante 5%, dalla Risorse per Roma S.p.A. 49. Costituita nel marzo del 1999, la società Musica per Roma ha l obiettivo della gestione del complesso immobiliare dell Auditorium. 48 Il Teatro Sistina è gestito dalla società privata Il Sistina S.r.l.. 49 La società Risorse per Roma S.p.A. è per il 97% di proprietà del Comune di Roma, la restante quota del 3% è per l 1% dell ATAC, per l altro 1% dell AMA e per il restante 1% del Gruppo ACEA; ciò significa che la gestione dell Auditorium Parco della Musica è riconducibile sostanzialmente al settore pubblico. 234

10 Tabella La forma di gestione degli enti che forniscono servizi di spettacolo Pubblica Privata Mista Teatro Sistina Auditorium Parco della Musica Teatro dell Opera di Roma Théâtre de la Ville (Parigi) Auditorium di Barcellona Staatsoper di Berlino Barbican Arts Centre (Londra) Teatro dell Opéra di Parigi Burgtheater di Vienna Fonte: nostra elaborazione su dati città campione La gestione del Teatro dell Opera merita un discorso a parte, poiché formalmente è espletata da una fondazione di natura privata, ma, sostanzialmente, siedono nel Consiglio di Amministrazione tre rappresentanti delle pubbliche istituzioni: uno nominato dal Governo, uno dalla Regione e uno dal Comune. Presidente del Consiglio di Amministrazione è il Sindaco di Roma. Nella Fondazione è previsto l ingresso di soci fondatori privati ma, allo stato attuale, questa circostanza non si è ancora verificata 50. L Auditorium di Barcellona è gestito mediante un consorzio 51 al quale partecipano la città di Barcellona e la Regione autonoma della Catalogna; il Teatro dell Opera di Berlino è gestito come un ente pubblico autonomo; il Barbican Arts Centre di Londra è gestito dalla Corporation of London attraverso il Barbican Centre Committee. Come ampiamente spiegato al par , a cui qui si rimanda, l Opéra National di Parigi è un ente la cui gestione risponde a tre diversi ministeri. I due teatri Sarah Bernhardt e des Abbesses, invece, di proprietà del Comune di Parigi, sono gestiti dall associazione Théâtre de la Ville ; questa beneficia, dal 1967, di una convenzione per la gestione del Théâtre Sarah Bernhardt. Dal 1996, il secondo teatro, des Abbesses, è stato messo a disposizione dell'ente gestore Dati forniti dalla responsabile dell Ufficio di Segreteria del Sovrintendente della Fondazione. 51 L istituto di Cultura di Barcellona, ente di proprietà del Comune di Barcellona, partecipa in consorzi con enti, fondazioni, associazioni, pubblici o privati. 52 L'associazione è diretta da un Consiglio di amministrazione composto da 23 membri, 11 rappresentanti della città di Parigi, membri del Consiglio Comunale, e 12 membri eletti per tre anni dall'assemblea 235

11 E pubblica anche la proprietà dell ente gestore del Burgtheater di Vienna: sebbene la proprietà dell ente sia passata allo Stato nel 1888, il Burgtheater è sempre stato gestito dall amministrazione municipale viennese. Dal settembre 1999, grazie ad una riforma voluta dal suo direttore Klaus Bachler, è una Società a responsabilità limitata indipendente: la Burgtheater Ltd., di proprietà della Bundestheater-Holding Ltd. (Holding federale dei Teatri), a sua volta di proprietà del governo austriaco ) Servizi museali-espositivi: la prevalenza della proprietà pubblica degli enti gestori Come risulta dalle indicazioni fornite in Tabella , la proprietà pubblica degli enti gestori non prevale soltanto tra gli enti romani, ma anche tra gli altri enti europei considerati. Costituiscono eccezioni: l Arken di Copenaghen (la fondazione che gestisce il museo, pur essendo privata ed indipendente ha, quale organo esecutivo, un Collegio Sindacale composto da 10 membri, otto dei quali rivestono cariche amministrative pubbliche), il British Museum e la National Gallery 53 (i cui trustees sono nominati dalle più alte cariche dello Stato). Spiccano e si differenziano, in questo contesto, la proprietà mista dell ATI che gestisce i Musei Capitolini di Roma; la Haus der Kunst di Monaco ed il Rijksmuseum di Amsterdam 54, ove la fondazione che lo gestisce è di proprietà interamente privata. Per i Musei Capitolini, la Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma ha affidato in concessione la gestione dei servizi fino al 31 marzo 2005, ad una ATI 55. Generale dei soci su proposta del Presidente del Consiglio di Amministrazione. Il Comune conserva, dunque, un ruolo preminente nell'ambito del Consiglio che dispone di ampio potere. 53 Su queste tre istituzioni si vedano le dettagliate informazioni al par Una forma gestionale da poter ricondurre alla proprietà privata, è quella del Rijksmuseum di Amsterdam: dall anno 1995, nel quale divenne un ente indipendente e fu riorganizzato come una fondazione gestita da un collegio sindacale di sorveglianza, iniziò un processo di rinnovamento concluso nel 2000, con la completa privatizzazione di tutta la struttura organizzativa e gestionale. 55 L associazione temporanea di imprese è l unione di più soggetti che congiungono le loro competenze per la gestione di uno o più servizi. Nel momento in cui l ATI partecipa ad una gara per l affidamento di una determinata gestione, le aziende partecipanti si comportano come fossero parte di unico soggetto. L ATI consente, come accade per i Musei Capitolini, che ciascun servizio sia fornito da uno dei soggetti partecipanti all associazione in base alle proprie competenze e professionalità. L ATI in questione è costituita dalla Zetema Progetto Cultura S.r.l., dalla Elemond S.p.A., dalla cooperativa Pierreci, da La Nonna S.r.l. e dalla Multiservizi S.p.A. Da poche settimane la società La Nonna è uscita dall ATI; attualmente è la società Relais le Jardin di A. Ottaviani e figli s.n.c. che si occupa della gestione della ristorazione all interno del sistema museale, pur non entrando a far parte dell ATI. 236

12 Tabella Assetti proprietari degli enti che gestiscono servizi museali-espositivi Pubblica Privata Mista Colosseo Foro Romano Terme di Caracalla Musei Capitolini Museo Barracco Museo Nazionale Romano Galleria Nazionale d Arte Moderna Galleria Borghese Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale Acropoli di Atene Rijksmuseum (Amsterdam) Musei Reali di Belle Arti del Belgio Arken (Copenaghen) British Museum (Londra) Museo del Prado (Madrid) Museo del Louvre (Parigi) Galleria Nazionale Finlandese National Gallery (Londra) Haus der Kunst (Monaco) Fonte: nostra elaborazione su dati città campione L ATI si occupa della valorizzazione del Sistema Musei Capitolini 56. Il suo obiettivo è quello di farli diventare uno dei siti e musei più visitati di Roma, attraverso una politica di fidelizzazione dei visitatori, da ottenere mediante aperture serali, organizzazione di spettacoli musicali e teatrali, conferenze, dibattiti e seminari. Le linee guida di questa gestione si basano su fattori strategici che puntano sull innovazione 56 Dal 1º aprile 2000 al 31 marzo Si tratta del complesso che comprende le collezioni di scultura antica e la pinacoteca ospitati nelle sedi monumentali di Palazzo Nuovo, di Palazzo dei Conservatori, di Palazzo Clementino-Caffarelli e gli edifici romani del Tabularium e del Tempio di Veiove inglobati in Palazzo Senatorio. Del Sistema è parte integrante anche l esposizione museale allestita, dal 1997, negli spazi della Centrale Montemartini. Alla Zetema Progetto Cultura S.r.l. è stata affidata la gestione globale dei servizi, in particolare la promozione culturale attraverso l organizzazione di eventi, spettacoli, conferenze e dibattiti; la Elemond S.p.A. ha il compito di realizzare una nuova linea editoriale, la Cooperativa Pierreci opera principalmente nella didattica dei beni culturali, nei servizi di accoglienza, di prevendita e biglietteria; alla Multiservizi S.p.A. è stata affidata la cura dell igiene e della manutenzione. 237

13 organizzativa, sul recupero della tradizione museografica, sull integrazione dei servizi e sull importanza delle risorse umane 57. Altra gestione di proprietà mista è quella della Haus der Kunst di Monaco, come già visto al par Così VALENTINO P. A. MOSSETTO G. (a cura di), Museo contro museo. Le strategie, gli strumenti, i risultati, Giunti, Firenze,

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