Manuale operativo delle R S U

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1 Manuale operativo delle R S U (elaborato dalla Segreteria Nazionale dell Ugl Scuola) pag. 1

2 Indice 2 Indice 3 Introduzione 4 Organigramma di un istituzione scolastica (fac-simile) 5 Che cos è il Piano dell Offerta Formativa (POF) 5 Consiglio di istituto pag. 2

3 Introduzione Roma, 30 maggio 2012 Nell ottica di rinnovamento dell UGL Scuola, la Segreteria Nazionale ha individuato, tra le attività di primaria importanza la formazione e l aggiornamento dei lavoratori che operano nelle istituzioni scolastiche, tra cui le RSU; infatti, sono proprio loro che giornalmente si trovano a fronteggiare i tanti problemi all interno delle scuole. Tali motivazioni ci hanno indotto ad iniziare un attività di formazione, atta a mettere in condizioni il predetto personale di poter espletare, l attività sindacale in maniera sempre più qualificata ed incisiva. Così facendo, riteniamo che l Ugl Scuola possa intraprendere, con efficacia, un importante percorso di crescita e rinnovamento. In questo manuale operativo sono riportati i riferimenti normativi fondamentali per svolgere l attività sindacale quotidiana all interno delle istituzioni scolastiche. E opportuno sottolineare che tutte le controversie promosse dalle RSU e/o dai Delegati, al fine di non incorrere in inutili ed evitabili errori, devono essere preventivamente concordate con i Segretari Provinciali dell UGL Scuola che sicuramente sapranno consigliare i lavoratori al meglio. Buon lavoro. Giuseppe Mascolo Segretario Nazionale Ugl Scuola pag. 3

4 Organigramma di un istituzione scolastica (fac-simile) pag. 4

5 Che cos è il Piano dell Offerta Formativa (POF) Il Piano dell Offerta Formativa (POF) è il documento di identità della scuola: - definisce i percorsi di flessibilità organizzativa e didattica; - accresce la responsabilità di chi vive e opera nella scuola; - assicura la coerenza e l integrazione di tutte le scelte e le iniziative. Viene proposto dalle varie componenti della scuola, dal punto di vista didattico è elaborato dal Collegio dei Docenti e viene adottato dal Consiglio di Istituto. Annualmente è soggetto a revisione e/o aggiornamento. Alle famiglie se ne consegna (ogni anno) un estratto; tuttavia le stesse possono richiederne copia integrale. Consiglio di istituto DELIBERA, acquisita la delibera del Collegio dei Docenti, le attività da retribuire in relazione alle diverse esigenze didattiche e organizzative ed al personale interno alla scuola (prevedendo eventuali compensi forfetari), in correlazione con il Piano dell Offerta Formativa. DEFINISCE sulla base delle proposte del collegio dei docenti, le modalità ed i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti. DELIBERA la riduzione dell ora di lezione (per cause di forza maggiore determinate da motivi estranei alla didattica), per cui non è previsto il recupero. NELLE SCUOLE ITALIANE ALL ESTERO in attesa della completa attivazione dell autonomia, è sostituito dal Dirigente Scolastico in tutti i compiti che il CCNL attribuisce alla sua competenza. Collegio dei docenti pag. 5

6 ELABORA, DELIBERA E VERIFICA, per gli aspetti pedagogico-didattici, il POF (Piano dell Offerta Formativa), e ne adatta l articolazione alle esigenze degli alunni (differenziate), tenendo conto del contesto socio-economico di riferimento. REGOLA lo svolgimento delle attività didattiche nel modo più adeguato al tipo di studi ed ai ritmi di apprendimento degli alunni; può adottare, a tal fine, le forme di flessibilità previste dal regolamento sull autonomia (Legge 59/1997). DELIBERA E MODIFICA, nel corso dell anno e per far fronte ad eventuali nuove esigenze, il Piano Annuale delle Attività dei Docenti, predisposto dal Dirigente Scolastico sulla base di eventuali proposte degli organi collegiali, prima dell inizio delle lezioni (comprende gli impegni del personale docente ed eventualmente le attività aggiuntive). DELIBERA il Piano Annuale delle Attività di aggiornamento e formazione dei docenti. DELIBERA la riduzione dell ora di lezione, per motivi didattici, e programma le relative attività da svolgere nel recupero. PROGRAMMA, nell ambito delle ore di insegnamento previste nella scuola dell infanzia, l eventuale quota oraria eccedente l attività frontale, destinandola ad attività di arricchimento dell Offerta Formativa e di recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con ritardo nei processi di apprendimento, anche con riferimento ad alunni stranieri, in particolare provenienti da Paesi extracomunitari. In assenza di detta programmazione, nell ambito del plesso di servizio, le ore vanno destinate a supplenze per assenze fino a 5 giorni. STABILISCE i criteri per la programmazione degli obblighi di partecipazione ai consigli di classe e tenendo conto degli oneri di servizio dei docenti con più di 6 classi, prevede un impegno individuale non superiore (di massima) a quaranta ore annue. PROPONE al Consiglio di Istituto le modalità ed i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti. pag. 6

7 DELIBERA il numero e la tipologia delle Funzioni Obiettivo da attivare, i relativi criteri di attribuzione ed i nominativi dei docenti destinatari. DELIBERA le attività da retribuire relative alle diverse esigenze didattiche e organizzative e alle aree di personale interno alla scuola, prevedendo anche gli eventuali compensi forfettari, in correlazione con il Piano dell Offerta Formativa. DEFINISCE i raccordi tra gli aspetti didattici e gli aspetti educativi del Piano dell Offerta Formativa, insieme ai rappresentanti designati dagli educatori (nei convitti). Revisori dei conti Le competenze del Collegio dei Revisori dei Conti, sono state oggetto di chiarimenti da parte di alcune Direzioni Scolastiche Regionali, ma anche delle continue variazioni del dettato normativo. Si riporta, di seguito ed in sintesi, quanto precisato dalla Direzione Scolastica Regionale per la Lombardia, a seguito di una controversia di lavoro insorta in provincia di Varese: 1) Per l erogazione delle risorse del fondo dell istituzione scolastica è necessaria la stipula del contratto integrativo d istituto nonché il parere di compatibilità finanziaria da parte del Collegio dei Revisori dei Conti. 2) Il Collegio deve verificare l esatta quantificazione delle risorse disponibile (le somme che confluiranno nel fondo dell istituzione scolastica nonché eventuali economie di anni precedenti) e la corretta utilizzazione dello stesso fondo accertato, oltre alla tipologia di attività che sono retribuite, anche se l impiego del fondo sia contenuto nell ambito delle risorse effettivamente disponibili. 3) I contratti integrativi sono sottoposti alla certificazione di compatibilità finanziaria da parte del Collegio dei revisori dei Conti. Si evidenzia, inoltre, che la distribuzione delle risorse inerenti al fondo dell istituzione scolastica è soggetta al parere della delegazione trattante. I contratti stipulati in pag. 7

8 forza di precise norme sono direttamente operativi ed esplicano gli effetti concordati immediatamente dopo la sottoscrizione delle parti. Ferma restando l operatività dei contratti stessi, spetterà alle parti sanare eventuali rilievi emersi dopo la suddetta certificazione. Che cos è la RSU RSU vuol dire Rappresentanza Sindacale Unitaria. E' un organismo sindacale che esiste nei luoghi di lavoro pubblico e privato ed è costituito da non meno di tre persone elette da tutti i lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato. La normativa fondamentale di riferimento è l'accordo Collettivo Quadro per la costituzione delle Rappresentanza Sindacali Unitarie per il personale dei comparti delle Pubbliche Amministrazioni e per la definizione del relativo Regolamento Elettorale del 7 agosto Come e quando nasce La legge delega 421/92 e il successivo decreto legislativo 29/93 hanno riformato radicalmente il rapporto di lavoro nel pubblico impiego assimilandolo a quello privato. Le fonti giuridiche che regolano il rapporto di lavoro sono: - il codice civile e le leggi sul lavoro subordinato d impresa; - il D.lgs.vo 29/93 e successive modifiche ed integrazioni; - il D.Lgs.vo 165/01; - i contratti. Come si forma La RSU si forma con le elezioni. Le procedure sono regolate principalmente dal succitato Accordo Quadro e prevedono la partecipazione al voto di almeno il 50% +1 pag. 8

9 degli elettori. In caso contrario la RSU non si costituisce e occorre indire nuove elezioni. È questo il primo passo della sua legittimazione. I componenti delle RSU sono eletti nelle liste del sindacato a cui possono anche non essere iscritti. In ogni caso gli eletti rappresentano tutti i lavoratori e non il sindacato nella cui lista sono stati eletti. Quale ruolo svolge I poteri e le competenze contrattuali nei luoghi di lavoro vengono esercitati dalle RSU e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del relativo CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) di comparto. Chi è eletto nella RSU, tuttavia, non è un funzionario del sindacato, ma chi rappresenta le esigenze dei lavoratori senza con ciò diventare un sindacalista di professione. La RSU, dunque, tutela i lavoratori collettivamente, controllando l'applicazione del contratto o trasformando in una vertenza un particolare problema. La RSU può anche farsi carico di una prima tutela, cercando di risolvere il contrasto del lavoratore con il datore di lavoro. Tra le competenze necessarie per svolgere il ruolo di RSU vi sono, poi, quelle relazionali. La forza della RSU, infatti, non deriva solamente dal potere assegnato dal contratto e dal dettato normativo ma anche dalla capacità di creare consenso intorno alle sue proposte e azioni nonché da un ampia condivisione degli obiettivi. La RSU funziona come unico organismo che decide a maggioranza la linea di condotta e se firmare un accordo. Quanto dura in carica La RSU svolge il suo ruolo a tempo determinato. Infatti, rimane in carica tre anni, alla scadenza dei quali vengono indette nuove elezioni. Sono inoltre previsti, art. 7 dell'accordo Quadro già citato, i casi di dimissioni degli eletti, la loro sostituzione e l'eventuale decadenza prima del termine. pag. 9

10 La tutela del delegato RSU e l esercizio dei diritti sindacali Svolgendo un ruolo esposto, il delegato RSU ha una tutela rafforzata rispetto a quella data ad ogni lavoratore. I componenti della RSU sono, inoltre, titolari di diritti sindacali previsti da leggi, accordi quadro e contratti. I diritti, quali l'uso della bacheca, la convocazione di una assemblea e l'uso di permessi retribuiti, spettano alla RSU nel suo insieme e non ai singoli componenti. Che cos è un contratto Il Contratto è definito dai seguenti articoli del Codice Civile: Art il Contratto è l accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale. Art i requisiti del Contratto sono: 1. L accordo delle parti; 2. La causa; 3. L oggetto; 4. La forma. Art il Contratto è concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell accettazione dell altra parte... L accettazione non conforme alla proposta equivale a nuova proposta. Art trattative e responsabilità precontrattuale. Le parti, nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo buona fede. Art le condizioni generali di contratto predisposte da uno dei contraenti sono efficaci nei confronti dell altro, se al momento della conclusione del contratto questi le ha conosciute o avrebbe dovuto conoscerle usando l ordinaria diligenza. In ogni caso non hanno effetto, se non sono specificamente approvate per iscritto, le condizioni che stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte, limitazioni di responsabilità (art. 1229), facoltà di recedere dal contratto (Art. 1373) o di sospenderne l esecuzione (art. 1461), ovvero sanciscono a carico dell altro contraente decadenze (art.2965), limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni (art. 1462), tacita proroga o rinnovazione del contratto (artt e 1899), clausole pag. 10

11 compromissorie (c.p.c. 808) o deroghe alla competenza dell autorità giudiziaria (art. 1370; c.p.c. 6, 28, 29, 30, 413). Va infine tenuto ben presente l art che vieta la deroga in pejus dei contratti di lavoro ad ogni livello. Ne consegue che, il rapporto di lavoro, nel pubblico impiego, è contrattualizzato e non privatizzato: ovvero è regolato da contratti collettivi e individuali. Il passaggio dal vecchio al nuovo sistema è stato graduale e traumatico. Tale iter si è concluso con le prime elezioni RSU svoltesi a novembre del Le RSU sono state introdotte per la prima volta con il contratto Nei contratti precedenti al 1995 l attività sindacale negli uffici si espletava con la nomina da parte dei sindacati di un proprio delegato, il quale si limitava all esercizio dei soli diritti sindacali: usare la bacheca sindacale, fare assemblee e partecipare a limitate sessioni di contrattazione. Con il contratto si è cominciato a parlare di relazioni sindacali, di informazione e di esame congiunto con il dirigente scolastico su alcune materie. Al termine di detta procedura veniva redatto un verbale con le varie posizioni. Il contratto ha introdotto la possibilità di redigere il contratto integrativo. Anche a livello di posto di lavoro, il protagonista è il delegato RSU, eletto dall insieme del personale ed è un soggetto che si confronta con il Dirigente dell Ufficio in modo paritario. L informazione preventiva Sono oggetto di informazione preventiva (annuale): a) proposte di formazione delle classi e di determinazione degli organici della scuola; b) attività e progetti retribuiti con il fondo d istituto o con altre risorse derivanti da convenzioni ed accordi; c) criteri di retribuzione e utilizzazione del personale impegnato nello svolgimento delle attività aggiuntive; d) criteri per la fruizione dei permessi per l aggiornamento; e) utilizzazione dei servizi sociali; f) criteri di individuazione e modalità di utilizzazione del personale in progetti derivanti da specifiche disposizioni legislative, nonché da convenzioni, intese o pag. 11

12 accordi di programma stipulati dalla singola istituzione scolastica o dall Amministrazione scolastica periferica con altri enti e istituzioni; g) tutte le materie oggetto di contrattazione. Le materie oggetto della contrattazione d istituto a) modalità di utilizzazione del personale in rapporto al piano dell offerta formativa; b) utilizzazione dei servizi sociali; c) modalità e criteri di applicazione dei diritti sindacali, nonché i contingenti di personale previsti in caso di sciopero; d) attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Nell ambito delle RSU vengono eletti o designati i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nel numero di 1 negli istituti fino a 200 dipendenti e 3 negli istituti con più di 200 dipendenti. Questo rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) ha diritto: - a ricevere le informazioni e la documentazione relativa alla valutazione dei rischi ed alle misure di prevenzione dell ambiente di lavoro; - alla verbalizzazione delle sue osservazioni e proposte; - alla formazione specifica che prevede un programma base minimo di 32 ore, in orario di servizio; - a 40 ore annue di permessi retribuiti per svolgere i suoi compiti, oltre ai permessi già previsti per le Rsu. e) criteri riguardanti le assegnazioni alle sezioni staccate e ai plessi; ricadute sull organizzazione del lavoro e del servizio derivanti dall intensificazione delle prestazioni legate alla definizione dell unità didattica; ritorni pomeridiani. f) modalità relative alla organizzazione del lavoro e all articolazione dell orario del personale ATA e del personale educativo, nel rispetto di quanto previsto dalla contrattazione integrativa nazionale, nonché i criteri per l individuazione del personale ATA ed educativo da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo dell istituzione scolastica. In merito alle materie oggetto di contrattazione integrativa di istituto, si ritiene indispensabile evidenziare quanto previsto dal D.L.vo 141/2011, specificando che i revisori dei conti ne chiedono l applicazione, ritenendo che in caso contrario, il contratto non sia legittimo e pertanto non possa avere il loro benestare. pag. 12

13 In particolar modo, essi sostengono che..l art. 5 del decreto delegato n. 141 interviene, nella forma dell interpretazione autentica, in ordine alla reale portata e alla data di decorrenza dell efficacia delle disposizioni di cui all art. 65 del D.Lgs. n. 150/2009, precisando l immediata applicabilità ai contratti collettivi integrativi, stipulati successivamente alla data del , delle norme contenute nel medesimo D.Lgs. n. 150/2009, nonché il differimento ai futuri rinnovi contrattuali post riforma dell applicazione delle sole disposizioni concernenti il procedimento di approvazione dei contratti collettivi nazionali (stipulazione e controllo). Ne consegue il riconoscimento della piena efficacia, sin dalla data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 150/2009, di tutte le altre disposizioni del decreto, comprese quelle in materia di competenza regolativa della contrattazione collettiva ai cui all art. 54, comma 1, che sostituiscono alla vecchia concertazione dei provvedimenti organizzatori la mera informazione ai sindacati. Pertanto, non dovrebbero continuare a trovare applicazione tutte quelle clausole dei CCNL vigenti che demandavano alla contrattazione integrativa decentrata materie che, attenendo all organizzazione degli uffici o del lavoro, in base al nuovo assetto delle relazioni sindacali definito dal D.Lgs. n. 150/2009, non possono più costituire oggetto di attività negoziale. Di conseguenza, apparte improprio l inserimento, delle materie previste alle lettere h), i), m) dell art. 6, comma 2, del CCNL 2006/2009, tra quelle oggetto di contrattazione di Istituto.. Le predette materie sono le seguenti: h) modalità di utilizzazione del personale docente in rapporto al piano dell offerta formativa e al piano delle attività e modalità di utilizzazione del personale ATA in relazione al relativo piano delle attività formulato dal DSGA, sentito il parere del medesimo; i) criteri riguardanti le assegnazioni del personale docente, educativo ed ATA alle sezioni staccate e ai plessi, ricadute sull organizzazione del lavoro e del servizio derivanti dall intensificazione delle prestazioni legate alla definizione dell unità didattica. Ritorni pomeridiani; m) criteri e modalità relativi alla organizzazione dell orario di lavoro e all articolazione dell orario del personale docente, educativo ed ATA, nonché i criteri per l individuazione del personale docente, educativo ed ATA da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo di istituto; Si evidenzia che tale modifica, non trova parere favorevole da parte dell Ugl Scuola, poiché riteniamo che quanto stabilito da un contratto collettivo nazionale di lavoro, possa essere modificato solo in occasione del rinnovo dello stesso e non con l emanazione di provvedimenti unilaterali, come accaduto nella predetta situazione. Pur lasciando al buon senso di ognuno di Voi la valutazione della sottoscrizione del contratto in caso si dovesse manifestare la succitata posizione dei revisori dei conti, evidenziamo che in analoghe situazioni, alcune RSU non hanno sottoscritto il documento. In tal caso al Dirigente Scolastico viene lasciata ampia autonomia e discrezionalità, ma alle Rsu e alle Organizzazione Sindacale la possibilità di adire le vie legali. In tal caso è indispensabile che le predette situazioni siano oggetto di attenta verifica da parte dei nostri Segreterie Provinciali territorialmente competenti. pag. 13

14 Ai sensi del CCND dell sulle utilizzazioni (art. 6 comma 2 e 3; art. 7 comma 2 e 3) è compito della contrattazione d istituto stabilire i limiti di eventuali adattamenti dell orario programmato delle lezioni altrimenti non modificabile. Raccomandiamo di consentire variazioni dell orario soltanto con il preventivo ed esplicito consenso delle parti interessate. Sono oggetto di informazione successiva: L informazione successiva n) nominativi del personale utilizzato nelle attività e progetti retribuiti con fondo d istituto; o) criteri di individuazione e modalità di utilizzazione del personale in progetti derivanti da specifiche disposizioni legislative, nonché da convenzioni, intese o accordi di programma stipulati dalla singola istituzione scolastica o dall'amministrazione scolastica periferica con altri enti e istituzioni. Alcuni riferimenti normativi essenziali Modalità di utilizzo dei distacchi, aspettative e permessi nonchè delle altre prerogative sindacali - ccnq del 7 agosto Diritto di assemblea Le assemblee possono essere indette singolarmente o congiuntamente, con specifico ordine del giorno su materie di interesse sindacale e del lavoro,. dai componenti delle RSU Diritto di affissione I componenti delle RSU hanno diritto di affiggere, in appositi spazi che l amministrazione ha l obbligo di predisporre in luoghi accessibili a tutto il personale interno, pubblicazioni, testi e comunicati inerenti le materie d interesse sindacale e del lavoro, utilizzando, ove disponibili, anche sistemi di informatica.. pag. 14

15 Locali Ciascuna amministrazione con almeno 200 dipendenti mette a disposizione degli eletti RSU, permanentemente e gratuitamente, l uso continuativo di un locale idoneo, organizzato con modalità concordate. In ciascuna amministrazione (con meno di 200 dipendenti) i componenti delle RSU hanno diritto di usufruire, ove ne facciano richiesta, di un locale idoneo per le loro riunioni. Contingente dei permessi sindacali e modalità di ripartizione Il contingente dei permessi sindacali per le RSU, fruibili in ogni amministrazione, sono calcolati con 30 minuti per ogni dipendente a tempo indeterminato (in caso di unità didattica oraria inferiore a 60 minuti, il permesso si calcola sui minuti che costituiscono la stessa e non sull ora intera). I contratti collettivi potranno integrare i permessi di pertinenza delle RSU. Nel comparto scuola i permessi sindacali non possono superare bimestralmente i 5 giorni lavorativi e, in ogni caso, 12 giorni nel corso dell anno scolastico. La ripartizione del contingente dei permessi, tra associazioni sindacali ed RSU, sarà effettuata dal MIUR che ne darà comunicazione alle Amministrazioni periferiche le quali stabiliranno la ripartizione proporzionale dei permessi, in base alla rappresentatività accertata in sede locale, calcolando la media tra il dato associativo (iscrizioni al sindacato) e il dato elettorale (voti ricevuti nelle elezioni RSU). Il contingente dei permessi di spettanza delle RSU è da queste gestito autonomamente nel rispetto del tetto massimo attribuito. Tutela del dirigente sindacale 4) Il trasferimento in sede diversa dei componenti delle RSU può essere predisposto solo previo nulla osta delle rispettive organizzazioni sindacali e della RSU ove il dirigente ne sia componente. 5) Le disposizioni del comma 4 si applicano anche per l anno successivo alla data di cessazione del mandato sindacale. 6) I dirigenti sindacali, nell esercizio delle loro funzioni, non sono soggetti alla subordinazione gerarchica. Durata e sostituzione nell incarico CCNQ per la costituzione delle RSU pag. 15

16 I componenti delle RSU restano in carica per 3 anni; nel caso di dimissioni vengono sostituiti dal primo dei non eletti della medesima lista. Le dimissioni / sostituzioni non possono eccedere il 50 % dei componenti, pena l obbligo di nuove elezioni per il rinnovo completo dell organo. Le dimissioni vanno formulate per iscritto alla stessa RSU, comunicate al dirigente scolastico, contestualmente al nome del subentrante, e ai lavoratori mediante affissione all albo. Decisioni Sono assunte a maggioranza dei componenti. L attività negoziale è assunta in base ai contratti collettivi di comparto. Incompatibilità La carica nelle RSU è incompatibile con qualsiasi altra carica in organismi istituzionali o in carica esecutiva in partiti e/o movimenti politici; ne consegue la decadenza dall incarico di RSU. Codice di comportamento Si ritiene utile ribadire quanto già sopra riportato e cioè che i dirigenti sindacali, nell esercizio delle loro funzioni, non sono soggetti alla subordinazione gerarchica, come previsto dal CCNQ del 7/8/98. Suggerimenti operativi 1) richiedere che sia predisposto un apposito registro dei verbali su cui registrare tutte le contrattazioni e le singole posizioni sugli argomenti trattati; 2) chiarire, ove ce ne fosse bisogno, che la trattativa si svolge sempre tra i rappresentanti sindacali eletti ed il Dirigente, che non può essere sostituito da altro personale privo della qualifica dirigenziale; 3) pretendere che le convocazioni: pag. 16

17 a- siano fatte per iscritto, individuino con chiarezza le tematiche da trattare e siano corredate di tutto il materiale che consenta un ampia informazione preliminare; b- siano notificate con almeno 5 giorni di anticipo e prevedano tempi definiti di inizio e fine. In situazioni di comprovata urgenza le convocazioni possono essere fatte in tempi brevi secondo accordi preventivamente assunti;nione c- avvengano, di norma, secondo una calendarizzazione preventivamente concordata, fermo restando il diritto delle RSU di riunirsi in orario di servizio. 4) affrontare con grande attenzione problemi di lavoro e tutto ciò che è connesso alle prestazioni lavorative, questioni economiche comprese; 5) stabilire che le decisioni contrattuali prese siano pubblicate in tempi e modi ben definiti; 6) oltre a pretendere sempre prima le copie degli atti inerenti i punti inseriti all o.d.g., si ritiene che la sottoscrizione degli stessi debba avvenire solo dopo aver consultato i lavoratori interessati. Se non si è sicuri dei contenuti avere l umiltà di farsi consigliare da un esperto; 7) non accettare incontri fissati unilateralmente dal dirigente la mattina per il pomeriggio. Normalmente gli incontri vanno concordati almeno cinque giorni prima; 8) a taluni dirigenti bisogna subito far capire che l'informazione deve essere puntualmente fornita in appositi incontri da concordare tra le parti; 9) l iniziativa delle trattative, proprio per la mancanza di rapporto gerarchico, può partire dalla stessa RSU; 10) rimandare la firma di eventuali accordi che abbiano una ricaduta sugli oneri di servizio ad un momento successivo alla consultazione degli interessati e degli organi del sindacato. Nessuno può porre termini di scadenza entro i quali firmare un accordo sindacale. E un diritto di ciascun membro delle RSU chiedere i riferimenti normativi delle questioni da trattare, annotarli e rivolgersi alla struttura associativa al fine di ottenere le delucidazioni e documentazioni opportune; pag. 17

18 11) non accettare nuovi oneri di servizio e flessibilità senza adeguata remunerazione e senza il preventivo assenso degli interessati. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, in tutte le unità scolastiche previste dal D.M. n. 382/98, è eletto nei modi previsti dall Accordo quadro e dall art. 58 del CCNI e successive modificazioni ed integrazioni. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto di accesso ai luoghi di lavoro nel rispetto dei limiti previsti dalla legge; egli segnala preventivamente al dirigente scolastico le visite che intende effettuare negli ambienti di lavoro; tali visite possono svolgersi congiuntamente con il responsabile del servizio di prevenzione o un addetto da questi incaricato. Laddove il D.lgs.626/94 prevede l obbligo da parte del dirigente scolastico di consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, la consultazione si deve svolgere in modo da garantire la sua effettività e tempestività; pertanto il dirigente scolastico consulta il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza su tutti quegli eventi per i quali la disciplina legislativa prevede un intervento consultivo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; in occasione della consultazione il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha facoltà di formulare proposte e opinioni sulle tematiche oggetto di consultazione; la consultazione deve essere verbalizzata e nel verbale, depositato agli atti, devono essere riportate le osservazioni e le proposte del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Inoltre il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione, sul piano di valutazione dei rischi, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell istituzione scolastica; è altresì consultato in merito all organizzazione della formazione di cui all art. 22, comma 5 del D.lgs.n. 626/1994. Gli esiti delle attività di consultazione di cui sopra sono riportati in apposito verbale sottoscritto dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto di ricevere le informazioni e la documentazione relativa alla valutazione dei rischi e alle misure di prevenzione, pag. 18

19 nonché quelle inerenti le sostanze e i preparati pericolosi, le macchine, gli impianti, l organizzazione del lavoro e gli ambienti di lavoro, la certificazione relativa all idoneità degli edifici, agli infortuni e alle malattie professionali; riceve inoltre informazioni provenienti dai servizi di vigilanza; Il dirigente scolastico su istanza del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto a fornire tutte le informazioni e la documentazione richiesta; il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto a fare delle informazioni e documentazione ricevute un uso strettamente connesso alla sua funzione. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto alla formazione specifica prevista all art. 19, comma 1, lett.g) del D.lgs.n. 626/1994 citato. La formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza deve prevedere un programma base di minimo 32 ore; i contenuti della formazione sono quelli previsti dal D.lgs. n. 626/1994, e dal Decreto Ministro del Lavoro del 16/1/1997; in sede di organismo paritetico possono essere proposti percorsi formativi aggiuntivi in considerazione di particolari esigenze. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento della propria attività e nei suoi confronti si applicano le tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali. Per l espletamento dei compiti di cui all art. 19 del D.lgs.n. 626/1994, i rappresentanti per la sicurezza oltre ai permessi già previsti per le rappresentanze sindacali, utilizzano appositi permessi retribuiti orari pari a 40 ore annue per ogni rappresentante; per l espletamento e gli adempimenti previsti dai punti b), c), d), g), i), ed l) dell art. 19 del D.lgs. n. 626/1994, il predetto monte-ore e l attività sono considerati tempo di lavoro. Comunque sia, oltre ai succitati riferimenti normativi, occorre evidenziare che il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, ha inteso raggruppare un insieme di normative inerenti la sicurezza sui luoghi di lavoro. pag. 19

20 Fondo dell Istituzione Scolastica (FIS) 1) Il fondo dell istituzione scolastica è finalizzato a retribuire le prestazioni rese dal personale docente, educativo ed ATA per sostenere il processo di autonomia scolastica, con particolare riferimento alle esigenze che emergono dalla realizzazione del POF e dalle sue ricadute sull organizzazione complessiva del lavoro nonché delle attività e del servizio. Il fondo è inoltre finalizzato alla qualificazione e all ampliamento dell offerta di istruzione e formazione anche in relazione alla domanda proveniente dal territorio. 2) Le risorse vengono ripartite tra le singole istituzioni scolastiche ed educative in relazione alla rispettiva dotazione organica, tenendo in considerazione: a) i finanziamenti previsti dalle vigenti disposizioni e da tutte le somme introitate dall istituto scolastico finalizzate a compensare le prestazioni aggiuntive del personale, ivi comprese quelle derivanti da risorse dell Unione Europea, da enti pubblici o soggetti privati; b) le eventuali economie di cui all art. 22, comma 6, della Legge 28 dicembre 2001, n ) Le risorse del fondo delle singole istituzioni scolastiche, che risultino non utilizzate alla fine dell esercizio finanziario, sono riutilizzate nell esercizio successivo. pag. 20

21 Come si calcola importo parametro di calcolo note euro 4.056,00 (*) per ogni punto di I punti di erogazione sono erogazione del servizio individuati annualmente dal Miur euro 802,00 (*) Per ogni unità di personale L individuazione docente, educativo ed dell organico di diritto ATA, in organico di diritto viene effettuata annualmente dal Miur, anche sulla base di quanto previsto di decreti interministeriali euro 857,00 (*) Per ogni docente in Tale quota è attribuita organico di diritto solo alle scuole secondarie di secondo grado, anche in applicazione dei decreti interministeriali. Dette risorse sono utilizzate per euro Risorse non utilizzate nell anno precedente attività di recupero in favore di alunni con debiti formativi (*) = Tali somme sono da considerarsi lordo stato e, di conseguenza, degli oneri a carico dell amministrazione. Al fine di calcolare l importo al lordo dipendente, a tali somme deve essere detratto il 32,70%. pag. 21

22 Attività e compensi a carico del Fondo dell Istituzione Scolastica Le attività da retribuire, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, sono quelle relative alle diverse esigenze didattiche e organizzative e alle aree di personale interno alla scuola, eventualmente prevedendo compensi anche in misura forfetaria, in correlazione con il POF, su delibera del consiglio di circolo o d istituto, il quale, a tal fine, acquisisce la delibera del collegio dei docenti. La ripartizione delle risorse del fondo, dovrà tenere conto anche con riferimento alle consistenze organiche delle aree, docenti ed ata, dei vari ordini e gradi di scuola eventualmente presenti nell'unità scolastica e delle diverse tipologie di attività (eda, scuola ospedaliera, carceraria, corsi serali, convitti). Con il FIS vengono retribuite: La flessibilità organizzativa e didattica Consiste nelle prestazioni connesse alla turnazione ed a particolari forme di flessibilità dell orario, alla sua intensificazione mediante una diversa scansione dell ora di lezione ed all ampliamento del funzionamento dell attività scolastica, previste nel regolamento sull autonomia. Per il personale docente ed educativo in servizio nelle istituzioni scolastiche che abbiano attivato la flessibilità organizzativa e didattica spetta un compenso definito in misura forfetaria in contrattazione integrativa d istituto; Le attività aggiuntive di insegnamento Consistono nello svolgimento, oltre l orario obbligatorio di insegnamento e fino ad un massimo di 6 ore settimanali, di interventi didattici volti all arricchimento e alla personalizzazione dell offerta formativa; Le attività aggiuntive funzionali all insegnamento. pag. 22

23 Esse consistono nello svolgimento di compiti relativi alla progettazione e alla produzione di materiali utili per la didattica, con particolare riferimento a prodotti informatici e in quelle eccedenti le 40 ore annue. Le prestazioni aggiuntive del personale ATA Consistono in prestazioni di lavoro oltre l orario d obbligo, ovvero nell intensificazione di prestazioni lavorative dovute anche a particolari forme di organizzazione dell orario di lavoro connesse all attuazione dell autonomia. I compensi da corrispondere al personale docente ed educativo Non più di due unità, della cui collaborazione il dirigente scolastico intende avvalersi nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e gestionali. Tali compensi non sono cumulabili con il compenso per le funzioni strumentali al piano dell offerta formativa. Le indennità di turno notturno, festivo, notturno-festivo Le indennità di bilinguismo e di trilinguismo Nei casi in cui non sia già prevista a carico di soggetti diversi dal MIUR in base alla normativa vigente, nel qual caso potrà essere contrattata la relativa rivalutazione. Il compenso spettante al personale che in base alla normativa vigente sostituisce il DSGA o ne svolge le funzioni pag. 23

24 La quota variabile dell indennità di amministrazione spettante al DSGA I compensi per il personale docente, educativo ed ATA per ogni altra attività deliberata dal consiglio di circolo o d istituto nell ambito del POF. Ulteriori risorse - Compensi forfetari; - Riposi compensativi; - Collaborazioni plurime e contratti di prestazione d opera; - Compensi per corsi di recupero. Compensi del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi 1) euro 1.750,00 annui (Indennità di direzione); 2) compensi per attività e prestazioni aggiuntive connesse a progetti finanziati da enti o istituzioni pubbliche e private o dall U.E.; 3) la quota variabile è determinata come segue: - nelle aziende agrarie, euro 1.220,00 da moltiplicare per il numero delle aziende funzionanti presso l istituto; - nei convitti ed educandati annessi, euro 820,00 da moltiplicare per il numero dei convitti e degli educandati funzionanti presso l istituto; - negli istituti verticalizzati e in quelli con almeno due punti di erogazione del servizio scolastico, istituti di secondo grado aggregati e istituti tecnici, professionali e d arte con laboratori e/o reparti di lavorazione, euro 750,00 spettanti in misura unica, indipendentemente dall esistenza di più situazioni; - nelle scuole secondarie di primo grado, scuole primarie e licei non rientranti in quanto previsto dal precedente punto, euro 650,00; - complessità organizzativa, euro 30,00 da moltiplicare per il numero di unità di personale docente ed ATA in organico di diritto. pag. 24

25 Tabelle dei compensi inerenti le prestazioni retribuite con il FIS attività tipologia di importo (euro) personale Ore aggiuntive di insegnamento Docente 35,00 Ore aggiuntive di non insegnamento Docente 17,50 Ore aggiuntive per corsi di recupero Docente 50,00 Ore diurne ATA 12,50 (collaboratori e istruttori) Ore notturne o festive ATA 14,50 (collaboratori scolastici e istruttori) Ore notturne e festive ATA 17,00 (collaboratori scolastici e istruttori) Ore diurne ATA 14,50 (assistenti amministrativi ed equiparati) Ore notturne o festive ATA 16,50 (assistenti amministrativi ed equiparati) Ore notturne e festive ATA 19,00 (assistenti amministrativi ed equiparati) Ore diurne ATA (coordinatori amministrativi e tecnici) 16,50 pag. 25

26 Ore notturne o festive Ore notturne e festive Turno notturno o festivo Turno notturno e festivo Turno notturne o festivo Turno notturno e festivo Indennità di bilinguismo e trilinguismo Indennità di bilinguismo e trilinguismo ATA (coordinatori amministrativi e tecnici) ATA (coordinatori amministrativi e tecnici) Personale dei convitti (educativo) Personale dei convitti (educativo) Personale dei convitti (ATA area A e B) Personale dei convitti (ATA area A e B) Insegnanti elementari (scuole slovene) Personale ATA (aree A e B) 18,50 21,50 19,00 37,50 15,50 31,50 312,50 195,00 In sede di contrattazione integrativa di istituto viene stabilito: a) Il compenso relativo ai docenti collaboratori del Dirigente Scolastico (max 2 unità) b) Il compenso relativo ai docenti che attuano la flessibilità organizzativa e didattica pag. 26

27 Modello richiesta assemblea sindacale RSU in orario di servizio Al Dirigente Scolastico All Albo Sindacale Oggetto: assemblea sindacale RSU in orario di servizio. La scrivente RSU eletta in questo istituto, ai sensi della normativa vigente C O M U N I C A che indice un assemblea sindacale, in orario di servizio, per il giorno dalle ore alle ore per il personale DOCENTE ATA con il seguente ordine del giorno: 1) 2) 3) 4) pag. 27

28 A tal fine chiede che la presente comunicazione venga divulgata a tutto il personale interessato ed invita la S.V. a predisporre un locale idoneo allo svolgimento dei lavori dell assemblea., Firma pag. 28

29 Modello richiesta permesso retribuito RSU Al Dirigente Scolastico Oggetto: richiesta permesso retribuito RSU. Il sottoscritto in servizio presso di in qualità di ( ), componente la RSU eletta in questo istituto, ai sensi della normativa vigente, C O M U N I C A che il giorno fruirà di n. ore di permesso retribuito RSU (dalle ore alle ore )., Firma pag. 29

30 Modello richiesta convocazione delegazione trattante Al Dirigente Scolastico All Albo Sindacale Oggetto: richiesta convocazione delegazione trattante. La scrivente RSU eletta in questo istituto, ai sensi della normativa vigente ed al fine di procedere alla Contrattazione Integrativa d Istituto sulle sotto elencate materie: 1) 2) 3) 4) C H I E DE che venga convocata la delegazione trattante., Firma pag. 30

31 Modello richiesta informazione preventiva Al Dirigente Scolastico All Albo Sindacale Oggetto: richiesta informazione preventiva. La scrivente RSU eletta in questo istituto, ai sensi della normativa vigente, C H I E D E di ricevere l informazione preventiva sulle sotto elencate materie: 1) 2) 3) 4) Resta in attesa della relativa documentazione., Firma pag. 31

32 Modello richiesta informazione successiva Al Dirigente Scolastico All Albo Sindacale Oggetto: richiesta informazione successiva. La scrivente RSU eletta in questo istituto, ai sensi della normativa vigente, C H I E D E di ricevere l informazione successiva sulle sotto elencate materie: 1) 2) 3) 4) Resta in attesa della relativa documentazione., Firma pag. 32

33 Modello designazione RLS Al Dirigente Scolastico Al Responsabile SPP All Albo Sindacale Oggetto: designazione RLS. La scrivente RSU, ai sensi della normativa vigente, D E S I G N A quale Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza il sig. /prof. in servizio presso questo istituto in qualità di ( )., Firma pag. 33

34 Modello di diffida Luogo e data Al Dirigente Scolastico Oggetto: monetaria. atto di diffida crediti di lavoro, interessi legali e/o rivalutazione La presente in nome e per conto del sig. / prof. _ in servizio presso di in qualità di _ ( ). Lo stesso, che sottoscrive con noi la presente ad ogni effetto di legge, riferisce che a tutt oggi non gli sono state corrisposte le somme dovute per l espletamento dell incarico specifico / funzione obiettivo, relativo all a.s /. Nel ricordare che tali somme dovevano essere liquidate entro e non oltre il, si D I F F I D A la S.V. ad adempiere, entro 30 gg. dal ricevimento della presente, al pagamento nei confronti del suddetto lavoratore di quanto dovutogli per lo svolgimento delle seguenti attività:, oltre alla corresponsione degli interessi legali e/o rivalutazione monetaria dovuti a causa del tardivo pagamento, precisando che In difetto, ci vedremo costretti ad adire le vie legali. Il lavoratore Le RSU pag. 34

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